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UNA TERRA CHE SI NUTRE SPESSO DI INVIDIA E GELOSIA NON SI PUÒ NON EVIDENZIARE IL LAVORO DI CHI DÀ LUSTRO ALLA NOSTRA TERRA
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UNA TERRA CHE SI NUTRE SPESSO DI INVIDIA E GELOSIA NON SI PUÒ NON EVIDENZIARE IL LAVORO DI CHI DÀ LUSTRO ALLA NOSTRA TERRA
Formazione continua, difesa dei diritti ed azione politica senza nessuna faziosità come segno distintivo

oLTRe IL GIARdINo Ospite il sociologo che ha discusso anche dell’archeologia a Ruvo del Monte
«Ci ho creduto e ho effettuato il bonifico, vedere quel video mi ha scioccato»
Potenza, notte fonda (non solo per le auto)
è chi la notte la passa a dormire, chi a lavorare, chi a sognare.E poi c’è chi, per motivi che sfuggono a ogni logica, decide di sfogarsi su ottanta auto in sosta.È successo l’altra notte a Potenza, la città che si vanta di essere tranquilla, dove il massimo del brivido di solito è trovare parcheggio in centro dopo le otto (...)

■ continua a pag 8 Tita
Servizio a pag 10
Non vogliamo buttarla facilmente in caciara e nemmeno scippare uno dei cavalli di battaglia preferiti dalle anime belle come quello della transizione verde, ma di certo ai soloni della sinistra alla Greta Thunberg saranno sfuggiti i dati del 16° Rapporto Greenitaly curato meritoriamente dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, vista peraltro la fuffa delle loro elucubrazioni pseudo giustizialiste con cui ormai se ne fregano dei problemi dei poveri lucani. Ora sappiamo che la nostra Regione vive uno dei peggiori dilemmi amletici del mondo, avendo sottoterra un mare d’idrocarburi e sopra una formidabile armata di rinnovabile, tanto da essere già in overgreen ed anche col difetto d’arricchire imprenditori fino a ieri non proprio di successo, ma se quello che ci descrive Symbola corrisponde davvero alla realtà e cioè che la Basilicata nel 2024 è diventata la prima regione italiana per incidenza di green jobs, con una quota pari al 40,1% e che di fatto ha sottratto lo scettro alla Lombardia che per quest’indicatore s’è fermata al 39,9%, allora qui cambierebbe davvero il paradigma dell’economia regionale. Canta il grande Paolo Conte: “It’s a green dream, it’s a green dream…”
PoTeNZA Riunione in Regione sulla Piscina senza Telesca, non invitato. Psicodramma FdI, Galella: «Via Appia». Vigilante: «Macchia Giocoli»

L’incontro

SCORIE NUCLEARI
Mongiello: «Nel dossier inviato al Mase prodotti elementi scientifici che escludono l’idoneità dei siti lucani, la Basilicata dice ancora no»
■ Servizio a pag 2 NUMERO UNICO EMERGENZE È il 112 e sarà attivo da martedì nei distretti di Potenza, Melfi e Muro Lucano, Bardi: «La Centrale Unica di Risposta svolgerà una funzione di filtro»
■ Menonna a pag 9
POLICORO
Siris: l’arte contemporanea risveglia il parco Herakleia
Un progetto che intreccia arte e memoria e incanta il visitatore
■ Servizio a pag 21 CRONACA
A Potenza, spaccia mentre è ai domiciliari, Polizia arresta 42enne mentre a Ruvo del Monte arrestato uomo per stalking
■ Servizi a pag 18

L’assessore Mongiello: «Nel dossier inviato al Mase la Regione ha prodotto elementi scientifici che escludono l’idoneità dei siti lucani»
POTENZA. La Regione Basilicata «non è affatto rassegnata né ambigua» sulla possibile individuazione di quattordici aree lucane come siti idonei al Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione energetica, Laura Mongiello, intervenendo dopo i recenti articoli che hanno riacceso il dibattito pubblico. L’assessore ribadisce la posizione netta della Giunta e del presidente Vito Bardi, richiamando «fatti concreti e scientifici» a supporto della contrarietà.Mongiello ricorda che il ventotto dicembre duemila ventiquattro la Regione ha trasmesso al Mase un dossier tecnico elaborato con numerosi Comuni e istituzioni locali, definito «massiccio» per la quantità di dati e argomentazioni, con l’obiettivo di escludere definitivamente la Basilicata dal novero delle aree idonee. La documentazione, aggiornata e articolata, contesta l’idoneità dei siti con elementi «oggettivi e inattaccabili». Sul piano della tutela culturale, la Regione ha certificato che l’area interessata è attraversata da percorsi di rilevanza mondiale, tra cui l’Appia antica, riconosciuta come Patrimonio Unesco, e la Via Francigena. «La presenza di un deposito nucleare sarebbe incompatibile con l’integrità di questi paesaggi unici, in particolare nell’area del Materano, cuore turistico della Basilicata», afferma l’assessore.Anche la biodiversità è fra gli aspetti centrali. Mongiello sottolinea l’istituzione del nuovo sito Natura duemila denominato «Corridoio Ionico di Migrazione», che interessa l’area ionica Metapontina e impone vincoli ambientali molto elevati per la tutela delle specie ornitiche selvatiche. «Si tratta di un elemento che da solo basterebbe a escludere qualsiasi ipotesi di deposito», ri-

marca.Il dossier evidenzia inoltre criticità legate alla sismicità, all’alta vocazione agricola dei territori e alla presenza di infrastrutture idriche strategiche per la Basilicata e per il Sud. «La sicurezza idrica non può essere messa a rischio», osserva l’assessore, ricordando che la risorsa acqua rappresenta un punto nevralgico per l’intero Mezzogiorno.Mongiello chiarisce poi che la questione del Deposito non è collegata alla legge delega sul nucleare sostenibile. «La nostra contrarietà all’allocazione delle scorie nucleari in Basilicata non è in discussione e precede qualsiasi voto», aggiunge, ricordando anche la risoluzione del Consiglio regionale del duemila ventuno e l’attenzione costante sul sito Itrec di Rotondella, la cui bonifica è definita «priorità assoluta».L’assessore conclude esprimendo fiducia nel fatto che il Mase e la procedura di Valutazione ambientale strategica terranno conto «del rigore e della completezza» della documentazione inviata. «Non c’è spazio per ambiguità: la Basilicata dice no al Deposito nazionale».
L’APPELLO DEL SENATORE MANCA (PD)
«Basilicata non dimentichi la mobilitazione del 2003»
SCANZANO JONICO. Nel ventiduesimo anniversario dell’inizio della mobilitazione di Scanzano Jonico, il Partito Democratico della Basilicata ricorda una delle pagine più significative della partecipazione civile regionale. Era il tredici novembre duemila tre quando cittadini, istituzioni locali e mondo associativo si unirono contro la decisione di individuare Scanzano come sito unico per lo smaltimento delle scorie nucleari, una scelta poi ritirata dopo giorni di proteste.Il commissario regionale del Pd Basilicata, il senatore Daniele Manca, sottolinea il valore di quella mobilitazione, definita «uno straordinario esempio di unità, coraggio e dignità». «La Basilicata non dimentica – afferma Manca – la forza di una comunità che difese il proprio futuro e rifiutò un’imposizione calata dall’alto».Per il commissario, quella vicenda conserva una forte attualità. «Oggi viviamo una fase in cui il Sud e la Basilicata continuano a essere penalizzati da politiche che ignorano priorità e fragilità dei territori» osserva, invitando a ritrovare lo spirito di partecipazione e coesione che caratterizzò la protesta del duemila tre.Manca ribadisce l’impegno del Partito Democratico nel mantenere vivo quel patrimonio politico e civile. «Scanzano non è un ricordo, ma una bussola. È un riferimento etico che intendiamo tradurre in azioni concrete per la Basilicata. Oggi come allora, siamo al fianco di questa terra per difenderne dignità, autonomia e prospettive di sviluppo».

I consiglieri chiedono l’attuazione della delibera del 30 settembre e ribadiscono il no della comunità lucana a ogni ipotesi di stoccaggio
SCANZANO JONICO. Il gruppo consiliare Scanzano al Centro torna a esprimere una netta contrarietà all’ipotesi che la Basilicata possa ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari e giudica «grave e inaccettabile» la mancata attuazione degli impegni assunti dal Consiglio comunale. Il tema è tornato al centro del dibattito pubblico dopo le recenti notizie che hanno individuato quattordici aree lucane potenzialmente idonee, rilanciando timori già noti in tutta la regione e in particolare nel Metapontino. Il gruppo ricorda che nella seduta aperta del trenta settembre il Consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una delibera che impegnava la presidente del Consiglio a convocare un incontro congiunto con tutte le amministrazioni interessate. Un appunta-
mento ritenuto essenziale per esprimere in modo unitario la contrarietà della Basilicata a ogni ipotesi di localizzazione del deposito. «A distanza di settimane nulla è stato fatto», denunciano i consiglieri, sottolineando come non sia stato convocato alcun Consiglio né avviata alcuna interlocuzione ufficiale con i Comuni dell’area jonica e dell’intero territorio regionale.Per Scanzano al Centro, questo ritardo alimenta confusione e rischia di indebolire la capacità di iniziativa della comunità locale in un momento particolarmente delicato. «La Basilicata torna al centro del dibattito nazionale sul nucleare e il silenzio istituzionale non può essere considerato un’opzione», affermano i consiglieri, ricordando che il territorio ha già sostenuto un contributo significativo



allo Stato attraverso le proprie risorse naturali.La nota insiste sul bisogno di un’azione politica chiara, coordinata e tempestiva. La difesa della salute dei cittadi-
ni e della qualità dell’ambiente, affermano, «non può restare solo nelle parole o nei documenti, ma deve tradursi in scelte concrete». Per questo viene chiesto alla presidente del Consiglio comunale di dare immediata attuazione alla delibera adottata, convocando il Consiglio congiunto e garantendo così «il rispetto degli impegni presi davanti alla comunità». Scanzano al Centro ribadisce infine il proprio no a ogni ipotesi di deposito nel territorio jonico e nell’intera regione, ricordando come il rifiuto espresso negli anni passati sia parte integrante dell’identità e delle battaglie civiche della Basilicata. «La nostra posizione è chiara: no alle scorie nucleari, no allo sfruttamento del nostro territorio», concludono i consiglieri Felicetta Salerno, Claudio Scarnato e Nicola Mangialardi.
La Regione Basilicata accelera sulla semplificazione delle procedure ambientali, puntando a conciliare sviluppo sostenibile e tutela della biodiversità. Lunedì 17 novembre, a partire dalle 9:30, la Sala Inguscio di via Verrastro a Potenza ospiterà un incontro tecnico–operativo dedicato alla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), organizzato dalla Direzione generale dell’Ambiente, Energia e Tutela del Territorio – Ufficio Compatibilità Ambientale.L’appuntamento, di natura informativa e formativa, è rivolto principalmente ai Comuni ricadenti nei 58 siti lucani della Rete Natura 2000, ai tecnici incaricati della redazione degli screening e agli autori degli Studi di Incidenza Ambientale.Durante il seminario verranno illustrate le nuove procedure semplificate per la VIncA, elaborate dalla Regione nel rispetto delle Linee Guida Nazionali. Si tratta di un innovativo sistema di prevalutazioni per categorie specifiche di intervento, pensato per ridurre tempi e burocrazia.In concreto, per gli interventi che rientrano tra quelli già prevalutati, non sarà più necessario presentare una specifica istanza di

VIncA: sarà sufficiente che il tecnico incaricato attesti la conformità del progetto alle condizioni già definite dalla Regione.Secondo la dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale, Maria Carmela Bruno, l’obiettivo è duplice: «Da un lato alleggerire il carico amministrativo per enti e professionisti; dall’altro garantire la piena tutela dei siti di pregio naturalistico».Il percorso che ha portato a questo risultato è frutto di un’intensa collaborazione con gli Enti Gestori dei siti, tra cui Parchi Nazionali e Regionali, Province e Carabinieri Forestali, oltre al confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Si-

curezza Energetica.All’incontro parteciperanno l’assessore all’Ambiente e alla Transizione energetica Laura Mongiello, il direttore generale della Direzione Canio Santarsiero, la responsabile dell’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura Antonella Logiurato, e il funzionario Vincenzo Salomita.L’illustrazione delle categorie di interventi prevalutati sarà affidata al gruppo di lavoro composto da Tommaso Claps, Ivan Rossino e Maria Ruggiero, che presenteranno nel dettaglio le nuo-
ve modalità operative.«Semplificare non significa abbassare la soglia di attenzione ambientale – ha sottolineato l’assessore Mongiello – ma rendere più efficiente un sistema che deve garantire la sostenibilità delle scelte e la valorizzazione del territorio».Con questa iniziativa, la Basilicata conferma la volontà di costruire un modello di governance ambientale capace di coniugare innovazione amministrativa e rispetto per gli ecosistemi, puntando su una visione condivisa di sviluppo sostenibile.
All’incontro sul Piano Integrato 2025-2027, il sindacato apprezza la programmazione ma invita la Regione a rafforzare l’organico dell’Agenzia
La FIALS rilancia il tema del potenziamento delle risorse umane all’interno dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB). Durante l’incontro tecnico convocato questa mattina dall’Agenzia, dedicato all’aggiornamento del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 20252027, la delegazione sindacale ha espresso apprezzamento per la chiarezza e la struttura del nuovo documento, ma ha anche sottolineato la necessità di maggiori investimenti da parte della Regione.La riunione, incentrata sulla sezione «Programmazione triennale dei fabbisogni di personale», si è svolta alla presenza delle organizzazioni sindacali della Dirigenza e del Comparto. L’Agenzia sta infatti consolidando la propria architettura organizzativa per migliorare ef-
ficienza, competenze e sostenibilità gestionale, in un contesto ambientale sempre più complesso e in continua evoluzione.La delegazione FIALS, composta da Giuseppe Costanzo (segretario provinciale generale), Giuseppe Carlucci (RSU ARPAB) e Monia Padula (delegata aziendale), ha riconosciuto nel piano una programmazione ordinata e coerente, che per il triennio 2025-2027 prevede 22 nuove assunzioni a tempo indeterminato – una dirigenziale e 21 di comparto – oltre a contratti a tempo determinato e progetti finanziati nell’ambito del Masterplan, della Strategia Marina, del Progetto LUCAS e del PNRR.Secondo la FIALS, questo impianto rappresenta un’evoluzione in linea con la missione istituzionale dell’ARPAB, che ogni giorno è chiamata a tutelare ambiente e salute pub-
blica attraverso attività di prevenzione, monitoraggio e analisi scientifica.«Questa pianificazione – ha dichiarato Giuseppe Costanzo – illumina un percorso che rafforza la qualità del lavoro pubblico ambientale. Ora occorre tradurre il Piano in atti concreti e in scelte che mettano al centro le persone, perché sono loro a garantire i servizi essenziali per la comunità».Il sindacato ha ribadito l’importanza di aumentare gli investimenti regionali nelle risorse umane, per consentire all’Agenzia di disporre di un organico adeguato al crescente carico operativo. Le attività di controllo ambientale, prevenzione dei rischi, analisi di laboratorio e gestione dei progetti europei richiedono infatti personale qualificato e una programmazione stabile.«Se vogliamo che l’ARPAB continui a presidiare ambiente e salute
pubblica con credibilità –ha aggiunto Costanzo – la Regione Basilicata deve sostenere un ampliamento delle risorse umane. Il valore del servizio cresce quando crescono coloro che lo garantiscono».La FIALS ha anche accolto con favore i punti illustrati dall’Agenzia relativi all’equilibrio tra aree amministrative e tecniche e alla volontà di collegare la programmazione dei fabbisogni con il ciclo della performance e la contrattazione integrativa. Su questo fronte, il sindacato ha confermato la propria disponibilità a collaborare.«L’ARPAB sta dimostrando attenzione alle persone e volontà di crescere attraverso le competenze interne – ha commentato Giuseppe Carlucci –. Questo approccio produce motivazione, qualità e coerenza nelle politiche di tutela ambientale».Il confronto, definito da en-

trambe le parti costruttivo e partecipato, ha permesso di condividere strategie e obiettivi comuni.«Programmare significa scegliere con lucidità, ascoltare con attenzione e agire con responsabilità – ha concluso Costanzo –. La FIALS continuerà a offrire il proprio contributo tecnico e sindacale perché un’ARPAB forte, competente e sostenuta da investimenti adeguati rappresenta un presidio essenziale per tutta la Basilicata».
















POTENZA. Nella prima parte del 2025 l'economia lucana ha continuato a ristagnare. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (Iter) della Banca d'Italia, nella media del primo semestre di quest'anno il prodotto ha registrato una variazione di poco negativa (-0,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024), in controtendenza rispetto alla moderata crescita osservata in Italia e nel Mezzogiorno.L'andamento dell'economia regionale ha risentito soprattutto di quello negativo dell'industria. Le rilevazioni campionarie relative ai primi nove mesi dell'anno indicano infatti una contrazione del fatturato e delle quantità vendute tra le imprese del settore. Le difficoltà dello stabilimento Stellantis di Melfi hanno continuato a incidere sull'intero comparto degli autoveicoli, che ha segnato ancora un forte calo della produzione e delle vendite in Italia e all'estero. Secondo nostre stime, nei primi sei mesi di quest'anno il valore della produzione del comparto estrattivoda cui dipende l'ammontare delle royalties erogate a favore degli enti locali lucani - sarebbe sceso rispetto al primo semestre del

2024. Le esportazioni sono rimaste stazionarie in termini nominali, su livelli molto contenuti nel confronto storico.Nei primi nove mesi di quest'anno è proseguita la crescita del settore delle costruzioni. La dinamica è stata debole nel comparto residenziale e più intensa in quello delle opere pubbliche, che ha continuato a beneficiare degli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
L'attività nel terziario ha registrato una dinamica lievemente positiva, sostenu-
ta dal buon andamento del settore turistico-ricettivo; il comparto commerciale ha continuato a risentire della debolezza dei consumi delle famiglie.La situazione reddituale delle imprese lucane si è confermata nel complesso positiva e la liquidità è rimasta elevata. Nonostante la diminuzione del costo del credito, i finanziamenti bancari al settore produttivo hanno registrato un'ulteriore flessione, sebbene di minore intensità rispetto allo scorso anno. Il calo si è confermato più marcato per le imprese di
minori dimensioni e per quelle operanti nelle costruzioni.Nel primo semestre di quest'anno l'occupazione lucana è rimasta pressoché stazionaria rispetto allo stesso periodo del 2024. Il numero di occupati ha continuato a crescere tra i dipendenti, e in particolare per le forme contrattuali stabili, mentre è diminuito l'impiego autonomo. Le ore autorizzate per le integrazioni salariali in costanza di lavoro sono tornate ad aumentare, soprattutto nel comparto dei mezzi di trasporto.Il potere d'ac-
quisto delle famiglie ha risentito della debolezza del mercato del lavoro e dell'inflazione, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre del 2024. Similarmente, i consumi si sono mantenuti sugli stessi livelli dello scorso anno, anche per effetto di un clima di fiducia stagnante.Nella prima metà del 2025 l'espansione dell'indebitamento dei nuclei familiari lucani si è rafforzata, riflettendo soprattutto l'accelerazione dei mutui per l'acquisto di abitazioni; la crescita del credito al consumo si è confermata robusta.
La qualità del credito bancario alla clientela residente è risultata nel complesso stabile. La quota di prestiti al settore produttivo che hanno manifestato ritardi di pagamento è rimasta su livelli contenuti, sebbene si confermi superiore alla media italiana e della macroarea.La raccolta bancaria sotto forma di depositi di famiglie e imprese residenti è cresciuta, principalmente per l'aumento delle giacen- ze in conto corrente. È inoltre proseguito l'incremento del valore di tutte le principali tipologie di titoli detenuti in custodia presso le banche. Il
Il segretario Mega (Cgil) chiede seduta straordinaria del Consiglio regionale e interventi urgenti su industria, lavoro, estrattivo e grandi vertenze
POTENZA. Il quadro dell’economia lucana delineato dalla Banca d’Italia «non sorprende e conferma ciò che da tempo denunciamo». A sostenerlo è il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, che legge nei dati diffusi oggi «la conferma della necessità di una vertenza Basilicata», definita come un allarme rivolto al governo regionale e un appello ad affrontare senza indugi le criticità strutturali che attraversano la regione. Tra queste indica il lavoro, l’industria, i trasporti e l’emigrazione giovanile, «spostando a Roma le vertenze che coinvolgono grandi player nazionali e internazionali». Per Mega la richiesta è chiara: convocare una seduta straordinaria del Consiglio regionale per affrontare «la grave crisi del sistema produttivo lucano», che ha condotto la regione al primo posto per incremento degli ammortizzatori sociali secondo i dati Inps. Al centro, le

vertenze Stellantis, SmartPaper e Natuzzi, che pesano sull’intero assetto industriale.Il segretario osserva che l’economia regionale ha risentito soprattutto dell’andamento negativo dell’industria. Le rilevazioni campionarie sui primi nove mesi dell’anno, ricorda, indicano una contrazione del fatturato e dei volumi tra le imprese manifat-
turiere. «Le difficoltà dello stabilimento Stellantis di Melfi continuano a incidere sul comparto degli autoveicoli, con un forte calo della produzione e delle vendite in Italia e all’estero, in controtendenza rispetto alla moderata crescita nazionale e meridionale». Mega richiama inoltre la progressiva riduzione del peso dell’automotive sul Pil regionale, «una decrescita destinata ad aggravarsi senza interventi urgenti». Per il sindacato occorrono politiche di reindustrializzazione e riconversione, soprattutto nei territori legati alle estrazioni petrolifere. La Banca d’Italia ha infatti certificato che nei primi sei mesi del duemila venticinque il valore della produzione del comparto estrattivo sarebbe diminuito rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un impatto diretto sulle royalties destinate agli enti locali. A ciò si sommano esportazioni ferme su livelli
storicamente contenuti.Il quadro, sottolinea Mega, è aggravato da fattori strutturali che affliggono la Basilicata da anni. La crisi idrica mette in ginocchio l’agricoltura e compromette le utenze di numerosi comuni. Il calo demografico vede la regione al primo posto in Italia, secondo Istat, mentre il saldo migratorio negativo supera le tremila unità nel duemila ventitré, pari a meno sei virgola uno per mille abitanti.«Non si può più negare che siamo di fronte a una crisi senza precedenti», conclude Mega, denunciando «il racconto negazionista del governo Bardi». Le parole di una lavoratrice lucana, richiamate dal segretario, sintetizzano il clima sociale: «La Basilicata è ormai una vertenza a cielo aperto, con presidi e tende ovunque». Un simbolo, afferma, «di una terra che affonda nel silenzio ma anche nella determinazione di chi non intende rassegnarsi».

In una terra che si nutre troppo spesso di invidia e gelosia non si può non evidenziare il lavoro di chi dà lustro
Formazione continua, difesa dei diritti ed azione politica senza nessuna faziosità come segno distintivo
DI MASSIMO DELLAPENNA
La nostra è una terra che molto spesso non sa riconoscere il merito. La nostra terra si nutre di piccole invidie e di gelosie che producono soltanto una passione per tutto ciò che è forestiero quasi volendo dire che non esistono capacità da noi.
I giornali e i media in generale favoriscono questa narrazione concentrandosi soltanto su ciò che non va che, del resto, è molto più facile da trovare magari aggrappandosi a regole, regolette e vessilli burocratici.
Noi vogliamo provare a parlare di altro. Vogliamo provare a raccontare anche le cose belle di questa Regione, le grandi professionalità che ci sono e che noi applaudiremmo se fossero di altrove.
UNA PROFESSIONISTA PER LA PARITÁ
In questo caso la nostra attenzione si sofferma su Ivana Pipponzi.
Immaginate se noi parlassimo di una donna, affermata professionista nel campo forense che, prima per passione e poi per ruolo istituzionale, si è dedicata con tutti i suoi talenti alla difesa della parità di genere.
Immaginate che questa donna lo abbia fatto sempre senza scantonare in polemiche politiche ma con
un piglio giuridico che, pur richiamandosi al concetto della tecnicità del diritto, non trascura gli effetti sociali dell’interpretazione giuridica e dell’applicazione della norma.
Immaginate che, assunta ad un importante ruolo istituzionale, avesse svolto la sua funzione con la stessa determinazione e senza mai essere di parte ma sempre con la stessa serena oggettività che l’ha fatta apprezzare da tutti a prescindere da ogni orientamento politico.
Immaginate che, invece di essere lucana, fosse di una qualsiasi altra parte d’Italia. Una persona così sarebbe invitata quotidianamente da tutte le associazioni, dagli enti, dalle categorie per parlare del proprio lavoro, sarebbe indicata come esempio per tutti.
La Pipponzi, però, è lucana. Vive e opera da sempre nella nostra provincia o, meglio, opera in tutta Italia partendo dalla nostra provincia. Questo, molto spesso ce la fa dare per scontata, come se fosse ovvio il suo lavoro, come se fosse banale la sua attività.
DAL LAVORO ALLA VIOLENZA
Invece, se noi percorriamo con la mente la sua attività in questi anni da Consigliera di Parità della Regione Basilicata, possiamo dire che la sua attività, fuo-

ri da ogni banalità ha dato, sta dando e speriamo che continui a dare un grande lustro alla nostra istituzione. Non c’è stata donna che si è sentita discriminata che non abbia trovato nell’Avv. Pipponzi il suo punto di riferimento non tanto e non soltanto per le azioni giuridiche ma, anche e soprattutto, per trovare il coraggio di affrontare quelle sottili forme di discriminazioni che si vivono nel posto di lavoro o nella società e che troppo spesso non trovano ascolto. «Ringrazio pubblicamente la Consigliera di Parità della Basilicata, Dottoressa Ivana Pipponzi, per la grande professionalità e il
sostegno offertomi nella risoluzione di un caso di discriminazione di genere che ha riguardato la mia persona sul posto di lavoro, invitando altre donne lavoratrici che come me si sentono prevaricate, a denunciare subito il tutto agli organi preposti, al fine di difendere la propria dignità e stabilire condizioni di equilibrio e di pari opportunità» scrive sul suo profilo facebook una donna che si è rivolta a lei e che ha trovato ascolto e suggerimenti.
Lo scrive con la naturalezza di chi ha ricevuto l’aiuto di cui aveva bisogno. Non solo ascolto e denunce ma anche formazione continua come quella or-
ganizzata proprio recentemente dalla Consigliera di Parità presso la Camera di Commercio anche per insegnare a «riconoscere gli atteggiamenti che si traducono in molestie e discriminazioni sui luoghi di lavoro e, soprattutto, quali sono gli strumenti per combatterli». Formazione, difesa attiva e partecipazione politica sono i grandi segnali che i grandi professionisti lasciano del loro passaggio nella società.
A noi piace applaudire ad una grande donna, ad una grande professionista capace di lasciare un segno vivo e visibile che da prestigio alla nostra terra e alle nostre istituzioni




Il Presidente Bardi: «La vera rivoluzione sta nella Centrale Unica di Risposta che svolge una funzione essenziale di filtro»
DI F RANCESCO MENONNA
Un nuovo sistema di welfare, un modo per dare ausilio e sostegno ai comuni lucani. È stato presentato ieri mattina nella Sala Gregorio Inguscio della Regione Basilicata il nuovo numero d'emergenza, già adottato a livello europeo. La Regione Basilicata è la diciassettesima ad aderire a questo importante protocollo e la vera innovazione di questa nuova mission che la Regione ha inteso avviare sta nella centrale unica di risposta che svolgerà l'importante funzione di filtro tra cittadini e addetti ai lavori.
Alla conferenza stampa moderata dal giornalista Massimo Brancati hanno preso parte il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, l'Assessore alle Infrastrutture, Pasquale Pepe, il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, il Prefetto di Matera, Cristina Favilli, il Dirigente della Protezione Civile Regionale, Gianni Di Bello e Salvatore Refolo, responsabile del 112 in Puglia. Il 112 sarà utile per richiamare sanitari, Forze dell'Ordine e Protezione Civile nei casi di necessità e emergenza, l'attivazione avrà inizio il prossimo 18 novembre nei comuni appartenenti ai distretti di Potenza e Melfi che hanno il prefisso telefonico 0971 e 0972 e Muro Lucano con prefisso 0976, il 2 dicembre invece sarà la volta di Matera e Lagonegro che hanno prefisso 0835 e 0973. La fase attuativa e l'iter sono stati avviati a Modugno grazie ad un precedente protocollo d'inte-

sa avviato dalle due regioni.
Alla Regione Puglia, toccherà la gestione tecnologica e operativa, la manutenzione e il personale. Da rimarcare che la scelta operata dalla Basilicata di delocalizzare a Modugno la centrale operativa comporterà una forte diminuzione delle spese, altro elemento di cui Via Verrastro ha mostrato il petto ieri mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione. Tutto questo avviene nel pieno rispetto della legge 124/2015 in materia di riorganizzazione e messa a sistema delle pubbliche amministrazioni. Il Prefetto di Matera, Cristina Favilli ha parlato del nuovo Nue: «È un notevolissimo passo in avanti che allinea il nostro territorio al territorio europeo che mette l'Italia e la Basilicata in una situazione di omogeneità rispetto al territorio nazionale. Quindi sicuramente un avanzamento in termini di sicurezza per i nostri cittadini che con una chiamata unica potranno avere accesso ai servizi di emergenza, delle forze di Polizia, dei
Vigili del Fuoco e dell'emergenza sanitaria con particolare riferimento anche all'attività del Corpo delle Capitanerie di Porto e delle Guardie Costiere. Sarà un servizio multilingue, sarà un servizio che potrà garantire anche l'accesso a persone con disabilità. Ricordo che è attivo il servizio 112 sordi e dunque ritengo che stiamo facendo un salto in avanti determinante che porta anche i nostri territori e in particolare quello di Matera in una dimensione assolutamente moderna in tema di sicurezza».
Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: «Intanto credo che sia una giornata molto importante questa. La Basilicata si adegua a quelli che sono gli standard europei con la creazione delle centrali che si occuperanno del nume- ro unico del 112. È un numero d'emergenza molto importante che fa chiarezza ma che soprattutto snellisce quelle che sono le procedure che prima vedeva tanti numeri telefonici ai quali bisognava rivolgersi e soprattutto accelera quelle che sono le pro-


cedure, perché sono centrali intelligenti che scartano le chiamate chiaramente improprie e si concentrano su quelle che sono le chiamate che devono avere una risposta imme- diata. È un numero che è sul nostro territorio. Entrerà in funzione dal 18 novembre per i tre distretti di Potenza, di Muro e di Melfi, poi dal 2 dicembre i distretti di Matera e Lagonegro, quindi coprirà tutto quanto il territorio. È un esempio di quanto sia importante lavorare in modo sinergico, tutti quanti insieme. Quindi bisogna ringraziare tutti coloro della Regione, delle Prefetture e delle Forze di Polizia che si sono impegnati in queste attività e credo che questo sia un servizio veramente importante per tutta la popolazione, soprattutto per un territorio come il nostro, un territorio che ha 131 comuni su una vasta superficie geografica e quindi credo che le risposte immediate che i cittadini possono avere dia quel senso di sicurezza che tutti auspicano e che è determinante in un momento di difficoltà co-
me quello che stiamo vivendo».
Il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro ha parlato del Nue: «Il Nue va nella direzione dell'efficientamento, dei servizi, dei servizi di sicurezza intesi in senso ampio, cioè quelli che sono garantiti dalle Forze di Polizia, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri ma anche dai Vigili del Fuoco e ovviamente dal Sistema Sanitario. E' un salto di qualità importante che ci consente di allinearci al modello europeo, di inserire anche la Basilicata in questo percorso insieme con le altre regioni dove è stato avviato, in tempi scorsi e ovviamente questo andrà verificato, lo dicevamo prima attraverso l'attività rimessa in capo alla cabina di regia i cosiddetti gruppi di monitoraggio come sono definiti dalla legge istitutiva del modello, la legge Madia del 2015, gruppi di monitoraggio attivi in Prefettura, nelle Prefetture dei due capoluoghi di regione ma che hanno all'interno tutte le componenti dello stesso sistema d'emergenza».


OLTRE IL GIARDINO Ospiti
il sociologo che ha parlao anche dell’archeologia a Ruvo del Monte, il segretario Psi Valvano e il segretario Fim Cisl Evangelista
Nell’ultima puntata di Oltre il giardino, il talk di approfondimento di Cronache Tv condotto da Paride Leporace ospite il sociologo Mauro Armando Tita ha raccontato dell’importante iniziativa culturale dell'Accademia Tiberina dedicato all'archeologia locale. Durante l'incontro, è stato presentato un fascicolo di grande rilevanza che esplora il fascino dell'archeologia al Ruvo del Monte, un'area ricca di storia e scoperte. Ma prima Tita ha affrontato con il giornalista Leporace un argomento che sta tenendo banco tra l’opinione pubblica: il video del direttore di Basilicata24 Finizio che danneggia l’auto in uso a lui e la sua compagna per sostenere che era sotto minaccia e c’era gente che voleva fargli del male. Tita afferma di “essere caduto nella trappola”: «Quell’episodio diede vita ad una vera e propria mobilitazione, un attestato di solidarietà. Si organizzò una raccolta fondi per contribuire ai risarcimenti e io partecipai perché credevo fermamente nella causa. Corsi ad effettuare un bonifico, 100 euro, e quindi vedere quel video mi ha davvero scioccato».
Una breve digressione in puntata per poi tornare a parlare di archeologia. Tita ha evidenziato l'importanza delle necropoli locali, sottolineando come, grazie a campagne di scavo avviate negli anni '70, siano state recuperate circa 160 tombe, tra cui il famoso candelabro etrusco, simbolo della comunità.
«Questa è la prima volta che un comune e la soprintendenza collaborano per una pubblicazione scientifica sulle necropoli di Ruvo del Monte», ha dichiarato, evidenziando l'importanza della collaborazione tra istituzioni per la valorizzazione del patrimonio culturale.
È emerso il desiderio di sviluppare un gemellaggio culturale con altre realtà europee, come la capitale europea della cultura 2024, Tartu. Questo potrebbe rappresentare un'importante opportunità per Ruvo del Monte, non solo per promuovere il tu-
rismo, ma anche per creare scambi culturali significativi.
La comunità locale, composta da circa 900 abitanti, ha dimostrato un forte attaccamento alle proprie radici storiche, con un interesse crescente verso le tradizioni culinarie, come le rinomate "cannazze", piatto tipico della zona. «Andate a vedere le tombe e assaporate la nostra ottima pasta», ha esortato Tita, invitando tutti a scoprire la ricchezza culturale e gastronomica del territorio.
Si cambia argomento ad Oltre il giardino e arriva in studio Livio Valvano, segretario regionale del Partito Socialista Italiano e direttore dell'”Avanti” che ha discusso temi di grande rilevanza, tra cui la separazione delle carriere nella giustizia e la situazione politica attuale in Basilicata.
Valvano ha espresso il suo sostegno per il prossimo referendum sulla separazione delle carriere, previsto in primavera. Ha sottolineato che, nonostante il Partito Socialista non faccia parte del comitato promotore, la questione è di fondamentale importanza. «La separazione delle carriere è un tema naturale per i socialisti», ha affermato, richiamando l'attenzione sull'eredità di grandi socialisti come il ministro della Giustizia Giuliano Vassalli. Tuttavia, Valvano ha anche messo in guardia contro l'idea che questa riforma possa risolvere i problemi sistemici della giustizia. Ha descritto la separazione delle carriere come un «pannicello caldo» che potrebbe distrarre da questioni più urgenti e complesse. Secondo lui, la magistratura deve affrontare una ristrutturazione profonda, e il referendum non dovrebbe essere politicizzato.
Valvano ha anche commentato la situazione politica in Basilicata, esprimendo preoccupazione per il divario tra promesse elettorali e realizzazioni. Ha descritto il governo attuale come un «comando dei vigili del fuoco» che interviene solo in situazioni di emergenza, senza una visione strategica a
lungo termine. «Gli elettori devono esercitare la memoria», ha esortato, sottolineando che le realizzazioni sono spesso distanti dalle promesse fatte. Infine, Valvano ha parlato delle prossime elezioni regionali, evidenziando il radicamento del Partito Socialista in Campania e la necessità di un approccio inclusivo che apra spazi a diverse esperienze politiche.
Per il terzo quadro di Oltre il giardino ci si sposta a Melfi. Si parla di Stellantis con Gerardo Evangelista, segretario della Fim Cisl che ha espresso preoccupazione per i destini industriali della regione, sottolineando l'importanza di un intervento politico immediato per salvaguardare i posti di lavoro e sostenere l'indotto. Il segretario ha evidenziato che Melfi ha storicamente fornito opportunità significative di lavoro, con 5.200 assunzioni nel 1992 che hanno attratto lavoratori da tutta la Basilicata e dalla Puglia. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente: il numero di lavoratori nello stabilimento Stellantis è sceso da 3.000 a 2.600, e l'indotto è in crisi. «Abbiamo bisogno di una mappatura delle aziende e delle loro commesse per intervenire in modo efficace», ha affermato.
Il documento presentato dal segretario è descritto come un «allarme di cuore», richiamando l'attenzione anche sull'importanza di garantire un futuro ai giovani. «Come possiamo dare prospettive ai giovani se i genitori stanno perdendo il lavoro?», ha chiesto, sottolineando la necessità di azioni concrete da parte della politica. Nonostante ci sia un'unità tra i sindacati, il segretario ha lamentato l'assenza di risposte significative da parte del governo.
Il segretario ha annunciato che il 26 si recherà a Roma per discutere della situazione con il Ministero dello Sviluppo Economico. Ha sottolineato l'importanza di trovare nuovi imprenditori disposti a investire nella regione e di rigenerare le aziende in difficoltà. «Dobbiamo ga-



rantire la cassa integrazione e trovare soluzioni per i lavoratori», ha aggiunto. La transizione verso l'elettrico rappresenta una sfida significativa per Melfi. Nonostante il potenziale del mercato, il segretario ha avvertito che la mancanza di infrastrutture e di un piano chiaro potrebbe compromettere il futuro dello stabilimento. «Melfi deve continuare a essere un centro di innovazione e tecnologia», ha affermato, proponendo che le
linee produttive possano includere anche modelli ibridi e tradizionali. La situazione a Melfi è emblematicamente rappresentativa delle sfide che affrontano molte aree industriali in Italia. Con un numero crescente di aziende in difficoltà e la necessità di una risposta politica incisiva, il futuro dell'industria automobilistica in Basilicata dipenderà dalla capacità di affrontare queste problematiche in modo strategico e collaborativo.
Il segretario dei Radicali Lucani richiama all’impegno civile in vista del referendum costituzionale: «Il silenzio è complicità, il sapere è libertà»
Al nono giorno di sciopero della fame per dire basta all'attentato contro i diritti politici del cittadino, Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani scrive una lettera ai Comitati per il Sì, affinché il silenzio non diventi complicità e il diritto umano alla conoscenza torni ad essere il cuore pulsante della vita democratica del Paese.
Cari amici e amiche, compagni e compagne, colleghi e colleghe, quanto avvenuto in queste ore racconta di un bavaglio a idee, contenuti e proposte, che si fa sempre più stretto e asfissiante. Dal 4 novembre sto conducendo un'azione nonviolenta attraverso lo sciopero della fame. Affermo, qui ed ora, che coloro che

non vedono il contesto di antidemocrazia montante, nel quale siamo immersi, sono ciechi. A volte mi chiedo se siamo nel 2025 o nel 1925. Di certo - ed è evidente e solare - siamo di fronte alla reiterata, prolungata, ininterrotta violazione dell'art. 294 del Codice Penale (leggetelo).
La censura praticata e l'olio di ricino distribuito a piene mani dal Servizio Pubblico radio-televisivo e non, nega alla radice ciò che dà sostanza, forza e contenuto alla parola democrazia: il diritto umano alla conoscenza. Ci accingiamo a votare un referendum costituzionale e nei prossimi mesi - sia-
Occasione per riflettere sull'eredità di un avvocato che ha ispirato generazioni

Sabato 22 novembre la Sala del Trono del Castello Pirro del Balzo di Venosa ospiterà un evento di grande prestigio per onorare la figura di Vincenzo Siniscalchi, avvocato e intellettuale, cittadino onorario della città. La presentazione del libro dedicato a lui rappresenta un'importante occasione per ricordare non solo il suo valore professionale, ma anche il suo contributo alla cultura e alla comunità. Siniscalchi, noto per la sua grande cultura e competenza giuridica, è sepolto a Venosa, dove ha lasciato un'impronta indelebile nel settore forense. Recentemente, è stato protagonista di un evento a Napoli, ma ora tornerà a essere celebrato nella sua città natale, dove la vedova, Marinella De Nigris Siniscalchi, anch'essa penalista, parteciperà alla ce-
rimonia insieme a numerosi amici avvocati, autorità e personalità del mondo giuridico.
L'evento sarà moderato dall'Avvocato Donato Bellasalma, ex sindaco di Venosa, e vedrà la partecipazione del sindaco, Franco Mollica, e del presidente del Consiglio Regionale di Basilicata, Marcello Pittella. Tra i relatori, si annoverano l'autore del volume, Avv. Domenico Ciruzzi, e la vedova di Siniscalchi, che condivideranno aneddoti e ricordi legati alla figura del grande penalista.
La presentazione del libro, che racchiude storie e insegnamenti di un uomo capace di “passare da Maradona a Fellini”, come affermato da Ciruzzi, promette di essere un momento carico di emozione e riflessione. Alcuni dei passi più significativi del volume saranno letti dall'attrice Antonella Stefanucci, nota per le sue interpretazioni in fiction di successo come Capri e Io non ho paura, film di Salvatores.
L'incontro, organizzato dall'Ordine degli Avvocati di Potenza in collaborazione con il Comune di Venosa, non solo celebrerà la memoria di Siniscalchi, ma offrirà anche ai partecipanti l'opportunità di guadagnare crediti formativi. Sarà un'occasione imperdibile per riflettere sull'eredità di un avvocato che ha fatto scuola e ha ispirato generazioni di professionisti.
tene certi - alcuni esponenti dei Comitati del No si inventeranno di tutto pur di rovesciare i pronostici, che al momento li vedono in netto svantaggio. Del resto, nel 2010, pur non raggiungendo il quorum, il referendum abrogativo sulla separazione delle carriere fece registrare una schiacciante vittoria dei sì.
Detto che se anche cento Falcone si fossero schierati per il No alla separazione delle carriere dei magistrati, io avrei comunque votato Sì, io che dagli anni '80 ho coordinato comitati referendari e raccolto firme; detto anche - e come noto al momento non è così - che se il 99% dei cittadini italiani fosse per il no, io voterei in ogni caso Sì, sottopongo alla vostra attenzione le vere parole pronunciate da Giovanni Falcone sulla separazione
delle carriere dei magistrati. La memoria di Falcone, ahimé, è stata sequestrata da alcuni per essere ridotta ad un innocuo santino. Io che sono cresciuto a pane e "Non mollare" ricordo a me stesso che furono poco più di 10 i docenti universitari che non giurarono fedeltà al fascismo. Oggi, in questo XXI secolo è urgente e non rinviabile interrogarsi anche sul patente antifascismo di fascisti rossi, nel cui Dna viaggia un dato di preoccupante stalinismo, spesso inconsapevole. Voterò Sì, non contro qualcuno, ma a favore di qualcosa che garantisce noi tutti: l’effettiva e certa terzietà del giudice. Per parte mia valuterò con attenzione se passare dallo sciopero della fame a quello della sete. Spes contra Spem.
*S EGRETARIO R ADICALI L UCANI
L’avvocato ribadisce la correttezza dell’operato
Nei giorni scorsi l’avvocato Arturo Raffaele Covella ha ricevuto mandato dalla dott.ssa Maria Lia Bagnoli, legale rappresentante delle associazioni Mediamente e Cooperare, «per rappresentare gli interessi della stessa rispetto ad una infamante campagna mediatica portata avanti da alcuni organi di informazione locale».
«Nel ribadire la correttezza dell’operato della dott.ssa Bagnoli, la regolarità di quanto fatto e la serenità totale rispetto ad accuse infondate che vengono mosse a mezzo stampa, non si intende in alcun modo alimentare questo circo mediatico» sottolinea l’avvocato Covella.
«Verrà invece tutelata, nelle sedi legali competenti, l’immagine della mia assistita lesa da informazioni fuorvianti e ricostruzioni inconsistenti frutto anche di una incomprensibile fuga di notizie» conclude.



In Basilicata l’Associazione dei Genitori e giovani diabetici promuove incontri e formazione rivolti a scuole, famiglie e istituzioni
POTENZA. Oggi ricorre la Giornata Mondiale del Diabete, un appuntamento che richiama l’attenzione su una patologia che in Italia coinvolge oltre quattro milioni di persone e che, nel caso del diabete di tipo uno, riguarda circa trecentomila cittadini, per lo più bambini, adolescenti e giovani adulti. In Basilicata, l’Associazione di Genitori e Giovani Diabetici è impegnata in una serie di iniziative rivolte alla comunità e alle istituzioni, con l’obiettivo di accrescere consapevolezza e conoscenza.Nei giorni scorsi una delegazione dell’associazione, composta dalla vicepresidente Angela Possidente, dalle consigliere Anna Maria Oliveto e Maria Grazia Lammoglia, ha partecipato all’udienza papale organizzata da Diabete Italia, momento sentito e partecipato in cui è stato donato a Papa Leone XIV il peluche Lino, simbolo di sostegno ai più piccoli che convivono con la malattia. Contestualmente, il dodici novembre, il progetto scuola ha fatto tappa all’Istituto Comprensivo di Sant’Angelo Le Fratte, dove la referente Nadia Erricchetti e la presidente Rosanna Petrocelli hanno guidato una giornata di confronto dedicata agli alunni, invitati a conoscere più da vicino il diabete di tipo uno e a maturare empatia verso i compagni che ne sono affetti.L’associazione ha inoltre diffuso a tutte le scuole, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale, materiali multimediali destinati alla sensibilizzazione, tra cui video e fumetti pensati per un pubblico giovane. Come avviene ogni anno, diversi comuni lucani hanno aderito alla richiesta di illuminare o valorizzare di blu monumenti e spazi simbolici: Potenza, Tito, Avigliano, Vietri di Potenza, Pietragalla, Grumento Nova, Trivigno, Muro Lucano e Sant’An-

gelo Le Fratte hanno già confermato la loro partecipazione.Il sedici novembre, al Castello San Severino di Grumento Nova, si terrà una giornata che unisce momenti ludici e un meeting scientifico dal titolo «Diabete uno: l’intelligenza artificiale, ricerca, innovazione o futuro». Gli specialisti Antonia Elefante, Marcello Orio, Armando Zampino e Giuseppe Citro approfondiranno temi cruciali come lo screening precoce, l’utilizzo dei dati digitali, le terapie insuliniche e le prospettive del pancreas artificiale. L’incontro sarà moderato da Angela Possidente e si aprirà con i saluti della presidente Rosanna Petrocelli e del sindaco Antonio Maria Imperatrice.La giornata si concluderà con un pranzo conviviale, occasione per rafforzare la rete delle famiglie e favorire il dialogo con i medici che operano sul territorio. L’associazione ribadisce la necessità di centri specializzati e equipe multidisciplinari, ricordando le difficoltà che bambini, ragazzi e genitori affrontano quotidianamente in ambito scolastico, lavorativo e sociale. Una battaglia che Aggd Basilicata porta avanti sin dalla sua nascita, con l’impegno di costruire una comunità più informata e vicina a chi convive con il diabete di tipo uno.
POTENZA, GARANTE REGIONALE CONTRARIA
«No al garante comunale per le persone disabili»
POTENZA. La Garante regionale per la disabilità, Marika Padula, ringrazia la Prima Commissione comunale, presieduta dal consigliere Carmine Pace, per l’audizione dedicata alle politiche sulla disabilità. Nel corso del confronto è stata discussa la proposta di istituire la figura del garante comunale per le persone con disabilità, ipotesi sulla quale Padula ha espresso un netto dissenso. La Garante spiega che l’introduzione di un garante a livello comunale creerebbe una sovrapposizione con le funzioni già svolte dal Garante regionale e dal Garante provinciale, ruolo ricoperto da Stefano Mele. A suo avviso, in una regione piccola come la Basilicata il sistema multilivello esistente è già adeguato e ben distribuito sul territorio.Padula aggiunge che un ulteriore garante rischierebbe di provocare duplicazioni, confusione nelle competenze, minore efficienza operativa e ritardi nelle risposte ai cittadini. Per questo, indica come soluzione più efficace l’istituzione della figura del Disability Manager, professionista tecnico e operativo interno al Comune, in grado di coordinare servizi, uffici e progettazione, garantendo risposte rapide e mirate.«Questa è la scelta più idonea per un’amministrazione realmente inclusiva», afferma la Garante, ribadendo la propria disponibilità a collaborare con il Comune per sviluppare percorsi condivisi e politiche più efficaci, «evitando duplicazioni e rafforzando la tutela delle persone con disabilità».

La Garante dei disabili: «Bene l’integrazione allo schema Fna 2025, ora gli Ambiti applichino la misura in modo uniforme»
POTENZA. Nelle scorse settimane la Garante per le persone con disabilità della Regione Basilicata, Marika Padula, aveva sollecitato il Dipartimento competente chiedendo indicazioni più chiare sull’applicazione della delibera seicento cinquantaquattro del duemila ventiquattro. In diversi Ambiti Territoriali Sociali, infatti, la misura dell’Assegno di cura e del Voucher Fna risultava limitata ai casi in cui le famiglie avessero contrattualizzato un assistente familiare, escludendo di fatto i caregiver dal pieno accesso al beneficio. Una scelta che, secondo la Garante, finiva per contraddire la finalità stessa dello strumento, nato per sostenere la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti.A seguito delle sollecitazioni, lo Schema tipo di Avviso Fna duemila ven-
ticinque approvato con la delibera regionale ha integrato nuovi chiarimenti, riconoscendo in modo esplicito la possibilità per i caregiver familiari di presentare direttamente la domanda per conto della persona assistita e di ricevere fino al trenta per cento del contributo complessivo senza obbligo di rendicontazione, quale riconoscimento del lavoro di cura svolto quotidianamente. La quota restante, pari al settanta per cento, continuerà invece a essere rendicontata sulla base delle spese coerenti con il Piano Assistenziale Individualizzato.Padula definisce il chiarimento «un passo importante» e esprime apprezzamento verso il Dipartimento Sanità, che ha confermato «la corretta interpretazione della norma» e la necessità di rafforzare la tutela delle famiglie. La Garante sot-

tolinea che il nuovo schema «riporta la misura al suo obiettivo primario», cioè favorire la permanenza nel proprio contesto di vita e valorizzare la libertà di scelta delle persone non autosufficienti.Resta comunque agli Ambiti Territoriali Sociali la facoltà di stabilire le modalità operative. Tuttavia, Padula invita le realtà che non hanno ancora aperto o rettificato i propri avvisi a procedere in tempi rapidi, così da con-
sentire anche ai caregiver familiari di presentare la domanda senza l’obbligo di contrattualizzare un assistente esterno. Una scelta, osserva, che garantirebbe uniformità e coerenza nell’applicazione della misura sull’intero territorio regionale, evitando disparità tra comuni limitrofi.La Garante conclude rinnovando il proprio impegno a vigilare affinché l’attuazione delle misure legate al Fondo per la non autosufficienza avvenga in modo equo e rispettoso dei diritti delle persone con disabilità. Il corretto utilizzo degli strumenti, afferma, è decisivo per non lasciare indietro nessuno e per assicurare a famiglie e assistiti il sostegno necessario alla quotidianità e alla permanenza in un ambiente familiare. Lo riporta una nota stampa dell’Ufficio della Garante regionale per la disabilità.

Riunione in Regione sulla Piscina. Assente Telesca che non era stato avvisato
Il segretario cittadino smentisce il suo capogruppo al comune e dice che l’unica sede è a Via Appia
La realizzazione della Piscina Olimpica a Potenza è uno dei temi caldi della nostra città.
In teoria sono tutti d'accordo. In pratica si creano ed alimentano polemiche.
Ieri si è tenuto un incontro in Regione convocato da Cupparo per affrontare la questione, convocati i consiglieri regionali della città e il Sindaco.
Vincenzo Telesca, però, non c’era. La cosa è stata commentata da Alessandro Galella. Il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia ha evidenziato l’assenza del Sindaco e ha spiegato che «persino la società incaricata dal Comune stesso di redigere il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica ha confermato che la piscina potrebbe essere realizzata in via Appia».
«Dunque – ha concluso Galella –non ci sono più scuse. Se invece ha deciso di spostare tutto a Macchia Giocoli, è una scelta politica che gli appartiene ma dovrà assumersi fino in fondo la responsabilità di rallentare o compromettere un’opera attesa da anni dai cittadini di Potenza.»
LE PAROLE
DI TELESCA
Avendo letto dell’assenza di Telesca, abbiamo sentito il Sindaco che ha precisato che la Regione «ha sbagliato la pec nell’invio della convocazione, se la Regione controllasse sulla loro pec non ritroverà la ricevuta di consegna». Aggiungendo che «non è arrivata né una telefonata nè un messaggio whatsapp».
«In queste circostanze – ha specificato Telesca - come potevo essere presente in riunione?»
«Se anche l’avessi saputo – ha chiarito il Primo cittadino del Capoluogo - e non potendo essere

presente poiché impegnato a Bologna all’ assemblea Anci avrei delegato qualcuno a rappresentarmi. Comunque la richiesta di delocalizzazione e’ stata presentata in data 31.10.2025 quindi il Comune resta in attesa di ricevere l’atto di regolamentazione con la nuova localizzazione».
«Un incontro potrà essere utile qualora la regione volesse tornare sui propri passi e concordare con il Comune una nuova location –ha concluso Telesca - qualora non ci dovesse essere tale volontà credo che il Comune non abbia bisogno di condividere una scelta totalmente propria. Quindi il Comune di Potenza è sempre pronto ed aperto al dialogo specialmente quando le argomentazioni abbiano ad oggetto visioni e strategie future e resta trepidante di ricevere la nuova determina con allegato l’atto di regolamentazione». Nessuna assenza per distrazione da parte del Sindaco di Potenza,



dunque, ma un errore di comunicazione involontario da parte della Regione Basilicata. Vincenzo Telesca non era presente semplicemente perché sono state infruttuose le comunicazioni verso il Comune».
GALELLA PARLI CON VIGILANTE
Come abbiamo detto in principio, la vicenda della Piscina Olimpica è al centro del dibattito politicoamministrativo della Città Capoluogo. Non esiste nessuna forza politica che non sia favorevole alla sua realizzazione. La discussione, ovviamente, si incentra sulle questioni inerenti la localizzazione della struttura.
Alessandro Galella continua ad essere ostinatamente convinto della necessità di costruire l’opera a Via Appia, attribuendo al Sindaco l’esclusiva responsabilità di una scelta che sposti la struttura sportiva a Macchia Giocoli. Dimentica, però, il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia che
capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Antonio Vigilante, insieme a tutto i consiglieri comunali del centrodestra hanno dato il loro pieno assenso alla realizzazione della Piscina a Macchia Giocoli.
Sia chiaro, la nostra lunga esperienza di commentatori politici, ci porta anche a non dare eccessiva enfasi alle guerre di posiziona- mento interne ai partiti. È sempre capitato, capita e capiterà che il segretario di un partito possa essere con una posizione assolutamente diversa da quella del capogruppo e del gruppo consiliare. Nel resto d’italia queste cose capitano al PD e mai a Fratelli d’Italia che, al contrario, sembra essere sempre un blocco monolitico. A Potenza queste lotte intestine aperte si manifestano nel Partito di Giorgia Meloni. Forse per questa similitudine con il Partito Democratico nazionale il centrodestra e Fratelli d’Italia nella città capoluogo di Regione, perdono.

Il gruppo “Uniamoci per Potenza”: «Una questione che non si affronta con misure estemporanee, ma con una visione d’insieme»
POTENZA. I consiglieri comunali del Gruppo “Uniamoci per Potenza” Francesco Catapano, Lorenzo Del Giacco, Giammarco Guidetti, Anna Mecca, Rosa Pietrafesa e Giovanna Rizzo, in merito ai recenti episodi vandalici verificatisi in città e alle dichiarazioni diffuse in queste ore da alcuni gruppi di opposizione, intendono ribadire che il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale sul tema della sicurezza è già da tempo avviato e va esattamente nella direzione di una città più sicura, decorosa e vivibile.
«Già nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, il nostro gruppo aveva rimarcato con forza la necessità di attenzionare maggiormente le situazioni di criticità segnalate dai cittadini, richiamando l’importanza di un presidio costante del territorio e, al
tempo stesso, tutelare maggiormente la Polizia locale, chiamata quotidianamente ad operare in prima linea» affermano i consiglieri.
«Un tema che abbiamo posto con spirito costruttivo, nella convinzione che la sicurezza non si affronti con misure estemporanee, ma con una visione d’insieme e con la giusta attenzione alle persone che lavorano per la comunità. - continua il gruppo “Uniamoci per Potenza”Il percorso che l’Amministrazione sta portando avanti non nasce da improvvisazioni o interventi occasionali, ma da una programmazione seria e condivisa, fondata su criteri di responsabilità e attenzione verso i bisogni reali della comunità potentina».
«L’obiettivo è quello di costruire, passo dopo passo, una strategia duratura che coinvolga istituzioni,


forze dell’ordine e cittadini in un’azione comune di presidio e prevenzione.ribadiscono - L’Amministrazione comunale conferma la propria attenzione verso la sicurezza e il benessere dei cittadini per contrastare i fenomeni di vandalismo. La tutela della comunità resta una priorità assoluta e per questo è già all’opera con un progetto sperimentale finalizzato ad ampliare le fasce
orarie serali di presenza della Polizia locale, in modo da garantire una presenza più costante e visibile sul territorio». «Un percorso che si basa sulla collaborazione con le altre forze dell’ordine, nella convinzione che solo attraverso un lavoro congiunto sia possibile rafforzare i presidi e la vicinanza ai cittadini, favorendo la prevenzione e l’intervento tempestivo nelle si-
tuazioni di maggiore criticità. - continuano i consiglieri di maggioranzaL’obiettivo è creare una città più sicura, decorosa e vivibile per tutti, grazie alla collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini». «L’Amministrazione invita infatti la popolazione a continuare a segnalare situazioni sospette e a contribuire, con senso civico, alla tutela del bene comune. In questa direzione si inseriscono anche le dichiarazioni pronunciate ieri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea nazionale dell’ANCI: “I Comuni sono la prima linea della democrazia”. Un richiamo che conferma il ruolo centrale delle amministrazioni locali nel garantire sicurezza, coesione sociale e vivibilità urbana» concludono i consiglieri di maggioranza del gruppo “Uniamoci per Potenza”.
Il secondo incontro sul tema si terrà presso il Palazzo della Provincia con diversi sindaci ed esperti
POTENZA. Continua il lavoro e la programmazione dell'Ande ( Associazione Nazionale Donne Elettrici ) di Basilicata nell'ambito dei progetti tesi all'acqua e al comparto idrico intesi come valore di conoscenza, sviluppo sostenibile, turismo, economia rurale e promozione del territorio. Venerdì 21 novembre presso la Sala Consiliare della Provincia di Potenza avrà luogo la tavola rotonda dal titolo: “Le donne e l'acqua in Basilicata”, promossa di concerto con la Provincia di Potenza, gli Stati Generali delle Donne della Basilicata, l'Avo ( Associazione Volontati Ospedalieri ) di Potenza, i comuni di Avigliano, Vaglio di Basilicata, Lavello, Fardella, Genzano di Lucania. Alla tavola rotonda prenderanno parte la Presidente dell'Ande di Basilicata, Maria Anna Fanelli, il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, i sindaci di Avigliano, Giuseppe Mecca, di Vaglio di Basilicata, Antonio Senise, di Lavello, Pasquale Carnevale, di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, di Fardella, Mariangela Coringrato e il presidente dell'AVO di Potenza, Guido Lapolla. Tra i temi all'ordine del giorno le fontane antiche e i lavatoi di Avigliano elaborati da Paola Zaccagnino, Presidente Gruppo Coordinamento Donne di Avigliano e Carmelina Rosa, Past President del Gruppo Coordinamento di Avigliano, Vaglio e i sentieri dell'Acqua Antica: il culto della Mefitis e i riti legati al-
l'acqua nei luoghi quale fontana vecchia e della neviera con la relazione svolta da Simona Polese, docente scuola superiore e socia Ande Potenza, Lavello e le sue fontane, con le relazioni del Sindaco Pasquale Carnevale che discuterà anche il tema: “Lavello, donne, acqua e fontane, un viaggio tra natura, cultura e identità”, “Le lavandaie nella fontana Cavallina di Genzano di Lucania”, svolta da Viviana Cervellino, Sindaca di Genzano di Lucania, Le donne e l'acqua a Fardella, tema che verrà discusso da Mariangela Coringrato, Sindaca di Fardella. Altri temi all'ordine del giorno saranno quelli relativi ai contratti di fiume nella programmazione dei fondi strutturali, le acque vulcaniche del Vulture, fonte di salute con la relazione del Sindaco di Rionero, Mario De Nitto, le proprietà terapeutiche delle terme di Latronico e Rapolla e il turismo termale svolta da Fausto De Maria, Sindaco di Latronico, Biagio Cristofaro, Sindaco di Rapolla, Domenico Lofrano, direttore sanitario delle Terme di Latronico e Ambrogio Carpentieri, direttore sanitario delle Terme di Rapolla. Le conclusioni saranno affidate a Vittoria Tiziana Rotunno, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, Consigliera Regionale di Parità, Simona Bonito, Consigliera di Partà della Provincia di Potenza, Salvatore Margiotta, già Sottosegretaro di Stato e

dal Consigliere Regionale di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo. Dunque temi importanti, legati alla valorizzazione dell'acqua, alla programmazione di fondi strutturali, al turismo e alla progettazione delle aree strategiche che fanno proprio dell'acqua il punto di riferimento saranno oggetto della seconda tavola rotonda promossa da Ande Basilicata.
F.M ENONNA

C’è chi la notte la passa a dormire, chi a lavorare, chi a sognare. E poi c’è chi, per motivi che sfuggono a ogni logica, decide di sfogarsi su ottanta auto in sosta
Èsuccesso l’altra notte a Potenza, la città che si vanta di essere tranquilla, dove il massimo del brivido di solito è trovare parcheggio in centro dopo le otto di sera. Ma stavolta no: stavolta a risvegliare la città non è stato il vento dell’Appennino, ma una raffica di specchietti rotti e di rabbia senza direzione. Un uomo, un extracomunitario, così almeno dicono i titoli, ha danneggiato decine di auto prima di essere individuato e fermato dalle forze dell’ordine. Subito dopo, è stato rimesso in libertà. E da lì, come da copione, è cominciato il teatrino social: un mare di commenti indignati, condanne, slogan, e la solita fiera della demagogia bipartisan. A destra gridano al fallimento dell’accoglienza. A sinistra, al fallimento della giustizia. Nel mezzo, il cittadino medio che si chiede se la sua macchina sia ancora intera e, più in generale, se la città lo sia. Il problema, però, non è tanto l’uomo che ha rotto i vetri: lui è il sintomo.Il problema è che non esiste una cura. O meglio, che la cura non la vuole prescrivere nessuno. Ogni volta che succede un fatto del genere, la politica si affanna a spiegare di chi è la colpa: del governo, dell’opposizione, dell’immigrazione, della magistratura, dei servizi sociali, dell’Europa, perfino del meteo.

Così, ogni volta che un extracomunitario commette un reato, diventa automaticamente il simbolo di un’emergenza nazionale. Quando invece lo stesso gesto lo compie un cittadino italiano, allora si parla di “dramma umano” o di “gesto di follia”.
Cambia solo la semantica, non la violenza. Ma questa doppia misura è ormai radicata, perché serve a mantenere in vita l’eterno scontro ideologico: “NOI” contro “LORO”
È più semplice che ammettere che lo Stato, nel suo complesso, non è in grado di prevenire o gestire il disagio di chi vive ai margini, che sia nato a Potenza o a Dakar. Potenza, in fondo, è solo un microcosmo dell’Italia. Si discute, si polemizza, ci si divide su tutto.Ma nessuno si ferma a dire: come possiamo evitare che accada di nuovo? Ci si accontenta del giro di giostra mediatico: indignazione, commenti, dichiarazioni, silenzio, oblio. Poi un nuovo fatto di cronaca, e si riparte da capo. Eppure, il vandalismo non è un fenomeno casuale. È il risultato di un accumulo di frustrazione, solitudine, rabbia, o semplice alienazione. Quello che manca non è la pena, ma la prevenzione.
se una parola magica, ma la sicurezza vera nasce prima delle sirene della polizia: nasce nei quartieri curati, nei servizi sociali che funzionano, nei centri di ascolto, nel lavoro, nella scuola, nell’attenzione verso chi rischia di perdersi. A Potenza, come altrove, il problema non è solo chi rompe i vetri, ma chi da anni non li ripara, in senso metaforico, s’intende. Le crepe non sono solo nei parabrezza, ma nel tessuto di una società che ha smesso di occuparsi dei suoi pezzi più deboli.
Il vandalismo, quando lo si guarda bene, è spesso un linguaggio disperato. Brutto, inaccettabile, distruttivo, ma pur sempre una forma di grido. E una società matura non può rispondere a un grido solo con la punizione: deve prima capire da dove nasce. Invece si preferisce l’indignazione di circostanza: quella che dura due giorni, giusto il tempo di un post su Facebook e di una rissa nei commenti. Poi si torna alla routine, con la stessa leggerezza con cui si cambia canale dopo un servizio al telegiornale. È questo il grande fallimento, di destra e di sinistra: la mancanza di una visione.
È una catena di responsabilità che si interrompe sempre al punto giusto: appena prima di dover fare qualcosa di concreto. Eppure, quello che accade in una notte a Potenza non è così diverso da ciò che accade in tante altre città italiane. Si chiama degrado sociale, disagio psichico, emarginazione, mancanza di controllo e di prevenzione. Un cocktail esplosivo che non distingue il colore della pelle, il passaporto o il credo politico.È un problema di sistema, non di razza. Ma dire questo, si sa, non porta voti.
Non servono leggi più dure se poi le persone finiscono per essere abbandonate ai margini senza sostegno, senza lavoro, senza casa, senza nessuno che le ascolti. Allo stesso modo, non serve l’indulgenza a prescindere: chi distrugge deve rispondere delle proprie azioni, chiunque sia.
Ma la risposta deve essere sensata, non ideologica. Perché il punto non è “extracomunitario o italiano”, “destra o sinistra”, “colpevole o vittima”.
Il punto è che le nostre città stanno diventando sempre più fragili, e non c’è un piano per proteggerle. Né a livello sociale, né urbanistico, né culturale. Si parla di sicurezza come se fos-
La politica si occupa solo dell’immediato, dell’episodio da sfruttare. Nessuno si chiede più come ricostruire il legame sociale, come educare al rispetto, come garantire una vera inclusione. Parlano di sicurezza, ma non si chiedono da dove nasce l’insicurezza. Parlano di ordine pubblico, ma non si interrogano sul disordine umano. Eppure, basterebbe poco. Basterebbe che le istituzioni tornassero a essere presenti nei territori. Che le forze dell’ordine, già encomiabili, venissero affiancate da servizi sociali forti, psicologi, mediatori, associazioni. Che le pene, quando ci sono, fossero davvero rieducative e non semplici parentesi di vendetta collettiva. E che si smettesse di pensare che chi sbaglia debba solo “sparire”. Perché i fantasmi sociali, quando tornano, fanno sempre più danni. La soluzione non è la tolleranza cieca, ma nemmeno la ven-

detta cieca. È la lucidità. Quella che oggi manca più di tutto. Perché mentre noi discutiamo se sia più colpa dell’immigrazione o della magistratura, c’è un dato che resta immutato: la notte successiva, un’altra auto verrà rigata, un altro vetro andrà in frantumi, e un’altra città si sveglierà con la sensazione di essere vulnerabile. Non c’è bisogno di slogan, ma di coraggio politico e culturale. Coraggio di dire che l’Italia non è spaccata tra buoni e cattivi, tra italiani ed extracomunitari, ma tra chi ancora crede in una comunità e chi pensa solo alla propria paura.
A Potenza, l’altra notte, non è andato in frantumi solo uno specchietto: è andata in frantumi l’illusione che basti la repressione o la compassione per tenere insieme una società. Servono occhi lucidi, mani ferme e cuori pensanti. Tutto il resto è rumore. E se proprio vogliamo dirla tutta, il vero vandalismo non è quello dei vetri spaccati, ma quello delle coscienze intorpidite, dei proclami senza azione, delle promesse mai mantenute. Quello che da anni, silenziosamente, sta rigando la carrozzeria del nostro vivere civile. È notte fonda, sì. Ma non solo per le auto.
Operazione della Squadra Mobile nel quartiere Bucaletto: cocaina e hashish rinvenuti in due immobili nella disponibilità dell’indagato
POTENZA. La Polizia di Stato di Potenza ha arrestato un uomo di quarantadue anni, residente nel capoluogo e con precedenti specifici in materia di stupefacenti, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio ai sensi dell’articolo 73 del Dpr 309 del 1990. L’operazione è stata eseguita nel pomeriggio dell’undici novembre 2025 dagli agenti della Squadra Mobile, impegnati in un servizio mirato al contrasto del traffico di droga in ambito cittadino.
Il controllo è scattato nel quartiere Bucaletto, dove l’uomo, già sottoposto alla detenzione domiciliare, è stato sorpreso mentre nascondeva un involucro in un pozzetto collocato su strada pubblica nei pressi della sua abitazione. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di recuperare e sequestrare circa cinquantatre grammi di cocaina, suddivisa in dosi pronte per essere cedute, oltre a un bilancino di precisione con residui di polvere bianca e diverso materiale utilizzato per il confezionamento, tra cui una macchina per il sottovuoto e numerose buste sigillabili.Gli accertamenti sono stati poi estesi a un se-

condo immobile nella disponibilità dell’indagato, sempre a Potenza, dove gli agenti hanno rinvenuto, nascosto in una pertinenza, un ulteriore quantitativo di circa seicento grammi di hashish suddiviso in panetti e pronto per essere immesso sul mercato. Le analisi eseguite sul posto hanno confermato la natura delle sostanze, risultate positive ai reagenti per cocaina e cannabinoidi.Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro. L’uomo, colto in flagranza di reato e già ristretto ai domiciliari, è stato condotto
presso la Casa Circondariale di Potenza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito.
Secondo la Questura, l’intervento rappresenta un ulteriore esito dell’attività quotidiana di prevenzione e contrasto allo spaccio svolta dalla Polizia di Stato nel capoluogo e in tutta la provincia, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei cittadini. Le indagini proseguono e l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
A PALAZZO SAN GERVASIO
PALAZZO SAN GERVASIO. Sarà inaugurato lunedì a Palazzo San Gervasio il Centro Antiviolenza e la Casa Rifugio «Elisa Claps», realizzati in un immobile confiscato alla mafia e trasferito al patrimonio del Comune. La struttura, rifunzionalizzata nell’ambito del Pon «Legalità», nasce con l’obiettivo di restituire alla comunità un luogo dedicato alla tutela e all’inclusione delle donne vittime di violenza.Il progetto rientra nelle attività di «Attive», iniziativa promossa da Differenza Donna e sostenuta da Enel Cuore, che mira a contrastare la violenza maschile nei territori dell’Alto Bradano e del Vulture attraverso servizi di accoglienza, protezione e percorsi di autonomia. Gli ambienti sono stati resi più accoglienti grazie al contributo di Ikea, che ha curato gli arredi della struttura.All’inaugurazione interverranno il sindaco Luca Festino, la presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli, Gildo Claps, la presidente di Casa Netural Mariella Stella, il delegato di Enel Cuore Andrea Valcalda, Anna Mastellone per Ikea, il presidente della Regione Vito Bardi, il prefetto Michele Campanaro e la sottosegretaria agli Interni Wanda Ferro. Dopo il taglio del nastro, sarà possibile visitare il Centro e, successivamente, la Casa Rifugio.La struttura offrirà gratuitamente ascolto, accoglienza, ospitalità anche per donne con figli, supporto psicosociale e assistenza legale, con reperibilità telefonica continua. L’apertura rappresenta un passo importante per rafforzare la rete territoriale contro la violenza di genere.

Intervento dei militari a Ruvo del Monte, attivato il codice rosso per la tutela della donna: l’uomo è stato arrestato
RUVO DEL MONTE. Le mura domestiche, ancora una volta, sono il triste teatro di un intervento dei Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza.Tra le diverse telefonate al Numero Unico di Emergenza 112, una di queste, come purtroppo accade troppo spesso, era un grido di aiuto per violenze e minacce che si stavano consumando all’interno di un nucleo familiare. La provvidenziale richiesta da parte del figlio della vittima, ha permesso ai militari del Comando Compagnia Carabinieri di Melfi di coordinare un tempestivo intervento a Ruvo del Monte e procedere all'arresto del marito, un 40enne di origini straniere, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti. I militari delle Stazioni di Ruvo del Monte e Atella, ricevuto l’intervento da parte della Centrale
Operativa, si sono immediatamente portati presso l’abitazione della coppia dove, poco prima, l'uomo aveva aggredito fisicamente la moglie, sua connazionale, al culmine di una violenta lite insorta per futili motivi; l’aggressione, avvenuta anche in presenza dei loro due figli minori, per quanto emerso dagli accertamenti esperiti nell’immediatezza dagli uomini dell’Arma, si inserisce in una serie di condotte vessatorie e maltrattanti che sarebbero state poste in essere dal prevenuto nei confronti della consorte negli ultimi due anni, alcuni dei quali già oggetto di precedente denuncia e perseguiti penalmente. Per tali ragioni, immediatamente dopo l’intervento, sono state attivate le procedure operative previste dal “Codice Rosso”, a tutela delle vittime di violenza do-

mestica e di genere ed espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato condotto e ristretto presso la Casa Circondariale di Melfi, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria potentina. L’udienza tenutasi dinanzi al Gip di Potenza convalidava l’arresto operato dai Carabinieri e disponeva la custodia cautelare in carcere per l’uomo che ora è a disposizione della competente Au-
torità Giudiziaria chiamata a giudicare sui fatti per i quali, è opportuno ribadire, sino a sentenza definitiva di condanna, vige la presunzione di innocenza per l’indagato.
I vertici del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, nel ribadire la costante vicinanza di tutta l’Istituzione, sottolinea l’importanza della tempestività della denuncia in casi di violenze e maltrattamenti e rinnova la raccomandazione di rivolgersi con immediatezza al Numero Unico di Emergenza “112” o alla più vicina Stazione Carabinieri presente sul territorio, poiché la rapidità un requisito essenziale e determinante per l’efficacia dell’intervento delle Forze dell’Ordine, consentendo di prevenire l'escalation della violenza e di garantire l'incolumità delle vittime.


MATERA Attivi i varchi elettronici per il controllo degli accessi, l’assessore Fragasso: «Stiamo definendo misure specifiche per chi vive nelle zone limitrofe»
MATERA. Con l’avvio della fase di esercizio definitivo, sono entrati ufficialmente in funzione i varchi elettronici delle Zone a Traffico Limitato “Piave” e “Cesarea”. Terminato con esito positivo il periodo di pre-esercizio, il sistema di controllo automatico dei transiti sarà ora pienamente operativo per monitorare e sanzionare gli accessi non autorizzati.
«Gli impianti, installati ai varchi di:Via Piave intersezione via Tommaso Stigliani, via S. Cesarea intersezione via Piave, vico II Festa intersezione via Gian Battista Pentassuglia, via Tataranni intersezione via F. Volpe, sono stati attivati lo scorso 3 giugno

2025, prevedendo una fase di pre-esercizio di almeno 30 giorni sotto la supervisione della Polizia Locale» hanno fatto sapere dalla casa comunale.
«Durante tale periodo non sono emerse criticità tec-
niche: i sistemi di rilevazione si sono dimostrati pienamente funzionanti, consentendo ora il passaggio alla fase di esercizio definitivo» continua la nota del Comune.
L’Amministrazione comu-

nale sta inoltre definendo misure specifiche per i residenti delle zone limitrofe, al fine di garantire la disponibilità di stalli di sosta riservati. «Stiamo predisponendospiega l’assessore alla Mo-
bilità Daniele Fragasso –soluzioni concrete per garantire ai residenti delle strade attigue spazi adeguati per la sosta, alla luce delle esigenze e condizioni particolari di traffico che sussistono nell’area».
L’Apt Basilicata presenta la quarta edizione: due giorni con 70 buyer internazionali, 140 seller, 60 relatori, 24 laboratori tematici e 30 espositori
Il 18 ed il 19 novembre prossimi, torna a Matera, presso il Centro Congressi UNA Hotels MH, “Roots-IN”, la Borsa internazionale del Turismo delle Radici, giunta alla sua quarta edizione. L'evento è promosso ed organizzato dall'Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata (APT), per conto della Regione Basilicata, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Enit, del Comune di Matera, e con le partnership importanti di RAI, ITA Airways, Aeroporti di Puglia e TTG Italia. Roots-IN 2025, come fiera di settore, coinvolgerà circa 140 seller italiani e 70 buyer internazionali provenienti da Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Messico e Australia, ossia i mercati che rappresentano i principali bacini del turismo delle origini. Ad anticipare le giornate della Borsa, dal 16 al 21 novembre prossimi, gli ospiti internazionali, accompagnati dai delegati ENIT Italia delle rispettive sedi estere, avranno occasione di vivere un’esperienza immersiva, partecipando a un articolato tour nella Città dei Sassi e nella collina materana.
La due giorni prevede, dopo la cerimonia inaugurale del 18 mattina, la partecipazione di 60 relatori impegnati in 24 laboratori tematici, i Roots-IN LABs, con talk,

tavole rotonde e approfondimenti per strutturare e potenziare l'offerta turistica legata al rapporto tra Italia e comunità italiane all'estero e dedicati al familysearch, all’intelligenza artificiale, alla genealogia, alle esperienze delle Italae e molto altro. Ospite d’eccezione sarà anche una testata d’oltreoceano “La Voce di New York”.
Parallelamente alle sessioni tematiche, l’area espositiva ospiterà 30 tra enti, istituzioni e imprese che presenteranno progetti e iniziati-
ve incentrati sul turismo tema della borsa. Il fulcro delle due giornate sono i workshop B2B, con 14 appuntamenti quotidiani per favorire l'incontro diretto tra domanda e offerta, supportato da una piattaforma digitale di business matching che facilita networking e trattative mirate.
Le Regioni italiane presenti saranno la Calabria, la Campania, Il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria, la Puglia, la Sicilia e la Toscana. Infine per la prima volta Rai Ita-
lia dedicherà uno speciale di approfondimento alla Borsa organizzata in Basilicata e al suo tema cardine.
Roots-IN si conferma quale punto di riferimento nazionale e internazionale per il turismo delle radici e Matera, città simbolo di resilienza e innovazione turistica, rappresenta la cornice ideale per un evento di tale portata, rafforzando il suo ruolo di hub internazionale e la Basilicata come destinazione d'eccellenza per un turismo culturale e rigenerativo.

D I ROSA L EPO R ACE
Èstato presentato lunedì 10 novembre a Policoro “Siris”, l’intervento artistico di valorizzazione del Parco Archeologico di Herakleia (Matera), curato da STUDIO STUDIO STUDIO, il laboratorio interdisciplinare fondato da Edoardo Tresoldi, con la direzione artistica di Antonio Oriente. Il progetto, che unisce arte contemporanea, paesaggio e memoria, comprende tre opere site-specific: “Rovina Inversa” del duo belga Gijs Van Vaerenbergh, “Chora” dell’artista spagnola Selva Aparicio e “Arbosonica” dell’italiano Max Magaldi, realizzata con i contributi originali della poetessa Claudia Fabris e della musicista Daniela Pes. A raccontare l’intero percorso creativo, dai sopralluoghi all’inaugurazione, è il documentario firmato da Giovanni Troilo, autore di fama internazionale. “Siris” nasce all’interno del progetto ministeriale “Valorizzazione aree sacre del Parco Archeologico di

Herakleia e realizzazione di un Ecomuseo”, finanziato con fondi del PON “Cultura e Sviluppo” –FESR 2014-2020, sotto la responsabilità dell’architetto Giuliano Zerillo. L’intervento, completato nella primavera del 2025, ha l’obiettivo di rendere accessibili e comprensibili anche ai non addetti ai lavori le testimonianze archeologiche del Parco, attraverso opere d’arte contemporanea capaci di evocare i valori simbolici del Tempio Arcaico e del Santuario di Demetra. Il progetto, infatti, mette in dialogo memoria e paesaggio, passato e presente, reinterpretando il sacro come un intreccio tra dimensione umana, spirituale e naturale. Con “Siris” l’arte diventa strumento di mediazione culturale e di rinascita percettiva, restituendo al sito una voce nuova, capace di rinnovare il rapporto tra le rovine e la comunità. Nel cuore del Parco, “Rovina Inversa” di Gijs Van Vaerenbergh capovolge la logica stessa della rovina: invece di sprofondare, il Tempio Arcaico si solleva nel vuoto. L’opera, alta circa dodici metri, sospende nello spazio la parte superiore del tempio, come se la memoria stessa si fosse fatta materia. L’architettura, reinterpretata con una struttura reticolare in metallo e malta, gioca con l’illusione e la gravità, restituendo una monumentalità che sfida le regole della percezione e fa della rovina un corpo vivo, oscillante tra presenza e assenza. “Chora”, il percorso scultoreo di Selva Aparicio, si sviluppa invece nel Bosco Sacro, tra le sorgenti e le

tracce del Santuario di Demetra. L’artista spagnola realizza sette edicole votive, scolpite e impresse con rilievi botanici di piante raccolte sul posto, che diventano omaggi alla natura come nuova divinità. Le sculture si rivelano al visitatore come tappe di un rito laico e contemplativo, un cammino di meditazione che culmina in un’edicola più grande, dedicata alla presenza-assenza di Demetra, simbolo del femminile, della fertilità e del ciclo vitale. Qui l’arte si fa rito di riconciliazione con la terra, un ex voto collettivo alla sacralità naturale. “Arbosonica” di Max Magaldi, con le parole di Claudia Fabris e la voce di Daniela Pes, aggiunge al paesaggio una quarta dimensione: quella del suono. L’opera, fruibile attraverso un’APP con mappature geoloca-

lizzate, trasforma l’intero Parco in un organismo sonoro che respira, parla e risuona. I suoni reali – vento, acqua, canti di uccelli – si fondono con composizioni e testi poetici, creando un’esperienza immersiva in cui la tecnologia non separa ma riconnette. Le cuffie a conduzione ossea permettono di ascoltare senza isolarsi, mentre le parole di Fabris germogliano come semi di senso lungo il cammino e la voce di Pes, arcaica e futuribile, diventa eco del mito di Demetra e Persefone. In “Arbosonica” il paesaggio è la partitura stessa, e il visitatore un elemento della sua sinfonia. “Siris” è dunque un progetto corale e sperimentale che unisce arte, architettura e natura per restituire un dialogo profondo con la storia della Magna Grecia. Le opere, reversibili e non invasive, si inseriscono nel paesaggio come presenze effimere ma dense di significato, capaci di ridefinire la percezione del sacro e di restituire al Parco di Herakleia una nuova centralità culturale. Come afferma Antonio Oriente, “le forme accennate restituiscono l’idea di incompiutezza, la percezione della fragilità del tempo che non viene cancellata dal restauro né dalla ricostruzione, ma crea un nuovo abitante del Parco, straniero e autoctono nello stesso luogo, scomparso e vivo nello stesso tempo”. Il documentario di Giovanni Troilo accompagna questa visione intrecciando arte e territorio in un racconto che segue gli artisti tra studi, residenze e riti locali, fino alla restituzione pubblica delle opere. In “Siris” la Basilicata diventa così un laboratorio di riflessione sul rapporto tra memoria e contemporaneità, tra archeologia e immaginazione: un luogo dove, come scriveva Marc Augé, “la vista delle rovine ci fa intuire l’esistenza di un tempo puro, non databile, un tempo perduto che l’arte talvolta riesce a ritrovare”.


A Key West il team di Amato e Lo Piano firma un terzo posto storico e chiude quarto nella classifica generale, sfiorando il podio finale
Si sono concluse a Key West le Finali del Campionato Mondiale di Motonautica, l’appuntamento più prestigioso e atteso della disciplina a livello globale. Dal 2 al 9 novembre, la città della Florida è stata il centro pulsante della motonautica mondiale, con l’arrivo di ben 96 equipaggi provenienti da oltre 25 Paesi, suddivisi nelle diverse categorie che hanno animato un’intera settimana di gare spettacolari, seguite da migliaia di appassionati lungo le coste e nelle aree dedicate al pubblico.
In questo contesto di massimo livello, l’Italia ha messo a segno un risultato storico grazie all’AL&AL Racing Team, unico equipaggio italiano presente in gara, schierato nella categoria Factory Stock. Il team, guidato dai piloti Alfredo Amato e Roberto Lo Piano, ha affrontato tre prove particolarmente intense e combattute, confermando competitività e determinazione ad altissimo livello.
Il risultato più significativo è arrivato nella prima gara, conclusa con uno straordinario terzo posto: si tratta del primo podio italiano nella storia della competizione di Key West, la più iconica e prestigiosa del panorama mondiale della motonautica.
L’impresa ha dimostrato la capacità dell’equipaggio di confrontarsi alla pari con le migliori realtà internazionali. Il percorso di AL&AL Racing Team è proseguito con due ulteriori prove ad alto tasso tecnico e agonistico, che hanno consentito di chiudere la classifica generale al quarto posto, a pochissimi punti dal podio finale. Il risultato assume un valore ancora più significativo considerando che Key West rappresenta non solo il momento più alto della stagione sportiva, ma anche l’evento conclusivo del grande calendario internazionale di motonautica: le competizioni globali riprenderanno nel 2026. Per AL&AL Racing Team si apre così una nuova fase, in vista del prossimo anno, con l’obiettivo di tornare a competere ai massimi livelli e consoli-

dare la propria presenza sulla scena mondiale. Il lavoro di preparazione, sviluppo e allenamento proseguirà senza sosta per presentarsi pronti alle nuove sfide che attendono il team.
A supportare l’equipaggio in questa impresa è stata l’intera struttura dell’AL&AL Racing Team, completata dal Team Principal Emanuele Corsico Piccolini, dal Team Manager Vincenzo Mariniello e dal prezioso lavoro dei crew members Ivan Barbato e Ciro Monti, veri e propri artefici dell’efficienza meccanica e operativa della barca nelle condizioni più estreme. «Essere saliti sul podio a Key West è un risultato straordinario, emozionante e storico per noi e per l’Italia», ha dichiarato il pilota e team owner Alfredo Amato. «Abbiamo affrontato tre gare durissime, dando tutto in acqua e lavorando al massimo per portare a casa un risultato importante. Essere stati competitivi in un contesto così selettivo ci riempie di orgoglio e ci spinge a guardare con grande determinazione al futuro».
L’AL&AL Racing Team chiude quindi questa stagione mondiale con un bilancio estremamente positivo, consegnando all’Italia un risultato senza precedenti e ponendo le basi per un 2026 ricco di nuove ambizioni e opportunità.

