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Addio alla fabbrica preferisco la natura
from L’Imprenditore Agricolo - Ottobre 2020
by L'Imprenditore Agricolo - Agricoltura, Zootecnia, Fisco Approfondimenti -
«La nostra? È una storia semplice: quella di un padre di famiglia che, di ritorno da una fiera zootecnica, decide di lasciare il lavoro in fabbrica per dare vita ad un’azienda agricola. Una realtà che oggi è alla terza generazione». È in sintesi la storia de “L’Antica Fornace” di San Rocco di Bernezzo, allevamento di conigli e galline ovaiole guidato dalla famiglia Aimar. Tra le prime mare la carne di coniglio: un’idea nata nel 2005 per fronteggiare una forte crisi del comparto cunicolo.
VERONA GALEOTTA
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L’azienda nasce nel 1980. Quando Gian Piero Aimar, da sempre hobbista dei conigli, fa un viaggio alla Fiera degli animali di Verona. Lì la “folgorazione”: dare vita, seriamente, ad un allevamento cunicolo. Detto, fatto. Parte con 180 riproduttori. Gian Piero all’epoca lavora in Michelin, impiego che porterà avanti fino all’8990, quando all’allevamento di conigli si aggiunge anche quello di galline ovaiole. Ad un certo punto, poi, arriva in azienda anche il figlio Danilo. «A 14 anni – spiega quest’ultimo – ho iniziato a lavorare con mio padre. Mi ha insegnato il rispetto per il lavoro e a “dare del lei” ai soldi. Ho iniziato facendo i primi mercati». Poco per volta la famiglia (e l’azienda) si allarga. A papà Gian Piero, a mamma gono la moglie di quest’ultimo, Silvia, e i loro figli:
precisa Danilo – c’è anche mia sorella Erica, mia socia».

CONIGLI E OVAIOLE Due sono le anime de
conigli, a San Rocco di Bernezzo, e le galline, nel territorio di Dronero. «Per quanto riguarda i conigli – spiegano gli Aimar – dai 180 riproduttori iniziali siamo arrivati ad un migliaio. Li teniamo in due capannoni. Ricorriamo alla fecondazione artificiale; la fattrice è di razza hycole, il maschio grimaud, colorato: ha una carne soda e saporita, che dà al prodotto una marcia in più. Per quanto riguarda le ovaiole, abbiamo cinque capannoni, per circa 50.000 capi». L’alimentazione dei conigli è vegetale, quella delle ova-
La storia della famiglia di Gian Piero Aimar e dell’allevamento di conigli e galline ovaiole “L’Antica Fornace” di San Rocco di Bernezzo
iole deriva in buona parte dal mangimificio interno.
PIONIERI DELLA TRASFORMAZIONE
re ad una forte crisi del settore cunicolo, gli Aimar hanno scelto di iniziare a


trasformare direttamente una parte delle loro carni di coniglio. «C’era una situazione tale – spiega Danilo – per cui noi allevatori non stavamo più nei costi. Così abbiamo pensato di trasformare il prodotto, siamo stati tra i primi in
mai preso in mano un coltello da macellatore, ma mio padre, vedendo la mia volontà, anziché frenarmi mi ha dato coraggio. Portiamo sui mercati di Cuneo, Saluzzo e Mondovì hamburger, salsicce, rolate, preparati pronti a cuocere, piatti di gastronomia... in totale circa 50 prodotti tutti a base di coniglio».
SOGNI E PROSPETTIVE «Per quasi tutta la settimana – dicono dall’alleva-

mento – salutiamo l’alba. La sveglia suona tra le 2.30 e le 3.00 del mattino: per i mercati partiamo verso le 3.30-4.00, prima dobbiamo spesso caricare i conigli da mandare al macello». Come molte altre aziende (agricole, e non solo) anche L’Antica Fornace si è dovuta adattare ai mesi dell’emergenza sanitaria. «Come tutti abbiamo subìto un breve stop per quanta riguarda i mercati, che poi sono ripartiti. Così ci siamo reinventati nella distribuzione via internet e con le consegne a domicilio. Anche nel lockdown non abbiamo mai smesso di lavorare». E il futuro? È tutto nel solco della tradizione di famiglia. «Vogliamo insegnare ai nostri figli tutto il possibile, come i nostri genitori hanno fatto con noi – conclude Danilo –. Poi, seguiremo i loro sogni e lasceremo che li realizzino. A mia figlia, per esempio, non dispiacerebbe aprire un ristorante». La mela, come si suol dire, non cade mai lontano dall’albero.
