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Prefazione

Nell’ Aprile scorso, l’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori della Provincia di Arezzo ha indetto il 1° Concorso Nazionale di Scrittura “Architettura di Parole”.

UN CONCORSO DI SCRITTURA Il nostro Consiglio ha sempre ritenuto che attraverso l’Architettura si manifesti l’identità della società e che l’Architetto è innanzi tutto l’espressione di una cultura umanistica e non solo di competenze tecnico scientifiche. Cultura umanistica che ci consente di capire e interpretare le modificazioni, che sempre più velocemente avvengono in tutti i settori, dal sociale al politico all’economico. Il lavoro dell’ architetto rappresenta la sintesi tra il Reale e l’Ideale, la nostra professione è pensiero e azione (che si traduce nel progetto).

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La scrittura poteva quindi essere il mezzo per costruire un interesse nei confronti dell’ Architettura, portando anche i non addetti ai lavori a guardarla e analizzarla, a raccontarla attraverso le loro percezioni, sensazioni e sentimenti, anche con senso critico, scevro però da qualsiasi preconcetto accademico o tecnicistico.

Su proposta della Commissione Cultura dell’Ordine, nasce così il Concorso

“Architettura di Parole”, rivolto a tutti coloro che amano l’architettura e attraverso la scrittura desiderano parlarne, individuandolo come strumento idoneo alla divulgazione dell’architettura stessa e del ruolo dell’architetto.

I PATROCINI Questa insolita sfida che abbiamo intrapreso è stata raccolta e sostenuta, attraverso il loro Patrocinio, dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, una delle più prestigiose e autorevoli istituzioni in campo letterario e culturale, nazionale ed internazionale, e dal Consiglio Nazionale Architetti PPC che per la prima volta si trovava davanti la proposta di un concorso di scrittura, nei confronti della quale il nostro Consiglio Nazionale, ha mostrato una grande apertura.

L’Archivio Diaristico, nella persona della Dott.ssa Cangi, ha dato un fondamentale contributo al nostro progetto, fornendoci gli strumenti per analizzare e valutare le opere, accompagnandoci in questo percorso. E’ stato quindi istituito il Gruppo di Lettura, formato da alcuni colleghi della Commissione Cultura, a cui è toccato il compito più arduo: quello di scegliere, tra le 66 opere pervenute, le 10 da sottoporre alla Giuria.

LA GIURIA La Giuria, composta da: Prof.ssa Natalia Cangi -Direttrice Organizzativa Fondazione Archivio Diaristico Nazionale; Arch. Fabrizio Franco Vittorio Arrigoni - Associato di Composizione Architettonica e Urbana del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze; Dott. Carlo Bartoli. Presidente Ordine dei Giornalisti della Toscana; Gianni Brunacci - Scrittore, giornalista e fotografo; Arch. Antonella Giorgeschi, Presidente dell’Ordine APPC di Arezzo; ha quindi individuato con unanimità di giudizio le tre opere finaliste a cui sono andati i tre premi messi in palio.

LE OPERE VINCITRICI Primo premio “Urban Biology” – di Gioia Giusti – Motivazione della Giuria: “ Per la qualità della scrittura, per l’argomento trattato, per la particolare sensibilità dimostrata dalla giovane autrice: il racconto è uno sguardo sulla città capace di mettere in relazione corpo umano e organismo urbano, anima e costruito, animato e inanimato”. Secondo premio “L’arte di far vivere gli uomini” – di Chiara Piacentini – Motivazionie della Giuria: “ Per la capacità di coniugare memoria ed insediamento, elaborando un messaggio rivolto anche alla contemporaneità. Una

testimonianza che ribadisce il legame tra architettura e comunità”. Terzo premio “Il ricordo è la chiave”- di Simona Gassi- Motivazione della Giuria: “ Per la capacità di comunicare esperienza e suggestioni nel confronto con l’opera architettonica in un luogo gravato di attese. Una lettura che transita da un orizzonte strettamente morfologico ad una interpretazione più originaria e consapevole”.

Il premio più importante però è quello immateriale: la conservazione all’Archivio Diaristico di tutti e dieci i racconti finalisti, raccolti in questa pubblicazione che chiude un’esperienza unica. Visto il notevole interesse suscitato a livello nazionale e di partecipazione, questo Consiglio dell’Ordine ha deciso di proseguire nel percorso intrapreso, sempre con il sostegno dell’Archivio Diaristico e del Consiglio Nazionale Architetti PPC, facendo diventare “Architettura di Parole” un Concorso annuale. A breve l’uscita del bando per “Architettura di Parole” 2020. Un particolare ringraziamento va al nostro Gruppo di Lettura, gli architetti: Manuela Balsimelli, Luca Brandini, Lorenza Carlini, Chiara Carlomagno, Giuliano Del Teglia, Massimo Gennari, Federica Imperio, Riccardo Imperio.

Antonella Giorgeschi Presidente Ordine degli Architetti PPC di Arezzo