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Laboratorio del sogno

Matilde Bertinazzo
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A.A. 2022/2023
Premettendo che c’è una macelleria di carne umana alla stazione di Venezia, il sogno si conclude con l’immagine di un uomo in giacca e cravatta che mi guarda storto perchè sono sconvolta nel vederlo tranquillo e pacifico a portarsi in giro un cervello umano dentro una busta di plastica.
Sogno il mostro marino che abita sotto Venezia, gli do il pane raffermo come spuntino per tenerlo tranquillo, in modo che la mattina dopo non si agiti e scateni l’alta marea.
Sono consapevole che sto dormendo e la mattina prima mi sono inzuppata vestiti e calzini.

Sogno di seppellire qualcuno, fischietto mentre lo faccio. Non so come o perchè la prospettiva cambia e mi rendo conto che quella nella fossa sono sempre io.
Quando la consapevolezza attecchisce, precipito. Mi sveglio di colpo con la sensazione di cadere nel vuoto.

Sogno di visitare un appartamento, percorro tutte le stanze, memorizzo dove sono porte e finestre, mi prendo nota della planimetria per un racconto. Ci torno in un secondo momento mentre stanno risolvendo un caso di omicidio, ma la polizia non trova l’arma del delitto. Non capisco il mio ruolo nella stanza finchè non mi sento appellare con un “Elementare, Watson!” che chiarisce l’intera faccenda. Mi sveglio prima di trovare la lama.
Brancolo a lungo nel buio finchè non avvisto una luce e la raggiungo. Mi presento a una donna senza pupille che regge una lantera, non parla ma so che mi stava aspettando. Non mi rivolge la parola, volta i tacchi e ci avviamo nuovamente nel buio. Non arrivo mai a destinazione.

Festeggio il Natale con le mie amiche. A una di esse regalano un computer di plastica rosa: lo prendiamo per un giocattolo, dato che ci sono le istruzioni in allegato, nelle quali c’è scritto che con tale oggetto pùò “programmare la morte“. Si decide democraticamente che il suggerimento vale un tentativo, ma finiamo per sganciare una bomba atomica da qualche parte, uccidendo tutto il genere umano.

Sogno di fare visita alla nonna materna. Mi metto alla guida e seguo il percorso preciso per raggiungere la casa, ma una volta raggiunta la via principale mi rendo conto che l’abitazione è stata sostituita da un baobab. So che non dovrebbe trovarsi lì, mi sveglio confusa.

Sogno di partecipare a una escape room a squadre nel castello di un gigante, uno dei requisiti per vincere contro gli altri è impossessarsi dell’oca d’oro. Vengo scoperta e scappo con l’oca, ma inciampo e mi ammazzo da sola nella fuga.

Ho sognato di perdermi in un bosco e, per ritrovare la via di casa, seminavo una scia di briciole di pane. Tuttavia, percorrendo il sentiero a ritroso, scopro che un pettirosso ha mangiato tutte le tracce. Mi sveglio prima di trovare una soluzione al problema.
