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La prima volta davanti al bivio

Spero di farvi cosa gradita nel proporvi questi pezzi, tratti dal mio libro “Semplicemente mamma”, che riguardano degli spaccati dei miei periodi adolescenziali. Mi auspico che possano servire a qualche lettore adolescente che forse si trova, come me in quegli anni, a dover scegliere, fra tante, la strada della sua vita.

ALLE MEDIE

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Ad un certo punto arrivò il

Con la ne della scuola dell’obbligo, gli adolescenti si trovano a dover compiere una scelta importante per la loro vita, tra incertezze e realtà

momento di passare alle medie e la cosa fu un po’ trau compagni da Monasterolo andavano alle scuole medie di Scarnafigi perché oltretutto c’era un servizio di corriere ottimo e le medie di Scarnafigi erano una piccola scuola, confacente per dei bambini che avevano frequentato le elementari in un paese come Monasterolo. ed abitavo a metà strada non potevo fare a meno di iscrivermi a Savigliano! Bettina, forse più avvilita di me, andò ad iscrivermi alla sezione Marconi ed il primo giorno volle accompagnarmi a scuola.

PIETRE CALDE

Era tutta una novità, compre vo nessuno ed i primi giorni mi sembravano non finire più. Con la mia bicicletta, terminata la stradina invece di girare a sinistra giravo a destra alla volta di Savigliano ed ero da solo perché mia sorella aveva già terminato. va nella tasca del cappotto due pietre di fiume che aveva prima messo nel forno a scaldare! Erano un ottimo scaldino per le mani intirizzite dal freddo pungente! Chissà da chi aveva appreso quelle malizie di madre così confortevoli per alleviare un poco le sofferenze a suo fi-

glio! Sono queste le cose che adesso toccano il cuore di me, adulto e mi fanno pensare che probabilmente non sono riuscito, nella mia vita, a ricambiarla equamente.

LINGUA FRANCESE

Dopo poco tempo comunque conobbi tutti i miei nuovi compagni di scuola e tanti li vedo ancora tuttora. Per la verità erano un po’ diversi da quelli di Monasterolo, erano più cittadini! Qualcuno anche lì era figlio di agricoltori, ma la maggior parte erano figli di operai e alcuni di immigrati meridionali ed erano tutti bravi ragazzi. Alle medie, Bettina mi volle iscrivere nella sezione che, come lingua straniera, studiava il francese. C’era anche l’inglese, ma lei scelse il francese. La differenza di per sé sembrava di poco conto, ma invece la differenza c’era, eccome, e metteva in evidenza la personalità e la mentalità di una madre che indirizzava suo figlio ad una scuola confacente con le sue consuetudini, i suoi stili di vita, in pratica con il suo ambiente.

BILANCIO FAMIGLIARE

La sezione di inglese, che ora sceglierebbero tutti, allora era frequentata quasi esclusivamente da ragazzi borghesi, da quelli che già avevano in mente il ginnasio e poi l’università. Bettina per suo figlio pensava un futuro migliore del suo presente, ma con una preparazione che si potesse sopportare pratica lei pensava, per me, ad una scolarizzazione più completa della sua, che si era fermata alla quinta elementare, ma non poteva immaginare un figlio studente fino all’università perché le finanze non lo permettevano: nell’ambiente contadino, a quei tempi, era già tanto portare un figlio alla maturità perché poi doveva iniziare a contribuire per quadrare il bilancio famigliare. Questo era ciò che lei aveva in mente per me, ma le cose non andarono proprio così lisce come lei sperava!

FINE DELL’OBBLIGO

in terza, visto che io lo trovavo abbastanza facile, volli scegliere il latino come materia facoltativa. Mia madre non capiva perché mi piacesse il latino: la lingua dei preti, ma per me non era uno sforzo in più ed oltretutto non era neppure un’ulteriore spesa, a parte il testo, quindi: “facciamo latino”! Eravamo in pochi a farlo e a me piaceva! Poi venne l’esame ed una brillante uscita dalla scuola dell’obbligo, latino compreso. Ma il richiamo del mio ambiente, quell’anno, per me fu fortissimo: l’estate, il trattore, la bellezza e l’indipendenza della campagna non ci fu più verso di farmi ritornare a scuola, visto che oltretutto avevo terminato il periodo dell’obbligo e per la prima volta potevo decidere io quale poteva essere il mio destino.

Giancarlo Gili

(dal libro “Semplicemente mamma”, Fusta editore).

ERRATA CORRIGE

Sul numero scorso del giornale, per un deprecabile refuso nello scorrimento del testo a pagina 87 risultano ripetuti due volte i primi due capitoletti dell’articolo, mentre a pagina 89 è “saltata” la rma dell’autore dell’articolo sul Santuario di Cussanio, Luciano Nicolino. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori.