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Salute
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Tamponi, test antigenici, salivari, sierologici non sono tutti uguali
Tamponi o test molecolari, test antigenici, salivari, anche rapidi: sono fondamentali e strategici nel contrasto al Covid 19, soprattutto per la sempre maggiore velocità con cui consentono di verificare un’eventuale positività al virus. E poi ci sono i test sierologici. Eppure non sempre è chiara la differenza tra queste diversi sistemi diagnostici. E così non è raro di imbattersi in qualche errata affermazione relativa ai test. Una recente circolare ministeriale, del 29 settembre scorso, aiuta a chiarire le idee. Il tampone, o test molecolare, rappresenta tuttora l’esame più affidabile per la diagnosi di infezione da Coronavirus, esso viene eseguito su un campione prelevato con un tampone a livello naso/oro-faringeo. L’eventuale presenza di materiale genetico (RNA) del virus, tramite l’analisi in laboratorio del campione biologico prelevato, conferma la positività. Il limite tuttavia di questa procedura Le buone pratiche in un consiste nel tempo necessario ad video, dieci regole per ottenere il risultato che, stando a quanto si legge dalla circolare mini-prevenire il contagio steriale, può variare da due a sei ore dal momento in cui il campione viene avviato alla processazione in laboratorio; di fatto può trascorrere anche qualche giorno.
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Consulenza scientifica


Sarebbe opportuno Foto di anziani che comunicano con i parenti per videoconferenza
“In questi giorni è importante mantenere le distanze dalle persone anziane, per limitare il rischio di contagio e di gravi conseguenze sulla loro salute”.Per limitare i rischi del contagio Si conclude con questo messaggio il video che la casa di produzione Clevercut ha realizzato insieme all’Uffi-amiamo a distanza i nostri anziani cio stampa dell’Istituto superiore di Sanità, dal titolo “Amare a distanza”. Se da un lato l’invito rivolto ai più giovani è quello di non lasciare da Sarebbe opportuno Foto di anziani che comunicano con i parenti per videoconferenza esperienza, la loro vicinanza. Vorremmo abbracciarci, stringerci a loro per essere più forti, insieme. Sono le nosoli i loro anziani, dall’altro la rac“In questi giorni è importante mantenere le distanze stre mamme, i nostri papà, i nostri nonni… Sono i bersacomandazione è di trovare sistemi dalle persone anziane, per limitare il rischio di contagio e gli preferiti di questo virus che ci costringe a insegnare e alternativi alla presenza fisica, che di gravi conseguenze sulla loro salute”. ad imparare nuovi modi di amare, a distanza”. potrebbe rivelarsi un rischio pericoSi conclude con questo messag- “Proteggiamoli, – è l’invito – loso in questa fase di crescita della gio il video che la casa di produzio- senza lasciarli mai, con le parole, curva dei contagi da Sars Covid-2. ne Clevercut ha realizzato insieme La campagna con i gesti, con la spesa sulla so“In questi giorni abbiamo bisogno di loro, e loro di noi – sono le parole all’Ufficio stampa dell’Istituto superiore di Sanità, dal titolo “Amare dell’Istituto superiore glia di casa”. L’invito è dunque a stare acdel messaggio contenuto nel video – In questo tempo così difficile ci manca il loro affetto, la loro esperienza, a distanza”. Se da un lato l’invito rivolto ai più giovani è quello di non lasciaLa campagna dell’Istituto superiore di sanità: Non lasciamo soli i nostri cari canto alle persone anziane in modo nuovo anche durante questa emergenza e, proteggerli, spiegandi sanità: Non lasciamo soli i nostri cari la loro vicinanza. Vorremmo abbracciarci, stringerci a loro per essere più forti, insieme. Sono le nostre mamre da soli i loro anziani, dall’altro la raccomandazione è di trovare sistemi alternativi alla presenza ma non esponiamoli a gravi conseguenze per la loro salute do l’importanza del distanziamento sociale anche per questa fascia particolarmente fragile e bisognoma non esponiamoli a gravi conseguenze me, i nostri papà, i nostri nonni… fisica, che potrebbe rivelarsi un ri- per la loro salute sa di cure. Sono i bersagli preferiti di questo schio pericoloso in questa fase di L’invito è dunque a stare accanto La musica che accompagna il mesLa musica che accompagna il virus che ci costringe a insegnare e crescita della curva dei contagi da alle persone anziane in modo nuovo saggio video è di Claudio Baglioni, messaggio video è di Claudio Baad imparare nuovi modi di amare, a Sars Covid-2. anche durante questa emergenza e, che ha concesso l’utilizzo della parte glioni, che ha concesso l’utilizzo della parte musicale del distanza”. proteggerli, spiegando l’importanza musicale del brano “I Vecchi”, men-“In questi giorni abbiamo bisogno di loro, e loro di noi brano “I Vecchi”, mentre il giovane pianista Massimo “Proteggiamoli, – è l’invito – senza del distanziamento sociale anche per tre il giovane pianista Massimo Mur-– sono le parole del messaggio contenuto nel video – In Murri ha dedicato la sua esecuzione alle generazioni che lasciarli mai, con le parole, con i ge- questa fascia particolarmente fragile questo tempo così difficile ci manca il loro affetto, la loro lo hanno preceduto.ri ha dedicato la sua esecuzione alle sti, con la spesa sulla soglia di casa”. e bisognosa di cure. generazioni che lo hanno preceduto.


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Il test antigenico, invece, “è basato sulla ricerca, nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni) – si legge sempre nella circolare ministeriale - Le modalità di raccolta del campione sono analoghe a quelle dei test molecolari (tampone naso-faringeo), e i tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti), ma la sensibilità e specificità di questo test sembrano essere inferiori a quelle del test molecolare. Ciò comporta la possibilità di risultati falsonegativi in presenza di bassa carica virale, oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante un tampone molecolare”.
“Pur considerando – prosegue la circolare - la possibilità di risultati falsopositivi e di falso-negativi, grazie all’uso di tali test rapidi è stato intercettato comunque un rilevante numero di contagiati, probabilmente con alte cariche virali, che non sarebbero stati individuati in altro modo”.
Per questo motivo i test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone. Ed è il motivo per cui questa tipologia di test si utilizza in ambito scolastico, anche considerando i possibili limiti nelle caratteristiche del test, perché potrebbe comunque accelerare la diagnosi di casi sospetti di Covid 19 e consentire una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da Sars-CoV2.
I test salivari che recentemente sono stati proposti sul mercato, utilizzano la saliva come campione da analizzare. Il prelievo di saliva è più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo, quindi questa tipologia di test potrebbe risultare utile per lo screening di grandi numeri di persone. Come per i tamponi, anche per i test salivari esistono test di tipo molecolare e di tipo antigenico.
Tuttavia i test antigenici e molecolari su campioni di saliva, allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone, in quanto richiedono un laboratorio attrezzato. Infine i sierologici, test tradizionali o rapidi (eseguiti su sangue capillare), evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus e rilevano l’avvenuta esposizione al virus e, solo in alcuni casi, sono in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto.
I test sierologici sono perciò utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale, in quanto sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità.

Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
Isolamento e quarantena non sono la stessa cosa, se la prima si applica nei casi di persone che sono risultate positive all’infezione da Sars-Cov-2, nel secondo caso ci si riferisce a persone sane che potrebbero essere state esposte al rischio di infezione.
La nuova Circolare del ministero della Salute, quella del 12 ottobre 2020, chiarisce la differenza.
L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARSCoV-2 – si legge sul sito del Ministero - si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.
Quanto tempo dura l’isolamento e quanto la quarantena? C’è differenza di tempistiche e procedure tra positivi sintomatici e asintomatici?
La nuova Circolare aggiorna anche le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l’11 ottobre 2020.
CASI POSITIVI ASINTOMATICI: le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Casi positivi sintomatici: le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparmenza e nelle loro famiglie rappresenta un’altra emergenza, esplosa nel corso del lockdown, durante la fase più acuta della pandemia di Covid – 19.
E’ quanto dimostra la ricerca del Gruppo di Studio sul COVID-19 della Società Italiana di Neurologia per le demenze (SINdem), condotta su 4.913 familiari e con il coinvolgimento di 87 Centri specializzati in tutta Italia.
Dall’indagine, infatti, emerge che oltre il 60% di chi soffre di demenza ha presentato un aumento dei disturbi del comportamento, mentre più del 65% dei familiari si è scoperto più vulnerabile e affetto da sintomi evidenti di stress.
“Lavorando sul campo si percepiva questo peggioramento ma una prevalenza così alta di scompenso comportamentale ci ha fatto riflettere sulle conseguenze indirette di questa pandemia” commenta Annachiara Cagnin, professore associato della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedale/Università di Padova, che ha lavorato con gli altri specialisti del Gruppo di Studio COVID-19 tra cui la presidente Amalia Bruni consulente dell’Istituto Superiore di Sanità.
La ricerca, da poco pubblicata nella rivista “Frontiers in Psychiatry” a primo nome della professoressa Cagnin, ha guadagnato in pochi giorni l’attenzione degli esperti in questo cruciale settore della medicina.
Questa analisi dei dati ha riguardato una parte della ricerca del gruppo di studio SINdem che ha valutato anche le conseguenze acute del lockdown sul peggioramento cognitivo e nelle performance fisiche e gli effetti a medio termine con una seconda

sa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
CASI POSITIVI A LUNGO TERMINE: le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
CONTATTI STRETTI ASINTOMATICI: i contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso, oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test anti-

“Esplodono” durante il lockdown i disturbi neuropsichiatrici nelle persone affette da demenza
Dall’indagine condotta dal Gruppo di studio SINdem emerge che oltre il 60 per cento ha presentato un aumento dei disturbi del comportamento
L’incremento di sintomi neuropsichiatrici nelle persone con de-
genico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

indagine somministrata a luglio e di cui a breve saranno raccolti i risultati.
“Gli effetti dell’isolamento indotto dal lockdown, con i cambiamenti della routine quotidiana e la riduzione di stimoli emotivi, sociali e fisici, - ha spiegato la professoressa - hanno rappresentato un detonatore per l’incremento rapido di disturbi neuropsichiatrici tra le persone più a rischio quali gli anziani con deterioramento cognitivo”. “I dati emersi – ha concluso - vanno ora considerati in funzione della riorganizzazione dei servizi assistenziali per le patologie neurodegenerative che dovrà tenere in conto la necessità di monitoraggio e supporto a distanza in modo continuativo e flessibile in base allo scenario epidemiologico futuro”.



Le indicazioni dell’Ulss 3 Serenissima
E’ opportuno di stare a casa e contattare il medico di famiglia o eventualmente il Suem 118

Le Terme sono aperte e sicure, grazie ai protocolli di sicurezza rigorosi e ai presidi sanitari

“Le terme italiane sono aperte. Facciamo appello a tutti gli operatori dell’informazione, affinché venga riportato correttamente il contenuto del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”.
Il presidente di Federalberghi Terme, Emanuele Boaretto, ha commentato con queste parole il clamoroso malinteso che sta inducendo gli italiani a credere che le nuove misure di contenimento dell’epidemia da Covid19 - conte- Il presidente nute nel nuovo Dcpm, dello scorso 204 ottobre in vigore dal 26 di Federalberghi: settembre e fino al prossimo 24 “Chiediamo aiuto a novembre - sanciscano la chiusura delle terme. tutti per gli operatori
“Abbiamo ricevuto migliaia di dell’informazione per disdette e i nostri collaboratori evitare un clamoroso hanno trascorso l’intera giornata al telefono, per rassicurare i malinteso” clienti e spiegare che non c’è nessuna ragione di cancellare la prenotazione dei servizi prenotati presso gli alberghi termali.
Il nuovo decreto – ha evidenziato Boaretto - prevede espressamente che gli stabilimenti termali muniti di presidio sanitario (di fatto, la stragrande maggioranza delle terme italiane) possono continuare ad offrire i propri servizi.
Si tratta di un riconoscimento importante, afferma Boaretto, che sancisce le condizioni di sicurezza in cui operano le aziende termali italiane, con protocolli rigorosi, anche grazie alla presenza del personale medico e sanitario”. Crescono nei Pronto Soccorso dell’Ulss 3, senza destare fin qui (al 28 ottobre) preoccupazione, gli accessi di persone che lamentano sintomi Covid-19; per contro calano, anche se in modo non particolarmente sensibile, gli accessi per patologie non Covid.
“Anche i Pronto Soccorso dell’Ulss 3 Serenissima - spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben - stanno gradualmente riproponendo la situazione che si era creata con la prima ondata del contagio, a primavera: si riducono gli accessi per le patologie consuete, e contemporaneamente, cresce, anche se in misura fin qui limitata e gestibile senza allarmi, il numero di utenti che fa riferimento al Pronto Soccorso per sintomi che potrebbero essere quelli del Covid-19”.
“Quanto al primo aspetto, il calo di accessi complessivi, già accennato dall’inizio di ottobre, è stato sensibile nell’ultima settimana - sottolinea il Direttore Generale - quando abbiamo registrato un -28% a Mestre, un -20% a Dolo, un -17% a Mirano, con cali poi meno sensibili negli altri Pronto Soccorso. La riduzione si conferma anche confrontando gli accessi di settembre e quelli di ottobre: in questo caso è il Pronto Soccorso di Venezia a registrare la diminuzione più sensibile, con un -26%”.
L’Azienda Sanitaria sta monitorando con attenzione anche il dato degli “accessi Covid-19”: “Sale, anche se in modo contenuto - spiega il Direttore Dal Ben - il numero di persone che in Pronto Soccorso lamenta sintomi che potrebbero essere collegati al contagio da Covid-19: Sopra, da sinistra il direttore lo si desume dal fatto che negli ultimi del 118, dottor Rosi, insieme al Dg Giuseppe Dal Benquindici giorni nei Pronto Soccorso abbiamo registrato un aumento del 21% dei tamponi positivi.
Va però evidenziato che l’accesso di persone positive ai Pronto Soccorso resta molto limitato rispetto al totale degli accessi giornalieri: risultano infatti positive tre persone ogni cento”. Questi numeri vanno rapportati al totale dei positivi che si registrano nell’Ulss 3 Serenissima la stragrande maggioranza dei quali sono isolati a domicilio, con una percentuale di asintomatici superiore al 95% (secondo i dati del 28 Crescono nei Pronto ottobre). Anche se sono pochi coloro che, a fronte di sinto- soccorso dell’Ulss 3 matologia da Covid-19 si re- gli accessi di persone cano negli Ospedali, l’Azienda sanitaria veneziana ricorda che lamentano sintomi comunque che chi presenta Covid-19 e calano una sintomatologia che possa essere ricondotta al Corona- sensibilmente virus non deve recarsi perso- gli accessi per altre nalmente al Pronto Soccorso e deve invece fare riferimento patologie al proprio Medico di Famiglia, che fornirà all’assistito le indicazioni per gestire la patologia a domicilio.
Solo chi presenta sintomi gravi, e anche in questo caso sentito quando possibile il proprio medico, deve fare riferimento al Suem118: è infatti il Suem118 che, in presenza di sintomi gravi, valuta il trasporto in Ospedale in sicurezza e secondo i protocolli Covid-19.