Cronache del 30 maggio 2025

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NEL TRIBUNALE DI POTENZA LA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO, SUL PNRR: «CERCHEREMO DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI»

Corte d’Appello, è Reillo la nuova presidente

La magistrata concentrata sulle carenze d’organico: «È una corsa ad ostacoli»

Servizio a pag 9

olTRe Il gIARdINo L’assessore alle Infrastrutture analizza i risultati del Carroccio alle amministrative

«La Lega è rinata dalle macerie» Pepe: «La vittoria a Tolve dimostra che il rinnovamento è possibile» C

IL DEBUTTO

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IL MARKETING DEL SORRISO DI LATRONICO

Esce “Scarti” l’Ep di Nicola Lopardi

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DI ROSA LEPORACE

l 29 maggio segna una data importante per la scena musicale emergente di Potenza: esce Scarti, il primo EP ufficiale di Nicola Lopardi, in arte Nicky. Un nome che in città circola già da tempo, non tanto sui palchi patinati, quanto nelle piazze, nei campetti, nelle vie dove le parole pesano, e la musica nasce prima di tutto come bisogno. Classe giovane (...)

he la sanità regionale non se la passi bene è risaputo, a partire dalle migliaia di lucani costretti a macinare chilometri in tutto il bel Paese e a spendere una barca di soldi pur di vedere garantito il loro bisogno di cura, ma che l’assessore di FdI Cosimo Latronico dinnanzi a quest’esodo di speranza ed ai tanti accrocchi surreali che saltano fuori pretenda di metterci la solita pezza patriottica, montandoci sopra un vero e proprio marketing del sorriso la dice lunga sulla capacità politica di chi ci governa. Ora dopo aver esternato un mucchio di spassose autocelebrazioni, senza peraltro motivarle d’uno straccio di dato, ma solo di buoni propositi, di cui è pure lastricato l’inferno, Latronico approfitta dell’ONS, nella versione in cui più gli piace per elogiare l’impegno sulla prevenzione oncologica. Eppure se prima d’aprire il sorriso avesse letto il report di Agenas di soli 3 giorni fa allora avrebbe scoperto l’indicibile e cioè che sullo screening della mammella siamo in forte criticità e che nel cosiddetto SDO che riassume presa in carico, tempi di attesa ed indice di bacino la Basilicata è addirittura terz’ultima d’Italia. Canta Laura Pausini: “La sua omServizio a pag 6 bra dietro un sorriso…”

Nicoletti, un manager per Matera ■ continua a pag 24

Pepe

La Città dei Sassi vive di turismo e lui è un professionista del settore

POTENZA LA FESTA DEI RECORD CON OLTRE 1300 FIGURANTI

Telesca: «La Parata dei Turchi è il simbolo della nostra identità»

Nicoletti

Dellapenna a pag 8

foto Mattiacci

Menonna alle pag 16 e 17

SS 18 CASTROCUCCO

Riapre finalmente la strada, svolta per Maratea, soddisfatto Polese (Iv): «Un passo decisivo per lo sviluppo dell’intera area»

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■ Servizio

a pag 2

LAVORI BASENTANA

Alla mobilitazione del Comune di Pisticci presente anche Marrese: «Basta chiacchiere» e Morea: «Infrastrutture sono la nostra priorità»

■ Servizi

a pag 20

_ CRONACA

I Carabinieri scoprono un vasto traffico illegale di macchine agricole: recuperati 25 mezzi rubati anche nel Materano

■ Servizio

a pag 20

_ LAVORO

Il sindacato Cub denuncia convocazioni su whatsapp per oltre 900 lavoratori del progetto Asa: Consorzio di Bonifica sotto accusa ■ Servizio

a pag 4

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Primo piano

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Polese (Orgoglio lucano-Italia viva): «Un passo decisivo per lo sviluppo economico, sociale e turistico dell’area»

Riapre la statale 18 a Castrocucco, svolta per Maratea e costa tirrenica MARATEA. «La riapertura della strada statale 18 Tirrena Inferiore nel tratto di Castrocucco rappresenta un passo fondamentale per la ripresa economica, sociale e turistica non solo di Maratea ma dell’intera fascia tirrenica lucana». A dichiararlo è Mario Polese, capogruppo e consigliere regionale di Orgoglio lucano – Italia viva, intervenuto sulla tanto attesa riapertura dell’arteria stradale, chiusa da tempo a causa di criticità infrastrutturali.

«Questa arteria – sottolinea Polese – è cruciale per il commercio, il turismo e la mobilità dei cittadini lucani e meridionali. La sua prolungata chiusura ha causato disagi enormi alla popolazione e agli operatori economici locali.

Oggi possiamo finalmente guardare avanti con fiducia, anche in vista della realizzazione definitiva del bypass di Castrocucco e della sua effettiva messa in percorrenza, che rappresenteranno la soluzione strutturale e duratura a una criticità annosa».

Il consigliere ha espresso gratitudine per l’impegno istituzionale dimostrato a più livelli. Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’assessore regionale alle Infrastruttu-

«MARATEA RIPARTE, FOCUS SULLE INFRASTRUTTURE

Pepe: «Ora interventi strutturali e confronto tra le istituzioni»

re Pasquale Pepe, ma soprattutto alla Giunta comunale di Maratea guidata dal sindaco Cesare Albanese. «Il primo cittadino, insieme alla sua squadra, ha saputo interpretare con fermezza e responsabilità le esigenze dei cittadini. Albanese si è messo a disposizione con spirito di servizio, anche assumendo la responsabilità della gestione commissariale dell’emergenza, segno di un impegno civico che merita di essere valorizzato».

Per Polese, la riapertura del tratto stradale è il risultato di una «collaborazione virtuosa tra istitu-

zioni di diversi livelli», modello che, a suo avviso, andrebbe replicato per affrontare le numerose fragilità infrastrutturali della Basilicata.

Concludendo, il capogruppo di Ol-Iv ha ribadito il proprio impegno: «La Basilicata deve continuare a investire in opere moderne, resilienti e sicure.

Solo così potremo sostenere lo sviluppo dei nostri territori, migliorare la qualità della vita dei cittadini e garantire che la Perla del Tirreno, fiore all’occhiello del turismo lucano, non sia più isolata o penalizzata da carenze infrastrutturali».

MARATEA. «Quando tutti gli attori istituzionali remano nella stessa direzione, i risultati non possono che essere positivi». Così il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, commenta la riapertura della Statale 18 Tirrena Inferiore a Maratea, chiusa dal novembre 2022 a causa di una frana. «Era fondamentale la riapertura in vista della stagione turistica – spiega Pepe –. Abbiamo lavorato in sinergia con Anas e con il commissario per l’emergenza, Cesare Albanese». Un lavoro corale, prosegue, che ha visto l’impegno di tecnici e istituzioni: «Ringrazio chi ha riconosciuto il nostro impegno e il personale del Dipartimento Infrastrutture per la professionalità dimostrata». L’impegno non si ferma qui: «Stiamo lavorando a soluzioni permanenti per garantire a Maratea un accesso sicuro e stabile, all’altezza delle aspettative di cittadini e turisti». Intanto, per lunedì 9 giugno è stata convocata la riunione dell’Orelp, l’Osservatorio Regionale dell’Edilizia e dei Lavori Pubblici. Parteciperanno, tra gli altri, Rfi e l’Autorità di bacino. «Sarà un momento di confronto utile – conclude Pepe – per monitorare le opere strategiche della Basilicata e dare risposte concrete ai lucani».

Il senatore lucano di FdI Gianni Rosa rassicura l’Ance Basilicata: «Non tutti i finanziamenti sono stati tagliati»

«Strade provinciali, dal governo disponibilità al dialogo»

POTENZA. «Mi sento di poter rassicurare l’Ance Basilicata, che mi ha sollecitato sulla questione del taglio ai fondi 2025/2027 destinati alla manutenzione delle strade provinciali, sulla disponibilità del governo al dialogo con le parti per una ottimale allocazione delle risorse». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, commentando le preoccupazioni emerse in questi giorni sui presunti tagli ai finanziamenti per le infrastrutture locali. «È naturale – ha proseguito Rosa – viste le notizie fuorvianti circolate in questi giorni, la preoccupazione di cittadini e operatori del settore. Tuttavia è bene chiarire che i “tagli” paventati riguardano solo uno dei piani di riparto per la manutenzione delle strade provinciali e delle città metropolitane, quello contenuto nel decreto ministe-

riale 101 del 26 aprile 2022. Restano in corso di erogazione tutti gli altri piani, ovvero il 394/2021 e i nn. 101, 125 e 141 del 2022».

Il senatore sottolinea come il nuovo metodo di finanziamento preveda un utilizzo più efficiente delle risorse: «È vincolato all’effettiva rendicontazione delle opere manutentive realizzate. E questa non è una novità – precisa – se si considera che proprio l’articolo 6 del decreto del 26 aprile 2022 prevede la decadenza dal finanziamento non speso se non si certifica l'avvenuta realizzazione degli interventi entro il 31 dicembre successivo all'anno di riferimento. Tale metodo è stato approvato anche con intesa della Conferenza StatoRegioni». Rosa evidenzia infine il paradosso di risorse disponibili ma non utilizzate: «Purtroppo la realtà è che, normalmente, molti di

questi fondi stanziati dallo Stato restano inutilizzati. Ad esempio, sul decreto n. 141 del 2022, che quota 500 milioni di euro per il periodo 2022-2025, sono pervenute richieste per soli 144 milioni di euro, pari al 28% del fondo. E se si guardano i dati, gli enti del Sud sono quelli che spendono meno». Per il senatore di Fdi, quindi, «se da un

lato sarà necessario rivedere le rimodulazioni del riparto già effettuate – e su questo c’è la massima disponibilità ed apertura – dall’altro è bene che anche gli enti territoriali, province in testa, inizino ad accelerare la spesa. Del resto – conclude Rosa – i cittadini non possono aspettare anni per vedere sistemata una strada».

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La Confsal Basilicata esprime soddisfazione per l’avvio dei cantieri e chiede trasparenza, tutele e coinvolgimento

«Da Zes di Tito lavoro e sviluppo, ma serve vigilanza sulle spese» IL CONSORZIO DI BONIFICA SOTTO ACCUSA

Convocazioni su Whatsapp, scatta la protesta della Cub

TITO. «Un passo concreto per rilanciare lo sviluppo industriale e creare lavoro di qualità». Così la Segreteria Regionale della Confsal Basilicata, guidata da Gerardo De Grazia, commenta l’avvio dei cantieri nell’area industriale di Tito, inclusa nella Zona economica speciale (Zes).

Gli interventi, che riguardano viabilità, reti idriche e tecnologiche, secondo la Confsal rappresentano «un progetto strategico per rendere l’area più attrattiva».

Tuttavia, il sindacato sottolinea l’importanza di una gestione trasparente e par-

tecipata degli investimenti.

«Ora serve attenzione e responsabilità per trasformare questi fondi in crescita reale, nel rispetto della dignità del lavoro» afferma De Grazia.

La Confsal chiede il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nei tavoli decisionali e durante le fasi di assegnazione degli spazi produttivi. Centrale sarà anche il monitoraggio delle condizioni di lavoro sia nei cantieri attuali che nelle imprese che vi si insedieranno.

«La zes deve diventare un’occasione concreta di

sviluppo, non un’area franca per il lavoro precario o sottopagato» prosegue il segretario. Il sindacato invoca incentivi per chi assume personale locale, percorsi formativi adeguati e l’attivazione di politiche attive del lavoro coordinate con le sigle sindacali.

La Confsal Basilicata ribadisce il proprio impegno nel sostenere i lavoratori e nel promuovere un dialogo costante con le istituzioni affinché la zes di Tito diventi «un modello virtuoso di rilancio economico e coesione sociale per tutto il Mezzogiorno».

POTENZA. «Oltre 900 lavoratori ex Tis e Rmi hanno aderito al progetto Asa (Attività servizi ambientali), approvato dall’assessore Cupparo, dal presidente Bardi e dalla Giunta regionale», scrive la Cub Basilicata. La sigla sindacale denuncia che i nominativi sono stati trasmessi al Consorzio di bonifica, ma le convocazioni per visite mediche e corsi sicurezza non arrivano da canali ufficiali.

«Un sindacato ha creato un gruppo Whatsapp dove partecipa anche un’impiegata del Consorzio», si legge nella nota. «Lì si chiedono i numeri di cellulare ai lavoratori, giustificando l’iniziativa con presunte difficoltà del Consorzio a reperirli». La Cub contesta la gestione: «I dati dei lavoratori sono già nelle domande presentate, e disponibili presso Comuni, Arlab e forse lo stesso Consorzio». Secondo la Cub, usare un gruppo informale per contattare i lavoratori è scorretto e rischia di violare la tutela dei dati personali. «Chiediamo che sia il Consorzio di bonifica di Basilicata a contattare direttamente i lavoratori, con trasparenza e responsabilità istituzionale», conclude Donato Auria, responsabile della vertenza.

Oltre 250 delegati da tutta Italia, contributo lucano con con buone pratiche, formazione e impegno per la sicurezza sul lavoro

Delegazione Uil artigianato Basilicata all’assemblea di Torino

TORINO. Si sta svolgendo a Torino, presso il Museo dell’Automobile, l’Assemblea Nazionale della Uil Artigianato, un’importante occasione di confronto e partecipazione che ha visto la presenza di oltre 250 delegati da tutta Italia, rappresentanti del comparto artigiano impegnati quotidianamente nella tutela e valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. L’evento, promosso dalla Uil Nazionale e dal Coordinamento Nazionale Uil Artigianato, ha visto la partecipazione di segretari e dirigenti nazionali. L’obiettivo principale è il rafforzamento del dialogo interno, la condivisione delle esperienze maturate sui territori, l’aggiornamento sulle novità della bilateralità e l’approfondimento degli aspetti organizzativi del comparto. Per la Basilicata è interve-

nuto Raffaele Claps, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale Uil-Uilm, che ha portato il contributo della realtà lucana, evidenziando le buone pratiche adottate nella regione, le criticità ancora presenti e l’importanza di una rete sindacale forte e coesa anche nei territori più piccoli e complessi. «La partecipazione a momenti come questo – ha dichiarato Claps – è fondamentale per costruire un sistema artigiano più inclusivo, moderno e vicino alle reali esigenze dei lavoratori. La bilateralità, la formazione e la sicurezza devono essere le leve su cui continuare a investire il nostro impegno.

In Basilicata lo stiamo facendo partendo dagli istituti scolastici, sostenendo con forza la campagna Zero Morti sul lavoro». La delegazione lucana, composta an-

che da Diego Sileo, Segretario Organizzativo UIL Basilicata, e Rocco Messina, Coordinatore Regionale UIL Artigianato Basilicata, ha espresso pieno apprezzamento per l’iniziativa e per il la-

voro svolto a livello nazionale, sottolineando la qualità del confronto e la visione strategica messa in campo anche sul tema della rappresentanza, sempre più in crescita.

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Primo Piano

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OLTRE IL GIARDINO Ospiti l’assesore alle Infrastrutture, il neosindaco di Lavello Carnevale e l’imprenditore Candela

Pepe: «Dalle macerie alla vittoria, la rinascita della Lega a Matera» N

ell’ultima puntata di Oltre il giardino, il talk di approfondimento di Cronache tv condotto da Paride Leporace, si analizzano le ultime elezioni amministrative che si sono tenute il 25 e 26 maggio.

Arriva in studio l’assessore alle Infrastrutture ed esponente della Lega Pasquale Pepe che traccia un bilancio positivo per il suo partito. Tra successi a Matera, Tolve e altri comuni, la Lega si conferma una forza politica in crescita, puntando su un progetto di radicamento territoriale e rinnovamento.

Uno dei successi più significativi è stato registrato a Matera, dove la Lega, dopo anni di difficoltà, è tornata in Consiglio comunale con un rappresentante di peso, Marco Bigherati, responsabile regionale del Dipartimento Disabilità. «Abbiamo ripreso dalle macerie – ha dichiarato Pepe – candidando persone perbene e affidabili, fedeli al progetto di Matteo Salvini». Nonostante le critiche iniziali per l'assenza di candidati materani, il partito ha saputo conquistare la fiducia dei cittadini, dimostrando che Matera è una città aperta e pronta a scegliere il miglior progetto politico.

Pepe ha anche sottolineato il crescente entusiasmo per il candidato sindaco Nicoletti, che si prepara al ballottaggio con un forte sostegno sia nei quartieri borghesi che popolari.

«Matera non è una città con etichette ideologiche, ma una città che guarda al futuro», ha affermato l'assessore.

A Tolve, la vittoria del giovane Renato Martucci, sostenuto dalla Lega, rappresenta un esempio di successo politico e strategico. «Abbiamo dimostrato che si può costruire una classe dirigente nuova, al passo con i tempi», ha dichiarato Pepe. La vittoria è stata attribuita a una campagna elettorale basata sull'esperienza e sulla capacità di formare giovani talenti, un modello che, secondo Pepe, potrebbe essere replicato in altri comuni.

Pepe ha evidenziato i progressi infrastrutturali av-

viati dalla Regione Basilicata sotto la guida del centrodestra, con investimenti significativi a Matera, come la riattivazione del binario verso la zona industriale e la realizzazione dello studentato universitario. Inoltre, ha annunciato un nuovo progetto per portare l'alta velocità in Basilicata, con la collaborazione di Trenitalia. «Non ci rassegniamo all'idea che la Basilicata resti esclusa dall'alta velocità», ha dichiarato, confermando l'impegno per un futuro più connesso e accessibile.

A livello regionale, la Lega ha consolidato la sua presenza, confermando amministrazioni come Bernalda e Tolve, e ottenendo risultati significativi in comuni strategici. «Il nostro radicamento territoriale è la chiave del nostro successo», ha concluso Pepe, ribadendo l'importanza di lavorare a stretto contatto con le comunità locali.

Ancora amministrative ad Oltre il giardino con ospite Paquale Carnevale sindaco di Lavello, il comune più popoloso del Potentino andato alle elezioni, segnando una svolta significativa nella politica locale. Dopo aver fallito nelle precedenti elezioni, Carnevale ha trionfato con una lista civica che ha conquistato la fiducia dei cittadini, proponendo un progetto innovativo e pratico, lontano dalle tradizionali logiche partitiche.

Il successo di Carnevale è stato attribuito alla proposta di una lista civica completamente svincolata dai condizionamenti politici tradizionali. «Non abbiamo rifiutato il dialogo con i partiti – ha spiegato il neo-sindaco – ma abbiamo costruito un progetto pratico, basato sulle esigenze quotidiane dei cittadini». La lista ha saputo unire sensibilità diverse, coinvolgendo risorse provenienti sia da destra che da sinistra, con l’obiettivo di affrontare i problemi concreti della comunità. Nei primi 100 giorni di amministrazione, Carnevale intende concentrarsi su temi cruciali per la cittadina: decoro urbano, raccolta rifiuti e manutenzione delle infrastrutture.

Ha già avviato interlocuzioni con Astea, la municipalizzata locale, per razionalizzare il servizio di raccolta rifiuti e migliorare la pulizia delle strade, prevedendo anche l'implementazione del personale.

Un altro tema centrale sarà la gestione delle risorse idriche, con particolare attenzione alla Diga del Rendina, una struttura fondamentale per l’agricoltura locale. «Pur non avendo competenze dirette, saremo al fianco degli agricoltori per sbloccare questa situazione», ha assicurato Carnevale.

Carnevale si è impegnato a istituire un front office comunale per raccogliere segnalazioni e richieste da parte dei cittadini, rafforzando il dialogo tra amministrazione e comunità.

«Il Comune deve essere la casa di tutti – ha dichiarato – e noi siamo strumenti nelle mani dei cittadini».

Guardando al futuro, Carnevale si augura di completare il mandato realizzando il programma presentato ai cittadini e affrontando le emergenze quotidiane con pragmatismo. «Voglio che la nostra amministrazione sia ricordata per aver lavorato esclusivamente nell’interesse collettivo», ha concluso.

Nell’ultimo blocco di Oltre il giardino si parla del Festival delle Opportunità con il suo ideatore Antonio Candela.

L’evento si terrà dal 3 al 6 giugno e si propone di mettere al centro i giovani, le loro prospettive e le possibilità di crescita in un territorio ricco di potenzialità. Il festival si svolgerà tra il centro storico e l'Università della Basilicata, sottolineando l'importanza di un dialogo sempre più stretto tra città e mondo accademico. Tra gli appuntamenti più attesi, l'intervento di Carlo Cottarelli, economista di fama internazionale, che aprirà il festival il 3 giugno presso il Campus universitario di Macchia Romana. Cottarelli discuterà delle sfide e delle opportunità per i giovani, offrendo una prospettiva che abbraccia sia il contesto italiano che quel-

__Pepe a Oltre il giardino

__Carnevale a Oltre il giardino

__Candela a Oltre il giardino

lo internazionale.

Un altro ospite di rilievo sarà Paolo Verri, figura centrale nel processo che ha portato Matera a diventare Capitale Europea della Cultura. Verri sarà premiato come "generatore di opportunità" per il suo contributo al cambiamento culturale e sociale della Basilicata. «Premiare Paolo Verri significa riconoscere il valore di chi ha cambiato il destino di un territorio, dando nuove speranze e prospettive alla comunità», ha dichiarato Candela.

Il festival darà spazio anche all'imprenditoria lucana, con la partecipazio-

ne di figure di spicco come Pasquale Carrano, imprenditore con una visione internazionale, e Eustachio Papapietro, giovane imprenditore materano che sta emergendo nel settore tecnologico.

Antonio Candela ha sottolineato l'importanza di un approccio positivo e collaborativo per affrontare le sfide attuali. «Il festival non è solo un momento di riflessione, ma un'occasione per dimostrare che insieme è possibile immaginare un futuro diverso, costruendo reti e sinergie tra giovani, istituzioni e imprese», ha concluso

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Amministrative

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La Città dei Sassi vive di turismo: il candidato sindaco del centrodestra è un professionista del settore

Nicoletti, un manager per Matera

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Al primo turno ha superato le liste. La partita è tra innovazione e palude, dinamismo e vecchi volti

DI MASSIMO DELLAPENNA

roviamo a fare un’analisi seria, una di quelle che si fa nei grandi consigli di amministrazione delle società. Una analisi che parta dai bisogni, proceda sugli strumenti e arrivi agli obiettivi.

Proviamo ad uscire dalla politica politicata per parlare di fatti e di prospettive.

MATERA VIVE DI TURISMO Se noi chiediamo ad un qualsiasi analista di cosa viva la Città di Matera, quale sia il suo principale business, la risposta sarebbe chiara per tutti.

La città dei Sassi vive di Turismo. Forse è l'unica città lucana che ha nel turismo la sua principale vocazione.

Basta, del resto, fare un giro nei sassi in qualsiasi giorno della settimana per guardare la quantità immensa di stranieri che percorre le sue strade, la moltitudine di negozi, attività commerciali, bar, bed and breakfast, alberghi che soni nati per capire che la città è il turismo sono una cosa soltanto.

Un motore attivato da Mel Gibson, moltiplicato dalla capitale europea della cultura e che oggi ha reso Matera una città di livello e levatura internazionale.

UN MANAGER PER IL TURISMO Chi crede, però, che il turismo sia un motore che aziona da solo la macchina sbaglia. La città deve poter proseguire questa sua crescita, deve radicarla e strutturarla.

Servono sostanzialmente visione, programmazione e azione.

Matera ha con queste elezioni la grande opportunità di mettere un manager del turismo alla guida del-

OGGI A MATERA CONFRONTO CON LA CITTADINANZA

Comizio congiunto di Bennardi e Santochirico

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ggi alle ore 20 in piazza Vittorio Veneto, Vincenzo Santochirico, candidato sindaco di Progetto Comune Matera, e Domenico Bennardi, candidato del Movimento 5 Stelle, entrambi non al ballottaggio, terranno un comizio congiunto dal titolo “La scelta giusta per Matera”.

L’iniziativa «nasce come momento di ringraziamento rivolto a tutte le cittadine e i cittadini che hanno scelto di sostenere con il voto due proposte politiche che, pur distinte, condividono una visione progressista, un’idea di città partecipata, trasparente e libera da logiche di potere, ma sarà anche un’occasione per prendere posizione con chiarezza su questa ultima fase della competizione elettorale, che si apre in un clima segnato da incertezza e ambiguità».

«La verità è sotto gli occhi di tutti: Matera si trova di fronte a due proposte inadeguate per guidare la città - ha dichiarato Vincenzo Santochirico -. In una situazione di equilibrio precario e maggioranze instabili, è indispensabile dire la nostra, nel segno della coerenza politica, sfidando ognuno ad assumersi le proprie responsabilità verso la città». l’amministrazione.

Antonio Nicoletti, scelto dal centrodestra per la poltrona di primo cittadino, non è un politico. Non è il classico politico che occupa la poltrona e la scalda, è un vero manager del turismo. È un manager del turismo.

La sua attività pubblica in questi anni è stato questo.

Da direttore dell’Apt ha promosso la Basilicata ma soprattutto la Città con metodi e ricette innovative.

Nel suo post del giorno delle elezioni hai è mostrato con un Topolino in

mano. È uscita dalla sua brillante mente l’idea di far conoscere Matera anche attraverso il noto fumetto della Disney.

La Città ha bisogno di questo. Necessita di programmazione e di inventiva. Antonio Nicoletti è riuscito a portare la più grande multinazionale del fumetto a parlare di Matera.

Non era facile ma ci è riuscito. È solo un esempio della sua brillante capacità politica e della sua visione.

Ne potremmo fare altri mille.

La Città, se non vuole se-

__ Bennardi e Santochirico dersi sugli allori o, peggio ancora, tornare indietro di qualche ventennio, ha la necessità di sviluppare questa strada, di moltiplicare la sua conoscibilita’ LA CITTÀ LO HA CAPITO Matera ha capito esattamente cosa è in gioco. Al primo turno Nicoletti, partito con molto ritardo nella campagna elettorale, ha preso più voti delle sue liste.

Non era facile in un centrodestra in cui forza dei Partiti è molto presente con simboli che rappresentano il Governo e la maggioranza degli italiani.

Al secondo turno, nello

scontro tra la vecchia politica e un nuovo assetto manageriale è ancora più evidente.

Ora non ci sono piu’ gli apparati, non ci sono più le liste con i mille candidati.

La partita adesso è Nicoletti contro Cifarelli, il dinamismo del manager del turismo contro una vecchia visione paludata della politica.

Le intuizioni di Topolino contro i vecchi riti della Prima Repubblica.

Nicoletti viaggia forte.

Non sappiamo come andrà a finire ma l’impressione è che Matera potrà svegliarsi con un nuovo dinamismo.

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Basilicata 24 ore

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In Tribunale la cerimonia d’insediamento, la magistrata concentrata sulle carenze d’organico e sugli obiettivi Pnrr: «Una corsa a ostacoli»

Corte d’Appello di Potenza: è Reillo la nuova presidente

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abriella Reillo è la nuova presidente della Corte d’Appello di Potenza: ha preso il posto della presidente facente funzioni, Lucia Casale.

La cerimonia di insediamento si è svolta ieri al Tribunale di Potenza.

La presidente, nell’intervista alla stampa, ha messo in evidenza alcuni aspetti del suo mandato, come quelli riferiti al controllo della gestione dei fondi Pnrr: «Per l’organico ridotto - ha spiegato Reillo quella che prima era una corsa, adesso è diventata una corsa ad ostacoli».

Magistrato di Lamezia Terme, Reillo tratta da oltre 20 anni processi di mafia ed ha diretto sino al 2014 l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro, che ha competenza per i reati di mafia commessi in tutto il distretto della Corte d’Appello di Catanzaro, dove ha svolto anche la funzione di consigliere e l'ultimo ruolo ricoperto di presidente di Sezione.

Con una carriera consolidata e riconosciuta per le sue competenze, rivestirà a Potenza un incarico di grande responsabilità da affrontare in presenza di alcune criticità, quali che il magistrato ha accennato in via sintetica.

«Le riforme hanno molto penalizzato le Corti d’Appello - ha sottolineato la presidente Reillo - in particolare con la nuova competenza in termini di emigrazione che qui sottrae enormi risorse. Dopo Roma, Potenza è il luogo in cui si svolgono il maggior numero di convalide in termini di emigrazione. E in una corte così piccola, con scarsa copertura d'organico, questo pesa tantissimo». «Un’altra criticità ha aggiunto Reillo - è che dopo oltre 30 anni il Consiglio superiore della magistratura ha fissato per i magistrati i carichi esigibili, fissando un tetto che prima non c'era e questo è un altro limite, come le 36 ore per i giudici ordinari. Quindi il sistema da una parte sicuramente deve tendere a

__ La presidente della Corte d’Appello di Potenza Gabriella Reillo

raggiungere questo obiettivo, ma dall’altra non aiuta e sembra remare contro.

L’organico della Corte a Potenza è carente di due consiglieri, che sembrano non tantissimi, ma in relazione all'organico è una scopertura del 18 per cento, quota non da poco. E questo pesa nella distribuzione del lavoro dato che molti sono impegnati nelle convalide per l’emigrazione».

Sul fronte del Pnrr ha ag-

giunto che «cercheremo in tutte le maniere di raggiungere gli obiettivi».

«Non siamo stati consultati quando sono stati fissati questi obiettivi temporali ha concluso la presidente della Corte d’Appello di Potenza, Gabriella Reillo ma la magistratura li ha fatti propri e cercheremo di raggiungerli. Per l’organico ridotto quella che prima era una corsa, adesso è diventata una corsa ad ostacoli».

Dagli alunni della classe 2a C della scuola media il miglior lavoro a livello nazionale del progetto-concorso “PretenDiamo Legalità”

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L’Ic “Pitagora” di Bernalda vince col video musicale “Accanto”

er la prima volta una scuola della provincia di Matera ha vinto il concorso abbinato al progetto “PretenDiamo Legalità”, promosso dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito: è la classe 2 a C della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “Pitagora” di Bernalda, che ha realizzato il video musicale “Accanto”. Nel video, in maniera originale e coinvolgente, i ragazzi cantano insieme trattando il tema dell’amicizia e della lealtà, valori che uniscono contro la violenza e il bullismo. I 17 alunni, 10 ragazzi e 7 ragazze, della classe, accompagnati dalla Dirigente scolastica prof.ssa Grazia Maria Marciuliano e dall’insegnante referente del progetto prof.ssa Agata Silvia Russo, hanno ritirato il riconoscimento a Caserta, nella Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato.

All’evento di Caserta erano presenti oltre 150 studenti, frequentanti la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, che hanno realizzato i migliori lavori e perciò individuati quali vincitori da un’apposita commis-

sione centrale, presieduta dal Direttore dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e composta da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, da professionisti del settore della comunicazione e da esperti delle arti grafiche e figurative.

Insieme alla classe dell’Istituto di Bernalda, sono stati premiati anche altri studenti di scuole delle province di Arezzo, Messina e Vibo Valentia.

I ragazzi di Bernalda sono arri-

vati a Caserta nel pomeriggio del 27 maggio, a bordo di un autobus della Polizia di Stato e sono stati ospitati dalla Scuola fino alla conclusione della cerimonia, pernottando nella struttura e vivendo una giornata “da poliziotti”, a partire dall’alzabandiera, a cui hanno partecipato cantando l’Inno d’Italia insieme al personale della Polizia di Stato.

La cerimonia di premiazione si è svolta nell’Aula magna, con il saluto del Direttore della Scuola, Adele Monaco e del Questore di Caserta, Andrea Grassi, nonché

del Direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Caserta, Monica Matano. Tra le autorità civili, militari e religiose, era presente il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, On.le Chiara Colosimo, che è intervenuta sottolineando l’importanza di combattere la mafia e di scegliere i valori della legalità.

I ragazzi e le ragazze del “Pitagora” di Bernalda hanno ricevuto il meritato riconoscimento da Pino Maddaloni, campione olimpico di judo e atleta della Fiamme Oro.

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L’Azienda sanitaria di Potenza: «Non tagli ai servizi ma razionalizzazione per soddisfare i bisogni di tutti gli utenti»

Presidi medici e di medicazione: l’Asp approva gli esiti della gara

POTENZA. «Non si tratta di tagli, ma di razionalizzazione e ottimizzazione dei servizi». È questa la risposta della Direzione Strategica dell’Asp Basilicata in merito ad alcune segnalazioni comparse recentemente sulla stampa, secondo cui l’Azienda starebbe limitando la fornitura di presidi medici e materiali per medicazione ai pazienti allettati seguiti dall’Assistenza Domiciliare Integrata.

In una nota ufficiale, l’Asp chiarisce che è stata adottata la delibera n. 435/2025, con cui si approvano gli esiti della gara d’appalto per la fornitura di materiale per medicazione. «Tanto consentirà di colmare le contingenti criticità che nel frattempo si erano create», si legge nel comunicato.

Non solo: l’Azienda sta anche provvedendo a evadere tutte le richieste pervenute, incluse quelle relative alle «medicazioni avanzate», che costituiscono una voce di spesa particolarmente rilevante e che, per questo, richiedono un attento monitoraggio. «Il controllo ha come obiettivo la valutazione dell’appropriatezza», spiegano dalla Direzione, sottolineando che si tratta di un’attività necessaria per garantire l’erogazione corretta e proporzionata delle risorse rispetto ai reali bisogni degli assistiti.

Nonostante la natura episodica e contingente delle segnalazioni, l’Asp ribadisce con forza che le

attività di controllo e monitoraggio dei costi, in particolare di quelli legati ai farmaci e ai presidi, rappresentano un obbligo per la Pubblica Amministrazione. «Anche se possono generare l’erronea percezione di “tagli ai servizi”, questi controlli sono strumenti fondamentali per evitare sprechi, che pesano negativamente sul prelievo fiscale a carico dei contribuenti», viene chiarito nella nota.

Proprio in quest’ottica, l’Azienda

ha istituito da due anni, con apposito atto deliberativo, una task force aziendale dedicata al monitoraggio e al governo della spesa farmaceutica. Il gruppo opera in tutti gli ambiti di competenza dell’Azienda – dai presidi ospedalieri ai distretti sanitari, passando per le strutture private accreditate e convenzionate – con l’obiettivo di valutare l’appropriatezza delle prescrizioni, evidenziare eventuali criticità nei percorsi di valutazione del pa-

ziente e monitorare i tempi di consegna del materiale sanitario.

Questa attività ha anche un’altra funzione importante: quella di contrastare il fenomeno, più volte denunciato dai media, degli accumuli di materiale sanitario non utilizzato. «Risorse che vengono sottratte ai circuiti destinati a soddisfare le reali condizioni di bisogno», specifica l’Asp, aggiungendo che un uso non appropriato dei dispositivi rappresenta un danno per l’intero sistema sanitario. Pertanto, secondo la Direzione Strategica, è fondamentale abbandonare la retorica dei “tagli” o delle “mancate erogazioni” per concentrarsi su un approccio responsabile. «Bisogna parlare – si legge – di una doverosa razionalizzazione ed ottimizzazione del percorso prescrittivo e logistico/distributivo».

Un processo che mira a garantire l’erogazione congrua dei farmaci e dei dispositivi in relazione ai bisogni effettivi dell’assistito, migliorando allo stesso tempo l’efficienza dell’intero sistema.

Il sistema distributivo, infine, è attualmente oggetto di una fase di miglioramento e di valutazione, al fine di offrire risposte sempre più tempestive ed efficaci.

L’obiettivo finale resta quello di assicurare la massima qualità dell’assistenza sanitaria, attraverso una gestione responsabile delle risorse, nel rispetto dei cittadini e della sostenibilità del servizio pubblico.

Bochicchio: «Preoccupazione per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Sindacati esclusi dal confronto con l'azienda»

«Sanità, stop alla rimodulazione dei turni a Melfi» MELFI. Ieri, in IV Commissione consiliare, sono stati ascoltati in audizione Giuseppe Spera, direttore generale dell’a.o.r.

San Carlo, e successivamente i rappresentanti sindacali della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil e Fials in merito alla recente decisione di rimodulare i turni del personale del presidio ospedaliero di Melfi. Il provvedimento, che entrerà in vigore dal 1° giugno, prevede una riorganizzazione dei turni per garantire la presenza di personale infermieristico in sala operatoria anche nelle ore notturne.

Una scelta che, nonostante le rassicurazioni dell’ing. Spera, ha sollevato forte preoccupazione tra gli operatori sanitari del

hanno definito la decisione «rischiosa», spiegando che l’impiego di infermieri provenienti da altri reparti per coprire i turni notturni in sala operatoria potrebbe compromettere la sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori.

«Queste motivazioni ci hanno convinti della necessità di approvare una nota all’ing. Spera – ha dichiarato Antonio Bochicchio, vicepresidente della IV Commissione – affinché valuti la sospensione

nosocomio del Vulture.

I sindacati hanno infatti denunciato la totale assenza di dialogo con i vertici aziendali, sottolinean-

do come i lavoratori non siano mai stati coinvolti nel processo decisionale.

Durante l’audizione, le organizzazioni sindacali

del provvedimento adottato, almeno fino a quando non sarà garantito un confronto con i sindacati».

Bochicchio ha inoltre precisato che, pur non rientrando fra le prerogative formali della Commissione, la decisione presa ha l’unico obiettivo di salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti e di mantenere alta l’attenzione sulla sanità lucana, «che versa in condizioni sempre più preoccupanti».

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Basilicata 24 ore

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Approvato il Piano Operativo 2024 per le Politiche della Famiglia in Basilicata: oltre 350.000 euro per nuovi Centri per le Famiglie

Latronico: «Investire sulla famiglia significa rafforzare i legami sociali»

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a Giunta regionale ha approvato il Piano Operativo per l’utilizzo del Fondo Nazionale per le Politiche della Famiglia – annualità 2024, con una dotazione complessiva, destinata alla Basilicata, di oltre 350.000 euro. Le risorse, stanziate con DPCM 23 dicembre 2024 dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, saranno impiegate per rafforzare i Centri per le Famiglie già attivi e per istituire nuovi centri negli Ambiti Socio Territoriali ancora non coperti.

Il provvedimento, su proposta dell’assessore Cosimo Latronico, è il risultato di un lavoro condiviso con ANCI Basilicata, le Aziende Sanitarie di Potenza e Matera e i nove Ambiti Socio Territoriali, nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 13 maggio presso l’Ufficio Sistemi di Welfare della Regione. La definizione del piano ha seguito un approccio partecipativo e concertato, confermando la volontà di costruire politiche sociali orientate all’ascolto dei territori e delle famiglie.

«Con questo Piano – dichiara l’Assessore Cosimo Latronico – portiamo a compimento una visione di welfare diffuso e comunitario.

I Centri per le Famiglie vogliono essere veri presìdi sociali di prossimità, spazi di ascolto, sostegno e promozione delle competenze genitoriali e relazionali. Investire sulla famiglia significa rafforzare i legami sociali, ridurre le fragilità e promuovere sviluppo umano nei territori, anche nei più periferici. È un atto

che parla di fiducia nelle persone e nelle reti locali», conclude l’Assessore.

Il sistema integrato dei Centri per le Famiglie (CPF) si propone di raggiungere tutti i nove ambiti della Regione, completando il processo avviato con le programmazioni 2022 e 2023. Il Piano prevede il rafforzamento dei Centri già attivi a Potenza, Matera, ASP Potenza, Ambito Territoriale e Sociale Bradanica Medio Basento, Marmo Platano Melandro e Lagonegrese e la nuova attivazione di Centri nei territori di Alto Basento, Val d’Agri, Vulture Alto Bradano e Metapontino Collina Materana (quest’ultimo in sinergia con il Consultorio dell’ASM di Policoro).

In linea con il Piano Nazionale per la Famiglia 2025-2027, l’intervento regionale mira a costruire una rete stabile e integrata di servizi per la genitorialità, la prevenzione del disagio, l’inclusione sociale e il benessere intergenerazionale. Ogni Centro offrirà servizi nelle seguenti aree chiave: informazione, orientamento e consulenza, sviluppo delle risorse familiari e comunitarie, alfabetizzazione digitale e prevenzione delle dipendenze. Tra le azioni previste: consulenza su relazioni familiari, supporto nei momenti critici della vita familiare, laboratori per bambini e adolescenti, attività per la promozione dell’invecchiamento attivo e interventi di prevenzione contro l’esposizione dei minori a contenuti dannosi e all’uso di sostanze – anche attraverso protocolli d’intesa con le Ques-

__ Latronico

ture e le sezioni antidroga. Particolare attenzione è riservata all’educazione digitale grazie all’integrazione con il programma regionale “Digitale Facile”, finanziato con il PNRR, attivo nel 90% dei Comuni lucani.

Le attività prenderanno il via il 1° luglio 2025 e si concluderanno entro il 31 dicembre 2026.

«Una Basilicata che si prende cura è una Basilicata che cresce», conclude l’assessore Latronico, «e questo Piano è la dimostrazione che si può fare buona politica sociale ascoltando i territori e puntando sulla prossimità e sulla fiducia».

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Basilicata 24 ore

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L’attacco del sindacato all’Azienda sanitaria: «Inaccettabile lo stop alla liquidazione delle spettanze economiche del 2023»

Asp di Potenza, la Uil Fpl denuncia: «Ritardi nei pagamenti produttività»

POTENZA. «Con estrema fermezza e preoccupazione» la segreteria aziendale asp della Uil Fpl di Potenza denuncia i gravi ritardi nell’erogazione della produttività e della retribuzione di risultato per l’anno 2023, competenze maturate dal personale del comparto e della dirigenza che a oggi non sono ancora state corrisposte. «È intollerabile – si legge nella nota – che a metà 2025 i lavoratori non abbiano ancora ricevuto quanto loro dovuto, senza nemmeno una comunicazione ufficiale da parte dell’azienda sulle tempistiche di liquidazione».

La Uil Fpl riconosce che una parte del ritardo potrebbe essere attribuita a rallentamenti dell’organismo indipendente di valutazione (oiv), ma sottolinea che «la responsabilità ultima resta in capo all’amministrazione aziendale», chiamata a garantire il rispetto delle procedure e delle scadenze.

«Non ci sono giustificazioni – prosegue il sindacato – soprattutto considerando che il personale ha continuato a garantire con dedizione e competenza l’erogazione dei servizi sanitari, anche in situazioni ope-

rative difficili».

Per questo motivo la Uil fpl diffida formalmente l’asp di Potenza a procedere entro e non oltre il mese di giugno 2025 al pagamento integrale delle somme dovute. In caso contrario, «saranno avviate tutte le azioni ritenute opportune in ogni sede, amministrativa e giudiziaria, a tutela dei lavoratori».

Il sindacato ricorda inoltre che le competenze devono essere soggette al regime di tassazione separata, come

previsto dall’art. 17 del Tuir, trattandosi di emolumenti arretrati riferiti a un’annualità precedente.

«Un obbligo per l’amministrazione e un diritto per il lavoratore, al fine di evitare un prelievo fiscale iniquo e sproporzionato».

«Non accetteremo ulteriori ritardi – conclude la Uil Fpl Basilicata –. L’asp dimostri senso di responsabilità istituzionale e rispetti la dignità professionale e i diritti economici del proprio personale».

«Nessun progetto completato per case e ospedali in Basilicata, scarsa accessibilità ai servizi e urgenti interventi richiesti»

Sanità e Pnrr, Federconsumatori: «Ritardi preoccupanti» POTENZA. La Basilicata presenta un quadro «preoccupante» sull’attuazione dei progetti sanitari finanziati dal Pnrr, con ritardi significativi nella realizzazione di case e ospedali della comunità, che risultano ancora tutti fermi al 0% di completamento. Secondo Federconsumatori Basilicata, «la regione si distingue per una lentezza nell’esecuzione dei progetti», anche se «non è tra le regioni con i ritardi più gravi». I dati ufficiali evidenziano che, su 19 progetti finanziati per le case della comunità, nessuno è stato completato e i pagamenti ammontano solo al 7,6% dei fondi disponibili. Per quanto riguarda gli ospedali di comunità, sono 5 i progetti finanziati, anch’essi ancora incompleti, con pagamenti pari al 2,7%. Infine, due progetti per ospedali sicuri e sostenibili risultano a zero completamento e con pagamenti pari all’1,9%. Federconsumatori

sottolinea come «la carenza di personale sanitario e di strutture adeguate rappresenti un ostacolo per i cittadini», limitando l’accesso a cure tempestive e vicine al territorio. Per questo motivo sono state avviate campagne di monitoraggio «per valutare l’accessibilità dei servizi, in particolare per persone fragili e con disabilità».

Le conclusioni dell’associazione sono chiare: «La Basilicata necessita di un’accelerazione nell’attuazione dei progetti sanitari e di un maggiore investimento nelle infrastrutture e nei servizi pubblici».

Il confronto con altre regioni mette in evidenza «un divario significativo che potrebbe compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria e il benessere della popolazione». Federconsumatori invita quindi la regione a «adottare misure concrete per superare questo divario e garantire ai cittadini un sistema sanitario più efficiente».

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Potenza

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Incontro tra la Prima Commissione del Consiglio comunale e la Casa circondariale di Potenza per un modello di giustizia riparativa

«Carcere, un nuovo approccio per la reintegrazione sociale» POTENZA. La I Commissione consiliare permanente del Comune di Potenza, sotto la guida del consigliere Carminedavide Pace e del presidente Pierluigi Smaldone, ha accolto Paolo Pastena, direttore della Casa circondariale “Antonio Santoro“. L’incontro istituzionale ha avuto l’obiettivo di approfondire le attività dell’istituto penitenziario e il rapporto di collaborazione con l’Amministrazione comunale. A partecipare è stato anche il dottor Giuseppe Palo, Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali di Basilicata, figura importante e storica del settore. Nel suo intervento, il presidente Pace ha espresso grande apprezzamento per la presenza del dottor Pastena, sottolineando come egli sia un interlocutore costante e costruttivo per il Comune. La creazione di un dialogo proficuo tra carcere e città è una priorità che PAC vuole perseguire in modo attivo. Durante l’incontro, il direttore Pastena ha descritto le attuali condizioni dell’istituto, evidenziando che grazie alla riapertura delle sezioni ristrutturate e ai lavori di efficientamento energetico, l'istituto è adesso pienamente operativo. Un aspetto cruciale sottolineato da Pastena ri-

L’ASSESSORE NARDIELLO RICEVE LA GINNASTA SALINARDI

Riconoscimento istituzionale per l’Accademia GiùNeGia

guarda il valore sociale delle attività trattamentali e lavorative svolte all’interno della struttura. Sono state evidenziate iniziative come i corsi scolastici e professionali, nonché i servizi di cucina, pulizia e manutenzione gestiti direttamente dai detenuti. Queste esperienze non solo offrono occasioni concrete per responsabilizzare i detenuti ma anche contribuiscono al loro percorso verso un reinserimento efficace nella società. Particolarmente significativa è stata la collaborazione avviata con il Comune durante il periodo natalizio: è stato messo a disposizione uno spazio cittadino per la vendita dei prodotti realizzati dai detenuti. Questa iniziativa ha valorizzato ulteriormente il lavoro all’interno dell’istituto ed ha rafforzato i legami con la cittadinanza. Nel corso dell’incontro, Pastena

ha annunciato l’intenzione di definire un protocollo d’intesa insieme all’Amministrazione comunale.

Questo accordo permetterà l’impiego di detenuti in attività socialmente utili durante la fase di esecuzione penale esterna. È un progetto ambizioso che richiederà una pianificazione organizzativa adeguata da entrambe le parti ma si configura come un’importante opportunità per riconoscere la pena quale strumento di giustizia riparativa. L’incontro si è concluso con parole di gratitudine verso Pastena e Palo per l’impegno profuso nella promozione di un modello comunitario fondato su solidarietà e responsabilità condivisa. Il Comune di Potenza ribadisce così la propria disponibilità a supportare percorsi istituzionali volti a favorire integrazione e reinserimento sociale.

POTENZA. Si è tenuto un importante incontro tra l’assessore allo Sport Gerardo Nardiello e la presidente dell’Accademia di Ginnastica GiùNeGia, Marina Zappacosta. Era presente anche la direttrice tecnica Giuliana Marsico, insieme ai tecnici Michele Martoccia e Antonietta Marsico, nonché alla giovane atleta Giulia Salinardi. L’incontro «ha voluto celebrare gli straordinari risultati ottenuti dall’Accademia di Ginnastica GiùNeGia e, in particolare, dalla promettente Giulia Salinardi, unica ginnasta lucana a prendere parte al Campionato Italiano Allieve Gold», ha sottolineato Nardiello. Durante la fase interregionale del campionato, Giulia ha conquistato il podio tra le migliori ginnaste del Sud Italia e guadagnato l'accesso alle Finali Nazionali. In questa fase conclusiva, è rientrata tra le prime cinque ginnaste d'Italia nella categoria Allieve Gold A2, portando a casa un risultato senza precedenti per la Basilicata. «Un traguardo frutto della dedizione di Giulia agli allenamenti quotidiani e dell’elevata competenza tecnica dello staff», ha aggiunto Zappacosta. L’assessore Nardiello ha poi concluso affermando che questo riconoscimento celebra «l’impegno e la passione che rendono grande lo sport nella nostra regione».

Nel testo viene illustrato il programma delle celebrazioni che si tenevano il 30 maggio per l’onomastico del Re Ferdinando

I Perretti donano manifesto del 1824 alla Città di Potenza

POTENZA. È stato Antonio Perretti, figlio di Vincenzo Perretti, storico del capoluogo di regione, a donare alla Città di Potenza, nel corso di un incontro avuto con il sindaco Vincenzo Telesca e il presidente del Consiglio comunale Pierluigi Smaldone, un manifesto dell’allora Intendenza della Provincia di Basilicata, datato 28 maggio 1824.

Nel testo firmato dall’intendente De Nigris, viene illustrato il programma delle celebrazioni che si tenevano a Potenza, il 30 maggio, in occasione dell’onomastico del Re Ferdinando di Borbone.

Nel documento di due secoli fa, sono indicate le modalità di festeggiamento, i rappresentanti delle Istituzioni presenti alle celebrazioni, i tempi e anche gli addobbi relativi ai luoghi interessati dai diversi momenti, inclusi quelli pre-

visti nella Cattedrale.

Suoni di campane, bande musicali, illuminazione di strade e monumenti, e lo sparo di batterie di “mortajetti” a fare da sfondo a una giornata che prevedeva anche momenti di beneficenza per le persone più bisognose.

«Ringraziamo la famiglia Perretti – ha dichiarato Telesca – per questo prezioso regalo, che mi premurerò di conservare e mettere a disposizione della cittadinanza, affinché possa essere conosciuto e apprezzato, anche in un’ottica di recupero e conoscenza delle nostre radici».

Di un «bel momento di storia, – parla Smaldone – testimoniato da particolari contenuti all’interno del testo, che quasi ritraggono un tempo che fu, e del quale le Istituzioni di oggi, e tutti noi, siamo chiamati a essere custodi. Il passato di

ciascuna delle nostre famiglie, e di tutta la nostra Città, è bene che sia ricordato in ogni suo aspetto, affinché ciò che sono stati e hanno vissuto i nostri avi, possa costituire il fondamento sul quale programmare ed erigere insieme il fu-

turo della comunità».

Antonio Perretti ha a sua volta ringraziato Sindaco e Presidente del Consiglio comunale per l’opportunità offerta nel rendere noto ai potentini il documento donato dalla sua famiglia, dicendosi onorato per

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Potenza

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Grande successo per il Pranzo dei Portatori che torna in piazza Prefettura. Immancabili i venditori ambulanti che in viale Dante generano malcontento

Potenza in festa: San Gerardo unisce tradizione e comunità

__Le tende in viale Dante e sotto le immagini del “Pranzo dei Portatori” DI R OSAMARIA MOLLICA

POTENZA. È la festa più attesa dell’anno, una settimana di eventi che culminano nelle giornate di ieri e oggi con la storica Parate dei Turchi e la processione di San Gerardo per le vie del centro città.

La festa Patronale a Potenza è molto sentita da tutta la comunità che accoglie un numero sempre maggiore di visitatori e turisti da ogni parte d’Italia.

In questa settimana la città si “trasforma”, tutto ruota attorno agli eventi che anticipano il momento clou. Tra questi sicuramente ci sono quelli organizzati dall’associazione “I Portatori del Santo” il cui evento maggiormento atteso e più partecipato è il “Pranzo dei Portatori” che quest’anno è ritornato in piazza Prefettura dopo 1o anni. Lunghe tavolate, musica live di Agostino Gerardi, balli, allegria e tanto divertimento per centina-

ia di giovani e meno giovani. L’iniziativa propone un pranzo a base di piatti tipici lucani, tutti preparati con ingredienti locali.

Un momento di convivialità e sano divertimento che negli anni ha acquisito sempre maggior successo.

Una grande festa che affonda le sue radici nel passato, così come raccontano gli organizzatori: «Alcuni anni fa, prima di prendere parte alla sfilata - spiegano i componenti dell'associazione de I Portatori del Santo - decidemmo di andare a mangiare tutti insieme già con indosso i vestiti d'epoca, simbolo della celebre "Parata dei Turchi ". In un ristorante del centro alcuni turisti si ritrovarono circondati da gente in costume, da qui nacque dunque l’idea di creare un pranzo in costume che precede la famosa sfilata».

Ma la Festa di San Gerardo non è solo devozione e divertimento ma anche momento di inevitabili

(foto Mattiacci)

disagi soprattutto per i rsidenti nelle zone interessate dagli eventi e tra quest oltre al centro storico sicuramente c’è viale Dante.

Come ogni anno immancabili sono arrivati i venditori ambulanti che hanno “preso in ostaggio” il viale con le loro tende da campeggio, fornellini elettrici e materassini, insieme alle bancarelle e a tutta la merce da vendere. Uno spettacolo non proprio idilliaco per chi giunge con le scale mobili ma anche per chi a piedi vuole farsi una passeggiata.

Da qualche giorno alcuni residenti lamentano l’uso improprio che si fa dei marciapiedi e degli spazi adibiti a parcheggio. Una situazione che si ripresenta ogni anno purtroppo e per la quale non tutti sono disposti a “fare finta di niente”.

Le polemiche però, come sempre accade, hanno lasciato spazio al divertimento che inevitabilmente ogni festa porta con sè.

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Potenza

venerdi 30 maggio 2025 www.lecronache.info

Emozionato alla sua prima festa patronale da sindaco della città, invita a perpetrare i rituali con compostezza, unendo devozione e senso di appartenenza

Telesca: «La Parata dei Turchi è il simbolo della nostra comunità»

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__ Alcuni momenti della Parata

DI FRANCESCO MENONNA

a vestizione nelle prime ore del pomeriggio, la presentazione alla città sul sintetico dello Stadio Alfredo Viviani, l'organizzazione dell'Assessore alla Cultura e Bilancio del Comune di Potenza, Roberto Falotico, il saluto delle istituzioni civili e militari di Potenza. Sono state queste le chiavi di lettura della Storica Parata dei Turchi che ha preso il via ieri pomeriggio intorno alle 19 allo Stadio Alfredo Viviani di Potenza.

Un tributo a San Gerardo, Santo Patrono della Città con figuranti, sbandieratori, personaggi simbolo della storica parata dei turchi, tanti bambini impegnati nella sfilata e il bel tempo che ha finalmente baciato l'evento dopo che negli anni scorsi la pioggia aveva disturbato il transito dei figuranti. Un bagno di folla nelle zone interessate alla sfilata.

Da viale Marconi, viale Dante, Via Vaccaro, Corso XVIII Agosto i figuranti hanno raggiunto via Pretoria e il Duomo di San Gerardo. La Iaccara invece è stata accesa nella Piazza dei Conti Guevara visto il cambio di location voluto dall'Amministrazione Comunale in questa edizione. Civuddin' anche questa volta ha tenuto banco tra i tanti appassionati dell'evento, interpretato da Massimo D'Onofio mentre l'Associazione dei Portatori del Santo ha tenuto a spalla l'effige sacra di San Gerardo. Un bagno di folla, che ha osservato dal vivo il passaggio del Santo Patrono con la solita compostezza e nella tradizione che è tipica di questo evento, simbolo per una città intera che grazie a San Gerardo riscopre il suo ruolo e mette in campo il senso di appartenenza. Il Vescovo di Potenza-Muro Lucano e Marsico Nuovo ha avviato i festeggiamenti con la benedizione di rito insieme al Governatore Vito Bardi, al Sindaco Vincenzo Telesca e l'Assessore Roberto Falotico. Fonda-

mentale il lavoro delle Forze dell'Ordine e delle associazioni di volontariato durante il percorso.

Loro i protagonisti hanno recitato il ruolo con la solita compostezza.

Il Sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca ha parlato della parata sottolineando quanto segue: «Ci siamo, si parte alle 19 con la Parata, aspettavamo questo evento da tantissimo tempo, da un anno intero. È la mia prima parata da sindaco. Sono orgoglioso, emozionato di tutto quello che sta per avvenire. È una manifestazione bellissima attesa da tutti i cittadini e tra l'altro finirà come sempre nella consegna del Santo nelle mani del Vescovo e con l'accensione della Iaccara. È la nostra tradizione, è giusto ricordare, è giusto perpetrare tutti questi rituali che ci rendono tutti uniti ci rendono potentini, innamorati della nostra città. È bello che sia così, bisogna evitare gli eccessi questa è la cosa fondamentale che è stato detto, io riprendo le parole del Vescovo non eccedere in determinate situazioni. Speriamo di migliorare in questo ma la tradizione va portata avanti».

Davide Carbonaro, Vescovo di Potenza ha parlato della festa: «È una conoscenza in più perché ho avuto un anno per accostare il racconto, la vita di San Gerardo, la tradizione che poi il popolo potentino, la chiesa diocesana hanno potuto intessere in questi secoli ricordando e riportando delle tradizioni che sono vivaci e sono belle perché è un popolo che si sente legato al proprio Santo ma anche in quella che è la festa che deve rallegrare il cuore. Il messaggio che posso dare come Vescovo è quello di imitare San Gerardo perché fu pastore, fu educatore fu uno che ebbe a cuore il popolo della città di Potenza e della chiesa della Basilicata in generale. Lui ci ha portato il Vangelo, dobbiamo essere molto grati.

Oltre la festa dobbiamo tenere gli occhi aperti al mondo. Questo tempo particolare deve essere il

(foto Mattiacci)

tempo della solidarietà, soprattutto per le situazioni di guerra che sono al mondo ecco perché stamattina in diocesi ho lanciato un pranzo per Gaza, la possibilità di dare da mangiare ecco, togliamoci un piatto per poter dare da mangiare a qualcun altro che ne ha soprattutto nei luoghi di guerra, soprattutto nella martoriata terra della Palestina e di Gaza. Ecco questo segno sia semplicemente un segno che non toglie nulla alla nostra festa ma che da qualcosa a chi non ha nulla».

Vito Bardi ha dato il suo contributo alla Festa di San Gerardo: «Io sono qui per presenziare ad un avvenimento che credo sia uno degli avvenimenti più importanti della nostra regione. Questa e la festa della Bruna a Matera sono due momenti significativi per due città, Potenza e Matera che sono il punto di riferimento della Regione Basilicata. Credo che sia il momento in cui c'è tanta gente che si raccoglie per assistere ad una sfilata tradizionale che pure chiaramente rievoca la storia e un passato per la città di Potenza, come avviene in questo momento.

Chiaramente la sfilata dei Turchi rappresenta un momento di unione, un momento in cui non ci sono solo i cittadini di Potenza ma confluiscono da tantissime parti della Basilicata e dalle Regioni vicine. È una festa di popolo, una festa importante che fa capire

quanto sia importante essere sempre uniti per portare avanti quelle iniziative e per cercare di migliorare anche da un punto di vista che fa riferimento alla storia, costruttivo per quelle che sono le esigenze di una regione che ha bisogno sempre di mettersi in evidenza per essere al pari delle altre».

Ex consigliere comunale, Gianmarco Blasi ha parlato del suo ruolo di figurante turco nella parata: «Questa è la mia ventesima parata. E' ogni anno c'è l'emozione della prima, è bellissima, una festa di popolo, di comunità, la città è viva e vuole molto bene al suo Santo. Mi rifaccio alle parole del Papa è il momento di fare la pace, è la stagione della pace, noi da qui proviamo a lanciare un piccolo messaggio».

Alessia Carlucci, bambina di Potenza, contadino popolare ha parlato della sua esperienza: «San Gerardo mi ha appassionato molto e oggi voglio inaugurare qui perché lui mi ha fatto venire qui. I miei genitori mi hanno chiesto, vuoi fare per la prima volta vuoi fare parata dei turchi? Io ho risposto si, voglio fare il contadino». Angelo Blasi, portatore della nave ha parlato della sua presenza: «L'associazione della Nave del Santo della quale sono presidente si accinge per il nono anno a partecipare alla parata dei turchi prendendosi cura con il simbolo della nave. È un onore per noi essere qui per questa festa meravigliosa di questa bella città. Speriamo vada tutto per il verso giusto, il tempo è buono, San Gerardo ci ha dato la benedizione stamane, è tutto a posto. Noi siamo predisposti all'acqua anche se dovesse piovere navighiamo».

Graziano Turturiello di Balvano ma residente a Pontecagnano ha parlato della parata: «È una cosa che mi piace tanto farla, erano anni che volevo fare la parata dei turchi. Finalmente ci sono riuscito è bellissimo, sto guardando tante persone spero di venire anche l'anno prossimo. Sono nobile e porto San Giovanni».

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Potenza

__ Alcuni momenti della Parata

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Provincia

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Chiorazzo: «Per le decisioni sulle aree demaniali bisogna aprire un confronto vero»

«Porto di Maratea: la Regione coinvolga Comune e operatori»

«C

ome evidenziato nell’interrogazione consiliare presentata all’inizio dell’anno, la Regione Basilicata non può continuare a pianificare il futuro delle aree demaniali portuali di Maratea senza il coinvolgimento attivo del Comune e degli operatori economici locali». È quanto dichiara il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, tornando sul tema delle concessioni demaniali nel porto di Maratea.

«Accogliamo favorevolmente l’iniziativa del Sindaco di Maratea - ha proseguito Chiorazzo - che ha avanzato una propria istanza e ha chiesto, in questi giorni, con forza alla Regione di rispettare le prerogative del territorio. È un segnale importante che dimostra come gli attori locali sono pronti a farsi carico dello sviluppo del porto, non in chiave speculativa ma come presidio di interesse collettivo. Un’amministrazione comunale che agisce con questa determinazione merita quanto meno ascol-

to e rispetto istituzionale.

Sin dalla pubblicazione dell’avviso di concessione abbiamo chiesto con fermezza non solo la proroga della scadenza del bando, poi effettivamente concessa a seguito della nostra interrogazione, ma anche l’apertura di un percorso realmente partecipato. Un cammino che coinvolga pienamente il territorio, attraverso il contributo attivo sia dei soggetti pubblici che delle realtà private locali. La proroga da sola non è sufficiente, servono trasparenza, condivisione e coerenza con la storia e le esigenze della comunità di Maratea».

«Per questo - ha concluso il consigliere regionale di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo - ribadiamo che la Regione deve aprire un confronto vero, valorizzando le esperienze e le competenze degli operatori già presenti.

Le decisioni sulle aree demaniali portuali devono nascere dal dialogo con chi ogni giorno vive e custodisce quel patrimonio, non da atti imposti dall’alto».

La misura gestita dall’Alsia rientra nell’ambito del progetto “Agri Hub Basilicata” in collaborazione con Eni

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Coltivazione dimostrativa di varietà di girasole: l’Avviso pubblico

è tempo fino al 5 giugno 2025 per presentare la domanda di partecipazione. L’avviso pubblico è rivolto alla selezione di aziende interessate alla coltivazione dimostrativa di alcune varietà di girasole, nell’ambito del progetto “Agri Hub Basilicata”, sviluppato in collaborazione con Eni e fi-

nalizzato alla valutazione di specie oleaginose per la produzione di biocarburanti. Dopo una prima fase di sperimentazione condotta presso le aziende dell’Alsia, le varietà ritenute più adatte ai territori lucani saranno ora testate in pieno campo presso imprese agricole selezionate, con l’obiettivo di individuare le cultivar più ido-

nee per lo sviluppo di una filiera agro-industriale regionale dedicata alla trasformazione dei semi in olio vegetale a fini energetici.

Questo approccio permetterà alle imprese di realizzare colture intercalari tra due cicli produttivi principali, ottimizzando l’uso della superficie coltivabile, oppure di sfruttare terreni marginali o inutilizzati per scopi alimentari.

Fino ad ora sono già state effettuate due prove di collaudo, una sul colza e una sul girasole, su tutto il territorio della Basilicata.

La raccolta delle manifestazioni d’interesse è orientata al coinvolgimento attivo delle imprese agricole nel progetto Agri Hub Basilicata. La partecipazione prevede la selezione di aziende interessate a realizzare un campo prova dimostrativo per la coltivazione intercalare del girasole.

Alle imprese selezionate verrà riconosciuto un contributo compensativo pari a 150 euro per ettaro. Alsia si impegnerà inoltre a ritirare tutto il prodotto raccolto al prezzo di 30 euro al quintale e

fornirà gratuitamente il seme necessario alla realizzazione del campo prova, che dovrà avere una superficie minima di 5 ettari.

Saranno garantiti anche supporto tecnico e consulenza colturale.

Le aziende selezionate saranno tenute ad applicare tutte le indicazioni agronomiche fornite dai tecnici Alsia e a conferire all’Agenzia l’intera produzione ottenuta. È importante ricordare che i campi dimostrativi non potranno essere realizzati all’interno di aree parco o in zone Sic. Le imprese agricole richiedenti devono essere in possesso di Partita Iva, iscritte alla Camera di Commercio della Basilicata e dotate di fascicolo aziendale.

Saranno considerate con maggiore favore le aziende che dispongono di attrezzature adeguate per la semina e la raccolta del girasole, così come quelle che vantano precedenti esperienze nella coltivazione di questa oleaginosa.

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Matera e provincia

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Recuperati 25 automezzi dal valore complessivo stimato in circa 1.350.000 euro: rubati anche nel Materano

Riciclaggio di macchine agricole Scoperto un vasto traffico illegale TRICARICO Nella mattinata di mercoledì, i Carabinieri della compagnia di Tricarico, supportati dall’Arma territoriale e dallo Squadrone Cacciatori Carabinieri di Puglia, su delega della Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione a una vasta operazione di polizia giudiziaria. L’attività ha riguardato numerose perquisizioni condotte contemporaneamente presso 22 aziende agricole ubicate in Puglia, Campania e Calabria, con l’obiettivo di rinvenire mezzi ed attrezzature di provenienza illecita, successivamente reimmatricolati e poi commercializzati. Le indagini, avviate autonomamente dai Carabinieri della Compagnia di Tricarico nel gennaio 2024, e successivamente coordinate dalla Procura di Foggia, hanno messo in luce l’esistenza di un articolato sistema illecito basato sul furto e sulla ricettazione di veicoli agricoli, ovvero provento di truffe anche online. Già nel luglio 2024, le investigazioni avevano portato al sequestro di ben 27 mezzi (20 trattori, 2 autocarri, 2 autovetture, un carroattrezzi e 2 rimorchi agricoli), rubati nelle province di Campobasso, Matera, Padova e Foggia. A seguito di tale operazione gli approfondimenti investigativi si sono concentrati sui mezzi e sul materiale sequestrato, nonché sulle persone indagate, tra cui un dipendente della MCTC di Foggia, che

avrebbe agevolato le operazioni di reimmatricolazione dei mezzi di provenienza illecita.

L’odierno provvedimento ha fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio mercato parallelo e illegale di mezzi agricoli, operante in diverse realtà territoriali del Mezzogiorno e alimentato da sistematiche pratiche illecite.

L’operazione è stata condotta simultaneamente nelle diverse regioni coinvolgendo circa 100 Carabinieri nonché lo Squadrone Eliportato "Cacciatori Puglia”, reparto d’élite dell’Arma istituito nel

2018 e composto da militari altamente specializzati idonei ad operare nelle aree più impervie e difficilmente accessibili del territorio.

L’azione ha portato al recupero di ulteriori 25 mezzi di cui 15 trattori, 3 autocarri, 3 rimorchi agricoli, 3 macchine operatrici ed un furgone, per un valore complessivo stimato in circa 1.350.000 euro, a testimonianza e conferma dell'impegno dell’Arma a tutela del comparto agricolo. Le indagini proseguono per definire le diverse responsabilità degli indagati

MARRESE: «IMPORTANTE LA MOBILITAZIONE DEL COMUNE SULLA BASENTANA, BISOGNA INTERVENIRE»

«Pisticci: basta chiacchiere, ritardi e tagli»

PISTICCI «L’odierna manifestazione promossa dal consiglio comunale di Pisticci ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sullo stato disastroso in cui versano le arterie stradali in Basilicata, con particolare riferimento alla Strada Statale “Basentana”, oggetto di frequenti interventi, corredati da insopportabili ritardi nell’esecuzione dei lavori, che sinora, però, non hanno risolto in maniera strutturale gli atavici problemi di messa in sicurezza della viabilità». È quanto sostiene Piero Marrese. «Persino l’Anas e la Giunta Regionale si sono svegliati dal lungo torpore annunciando,

proprio alla vigilia della manifestazione, che è stato redatto il progetto di fattibilità per la realizzazione della rotatoria nell’area di cantiere di Marconia, finalizzata a garantire l’inversione di marcia lungo la SS 407, in condizioni di sicurezza. Anas ha, altresì, comunicato che nel progetto sono previsti “la realizzazione di uno svincolo in corrispondenza della intersezione tra la Basentana e la strada provinciale ‘Marconia-Tinchi’ 154 ed un’inversione di marcia al chilometro 81,600 con la realizzazione di un sottopasso e di rampe di entrata e uscita verso la statale. Bene,

dunque, hanno fatto amministratori e cittadini di Pisticci a smuovere le coscienze ed a rivendicare il sacrosanto diritto a viaggiare in condizioni di massima sicurezza per evitare in futuro il verificarsi di incidenti stradali, spesso mortali. Ora gli organi competenti facciano fino in fondo la loro par-

IN PIAZZA ANCHE MOREA (AZIONE): «MASSIMO SOSTEGNO AL TERRITORIO DI PISTICCI»

«Basentana, infrastrutture sono una priorità»

PISTICCI «Una mobilitazione sentita, alla quale ho ritenuto doveroso partecipare. Le ragioni del territorio sono le nostre: siamo al fianco della comunità di Pisticci e delle realtà imprenditoriali che ogni giorno operano in un contesto che necessita di attenzione e interventi strutturali». Lo dichiara il Consigliere Regionale di Azione, Nicola Morea, che questa mattina ha partecipato alla manifestazione promossa dal Consiglio comunale di Pisticci per chiedere maggiore sicurezza sulla Basentana e fare chiarezza

sull’andamento dei lavori in corso. «Già oggi possiamo registrare un passo in avanti importante: grazie al lavoro della Regione Basilicata e, in particolare, all’im-

pegno dell’Assessorato alle Infrastrutture guidato da Pasquale Pepe, è stato possibile individuare una nuova area per i lavori della rotatoria di Marconiam, grazie a una mediazione efficace tra Comune di Pisticci e Anas», prosegue. «Sosteniamo con forza ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza e la qualità delle infrastrutture del nostro territorio. La Basentana e la viabilità lucana nel suo complesso rappresentano una priorità non più rinviabile e che ha l’attenzione della Regione Basilicata».

te, senza ricorrere a fuorvianti scaricabarile con le istituzioni locali, come pare emergere tra le righe del comunicato diramato dall’assessore Pepe nell’annunciare gli impegni assunti da Anas. Anche perché Pepe, nelle vesti di coordinatore regionale della Lega, dovrebbe dare conto ai lucani della scellerata decisione del Governo Meloni di tagliare il 70% dei fondi destinati alla manutenzione della viabilità provinciale, corrispondenti per la Basilicata a 8,4 milioni di euro, dirottati per finanziare il ponte sullo Stretto di Messina, che rappresenta una fisima per il suo leader politico di riferimento, il Ministro alle Infrastrutture Salvini.

L’evoluzione della mobilità e l’aumento del traffico su gomma richiedono un costante processo di modernizzazione e di messa in sicurezza delle nostre strade, sia quelle di interconnessione con le regioni limitrofe che quelle interne e minori».

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Successo del progetto lucano “Ciclovia Meridiana”. Domani la cerimonia di consegna dei premi a Trieste. Turismo, ambiente e sostenibilità

La Basilicata seconda all’Oscar del cicloturismo “Green Road Award”

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n riconoscimento alla Basilicata che punta su innovazione, sostenibilità, ambiente e turismo “lento”.

Che si addentra in bici nei suoi paesaggi incontaminati e da scoprire. Il Green Road Award – l’Oscar del Cicloturismo mette il suo imprimatur sulla Ciclovia Meridiana, progetto lucano che si è piazzato al secondo posto dell’edizione di quest’anno, superato solo dalla Cycling Riviera della Liguria. La cerimonia di consegna dei premi è prevista per domani, 30 maggio, a Trieste.

In rappresentanza della Basilicata interverranno il direttore generale dell’Apt, Margherita Sarli, e il commissario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese, Antonio Tisci.Il Green Road Award - nato dieci anni fa su iniziativa di Ludovica Casellati, esperta di cicloturismo ha colto un duplice obiettivo: da una parte ha stimolato le Regioni sull’importanza di investire in infrastrutture e servizi per il cicloturismo, dall’altra, con la sua eco mediatica, ha acceso un riflettore sui territori ¬e ha spinto sempre più persone a pedalare e a praticare una forma di turismo sostenibile. La decima edizione ha registrato il record di candidature con 30 proposte delle regioni, territori e province autonome (ogni regione poteva presentare fino

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a due candidature) che hanno fornito alla giuria spunti e suggestioni dal Nord al Sud della Penisola.

Il progetto della Basilicata parte da Potenza il percorso ad anello di 295 km attraverso il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese della Ciclovia Meridiana, così nominata perché intende condurre il viaggiatore nei profumi, nei paesaggi iconici, nelle ricchezze storiche e culturali e nei sapori della terra del “buon incontro”, per un’esperienza autenticamente mediterranea di turismo lento. Segnata a Occidente dal tracciato della via Herculia (antica strada romana utilizzata per il trasporto di prodotti agroalimentari verso la capitale dell’Impero e via di collegamento tra l’Appia e la Popilia) la Ciclovia Meridiana attraversa 22 centri abitati e borghi oltre ad aree di alto interesse naturalistico, oasi protette, siti archeologici, luoghi di rilevanza storica all’interno del Parco dell’Appenino Lucano, un territorio ricco di esempi di biodiversità. Per una migliore fruizione la Ciclovia Meridiana è stata progettata per essere suddivisa in due anelli più piccoli, uno a nord di 152 km e uno a sud di 146 km. All’itinerario principale si aggiungono anche 97 km di percorsi di intersezione e due percorsi tematici (’Anello

parco fluviale Val d’Agri di 18,4 km e la via dell’Acqua per MTB di 28,8 km). Fontane d’acqua sono presenti lungo tutto il percorso mentre, attraverso una “carta dei servizi” in via di definizione, i cicloturistici avranno modo di individuare bike service, punti di assistenza, postazioni di ricarica per le e-bike, alloggi e luoghi di ristoro dove scoprire i migliori piatti della ricca offerta enogastronomia della regione.

Ecco la motivazione della comissione giudicatrice: «La giuria ha premiato la potenzialità di una nuova ciclovia che si inserisce nel forte impegno regionale per la promozione del turismo lento e la valorizzazione del territorio, a partire dall’immenso patrimonio naturalistico, un’alternativa ai grandi flussi turistici, ancora tutto da scoprire. La vocazione a essere l’anello di congiunzione tra la ciclovia del Parco del Cilento e la ciclovia dei parchi Pollino e Sila rafforza il valore del ruolo “meridiano” della Regione Basilicata».

«Questo premio – dice il Presidente della Regione, Vito Bardi - conferma la capacità della Basilicata di proporre un modello di sviluppo turistico sostenibile e di qualità. La Ciclovia Meridiana è un’opera strategica per il territorio e un esempio concreto di valorizzazione delle nostre eccellenze ambientali e

culturali. La nostra è un’offerta ricca e variegata che il percorso proposto aiuta a scoprire e a gustare, dando vita a un’esperienza unica per i tanti turisti e appassionati delle due ruote. Qui l’escursionismo diventa un’esperienza di condivisione e contaminazione con le bellezze delle comunità visitate. Ritengo la Ciclovia Meridiana un modello replicabile per un futuro sempre più green in Basilicata».

Gli fa eco AntonioTisci, Commissario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese: «La Ciclovia Meridiana è nata dal desiderio di connettere in modo armonico natura, cultura e comunità locali. Come Parco abbiamo voluto un progetto che valorizzasse la bellezza autentica dei nostri paesaggi, offrendo al contempo un’esperienza sicura e accessibile per chi sceglie la bicicletta con l’obiettivo di scoprire il territorio. Il tracciato su cui si sviluppa il progetto è di una straordinaria valenza paesaggistica.

Attraversa l’intero Parco, vero e proprio portale d’accesso a paesaggi naturali e culturali di rara bellezza e luoghi di rilevanza storica. Questo premio è il riconoscimento a un lavoro paziente e condiviso che mette al centro la biodiversità e il turismo responsabile». Margherita

Sarli, Direttore generale Apt Basilicata aggiunge: «Il riconoscimento ottenuto è frutto di una visione condivisa e di un lavoro di squadra. La Ciclovia Meridiana rappresenta un itinerario di grande valore paesaggistico e turistico che arricchisce l’offerta lucana per chi sceglie la lentezza, la natura, ma anche la sostenibilità. Soprattutto per i piccoli borghi, infatti, quello in bicicletta è un turista ad alto valore aggiunto e a impatto zero: rispetta l’ambiente, si sposta frequentemente non concentrando la spesa su un’unica area, visita musei, acquista prodotti enogastronomici del territorio. Lungo le direttrici ciclabili, se efficacemente consolidate e promosse, possono svilupparsi nuove forme imprenditoriali e nascere nuove opportunità di lavoro».

La classifica generale. Il primo posto dell’edizione 2025 va alla Liguria per la Cycling Riviera, il secondo alla Basilicata per la Ciclovia Meridiana, il terzo alla Puglia per la Ciclonica. Menzioni speciali per il Lazio con GtlGran Tour, Piemonte per la Ciclovia Bar to Bar e Lombardia per la Ciclovia del Sole. Il premio alla “destinazione straniera bike friendly” va alla Slovenia mentre il premio speciale Cammini va all’Umbria per “La Via di Francesco”.

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Esce “Scarti”, il primo Ep dell’artista potentino: tra freestyle col pallone e rime sputate nei cerchi tra amici

Nicky, la voce dei margini: il debutto di Nicola Lopardi DI ROSA LEPORACE

POTENZA Il 29 maggio segna una data importante per la scena musicale emergente di Potenza: esce Scarti, il primo EP ufficiale di Nicola Lopardi, in arte Nicky. Un nome che in città circola già da tempo, non tanto sui palchi patinati, quanto nelle piazze, nei campetti, nelle vie dove le parole pesano, e la musica nasce prima di tutto come bisogno. Classe giovane e anima suburbana, Nicky è una figura che incarna quella Potenza invisibile ma viva, quella che non si mostra nei poster istituzionali ma che pulsa nei quartieri, tra freestyle col pallone e rime sputate nei cer-

chi tra amici. Prima di impugnare il microfono, Nicola si è fatto notare per la sua abilità nel freestyle con il pallone, una danza urbana che già lasciava intuire la sua inclinazione alla libertà di espressione e all’improvvisazione.

La sua transizione dal calcio di strada al rap è stata naturale. Le sue prime rime hanno cominciato a girare nei contesti locali, durante jam improvvisate e contest di freestyle, dove la sua voce, grezza ma autentica, ha iniziato a farsi spazio. In una scena spesso frammentata, Nicky ha trovato nella parola uno sfogo personale e collettivo. Scrive perché deve, più che perché vuole. Per rac-

contare ciò che gli passa dentro e ciò che vede fuori, senza preoccuparsi troppo di incasellarsi in un genere o in una corrente.

Scarti non è solo un ti-

tolo, ma una dichiarazione d’intenti. È un inno a tutto ciò che la società tende a scartare: pensieri, emozioni, persone. Le tracce dell’EP — uscito il 29 maggio

— sono frammenti di vita, schegge di esperienze che oscillano tra disagio, orgoglio e desiderio di riscatto. Non c’è un sound “pulito” o levigato: c’è invece una sincerità ruvida, che grida la verità delle periferie, quelle mentali oltre che geografiche.

Nicky non pretende di essere un profeta del rap, né un prodotto da classifica. Ma la sua voce è vera, e nella verità, oggi più che mai, c’è una forza rara. Scarti è solo l’inizio: un EP che lascia intendere che, tra i margini di Potenza, la musica può ancora nascere da un’urgenza reale. E che Nicky, con le sue parole, ha appena cominciato a farsi sentire.

GRANDE RISCONTRO NELLE DUE PRESENTAZIONI PER IL LAVORO DI MUSCIO E PISEGNA DIRETTO DA ANTONIO PETRINO

“Vite da salvare”, Melfi applaude il cortometraggio

MELFI Dopo la prima nazionale dello scorso 22 marzo in provincia di Foggia a Candela (sede della location dove è stato girato), con a seguire Salerno, proseguono le presentazioni del film cortometraggio “Vite da salvare” ideato e scritto da Carmine Muscio e Alessandro Pisegna (che ne ha curato soggetto e sceneggiatura con l’ideatore) e diretto da Antonio Petrino.

Un’iniziativa di divulgazione sociale incentrata sul tema di vitale importanza della sicurezza stradale e dell’uso improprio del telefono alla guida.

Argomento di scottante attualità e causa di numerose morti sulle nostre strade, troppo spesso per imprudenza, distrazione, comportamenti fuori luogo e evitabili.

Una storia drammatica, forte, intensa, autentica, uno spaccato di vita, che necessariamente e in maniera imprescindibile deve condurre ad una profonda riflessione e dovuta considerazione.

Un ringraziamento doveroso al comune ospitante, al sindaco Nicola Gatta e amministrazione comunale per aver concesso il patrocinio e un contributo a sostegno dell’operazione, oltre a Pasquale Capocasale (segretario nazionale Fismic Confsal Basilicata), oltre a numerosi colla-

boratori che hanno fornito la propria disponibilità apprezzando il fine, la causa e l’obiettivo.

Grazie all’impegno del direttore di produzione Michele Letizia, le riprese di Ivan Larotonda, il montaggio di Pino Di Lucchio, le musiche di Francesco Serio e Mauro Di Maggio, gli attori principali: Ernesto Fioretti, Alessia Simoncini, Patrizia Alberini, Federico Grieco, Ugo Caprarella, Alessio Sassano e Aldo Farinola.

Inoltre le comparse Enza Muccilli, Gianmichele Cautillo, Gerardina Di Biase, Michela Graziosi, Jordana GatMbongo, Antonio Morrongiello, Maria Musti, Pina D’Ambrosio, Natasha Laserra, Stefania Di Gianni e Bru-

no Triventi.

Le partnership con Radio Potenza Centrale, Tg7 Basilicata, i set in questione del ristorante l’Orecchietta, Bar Evergreen, Chiesa del Purgatorio (Candela), foto Franco e Piera Cautillo di Foggia, la consulenza legale avv. Maurizio Lattanzi, Ottica Capuano di Deliceto e Troia, Guidi Costruzioni srl; le preziose collaborazioni del posto: la Polizia Urbana, la Pubblica Assistenza Croce Ble ODV (anche di Ascoli Satriano), La Protezione Civile, il Soccorso Stradale Aci, le onoranze funebri Cav. Dario Massa (anche di Ascoli Satriano), Padre Michele Centola, Benito Quaglia operatore culturale, la Pro Loco e Dina Solimine, Ercole Santarella, inoltre ing. Rocco

Volpone, Matteo Braschi, Antonio Postiglione, immagini drone Francesco Marano, grafica Donatella Romano, Matteo Bonfitto – Miss Rossonera.

Ottimo riscontro nelle due recenti presentazioni, a Melfi (PZ) presso il Centro Culturale Nitti, con l’intervento di Michele Masciale (Presidente dell’Università Popolare del posto) e parte del cast del cortometraggio oltre agli addetti ai lavori; ancora a Foggia, presso la multisala ’Città del Cinema’ con la partecipazione in rappresentanza della città ospitante dell’assessore Daniela Patano e del commissario di Polizia Locale Vincenzo Spadavecchio.

Il cortometraggio girerà l’Italia con numerose richieste da ogni parte, oltre a partecipare a rassegne e concorsi in tema, con incontri dibattiti in eventi vari e ambiti scolastici.

Con il prezioso e utile impegno di diversi personaggi del cinema, cultura e dello spettacolo che si schiereranno a supporto dell’iniziativa, per sensibilizzare maggiormente sul tema, con la speranza di un repentino cambiamento di pessime abitudini pericolose per se e per gli altri, con diffuso malcostume che ci si augura possa ridursi notevolmente per presa coscienza legittima.

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Le consigliere Pipponzi e Mignoli hanno partecipato alla presentazione del libro di Vincenzo Abate, in arte Vabaz

«Verso una società paritaria contro ogni discriminazione» POTENZA “Promuovere una società più paritaria”: con questo obiettivo le consigliere regionali di parità, Ivana Pipponzi e Rossana Mignoli, hanno promosso presso gli uffici regionali la presentazione del romanzo “L’Isola di Islon la leggenda dei dodici guardiani” di Vincenzo Abate, in arte Vabaz, autore non vedente originario della Val d’Agri.La manifestazione - impreziosita dalla presenza dell’assessore regionale Cosimo Latronico - è stata anche l’occasione per parlare di disabilità, stereotipi e discriminazioni - temi che l’ufficio regionale affronta quotidianamente in particolare sui posti di lavoro. Presente all’incontro anche l’unione ciechi e ipivedenti - sezione di Potenza, nella persona del suo presidente Luciano Florio, il quale ha colto l’occasione per confrontarsi con le istituzioni sui fabbisogni e le necessità delle persone con disabilità visiva,senza però nascondere l’orgoglio di avere in associazione

ragazzi talentuosi come Vincenzo Abate che hanno superato ogni limite grazie alla determinazione e al ta-

lento. Le consigliere di parità hanno infine ribadito la loro piena disponibilità al dialogo e alla collaborazione al

fine di costruire una società più giusta dove - come ci insegna Vincenzo nel suo racconto - nessuno si salva da

solo. Ivana Enrica Pipponzi e Rossana Mignoli - consigliere regionale di parità effettiva e vicaria.

IL SEGRETARIO GENERALE BUCCINO: «RADICI E ALI SONO L’EREDITÀ DA LASCIARE AI FIGLI»

La First Cisl celebra la giornata dei genitori

POTENZA «L’uno giugno, giornata mondiale dei genitori, ricorrenza che viene ricordata dalla First Cisl (Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario – Banche – Assicurazioni – Riscossioni – Authority ) attraverso una locandina sulla quale viene riportata una citazione di Hodding Carter JR: “ci sono due lasciti durevoli che possiamo dare ai nostri figli.

Uno sono le radici. L’altro sono le ali”. Sostiene l’iniziativa la First Cisl Basilicata la qua-

le affida al proprio Segretario Generale, Pierluigi Buccino, di esprimere un pensiero sulle giornata mondiale dei genitori e soprattutto sulle parole che accompagnano la locandina della First Cisl nazionale. «Radici e ali rappresentano due aspetti fondamentali nel lasciare un’eredità duratura ai nostri figli. Nel percorso di crescita dei nostri figli, ci sono due doni fondamentali che possiamo lasciar loro: le radici e le ali.

Questa metafora, così sempli-

ce ma profonda, ci invita a riflettere sul ruolo che abbiamo come genitori, educatori e figure di riferimento nel plasmare il loro futuro. Le radici rappresentano l’amore, i valori, le tradizioni e la stabilità che offriamo ai nostri figli. Sono il senso di appartenenza, la sicurezza e la forza interiore che li sosterranno nei momenti difficili. Le ali, invece, sono la capacità di libertà, autonomia e coraggio di esplorare il mondo».

INIZIATIVA PER ONORARE LA MEMORIA E PERPETUARE IL LAVORO DEL SACERDOTE CHE HA DATO TANTO ALLA CITTÀ

Ferrandina, apre il centro fede e cultura “Don Giovanni Grieco”

FERRANDINA Martedì scorso nella suggestiva cornice della Chiesa Madre di Ferrandina è stato ufficialmente presentato il Centro Fede e Cultura “Don Giovanni Grieco”, un’iniziativa nata per onorare la memoria e perpetuare l’opera di un sacerdote che ha segnato profondamente la vita religiosa, sociale e culturale della città. Moderato dal giornalista Donato Mastrangelo, il convegno ha rappresentato non solo un momento commemorativo, ma soprattutto un punto di partenza per un impegno concreto volto a promuovere la formazione spirituale, culturale e civile delle nuove generazioni.

Ad aprire l’incontro è stato il Parroco della Chiesa Madre, Don Pierdomenico Di Candia, che ha ricordato il lungo apostolato di Don Giovanni Grie-

co proprio nella parrocchia che per oltre quarant’anni è stata il cuore del suo ministero pastorale. A seguire, il giornalista Michele Rutigliano ha illustrato gli obiettivi del Centro, sottolineando come esso nasca per raccogliere l’eredità di un pastore che ha saputo coniugare fede, cultura e impegno educativo.

Don Giovanni Grieco è stato infatti una figura carismatica, capace di entrare nel cuore di intere generazioni, in particolare negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando la sua guida spirituale e il suo ascolto partecipe accompagnarono centinaia di giovani nella scoperta della fede e del senso civico. In un’epoca segnata da profondi cambiamenti sociali, Don Giovanni ha saputo incarnare una Chiesa aperta, accogliente, dialogante, capace

di farsi prossimo e di illuminare le coscienze.

Al dibattito sono intervenuti anche Don Leonardo Santorsola, Don Egidio Casarola e Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo Emerito della Diocesi di Potenza-Muro LucanoMarsico Nuovo, che hanno tracciato un profilo umano e spirituale del sacerdote ferrandinese, ricordandone la dedizione instancabile, la profondità culturale e l’attenzio-

ne verso i più fragili. Altre significative testimonianze sono giunte dal prof. Franco Lisanti, dal dott. Franco Di Biase e dal Sindaco di Ferrandina, avv. Carmine Lisanti, che ha evidenziato il ruolo centrale avuto da Don Giovanni nella crescita della comunità locale.

La folta partecipazione di cittadini, parrocchiani e giovani dell’Azione Cattolica ha testimoniato quanto viva sia ancora oggi la memoria di Don Giovanni Grieco, e quanto forte sia il desiderio di proseguire sulla strada da lui tracciata. Il Centro Fede e Cultura a lui dedicato si propone ora come luogo di riflessione, dialogo e progettazione per una Chiesa radicata nel Vangelo e aperta al futuro, in sintonia con lo spirito conciliare che ha animato tutta la vita e il ministero di Don Giovanni.

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Conflitti bellici scuotono equilibri mondiali: la guerra ci riguarda tutti ovunque sia il territorio di scontro

La pace è una scelta, non un miracolo V

DI DINO QUARATINO

iviamo immersi in un tempo fragile, in cui la guerra è diventata un rumore di fondo costante.

Non più un’eccezione che irrompe nell’ordine delle cose, ma un sottofondo che accompagna silenziosamente i giorni del mondo: dalla Striscia di Gaza alle pianure dell’Ucraina, dallo Yemen al Sudan, dalla Somalia all’Afghanistan, fino alle zone d’ombra dimenticate del Congo e del Myanmar.

Eppure, ciò che più inquieta non è solo la brutalità dei conflitti, ma l’assuefazione che ci spegne il cuore. Le guerre accadono, e noi impariamo a conviverci. È proprio qui che si annida il vero pericolo.

Le immagini da Israele e Palestina, in questi giorni, hanno nuovamente squarciato lo schermo della coscienza: bambini sotto le macerie, civili massacrati, rappresaglie infinite, manifestazioni che scivolano nell’odio cieco. In Ucraina, quella che viene definita una guerra “di logoramento” è ormai un rituale di sangue sospeso nel tempo: avanzamenti minimi, ritirate tattiche, diplomazie stanche. E la vita, intanto, muore ogni giorno.

Famiglie si disgregano, città si svuotano, e i volti che ci vengono mostrati ci chiedono solo: “Quanto ancora?”

Ci interroghiamo: perché l’umanità non riesce a superare il proprio istinto distruttivo? La storia ci ricorda che le guerre non si estinguono con la tecnologia, né con l’educazione o con il tempo.

Cambiano i nomi dei luoghi, ma non la logica: la paura dell’altro, il bisogno di dominio, la convinzione che il nostro dolore giustifichi la distruzione dell’altro.

Ma le guerre nascono da una condizione interiore, prima che politica. È nell’animo umano che si piantano i semi dell’odio.

La violenza che esplode in una città assediata è il riflesso dell’insofferenza,

della rabbia, dell’egoismo che coltiviamo anche nei luoghi di apparente pace.

Esiste una responsabilità collettiva.

Questo non significa assolvere governi o ideologie dalle loro colpe, ma comprendere che la pace non è solo assenza di guerra. È un’opera da costruire, giorno per giorno. È una rivoluzione silenziosa che parte dal cuore: dal modo in cui guardiamo l’altro, anche quando ci ha feriti. È questo il nodo più difficile: desiderare la pace anche nel dolore. Anche quando il dolore chiama vendetta. È lì che si gioca la vera sfida.

Per questo, oggi più che mai, è urgente parlare della non-dualità tra sé e gli altri.

Non come filosofia astratta, ma come pratica concreta: riconoscere che il dolore dell’altro è anche il nostro. Che la sofferenza di una madre palestinese è la stessa di una madre israeliana. Che le lacrime di chi piange un figlio nel Donbass non sono diverse da quelle versate a Kharkiv o a Mosca. Finché continueremo a pensare noi nel giusto e loro nel torto, non faremo che alimentare il ciclo della guerra.

Questa consapevolezza è rivoluzionaria, perché ci chiede di iniziare da noi stessi. Di smettere di cercare colpevoli altrove.

Di trasformare la rabbia in determinazione.

Di scegliere consapevolmente di non rispondere all’odio con altro odio.

Di non tacere, ma parlare con coraggio. Di costruire ponti, anche dove sembrano impossibili.

C’è una parola, spesso dimenticata, che contiene una chiave potente: compassione.

Non pietismo, né debolezza. Ma forza limpida, incrollabile, che nasce dal desiderio profondo di alleviare la sofferenza ovunque si trovi.

Compassione non è “stare dalla parte di”, ma stare insieme a.

Nel conflitto israelo-palestinese, dove ferite storiche si intrecciano a narrazioni inconciliabili, il rischio è lasciarsi risucchiare dalla retorica del nemico. Ma se vogliamo davvero la pace, dobbiamo superare il linguaggio del torto e della ragione.

Dobbiamo chiederci: che tipo di umanità stiamo co-

struendo?

La pace non è uno status diplomatico. È una fiamma fragile che chiede gesti quotidiani. È una decisione presa anche nel dolore: non cedere all’odio. È lo sguardo che riesce a vedere nell’altro, non un nemico, ma un essere umano che, come noi, vuole vivere, amare, essere felice.

Anche nei conflitti dimenticati questa lezione vale.

In Sudan, dove una guerra civile ha provocato migliaia di morti e milioni di sfollati, nessuno si sente più ascoltato.

In Yemen, le bombe cadono mentre i bambini muoiono di fame. In Somalia, le milizie si combattono e la popolazione sopravvive tra carestie e insicurezza.

In Myanmar, la repressione cancella i diritti civili nel silenzio quasi generale.

Il dolore non ha geografie privilegiate. L’indifferenza, sì. È proprio l’indifferenza il più grande nemico della pace.

Quando pensiamo la guerra come “normale”, quando immaginiamo che certi popoli siano “destinati al conflitto”, stiamo legittimando l’ingiustizia.

Ogni guerra è una sconfitta dell’umanità. Non esistono guerre giuste. Esistono solo guerre non ancora trasformate. Nel cuore di ogni guerra c’è sempre un’occasione di dialogo mancata, una parola taciuta, una mano non tesa.

E non possiamo più aspettare che siano solo i governi a muoversi.

Serve un risveglio delle coscienze. Serve che la società civile si rianimi. Che le persone comuni coltivino una cultura della pace attiva.

Le scuole dovrebbero insegnare non solo la storia delle guerre, ma anche

l’arte della riconciliazione. I media dovrebbero smettere di alimentare le polarizzazioni. Le religioni dovrebbero tornare a essere strumenti di unione, non vessilli d’identità.

Nessun miracolo scenderà dall’alto a salvarci.

La pace nasce da un cambiamento interiore. È la lotta più difficile, perché ci chiede di vincere il nostro ego, la voglia di prevalere, di giudicare. Eppure è anche l’unica lotta che valga la pena combattere.

Non si tratta di essere pacifisti ingenui. Si tratta di essere guerrieri della dignità, della speranza, della nonviolenza attiva.

Di rompere i meccanismi automatici della vendetta e della paura.

Pensiamo ai giovani cresciuti sotto le bombe, in Ucraina come a Gaza, in Siria come in Sudan. Che mondo gli stiamo lasciando? Che immagine dell’essere umano stiamo trasmettendo?

Possiamo accettare che la loro unica esperienza sia la distruzione, la fuga, la morte?

Abbiamo il dovere morale e spirituale di offrire un’altra via.

Di affermare che ogni essere umano possiede un’infinita dignità.

Che ogni persona, anche quella che oggi ci sembra distante o ostile, ha in sé il potenziale per cambiare. E che questo potenziale sboccia quando qualcuno lo guarda con rispetto.

L’umanità è a un bivio.

Può continuare a replicare il ciclo della distruzione, o può risvegliarsi a una nuova consapevolezza.

Questo risveglio non è utopia. È pratica quotidiana. È responsabilità. È scelta.

Anche nel modo in cui parliamo di guerra.

Nel modo in cui leggiamo le notizie.

Perché la pace non comincia nei palazzi del potere, ma nel cuore delle persone.

E ogni cuore trasformato è una scintilla che può accendere speranza anche nel buio più fitto.

Non è troppo tardi. Ma il tempo stringe. Le bombe non aspettano. I fucili non hanno pazienza. I bambini non possono più essere sacrificati in nome dell’equilibrio geopolitico. È tempo di alzare la voce. Di dire che non accettiamo più la logica del più forte.

Che crediamo in una giustizia che non umilia, in una memoria che non genera rancore, in un futuro che non sia fondato sulla paura.

Ogni gesto conta. Ogni parola può essere un ponte o un muro. Ogni giorno possiamo scegliere da che parte stare: coraggio o resa, amore o disprezzo, vita o violenza.

Non abbiamo bisogno di eroi. Abbiamo bisogno di esseri umani veri, che credano nella possibilità di cambiare. Che osino guardare in faccia la propria oscurità per trasformarla.

Che non aspettino un mondo giusto, ma comincino a esserlo.

La guerra ci riguarda tutti.

Anche se non ci tocca direttamente. Perché l’umanità è una sola. E finché una parte di essa soffre, nessuno può dirsi davvero libero.

Che questa consapevolezza sia il primo passo.

Non verso un’utopia astratta, ma verso un cammino concreto.

Un cammino fatto di piccoli atti di coraggio, scelte difficili, dialoghi sinceri.

Un cammino che ci porti, un giorno, a dire: la pace non è caduta dal cielo.

L’abbiamo costruita noi.

Insieme.

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venerdi 30 maggio 2025 www.lecronache.info