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Che cos’è un’impresa e qual è la sua natura?

Approfondimento 1.1 La duplice dimensione dell’impresa: organizzazione e istituzione

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La concezione dell’“impresa organizzazione” va ricercata nei lavori di Simon e di Cyert e March (1958) e nella definizione di ciò che March e Simon (1966) chiamano “le organizzazioni formali”: “Le organizzazioni sono dei sistemi di azioni coordinate tra individui e gruppi di cui le preferenze, la disponibilità di informazioni, gli interessi e i saperi differiscono. Le teorie dell’organizzazione descrivono la delicata conversione del conflitto in cooperazione e attribuiscono alla mobilizzazione di risorse e al coordinamento degli sforzi la funzione di favorire la sopravvivenza simultanea dell’organizzazione e dei suoi membri”. Si tratta di una definizione utile soprattutto a considerare l’esistenza della pluralità di agenti che compongono l’impresa e a considerare i problemi di coordinamento e di compatibilità tra i comportamenti dell’organizzazione e quelli dei suoi membri. La concezione dell’“impresa istituzione”, oltre a recepire le dimensioni definite a proposito dell’impresa organizzazione, si sviluppa in due ulteriori direzioni complementari: l’accettazione delle dimensioni sociali (intese come espressione del sistema legale e giuridico nel quale l’impresa si colloca e che impone vincoli alla sua operatività) e la ricerca di un inquadramento storico delle forme organizzative attraverso le quali si è articolata nel tempo. Si evidenzia così quel processo di evoluzione e di metamorfosi illustrato da Chandler (1992). Questo cambiamento delle forme organizzative è spiegabile attraverso la considerazione dei contesti sociali, legali e politici che caratterizzano l’impresa e i suoi modi di organizzazione, insieme alle dimensioni chiave di “sistema di diritti di proprietà”, di “insieme di regole, convenzioni e sistemi di sanzioni storicamente costituite su cui si fondano i sistemi di relazione tra agenti”. Questo implica successivamente l’accettazione dei sistemi di trasformazione delle diverse forme istituzionali e in particolare delle strutture dell’impresa in relazione all’evoluzione delle condizioni di produzione, di funzionamento dei mercati, delle condizioni socio-politiche proprie dei diversi Paesi e riconducibili ai differenti periodi storici.

Porre la questione della natura dell’impresa signifi ca innanzitutto considerare l’impresa come una forma particolare di organizzazione economica, un assetto istituzionale alternativo al mercato, e in secondo luogo giustifi carne l’esistenza. Mentre sul mercato gli scambi tra agenti economici si fanno attraverso il sistema dei prezzi, all’interno delle imprese il coordinamento si realizza attraverso l’autorità dell’imprenditore. Impresa e mercato sono quindi presentati come due forme alternative di coordinamento economico. Resta quindi da spiegare l’esistenza di due forme di coordinamento e soprattutto l’esistenza dell’impresa, quando la teoria economica si era prodigata fi no ad allora a spiegare l’effi cacia del mercato; e come si fa la scelta tra i due meccanismi alternativi di coordinamento? A queste domande Coase propone una risposta articolata, che vuole ancorata nella realtà dei fenomeni economici, ma fondata al tempo stesso sui concetti sviluppati nell’economia neoclassica, e in particolare sul marginalismo. Secondo Coase le imprese esistono perché le transazioni di mercato sono costose e esistono tre tipi di costi: • i costi di “scoperta dei prezzi adeguati”; • i costi di “negoziazione e di conclusione di contratti separati per ogni transazione”; • i costi legati all’incertezza.

Tali costi possono essere ridotti, ma non eliminati. Le transazioni ricondotte nell’impresa sono regolate da un contratto particolare, nel quale alcuni contraenti (i dipendenti) scambiano una remunerazione fi ssa contro il dovere di seguire (tendenzialmente nel lungo periodo) gli ordini dell’imprenditore “entro alcuni limiti”. La forma di coordinamento impresa si afferma su quella mercato perché conviene. Così facendo vengono eliminati i costi di transazione di mercato soprattutto quando esiste incertezza sul futuro e opacità nel mercato stesso. Reciprocamente, resta da spiegare perché il coordinamento attraverso l’impresa non si impone in tutte le circostanze e la risposta che fornisce Coase è che il ricorso all’impresa comporta a sua volta dei costi: • i costi di organizzazione; • lo spreco di risorse; • l’aumento dei prezzi degli input.