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Un vertiporto nel futuro di Chioggia

L’obiettivo è l’incremento dei flussi turistici e i servizi per i cittadini, migliorare l’accessibilità, l’intermodalità, la sicurezza e ridurre il traffico stradale, la rapidità di consegna di merci

N el futuro di Chioggia anche un vertiporto. La Mobilità Aerea Avanzata Nazionale Aam (Advanced Air Mobility) prevede l’impiego di droni a energia elettrica ed è un settore in rapida espansione. La proposta per la realizzazione del vertiporto, pronto a decollare anche in Veneto con il gruppo Save, è stata presentata a fine gennaio al Business Center dell’aeroporto Marco Polo di Venezia e coinvolge soggetti pubblici e privati Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo), Regione Veneto, sviluppatori e operatori del volo con droni. Saranno una decina i vertiporti che collegheranno tutto il territorio del Nord-Est permettendo di raggiungere Cortina, ma anche Brescia e Bologna. L’obiettivo per Chioggia è l’incremento dei flussi turistici e i servizi per i cittadini, migliorare l’accessibilità, l’intermodalità, la sicurezza e ridurre il traffico stradale, la rapidità di consegna di merci, anche materiale sanitario, e sviluppo del business logistico.

“Chioggia - ha affermato il sindaco Mauro Armelao - settimo comune del Veneto e secondo comune della provincia, città di interesse turistico con un crescente arrivo di crociere (quest’anno saranno 36) non può farsi trovare impreparata a questa sfida. Immaginiamo tra 4/5 anni a quale diffusione sarà arrivata questa tipologia di mobilità, noi oggi non possiamo perdere questo treno. Non possiamo lasciare che questa resti un’occasione persa come tante altre del passato che oggi ci vedono senza una strada sicura di collegamento e senza una linea ferroviaria”.

Il Comitato Romea-Ferrovia ritiene che per fare uscire dall’isolamento la città sia più urgente

Una pista di atletica a Chioggia

C’era un tempo e forse ci sarà nel futuro visto che compare nel programma del sindaco Mauro Armelao che ha ribadito l’intenzione di realizzare una pista di atletica insieme ad altre infrastrutture sportive.

All’Isola dell’Unione la pista di atletica, anche se non regolamentare, consentiva di allenarsi a correre, provare il salto in lungo, il lancio del peso… ma da qualche anno le aree a disposizione sono utilizzate per il calcio.

Per promuovere la creazione di questa importante struttura sportiva che da troppo tempo manca alla città si sta attivando anche il Panathlon Club di Chioggia che intende dedicare l’anno sociale 2023 a questo tema di sicuro interesse.

“Il Panathlon - ha affermato il presidente Stefania Lando nel corso dell’assemblea annuale dei soci - nell’esercizio di quelle che sono le sue prerogative e funzioni istituzionali, si farà ambasciatore e propulsore, presso tutti i livelli possibili, affinché il sogno di realizzare una pista di atletica anche a Chioggia diventi la realizzazione della Romea a quattro corsie e la linea ferroviaria che consenta di arrivare a Piove di Sacco. E qualche obiezione realtà”. è stata sollevata anche in merito ai 164 mila euro stanziati dal Comune di Chioggia solo per lo studio di progettazione del vertiporto che si potrebbe utilizzare per altri fini e progetti che consentano di accedere al Pnrr.

E’ stata così creata una commissione coordinata dal presidente Lando e presieduta da Manuela Levorato, socia del Panathlon Chioggia, che si avvarrà della collaborazione di Leonardo Toson, Gianni Pagan, Carlo Albertini e Gianmarco Albertini a rappresentare il mondo dei giovani Panathleti. La commissione promuoverà l’organizzazione di incontri, dibattiti, tavole rotonde per incoraggiare la creazione della pista di atletica. (e.f.)

“Pensare al vertiporto - aggiunge il primo cittadino di Chioggia - non significa affatto, e lo dico con forza, che venga meno il mio impegno di sindaco nell’agire per risolvere le problematiche decennali della nostra viabilità ordinaria: la Romea in primis e poi il collegamento ferroviario con Padova e Venezia, il raddoppio dell’Arzerone, oltre che la messa in sicurezza di tanti tratti di strada che attraversano il nostro territorio. Il drone non va certo a sostituire l’utilizzo delle strade”. Eugenio Ferrarese

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