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editoriale La parola del Rettore

La parola del Rettore

mons. Giacomo Maria Martinacci

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Carissimi amici e devoti della Consolata,

la collocazione di nuovi confessionali nella galleria dei quadri votivi del nostro Santuario, a cui avevo accennato nello scorso numero estivo della nostra rivista, si è compiuta all'inizio dell'Avvento e si sta rivelando molto opportuna, compresa dai fedeli che nora ne hanno usufruito. Sono molto grato a chi ci ha consentito di affrontare la spesa non indifferente, senza dover gravare sul bilancio ordinario del Santuario, che continua a risentire di una situazione economica non favorevole. Grazie infatti ad alcuni lasciti, imprevedibili ma provvidenziali, ci è stato possibile realizzare questo progetto. I precedenti confessionali, passati ad altre chiese, vi sono già stati collocati.

Una migliore insonorizzazione e gli ingressi distinti per il confessore e per il penitente sono le prime fondamentali qualità che si erano rese necessarie. Altri particolari, come un più efciente impianto di condizionamento, la disposizione interna che tiene maggiormente conto anche del desiderio di riservatezza di quanti preferiscono il totale anonimato, la possibilità di chiudere a chiave le due porte di accesso nei tempi in cui i confessionali non vengono utilizzati, il loro minore ingombro che rende più godibile la galleria dei quadri votivi lasciando maggiore spazio sia ai fedeli in attesa di celebrare il Sacramento che ai visitatori, sono alcuni dei vantaggi più rilevanti che ci confermano ulteriormente della bontà di questa iniziativa. La collocazione poi delle immagini di alcuni dei Santi Sacerdoti torinesi sul fronte di ognuno dei nuovi confessionali si rivela come un tocco di particolare signicato sia per i penitenti che per i confessori stessi: la storia della santità della Chiesa torinese passa proprio attraverso il ministero del sacramento della Riconciliazione celebrato da questi nostri amici e fratelli maggiori (per i Beati Giuseppe Allamano e Luigi Boccardo il riferimento è ancora maggiore perché ambedue proprio nel nostro Santuario esercitarono a lungo questo prezioso ministero).

Mi è parso importante aprire il mio dialogo con voi evidenziando un evento non secondario nella vita del Santuario, anche perché questo numero della rivista giungerà nelle vostre case proprio nel Tempo della Quaresima, quindi nel periodo in cui tutti siamo invitati a preparare, motivandola adeguatamente, la nostra Confessione pasquale. In altre pagine di questo fascicolo, oltre alla presentazione visiva di alcuni particolari dei nuovi confessionali, sono proposte riessioni per favorire una fruttuosa celebrazione del Sacramento del perdono.

Celebreremo poi il : Triduo Sacro momento fondamentale ed irrinunciabile, sorgente vivicante del nostro essere discepoli di Gesù. Riscoprire nel Giovedì Santo l'Eucaristia come centro della vita cristiana, sostando anche in adorazione; contemplare nel Venerdì Santo la Passione del Signore, dal cui anco squarciato ha origine la Chiesa; meditare presso il sepolcro del Signore nel Sabato Santo, attendendo nella preghiera e nell'ascolto della Parola la sua risurrezione; fare memoria viva del proprio Battesimo rinnovando la professione di fede durante la Veglia Pasquale: sono momenti assolutamente essenziali per un cristiano.

Non posso fare a meno di ricordare a tutti che nel Tempo Pasquale e nella Pentecoste saremo invitati, dai Sabati della Consolata, a vivere con Maria la gioia della Pasqua. Quest'anno saranno le ad accompaBeatitudini gnarci nel cogliere la vita nuova della Risurrezione di Gesù e nostra. Papa Francesco afferma che, «le parole di Gesù vanno molto controcorrente rispetto a quanto è abituale. Le Beatitudini possiamo viverle solamente se lo Spirito Santo ci pervade con tutta la sua potenza e ci libera dalla debolezza dell'egoismo, della pigrizia, dell'orgoglio» ( ).Gaudete et exsultate, 65

Carissimi, auspico che lo Spirito Santo trovi in noi un'aperta accoglienza e chiedo alla Consolata di aiutarci a scoprire ed a valorizzare ulteriormente i suoi sette Doni perché la nostra vita sia sempre più generosamente condivisa con i fratelli che incontriamo nel nostro cammino quotidiano: è la preghiera che, nel Santuario, sacerdoti e fedeli rivolgono con ducia alla Consolata-Consolatrice per tutti voi.