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Le rubriche dei nostri soci INCONTRO CON LA STORIA
M.O.V.M. Attilio Verdirosi
(di Antonio Oliverio)
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Dedichiamo il primo “Incontro con la storia” di questa nostra newsletter ad una medaglia d’Oro al Valor Militare nativo della Sabina.
Scelta fatta considerando che Mentana rientra nel territorio dell'antica Sabina che oggi si estende in tre diocesi (Sabina-Poggio Mirteto, Rieti, Tivoli) e due province (Roma, Rieti), un territorio che, tra storia, tradizione e letteratura, è da scoprire, tutelare, valorizzare (1) .

Verdirosi con un commilitone dopo gli scontri di Capo Sile
M.O.V.M. Attilio Verdirosi nasce a Longone Sabino (RI) il 1° luglio 1873, muore il 19 giugno 1918 a Losson della Battaglia, frazione del comune di Meolo (VE), nella battaglia del Solstizio (2) .
Allo scoppio della Grande Guerra, Verdirosi viveva a Roma, con la moglie Giuseppina Tripolini e i loro figli, Bruno e Annita, che morirà ancora sedicenne (3) , e lavorava come usciere presso l’Istituto Internazionale di Agricoltura.

Attilio Verdirosi
Dopo i tragici esiti della battaglia di Caporetto, quando le sfortunate vicende della guerra sembravano minacciare l’esistenza stessa della Nazione, il re Vittorio Emanuele, il 10 2. Attilio Verdirosi novembre 1917, pronunciava un proclama alla Nazione nel quale invitava gli italiani, cittadini e soldati ad essere un esercito solo (Vittorio Emanuele II, 1917).
Verdirosi non fu sordo all'appello, non esitò un istante e corse ad arruolarsi volontario tra quei giovani del 1899, lui che era stato riformato al serviziomilitare.

Monumento in Longone Sabino (RI)
Foto di Luca Rampazzi
Attilio non fu solo in questa scelta, la moglie stessa lo incitava scrivendogli Ammazzane quanti è più possibile e viva l’Italia e Roma nostra! (Civinini, 1918).
Si arruolò volontario, nel novembre 1917, nel 2° reggimento bersaglieri dal quale passo, pochi giorni dopo, all’8°. Chiese poi ed ottenne di essere trasferito negli arditi, una specialità della fanteria del Regio Esercito al comando del generale Ottavio Zoppi. Si trattava di un corpo speciale particolarmente addestrato alle tecniche d'assalto e del combattimento corpo a corpo. Operativamente organizzato in piccole unità i cui membri erano dotati di petardi "Thévenot", granate e pugnali, occupavano le trincee e le tenevano fino all'arrivo dei rincalzi di fanteria. Il tasso di perdite era estremamente elevato. Col 19° reparto d'assalto, si guadagnò sul campo i galloni di caporale nel febbraio 1918. Trasferito nel maggio successivo nel 23° reparto d'assalto, il giorno 19, a Capo Sile, sul basso Piave, con ardimento pari all'audacia, irruppe per primo nelle trincee nemiche durante un'ardita azione, catturando numerosi prigionieri (Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra diLiberazione, 2015).Per i fatti di Capo Sile gli venne conferita la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: «Volontario di guerra, facente parte, a 46 anni, di un battaglione d’assalto, fulgido esempio di patriottismo e di odio contro il nemico, durante un’ardita azione irruppe fra i primi nelle trincee nemiche e dei difensori parte uccise e parte condusse prigionieri» (Massimiani,2017).Era circondato da giovanissimi soldati che lo consideravano il loro papà e a lui affidarono le sorti della loro fortuna. Con orgoglio se ne vantava negli epistolari che intratteneva con una collega d’ufficio (Casa editrice "L'Agave", 1918).Nel pomeriggio del 19 giugno 1918, ricevuto l'ordine di contrattaccare, mosse da Losson, verso Capo d'Argine e fu tra i primi a scagliarsi alla testa dei suoi arditi contro gli austriaci, travolgendoli con irrefrenabile impeto. Quindi con lancio di bombe a mano cercò di far cessare il fuoco di una mitragliatrice avversaria, ma nell'ardito tentativo cadde al suolo crivellato di colpi (Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione, 2015).«A quarantasei anni, volontario di guerra in un reparto d’assalto, avendo lasciato famiglia e interessi, per giovanile fede, per coraggio indomabile, sempre primo in ogni ardita impresa per virtù di parola e di esempio, animatore e suscitatore d’eroismi, trascinò con sé gli arditi della prima ondata in un fulmineo contrastato attacco, ricacciando in disordine il nemico. La morte lo colpì nello impeto dell’assalto, troncandogli sulle labbra il grido di incitamento e di esultanza Viva l’Italia». È questa la motivazione della medaglia d’oro al valor militare conferita alla memoria con D.L. 23 marzo 1919 – B.U. Dispensa n.19 del 1° aprile 1919.
Ad Attilio Verdirosi è intitolata la Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti, già sede della Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati dell’Esercito dal 1951 al 1965. Sono, inoltre, a lui intitolate vie (Roma e Cesano, RM), un parco (Meolo, VE) ed una banda musicale (Longone Sabino, RI). Riposa nel Sacrario di Fagarè (San Biagio Di Callalta, TV) nella Cappella dei decorati di MOVM.

Caserma Verdirosi, Rieti
foto d'epoca
(1) Per maggiori dettagli visita la pagina dedicata sul sito dell’Istituto di Studi Sabini
(2) Il nome "battaglia del Solstizio" fu coniato dal poeta Gabriele d'Annunzio per indicare la seconda battaglia del Piave combattuta nel giugno 1918
(3) Vedasi "Deliberazioni del governatore di Roma - anno 1927 - II trimestre - Deliberazione n. 406"
Fonti
Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione, 2015. Verdirosi Attilio. [Online] http://www.combattentiliberazione.it/movm-grande-guerra-1915-1918/verdirosi-attilio [Consultato il giorno Marzo 2020].
Casa editrice "L'Agave", 1918. Rassegne e polemiche - II - Attilio Verdirosi. Il Nuovo Patto, Agosto, Issue 4, pp. 243-247.
Civinini, G., 1918. Nervosismi.... Corriere della Sera, 23 maggio, p. 01.
Governatorato di Roma, 1927. Deliberazioni del governatore - Deliberazioe n. 4046. Roma: Tipografia ditta L. Cecchini.
Istituto di studi sabini, s.d. Sabina. [Online] https://www.studisabini.org/sabina_3.html [Consultato il giorno Marzo 2020].
Massimiani, U., 2017. Attilio Verdirosi: eroe della Grande Guerra. [Online] https://didatticaluceinsabina.com/2017/12/15/attilio-verdirosi-eroe-della-grande-guerra/ [Consultato il giorno Marzo 2020].
Vittorio Emanuele II, 1917. Proclama di S.M. il Re alla Nazione. [Online] http://www.reumberto.it/caporetto.htm [Consultato il giorno Marzo 2020].