
1 minute read
Trittico dell'uomo, di Giovanni Bruno
from Opera Nuova 2020-2
Trittico dell'Uomo di Giovanni Bruno
Secondo tentativo
Messo al mondo con polvere di terra, nell'orto visse il primo senza affanni. Trascorse l'epoca priva di danni, sotto una tersa campana di serra.
Ne fu poi cacciato con grave guerra, avendo del frutto colto gli inganni. Accolse supino tutti i malanni: gli usati fendenti la sorte sferra.
Ma all'Uomo fu infine ridata in mano tutta un'epoca a suo nome intestata: correndo la lacerò a brano a brano.
Antropocene fu dunque chiamata, chiaro il debutto ma l'esito arcano: l'umana condotta di dubbi ornata.
II
Similitudine dell'Uomo
Come fa l'ospite che in casa accolto si piazza e più non muta residenza, subordina tutto alla sua presenza e l'alloggio carpisce disinvolto,
così ghermì l'Uomo con passo sciolto il sito di precaria permanenza, fissando dimora alla sua semenza, gli avvisi di sfratto ignorò lo stolto.
Qual nell'adipe si ostina il felino e tanto insiste a colmare il carniere che l'arto ci rimette e il suo destino,
tal vagheggiò l'Uomo il sommo potere, si spinse fino all'estremo cammino, sforò nello spazio, ruppe le sfere.

III
Il mondo nell'antropocene
Archiviato l'eone adeano, superato l'eone archeozoico, biffato l'eone proterozoico: l'eone fanerozoico è di mano.
L'era archeozoica si cerca invano, cancellata l'era del paleozoico, depennata l'era del mesozoico: il cenozoico sparisce pian piano.
A sette decenni dal grave inizio - il decorso del cammin d'una vita l'epoca dell'Uomo sul precipizio:
l'antropocene una corona ardita sul capo umano pone a suo supplizio parrebbe l'emme dal viso svanita
Ma l'era umana vive, insidiata da nuovi scettri e serti; il futuro a vista, contorni incerti.
Unanimi gli esperti: massima freschezza dell'olocene, malcerta fede nell'antropocene.

