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Un ritorno in piena libertà
by Lodi SHOP
UN RITORNO
IN PIENA LIBERTÀ
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Testo: ALESSANDRA BARBAZZA
Riparte a suon di rock la carriera di Gianluca Grignani che, dopo tre anni di silenzi, balza subito ai primi posti della classifica con il nuovo singolo Tu che ne sai di me, manifesto di una ritrovata consapevolezza e della propria dimensione musicale… lontane dallo star system!
Nell’anno in cui Destinazione Paradiso compie 25 anni, l’ex giovane maledetto Gianluca Grignani ha abbandonato le vesti di ragazzo sconsiderato per ricercare quella maturità che lo consacra. Ora, torna alla ribalta con un nuovo brano dal titolo Tu che ne sai di me, in radio dallo scorso gennaio e subito entrato nella Top 10 di iTunes. Per il cantautore milanese, l’inedito rappresenta una ripartenza all’insegna di quella tanto agognata libertà artistica cercata per anni: per l’occasione, infatti, ha dato vita all’etichetta indipendente Falco a Metà e allo studio di registrazione La Fabbrica di Plastica. Un ritorno non convenzionale, dunque, che sicuramente non tradirà le aspettative del pubblico più fedele, grazie ad un sound ipnotico e coinvolgente, impreziosito dal testo che sembra essere una vera e propria presa di coscienza, un “salvarsi” dal tempo che passa e dalle difficoltà della vita. Non parteciperà al Festival di Sanremo, ma i tanti affezionati potranno nuovamente rivedere il loro beniamino in una tournée acustica in giro per l’Italia.
Gianluca, dopo tre lunghissimi anni, torni alla ribalta con il brano "Tu che ne sai di me", un nuovo studio discografico e un’etichetta indipendente. Si può parlare di rinascita? In un certo senso, sì. Anche se in realtà quello che mi ha spinto a “tornare” è stata la voglia di rimettermi in discussione e pormi un punto di arrivo diverso. Se nella vita non ti poni nuovi obiettivi, rischi di far sempre la stessa cosa e di annoiarti sia dentro che fuori.
Chitarra rock, batteria in primo piano e la voce sempre un po’ graffiata raccontano la storia di una ragazza adolescente alle prese con la sua indipendenza. Quanto c’è di te in questo brano? Basta leggere la seconda strofa per capire cosa intendo: il testo del brano l’ho scritto di getto nella cucina della casa di mia madre, perché volevo esprimere sinceramente ciò che sentivo dentro. È come se passassi il testimone a me stesso, un momento che si ripete durante la vita, quello della resa dei conti che arriva a diverse età e in diverse circostanze, ma che tutti prima o poi devono affrontare.
Ci sono stati momenti nei quali avresti voluto rivendicare la tua di libertà? Sì, ci sono stati e continuano ad esserci ogni giorno. Per me la libertà è uno stato d’animo e mentale. E ha sempre un prezzo che, spesso, tanti non sono disposti a pagare.
L’industria musicale oggi è molto cambiata. I talent secondo te sono una scorciatoia verso un successo effimero oppure rappresentano una reale opportunità di inserimento nel mondo della musica? Secondo me non è tanto il talent in sé ad essere format inadatto a introdurre gli artisti nel panorama musicale. In realtà, sono le case discografiche che, nonostante ricoprano ancora un ruolo importantissimo, non sono né concepite né proiettate verso il futuro. Purtroppo, guardano solo l’immediato e non “traghettano” adeguatamente i ragazzi.
Oggi vale di più il talento o il “personaggio”, più o meno creato a tavolino? Guarda, il personaggio dura il tempo che deve durare. È sempre stato così.
Il tuo lavoro, negli anni, ti ha portato a viaggiare in ogni parte del mondo, ma hai scelto di abitare a San Colombano ben distante dallo star system. Perché hai fatto questa scelta? No, non sono io lontano dallo star system. È lo star system che è lontano da me.

Quali sono i progetti per questo 2020? Tornerai a esibirti? Sì, sono tanti i progetti e il lavoro che mi aspettano: a brevissimo farò delle date live in acustico e presto conoscerete tutti i dettagli.