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Il Tar del Veneto si pronuncia. Il caso dei pannelli solari sugli edifici pubblici a Brugine “Non è ammissibile la richiesta di risarcimento della società Verdenergia”

L’assessore Magagnato: “Siamo tornati padroni dei nostri tetti e possiamo iniziare a pianificare l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici che siano a servizi della collettività”

Una pronuncia di inammissibilità che vale – per il Comune di Brugine - quanto una vittoria. E’ quella emessa dai giudici del Tar del Veneto che non hanno ritenuto ammissibile la richiesta di risarcimento (circa 200 mila euro) avanzata dalla società Verdenergia Esco srl per la perigliosa vicenda legata ai pannelli solari installati sui tetti di alcuni edifici pubblici. Era il 2009 quando il Comune stipulava con Verdenergia (società che aveva tra i soci il Comune di Polverara, Padova Tre, il Consorzio energia e sviluppo e - in quote marginali- alcuni enti pubblici e qualche privato) una convenzione per la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici di piccola taglia sulle coperture di edifici pubblici messe a disposizione dal Comune e la gestione degli impianti stessi per vent’anni. A Verdenergia sarebbe spettato come corrispettivo, in aggiunta alla possibilità di godere degli incentivi Gse e della valorizzazione dell’energia immessa in rete, il pagamento, a un prezzo concordato, dell’energia utilizzata dal Comune stesso.

Tutto è andato bene fino al 2015 quando sono state riscontrate delle difformità degli impianti alla nuova normativa in materia di prevenzione degli incendi che Verdenergia, cui spettava l’onere dell’intervento per l’adeguamento, non ha sanato, nonostante i solleciti del Comune che a ottobre del 2016 ha dovuto fare spegnere gli impianti in attesa di una manutenzione straordinaria a cui la società non ha però mai dato seguito. Nei mesi successivi Verdernergia è fallita e nel luglio del 2018, a causa di un violento temporale, alcuni pannelli solari sono stati divelti dai tetti, mettendo a rischio la sicurezza pubblica. Il Comune, visto che il curatore fallimentare non è intervenuto repentinamente come gli era stato intimato, ha proceduto a proprie spese alla messa in sicurezza degli impianti e alla loro totale disconnessione. Il passo successivo è stato quello di recedere dalla convenzione senza pagare in sostanza alcuna penale viste le continue inadempienze della società. Penale che chi cura il fallimento ha tuttavia

La battaglia della Lega per il cibo Made in Italy

Battaglia contro il cibo sintetico da parte delle opposizioni di centrodestra in consiglio comunale a Piove di Sacco. A spiegarlo è il consigliere Alessio Dante.

“Un nuovo e grande pericolo si affaccia all’orizzonte - dice - La creazione e commercializzazione del cibo sintetico creato in laboratorio. Ovviamente, come è giusto che sia, è partita una grande mobilitazione in tutta Italia. Questo nuovo progetto mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. Come gruppo politico moderato di centro abbiamo ritenuto doveroso portare in consiglio comunale a Piove di Sacco questo importantissimo tema. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. Ovviamente abbiamo avuto il sostegno immediato della Lega sempre pronta a difendere il made Italy e le nostre aziende. E’ stato più faticoso convincere la sinistra ma cercato di pretendere e per questo ha fatto ricorso al Tar che, in sede di giudizio, ha tuttavia avvalorato la tesi del Comune, rappresentato dall’avvocato Michele Greggio, secondo il quale il Fallimento di Verdenergia era ed è consapevole di non di non potere eseguire la convenzione (infatti non ha chiesto la sua reviviscenza) ma di sfruttarla per ottenere un corrispettivo dal Comune e accrescere la massa fallimentare. Il Tar ha declinato la giurisdizione al Giudice ordinario che, viste le premesse, se mai fosse chiamato a sentenziare, difficil- alla fine c’è l’abbiamo fatta e l’intero consiglio comunale ha votato la mozione”. mente potrebbe stravolgere il lavoro comunque fatto in sede amministrativa. “Sono passati quasi dieci anni da quando la nostra amministrazione ha iniziato una battaglia a favore della sicurezza degli edifici pubblici - commenta Fabio Magagnato, assessore ai Lavori pubblici - in particolare dei plessi che ospitano le scuole elementari e medie. Il percorso è stato lungo ma finalmente i giudici ci hanno dato ragione. Adesso potremo liberare i fondi che avevamo vincolato nel nostro bilancio in attesa del verdetto del Tar. Auspichiamo che le autorità competenti promuovano le opportune azioni di responsabilità nei confronti dei cda della società che si sono susseguiti e hanno portato a questa situazione disastrosa. Siamo tornati padroni dei nostri tetti e possiamo veramente iniziare a pianificare l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici che siano a servizi della collettività e non delle tasche dei privati”.

“La sostituzione del cibo naturale coltivato nei campi con quello creato in laboratorio attraverso chimica e bioreattori – sottolinea - mette in pericolo il made in Italy a tavola a partire proprio dalla dieta mediterranea, giudicata universalmente come la migliore soprattutto dal punto di vista della salute dell’organismo. La battaglia contro il cibo sintetico è anche a difesa delle nostre aziende, comprese quelle del Piovese, dei piccoli artigiani delle nostre tradizioni”. (a.a.)

Alessandro Cesarato

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