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San Michele e le guerre del ’900

SAN MICHELE E LE TESTIMONIANZE DELLA STORIA DEL ’900

LUNGO L’ARGINE DESTRO DEL FIUME TAGLIAMENTO, SPOSTANDOSI A PIEDI O IN BICICLETTA, SI POSSONO VISITARE LUOGHI CHE RICORDANO I TRAGICI EVENTI BELLICI

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Un fiume carico di valori non solo naturalistici, ma anche culturali e storici. Il Tagliamento, maestoso con le sue acque limpide che scorrono dalle Alpi e Prealpi Carniche all’Adriatico, è un elemento significativo per il nostro territorio. Esso, infatti, ha contribuito a formare le pianure tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, ma si è anche dimostrato “ferox” e “rapax” quando gli argini non sono riusciti a contenere le sue acque diventate tumultuose e devastatrici delle campagne adiacenti. Il corso d’acqua è anche legato ai disastrosi eventi delle guerre del Novecento, quando divenne un’importante linea naturale di difesa. Il suo bacino, negli anni precedenti alla Grande Guerra, era stato fortificato dall’esercito italiano per garantire confini sicuri. Nella Seconda Guerra Mondiale, invece, fu “testimone” dei bombardamenti che rasero al suolo l’abitato circostante di San Michele al Tagliamento, mentre durante la Guerra Fredda, le sue sponde furono l’ambientazione di un nuovo sistema difensivo, caratterizzato dalla costruzione di bunker. Il territorio sanmichelino che si estende ai lati del Tagliamento, dunque, è un vero e proprio archivio di fatti e testimonianze del passato. Non a caso, oggi, è possibile visitare i luoghi che ricordano i tragici eventi bellici attraverso l’itinerario storico-culturale “Le Guerre del ’900” della durata di circa un’ora e mezza.

Nell’area verde nei pressi del ponte sul fiume Tagliamento, a San Michele, non tutti ci fanno caso, ma sono presenti delle estremità di torrette che, se non si è del luogo, è difficile definire e riconoscere. Esse rappresentano un Bunker della Guerra Fredda, rea-

lizzato alla fine degli anni ’60 a difesa del ponte sulla SS14 e della linea ferroviaria Venezia-Trieste, segno della contrapposizione politica, ideologica e militare che seguì la Seconda Guerra Mondiale. Una volta entrati nella struttura (visitabile su prenotazione con un guida turistica), si viene catapultati indietro nel tempo: ci si immerge in un’atmosfera quasi irreale che ti consente di “entrare” nella storia del luogo. Il Bunker, infatti, è stato recuperato e conserva tutti gli ambienti originari, gli accessi e le torrette. Nella stessa area, inoltre, fino alla Seconda Guerra Mondiale, sorgeva Villa Zuzzi, della quale oggi rimangono superstiti una colonna eretta ed un lacerto di colonna sparso sulla collinetta dell’originale cancello d’ingresso. Le vicende storiche e la ricostruzione di San Michele dopo i bombardamenti del 1944 hanno comportato uno stravolgimento del sedime dove era collocato l’edificio che non è più rintracciabile.

Da qui, si può proseguire verso quello che era “San Michele vecchio”, dove si ergeva la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, distrutta sempre con i bombardamenti del 1944. Per colmare il vuoto lasciato dalla chiesa e per dare ai cittadini un luogo per ricordare, proprio dove sorgeva la vecchia parrocchiale in via Don Giovanni Bosco (ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale), è stato realizzato il Muro della Storia, dove ci sono dei pannelli che tengono viva la memoria della storia e sono incastonate delle dedicate alle Compagnie d’Arma che hanno combattuto nei conflitti mondiali; qui si trovano anche dei reperti bellici originali. Interessante, è anche il Monumento dedicato ai Bersaglieri Caduti, realizzato con pietra del Carso, delineato da una struttura che ricorda il filo spinato, in rimando alla guerra di trincea, e racchiuso da sette aste, che rappresentano le sette caratteristiche del bersagliere. Uno dei luoghi più riconosciuti del passato storico di San Michele è Villa Biaggini-Ivancich, costruita dalla famiglia dei Mocenigo nel ’500 e acquistata da Vincenzo

Biaggini nel 870. Dagli anni ’50 è di proprietà della famiglia Ivancich. Durante la Prima Guerra Mondiale l’edificio venne trasformato in ospedale da campo ma, nel successivo conflitto, subì gravissimi danni. Avrebbe potuto essere la più prestigiosa testimonianza architettonica di San Michele al Tagliamento e fra le maggiori del Veneto orientale. Dell’edificio, immerso in un parco secolare, resta ben poco: il corpo centrale non esiste più, sono rimaste le due barchesse che, seppur in rovina, si fronteggiano maestose, e il “granaio”. La cornice verde in cui si trovano è unica, visitare questo luogo merita perché intriso di storia, di ricordi, di arte e d cultura. La Villa, infatti, è stata anche un importante polo culturale che ha visto negli anni la presenza di personaggi del calibro di Ernest Hemingway e Gabriele d’Annunzio.

Venezia Orientale un territorio da scoprire

visite guidate, escursioni e laboratori all’insegna di arte e natura

APPUNTAMENTI FISSI CALENDARIO

Mercato a Portogruaro tutti i giovedì ore 9.30

Mercato a Concordia Sagittaria tutti i lunedì ore 9.30

San Vito al Tagliamento, borgo tra medioevo e rinascimento tutti i mercoledì ore 10.00

Alla scoperta di Villa Bogdano 1880: passeggiata tra i vigneti e degustazione tutti i giovedì ore 16.00 e sabato ore 10.00

Visita enogastronimica con degustazione nella cantina Casa Paladin tutti i giorni, su richiesta

Itinerario gratuito “Le Guerre del ‘900” a San Michele al Tagliamento tutte le domeniche ore 10.30

I luoghi di Ippolito Nievo, da Portogruaro a Cordovado tutti i giorni, su richiesta 8 ottobre: Pramaggiore Pedalata guidata tra storia, tradizione ed enogastronomia, ore 15.30

15 ottobre: Cordovado Il Palazzo del Capitano: storia familiare, arte e scienza, ore 15.00

16 ottobre: Fossalta di Portogruaro I colori dell’autunno al Bosco di Alvisopoli, ore 15.00

23 ottobre: Cordovado Passeggiata tra i Tesori del Sacro, ore 14.30

19 novembre: Sesto al Reghena Visita all’Abbazia di Sesto al Reghena, ore 14.30

PER INFO, COSTI E PRENOTAZIONI www.tvo.srl

MEMBRO DI L’ultima tappa è rappresentata dal Cimitero Austro-Ungarico (via Agnolina), luogo sacro che si trova

all’interno del cimitero di San Michele, testimonianza delle morti nei giorni convulsi della ritirata fino al Piave. Il piccolo cimitero militare raccoglie le spoglie di 483 soldati asburgici ed è affiancato da un monumento a forma di croce con la scritta “Im Tode Vereint”, ovvero “Affratellati nella morte”. Il territorio sanmichelino può essere considerato un museo itinerante e a cielo aperto dall’immenso valore. Molti dei luoghi sopra citati sono visitabili sempre, ma per poter vivere al meglio questo “ritorno nel passato”, è consigliabile prenotare una visita guidata (da ottobre a maggio tutte le domeniche alle 10.30 e da maggio a settembre tutti i giovedì alle 17.00) sul sito www.tvo.srl.