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Trauma cranico
PERICOLO
I traumi cranici rappresentano la principale causa di morte nei bambini sopra l’anno di vita, con un’incidenza molto maggiore rispetto alla popolazione adulta; malgrado ciò, esistono poche evidenze scientifiche sulla gestione del bambino con trauma cranio-encefalico, in quanto numerose sono le variabili che possono modificarne il decorso e gli esiti: • difficoltà nella raccolta anamnestica e nella valutazione clinica dei più piccoli; • età – i bambini di età inferiore ai due anni rappresentano una categoria a maggiore rischio per lesioni gravi; • sede – i traumi della regione frontale sono quelli con minore rischio di complicanze; • dinamica dell’incidente – altezza della caduta e velocità dell’impatto; • incostanza della comparsa dei sintomi; • associazione con altre patologie già note o ancora non conosciute (disturbi coagulativi, malformazioni congenite, pregressi interventi neurochirurgici, ecc.).
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Se le cause più frequenti di trauma cranico si riscontrano in ambienti esterni alla casa (incidenti d’auto, cadute con la bicicletta, sport, ecc.), non infrequenti sono i casi che avvengono in ambiente domestico (cadute dal fasciatoio, dai letti a castello, scivolamento, ecc.). La maggiore incidenza si ha nel primo anno di vita e decresce con il progredire dell’età; la prevalenza nel sesso maschile è maggiore, specie nei bambini più grandi. Le lesioni traumatiche possono causare danni immediati (primari) o tardivi (secondari) conseguenti alla presenza di ematomi intracranici o a ridotta ossigenazione cerebrale; l’intervento di primo soccorso è mirato a limitare i danni secondari.

PERICOLO
Misure d’urgenza da mettere in atto
Solo nei traumi di minima entità (assenza di ferite alla testa, di sanguinamento dall’orecchio o dal naso, di sintomi associati quali vomito, cefalea, alterazioni della coscienza o altri disturbi neurologici) la valutazione può essere effettuata dai genitori. In tutti gli altri casi sarà il medico che, in relazione alla dinamica dell’incidente, ai sintomi riferiti e all’obiettività, valuterà la necessità di una semplice osservazione clinica per alcune ore o l’opportunità di eseguire esami radiologici. Nei bambini inferiori ai due anni, in relazione a quanto detto sulla difficoltà di raccolta dell’anamnesi e sulla maggiore frequenza di complicazioni, l’atteggiamento del medico sarà sempre improntato alla massima prudenza. Nei traumi cranici maggiori, specie se si sospetta un danno associato della colonna, è inoltre importante che il bambino venga spostato solo da personale esperto, per evitare danni neurologici di più importante entità.

PERICOLO

Prevenzione
È di fondamentale importanza evitare situazioni a rischio d’incidenti gravi. • Non viaggiare mai in auto senza avere sistemato il bambino nel suo seggiolino. • Non lasciare mai il bambino da solo su fasciatoi, letti senza sponde, divani o poltrone, neanche per brevi momenti. • Verificare che il lettino abbia sempre le sponde alzate quando vi si lascia il bambino. • Quando il bambino ha imparato a gattonare, usare cancelletti per le scale e chiudere le porte delle camere ritenute pericolose. • Non usare mai il girello, perché il bambino potrebbe capovolgerlo e cadere, oppure raggiungere camere per lui pericolose e rovesciarsi addosso oggetti pesanti o cibi bollenti arrivando in cucina. • Fare attenzione che le finestre siano protette da parapetti. • Fare attenzione a spigoli taglienti di tavoli o di altro mobilio con i quali il bambino può ferirsi al capo. • Il bambino è in grado di scavalcare le sponde del lettino se, una volta in piedi, il margine superiore delle sbarre supera l’altezza dei capezzoli.
Tutto questo andrebbe applicato non solo nella casa del bambino, ma in tutti i luoghi che frequenta abitualmente: asilo, casa dei nonni, casa di vacanza, e in questa mentalità di prevenzione vanno coinvolte tutte le persone che si occupano quotidianamente del piccolo, in particolare maestre, babysitter, nonni.