
3 minute read
O. Licini - Un angelo in bilico: Un documentario di Elia Bei e Mattia Biancucci
OSVALDO LICINI, IL PITTORE RIBELLE DEL NOVECENTO AR TISTICO ITALIANO, RIVIVE A TTRAVERSO IL CINEMA I suoi luoghi, la sua arte, il suo univ erso enigmatico f att o di alfabeti simbolici e rappresentazioni totemiche
Osvaldo Licini nasce nel 1894 a Monte Vidon Corrado, nelle Marche do ve trascorre l'infanzia con il nonno Filippo, poiché la sua famiglia si trasferisce a Parigi già nel 1895. Durante gli studi all'Accademia di Belle Arti di Bologna (1908-14) conosce Giorgio Morandi, e sull’onda dell’interesse per il Movimento Futurista, scrive la sua prima e unica opera letteraria, I racconti di Bruto (1913).
Advertisement
Negli anni successivi alla prima guerra mondiale si reca più volt e a Parigi (1917-26; 1931; 1935; 1938), dove entra in contatto con Picasso, Modigliani e Kandinskij, abbandona il figurativo a favore dell’astrattismo geometrico ed è fra i protagonisti dell’avanguardia milanese legata alla galleria Il Milione. Numerosi sono i viaggi in Svezia (Goteborg e Stoccolma 1931; 1935; 1938), dove Licini fa visita alla famiglia della moglie Nanny Hellstrom, lasciandosi affascinare dalla natura svedese e dalla sua mitologia. Nel 1926 si sposta definitivamente a Monte Vidon Corrado, dove vive in compagnia della moglie Nanny e diventa il primo sindaco comunista del dopoguerra (1946-1956).

L’isolamento volontario a Monte Vidon Corrado e gli anni della Seconda Guerra Mondiale sono il cont esto del figurativismo fantastico, che vede la nascita dei numerosi alter ego del pittore: personaggi che Licini crea e fa vivere nel cielo che lo sovrasta all’interno di un universo pittorico intimo e personale. Durante il periodo marchigiano partecipa alla Quadriennale di Roma (1931; 1935; 1939) e alla Biennale di Venezia (1948; 1950; 1958). Nel 1958, la grande personale al Centro Cultura “Olivetti” e, pochi mesi dopo, il Gran Premio per la pittura alla Biennale di Venezia. Licini muore a Monte Vidon Corrado l’11 ottobre 1958.

Ti scrivo dalle viscere della terra, la “regione delle Madri” forse, dove sono disceso per conservare incolumi alcuni valori immateriali, non convertibili, certo, che appartengono al dominio dello spirito umano. In questa profondità ancora verde, la landa dell'originario forse, io cercherò di recuperare il segreto primitivo del nostro significato nel cosmo
soggetto
Bologna, Firenze, Parigi e la Svezia sono le tappe che modellano l’universo ar tistico del pittore e lo conducono verso un’arte misteriosa e fantastica. La vita del pittore Osvaldo Licini è un viaggio che comincia alla fine dell’ottocento a Monte Vidon Corrado nelle Marche e che finisce nello stesso luogo nel 1958

In Un angelo in bilico Licini si racconta attr av erso le lett ere scritte, le testimonianze di chi lo ha conosciuto e il pensiero critico di chi ne ha studiato le opere. Il processo creativo del pittore, inoltre, è analizzato attraverso i numerosi disegni preparatori e la riflettografia infrarossa, la tecnica ottica che, attraverso la scomposizione degli strati della tela, permette di ricostruire la genesi creativa del dipinto.
la voce narrante

Il racconto di Licini, infine, è anche il racconto di Bruto, il primo e il principale alter ego liciniano. Pr otagonista de I racconti di Bruto (1913), questi è l’archetipo autobiografico che mette provocatoriamente in evidenza la natura ribelle del suo autore.
Neri Marcorè

UN DOCUMENTARIO DI ELIA BEI MA TTIA BIANCUCCI
