Internos Nr.2_luglio/Juli 2011_La Strada - Der Weg ONLUS

Nr.0 / 011

Periodico trimestrale Vierteljährliche Zeitschrift

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Sommario - Inhaltsverzeichnis

Utopia Umwelt und Spass Exit Speciale pellegrinaggi Perugia Assisi Sant’Antimo Borgo Valsugana Firenze Oies San Giorgio Ricerca “Alto Adige in sport-Südtirol und der Sport” Dieci Anni Excelsior Una stagione indimenticabile La povertà taciuta Camminar la strada Dall’assemblea annuale della FICT Abbiamo letto per voi - Wir haben für euch gelesen Cosa bolle in pentola

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Utopia

una spinta per trovare il giusto equilibrio tra il reale e l‘ideale

In un’associazione che si occupa di cose molto concrete e di persone in carne e ossa deve esserci posto anche per un’idea come quella di utopia. La parola utopia oggi e un po` desueta. È presa quasi come visione ingenua, qualche cosa che è assolutamente lontana dalla realtà, che è infondata, irraggiungibile. ll vocabolo è entrato in crisi quando sono crollate le ideologie, le quali di loro natura avevano grandi visioni d’insieme, discutibili in molti punti, ma significative. Oggi noi le abbiamo sepolte e siamo diventati persone che vivono di piccoli orizzonti,

di piccoli interessi, di piccoli pensieri e progetti, di un pensiero debole. Ci accorgiamo di questo osservando la filosolia e la politica del nostro tempo.

Scriveva Antoine de Sant Exupéry:”Se volete un marinaio, un navigatore, non dovete solo insegnargli come si fa a costruire una nave con le doghe, la pece ecc.: non ne farete mai un marinaio; dovete invece insegnargli la nostalgia del mare spazioso e infinito». L’utopia ci porta a dare forma concreta, anche se parziale, a quell’attesa inconscia di un mondo più fraterno e più giusto che tutti sentiamo. La nostra utopia è la continua ricerca, il non rimanere bloccati e fermi su esperienze passate, anche se positive, l’essere costantemente orientati al nuovo, anche se questo esige fatica, rischio e critica.

Don Giancarlo Bertagnolli fondatore e assistente spirituela Associazione “La strada - Der Weg”

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„Umwelt und Spass” Das Sommerprojekt der Nachmittagsbetreuung „Pflicht und Spass“

Wie der Name bereits sagt, endecken wir diesen Sommer unsere Umwelt mit jeder Menge an Spass! Ganz nach dem Motto „nur das was man schätzt, schützt man auch“ versuchen wir die Kinder und Jugendlichen für ihr Umfeld und das Geschehen auf dem Planeten etwas zu sesibilisieren.

Durch spielerische Aktivitäten, Ausflüge und kreatives Arbeiten in den Bereichen Natur, Ernährung, Bewegung, ferne Länder und Recycling möchten wir den Heranwachsenden die Welt aus einer (vielleicht) neuen Perspektive zeigen, denn das Stadtleben, sowie die Möglichkeiten der Schule erlauben es meist nicht, sich intensiver mit diesen Themen auseinanderzusetzen. Wir versuchen den Kindern und Jugendlichen die Auswirkungen unseres Handelns bewusst zu machen und ihnen die Wichtigkeit jedes einzelnen von uns zu vermitteln. Es ist uns ein Anliegen, dass sie dadurch ein Gefühl der Mitverantwortung entwickeln und durch das Kennenlernen und Erproben von alternativen Handlungsmöglichkeiten den Ansporn erlangen

sich aktiv für die eigene Gesundheit, sowie für ihre Umwelt einzusetzen, wenn auch nur im kleinen Rahmen.

Bis jetzt haben wir schon einiges über unsere Umwelt in Erfahrung bringen können, wie z.B. den Lebensraum Wald und den Lebensraum Fluss, die Pflanzenwelt, die gesunde Ernährung und das Erproben der eigenen Backkünste, den Vorgang vom Korn zum Mehl und das Leben auf einem Bauernhof, sowie sportliche Aktivitäten und Yoga.

Noch ist der Sommer jedoch nicht zu Ende, die Themen „ferne Länder“ und „Recycling“ gilt es noch zu ergründen.

Zu welchen neuen Erkenntnissen werden sie uns noch führen?

Es bleibt spannend!!

Wahrscheinlich werden unsere Sprösslinge die Welt nicht um 180° drehen, vielleicht aber regt dieser Sommer ihr Interesse für ihr Umfeld und die Entwicklung unseres Planeten etwas an...das wäre für uns auf alle Fälle wünschens und erstrebenswert, denn schliesslich sind die Kleinen von Heute die Grossen von Morgen!!

Barbara Messner Erzieherin - Nachmittagsbetreuung „Pflicht und Spass“

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EXIT

Il giorno 11 luglio l’associazione La Strada – Der Weg ha promosso una conferenza stampa per presentare il servizio EXIT. Hanno partecipato i giornalisti di Dolomiten, Alto Adige e Corriere dell’Alto Adige, che hanno scritto gli articoli sui rispettivi giornali, inoltre era presente la troupe di Rai 3 che ha

un’azione di rilancio attraverso l’utilizzo di un nome e di un logo più chiari e comunicativi, proprio nell’intento di farci conoscere ai ragazzi e alle famiglie che si trovano davanti al problema del consumo di sostanze. Lo sforzo di comunicazione è sfociato in una cartolina che distribuiremo su tutto il territorio provinciale, dai luoghi più formali (distretti socio - sanitari, scuole, forze dell’ordine) a quelli più informali ma molto frequentati (supermercati, far-

mandato in onda il servizio sul TG regionale e su Sender Bozen.

Il servizio EXIT presentato alla stampa è un’evoluzione del servizio di prevenzione secondaria già operativo dal 2004, che aveva, però, bisogno di

macie, chiese). Di seguito una breve presentazione del servizio.

EXIT è il servizio della Prevenzione Secondaria dell’Associazione La Strada - Der Weg. È nato nel 2004, è finan-

una via d‘uscita per giovani consumatori

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ziato dall’Ufficio Distretti Sanitari della Provincia Autonoma di Bolzano ed ha

come obiettivo principale quello di evitare che nelle persone che già consumano sostanze, si instauri una dipendenza da sostanze psicoattive legali e illegali o che si instaurino dei comportamenti che si configurano come una dipendenza.

Gli utenti del servizio sono i consumatori di sostanze, i loro famigliari e servizi/istituzioni che a qualsiasi livello entrano in contatto con consumatori di sostanze psicoattive.

Le attività primarie sono la consulenza ed il sostegno psicologico dei consumatori e dei loro familiari attraverso colloqui individuali, famigliari e di gruppo. Tali interventi, svolti da un team di psicologi sono gratuiti. In certi casi si rivela importante un’attività psicodiagnostica per una migliore compren

sione del problema e analisi della domanda, al fine di formulare la migliore indicazione possibile.

La metodologia di intervento attraverso colloqui clinici e motivazionali, cerca di comprendere e far comprendere al ragazzo quello che succede dentro di lui, portare l’adolescente ad interessarsi al proprio mondo interno e a sviluppare delle capacità di introspezione e mentalizzazione.

Il coinvolgimento e la consultazione con la famiglia ha lo scopo di individuare le dinamiche familiari e ricondurre il problema nel sistema in cui nasce.

Inoltre vengono valutati i fattori di rischio: la modalità del consumo, la presenza di comportamenti a rischio, l’organizzazione e la dinamica familiare, l’interazione con il gruppo dei pari, la disponibilità della sostanza nell’ambiente del ragazzo, la presenza della “Sensation seeking”, di strategie di soluzione dei problemi disfunzionali e l’impulsività tra le caratteristiche della personalità. Questi fattori hanno un valore predittivo riguardo allo sviluppo di una dipendenza.

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EXIT

Ein Ausweg für junge Konsumenten Der Dienst für Sekundärprävention des Vereins „La Strada - Der Weg“ ist im Jahre 2004 entstanden und wird seitdem, von den Sanitätsdiensten der Autonomen Provinz Bozen finanziert.

Das Hauptziel dieses Dienstes besteht

darin zu vermeiden, dass sich eine Abhängigkeit von sowohl legalen als auch illegalen psychotropen Substanzen bzw. Verhaltensweisen, bei einer Risikogruppe von Jugendlichen manifestiert.

Der Dienst wendet sich an die folgenden Interessensgruppen: Konsumenten, deren Familienangehörigen, Dienste bzw. Institutionen, welche in irgendeiner Art und Weise in Kontakt sind mit Personen, welche Substanzen konsumieren.

Die Hauptaktivitäten des Teams, welches sich aus Psychologen zusammensetzt, sind die Beratung und psychologische Unterstützung der Konsumenten und deren Familien-

angehörigen durch Einzelgespräche, Familien- oder Gruppengespräche. In bestimmten Fällen ist eine psychodiagnostische Abklärung für das bessere Verständnis der Problematik und eine

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Problemanalyse erforderlich, um eine bestmögliche Indikation zu geben. Der Dienst ist kostenlos.

Mithilfe von klinischen Gesprächen und von Mediation wird einerseits versucht, den Heranwachsenden zu ver-

gen und das Problem im Subsystem, in dem es entstanden ist, zu lösen.

Ausserdem geht es darum, Risikofaktoren zu ermitteln, welche Prädiktoren für eine Abhängigkeit darstellen. Dazu gehören: problematischer Konsum,

stehen und andererseits ein Bewusstsein zu schaffen, was in ihm vorgeht und welche Realität ihn umgibt. Das Ziel der Beratungsgespräche lautet, den Jugendlichen zu motivieren, sich für seine innere Welt zu interessieren, indem die Fähigkeit zur Introspektion und Mentalisation verbessert wird.

Die Einbeziehung und Beratung der Familienangehörigen in die psychologische Arbeit hat den Sinn, die Dynamiken innerhalb der Familie aufzuzei-

Risikoverhalten, Familienorganisation und –dynamik, Peergruppe, Verfügbarkeit der Substanz, Sensation Seeking, dysfunktionale Bewältigungsstrategien, Impulsivität.

Die Psychoogen des Dienstes Exit Gli psicologi del servizio Exit Manuela Gius Luca Guerrato Alois wieser

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Speciale pellegrinaggi Umbria Trentino Toscana Alto Adige Veneto

a cura di Paolo Spolaore

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Pellegrinaggio a Perugia/Assisi/ S. Antimo Venerdì maggio ci si ritrova in Associazione di buonora. Questa volta il gruppo è più sparuto. Don Giancarlo ci rappresenta all’incontro con il Papa ad Aquileia, ma è presente il “vicario” don Luciano. Inoltre accanto ad Annamaria, che ormai ci frequenta abitualmente, registriamo delle “new entries”: il marito “Anna, Maria” e poi Mariuccia e anche “Anna, Elena”. Partiamo con l’aria frizzante e il cielo blu terso che ci accompagneranno per tutto il tempo.

Il Rosario condotto da don Luciano si intesse con la scuola della preghiera di

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Benedetto XVI. Arriviamo al Convento delle Clarisse di Perugia con notevole ritardo, ma Suor Chiara Speranza ci accoglie con il suo proverbiale sorriso, ci assiste per il pranzo e si sofferma col gruppo rispondendo alle domande serrate, in particolare di don Luciano, sulla gioia di “stare” accanto a Dio. Suor Sara Donata illustra, soprattutto per i neofiti, le meraviglie dell’affresco della Madonna delle Grazie del Perugino. Poi la S. Messa coi Vespri celebrata da don Luciano in cappella. Il ritardo accumulato ci permette solo un veloce attraversamento a piedi del centro storico di Perugia, così qualcuno può ammirare per la prima volta la stupenda

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fontana e la fortezza sotterranea. L’oasi di Foligno ci accoglie per la cena. Al gruppetto di valorosi che si incammina per una breve passeggiata lungo i tornanti di accesso l’assoluta mancanza di inquinamento luminoso regala la vista notturna della piana di Foligno , un tappeto di stelle in cielo e, incredibile … la danza delle lucciole!

Per sabato 7 maggio si concorda una partenza anticipata. A S. Maria degli Angeli visitiamo la Porziuncola ed i luoghi francescani (giardino delle rose, dimora…). Alle ore 11 S. Messa concelebrata da don Luciano nella cappella di S. Chiara. Quindi un intelligente cambiamento di programma ci porta a Spello. All’Eremo di S. Girolamo, Hartwig ci racconta le esperienze dei gruppi GS degli anni ’60. Dopo il pranzo all’Oasi si riparte. Una breve sosta alla chiesa che conserva il Tugurio del Santo, poi saliamo ad Assisi. Don Luciano ci conduce alla Basilica e alla cripta del Santo. Poi ci disperdiamo in una Assisi assolata e invasa dalla folla del Calendimaggio che ci costringe a strane deviazione per raggiungere la Basilica di S. Chiara ed i luoghi francescani della “prigione” e delle “stalle” della famiglia di S. Francesco. Quindi ripassiamo alla Porziuncola dove don Luciano ci guida nel lucrare il Perdono di Assisi. Dopo la cena all’oasi i più instancabili (o romantici!) scendono a visitare il centro di Foligno, ancora segnato dai postumi del terremoto.

Domenica 8 maggio si parte alla buonora prevista. Il pullmino si arrampica per le verdi colline dell’Umbria fino a raggiungere la terra di Siena. All’improvviso, di un bianco abbagliante contro il verde del paesaggio e l’azzurro del cielo, ecco l’abbazia di S. Antimo, una delle chiese più antiche. L’interno ci affascina ancor più con le colonne slanciate, il soffitto altissimo, la cripta misteriosa, le colonnine misteriose traslucide di marmo alabastrato … Assieme ad altri pellegrini assistiamo alla S. Messa che don Luciano concelebra coi canonici Agostiniani secondo il rito gregoriano. E’ bello poterlo seguire con un utile manuale ed il foglio del giorno; quasi non ci si accorge dei 90 minuti! Una sosta in una trattoria vicina ci permette di assaggiare pane, salumi, formaggi e … vino locale. Lo spuntino concilia per alcuni il pisolino, nonostante qualche sottogruppo ridanciano. Tra soste, Rosario e valutazioni il viaggio scorre tranquillo verso un rientro puntuale. Arrivederci e grazie a gli organizzatori!

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Borgo d’estate

Il caldo abbraccio di Firenze

Partiamo ed arriviamo alla spicciolata in tre automobili: siamo una dozzina.

Il tempo di riunirci sul piazzale del convento di San Damiano per poi entrare puntuali per la Santa Messa concelebrata da don Giancarlo e don Luciano. Come al solito le Sorelle di clausura aprono una porzione della “grata” per seguire il rito. Inaspettatamente don Giancarlo decide di celebrare la S. Messa mantenendosi girato verso le monache, ché noi della Strada abbiamo comunque più occasioni di seguire le sue celebrazioni. Abbiamo l’impressione che le Clarisse abbiano molto apprezzato questo gesto.

L’omelia richiama le meraviglie del rapporto trinitario. Poi la lettura di brani del Testamento di Santa Chiara a monito ed esortazione delle Sorelle.

Al termine Hartwig intona la canzone della Strada e questa volta il gruppo, nonostante le new entries, non sfigura. Quindi ci spostiamo in parlatorio.

Alla grata si succedono i “primi” e gli “ultimi”, tutti apprezzano la vivacità e l’allegria delle giovani Sorelle. Sarà un arrivederci all’autunno. Scendiamo in paese sotto la pioggia. Una sosta al bar per rifocillarci e poi il rientro quasi in nottata.

Questa volta più che un gruppo siamo una delegazione sudtirolese: oltre all’Assistente spirituale don Giancarlo, al presidente Spolaore e al vicepresidente Seifert sono con noi dall’Überetsch/ Unterland don Luciano e Annamaria e da Falzes-Pusteria i 3 fratelli Hubert.

Partiti nel tardo pomeriggio di lunedì 23 maggio da Bolzano, grazie alla fulmineità dell’autista-guida Hartwig possiamo già pernottare presso le Orsoline de “I Cancelli”. La mattina di martedì saliamo al Convento delle Carmelitane per assistere alla Santa Messa concelebrata da don Giancarlo, don Andreas (?) e don Luciano. Il coro della “Strada”, integrato dai fratelli Hubert, fa una gran bella figura! Quindi un breve incontro con Suor M. Maddalena, che può rivedere 3 dei suoi fratelli, i quali resteranno presso il convento fino alla partenza. Quindi Hartwig riesce a “pilotarci” fino all’incontro con i coniugi Castelli, Eugenio e Bice, amici di vecchia data.

Dopo pranzo don Giancarlo si ferma da loro, mentre i più vigorosi si godono “il caldo abbraccio di Firenze” cercando di volta in volta rinfresco e ristoro in S. Croce, agli Uffizi e in una bottiglieria già scoperta qualche anno fa da Hartwig e la cara Titti. Una breve sosta anche a casa Castelli per prelevare don Giancarlo e poi la ricerca di refrigerio con una cena frugale sulla piazzetta di

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Fiesole. Dopo il rientro alla residenza dei “Cancelli” alcuni di noi vengono coinvolti in una conversazione teologica da parte di una simpaticissima ospite partenopea.

La notte è calda. Fra i ricami delle siepi di bosso del giardino all’italiana rivedo le lucciole. Mercoledì maggio saliamo per tempo al convento delle Carmelitane per prendere posto nella chiesa che alle .30 è già gremita di

fedeli, ma soprattutto di seminaristi, diaconi e sacerdoti per la celebrazione dell’emerito Cardinale Piovanelli, che richiama all’attualità delle visioni di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, nel 0 ° anniversario della morte.

Dopo un breve rinfresco e il commiato commosso da suor Maria Maddalena e dalla Superiora il nostro autista/guida ha modo di stupirci anche con un rientro fulmineo a Bolzano.

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Pellegrinaggio annuale dell’Associazione ad Oies Val Badia Per ringraziare il Santo Giuseppe Freinademetz ci siamo recati come ogni anno alla sua casa natale. La delegazione era divisa in due gruppi: i “cam-

fu la stalla del maso, don Giancarlo ha celebrato la S. Messa in presenza di alcune vecchie conoscenze. Il sole si è concesso con un’avarizia burlona compromettendo lo zelo dei fotografi senza peró scoraggiare i “camminatori”. I “comodi” si sono consolati con un ottimo pranzo al “Cavallino” di San

minatori” sono partiti prima ed arrivati dopo, quando i “comodi” avevano già pregato la Via Crucis nella stube che vide i natali del Santo. Insieme abbiamo ascoltato Padre Piri raccontarne la vita e poi, nella cappellina che

Leonardo. Quindi il rientro in ordine sparso. Salvo imprevisti i pellegrinaggi riprenderanno con il fine settimana del 3 settembre a Loreto. Qualcuno di noi si ritroverà ad inizio di luglio all’Eremo del Garda. Una serena estate a tutti!

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All’eremo di San Giorgio Storia e vita L’Eremo San Giorgio (Bardolino – Verona) fu fondato nel 1 3 da monaci provenienti dall’Eremo di Monte Rua (Padova), della congregazione eremitica camaldolese di Monte Corona, famiglia monastico-eremitica nata nel 1 0 con intenti di riforma nel solco della tradizione camaldolese, e da allora del tutto autonoma rispetto all’evoluzione nella storia del ceppo originario. I lavori di costruzione continuarono per tutto il secolo XVII e furono completati con l’edificazione della chiesa nel 1704. In seguito alla soppressione napoleonica del 1810 l’Eremo venne abbandonato e il complesso fu abitato da contadini fino al 1885, quando ritornò a risieder-

vi una comunità coronese fino al 1993, salvo il breve periodo di un decennio negli anni sessanta del secolo appena passato, in cui le strutture furono utilizzate dalla diocesi di Verona come casa per esercizi spirituali.

I monaci che oggi vivono nell’Eremo san Giorgio offrono ai visitatori uno spazio di silenzio per l’orazione personale nella chiesa, e a coloro che ne sono interessati la possibilità di partecipare a tutti i momenti della loro preghiera liturgica. Secondo la tradizione unanime e continua del monachesimo di ogni epoca, offrono, inoltre, nei limiti degli spazi oggi disponibili e delle loro forze attuali, la possibilità di essere ospitati a coloro che intendono trascorrere qualche giorno di preghiera, condividendo i ritmi di vita della comunità nel clima dell’”ora et labora”.

Orario della Liturgia Giorni feriali 6.00 Ufficio delle letture .30 Lodi 1 . 0 Ora media 18.30 Vespri – Eucaristia Note del soggiorno Quest’anno il gruppo di componeva di 18 partecipanti, in buona parte gli stessi dell’anno precedente. Oltre a seguire fedelmente la liturgia, abbiamo avuto la splendida opportunità della “Lectio divina” tenuta ogni giorno da padre Franco Mosconi sugli Atti degli Apostoli. Il clima, meno torrido dell’anno precedente, ha favorito la concentrazione, come pure la più stretta osservanza della regola del silenzio da parte dei partecipanti. L’appuntamento è per il 01 , dal al luglio, per un gruppo più ristretto di “eletti”.

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Ricerca sociologica „Alto Adige in Sport“ „Südtirol und der Sport“

uno studio promosso dal centro studi dell‘Associazione Si è svolta lo scorso 9 giugno presso l’aula magna del liceo Pascoli di Bolzano la presentazione della ricerca “Alto Adige in sport – Südtirol und der Sport”, promossa dall’Associazione “La Strada Der Weg” in collaborazione con- e su proposta del sociologo Gennaro Testa, già relatore al nostro convegno Storie di Vita, Storie di Sport dello scorso dicembre Si è trattato del tentativo di fotografare a livello qualitativo la situazione dello sport in Alto Adige, in particolar modo cercando di capire come la gente la pensa rispetto ai valori che lo sport può promuovere anche per la vita di tutti i giorni, e ai contenuti educativi che la pratica di una sana attività sportiva può trasmettere ai giovani.

Alla presentazione erano presenti tra il pubblico, oltre a tutti i rappresentanti dei media locali, un nutrito gruppo di studenti che avevano partecipato alla ricerca. Sul palco, con la moderazione di Massimo Antonino, si sono avvicendati Don Giancarlo Bertagnolli, il Presidente Paolo Spolaore, l’Assessore alle attività sociali del Comune di Bolzano Mauro Randi e il sociologo Gennaro Testa, coordinatore scientifico della ricerca.

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Quest’ultimo, nel suo intervento oltre a presentare i contenuti principali della ricerca, ha fatto riferimento anche al tema delle scommesse clandestine e del doping, di forte attualità su tutta la stampa nazionale proprio in quei giorni. Testa ha invitato i giovani presenti, ma non solo loro, a passare dalla cultura dell’ANCHE…(anche gli altri fanno così, dunque anch’io lo posso fare)alla cultura dell’ANCHE SE (anche se gli altri si comportano in un certo modo IO faccio diversamente). In questo senso lo sport praticato e insegnato in modo sano può contribuire a migliorare la formazione etica delle persone, trasmettendo quei valori che troppo spesso rimangono una parte invisibile dello sport, offuscati da aspetti mediatici quali ricerca esasperata di successo, ricchezza, vita spensierata, ecc…

Il dott. Gennaro Testa, docente di sociologia delle attività sportive presso l’Università di Firenze ha assunto il ruolo di coordinatore scientifico della ricerca predisponendo i questionari, anche in base alle indicazioni ricevute dall’Associazione.

Inutile negare che tali indicazioni provengono in gran parte dal bagaglio esperienziale accumulato negli ultimi dieci anni all’interno del progetto Excelsior dell’Associazione. In questo senso la ricerca è stata intesa anche come un’importante evento per suggellare il decimo anno di fondazione di Excelsior.

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Tecnicamente il mese di marzo è stato utilizzato per il confronto sui contenuti e la predisposizione del questionario bilingue. I mesi di aprile e maggio sono stati dedicati alla somministrazione dei questionari e alla stesura delle valutazioni che sono sfociate in una pubblicazione consultabile presso la

SĂœDTIROL und der

T

SPO R eine soziale Studie, die die Situation des Leistungs-,Schul- und Freizeitsports in unserer Provinz darstellt

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nostra biblioteca.

311 le persone intervistate di entrambi i gruppi etnici, suddivise in categorie: studenti di scuola media e superiore, giovani atleti, insegnanti, genitori e allenatori. Complessivamente gli atleti hanno rappresentato diverse discipline sportive comprendenti sia sport di squadra che individuali. Le rilevazioni sono state effettuate oltre che nel capoluogo in ulteriori 10 localitĂ della provincia tra cui i centri maggiori Merano, Bressanone e Laives. scuole, di seguito elencate, hanno fornito una collaborazione determinante ai fini del risultato finale: scuole medie Aufschneiter e Alfieri (Bolzano); scuola media Filzi ( Laives); scuola media von Hoffensthal (Renon); istituto tecnico commerciale Kuntner ; liceo Pascoli e liceo Toniolo(Bolzano); liceo Fallmerayer (Bressanone); Liceo Carducci (Merano).

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Tra i risultati emersi vogliamo sottolineare soprattutto quattro aspetti: a) Emerge con forza da parte dei giovani, a differenza degli adulti, la capacità di legare la pratica sportiva al tema del sogno, come principale fattore motivante per chi pratica sport. Il saper sognare dei giovani nello sport è strettamente legato alla passione ed alla conseguente capacità di darsi degli obiettivi ed accettare dei sacrifici. b) Molti giovani (più di un terzo) vedono distanti il mondo della scuola e quello dello sport mentre gran parte degli attori della ricerca (80%) vede la famiglia come una risorsa positiva nella pratica sportiva dei ragazzi. Questo dato dovrà far riflettere sula strada

da sx: Mauro Randi, Gennaro Testa,

don Giancarlo Bertagnolli, Paolo Spolaore che ancora è da percorrere per far si che la scuola dia più valore alla materia sportiva, riconoscendole il ruolo educativo e formativo che le compete c) Gli attori della ricerca vedono nello sport non solo un veicolo per mi18

gliorare le proprie prestazioni a livello fisico, ma soprattutto uno strumento per apprendere e trasmettere valori positivi che poi rimangono per la vita d) In generale emerge un dato importante e cioè che in Alto Adige lo sport è considerato dalla popolazione di tutte le fasce d’età un bene comune, un elemento fondante per la qualità della vita, che va preservato e se possibile potenziato affinchè si riconosca nello sport soprattutto quel valore formativo che può contribuire a creare una società migliore Dalla ricerca è scaturita una pubblicazione bilingue consultabile presso la nostra biblioteca, i cui testi sono stati redatti dal dott. Testa, tradotti dalla dott.ssa Simone Sanin e impaginati graficamente dal Centro Studi dell’Associazione. La squadra dei rilevatori era composta dai dipendenti dell’Associazione Andrea Vigni, Manuel Mattion, Barbara Messner, Dario Volani, Massimo Antonino e dalla studentessa universitaria e tirocinante presso il Centro Studi Sonia Schroffenegger, a cui va un particolare ringraziamento per il lavoro svolto M.A. Centro Studi

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Dieci anni Excelsior

importante traguardo per il progetto che coniuga sport ed educazione Il dieci giugno scorso il G. S. Excelsior dell’Associazione “La Strada Der Weg” ha festeggiato un compleanno impor tante.

i ragazzi di Excelsior assieme alle squadre dei giornalisti e del Comune di Bz Dieci anni sono passati da quella primavera del 001, in cui un gruppo di giovani del centro giovanile “Charlie Brown” assieme agli animatori fondò una squadra di calcio, inizialmente un po’ strampalata, ma che negli anni ha saputo guadagnarsi una chiara collocazione nell’ambito sportivo territoriale quale progetto di cultura e formazione attraverso lo sport.

La location scelta per la festa è stata la splendida cittadella sportiva di Maso

della Pieve gestita dalla cooperativa Sport City e per l’occasione aperta tutta la notte in quanto ospitante la seconda edizione della Notte Bianca dello Sport.

Alle ore 0.00 in punto, in coincidenza con l’apertura della notte bianca, la dirigenza di sport City ha reso onore al Progetto Excelsior invitando sul palco delle autorità per due brevi interventi

di ringraziamento il presidente Paolo Spolaore e il referente per il progetto Excelsior Massimo Antonino. A seguire è iniziato il torneo triangolare in cui il G.S Excelsior ha sfidato la rappresentativa dei giornalisti locali e la squadra del Comune di Bolzano capeggiata dal vicesindaco e assessore allo sport Ladinser e dall’Assessore alle attività sociali Randi. Dopo il torneo, alla presenza dell’assessore Ladinser, autore di un breve discorso di ringraziamento, si è svolta una piccola festa con le immancabili dieci candeline sulla torta di compleanno.

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Si potrebbe pensare che in un contesto normale la festa potesse considerarsi conclusa. Ma come ormai ben sapete, Excelsior non è una realtà “normale” e comunque i dieci anni di attività andavano festeggiati in modo straordinario.

Perciò allo scoccare della mezzanotte il G.S Excelsior ha accolto sul campo da

calcio una trentina di ex giocatori della squadra che negli anni passati hanno dato il loro contributo alla buona riuscita del nostro progetto.

Così tra saluti e abbracci di amici ritrovati si è formato un gruppone di 0 persone, che suddiviso in due squadroni ha dato vita ad una mega partita notturna durata quasi ore.

Le due squadre sono state sapientemente dirette dalle panchine dai due mister che hanno segnato la storia di Ecelsior: Valter Vezzù, timoniere della squadra per quasi sette anni e Stefano Petrera, detto Pedro, l’attuale mister e fautore della prima storica vittoria in campionato.

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La partita è stata interrota poco prima delle quattro, alle prime avvisaglie di crampi e malesseri vari, con un punteggio che nessuna ricorda. Tutti ricorderanno invece per sempre il clima goliardico e divertente, gli sfottò e le belle giocate, in poche parole la gioia di esserci.

la squadra attuale mescolata ai tanti ex intervenuti per la maratona notturna Questo rimane in fondo uno degli obiettivi del progetto: scegliere questa squadra, non perché è forte (e qui non c’è pericolo di sbagliarsi), ma perché al suo interno ci si trova bene, cioè si sperimenta l’accoglienza e l’amicizia.

Buon compleanno Excelsior M.A.

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Excelsior...una stagione indimenticabile

la gioia per la vittoria, la disperazione per una tragedia…e tanta voglia di continuare a sognare…

A due mesi dalla fine del campionato, guardando indietro scopriamo di esserci appena lasciati alle spalle una stagione intensa di risultati importanti e di forti emozioni. Come dimenticare la prima storica vittoria di Excelsior dopo dieci anni di attività (20 nov.

2010 Excelsior vs Barbiano 2:1) o il convegno Storie di Vita Storie di Sport (16 dic. 2010) alla presenza di Damiano Tommasi e Stefano Bizzotto?

La seconda parte della stagione doveva essere un crescendo che ci avrebbe portato a festeggiare con una serie di iniziative il nostro decimo compleanno.

Invece, come spesso accade, è arrivata anche una doccia fredda, uno scherzo brutto del destino. Chi si sarebbe immaginato che proprio nel corso di una partita di campionato ci avrebbe raggiunto la tremenda notizia della morte di uno dei nostri ragazzi, Daniele, strappato alla famiglia e a noi a ventott’anni da una malattia incurabile?

Ogni accadimento ha comunque effetti e conseguenze sulle persone coinvolte e così neanche questo lutto si è potuto sottrarre alla regola. Per definire l’effetto sul gruppo mi viene in mente un unico aggettivo: magico. Daniele ha

lasciato una magica eredità regalando a tutti una maxi dose di motivazione, voglia di impegnarsi e soprattutto armonia. A Volte per raggiungere questi tre obiettivi si lavora mesi, non sempre con buoni risultati.

La scomparsa di Daniele ha invece riempito il nostro ambiente di questa energia, che mi auguro non si consumi così facilmente. A una settimana dalla scomparsa solo un nostro rigore sbagliato ci ha negato un pareggio che sarebbe stato fenomenale, proprio nella partita dedicata a lui e alla presenza di tutta la sua famiglia. Difficile spiegare l’intensità delle emozioni provate a chi non era presente.

Ed ora tocca a noi ricambiare e regalare delle cose belle a Daniele. Abbiamo già cominciato a farlo dedicandogli gli eventi che hanno concluso la stagione quali la presentazione della ricerca “Alto Adige in Sport / Südtirol und der Sport”, il torneo triangolare con le squadre del comune di Bolzano e dei giornalisti e la maratona calcistica notturna „All Star Excelsior“. Così si è concluso un anno straordinario e già siamo al lavoro per organizzare al meglio la prossima stagione. Purtroppo uno di noi mancherà, ma tutti gli altri daranno il massimo anche per lui.

M.A.

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La povertà taciuta

interessanti riflessioni del sociologo Revelli sulla crisi della società italiana Nel numero di marzo di N a rc o m a fie, (rivista in abbonamento presso la biblioteca che consigliamo di consultare) il sociologo Marco Revelli rilascia un’interessante intervista sul tema della crisi del nostro tempo.

L’Italia ne viene fuori come un paese spaccato a metà dove il “…..mercato del lusso sembra non conoscere crisi, mentre le mense per i poveri non hanno più posti per tutti…”

La povertà diffusa e la perdita del lavoro fanno fatica a diventare tema di dibattito politico e mediatico, perché si preferisce narrare un’Italia benestante e consumatrice forse per non preoccupare i mercati (un’affermazione molto in voga in questi giorni). In realtà secondo Revelli “..la poverta taciuta e non governata diventa degrado civile e deprivazione morale, ossia interruzione della capacità di sentirsi parte di una comunità più ampia………si spiano dal buco della serratura i vizi dei potenti…. e si hanno due alternative: o si vive

la condizione come un fallimento personale autoescludendosi e deprimendosi o si cede al rancore e all’invidia indirizzando però i sentimenti di rivolta non verso chi sta in alto e decide, ma verso chi sta al nostro livello o addirittura sotto di noi. In questo modo ci si risarcisce schiacciando più in basso qualcuno più debole di noi così da ristabilire una distanza nella caduta. Si genera così emulazione verso l’alto e disumanizzazione verso il basso. ll quadro di Revelli non è però totalmente pessimista in quanto la società mostra di avere al suo interno frammenti che cercano di resistere, come ad esempio gli studenti contro la riforma Gelminii e....” quel % di operai della Fiat che nonostante la pesantezza del ricatto cui erano sottoposti hanno risposto no al referendum aziendale…”

Purtroppo queste forme di resistenza non riescono a coagularsi attorno ad un progetto alternativo di politica e di società in quanto tali progetti mancano attualmente. „...Ma forse - conclude Revelli -, queste forme di resistenza hanno al loro interno un proprio nucleo progettuale, che deve ancora essere colto ed espresso con un lessico adeguato.“ Anche se si tratta perciò di pratiche frammentarie, sono comunque “altre” e lasciano sperare in un cambiamento.

M.A.

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Camminar la Strada

Fondo - venerdì 3 giugno 011) proseguono le presentazioni del libro su Don Giancarlo Bertagnolli Ai fini di presentare al pubblico il libro “Camminar la Strada” della casa editrice “Il Margine” di Trento, il giornalista “Bill” Paolo Valente ed “il protagonista”, don Giancarlo Bertagnolli, si stanno sottoponendo ad un vero e proprio tour de force che li ha portati via via a Egna, Levico…

La sera di venerdì 3 giugno lo scenario era quello del teatro di Fondo, patria natale di don Giancarlo.

Poiché la nostra Associazione ha avuto ed ha un ruolo non secondario nella missione e nella storia del nostro Assistente spirituale (il titolo del libro, pur tolto da una massima del santo Freinademetz, non ci coinvolge casualmente!) un gruppo di volontari ha inteso partecipare alla serata. Tra il folto pubblico spiccavano la signora vice sindaco Lucia Donà e l’assessore comunale Emma Anzelini alle politiche sociali, oltre al sindaco emerito …

I partecipanti hanno seguito con vivo interesse l’introduzione di don Giancarlo. Quindi è stata concessa al presidente Paolo Spolaore la possibilità

di rappresentare l’attività dell’Associazione in cifre. Anche la coordinatrice del volontariato, Daniela Bonmassar, presente con gli altri, è stata presentata al pubblico. Dopo un breve spazio per le domande la serata si è avviata a conclusione fra gli applausi calorosi degli abitanti di Fondo al loro illustre concittadino.

Paolo Spolaore

Dall’Assemblea annuale della FICT Come ogni anno ho avuto modo di partecipare all’Assemblea annuale della FICT tenutasi a Roma il 10 maggio.

Ho così potuto trasmettere al presidente Mimmo Battaglia i saluti di don Giancarlo, cordialmente ricambiati.

Le relazioni di Luciano Squillaci e dei revisori dei conti hanno evidenziato una situazione finanziaria sostanzialmente positiva. Interessante come al solito la relazione di don Mimmo. In particolare fanno riflettere le sue considerazioni conclusive, là dove egli getta uno sguardo sullo stato di crisi mondiale e nazionale che vale la pena di registrare. Col suo permesso ne citiamo un brano: “Appare evidente anche all’osservatore meno attento che la tanto decantata crisi non ha colpito solo l’economia mondiale e quindi italiana, ma ha probabilmente origini più lontane ed oscure. Tutto ad un tratto i potenti del mon 3

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do sembrano essersi accorti che hanno costruito una società di cartone, tutta luci e lustrini, senza preoccuparsi minimamente di programmare un futuro per le generazioni future. Ciò nonostante l’unica preoccupazione sembra essere il mantenimento dello status quo, una sorta di si salvi chi può, un tentativo ignobile di saltare sugli ultimi posti disponibili di una novella arca per sfuggire all’imminente diluvio. E così assistiamo alla quotidiana farsa di un gioco al massacro, dove i valori hanno lasciato ormai il posto agli interessi, , dove la partecipazione è stata definitivamente sostituita dall’indifferenza, dove la cittadinanza è ormai divenuta clientela: una sorta di nuova società medievale dove le nuove baronie sono basate su feudi virtuali fatti di favori e spartizioni.

In questa sagra del tutto è possibile, purché non sia reale, chi ha la peggio, come sempre sono i più poveri ed i più fragili, quelli che nella nuova Sparta vengono semplicemente spazzati insieme alla polvere sotto il tappeto del salotto buono, perché non si possa vedere il fallimento di una società ormai senza futuro.

Ma ciò che è peggio è il numero sempre maggiore di “vulnerabili”. Persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, che vivono una vita in equilibrio sulla corda sempre più viscida della povertà, disoccupati di lunga durata, gente che vive di espedienti, persone 24

sole e abbandonate, divorziati, pensionati soli.

E nel novero dei vulnerabili, sempre più spesso, finiscono anche i nostri operatori, precari del lavoro sociale, che vivono di uno stipendio da fame che troppo spesso, soprattutto al meridione, non si sa quando arriverà.

Assistenti che diventano assistiti, uomini e donne che hanno scelto una vita di servizio e che oggi rischiano di ritrovarsi con in mano un pugno di mosche, dopo aver smarrito l’originario sogno della solidarietà, tristemente svegliati nell’incubo di una società totalmente permeabile alla sofferenza altrui.

E con i sogni si smarrisce anche la passione, quel fuoco acceso dallo Spirito nel cuore di ognuno di noi, laico o religioso, motore straordinario che ha portato i nostri Centri ad essere luce di speranza per interi territori.

Ed allora che fare? Naufragare nell’oblio del nulla, lasciandoci tentare dall’effimera tranquillità del “abbiamo fatto tutto ciò che era possibile”, oppure ricordarsi la missione originaria del nostro Progetto e provare sino all’ultimo a riaccendere la speranza, oltre ogni speranza?

Le sconfitte peggiori sono le battaglie che non si ha il coraggio di combattere!”

Grazie don Mimmo!

Paolo Spolaore

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Abbiamo letto per voi Wir haben für euch gelesen Tutti i libri consigliati in questa rubrica sono consultabili in biblioteca

Daniele Poto Le mafie nel pallone storia dell‘illegalità diffusa nel gioco più truccato del mondo. edizioni Gruppo Abele dalla prefazione: ...Una cosa è innegabile: dove c‘è pallone, uno stadio, una squadra di calcio ci sono soldi.

Molti, moltissimi soldi. Ma il pallone é

anche strumento di consenso e di potere. Basterebbe una sola di queste tre presenze per attirare le mafie, come il miele attira le mosche.

Occhio però a non confondere lo sporco con il pulito, il crimine con la legalità, lo sport che vogliamo noi con quello che vogliono loro. in questo libro il giornalista sportivo

Daniele Poto, colaboratore di LIBERA, traccia un quadro allarmante delle infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio nazionale ed europeo, tracciando memoria di molti scandali e loschi affari che spesso tendiamo a dimenticare facilmente guardando al calcio come ad un‘isola felice o alla metafora della vita.

Marie Rose Moro Genitori in esilio psicopatologia e migrazioni Raffaello Cortini Editore Come curare in modo efficace una famiglia emigrata dall‘Africa e il suo bambino che vive nelle nostre desolate periferie?

Da questa domanda, emersa tante volte in sede clinica, in situazioni spesso tragiche (sofferenza del bambino, della famiglia, rischio di affido extra famigliare, fallimento scolastico), nasce l‘elaborazione di un nuovo ambito teorico: l‘etnopsichiatria genitori - bambino. Gli strumenti terapeutici classici non bastano e l‘autrice,

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attraverso l‘esposizione di alcuni casi clinici, introduce un metodo che integra psicoanalisi e antropologia e tiene conto delle particolarità individuali e culturali dei pazienti

Wolfgang Schmiedbauer Hilflose Helfer Über die Problematik der helfenden Berufe rororo Wolfgang Schmiedbauer schreibt in seinem Buch über die Hilflosigkeit von Menschen, die in helfenden Berufen tätig sind.

Dieses sogenannte „HelferSyndrom“drückt sich besonders darin aus, dass Schwäche und Hilflosigkeit bei anderen akzeptiert werden, während das Selbstbild von solchen “Flecken” um jeden Preis freigehalten werden muss. Oft steht es um die eigene seelische Gesundheit von Ärzten, Krankenschwestern und -pflegern, Sozialarbeitern, Erziehen, Lehrerinnen, Psychologen, Seelsorgern und Angehörigen anderer helfenden Professionen nicht sehr gut; trotzdem wird in keiner Berufsgruppe die eigene

Hilfsbedürftigkeit so verhalmlost und verdrängt wie in der, die Hilfsbereitschaft als Dienstleistung anbietet.

Das Werk ist ein Klassiker und empfehlenswert für jene, die in einem helfenden Beruf tätig sind oder sein wollen. Es ist sehr gut und verständlich geschrieben, gut strukturiert, und die Problematik wird durch Fallbeispiele veranschaulicht.

Michael Winterhoff Tyrannen müssen nicht sein Warum Erziehung alleine nicht reicht Gutersloher Verlagshaus In diesem Buch kritisiert Michael Westerhoff die Konzepte vom Kind, welche im privaten und öffentlichen Rahmen gelebt werden. Er weist auf Kommunikationsstörungen hin, die eine zielführende Diskussion über die Entwicklung der Kinder verhindern und präsentiert Vorschläge für den Ausweg aus der Krise.

Verantwortlich für die Krise macht Winterhoff dafür eine Pädagogik, die Kinder nicht mehr richtig Kind sein lasse und die hierarchischen Verhältnisse auf den Kopf gestellt habe. Er arbeitet drei Arten von Beziehungsstörungen heraus, die er als Folgeerscheinungen

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schwer zu verkraftender gesellschaftlicher Veränderungen und einer mangelnden positiven Zukunftsweisung betrachtet.

Sehr empfehlenswert für alle Erziehungspersonen.

Luciana Nissim Momigliano l‘ascolto rispettoso Raffaello Cortina Editore Dal campo di sterminio alla psicoanalisi.

Il percorso di questo libro potrebbe essere definito così.

Nei primi due capitoli l‘autrice parla di sè: una giovinezza borghese, le prime percezioni dell‘antisemitismo crescente, la laurea in medicina, la deportazione ad Auschwitz, un orrore indescrivibile narrato subito dopo il ritorno, all‘età di anni. Quando riprende a scrivere l‘autrice parla di un altro tipo di esperienza, quella di psicoanalista, sintetizzata così: dall‘ascolto SOSPETTOSO all‘ascolto RISPETTOSO, da uno stare con il paziente attenti alle difese e alle resistenze a un ascoltarlo con rispetto e comprensione, facendosi condurre

alla scoperta di cosa vuol dire, per lui o per lei, essere quello che è.

Il percorso scintifico si snoda con coerenza toccando però argomenti vari e originali: dal desiderio dell‘analista alla telepatia, al come lavorava Freud con i suoi pazienti, e così via. Il testo non si rivolge soltanto agli addetti ai lavori ma anche a chiunque voglia lasciarsi coinvolgere nell‘avventura di una persona che ha attraversato il secolo appena concluso partecipando direttamente a eventi storici e scientifici fra i più importanti e appassionati.

Cosa bolle in pentola settembre 2011 (data da definire) Inaugurazione della nuova struttura del centro diurno Kalimera di Appiano 14. Oktober 2011 10. Jubiläum der Tagestätte Grisù Bruneck November (Termin wird noch festgelegt) . Jubiläum der Tagesstätte Hans Lanz - Meran

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