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Agricoltura biologica e produzione integrata

Approvati dalla Regione Piemonte il prolungamento volontario (in forma condizionata) degli impegni quinquennali per le Misure 10 e 11

Con determina dirigenziale del 4 maggio 2020, l’Assessorato regionale all’Agricoltura del Piemonte ha stabilito il prolungamento volontario (in forma condizionata) degli impegni quinquennali dell’Operazione 10.1.1 (Produzione integrata) del Psr 2014-2020 completati nel 2019, in quanto derivanti da domande di sostegno e pagamento riferite al bando 2015 dell’azione 214.1 (Applicazione di tecniche di produzione integrata) del Psr 2007-2013 2, risultate ammissibili a finanziamento 3 e proseguite nel 2016 mediante adeguamento all’operazione 10.1.1 e negli anni successivi fino al termine del quinquennio. Lo stesso provvedimento autorizza il prolungamento volontario (in forma condizionata) degli impegni

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quinquennali dell’operazione 11.1.1 “Conversione agli impegni dell’agricoltura biologica” e dell’operazione 11.2.1 “Mantenimento degli impegni dell’agricoltura biologica” del Psr 2014- 2020 terminati nel 2019, in quanto derivanti da domande di sostegno e pagamento presentate nel 2015 ai sensi del Psr 2007-2013, della Dgr n. 29-1516 del 3 giugno 2015 e della Dd n. 326 del 4 giugno 2015, risultate ammissibili a finanziamento e proseguite nel 2016, mediante adeguamento alle operazioni 11.1.1 o 11.2.1, e negli anni successivi fino al termine del quinquennio.

RISORSE E CONDIZIONI

Le risorse aggiuntive che la Dgr 17-1296 del 30 aprile 2020 ha destinato per il prolungamento dell’impegno sono pari a euro 22.359.763 per l’Operazione 10.1.1; euro 2.100.000 per l’Operazione 11.1.1 e euro 3.000.000 per l’Operazione 11.2.1. La possibilità offerta da questi provvedimenti è rivolta alle aziende agricole che nel 2019 hanno concluso l’impegno assunto ai sensi dell’operazione 10.1.1 o della Misura 11 e che possono quindi ricevere l’aiuto anche per un sesto anno prolungando l’impegno. Non si possono quindi presentare domande di nuovo impegno.

Formazione e albi Filiere forestali

La ministra Teresa Bellanova ha firmato due decreti attuativi del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali, dopo l’intesa raggiunta nelle scorse settimane in Conferenza Stato/ Regioni.

FORMAZIONE E ALBI

Si tratta del decreto che disciplina i criteri minimi per la formazione professionale degli operatori forestali e del decreto che delinea i criteri minimi nazionali per l’iscrizione agli albi regionali delle imprese che eseguono lavori e servizi nel settore forestale ed ambientale, previsti dall’art 10 del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali. «Avviare l’attuazione del Testo unico delle foreste con il riconoscimento dei criteri per i percorsi

Approvati i due decreti attuativi del Testo Unico che riconosce la professionalità e le competenze degli operatori del settore

formativi degli operatori forestali e con la creazione di albi delle imprese uniformi in tutta Italia - dice Bellanova - conferma l’attenzione ed il sostegno del Ministero delle Politiche agricole e forestali alle donne ed agli uomini che operano con professionalità in un settore così delicato ed importante per il nostro Paese, in particolare per le aree interne».

RICONOSCIMENTO COMPETENZE

La multifunzionalità delle foreste ed il loro immenso contributo al capitale naturale nazionale richiedono competenze molto ampie, che è giusto siano riconosciute e valorizzate. «Sottolineo altresì con estrema soddisfazione - conclude la ministra Bellanova - le modalità con cui si è arrivati alla stesura dei decreti, con un intenso lavoro di concertazione preventiva che ha coinvolto tutti i componenti della filiera forestale e del legno. Un modello virtuoso, che porterà sicuramente a breve ad altri risultati di grande rilievo, attesi da tutta la filiera foresta-legno».

Per fare affari si parte dal bosco

Progetto innovativo per la valorizzazione delle risorse naturali promosso da Cooperativa Valli Unite del Canavese, Segheria Valle Sacra e Cooperativa Edilcasa

Sostenibilità, qualità e innovazione sono gli elementi sui quali si fondano gli obiettivi strategici della rete d’imprese “Si parte dal bosco”, cooperazione nata tra la Cooperativa Valli Unite del Canavese, la Segheria Valle Sacra e la Cooperativa Edilcasa, per

valorizzare una risorsa importante per l’economia locale e regionale: il bosco e la sua biodiversità. Si tratta di uno dei progetti innovativi per la filiera forestale realizzati in Piemonte grazie all’Operazione 16.1.1 del Programma di Sviluppo rurale 2014-2020.

La rete di imprese si è posta l’obiettivo di sal

vaguardare il capitale

naturale piemontese attraverso una gestione sostenibile che assicuri allo stesso tempo il presidio

e la cura del territorio e il rilancio economico e

sociale locale.

COMPETENZE UNITE

Le tre aziende offrono pro

dotti e servizi innovativi

fondati sulla multidisciplinarietà delle competenze progettuali in ambito forestale, ambientale, architettonico, energetico, edile-artigianale; il recupero di tecniche costruttive tradizionali affiancate alle più innovative tecnologie costruttive; l’utilizzo di legno locale e di materiali naturali di filiera corta per gli interventi di recupero e riqualificazione energetica; l’attenzione all’impatto ambientale e sociale, alla salute della terra e delle persone, al comfort abitativo e relazionale; la mission di riqualificare il patrimonio di beni immobili esistente, sostenuta dalle capacità di trasformare gli “scarti e i rifiuti” in nuovo valore d’uso; la rigenerazione di luoghi e territori che la maggior parte degli attori sul mercato reputano improduttivi o non sufficientemente remunerativi.

SERVIZIO COMPLETO

La Rete d’imprese ha sviluppato un sistema costruttivo a telaio di legno

di castagno da impiega

re principalmente negli interventi di riqualificazione, ampliamento, sopraelevazione degli edifici già esistenti, sia in ambito urbano che in ambito rurale, offrendo un servizio integrale che va dalla progettazione fino alla fornitura e realizzazione dell’opera. Si parte dalla pianta e si termina all’interno della casa, lavorando sulla cura e sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale di ogni intervento di recupero.

Esami in remoto e tesserini venatori

Ancora sospese per l’emergenza Covid le modalità per il rilascio ed il rinnovo dei patentini fitosanitari

Le norme vigenti per contrastare e contenere la diffusione del Covid-19 attualmente non permettono lo svolgimento delle sessioni d’esame nelle sedi e nei modi ordinari per il rilascio ed il rinnovo dei certificati di abilitazione al Piano di uso sostenibile dei prodotto fitosanitari (Pan).

ESAMI SOSPESI

Pertanto, il calendario 2020 per gli esami dei soggetti esentati dalla formazione è da ritenersi sospeso. Lo svolgimento degli esami prosegue da remoto, per tutti i candidati disponibili ad affrontare questa modalità, finché non sarà consentito effettuare nuovamente gli esami in presenza. Ai candidati che superano la prova viene rilasciata un’attestazione con validità temporanea, riportante i dati del certificato emesso tramite la procedura Pate/Siap di Sistemapiemonte. Con la medesima modalità “a distanza” si svolgono gli esami per coloro i quali, pur avendo terminato l’iter formativo, non hanno ancora potuto sostenere l’esame a causa degli impedimenti dovuti all’applicazione delle norme di contrasto al Covid-19.

TESSERINI VENATORI

In conseguenza dell’emergenza

Covid-19, la Regione Piemonte ha limitato l’apertura al pubblico degli uffici regionali. Coloro che dovessero dunque ritirare il tesserino venatorio per l’anno 2020/21 presso la sede di corso Stati Uniti 21, dovranno preventivamente concordare il momento del ritiro, telefonando ai numeri 011/4321507 - 011/4325697, o inviando una richiesta via e-mail a settore.cacciapesca@ regione.piemonte.it e attendendo la risposta. In assenza di un preciso riscontro alla prenotazione, in cui vengano indicati la data e il luogo di ritiro, il tesserino venatorio non potrà essere ritirato.

Sussidiario verde per cambiare il mondo

Le indicazioni di Ires Piemonte sulla qualificazione della formazione per la green economy e gli obiettivi di Agenda 2030

In questo momento di emergenza sanitaria si giocano visioni diverse riguardo il futuro, sia per i settori economici che nell’ambito della formazione. Questa potrebbe essere l’occasione per ripensare lo sviluppo in chiave di sostenibilità, anche del sistema agricolo e rurale. Ma cosa c’è di nuovo da imparare per lo sviluppo sostenibile e a quali processi, conoscenze, competenze e valori ci si riferisce?

APP VER. L’Ires Piemonte (Istituto di ricerca economica e sociale) ha divulgato i risultati di A.P.P. VER. - Apprendere per produrre verde, un progetto transfrontaliero Alcotra Italia-Francia 2017-2020, mettendo a disposizione strumenti utili al mondo della scuola, delle agenzie professionali e a tutti coloro che nei territori intendono qualificare la formazione per la green economy e gli obiettivi di Agenda 2030.

SUSSIDIARIO GREEN. Dalla collaborazione con le “organiz

zazioni green”, tra cui quelle agricole, che in particolare hanno contribuito al raggiungimento dei risultati del “Sussidiario green”, si è cercato di affrontare diversi temi: come conoscere e comprendere i cambiamenti in atto e le potenzialità di un sistema socioeconomico che sta evolvendo verso forme più sostenibili e che richiede nuovi approcci culturali, conoscenze e competenze; come identificare le innovazioni delle parti del sistema socio-economico e costruire, nei diversi contesti formativi, criteri comuni di analisi, di progettazione e programmazione fondati sulle reali trasformazioni di contesto; come costruire un “dialogo” qualificato tra mondo scolastico e della formazione e la pluralità di attori del sistema produttivo, fondato su orientamenti e criteri comuni e rappresentativi della transizione green, per migliorarne la collaborazione. Gli strumenti di A.P.P. VER. sono scaricabili dal sito Ires Piemonte

La manodopera si trova sul sito

Le restrizioni alla mobilità delle persone dovute all’emergenza Covid-19 stanno mettendo in crisi molti settori economici tra i quali quello agricolo: per questo, Regione Piemonte ha inteso sostenere il comparto offrendo un servizio qualificato di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro attraverso l’Agenzia Piemonte Lavoro.

RICERCA MANODOPERA

Avvalendosi dei propri Centri per l’impiego e del portale web di matching on line www.iolavoro.org/agricoltura , si offre un supporto alle aziende nella ricerca di candidati disponibili a svolgere attività stagionali urgenti, quali ad esempio la raccolta di fragole, asparagi e primizie, le operazioni di primavera nelle vigne e l’avvio delle colture estive, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Le imprese alla ricerca di manodopera possono pertanto soddisfare le proprie esigenze rivolgendosi direttamente al Centro per l’impiego territorialmente competente oppure pubblicando in autonomia le proprie vacancy sul portale: riceveranno così automati

camente le candidature delle persone in cerca d’impiego che si saranno iscritte sul portale web.

LAVORATORI CANDIDATI Anche gli enti e intermedia-

La Regione Piemonte mette a disposizione delle aziende agricole un nuovo servizio on-line per far incontrare domanda e offerta di lavoro

ri autorizzati, accreditati ai servizi per il lavoro, possono operare in autonomia tramite il portale www.iolavoro.org/ agricoltura, caricando le offerte di lavoro e provvedendo a gestire direttamente

il servizio di preselezione dei candidati per le proprie aziende clienti. Alle offerte di lavoro possono candidarsi disoccupati, inoccupati e quanti intendono integrare il proprio reddito, mentre chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi o il Reddito di cittadinanza potrà mantenere il proprio status e non subirà decurtazione del trattamento economico nei limiti e nelle modalità previste dalla legge.

STRUMENTO PRATICO

«La Regione mette a disposizione uno strumento utile per questa emergenza - ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa - ma pratico anche per la futura gestione del lavoro in agricoltura, che permetterà di trovare e offrire lavoro superando molti ostacoli burocratici. L’obiettivo è presentare opportunità lavorative e al tempo stesso rispondere alle richieste urgenti di manodopera pervenute dalle nostre aziende agricole piemontesi».

Coronavirus chi paga in caso di contagio

«Sono estremamente soddisfatta per la scelta di Inail che, dimostrando buonsenso e venendo incontro anche a quello che sostenevo da tempo a tutela degli imprenditori che rispettano le regole, ha smentito la tesi del Governo, stabilendo che la responsabilità del datore di lavoro interviene solo di fronte ad un’oggettiva violazione della legge o degli obblighi derivanti dai protocolli e dalle linee guida nazionali e regionali». È soddisfatta l’assessore regionale al Lavoro del Piemonte, Elena Chiorino dopo l’emanazione della circolare 22 dell’Inail.

EVITARE AMBIGUITÀ

«La mia presa di posizione - prosegue Chiorino - che risale a settimane fa, era stata molto chiara: occorreva evitare che gli imprenditori che rispettano tutte le più stringenti norme di sicurezza a tutela dei lavoratori previste nei protocolli in uso, possano rischiare un’accusa penale nel caso in cui, un dipendente, si ammali di Covid. Sia chiaro, le norme di sicurezza e i

L’Inail solleva i datori di lavoro che rispettano le regole, responsabilità solo per la violazione degli obblighi di legge

protocolli devono essere rispettati rigorosamente e severamente, ma una volta fatto questo l’imprenditore deve poter ripartire senza l’incubo di poter finire indagato penalmente per un fatto che non dipende dalla propria responsabilità».

TOCCA AL GOVERNO

Ora però tocca al Governo seguire la linea dell’Inail e adeguarsi: «Mi auguro che al più presto - conclude Chiorino - si intervenga in Parlamento per eliminare definitivamente questa norma perversa introdotta

con il decreto-legge “Cura Italia” da qualcuno che, probabilmente, non ha mai lavorato in vita sua e non conosce quali sono le grandi difficoltà e le grandi responsabilità che, già così, ricadono sulla testa dei nostri imprenditori, specie in questo periodo, in cui sono messi letteralmente in ginocchio dall’emergenza coronavirus e necessitano di tutto il nostro sostegno per ripartire, così come ne hanno bisogno i lavoratori ai quali - senza alcun dubbio o fraintendimento - va garantita tutta la sicurezza possibile, senza tralasciare nemmeno un dettaglio».

Agricoltura sociale Il piano entro giugno

Allo studio con le Regioni un intervento di sostegno su fisco, armonizzazione delle leggi regionali e formazione

Rafforzare la rete delle strutture di agricoltura sociale “importanti per l’azione rivolta a vantaggio delle persone più fragili”, condividere la strategia della ripartenza dopo la sospensione dovuta all’emergenza Covid 19 a partire da tre campi di confronto: fisco e lavoro in materia di agricoltura sociale, armonizzazione delle leggi regionali; formazione, certificazione e inserimento lavorativo. Sono i punti indicati dalla ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova aprendo il Tavolo Agricoltura sociale convocato in videoconferenza al Mipaaf.

ROAD MAP

Dopo aver ringraziato agricoltori, operatori e volontari per il lavoro svolto soprattutto nelle aree rurali, dove spesso costituiscono l’unico punto di riferimento proprio per i soggetti più fragili e inoltre per gli interventi espressamente rivolti all’infanzia, Bellanova ha indicato la road map dei prossimi mesi in fatto di agricoltura sociale. «Il nostro obiettivo - ha detto la ministra -, è arrivare entro la fine di giugno a proposte concrete in materia di fisco, armonizzazione delle leggi regionali, formazione e lavoro. Per questo, saranno necessari confronti tematici da portare successivamente al Tavolo generale».

INCLUSIONE SOCIALE

Quanto al sostegno a un segmento che Bellanova ha definito “importan

te, perché fonda alleanza tra inclusione sociale, inserimento lavorativo, settore primario che io considero strategico per il futuro del Paese”. La ministra ha anticipato: «Stiamo costruendo con le Regioni un’azione specifica per l’agriturismo, le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale. Utilizzando la flessibilità concessa dalla Commissione Europea nell’utilizzo dei fondi del Psr, l’intervento allo studio potrebbe arrivare a circa 130 milioni di euro».«Il sostegno all’agricoltura sociale per noi è centrale - ha concluso Bellanova - e anche per questo il confronto che si svilupperà nelle prossime settimane a partire dai bisogni concreti delle singole realtà sarà determinate».

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