3 minute read

Viabilità. Al Ministero delle Infrastrutture punto sulle misure urgenti da adottare SR 308: i sindaci incontrano il ministro Salvini: “Pronto a valutare un progetto”

Incidenti, traffico e la costruzione del nuovo ospedale a Padova Est sono stati i nodi discussi nel corso del vertice organizzato dal sindaco di Borgoricco Alberto Stefani

Èstato promosso dal sindaco di Borgoricco l’incontro di venerdì 4 marzo a Roma tra alcuni amministratori dell’Alta Padovana e il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini. Il tema del vertice è stato la situazione preoccupante della “Nuova SR 308”, che il mese scorso avrebbe causato la morte del Giovane Giordano Sanginiti (le indagini sono ancora in corso).

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Villa del Conte, nonché presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, Antonella Argenti, la presidente del Consiglio della Federazione Elena Vittadello, i rappresentanti degli altri comuni interessati del territorio del Camposampierese, i primi cittadini di Camposampiero, Katia Maccarone, S. Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella, e i tecnici MIT.

«Il tavolo ha esaminato le criticità e i possibili interventi - anche in collaborazione con la regione Veneto - per decongestionare il traffico della SR 308, anche attraverso l’estensione delle attuali due corsie ed in prospettiva della futura apertura del polo ospedaliero di Padova est. Salvini ha assicurato la propria attenzione alle istanze dei sindaci e dei territori, chiedendo a specifici tavoli tecnici l’esame della fattibilità delle proposte avanzate», spiega una nota del MIT. Stefani aggiunge: «La sicurezza dei viaggiatori sulla nostra importante arteria stradale regionale è stato al cen- tro del vertice di un interessante confronto con il ministro Salvini. Come sindaci abbiamo voluto far capire al ministero la necessità di intervenire il prima possibile sulla “308” per sistemare il manto stradale e raddoppiare lo spazio della strada prima che la viabilità diventi assolutamente fuori controllo quando partiranno i lavori dell’ospedale di Padova» continua Stefani. «Intervenire sulla statale è una sorta di corsa contro i tempo: attualmente l’area in questione, oltre a registrare un traffico intenso e pesante, è una zona densamente incidentata» conclude Stefani.

La memoria va all’ultimo incidente avvenuto il mese scorso, uno dei tanti che ha purtroppo contraddistinto la statale. Il

4 febbraio Giordano Sanginiti, 21 anni, perse la vita dopo uno schianto sulla “308”, al confine tra i comuni di Campodarsego e Cadoneghe. Secondo le indagini tutt’ora in corso il ragazzo avrebbe perso il controllo della sua moto a causa di una buca, cadendo contro il guardrail e l’asfalto e morendo sul colpo. Attualmente sono iscritti sul registro degli indagati due funzionari di Veneto Strade, l’ente che gestisce l’arteria.

Una strada nata sfortunata: costruita sul finire degli anni 90, basta scorrere la cronologia dei giornali locali per ripercorrere tutti gli incidenti occorsi in quasi 20 anni, senza contare il traffico che ogni giorno vessa i 70 mila tra automobilisti e camionisti che vi transitano. Molti dunque i problemi che richiedono nuove e rapide soluzioni.

Idrobase alla conquista del mercato coreani e giapponesi

Idrobase Group, azienda con sede a Borgoricco, punta sui mercati di Giappone e Corea per anticipare i competitor mondiali e vara la formula del noleggio a manutenzione programmata dei macchinari per abbattere il Pm 2.5. Più pericoloso del Pm 10, che ammorba la pianura padana in assenza di piogge, il Pm 2.5, prodotto in alcuni cicli industriali come acciaierie e cementifici e deleterio soprattutto per l’apparato respiratorio, ha ora un’innovativa soluzione di contrasto “made in Italy”: l’idea è dell’azienda di Borgoricco che, dopo aver lanciato il primo cannone sparanebbia a 120 bar per abbattere le polveri sottili, ora punta su questa intuizione.

«Il nostro obbiettivo è garantire costi certi predeterminati, azzerando il rischio di rotture e conseguenti fermi macchina spiega Bruno Ferrarese, co-presidente dell’azienda, di ritorno da una missione nei due Paesi orientali A questa nuova sfida commerciale stiamo facendo conseguire un’opportuna ristrutturazione della rete distributiva».

Novità interessante di questa strategia è la prossima nascita di Idrobase Japan, sulla base delle analoghe esperienze in Corea e Francia; obiettivo primo è la commercializzazione dei cannoni sparanebbia in un Paese ad accresciuta sensibilità ambientalista.

«Ci impegniamo aggiunge Ferrarese a fornire un pacchetto completo per offrire massima garanzia al mercato: dai pezzi di ricambio ad ausilii per garantire efficienza costante, fino alla formazione del personale. L’usura delle macchine deve essere anticipata dalla costante manutenzione che, forti della nostra esperienza, siamo in grado di assicurare, unici al mondo».

Nell’head quarter italiano di Idrobase Group proseguono intanto i lavori di ristrutturazione, seguiti al grave incendio dello scorso luglio e la cui inaugurazione è già prevista esattamente ad un anno di distanza: già ora, però, i magazzini verticali sono saliti a quattro (tre per la logistica ed uno per la produzione) per supportare il programmato aumento di fatturato 2023, indicato in un più 20%.

This article is from: