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Nocciolo: spollonatura e gestione manto erboso

L’attitudine pollonifera del nocciolo costituisce un ostacolo per le operazioni colturali (es. raccolta) e anche per la crescita del cespuglio (troppe pertiche possono competere tra loro per luce e nutrienti rendendo più vulnerabile l’intera pianta). Per il controllo dei polloni esistono differenti soluzioni che si possono riepilogare in: zione costosa che può arrivare fino a 50 ore/ettaro per intervento. Questo tipo di intervento si predilige quando le piante sono in fase di allevamento (fino al 4°-5° anno di età) e quindi più vulnerabili ad eventuale impiego di spollonanti di sintesi. Si interviene con polloni non ancora lignificati (maggio-inizio giugno) e si può ripetere l’intervento in estate avendo cura di non lasciare monconi. meccanici: spazzolatrici, decespugliatori dentati e pirodiserbo. impiegando molecole chimiche che agiscono per contatto perciò per ottimizzare l’effetto occorre intervenire con polloni allo stadio erbaceo (15-20 cm). Di norma, un singolo intervento di spollonatura non è risolutivo e occorre preve-

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derne 3/ 4 in stagione a seconda della fertilità del suolo e dell’andamento climatico stagionale.

RISULTATI E COSTI

Le esperienze condotte da Agrion negli anni passati con tecniche di pirodiserbo e di diserbo meccanico hanno evidenziato come la strategia non sia risolutiva sia per l’effetto transitorio (durata dell’intervento circa 20 gg.) sia per i costi elevati degli interventi. L’impiego del vapore acqueo, per la complessità della tecnica e per il consumo di acqua è per il momento rimasto in fase sperimentale.

MANTO ERBOSO

La gestione del suolo è differente a seconda si tratti di impianto in allevamento, nel quale si prediligono le lavorazioni superficiali per contenere il manto erboso che può competere per acqua e nutrienti con le piante in fase di crescita oppure di impianto in produzione in cui si ricorre all’inerbimento permanente o temporaneo per disporre di una valida alternativa alla gestione con diserbo. Il cotico erboso preserva la fertilità del suolo, mantiene la struttura e la capacità di filtrazione dell’acqua con riduzione del rischio di ruscellamento superficiale. Il prato nell’interfila (naturale o seminato) viene gestito con trinciature (2-3 volte all’anno) e si procede al diserbo solo sulla fila (normalmente in primavera). Con l’inerbimento temporaneo, prima della raccolta (circa 1 mese), si può effettuare il diserbo sull’intera superficie per agevolare le operazioni di andanatura e successiva aspirazione delle nocciole con le macchine raccattatrici.

TEMPI INTERVENTO

Nelle tabelle 1 e 2, a titolo informativo, si riportano i tempi di intervento impiegando diverse tecniche di gestione (fisica, meccanica e chimica) per il controllo di polloni e cotico erboso in noccioleto. Si tratta di prove Agrion, in collaborazione con il Settore Fitosanitario,

Il risultato degli interventi con di erenti soluzioni: manuale, con mezzi sici, meccanici e chimici. Come gestire il suolo, a seconda dell’impianto di allevamento

svolte nel triennio 2010- 2012, periodo in cui era ancora consentito l’impiego della sostanza attiva glufosinate ammonio (formulato commerciale Basta 200) il cui impiego è stato revocato a partire dal 1 agosto 2018. In verde le tesi in cui si è impiegata la spollonatura e il diserbo fisico e meccanico. I tempi di intervento, essendo tutte le operazioni di spollonatura e diserbo gestite con macchina trattrice e operatore, sono simili nelle diverse tesi, ma come indicato in precedenza ci sono differenze sulla durata dei singoli interventi.

PORTAINNESTI NOCCIOLO

Un’alternativa all’impiego di spollonanti di sintesi potrebbe essere fornita dall’introduzione di portainnesti non polloniferi. Il nocciolo, rispetto ad altre specie, grazie alla sua attitudine a produrre polloni è facilmente propagabile quindi la necessità di impiegare l’innesto non è stata mai così forte. Oggi la prospettiva sta cambiando, sia per l’evolversi della tecnica colturale sia per l’esistenza del Corilus colurna di cui si possono utilizzare i semenzali e alla selezione di portainnesti poco o non polloniferi (ibridi tra Corylus colurna e Corylus avellana). I vantaggi che si possono ottenere vanno dalla riduzione dei costi per la gestione dei polloni a quelli della riduzione dell’impatto ambientale legato all’impiego di sostanze attive di sintesi.

PROVE IN CORSO

La tecnica è stata introdotta per ridurre i costi elevati della gestione dei polloni. Attualmente si impiegano semenzali di libera impollinazione di C. colurna, albero ad alto fusto che non produce polloni e ibridi interspecifici tra C. colurna e C. avellana (Dundee e Newberg). Semenzali di C. colurna

sono confrontati presso diversi Dipartimenti

Universitari (Perugia,

Piacenza, Torino) come portainnesti di Tonda Gentile, Tonda Gentile Romana, Tonda di Giffoni con piante delle stesse varietà ottenute per margotta di ceppaia. I primi risultati indicano una buona affinità di innesto ed indici produttivi superiori rispetto alle piante controllo, con differenza tra le cultivar e in alcuni casi un anticipo di entrata in produzione delle piante innestate rispetto a quelle autoradicate.

SPERIMENTAZIONE AGRION

A fine novembre del 2017 presso i Centri Sperimentali di Cravanzana (Cn) e di Carpeneto (Al) sono state messe a dimora piante di Tonda Gentile innestate su Dundee, ibrido tra C. colurna e C.avellana che secondo alcuni ricercatori avrebbe il vantaggio di essere più uniformi e propagabili (margotta o micropropagazione), ma non sempre senza produzione di polloni. Dundee e Newberg sono selezioni ottenute negli Usa e sperimentati, per la prima volta, in Spagna innestandoli su una selezione locale (Irta-MB-69) semenzale di Tonda Bianca e sulla cv Negret. I risultati incoraggianti, sulle buone prestazioni delle piante e su come il rapporto tra i due bionti sia in grado di influenzare diversi parametri, hanno fornito lo spunto per sperimentare altre combinazioni cultivar/portainnesto. Le piante, messe a dimora a fine 2017, erano state innestate a marzo (innesto a doppio spacco inglese e successivo passaggio in hot callucing per favorire la cicatrizzazione del punto di innesto) e in seguito messe a dimora in vivaio per completare l’accrescimento radicale. A novembre il passaggio in pieno campo dove attualmente sono in corso le prime valutazioni su attecchimento ed emissione di polloni.

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