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David Bowie style

Lo scorso 10 gennaio David Bowie ha concluso la sua orbita terrena e la sua luce ha smesso di brillare, ma non nei nostri cuori. Bowie non è stato solo un musicista eccezionale, ma un creatore di stili, di immagini, emblema del trasformismo.

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Tante sono le immagini diverse che negli anni ha saputo assumere: Ziggy Stardust, il Duca Bianco, l’androgina figura sulla cover di “Hunky dory”, “l’uomo che cadde sulla terra”. Eccentrico o dandy, David Bowie ha composto con la sua esistenza un album di look dentro e fuori dal set: una mescolanza di stili sempre sopra le righe. Onorando la sua memoria ho voluto disegnare e reinterpretare alcuni suoi abiti.

Nel primo figurino, come si può notare, ho disegnato una gruccia al posto del volto per rendere cosi il disegno più caratteristico e scenico. La figura ritrae l’estro della pop star che si palesa nell’esuberante tuta in vinile nero Tokyo pop, uno degli abiti più appariscenti della sua carriera da “trasformista”, creato da Kansai Yamamoto per il tour di Aladdin Sane del 1973.

Nel secondo figurino vediamo una mia personale interpretazione di un altro abito che ha fatto la storia del rock: l’abito effetto ragnatela, una tuta attillata che avvolge il corpo in una stretta, resa ancora più spettacolare dall’inserto delle mani sul petto.

“Per me la musica è il colore. Non il dipinto. La mia musica mi permette di dipingere me stesso.” (1983)

Nel terzo figurino mi sono ispirata al famoso abito in vinile, ricreando per tutto l’outfit la stessa fantasia a righe nere e bianche. Nella parte superiore del manichino ho disegnato degli ampi e rigidi monospalla geometrici con uno sbuffo rotondo nella parte finale. I pantaloni scendono poi verso il basso con una forma fluida e morbida, a campana.

di Giulia Pano

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