L'Isola News 4/2023

News

Un dolce Natale

con i nostri pet!

Il coniglio e un apparato urinario in salute

I consigli per l’alimentazione del gatto

Alla scoperta dei “nani” dell’acquario

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arriv in à it v o n e t n a T

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Sommario 3 EDITORIALE Un Natale pieno di amore con i nostri amici pelosi

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NEWS DALL’ISOLA Torna il concorso "Grandi Marche per Grandi Amici"

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Ket, la nuova gamma di prodotti per gatti

VITA A SEI ZAMPE Un apparato urinario in salute

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CUCCIOLI IN FAMIGLIA Che le feste siano buone per tutti: umani, cuccioli o gattini!

13 LA SALUTE VIEN MANGIANDO Le “regole base” per l’alimentazione del gatto

17 CURA&BENESSERE Buon riposo!

20 COMPORTAMENTO Incontrare un cane: come avvicinarsi?

26 RAZZE Un “batuffolo” di dolcezza

28 LO SPORTELLO LEGALE Com’è regolata l’adozione di un quattrozampe?

31 EDUCAZIONE Shopping di benvenuto: cosa scegliere per il vostro nuovo amico

35 ASSOCIAZIONI Una storia di amore e fiducia “a sei zampe”

38 SPORT CINOFILI Dog Balance Fit, in equilibrio tra salute, sport e divertimento

42 ACQUARIOLOGIA I “nani” dell'acquario

45 ETOLOGIA Il mammifero dei ghiacci

47 L’ISOLA DEI GIOCHI

L’Isola News n. 4/2023 Registrazione al Tribunale di Rovigo n.2/2016 Realizzazione: Edizioni DM Srl via Andrea Costa, 2 - 20131 Milano Direttore responsabile: Annalisa Celeghin Caporedattore: Stefania Colasuono Impaginazione: Silvia Ballarin

Hanno collaborato: Maria Chiara Catalani, Sara Conversano, Sabrina Giussani, Federica Guattari, Stefano Mongiusti, Massimo Perla, Argentina Raggio, Claudia Taccani

Stampa: Coptip - Modena (MO)

Foto: Shutterstock

Telefono: 0429-765860 Sito web: www.isoladeitesori.it Email: marketingisola@dmopetcare.it

Per la pubblicità: L’Isola dei Tesori, via Squero, 12 - 35043 Monselice (PD) Telefono: 0429-765860 Email: marketingisola@dmopetcare.it

Contatti

Editoriale

Un Natale

pieno di amore con i nostri amici pelosi Care lettrici, cari lettori, in questo periodo dell'anno, mentre ci prepariamo a celebrare le festività natalizie, vorremmo dedicare questo editoriale a coloro che ci accompagnano ogni giorno con amore, fedeltà e allegria: i nostri amici animali. I nostri pet sono parte integrante della famiglia e il Natale è un'occasione speciale per dimostrare loro quanto li amiamo e quanto sono importanti per noi. Durante le festività, i nostri amici pelosi, piumati o squamosi, possono godere di un'attenzione extra, di deliziosi pasti e di regali pensati appositamente per loro. Ma ricordiamoci anche dei meno fortunati: quelli che non hanno ancora trovato una famiglia amorevole. Il Natale è il momento ideale per riflettere sulla responsabilità che abbiamo nei confronti degli animali e per promuovere l'adozione consapevole. I rifugi e le associazioni animali sono spesso affollati durante questa stagione, quindi perché non considerare l'opzione di dare una casa a un animale bisognoso? Ricordiamoci che l'amore e la gratitudine che riceveremo in cambio saranno infiniti. Durante le feste, è importante anche tenere a mente il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Le celebrazioni possono essere un momento di grande eccitazione, ma dobbiamo assicurarci che i nostri animali si sentano al sicuro e protetti. Evitiamo di lasciare cibi tossici o pericolosi alla loro portata, come cioccolato o avanzi di cibo, e cerchiamo di mantenere una routine il più possibile regolare per ridurre lo stress. Inoltre, il Natale può essere un'opportunità per coinvolgere i nostri animali nelle attività festive. Possiamo vestirli con simpatici abiti natalizi, scattare foto divertenti con loro e persino coinvolgerli nella decorazione dell'albero. Questi momenti di condivisione e gioia renderanno le festività ancora più speciali. Siamo felici di poter condividere con voi storie di amore, cura e dedizione verso i nostri amici a quattro zampe. Il nostro obiettivo è sempre quello di promuovere la consapevolezza e l'importanza di prendersi cura degli animali, perché sappiamo che il loro amore incondizionato arricchisce le nostre vite.

Auguriamo a voi e ai vostri amici pelosi e non un Natale pieno di gioia, amore e coccole.

Annalisa Celeghin Direttore Responsabile

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Vita a sei zampe

Un apparato urinario in

salute

Anche il coniglio può soffrire di patologie all’apparato urinario, che possono derivare da cause diverse ed essere di entità più o meno grave.

Argentina Raggio Medico veterinario specialista in clinica e patologia degli animali da affezione

N

el coniglio, l’apparato urinario è frequentemente sede di svariate patologie che possono interessare sia le alte vie - come il rene o gli ureteri - che le basse, come la vescica e l’uretra. Il malessere provocato da queste malattie è tale da alterare la qualità di vita del pet, provocando talvolta disagi passeggeri ma anche deficit funzionali irreversibili che ne pregiudicano 6

la salute. Il malessere e il dolore, inoltre, a volte sono responsabili di pericolose stasi gastroenteriche.

sigliato nei conigli che hanno terminato l’accrescimento, così come - in genere - un fieno con un tenore di fibra inferiore al 18%.

Aspetto e colore delle urine

Le cause dell’insufficienza renale

Una delle caratteristiche del rene nel coniglio è rappresentare la principale via di eliminazione del calcio, con una frazione di escrezione fino al 60%, a differenza degli altri mammiferi domestici in cui è solo del 2%. Questo comporta che le urine sono fisiologicamente molto ricche di calcio e appaiono di aspetto torbido nella normalità. Diventa, quindi, già importante riconoscere quando il loro aspetto appare limpido o, viceversa, eccessivamente denso poiché potrebbe essere segno di patologia. Diversamente dall’aspetto, il colore delle urine appare spesso con tonalità differenti, che variano a seconda del tipo di alimentazione che si fornisce al pet: il colore rossastro-aranciato o il marrone scuro, infatti, non indicano necessariamente la presenza di sangue, ma spesso i pigmenti presenti nel cibo. In caso di dubbio è comunque importante consultare il veterinario.

Attenzione al fieno

Una dieta corretta, a base di un fieno di ottima qualità, può sicuramente contribuire a mantenere la salute dell’apparato urinario. Un fieno troppo ricco di calcio e di proteine ad esempio, come quello a base di erba medica, non è con-

L’insufficienza renale, intesa come la riduzione della capacità dell’organo di adempiere alle sue molteplici funzioni, è purtroppo un problema frequente nel coniglio per cause diverse, che possono interessare sia il giovane che l’anziano: le principali sono le infezioni, le calcolosi, le intossicazioni, le infestazioni parassitarie (come da Encephalitozoon cunicoli), le patologie degenerative (come le forme senili) e le neoplastiche.

Sintomi da non ignorare

Sintomi come l’eccesso di sete, un’anomala e abbondante produzione di urina, un calo di peso, l’imbrattamento della regione perineale, la dolorabilità alla manipolazione o l’assunzione di posture anomale, sono spie importanti se osservate in un coniglio. Nel caso delle calcolosi, per esempio, i calcoli possono essere localizzati nel rene, ma anche andare a ostruire un uretere, essere all’interno del lume vescicale oppure introdursi in uretra. A seconda della situazione, il pet può manifestare svariati sintomi legati alla modalità di urinare oltreché disagio e dolore, a volte molto intensi, che necessitano di cure veterinarie urgenti.

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Vita a sei zampe

L’aspetto dell’urina è un prezioso indicatore dello stato di salute dell’apparato urinario.

In condizioni di normalità appare torbida, mentre limpidezza o eccessiva densità potrebbero essere sintomi di qualche patologia.

Difficoltà nella minzione

Una situazione particolare e caratteristica di questo animale, poi, è la raccolta anomala in vescica di materiale pastoso e semisolido simile a fanghiglia (“sludge”) che causa disturbi più o meno gravi nella minzione; l’eccesso di calcio nelle diete sbagliate, la disidratazione cronica per svariati motivi o la predisposizione del sogget-

to sono alla base di questa patologia, che deve essere trattata in modo competente.

Altre cause da considerare

È importante anche sottolineare che alcune patologie che causano problemi alla schiena, alle articolazioni o alle estremità (come esempio la pododermatite), a volte sono causa di dolori cronici che limitano considerevolmente l’attitudine o la capacità del coniglio all’assunzione dei liquidi (soprattutto se si usano dei beverini a goccia), determinando nel tempo uno stato di disidratazione cronica che favorisce l’insorgenza di patologie a carico dell’apparato urinario. Anche la mancanza di attività fisica (come il confinamento in gabbia), l’obesità e l’assenza di lettiere appropriate possono essere fattori predisponenti. Non dimentichiamo, infine, che l’insorgenza di defedanti e dolorose dermatiti perineali di difficile gestione può aggravare il quadro delle patologie croniche dell’apparato urinario. La prevenzione e la terapia, dunque, fanno di queste problematiche un caposaldo della clinica del coniglio.

L’insufficienza renale può dipendere da diverse cause, come ad esempio calcolosi, infezioni e intossicazioni.

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Cuccioli in famiglia

Che le feste siano buone per tutti:

umani, cuccioli o gattini!

Maria Chiara Catalani Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale Presidente Senior SISCA Dott. di Ricerca in Fisiopatologia e Medicina degli Animali d'Affezione Mail: mchiaracatalani@gmail.com

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Cuccioli in famiglia

Le festività natalizie sono una splendida occasione per riunirsi con parenti e amici a casa, condividendo con loro grandi momenti di gioia. Un’atmosfera felice di cui possono godere anche i nostri piccoli amici a quattro zampe, facendo attenzione però alla loro incolumità e a rispettare le loro esigenze.

L

e festività natalizie portano sempre un po’ di scompiglio in famiglia. Tutti trascorrono più tempo in casa, compaiono pacchi e pacchetti, alberi e presepi, piante colorate e nuovi profumi. I bambini non vanno a scuola e gli adulti preparano gli addobbi o passano più tempo tra la cucina e il relax sul divano. Anche i piccoli animali di casa, che siano cuccioli o gattini, possono vivere con grande entusiasmo questa “confusione” e, se ci si organizza bene, possono divertirsi molto usufruendo delle novità che compaiono.

Gli addobbi: tra divertimento e pericolo

L’albero di Natale è, senza dubbio, di grande impatto ai loro occhi. A volte il cucciolo lo prende come una divertentissima sfida, tentando di staccare le palline o le ghirlande che lo addobbano e facendo impazzire gli umani di casa. Per il gattino, invece, l’abete – che sia finto o vero – è un meraviglioso parco giochi da usare per le spericolate arrampicate, i salti, gli agguati dall’alto o alle palline nascoste tra i suoi rami. Altra novità tipicamente natalizia è il presepe, anch’esso fonte di interesse per i nostri amici pelosi. Le statuine, infatti, sono divertentissimi birilli per il gattino cacciatore così come per il cucciolo che, se arriva ad afferrarle, spesso le trasporta in tutta casa e, masticandole, ne cambia irrimediabilmente i connotati.

Attenzione ai pericoli

Addobbare la casa per le festività quando si vive con un piccolo pet richiede perciò delle attenzioni particolari, perché per lui “giocare” significa,

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talvolta, anche mettersi nei guai. La stella di Natale, ad esempio, se masticata e ingerita può essere tossica per i nostri animali, quindi sarà importante collocarla in posti che siano irraggiungibili sia per il gattino che per il cucciolo, facendo attenzione anche alle foglie che potrebbero staccarsi dopo qualche giorno e, cadendo a terra, diventare uno snack pericoloso.

Consigli per una maggiore sicurezza

Anche l’albero può rappresentare un pericolo se addobbato con palline di vetro o troppo piccole.

Nel primo caso, infatti, rompendosi potrebbero ferire il nostro amico a quattro zampe mentre, nel secondo caso, potrebbero soffocare il cucciolo curioso se dovesse metterle in bocca e ingoiarle. Le luci colorate invece, penzolando o dondolando dall’albero, saranno sicuramente fonte di interesse per il gattino che - nel tentativo di

Le lucine dell’albero possono rappresentare un pericolo per i nostri pet, attratti dal loro penzolio: per non rischiare, si potrebbe optare per delle luci a batteria.

masticarle - potrebbe prendere la scossa, così come per il cucciolo che decidesse di portarsele a spasso per la casa. Meglio, quindi, scegliere grandi palline di plastica, luminarie a batteria e valutare se possa essere opportuno, fintanto che il piccolo non sarà cresciuto a sufficienza, optare per un albero natalizio sospeso anziché poggiato a terra. Sarà un addobbo originale per la nostra casa e, nel contempo, sicuro.

“Le dritte” per Babbo Natale e la Befana Stessa cosa potrebbe essere necessaria riguardo al presepe. Simbolico o monumentale che sia, sarà bene posizionarlo in un posto difficile da raggiungere per il cucciolo così come per il gattino. Attenzione, inoltre, a dove collocare i regali consegnati da Babbo Natale, perché potrebbero essere scartati prima del tempo da un peloso, che non è esattamente il destinatario previsto, danneggiati o essere per lui pericolosi. E se anche la Befana dovesse consegnare la calza coi dolciumi, attenzione a indicarle un posto al sicuro dagli animali di casa, anche perché il contenuto – come biscotti, cioccolato e frutta secca – può essere tossico per loro.

Lasciamo loro tutto il tempo necessario

Se viviamo con un gattino, all’arrivo degli ospiti sarà utile dargli il tempo di cui avrà bisogno per esplorarli e interagire con loro, senza forzarlo.

Collochiamo le sue cose in una stanza appartata, compresa la pappa, lasciando a lui la scelta di raggiungerci se e quando si sentirà pronto, nonché invitando parenti e amici a non invadere i suoi spazi.

Certamente vincerà la curiosità e il piccolo potrà decidere, dopo qualche minuto o qualche ora (a seconda del suo livello di socialità), di esplorare l’ambiente per annusare e osservare gli sconosciuti e, perché no, giocherellare con i lacci di qualche scarpa o con la carta dei regali appena aperti. Anche per il cucciolo è importante avere la libertà di prendere confidenza con gli ospiti

Giorni di festa tra parenti e “cucciolame” Un altro aspetto da considerare è il fatto che i nostri piccoli amici potrebbero non essere abituati alla presenza di molte persone in casa e le cene e i pranzi con parenti o amici potrebbero metterli un pochino in difficoltà. Gestendo bene le presentazioni, possiamo però sfruttare queste occasioni, valorizzando la presenza di più persone nuove tra le mura domestiche, per ampliare la socialità del nostro pet.

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Cuccioli in famiglia

È meglio allestire il presepe in un posto difficilmente raggiungibile dai nostri pet, per evitare che il gattino scambi le statuine per birilli e che il cucciolo le trasporti per tutta casa.

secondo i propri tempi. Considerando che si tratta di un animale per sua natura più aperto alla conoscenza di nuovi amici, solitamente questi sono più brevi rispetto a quelli di un gattino.

I fuochi d’artificio

Per evitare traumi precoci, poi, una maggiore attenzione è doverosa quando si festeggia il Capodanno avendo in casa cuccioli o gattini.

Per quanto riguarda i fuochi d’artificio, infatti, se possibile sarebbe meglio evitarli del tutto o, comunque, fare in modo che tutti gli ospiti sappiano che il nostro piccolo amico potrebbe spaventarsi sentendoli o vedendoli. Nel caso decidiate di utilizzarne, sarà bene organizzarsi scegliendo quelli meno rumorosi e collocandosi in un punto della casa quanto più possibile lontano dalla zona rifugio del pet, incaricando

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qualcuno di distrarlo mentre gli altri daranno il via agli artifici.

Coinvolgiamoli nelle novità

In conclusione, le festività natalizie possono essere un momento molto positivo quando si hanno in casa cuccioli o gattini, perché si ha più tempo da dedicar loro, potranno giocare con noi, dare soddisfazione alla loro grande curiosità di piccini, conoscere cose, situazioni e persone nuove. L’importante è sostenerli, considerarli nell’organizzazione della casa e delle giornate, rispettare i loro bisogni che, durante le feste, non andranno mai trascurati. In questo modo, il periodo natalizio sarà un momento di grande condivisione anche con loro e potremo dire che saranno buone feste per tutti, bipedi e quadrupedi!

La salute vien mangiando

Le “regole base” per l’alimentazione del g a t t o

Per far sì che il nostro amico a quattro zampe sia invogliato il più possibile a mangiare e bere è necessario seguire alcuni piccoli accorgimenti, come la scelta delle ciotole giuste e la loro collocazione.

Vediamoli insieme.

Federica Guattari Medico Veterinario Medicina comportamentale Nutrizione e dietetica clinica del cane e del gatto Mail: federicaguattari@hotmail.com

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La salute vien mangiando

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l gatto è un abilissimo cacciatore: in natura si nutre di piccole prede, facendo numerosi piccoli pasti nelle 24 ore. Poiché in casa è spesso difficile fornire 6-10 pasti giornalieri (come media), la scelta migliore - in assenza di patologie organiche e/o comportamentali - è quella di lasciare i croccantini a disposizione, così da permettere al micio di andare a nutrirsi tutte le volte che lo ritenga opportuno.

Non solo secco

I gatti, inoltre, sono animali predisposti a problemi urinari-renali, pertanto è bene che assumano una certa quantità quotidiana di liquidi. Oltre ai croccantini, dunque, è sempre meglio aggiungere dei pasti umidi, fissando uno o due orari all’interno della giornata per la somministrazione.

Ciotole: la forma…

I nostri amici a quattro zampe hanno sul muso dei peli tattili, detti vibrisse, che consentono loro di esplorare gli oggetti e gli spazi e che sono estremamente sensibili. Secondo diversi studi, i gatti non amano mangiare e bere nelle ciotole in cui le vibrisse tocchino i bordi del contenitore: questa è anche la ragione per la quale spesso consumano i croccantini al centro della ciotola, ignorando quelli disposti lungo i bordi. Meglio scegliere, dunque, ciotole ampie, ma poco profonde.

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… e i materiali

Il materiale migliore per le ciotole dei nostri gatti, invece, è la ceramica. Questo, infatti, è il materiale che rilascia meno sostanze nel cibo e nell’acqua, è più resistente ai lavaggi e provoca meno fastidio al contatto con il muso.

L’importanza dell’acqua

L’assunzione di acqua nel gatto è molto importante per la prevenzione di alcune patologie dell’apparato urinario. Dal momento che questi pet tendono a bere relativamente poco, però, è bene cercare di invogliarli ad assumerne di più.

Questo è possibile attraverso la somministrazio-

Il numero di punti cibo/acqua dovrebbe essere sempre pari al numero dei gatti presenti + 1 (ad esempio, per due gatti sono necessarie tre ciotole; per tre gatti quattro ciotole e così via).

Questo permette, soprattutto quando in casa ci sono più animali, di evitare qualsiasi tipo di conflitto per il cibo.

ne di cibo umido e con l’uso della fontanella, una ciotola con un sistema di ricircolo che permette di avere sempre l’acqua in movimento. Un meccanismo che piace a moltissimi gatti e li spinge ad assumere più liquidi rispetto alla ciotola tradizionale.

Il giusto posizionamento

Ricordiamoci, infine, che il gatto è un animale con una forte territorialità e, in natura, consuma i suoi pasti in una posizione che gli consente di controllare quello che accade intorno a lui, preferibilmente dall’alto. In casa possiamo cercare di sistemare le sue ciotole in una posizione più possibile vicina alla sua natura, quindi in un punto rialzato, facilmente accessibile e da cui possa mangiare osservando la stanza. Di conseguenza, le ciotole non andrebbero poste contro un muro o un mobile, ma in posizione più aperta.

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Cura&Benessere

Buon riposo!

Cosa c’è di più bello - nei mesi invernali - di un riposino al caldo, su un soffice cuscino?

Lo sanno anche i nostri amici a quattro zampe, per i quali possiamo scegliere tanti accessori studiati appositamente per il loro relax.

Sara Conversano

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l benessere dei nostri amici a quattro zampe, così come accade a noi, dipende anche dalla qualità del riposo. Per questo possiamo scegliere per loro tanti accessori, pensati per garantire sonnellini sicuri, confortevoli e al riparo dal freddo invernale.

La comodità della cuccia

puro relax. In commercio si trovano tanti modelli, caratterizzati da forme, misure e colori diversi per rispondere al meglio alle esigenze (e ai gusti) sia degli animali che dei loro proprietari. A mettere d’accordo tutti sono, comunque, alcune caratteristiche irrinunciabili come morbidezza, comfort, sicurezza e praticità.

Tra le proposte più apprezzate dai pet c’è, senza dubbio, la cuccia, in cui il nostro cane o gatto amano rannicchiarsi per lunghi momenti di

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Cura&Benessere

Confortevoli e funzionali

Affinché la cuccia sia davvero comoda e confortevole, ad esempio, dev’essere ben imbottita, così da consentire al nostro amico peloso di riposare su una superficie calda e soffice. Un altro aspetto da non sottovalutare, poi, è la sua funzionalità: una cuccia realizzata con accessori sfoderabili o impermeabili è molto pratica, perché facilmente lavabile.

L’intramontabile cuscino

Per un riposo comodo e rilassante sono ottimi anche i cuscini, disponibili sia per cane che per gatto. Particolarmente morbidi grazie alla loro imbottitura, sono disponibili in diverse forme e dimensioni (rettangolari, ovali, standard o extra large, ad esempio) per poter essere utilizzati da pet di tutte le taglie.

Anche in questo caso si tratta per lo più di accessori pratici e funzionali: la maggior parte dei cuscini in commercio, infatti, sono sfoderabili, impermeabili e lavabili in lavatrice.

Spesso la scelta tra cuccia e cuscino dipende anche dalla taglia del pet: per gatti e cani piccoli si preferisce la prima, mentre i cuscini sono particolarmente pratici in caso di cani più grandi.

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Comportamento

Incontrare un cane: come avvicinarsi?

Quando incontriamo un cane per strada è spesso forte la tentazione di avvicinarci ad accarezzarlo, senza chiederci se le nostre attenzioni possano fargli piacere o, al contrario, infastidirlo. Vediamo, allora, come “leggere” le emozioni di questi splendidi animali e cosa fare per avere con loro un’interazione corretta.

Sabrina Giussani Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale e in Interventi Assistiti con Animali (IAA) Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF Master in Etologia applicata e Benessere animale Past President SISCA Mail: sabrinagiussani@yahoo.it

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l cane, i cui dati genetici derivanti dallo studio del Dna hanno dimostrato che deriva dal lupo (Canis lupus lupus), è la prima specie animale addomesticata dagli esseri umani. Una domesticazione avvenuta più volte nel corso della storia e in diverse aree geografiche: i reperti fossili, in particolare, hanno stabilito che il processo è avvenuto tra i 33.000 e i 12.000 anni fa. Il cane, dunque, ha trascorso molti anni al nostro fianco e questa vicinanza ha favorito la nascita di una comunicazione condivisa.

Il cane ci capisce?

Questo animale, infatti, presta attenzione al movimento dei muscoli del volto delle persone e ascolta il tono della loro voce per “leggere” se sono felici, arrabbiate o hanno paura. Anche la percezione olfattiva svolge un ruolo in tutto ciò: in un test alcuni cani sono stati esposti a tre tipi di odore umano corrispondente a felicità, paura e a uno stato emotivo neutrale. Gli animali hanno mostrato un aumento della frequenza cardiaca e numerosi segnali di disagio in presenza della sensazione olfattiva legata alla paura. Ma c’è di più: i cani sono capaci di empatia affettiva nei confronti delle persone cui sono più legati, tanto che stress e tensione finiscono per contagiare anche loro.

Comprenderne la comunicazione

Il nostro amico a quattro zampe è capace di provare emozioni primarie come la gioia, la paura, la tristezza, la rabbia, il disgusto e la sorpresa. È probabile che il suo sistema emotivo si sia evoluto

Il cane sviluppa un’empatia affettiva con le persone a cui è più legato e, per questo, può essere contagiato dal loro stress.

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Comportamento

non solo per facilitare la comunicazione con i propri simili, ma anche con noi. Un recente studio, infatti, ha rilevato che i cani emettono molte più espressioni facciali quando li osserviamo e sono in grado di sollevare il sopracciglio per assumere un’espressione che ricorda la tristezza così da attirare la nostra attenzione.

Riconoscere le emozioni

Le emozioni hanno il compito di comunicare agli altri che cosa sta provando quell’individuo. Il cane nelle condizioni positive (per esempio quando è felice) utilizza più spesso i muscoli del viso che avvicinano le orecchie alla testa, socchiude leggermente gli occhi e assume un’espressione “rilassata”.

Nelle condizioni negative (ad esempio quando ha paura o è arrabbiato), invece, appiattisce le orecchie sulla testa, spalanca gli occhi, ansima, si lecca le labbra o il naso, sbadiglia. La paura è un’emozione che insorge in modo automatico come risposta a uno stimolo esterno considerato minaccioso: la pupilla si dilata, la frequenza del respiro e il battito cardiaco aumentano e il corpo si prepara a rispondere all’evento stressante. Il cane può fuggire o aggredire: la risposta “fight or flight” è una reazione normale e fisiologica.

Quando ci avviciniamo a un cane sconosciuto è indispensabile mantenere una distanza e limitarci a un contatto leggero e superficiale.

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La coda e i vocalizzi

Il movimento della coda non sempre indica felicità o disponibilità: quando il cane ha la coda ben alta, quasi immobile, significa che è teso o preoccupato. La coda che compie ampie escursioni quasi come “un’elica”, invece, indica che l’animale è disponibile all’interazione. Anche i vocalizzi sono utili per comprenderne lo stato d’animo: brevi abbai “striduli” o gemiti comunicano felicità, mentre suoni “profondi” accompagnati da ringhi o dall’esposizione dei denti significano che ci dobbiamo allontanare.

Come interagire?

Avvicinare un cane sconosciuto non è cosa facile: consiglio, innanzitutto, di intavolare una conversazione con il proprietario così che l’animale abbia il tempo per capire chi siamo e decidere se vuole interagire con noi. È opportuno, inoltre, porsi a qualche metro di distanza, comunicare al cane le nostre intenzioni e attendere la sua risposta. La lettura e il rispetto della volontà altrui è alla base di un’interazione di successo: poiché il cane non ci conosce è bene limitarsi a un contatto superficiale sul dorso evitando pacche, abbracci o baci.

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L’ALIMENTAZIONE APPROPRIATA PER IL TUO CANE Da più di 20 anni ascoltiamo Pet lovers di ogni tipo, alla ricerca di prodotti nutrizionalmente appropriati, altamente digeribili e capaci di accontentare anche gli appetiti più difficili e delicati.

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Un “batuffolo” di dolcezza Sara Conversano

Affettuoso, tranquillo e socievole, il British Longhair - come suggerisce il nome - è un parente molto stretto del British Shorthair, da cui differisce praticamente solo per la lunghezza del mantello, molto soffice e fitto.

L

a storia del British Longhair inizia in Gran Bretagna dall’incrocio tra esemplari di British Shorthair e Persiani: oggi solo poche organizzazioni feline lo riconoscono come razza indipendente, il cui standard corrisponde al British Shorthair tranne per il pelo, che differisce per la lunghezza.

Un soffice “orsacchiotto”

Questo splendido gatto di taglia medio-grande ha una corporatura muscolosa e compatta. La testa è massiccia e rotonda, il naso è corto e dritto, le orecchie - piccole e lievemente arrotondate alle estremità - sono ben distanziate, mentre gli occhi - grandi e rotondi - possono essere di colori diversi (come blu, verdi, rame e impari). Il British Longhair è dotato di zampe corte e robuste, con piedi tondi; è corta anche la coda, con la punta leggermente arrotondata. A conferirgli l’aspetto di un morbido “orsetto” è il mantello, medio o lungo, che non aderisce al corpo per la presenza di un fitto sottopelo. Soffice e folto, può essere di vari colori, tra cui blu, nero, bianco, chocolate, lilac, fawn e cinnamon, ma anche tabby (“tigrato”), pointed o tortie (“tartarugato”).

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Tranquillo e affettuoso

Il carattere del British Longhair è calmo e accomodante. Affettuoso e socievole, a questo tenero felino piace stare in compagnia e trascorre volentieri il tempo a giocare con la sua famiglia umana, anche con i bambini. È bene ricordarsi, però, che non ama il contatto eccessivo né essere preso in braccio: meglio lasciarlo girare tra le nostre gambe e far decidere a lui quando accomodarsi sulle nostre ginocchia!

Per il suo benessere

Il tratto distintivo del British Longhair è, abbiamo visto, il mantello, morbido e vaporoso anche grazie alla presenza del folto sottopelo. Per preservarne la bellezza e la sofficità, evitando che diventi opaco e che si formino nodi, gli esperti consigliano di spazzolarlo almeno una volta alla settimana, aumentando le spazzolature quando il gatto è solito perdere più pelo del solito. Per un mantello lucido e sano è importante anche scegliere la giusta alimentazione: un aspetto fondamentale, inoltre, per evitare che il nostro pet - complice magari il poco movimento - possa incorrere in problemi di sovrappeso o, addirittura, obesità.

Testa:

forma rotonda, massiccia e con cranio largo

Orecchie:

piccole e leggermente arrotondate alle estremità, ricche di pelo internamente

Occhi:

rotondi, grandi e ben distanziati; possono avere diversi colori

Corpo:

robusto, muscoloso e compatto

Coda:

corta e spessa, con la punta lievemente arrotondata

Mantello:

semilungo, non aderente al corpo, con folto sottopelo; ammessi numerosi colori

Zampe:

corte e forti, con piedi rotondi

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Lo sportello legale

Com’è regolata l’adozione di un quattrozampe?

A cura dell’avvocato Claudia Taccani Responsabile Sportello legale OIPA Italia (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) 28

Adottare un amico a quattro zampe è una scelta di amore, ma anche di grande consapevolezza. Vediamo a chi rivolgerci e quale iter seguire affinché la nostra sia un’adozione sicura e legale.

A

dottare un cane, come ogni altro animale, è un gesto nobile e di grande importanza.

Tuttavia, essendoci di mezzo la vita di un essere senziente, l’adozione deve essere una decisione consapevole. Mai improvvisare, dunque, ma appoggiarsi a un’associazione e/o a una struttura seria per questo importante percorso.

Adozione o affido?

Anzitutto è bene capire la differenza tra adozione e affido. La prima è un atto mediante il quale si acquisisce definitivamente la “proprietà”, giuridicamente parlando, dell’animale, mentre l’affido consiste in un provvedimento “temporaneo” che può ovviamente maturare in una cessione definitiva, a seconda delle circostanze. Solitamente la prassi prevede che l’animale venga prima affidato alla persona e, in caso di esito positivo del periodo di prova, sia poi adottato definitivamente.

L’iter previsto

Se ci rivolgiamo a un’associazione di volontariato che si occupa di trovare ricovero sicuro a un cane in cerca di famiglia, ci può essere chiesto un controllo pre e post affido da parte dei volontari dell’associazione stessa, affinché siano verificati la nostra idoneità e lo stato di benessere del quattrozampe affidatoci. È anche possibile che l’associazione faccia compilare un modulo, mediante

il quale l’adottante si impegna ad aggiornarla sullo stato dell’animale affidato, impartendo delle prescrizioni come, ad esempio, quella di provvedere alle cure necessarie e alla sterilizzazione.

Mettere “nero su bianco”

L’accordo scritto tra le parti ha lo scopo di garantire al cane una vita sicura nella nuova famiglia ed è consigliabile (nonché opportuno) anche per garantire trasparenza tra l’affidante e l’affidatario, evitando incomprensioni. Così, per esempio, nel modulo di affido solitamente si inserisce la durata del periodo di prova al termine del quale, se la convivenza ha avuto esito positivo, si procede con il passaggio di “proprietà” e la modifica di intestazione in anagrafe canina regionale, mediante relativo modulo, come prevede la legge.

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Lo sportello legale

L’adozione non ha un costo, ma è possibile che l’associazione - per supportare le spese vive sostenute, ad esempio il trasporto del cane o del gatto oppure le cure veterinarie - possa proporre un contributo liberale da parte dell’adottante.

L’adozione internazionale

In Paesi a noi vicini, purtroppo viene ancora prevista l’eutanasia per cani e gatti randagi oppure di privati che - una volta persi - non li reclamano o non li ritrovano entro un certo tempo. Molte

associazioni, quindi, si attivano organizzando delle vere e proprie staffette salva vita. Per legge, il cane (così come il gatto e il furetto) proveniente dall’estero, deve essere provvisto di microchip e passaporto individuale. Una volta arrivato in Italia e adottato, risulta necessario iscriverlo all’anagrafe di competenza.

Serietà e trasparenza

Il nostro consiglio, per vivere serenamente questa fantastica esperienza, è quello di affidarci sempre a strutture e organizzazioni serie: è bene prestare attenzione, in particolare, ad annunci online che, dietro a frasi come “regalo cuccioli”, possono nascondere vendite talvolta illegali o comunque poco trasparenti, a discapito di animali utilizzati come mera merce.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) è stata fondata nel 1981 ed è nota come la prima confederazione internazionale di associazioni animaliste e protezioniste. Oggi, l’Oipa è presente sui cinque continenti con oltre 200 leghe-membro sparse in 61 nazioni. In Italia è attiva con 110 sezioni locali.

Sito web: www.oipa.org Facebook: oipaonlus Sportello Legale OIPA Email: sportellolegale@oipa.org 30

Educazione

Shopping di benvenuto: cosa scegliere per il vostro nuovo amico Massimo Perla Addestratore cinofilo e responsabile nazionale del settore CSEN Cinofilia

Consigli per gli acquisti per l’arrivo di un cucciolo (ma anche di un adulto): idee per la casa, l’auto e qualsiasi altra necessità.

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Educazione

S

iete in procinto di portare a casa il vostro nuovo amico? Avete già tutto l’occorrente per dargli un perfetto benvenuto e per i giorni e i mesi seguenti? Scopriamo insieme cosa acquistare prima del grande giorno, sia nel caso in cui Fido sia un cucciolo che in quello in cui sia già adulto.

Prima ancora di scegliere

Un obiettivo etico sarebbe, prima di acquistare o adottare un cane, quello di approfondire la vostra cultura cinofila, alla scoperta delle diverse razze o, più in generale, tipologie di cani (così potrete capire meglio anche i meticci), e delle rispettive necessità, per capire quali siano fatti per voi e il vostro stile di vita. Potete dunque aprire lo shopping acquistando qualche libro, ma anche richiedendo una consulenza a un educatore, che saprà rispondere ai vostri dubbi. Se e quando avrete scelto un soggetto in particolare, che sia cucciolo o adulto, in allevamento o in canile, andandolo a conoscere qualche volta prima di portarlo a casa, potrete nel frattempo portargli qualche gioco o una coperta, non prima di averli maneggiati, al fine di lasciarvi impresso il vostro odore.

In viaggio come a casa

Soffermiamoci ora sul tragitto in auto per tornare a casa con Fido, che deve garantire comfort e sicurezza. Per pulire nel caso in cui rimetta, serviranno carta assorbente, salviette umidificate e asciugamani. Se non è già abituato al trasportino, tenu-

Acquistate una medaglietta, facendola incidere con il vostro numero di telefono, meglio se con prefisso internazionale, perché il chip potrebbe non funzionare bene. Esistono anche dei Gps per tenere costantemente monitorata la posizione di Fido.

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to conto dello stress per il distacco dalla madre e dai fratelli e/o da altri adulti conviventi, per il primo viaggio potete anche tenerlo in braccio. Dovrà comunque conoscere la gabbietta quanto prima, quindi acquistatela già, ma non troppo ampia, perché sarebbe poco sicura per l’utilizzo in auto. Allestitene l’interno con qualcosa di morbido, meglio se sfoderabile, per lavaggi più comodi; potete anche prenderne una seconda, già adatta alla taglia del cucciolo da adulto, da tenere in casa e dove presto andrà in autonomia per riposarsi in tranquillità.

Anche una cuccia per esterni, coibentata e sollevata da terra, può essere utile per chi abbia anche un giardino, ma evitate di lasciarvi troppo solo il cane, che ama condividere il contesto famigliare.

Subito fuori

Personalmente non trovo educativa la fase della pipì sulle traversine, che tanto va di moda: potete comprarne un po’ per una scorta d’emergenza, ma non le userei per pilotarvi i bisogni di cuccioli o di certi adulti che, vissuti in canile, non sono stati educati a sporcare fuori. Non deve diventare un alibi per adagiarsi e non uscire con il cane, che invece deve fare il maggior numero di esperienze ambientali possibili. Vi consiglio, piuttosto, di sincronizzare quante più uscite potete con i momenti in cui Fido, soprattutto se giovane, più probabilmente sporcherà: appena svegliato, dopo aver mangiato e bevuto, dopo il gioco. Dunque, vi serviranno i sacchetti igienici. Un collare e un guinzaglio potranno essere subito inseriti nella routine di Fido, partendo con piccoli esercizi in un corridoio di casa, puntando verso la ciotola del pasto; a proposito, ne serve una per il cibo e una per l’acqua, oltre a quelle portatili, per le uscite.

Allevatore e volontari vi daranno indicazioni sul tipo di cibo da acquistare per i pasti e per i premi da usare per l’educazione; confrontatevi anche con il veterinario, che vi consiglierà qualche prodotto antiparassitario per la migliore prevenzione.

Sicurezza e divertimento

Uno strumento strategico per la gestione dei cani è il cancellino per bambini, che funge da divisorio, ma anche un box per cuccioli si rivela molto utile per delimitare lo spazio. Una telecamera con cui monitorare Fido da cellulare vi farà stare ancora più tranquilli. Acquistate qualcosa per il divertimento condiviso e qualcosa per il suo relax in vostra assenza, che gli consenta di scaricare lo stress, con le caratteristiche di un buon masticativo, magari da riempire con mousse ad hoc, come si fa con il Kong; attenti sempre alla sicurezza e alla durezza dei materiali. Per giocare insieme e incentivare il riporto e il

“lascia”, scegliete coppie di oggetti uguali con cui effettuare scambi equi con il vostro amico. Abituarlo alla manipolazione, anche da parte di estranei, è molto importante, a maggior ragione se si tratta di un soggetto con una tipologia di pelo che richiederà la cura di un toelettatore: comprate una spazzola, un pettine e un tagliaunghie. Non dimenticate un kit di pronto soccorso: chiedete al veterinario cosa acquistare per un primo intervento.

Un acquisto responsabile può essere quello di un pacchetto di lezioni in un centro cinofilo: magari per una Puppy class per cuccioli o per un corso di educazione di base, per giovani cani o per adulti, con lezioni individuali e di gruppo.

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Spirulina, il superfood per mantenerli in forma.

Alimenti senza cereali per il benessere di cani e gatti.

Con Spirulina, l’alga dai numerosi effetti benefici:

• Capacità di stimolare il sistema immunitario; • Forte azione antiossidante, con evidenti effetti su pelle e pelo; • Mantenimento della massa magra grazie al suo intervento nel metabolismo di grassi e carboidrati; • Benefici alla digestione; • Riduzione di placca e tartaro.

Disponibile nei formati da 1,5 kg per gatti; 2 kg e 7 kg per cani.

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Associazioni

Una storia di amore e fiducia “a sei zampe” Stefania Colasuono

Quello di Amici Animali è un impegno quotidiano su più fronti, con un unico grande obiettivo: aiutare gli animali più sfortunati per dare loro l’amore che si meritano. Per questo, i volontari dell’associazione marchigiana lavorano quotidianamente nella loro struttura e in altri canili del territorio, per garantire a tutti questi splendidi cani una vita dignitosa, felice e - perché no - trovare loro una nuova famiglia. Ne abbiamo parlato con la presidente, Manuela Pallotta.

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Associazioni Com’è iniziata la storia dell’associazione?

L'associazione Amici Animali Odv nasce nel 2003 da un piccolo gruppo di persone amanti degli animali senza esperienza di questo mondo. Sapevamo che c'era un canile a Osimo, in provincia di Ancona, ma nessuno di noi lo aveva mai visto. Abbiamo, così, iniziato da lì e poi ci siamo spostati anche in altri canili delle Marche dove non c'erano volontari e la situazione degli animali non era adeguata né a norma di legge.

Su quali valori e principi si fonda il vostro lavoro?

Il rispetto per gli animali e per le leggi che li proteggono, innanzitutto. Andiamo nelle scuole per insegnare anche ai ragazzi cosa significa avere un animale in casa e come rapportarcisi.

Riteniamo fondamentale il rispetto verso un essere diverso da noi, ma senziente, che percepisce la gioia così come il dolore.

Quali sono le principali attività svolte dai volontari?

Attualmente i nostri volontari si dividono tra il canile di Osimo, il canile di Morrovalle (in provincia di Macerata) e una colonia felina con oltre trenta gatti, che deriva da un sequestro a un’accumulatrice di animali. Gestiamo, inoltre, il nostro rifugio Magic Box, sempre a Osimo.

Grande impegno è riposto anche nelle visite ad altri canili e gattili del territorio in cui non operate direttamente: quali sono i vostri obiettivi in questo caso?

Personalmente come fondatrice e presidente di questa associazione, negli anni ho visitato quasi tutte le strutture del territorio marchigiano e

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mi sono fatta un'idea di quelle che funzionano bene o meno bene. Siamo in contatto continuo con diversi altri canili delle Marche e collaboriamo, quando serve, per segnalare eventuali criticità e fornire cibo e medicinali.

Un progetto molto importante per l’associazione è Magic Box, che ha citato prima. Di che cosa si tratta?

Magic Box é il nostro progetto più grande. È nato nel 2014, ma solo nel 2017 siamo riusciti ad avere una nostra struttura, dove ospitiamo una ventina di cani che prendiamo da altri canili oppure da associazioni del Sud Italia, dove la piaga del

Amici Animali è fortemente coinvolta anche in diverse campagne di sensibilizzazione: quali temi affrontate e attraverso quali strumenti?

Com’è possibile sostenere l’associazione?

Ci sono varie modalità, riportate nel nostro sito web (www.amicianimali.org). Tra le principali ricordo le donazioni tramite 5x1000, indicando il nostro codice fiscale nella dichiarazione dei redditi, e l’adozione a distanza di un cane

anziano o malato, per consentirci di curarlo e sostenerlo. Un modo originale per sostenerci, poi, è diventare madrina o padrino del Magic Box per un mese: con una donazione di 100 euro, si può venire a conoscere i nostri ospiti pelosi e partecipare al servizio fotografico per “portare fortuna” ai cani in adozione in quel mese specifico. Non dimentichiamo, inoltre, che abbiamo costante bisogno di cibo, antiparassitari e tante altre cose che trovate sulla nostra pagina Facebook; potete aiutarci, infine, attraverso la donazione di 1 euro al mese attraverso la Piattaforma del Teaming e diventando un nostro volontario.

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La sensibilizzazione su un tema come la protezione degli animali ha bisogno di tempo e costanza per ottenere dei risultati: in 20 anni che operiamo sul territorio, infatti, vediamo ora i frutti.

Basti considerare, ad esempio, che nel 2003 il canile di Osimo era privato e ospitava oltre 150 cani, mentre ora è comunale e ne ha solamente dieci: di questi, tra l’altro, solo cinque sono di Osimo (cani che avevano proprietari, i quali purtroppo - per vari motivi - non erano più in grado di prendersi cura di loro, richiedendo così l’intervento del comune). Questo significa che nella nostra zona il randagismo, oggi, è praticamente nullo. Le persone hanno imparato che il cane va microchippato per legge e che le cucciolate vanno evitate, perché impossibili da gestire nel tempo. In passato abbiamo anche organizzato, in collaborazione con il comune di Osimo, campagne di sterilizzazione dei cani dei privati. Abbiamo inoltre, al nostro interno, alcune guardie zoofile che operano affinché la detenzione degli animali sia corretta per evitare maltrattamenti. Venti anni fa i social non esistevano, per cui avevamo solo i volantini da distribuire, mentre oggi operiamo principal-

mente attraverso questi canali e partecipiamo a diversi eventi con il nostro stand.

AMICI A

randagismo è un problema molto serio. Li intestiamo a noi e li accogliamo nel nostro rifugio per trovare loro una famiglia: ogni volta che un cane viene adottato, si libera così un posto per accoglierne un altro. Da quando è nato, il Magic Box ha trovato casa a oltre 300 cani! La struttura è totalmente autogestita dai volontari che ogni giorno, a turno, vi si recano per pulire, far uscire i cani, dar loro terapie e cibo nonché, ovviamente, per accogliere i visitatori e i futuri adottanti. Ogni cane è vaccinato e controllato da una veterinaria, tutte le femmine sono sterilizzate e abbiamo quattro educatrici cinofile volontarie che lavorano con gli animali e danno consigli a chi viene per adottarli, affinché si riesca a trovare il cane giusto per la famiglia giusta. Il nostro Magic Box è stato costruito a misura di cane, i recinti sono molto ampi e gli animali si abituano a vedere molte persone e ad avere un buon rapporto con loro. Un progetto che è stato realizzato e che va avanti grazie alle donazioni delle persone e al 5x1000, la fonte principale che ci dà la possibilità di operare.

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Contatti Sede: via Chiaravallese, 135 - 60027 Osimo (AN) Sito web: www.amicianimali.org Mail: info@amicianimali.org Telefono: 3358048623 Facebook: amici animali odv - Osimo 37

Foto: Marco Necchi

Sport cinofili

Massimo Perla Addestratore cinofilo e responsabile nazionale del settore CSEN Cinofilia

Dog Balance Fit, in equilibrio tra salute, sport e divertimento Una disciplina cinofila adatta a soggetti di qualsiasi età, che apporta benefici fisici e mentali ai nostri cani.

I

l Dog Balance Fit è la prima ginnastica propriocettiva, posturale e funzionale, apparsa in Italia più di 10 anni fa. Dal 2019 è stata riconosciuta come disciplina sportiva con un suo circuito gare. La propriocezione, indicata a volte come il “sesto senso”, include il senso di posizione e movimento del corpo, quello della forza e della contrazione muscolare, oltre a quello dell’equilibrio, e permette di svolgere con successo – anche inconsciamente – le varie attività quotidiane: camminare, correre, sedersi ecc. Questo sesto 38

senso non solo consente di controllare i movimenti, ma dà la capacità di percepire tutto il corpo, di muoversi nello spazio e agire in relazione a ciò che lo circonda. A parlarci di questa attività sono Annalisa Badi, responsabile nazionale Dog Balance Fit Csen, e la dottoressa Valeria Migliaccio, medico veterinario fisiatra e referente regionale Csen per la specialità in Toscana e Lazio.

Corpo, mente ed emozioni

Un buon funzionamento del sistema propriocet-

tivo aumenta l’abilità del movimento e induce miglioramenti a parametri come forza, resistenza, potenza, oltre a fare aumentare la massa muscolare e apportare benefici a livello mentale.

Nella società odierna, i cani vivono in un ambiente meno ricco di stimoli rispetto a quello che troverebbero se fossero liberi di muoversi in natura.

Questo fa sì che sviluppino movimenti standardizzati, ripetitivi e semplificati, con il rischio di infortuni e una ridotta capacità di problem solving.

Il Dog Balance Fit nasce per consolidare una serie di benefici fisici e mentali, quali l’aumento della massa muscolare con il miglioramento della conoscenza del corpo, dell’equilibrio, della coordinazione, della mobilità articolare, della flessibilità muscolare, tendinea e legamentosa, del tono fisico, della gestione della forza, della resistenza, della concentrazione, dell’autostima e della sicurezza, con un ripristino dell’equilibrio psicofisico e il raggiungimento del benessere mentale.

Per noi come per loro

Le teorie più aggiornate in ambito sportivo, preventivo e rieducativo raccomandano per l’uomo (ma per il cane non è differente) di dedicare almeno un po’ di tempo – due o tre volte alla settimana – all’allenamento propriocettivo, per stimolare la capacità di controllo motorio del corpo, come le competenze coordinative, di equilibrio e di anticipazioni posturali. La capacità di mantenere una postura adeguata con una distribuzione uniforme del peso su tutti gli arti è un prerequisito fondamentale per attività motorie come camminare, trottare, galoppare, effettuare cambiamenti di posizione corporea e mantenere o ritrovare l’equilibrio.

Durante l’appoggio, il piede e la zampa inviano impulsi propriocettivi al sistema nervoso centrale, permettendo a quest’ultimo di definire la loro posizione tridimensionale e la corretta anticipazione posturale. I recettori del piede completano

Foto: Marco Necchi

tali informazioni precisando le caratteristiche morfologiche dell’appoggio, utili alla propulsione.

Questi sistemi maturano sperimentando situazioni ambientali varie e ricche di stimoli. Camminare sempre sulle stesse superfici impoverisce le esperienze sensoriali e la capacità di produrre risposte motorie variabili e mirate alle esigenze del momento. La ginnastica propriocettiva, attraverso attrezzi ad hoc, deve colmare queste lacune, affinare le capacità reattive di vari distretti corporei e favorire risposte motorie adeguate a una maggiore precisione e coordinazione dei movimenti.

Allenamento per gli sportivi

La ginnastica propriocettiva risulta utilissima come prevenzione degli infortuni, rendendo i cani più preparati e pronti alle azioni impreviste che possono incontrare nella vita quotidiana o nello sport. L’autoconsapevolezza e una più profonda connessione con il corpo indotte dall’allenamento propriocettivo aiutano il cane a diventare più consapevole di ciò che lo circonda e di come si muove nello spazio. Il Dog Balance Fit si rivela ottimo anche come parte integrante nella preparazione atletica dei cani sportivi, in quanto la capacità di percepire il corpo in ogni fase di movimento con consapevolezza crescente permette a Fido la precisione del gesto e il miglioramento delle performance. Questa ginnastica che unisce mente e corpo stimola l’incremento delle capacità motorie per renderle più efficaci, andando ad agire su postura (quindi per una maggiore fluidità del gesto), sui muscoli e il loro allungamento (per prevenire infortuni ed evitare dispersione di energia), sulla mobilità articolare (per movimenti più performanti e meno limitati), sulla percezione e propriocezione, sulla concentrazione e l’equilibrio.

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Formulata dai veterinari e nutrizionisti Purina®, Pro Plan® Supplements soddisfa le esigenze specifiche dei pet fornendo una soluzione semplice per supportare il benessere dei pet, senza dover apportare cambiamenti significativi nella loro dieta o nelle loro abitudini. Le formule personalizzate di questi nuovi prodotti integrativi garantiscono risultati visibili per la mobilità, le difese immunitarie, la digestione, la vitalità, la pelle ed il pelo di cani e gatti.

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Acquariologia

Hyphessobrycon amandae

Stefano Mongiusti Medico veterinario, acquariofilo ed erpetofilo

I “nani”

dell'acquario

Sempre più appassionati, negli ultimi anni, si stanno dedicando all'allevamento di pesci di piccolissime dimensioni. Si tratta di specie tropicali diffuse in varie parti del pianeta, che spesso non superano da adulte i 2 cm. Hanno colori vivaci e sono affascinanti da osservare nei loro branchi che si muovono compatti in vasca.

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Q

uesti piccoli pesci vengono spesso indicati con il termine inglese di “nanofish” che, però, più che alle loro dimensioni, fa riferimento a tutti quei pesci giudicati come adatti a vivere in acquari di piccole o piccolissime misure. Qui, invece, si intende descrivere brevemente quelle specie di branco che non superano da adulte i 2-2,5 cm e che, quindi, ben si adattano anche ad acquari piccoli (ma non troppo), dedicati prevalentemente al loro allevamento. Le specie più diffuse fra gli acquariofili appartengono principalmente alla famiglia dei Caracidi del Sudamerica e a quella dei Ciprinidi del sud-est asiatico.

I Caracidi

I Caracidi sono una grande famiglia di pesci di piccole dimensioni, diffusi principalmente in Sud America e Africa, della quale fanno parte anche specie molto popolari come neon e cardinali. Fra i più piccoli ritroviamo i Paracheirodon simulans (neon verde), gli Hyphessobrycon amandae e gli H. elachys. In particolare, le prime due specie sono amate dagli appassionati per la loro colorazione appariscente: il Paracheirodon simulans ricorda molto il comune neon (Paracheirodon innesi), ma con la differenza di avere una colorazione del dorso verde-azzurro e non blu e di essere, appunto, di taglia ancora più piccola, mentre l’H. amandae - una volta ambientato - mostra una bella colorazione giallo arancio che gli è valsa il nome inglese di Ember Tetra.

I Ciprinidi

La famiglia dei Ciprinidi è diffusa in Africa, Europa, Asia e Nord America. Le specie di nostro in-

teresse si trovano nel Sud-Est asiatico: tra queste, le più diffuse in acquariofilia sono Boraras brigittae, Danio margaritatus e Trigonostigma (Rasbora) espei. Il genere Boraras comprende diverse specie di piccoli pesci piuttosto simili fra loro che non superano i 2,5 cm, caratterizzati da una colorazione arancio rossastra, mentre il Rasbora espei ricorda molto in colorazione e livrea la popolarissima Rasbora heteromorpha, ma di dimensioni ancora più contenute. Una menzione particolare merita sicuramente il Danio margaritatus, noto in commercio col nome di Rasbora Galaxy: si tratta di un pesciolino di appena 2 cm, caratterizzato da splendide pinne rossastre e un corpo blu ricoperto completamente da piccoli punti bianco crema che ricordano un cielo stellato.

I Corydoras pygmaeus

Questo piccolo callittide (i callittidi sono pesci adattati a vivere tra i fondali), che non arriva ai 2 cm, è sicuramente da segnalare: oltre a essere il “nano” fra i Corydoras, al contrario dei suoi simili ha l’abitudine di nuotare a mezz'acqua e non sul fondo della vasca. La bella livrea bianco sporco, con una vistosa linea nera orizzontale al centro del corpo, completa la descrizione di questo “pesce da fondo”, che da fondo non è.

Per un buon allevamento

Questi piccoli pesci sono generalmente piuttosto timidi e, per sentirsi a loro agio e mostrarsi in tutta la loro bellezza, necessitano di essere allevati tassativamente in gruppo, all’interno di vasche ricche di una folta vegetazione e senza la presenza di pesci aggressivi. L'acqua dev’essere di buo-

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Paracheirodon simulans

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Hyphessobrycon elachys

Acquariologia

Questi pesciolini possono convivere in acquario anche con gamberetti del genere Neocaridina.

Alimentazione e convivenza

La loro alimentazione è per lo più carnivora oppure onnivora. In natura, predano principalmente larve di insetti, mentre in acquario di solito accettano un po' di tutto, dal cibo in scaglie e in granuli al surgelato nonché, naturalmente, il cibo vivo purché di dimensioni adeguate. È molto importante assicurarsi che questi pesciolini mangino frequentemente e che l’alimentazione sia molto varia, in quanto tendono a dimagrire in maniera piuttosto rapida. Vista l'assoluta necessità di allevarli in branchi da almeno 10 o 15 esemplari, è consigliabile che la vasca non abbia una capacità inferiore ai 30-40 litri. Se le dimensioni dell’acquario lo permettono, poi, è possibile la convivenza con pesci di piccole dimensioni (come ciclidi nani), altri pesci di branco, oppure con pesci che occupano altri spazi della vasca - come piccoli callittidi (Corydoras, Ancistrus, ecc), i quali stazionano principalmente sul fondo - o, infine, con pesci accetta (Carnegiella) che stanno in superficie.

possibile e, talvolta, si verifica spontaneamente.

Tuttavia non è semplice per l'acquariofilo inesperto ottenere risultati numericamente soddisfacenti. Gli esemplari provenienti dall'ambiente naturale sono più delicati di quelli nati in allevamento, ma tutti hanno bisogno di una buona qualità dell’acqua. È importante sapere che questi pesci rilasciano le loro uova fra la vegetazione acquatica, senza prestare alcuna cura parentale. L’alimentazione degli avannotti, poi, è complessa, a causa delle loro piccole dimensioni: soprattutto nei primi giorni di vita, infatti, necessitano di cibo vivo microscopico, come i parameci (organismi unicellulari non visibili a occhio nudo).

Riproduzione

La riproduzione di questi pesciolini in acquario è

Danio margaritatus

Conclusioni

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Questi pesci non sono sempre facili da reperire nei negozi, ma sicuramente vale la pena fare qualche sforzo per la loro ricerca, in quanto permettono di riprodurre anche in un piccolo acquario casalingo lo spettacolo affascinante e ipnotico del grande branco che si muove compatto e all’unisono.

Trigonostigma espei

na qualità, povera di sostanze inquinanti, con durezza medio bassa e pH neutro o leggermente acido. La temperatura, invece, va mantenuta tra i 24 e i 26° C.

Etologia

Sara Conversano

Il tricheco, mammifero marino il cui habitat principale è il circolo polare artico, è famoso per le sue grandi zanne e i suoi lunghi baffi. Animale sociale e di indole pacifica, si nutre soprattutto di molluschi. La sua passione? Le vongole!

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I

l tricheco (il cui nome scientifico è Odobenus rosmarus) è un grosso mammifero marino pinnipede che vive nel circolo polare artico.

Sono tre le sottospecie in cui viene suddiviso: il tricheco del Pacifico (presente nei mari settentrionali di Russia e Alaska, mentre in estate si sposta nello stretto di Bering, verso il mare di Chukchi), quello dell’Atlantico (presente nelle aree marine che vanno dal Canada alla Groenlandia) e quello di Laptev (in Siberia).

I segni distintivi

Di certo il tricheco non passa inosservato per le sue enormi dimensioni: può superare, infatti, i tre metri di lunghezza e il suo peso può oscillare dai 400 ai 1800 kg. La pelle, di colore rosa e marrone, è rugosa e piuttosto spessa, ricoperta da uno strato di grasso. Molto più piccola rispetto al corpo è la testa, con gli occhi e le orecchie ridotti praticamente a delle pieghe; segni distintivi sono le vibrisse, che possono raggiungere i 30 cm, e le zanne, pesanti anche fino a 5 kg! Grande è la loro utilità: il tricheco, infatti, le utilizza per agganciarsi al ghiaccio e riposare tranquillo senza cadere in acqua nonché per trovare appigli nell’uscire più agevolmente dalle acque gelide; esse sono fondamentali, inoltre, per rompere i blocchi di ghiaccio e difendersi (o attaccare) durante eventuali scontri (nella stagione degli amori, ad esempio, o per difendere il territorio).

Di cosa si nutre?

I trichechi preferiscono cercare il cibo in acque poco profonde e sui fondali: quando si immergono, però, possono restare sott’acqua anche per mezz’ora senza mai tornare in superficie. La loro alimentazione è piuttosto varia e comprende,

tra gli altri, molluschi, lumache, vermi e coralli molli (in alcuni casi anche piccole foche), trovati grazie alle vibrisse che - essendo ricche di terminazioni nervose - sono molto sensibili. La più grande passione di questo mammifero sono le vongole, che mangia in modo piuttosto originale: una volta bloccato il guscio tra le labbra, con la lingua riesce a creare un vuoto d’aria all’interno, estraendo così la vongola attraverso un risucchio.

Un animale sociale

I trichechi sono animali sociali: vivono, infatti, in gruppi numerosi - che possono raggiungere anche le migliaia di esemplari - sulle banchise di ghiaccio. Dall’indole tranquilla e pacifica, gli animi si scaldano solitamente durante la stagione degli amori, quando i maschi possono arrivare a scontrarsi per conquistare le femmine. La gestazione dura oltre un anno (intorno ai 15 mesi) e i cuccioli vengono partoriti in primavera, con condizioni climatiche favorevoli. Appena nati, i piccoli trichechi pesano tra i 45 e i 75 kg e sono già capaci di nuotare; allattati per più di un anno, restano poi con la mamma fino ai 3 o 5 anni di età.

Nella stagione degli amori, i maschi si radunano davanti alle banchise dove si trovano le femmine e si sfidano in spettacoli vocali di forza.

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L'isola dei giochi

CRUCINCAST RO Verticali 1. Il “cugino” del Bulldog francese 2. Lo è quello Atlantico 4. Lo indossano alcuni cani per ripararsi dalla pioggia 6. Il gatto affettuoso dai grandi occhi azzurri 8. Il leone “con le pinne”

Orizzontali 3. Lo sono i laghi di montagna in inverno 5. A dicembre è piuttosto bassa!

7. Può essere d’acqua o di terra 9. Si usa per “sfrecciare” sulla neve 10. Il grande mammifero dall’inconfondibile corno

Il “riposo” invernale di molti animali:

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