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L’incanto della cicogna annuncia la primavera

Eccola la primavera! Come tutti gli anni è arrivata, con i suoi segnali che scaturiscono giorno dopo giorno dalla flora e dalla fauna che riamente bisogna aspettare il giorno dell’equinozio. Quest’anno, ad esempio, è uno di quegli anni in cui la primavera è arrivata in anticipo; poi, chissà, magari ci sarà il colpo di coda vecchi si erano tramandati, nei secoli, un saggio proverbio che, tradotto in un italiano approssimativo, dice: “Gira, rigira e tarabasca, ma l’inverno è fino a Pasqua”; e Pasqua quest’anno è ancora lontana.

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PIOGGERELLINA DI MARZO

“Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gemmule d’oro?”Quando frequentavo le scuole elementari mi piaceva moltissimo questa poesia che Angelo un secolo fa e la imparai subito, senza troppa fatica, a memoria. Gli uomini, le situazioni e i costumi cambiano, nei secoli, ma la natura, se non è contaminata dalla mano dell’uomo, resta lì, sempre uguale, a testimoniare la magnificenza del creato e di chi lo ha voluto. Quel quadretto primaverile, così ben descritto sempre attuale e mi sembra di vederlo riprodotto nel mio orto. L’incanto ed il fascino che accompagnano da sempre la primavera ci induce a pensare che è talmente bella questa vita, che nessuno vorrebbe mai lasciarla e, a volte, ci arroghiamo il diritto di pensare che tutta questa bellezza ci appartenga e ci sia dovuta, dimenticando che siamo solo delle piccole e fuggevoli comparse inserite in questo meraviglioso e perpetuo scenario.

FUNGHI E FAGIANI

Argo è qui accovacciato vicino a me e se smette di piovere andiamo a fare un giro per vedere se sono già spuntate le spugnole, quei funghi primaverili che nascono fra l’erbetta lungo le rive e ricordano

I segni della nuova stagione a spasso per i campi riservano sempre piacevoli sorprese, ma “gira, rigira e tarabasca, l’inverno è no a Pasqua”

proprio la consistenza di una spugna. Anche quest’anno, dato che questa è una zona di ripopolamento faunistico, sono state liberate delle coppie di fagiani. Mi è capitato di vederne, nelle stoppie di un campo di mais ancora da arare. Forse erano lì per cercare delle residue pannocchie dell’autunno scorso e beccarne i chicchi rimasti. Argo non li ha ancora visti; mi fermo in silenzio per poterli ammirare in tutta la loro superba bellezza. La femmina ha dei colori maculati sul marrone, poco vistosi; nel maschio invece prevale l’amaranto con delle sfumature che vanno dal marrone al viola, ha un portamento altero, come un gallo, bello impettito sembra voler proteggere la sua compagna. Provo ad immedesimarmi, ma non mi riesce di capire cos’è che induce il cacciatore a sparare ad un animale così bello! Spero che si inselvatichiscano e prendano confidenza con l’ambiente prima che le volpi gli facciano fare la fine della mia gallina. alzano in volo emettendo quel tipico verso di allarme, come fanno anche gli animali da cortile, e vanno a posarsi poco lontano.

CICOGNE MAESTOSE

Ad un certo punto l’ho vista arrivare, perfettamente orizzontale, dalla punta del becco alle lunghe zampe distese, con quel volo lento e maestoso; poi si è posata nel campo di mais, appena seminato, che l’acqua copiosa della notte ha reso morbido, scuro e ricco di vermi da beccare in superficie. Quella cicogna era meravigliosa, fin qui non erano mai arrivate, anche se nell’oasi di Racconigi sono molto numerose. Ho trattenuto a lungo Argo al collare subito rialzare in volo. Ho avuto tutto il tempo per ammirarla, con quel suo portamento fiero e sicuro, grazie anche alla sua mole, e che la nostra fantasia ci fa immaginare con il consueto fagotto, ben stretto, nel suo robusto becco.

SELEZIONE NATURALE

Sarebbe stupendo se nidificasse qui da noi, sui tetti di qualche cascina! i relativi problemi che, di solito, si vengono a creare con la loro ingombrante presenza, ma chissà! Di solito preferiscono stare più in alto su torri o campanili. splendidi uccelli vogliano nidificare in siti così esposti a tutte le intemperie: dal vento alla pioggia alle violente grandinate. Ma forse, quando, di solito, arrivano le grandinate, cioè in piena estate, le uova sono già schiuse ed i pulcini già volati via. E’ la consueta legge della selezione naturale che va ben oltre i miei personali dubbi e dilemmi. Giancarlo Gili (da “Un cane di nome Argo”, Fusta editore)

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