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2. Inizia la storia della fantascienza
tanto bene che ve n’è una parte rilevante che fa molto di più. Suvin citava autori come H.G. Wells, Evgenij Zamjatin, Karel Ĉapek, Stanisław Lem, Philip K. Dick, Ursula K. Le Guin: i loro romanzi, scriveva, sono in fondo eredi di quello che in altri tempi si chiamava conte philosophique, suscitano interrogazioni sulla natura umana, la vita, il destino, il posto degli esseri umani nella storia e – con la fantascienza – nel cosmo. A noi pare che disegnino anche i contorni di quelli che potrebbero essere chiamati contes sociologiques della modernità. Il meccanismo dello straniamento cognitivo che questi racconti mettono in gioco serve a far risaltare certi temi o certi problemi che sono con noi e che sappiamo riconoscere, ma che di solito rimangono solo sullo sfondo delle nostre attenzioni quotidiane, e per cui le soluzioni su cui normalmente confidiamo sono poco riflesse, o date per scontate, quando non le tralasciamo semplicemente con un’alzata di spalle (come dicendo “ho ben altro di cui occuparmi, io!”). Come vedremo, può trattarsi però di problemi e temi rilevanti, e a volte urgenti.
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QDR 14 DIDAT-FANTASCIENZA E MODERNITÀ3886 QdR / Didattica e letteratura QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
Fantascienza e modernità
Questo libro è nato da un corso universitario di Studi culturali. Non si tratta di una rassegna esaustiva della storia della fantascienza, bensì di una storia selettiva, concentrata su quella che è stata chiamata fantascienza sociale e sulla sua importanza per la comprensione della modernità. La cultura italiana nel suo insieme ha spesso considerato la fantascienza una letteratura di serie B, una narrativa popolare. In verità, la qualità dei testi fantascientifici è spesso molto alta, ma in ogni caso che si tratti di una narrativa popolare è un motivo di interesse. Lo è per chi si occupa di storia della cultura ma anche per insegnanti, operatori sociali, sociologi e pedagogisti: è una via d’accesso privilegiata ad alcuni degli aspetti e dei problemi più caratteristici della cultura moderna e contemporanea. Circola nella sfera pubblica permeando quasi naturalmente il nostro immaginario; ma contribuisce anche a educare: genera straniamento cognitivo ed esplora le porte del possibile.
Paolo Jedlowski è professore ordinario di Sociologia all’Università della Calabria, dove insegna Teoria sociale e Studi culturali e dove ha fondato e dirige Ossidiana - Osservatorio sui processi culturali e sulla vita quotidiana. Si è occupato di storia della sociologia e di sociologia della cultura, concentrandosi specialmente sullo studio delle memorie sociali e delle pratiche narrative. Fra i suoi ultimi libri: Memorie del futuro (Carocci, 2017) e Intanto (Mesogea, 2020). Nicola H. Cosentino è dottore di ricerca in Politica, cultura e sviluppo, e si occupa di narrativa, distopie e rapporto tra realtà e rappresentazione. Collabora con «La Lettura» del «Corriere della Sera», con «Esquire Italia» e con il blog di approfondimento culturale «minima&moralia». Ha scritto due romanzi. L’ultimo, Vita e morte delle aragoste (Voland, 2017), ha vinto il Premio Brancati Giovani nel 2018.
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JEDLOWSKI, COSENTINO
FANTASCIENZA E MODERNITÀ UNA BREVE GUIDA ALLA FANTASCIENZA SOCIALE ISSN 2385-0914
9 772385 09 1003