Caterina Tomaello Salvi

FLUTTUAZIONI DI UNA COSCIENZA ALDILÀ DEL SOGNO

diario

di un viaggiatore

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UN PAESAGGIO SCORRE SOTTO DI ME, SENTO IL VENTO E PRESTO MI ACCORGO DI ESSERE IN VOLO. LA MIA TESTA SI MUOVE CON MOVIMENTI NON UMANI E VEDO OGNI COSA NEL DETTAGLIO. MI ATTRAVERSA LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE UN RAPACE. LA VEGETAZIONE E QUELL’ACQUA NON SONO AFFATTO COME QUELLI DI CASA MIA. «SONO TORNATA IN EGITTO»E’ IL MIO PENSIERO. mi attraversa la consapevolezza di star sognando, e ricordo il mio corpo: lo vedo sul letto dentro la mia stanza. mi sento il sognatore nell’atto di sognare. sono il sogno che sto sognando, e tanto altro.

PLANO SULL’ACQUA SONO CURIOSA DI GUARDARE LA MIA FORMA COME RAPACE. SPARVIERO DI FUOCO E LUCE. CONTEMPLO, E SI SUSSEGUONO NEI MIEI OCCHI MOLTE IMMAGINI DI TEMPI E DI SPAZI.

S A P E R E D I S TA R S O G NA N D O Non ricordo esattamente quando ho cominciato ad avere coscienza di mé durante i sogni.

Forse perché è sempre stato così.

Castaneda li definirebbe sogni da stregoni, probabilmente; sta di fatto che la capacità di interagire con il proprio sogno e di manipolarne gli esiti sazia in parte il mio bisogno di orizzonti e di superamento dei confini.

QUANDO LA MIA COSCIENZA SI SVEGLIA DURANTE L’ATTO DI SOGNARE POSSO DECIDERE COME AFFRONTARE PERICOLI O STATI DI FRUSTRAZIONE, O SEMPLICEMENTE POSSO VIVERE IL SOGNO IN UNA CONDIZIONE DI SDOPPIAMENTO, LASCIANDO CHE IL MIO OSSERVATORE CONTEMPLI LO SVOLGIMENTO DEL SOGNO TRAENDO DA ESSO QUELL’INSEGNAMENTO, BEN PIÙ PROFONDO, CHE CI È DATO COGLIERE NELLE COSE DELLA VITA QUANDO RIUSCIAMO AD DISTACCARCI, ALMENO IN PARTE, DAL COINVOLGIMENTO CHE CI LEGA AD ESSI PERSONALMENTE. NEL TEMPO LE EMOZIONI E LE SIMBOLOGIE VISSUTE ATTRAVERSO LA FASE DI SOGNO, SI SONO EVOLUTE DIVENENDO SEMPRE PIÙ COMPLESSE DA SPIEGARE ATTRAVERSO LA PAROLA. L’ ARTE È IL SOLO MEZZO CHE MI PERMETTE DI AVVICINARMI ALLA VASTITÀ, DEL VEDERE E DEL PERCEPIRE, CHE MI È DATO VIVERE. QUESTO PERCHÉ È UN MEDIUM LIBERO CHE L’UOMO NON HA LA FORZA PER INQUINARE NELLA SUA ESSENZA, ED È UN MEDIUM CHE CONTRO OGNI NOSTRA RESISTENZA, CONTINUA A SOSPINGERCI TUTTI VERSO LE DIMENSIONI PIÙ ALTE DELLO SPIRITO.

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È NEL CORSO DEL TEMPO CHE I SOGNI SI UNISCONO TRA LORO, INTESSENDO COLLEGAMENTI CON LE MIE VISIONI E PERCEZIONI SOVRASENSORIALI. CON SEMPRE MAGGIORE FORZA, COMPRENDO CHE I MESSAGGI E GLI EVENTI DELLA MIA VITA MI GIUNGONO DAL FUTURO E IN ESSO SI PLASMANO. COME NELLA DIMENSIONE DEL SOGNO NON ESISTE UN TEMPO ED UNO SPAZIO, COSÌ LE TRAME MICELICHE, CHE CONNETTONO LA NOSTRA PSICHE AL NOSTRO NUCLEO ANIMICO E ALLO SPIRITO, SONO PRIVE DI UNA LINEARITA’ SPAZIO TEMPORALE.

Ha inizio tempo fa un percorso di sogno che mi ha portato vicino all’anima. Oggi so chiaramente che questo è giunto a me dalle trame del mio futuro. ..E forse sta ancora giungendo.

Questi sono solo i primi indizi di un racconto

A NAT O M I A D E L L’ A N I M A

ascolto discorsi provenienti da altrove intrecciando fili che provengono da luoghi diversi.

Essi promanano il loro riverbero e creano collegamenti oggi arrivando dal domani. Generano intuizioni nel mio futuro pur avendo avuto inizio molto tempo fa.

fluttuo in uno spazio vasto percepisco la mia presenza. sto percorrendo una dimensione di vastità. silenzio tutt’intorno. dall’orizzonte nel vuoto arrivano suoni, come onde. un linguaggio nuovo, ne seguo l’origine. so esattamente dove andare.

si apre di fronte a me un orizzonte attraverso lo spazio tra i mondi dove si toccano le dimensioni spazio sacro tra membrane. una luce come un’aurora nell’universo. si dischiude un passaggio, una lama sottile di luce e poi una vastità

attraverso la luce E mi spingo aldilà

Di fronte a me, una moltitudine di luci.

Anime in ascensione Sostano e promanano la loro potenza.

Poi, attraversano.

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vedo il riflesso di ciò che sono, mi specchio sulla superficie di una membrana che separa dei mondi. sono corpo immateriale uovo di luce. lungo il mio percorso mi osservo nel profondo. più il mio sguardo si spinge all’interno del riflesso, più conosco strati di luce separati e connessi. sono un’origine, scintilla primordiale. m’avvolge un guscio protettivo di luce radiante. resto nella mia presenza. sono anima

CONCENTRICITÀ

LUCE V U O T O E P O L A R I T À

A sinistra la rappresentazione della struttura di un’anima

A destra la struttura che le consente i salti quantici e dimensionali.

L’INESTIMABILITÀ DI UN FRAMMENTO, DI UN BOZZETTO QUASI STRACCIATO, CHE PUÒ AIUTARE A FAR LUCE NEL PROCESSO DI CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA. È QUESTA LA MAGIA DEI QUADERNI DI APPUNTI DEGLI ARTISTI. LA COMMISTIONE DI FOGLIETTI, CANCELLATURE, APPUNTI E PEZZI DI NASTRO ADESIVO CHE CERCANO DI UNIRE PARTI DI UN PROCESSO CREATIVO. I QUADERNI D’ARTISTA, SONO COME I CUORI DEI SOPRAVVISSUTI ALLA VITA: CON CICCATRICI, PIEGHE E MACCHIE. INESTIMABILMENTE PREZIOSI E PROFONDAMENTE BELLI. CERTAMENTE UNICI E IRRIPETIBILI, IN VIRTU’ DEGLI ERRORI CHE LI HANNO GENERATI. ERRORI DA ERRARE: ANDAR VAGANDO; NON DA INGANNARSI. NON E’ LA META CHE CONTA, MA IL CAMMINO STESSO. QUADERNO D’ARTISTA SIGNIFICA CAMMINO, PROCESSO CREATIVO, POTENZA NON PREPOTENZA. QUADERNO D’ARTISTA E’

conoscenza coraggio volontà silenzio COME INSEGNA LA DELL’ERMETISMO ALCHEMICO.

VIA

L’ARTE DI SOGNARE PORTA CON SE UNO STATO DI GRAZIA. UNA VIRTÙ CHE RESTA DA OGNI VIAGGIO DENTRO E ALDILÀ DEI SOGNI, E CHE SI ACCUMULA NELLA COSCIENZA E NEL CORPO, COME MICRO GOCCE DI COSCIENZA CHE DANNO INIZIO AD UN PROCESSO DI CAMBIAMENTO INESORABILE. SVEGLIARSI NEL SOGNO, SVEGLIA NELLA COSCIENZA E POI, NELLA VITA. UNA VOLTA ATTRAVERSATA LA SOGLIA DEL RISVEGLIO, NON SI TORNA INDIETRO. PERCHÉ L’ANIMA STA TROPPO COMODA NEGLI SPAZI APERTI, DOVE I CONFINI SONO IN CONTINUA EVOLUZIONE E SONO TRACCIATI SOLO DAI LIMITI CREATIVI. SE PUOI IMMAGINARLO PUOI FARLO… PENSO: SOGNO-CREATIVITÀ-RISVEGLIO. E SE FOSSE UN CIRCUITO? COME QUELLO CHE LEGA LA NATURA DEL FEMMINILE ALLA VITA E AL SUO PROCESSO RIGENERATIVO: VITA-MORTE-VITA. E SE ANCHE QUESTO FOSSE UN CIRCUITO VITALE LEGATO ALLA MATRIX DIVINA, QUELLA DELLA DEA INTERIORE CHE SI RISVEGLIA E CHE CI AVVICINA AL NOSTRO POTENZIALE CREATIVO? L’ARTE DI SOGNARE NON È MOLTO DIVERSA DALL’ARTE DI VIVERE E DI MORIRE, IN EFFETTI. E TUTTE LE VOLTE CHE CASCHIAMO NEL SONNO E NEL SOGNO È COME SE MORISSIMO, PER POI RIVIVERE IN UNA DIMENSIONE ALTRA E RINASCERE AL RISVEGLIO. E SE SOGNO E REALTÀ NON FOSSERO ALTRO CHE L’OSCILLAZIONE VERSO I DUE POLI IDI UNA STESSA NATURA? …IL PROCESSO D’IMMORTALITÀ.

QUESTO PENSIERO, PENSATO E GENERATO SUL MOMENTO, NON GIUNGE A CASO; SONO LE TRAME MICELICHE PEDIOPODE CHE CONNETTONO TUTTA LA DIMENSIONE CREATIVA, CHE MI CIRCONDA IN OGNI LINEA DELLE VARIANTI DELLA MIA ESISTENZA..

IMMORTALITÀ: UN CONCETTO CHE SIAMO ABITUATI AD ATTRIBUIRE ALLA RELIGIONE, MA CHE IN EFFETTI FA PARTE DELL’UNIVERSO IN CUI SIAMO IMMERSI.

Mi colpisce quell’assoluto silenzio prodotto dal passaggio di una coscienza tra una dimensione e l’altra, e la sua assoluta fluidità.

Come se la compenetrazione tra coscienze e materie di natura diversa non producesse né crisi né crasi.

Ma fosse piuttosto l’ovvia conseguenza di un’appartenenza al tutto.

I FISICI QUANTISTICI HANNO SCOPERTO DELLE QUASI PARTICELLE CHE SI DECOMPONGONO E SI RIGENERANO IN UN PROCESSO DI INTERAZIONE ONDA-PARTICELLA. AD OGGI SAPPIAMO CHE NULLA È ETERNO, MA MI CHIEDO SE LO STUDIO DELL’IMMORTALITÀ, DELLE QUASIPARTICELLE, NON APRA LA NOSTRA COSCIENZA ALLA POSSIBILITÀ CHE IL PROCESSO IMMORTALE FACCIA PARTE DELL’ORIGINE DI TUTTE LE COSE. MI RENDO CONTO CHE, AFFERMARE CHE L’IMMORTALITÀ, NATA DALLA RESURREZIONE, POSSA TRANQUILLAMENTE CONVIVERE CON L’ASSENZA DI ETERNITÀ, SENZA CHE SESSUNO DEI DUE CONCETTI ANNULLI LA VERIDICITÀ DELL’ALTRO, POSSA SEMBRARE UN PARADOSSO… EPPURE SENTO TUTTO QUESTO COME PROFONDAMENTE VERO.

A PEIRO N S E N S O D E L L A R M O N I A M I S U R A

To

E nv i r o n

a u t e n t i c i t à

sospensione del giudizio a favore di un pensiero complesso

COME DESCRIVERE SOGNI IN CUI SI PERCEPISCE L’ANIMA? COME RACCONTARE IL PARTICOLARE SUONO CHE LE CIRCONDA? COME SPIEGARE LE FREQUENZE CHE PROVENGONO DAL COSMO, CHE PARLANO ATTRAVERSO GRAMMATICHE SCONOSCIUTE ALLA NOSTRA MENTE, EPPURE TANTO COMPRENSIBILI PER IL NOSTRO CUORE? PLATONE LA DEFINIVA LA MUSICA DELLE SFERE. QUELLA PARTICOLARE VIBRAZIONE COSCIENTE CHE PROVIENE DAI CORPI CELESTI, DALLE STELLE E PERSINO DAL VUOTO. NEL SOGNO E NELLE SUE DIMENSIONI L’ANIMA HA FACOLTÀ DI MUOVERSI DOVE LA NOSTRA MENTE NON SOPRAVVIVE; E NEL LASCIARLA ANDARE SI RISCOPRE UNA CONDIZIONE DI RIGENERAZIONE TOTALE. LA DIMENSIONE DEL SOGNO RENDE PIÙ ACCETTABILE, PER IL MONDO, TUTTO QUELLO CHE TRASCENDE IL RAZIONALE. E LE PERCEZIONI FORZANO I CONFINI DELLE PSICOLOGIA. GLI ARTISTI TROVANO UN PORTO SICURO NELL’ARTE. IN ESSA, NON SONO PRESERVATI DALLA CONDIZIONI DI ESULI DAL MONDO DEGLI ESSERI UMANI. MA SE SI RIESCONO A FAR COMBACIARE GLI ESTREMI DEL MONDO ALDIQUA E DI QUELLO ALDILÀ, POSSONO SOPRAVVIVERE ACCETTANDO LA PROPRIA NATURA DI SCONFINATI E SCONFINANTI. CON L’ARTE AL PROPRIO FIANCO SI PUÒ ALLORA COMPRENDERE IL COMPITO, DI CUI LA NOSTRA ANIMA SI È FATTA PORTATRICE (HILMANN L’AVREBBE CHIAMATA DAIMON) LA QUALE CI DONA UN’IMPRONTA ASSOLUTAMENTE UNICA. L’ARTE È LA SORGENTE DA CUI SGORGA LA POTENZIALITÀ DELLO SPIRITO A CUI POSSONO ABBEVERARSI DAVVERO COLORO IL CUI CUORE RESTA SUFFICIENTEMENTE PURO E INCORROTTO DALLE OMBRE DELLA VITA.

L’ANIMA HA PIÙ STRATI, ATTRATTI GRAVITAZIONALMENTE DALLA POTENZA DEL NUCLEO CENTRALE, PRIMORDIO VITALE E SCINTILLA ORIGINARIA. IN ESSA SONO CONTENUTI I CODICI E LE MEMORIE DI TUTTE LE ESPERIENZE, VISSUTE IN OGNI SUA VARIANTE SPAZIO-TEMPORALE E DIMENSIONALE.. L’ANIMA EMANA IL SUO RIVERBERO DI POTENZIALITÀ, COME UNA FOZRA MAGNETICA-CREATIVA CHE, GENERA VITA SOTTO FORMA DI ESPERIENZE NECESSARIE AD UN PROCESSO DI NARRAZIONE

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LA LEGGE È IL PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE IL NON MANIFESTO DIVENTA MANIFESO, L’OSSERVATORE SI TRASFORMA IN OSSERVATO, LO SPETTATORE ENTRA IN SCENA E IL SOGNATORE RIVELA I SUOI SOGNI. LA CREAZIONE, OVVERO OGNI COSA ESISTENTE NEL MONDO FISICO, È IL FRUTTO DELLA TRASFORMAZIONE DEL NON-MANIFESTO IN MANIFESTO. TUTTO QUELLO CHE SCORGIAMO DERIVA DALL’IGNOTO: IL CORPO FISICO, L’UNIVERSO FISICO (QUANTO PERCEPIAMO MEDIANTE I SENSI) È LA TRASFORMAZIONE DEL NON-MANIFESTO, DELL’IGNOTO E DELL’INVISIBILE, NEL MANIFESTATO, NEL NOTO E NEL VISIBILE. L’UNIVERSO FISICO NON È ALTRO CHE IL SÉ CHE SI RACCOGLIE PER ESPRIMERSI SOTTO FORMA DI SPIRITO, MENTE E MATERIA FISICA. TUTTI I PROCESSI DI CREAZIONE SONO PROCESSI ATTRAVERSO I QUALI SI ESPRIME IL SÉ O LA DIVINITÀ.

LA COSCIENZA IN MOVIMENTO SI MANIFESTA ATTRAVERSO GLI OGGETTI DELL’UNIVERSO, NELLA DANZA ETERNA DELLA VITA. LA FONTE DI OGNI CREAZIONE È LA DIVINITÀ; IL PROCESSO DI CREAZIONE È LA DIVINITÀ IN MOVIMENTO E L’OGGETTO DELLA CREAZIONE È L’UNIVERSO FISICO. QUESTE TRE COMPONENTI DELLA REALTÀSPIRITO, MENTE, CORPO, OVVERO OSSERVATORE, PROCESSO DI OSSERVAZIONE ED OGGETTO OSSERVATO-SONO ESSENZIALMENTE LA STESSA COSA E ORIGINANO TUTTI DALLA STESSA FONTE, OSSIA DAL CAMPO DELLA POTENZIALITÀ PURA CHE È DI PER SÉ INVISIBILE.

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credo nell’assenza di eternità e nella proprietà dell’esistenza di rinascere in un processo di immortalità senza tempo.

COME LA COPPIA E LA COPIA, IMMORTALITÀ E FINITEZZA, SONO I DUE POLI DI UNA STESSA NATURA

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V I A G G I D E L L’ A N I M A

dal cielo alla terra…

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MI MUOVO VELOCE, PIÙ VELOCE DELLA LUCE. NON ESISTE NÈ UN SOTTO NÉ UN SOPRA NELL’UNIVERSO. NELLA SOLITUDINE E IN CONTATTO CON OGNI COSA. SONO PRESENTE, DETERMINATA, E IN COMPLETA POTENZA DI ME. OGNI DIMENSIONE HA UNA DIVERSA NARRAZIONE. OGNI NARRAZIONE, SI COSTITUISCE DI DIFFERENTI CODICI VIBRAZIONALI E GRAMMATICHE.

C’È UNA DISCREPANZA TRA CIÒ CHE SI PUÒ VIVERE NEL MONDO DEL SOGNO E LA POSSIBILITÀ DI RIPORTARE NELLA VITA FISICA QUELLE CONDIZIONI VISSUTE NELLO STATO DI GRAZIA. NON È SOLO IL NOSTRO VERBO A NON AVER LA FORZA DI CONTENERE LA DIMENSIONE SPIRITUALE. E COME POTREBBE FARLO! L’IO DELL’INDIVIDUO UMANO È ANCORA TROPPO CONTRATTO PER CONCEDERSI IL TEMPO DI ASCOLTARE LO SPIRITO E SOPRATTUTTO, LASCIARSI ATTRAVERSARE DA ESSO.

L’ARTE È IL SOLO STRUMENTO CHE L’UOMO POSSIEDE PER TRASCENDERE L’EGO E LA MATERIA. ESSA CI SPINGE «ARR»: OLTRE. CI INSEGNA A «FARE IL SACRO» FACENDO ASCENDERE LA MATERIA VERSO IL REGNO. NON IL CONTRARIO, COME ANCORA TROPPO SPESSO AVVIENE. L’ARTE NON GARANTISCE UN DIALOGO ARMONIOSO CON IL MONDO. IL DIALOGO SI AVVALE SEMPRE «DI CIÒ CHE È STATO INVIATO» E «DI CIÒ CHE VIENE RICEVUTO».

RISULTA CHIARO QUINDI, CHE PER RIUSCIRE A RENDERE IL MESSAGGIO COMPRENSIBILE, BISOGNA ADOTTARE UN LINGUAGGIO CHE POSSA «ABBASSARSI» QUANTO BASTA, PER POTER ESSERE COLTO DA TUTTI. ECCO QUINDI CHE IL SIMBOLO GIUNGE IN AIUTO COME UN BALSAMO, PER LENIRE LA FRUSTRAZIONE GENERATA DALLA DISCREPANZA TRA LA VOLONTÀ DI TRASMETTERE, LA CAPACITÀ DI FARLO, E LA POSSIBILITÀ, DI RICEVERE IL MESSAGGIO. I SIMBOLI POPOLANO IL NOSTRO INCONSCIO E IL NOSTRO CONSCIO. SI TROVANO OVUNQUE NELLA NOSTRA REALTÀ, A DIVERSI GRADI DI PROFONDITÀ.

PRONTI A NARRARCI STORIE DI POSSIBILITÀ CREATIVE. IL SIMBOLO NON È MAI INVADENTE, ATTENDE LA NOSTRA PRESENZA E CI DONA OGNI VOLTA QUELLO CHE SIAMO IN GRADO DI DECIFRARE E SUPPORTARE. NASCONDE SEMPRE MOLTEPLICI LIVELLI DI LETTURA, CAPACI DI SPINGERCI FINO ALLE SOGLIE DEL REGNO E NELL’ALDILÀ.

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Ciascun angelo ha ed è un compito preciso… l’angelologia è una disciplina della totalità, dell’integrazio ne: le sue forme circolari sono al tempo stesso immagine dell’orizzonte e immagine di Sé

E SE IL SOGNARE PO TESSE ESSE RE INDO TTO?

E SE COSÌ POTESSIMO TRARRE CONOSCENZE PER IL NOSTRO PROCESSO EVOLUTIVO ?

E se l’ampliamento della coscienza potesse generare nell’uomo salti e volutivi ?

E se il sognare con consape vole zza potesse ampliare la nostra coscienza

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E SE IL SOGNARE FOSSE COME I PONTI DI EINSTEINROSEN

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e ritorno, verso il cosmo.

NERO, TUTTO INTORNO SILENZIO. AL PRINCIPIO NON CAPISCO. MI INCUROSISCE LA SITURAZIONE IN CUI MI TROVO. POI DUE LUCI COPAIONO E SI FANNO SEMPRE PIÙ FORTI. SUONI E FREQUENZE. LE LUCI MI COMUNICA QUALCOSA.

SPOSTAMENTO, MI MUOVO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE, STELLE GALASSIE E SISTEMI. SI APRE DI FRONTE A ME UN PORTALE E APPARE UNA COSTELLAZIONE. ATTRAVERSO SISTEMI SOLARI E GIUNGO SU UN PIANETA CON UN SOLE BINARIO. COSTA, MARE, I SOLI SULL’ORIZZONTE. TUTTI I COLORI SI TINGONO DI ARANCIONE GIALLO E ROSSO. LA COSTA È PIENA DI PIRAMIDI DI DIVERSE DIMENSIONI IN SOSPENSIONE. SILENZIO E ATTESA

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REGNO

N U N C

S C I O

T E N E B R I S

A r t e

L U X

Da sanscrito ARRG U I DA RT I / portarti

SIC LUCEAT LUX

V E R B U M

D I M I S S U M

C U S T O D I A T

A R C A N U M

LA PAROLA ARTE DERIVA DAL SANSCRITO ARR, IL CUI SIGNIFICATO INDICA LA CAPACITÀ PECULIARE DI GUIDARE E PORTARE. COSA PORTA E VERSO DOVE CI GUIDA L’A RTE E PER ESTENSIONE L’AR TISTA (PORTATORE DEL MORBO CREATIVO)?

LA RISPOSTA È CHIARA SE COMPRENDIAMO L’IMPORTANZA DI RISVEGLIARE UN PENSIERO COMPLESSO, OLISTICO DAL GRECO HÒLOS(TUTTO INTERO) E SE RICHIAMIAMO A NOI QUEL PRINCIPIO FEMMINILE, MESSO DA PARTE DA QUATTROMILA ANNI DI STORIA, DANDO ALLA DEA IL POSTO CHE LE SPETTA, QUELLO ACCANTO AL DIO INTERIORE.

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L’UOMO HA BISOGNO DI RITORNARE AD ESSERE COMPLETO, LO CHIEDE LA BIOLOGIA E L’ANIMA. ATTRAVERSO LA STRUTTURAZIONE DI UN CAMPO COSCIENTE DI DIALOGO, POSSIAMO IMPARARE AD ASCOLTARE L’OSCILLAZIONE DUALISTICA IN NOI; SOSPINGENDOLA, CON UNA FORTE VOLONTÀ CREATIVA, VERSO LA GENERAZIONE DI UN PRINCIPIO TRINITARIO IN GRADO DI SVILUPPARE LE ENERGIE UMANE. E LE SUE TRE VIRTÙ PRINCIPALI. IL MAESTRO IL GUARITORE E LA GUIDA, INTERIORI. CON L’ARTE AL VERTICE DIREZIONALE DEL PROCESSO EVOLUTIVO, L’UOMO PUÒ PROCEDERE NEL CAMMINO ASCENSIONALE CHE GIUSTAPPONE L’ATTO RIVOLUZIONARIO A QUELLO DI EMANCIPAZIONE.

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Esiste un’arte del crescere cioè discendere, è la saggezza di osservare le cose con un occhio ai loro effetti.

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COME RAZZA SIAMO CHIAMATI A STRUTTURARE NUOVI PARADIGMI, CAPACI DI AGEVOLARE I CAMBIAMNTI BIOLOGICI E COSCENZIALI CHE CI SONO NECESSARI. DALL’INTERA RETE DI PENSIERI, EMOZIONI, LAVORI E CAMBIAMENTI NATI DAI CONCETTI SOPRA CITATI, NASCE “ARRTE COLLETTIVA”.

UN PROGETTO CHE SI PONE COME OBIETTIVO DI GENERARE UN RIVERBERO DI COSCIENZA CAPACE DI CONTRIBUIRE, NEL SUO PICCOLO, AL CAMBIAMENTO DI CUI ABBIAMO BISOGNO. UN FRONTE UNITO PER LA LIBERTÀ SAPREBBE GENERARE UN CAMBIAMENTO EVOLUTIVO CAPACE DI TRASPORTARE L’UOMO AL SUO PUNTO DI SVOLTA. COME RAZZA PLANETARIA SIAMO CHIAMATI AL SERVIZIO GUIDATO DALLA LUCE DELLA FRATELLANZA. OGNI CONQUISTA RICHIEDE NECESSARIAMENTE LA PERDITA DI QUALCOSA. MA PER L’EVOLUZIONE, QUELLA VERA, VALE LA PENA ABBANDONARE I PROPRI CONFINI E LASCIARE CHE LA NOTTE OSCURA DELL’ANIMA CI AVVOLGA. LA SCINTILLA DI LUCE CHE PORTIAMO DENTRO SAPRÀ CONDURCI ALL’USCITA.

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il Tonal viene facilmente percepito dai nostri sensi, mentre il Nagual si rende manifesto solo all’occhio dello stregone. Noi possiamo imbatterci nei più bizzarri effetti del Tonal e restarne spaventati, ammaliati, stupiti o indifferenti, poiché sono effetti visibili a tutti.

Un effetto Nagual, invece può venir percepito soltanto dai sensi specializzati di uno stregone. Eppure sia il Nagual sia il Tonal sono presenti in ogni cosa, sempre. È giusto quindi dire che «guardare» significa cogliere il Tonal ch’è in ogni cosa, mentre «vedere» significa scorgere il Nagual ch’è presente anch’esso in ogni cosa.

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MI TROVO IN UN LUOGO DI LUCE VASTISSIMA, HO LA STRANA CONSAPEVOLEZZA DI TROVARMI NEL LUOGO DELLA RINASCITA DELLE ANIME. MI COGLIE LA CURIOSITÀ.

OSSERVO INTORNO A ME. NELLA LUCE ALCUNE FORME LUMINOSE RISULTANO PIÙ DENSE. LA MIA MENTE CODIFICA UNA FORESTA DI ALBERI IMMENSI E ALTISSIMI E PORTALI DA CUI APPAIONO LE ANIME, ANCHESSE DI LUCE… SO CHE LA MIA MENTE STA SOLO CERCANDO UN MODO PER ASSIMILARE QUELLA VASTITÀ, ALTRIMENTI INDESCRIVIBILE. LA BELLEZZA È ASSOLUTA. SENTO CALMA, DIREZIONE, VOLONTÀ E UNA GRANDE PRESENZA.

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se un guerriero osserva il mondo da essere umano qualsiasi, questi «guarda»;

LA TORRE

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TORRI. COSCIENZE DOTATE DI VITA. MUTANO LA LORO FORMA E ATTENDONO IL RISVEGLIO DELL’UMANITÀ E DEI POPOLI DI CUI SONO GUARDIANI, PER AMORE DI UNA LUCE SUPERIORE. ATTENDONO SILENTI IN UNA CONDIZIONE MEDITATIVA, IL MOMENTO IN CUI GIUNGERÀ IL TEMPO DI RIATTIVARSI, CONNETTENDO LE TERRE NELLE GALASSIE GEMELLE. DIOSKUROI. OGNUNA CON UNA FORMA, TUTTE LEGATE, DA IDENTICO SCOPO: RISVEGLIARE LA POTENZA CREATIVA, IN GRADO DI GENERARE UNA REAZIONE QUANTICA A CATENA. CIRCONDATE DALL’INVISIBILITÀ E FATTE DELLA SOSTANZA DELL’ETERE. PIÙ SOLIDE CHE MAI, NELLA LORO PRESENZA. TUTTE HANNO CUSTODI, CHE RESTANO IN ESSE MEDITANDO NEL SILENZIO, IN UN SISTEMA DI SIMBIOTICA SINERGIA.

se invece l’osserva da stregone, egli «vede»; e ciò che «vede» è esattamente……

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P O R TA L I , C O N N E S S I O N I E R I T I LA VIA PER IL REGNO SARÀ ATTRAVERSATA DAI PURI DI CUORE, E SE SAPREMO MANTENERCI PICCOLI DENTRO, LA SPECIAZIONE E LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA CIVILTÀ, SARÀ LA PIÙ BELLA FESTA A CUI AVREMO L’ONORE DI PARTECIPARE. MA DOBBIAMO COMPRENDERE CHE LA CREATIVITÀ È L’ARMA DEL CAMBIAMENTO: CI INSEGNA A NON TEMERE LE DECOSTRUZIONI, SAPENDO CHE TRA QUESTA E LA DISTRUZIONE C’È TUTTA LA DIFFERENZA DEL MONDO. CI PERMETTE DI EDIFICARE NUOVI PROCESSI FLUIDI ELEVANDOCI A QUEL SOPRAVVIVERE, «VIVERE AL DI SOPRA», NUTRITO DALLA FORZA DELLO SPIRITO E PER QUESTO CAPACE DI PORTARCI AD ESSO. ANCORA OGGI IL RICONOSCIMENTO DEL BELLO RESTA UN TRAGUARDO DI GRANDE VALORE PER OGNI AR TISTA, COME SE SAPESSIMO CHE ASPIRARE AD ESSERE COMPRESI, ACCOLTI E SEGUITI, NEL NOSTRO RUOLO DI GUIDE, FOSSE UN’ASPIRAZIONE PERICOLOSA CAPACE DI PORTARE SULL’ORLO DEL BARATRO. E DOPO TUTTO I SUICIDI CHE COSTELLANO LA STORIA DELL’ARTE CI SERVONO DA MONITO, COME LE FAVOLE CARICHE DI PREZIOSI ARCHETIPI. “ATTENTO PERCHÉ SE SCEGLI QUESTA STRADA DOVRAI ACCOGLIERE LA SOLITUDINE E VIVERE ACCANTO ALLA MORTE SALUTANDOLA COME UNA VECCHIA AMICA. SAPRAI ESSERE ABBASTANZA FORTE?” SE SOLO IL MONDO SENTISSE LA METÀ DELLA BELLEZZA ESISTENTE E SPALMASSE SUL PANE DELLA MATTINA UNA GENEROSA DOSE “DEL POSSIBILE”, RISORGEREMO COME ICARO AL SOLE. TRANSUSTANZIANDO NOI STESSI E LA TERRA, LIBERANDOLA DAL PESO DELLA NOSTRA SCIOCCHEZZA; COME CELLULE GUARITE ACCESE DA UN SACRO FUOCO.

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COME NELL’UNIVERSO, COSÌ ANCHE NELLA DIMENSIONE CREATIVA, NON ESISTE UN SOTTO O UN SOPRA. LE POSSIBILITÀ PROGETTUALI SONO DATE DALL’ADDESTRAMENTO ALL’IMMAGINAZIONE. QUEST’ULTIMA È PER L’UOMO UN DONO DI NATURA. MA LA FRAMMENTAZIONE A CUI LA NOSTRA COSCIENZA È SOTTOPOSTA, DA ORAMAI TROPPO TEMPO, HA ATROFIZZATO LE NOSTRE TECNOLOGIE INTERIORI. E MENTRE CI CROGIOLIAMO IN UNA TECNOLOGIA TUTTALTRO CHE AVANZATA, PERDIAMO, SEMPRE PIÙ, LA COMPETENZA DELLE NOSTRE CONNESSIONI. QUELLE CHE CONNETTONO IL NOSTRO LOGOS, AL LOGOS DELLA NATURA E DEL COSMO. L’AVANZAMENTO TECNOLOGICO È UNA COSA A CUI L’UMANITÀ DEVE ASPIRARE, IN QUANTO POTENZIALITÀ CREATIVA, CAPACE DI ALLEGGERIRE CONDIZIONI DISUMANE E DI RENDERCI SEMPRE PIÙ RISPETTOSI DELLA NOSTRA NATURA E DI QUELLE CHE CI CIRCONDANO. LA VERA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA NON GENERA PROFITTI, IN QUANTO INVESTIMENTO SOCIALMENTE UTILE E SENZA SCOPO DI LUCRO, PERCHÉ IL BENE NON PUÒ ESSERE PAGATO, MA SOLO GENERATO E CONDIVISO. LA TECNOCRAZIA, A CUI CI SOTTOPONIAMO, SOSTIUISCE LE NOSTRE TECNOLOGIE INTERIORI, PROMETTENDO DI LENIRE LA FRUSTRAZIONE DEL CONFRONTO CON LE NOSTRE OMBRE. GENERA INVECE UNA SEMPRE PIÙ DILAGANTE SOLITUDINE E UN NARCISISMO DI MASSA, CHE RIPRODUCE SE STESSO, IN UN CONTINUO ATTO DI SPECCHIAMENTO. TUTTO QUESTO A DISCAPITO DI UNA SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTE PERDITA DI EMPATIA.

TUTTAVIA, NE SONO CONVINTA, NON SI PUÒ ABBATTERE CIÒ CHE È IN NOI DI NATURA. SI PUÒ RALLENTARLO, FORSE SOFFOCARLO PER UN POCO. PRESTO O TARDI LA VITA RICHIAMERÀ LA VITA. CHIEDENDO IL SUO RISCATTO AD OGNUNO DI NOI. ALLORA SAPREMO ADOPERARCI PER COSTRUIRE UNA TECNOLOGIA CHE ALLEVI I PESI, MA NON SOSTITUISCA MAI LE NOSTRE COMPETENZE INTERIORI. CERTAMENTE PER OGNI PROCESSO EVOLUTIVO È CHIESTO UN COMPROMESSO: PER GUADAGNARE QUALCOSA, ALTRO VA PERSO, MA L’UOMO SAPRÀ COMPRENDERE QUALI SONO QUELLE VIRTÙ E QUELLE COMPETENZE CHE POSSONO PRODURRE NUOVA VITA E SAPRÀ LASCIAR ANDARE GLI STRUMENTI CHE NON SARANNO PIÙ UTILI AI NUOVI PROCESSI DELLA NOSTRA NUOVA STRUTTURA. PERCHÉ TUTTO CIÒ POSSA AVVENIRE È NECESSARIO RITORNARE A QUELLO CHE CI RENDE UMANI. PROCEDENDO VERSO LO SPIRITO, IL QUALE NON È APPANNAGGIO DI ALCUNA RELIGIONE, MA DELLA VITA DELLE COSE. AUSPICO DI RIUSCIRE AD ESERE PARTE DI UN’UMANITÀ CHE SI PRENDE IL 100% DI RESPONSABILITÀ DELLA PROPIRA ESISTENZA. IL PROCESSO DI SPECIAZIONE È INIZIATO DA OLTRE SETTANT’ANNI E NON PUÒ ESSERE FERMATO. L’UMANITÀ HA IN SÉ IL GERMOGLIO TECNOLOGICO DELLA FENICE CHE RINASCE A NUOVA VITA, MORENDO CONTINUAMENTE A SÉ STESSA.

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MI TROVO SU UN PIANETA MOLTO INTERESSANTE. CI SONO PIÙ LUNE. UN GRUPPO DI CREATURE UMANOIDI ALTE E FILIFORMI SI AVVICINANO. MI ACCORGO CHE OSSERVO LA SCENA DAL MARE. NON HO ALCUN CORPO, ALCUNA PRESENZA. LE CREATURE SONO IN PREVALENZA DONNE, BELLE E AGGRAZIATE. SUSCITANO LA MIA CURIOSITÀ, LE CONTEMPLO ATTENTAMENTE. QUESTE FIGURE ARRIVANO CON CALMA FINO ALLA RIVA E POI ENTRANO IN ACQUA. EMETTONO UN RIVERBERO DI PACE. SI POSIZIONANO TUTTI IN ORDINE SPARSO, SENZA NULLA A DIR LORO DOVE ANDARE, SE NON L’ISTINTO DI LASCIARE. RESTANO IMMOBILI, RESPIRANO PROFONDAMENTE E VOLGONO TUTTI IL VISO VERSO L’ALTO, CHIUDENDO GLI OCCHI. UNA DELLE DUE LUNE, ESCE DA DIETRO UNA NUVOLA, E I SUOI RAGGI COLPISCONO I CORPI FERMI E IMMERSI NELL’ACQUA FINO ALLA VITA. ANCHE LA LUCE DELL’ALTRA LUNA ( PIÙ DEBOLE) SI DISCHIUDE. SEMBRA CHE SI STIANO NUTRENDO E RIGENERANDO GRAZIE A QUELLA LUCE BIANCO ARGENTEA, DONATA DAI SATELLITI DI QUEL PIANETA. SIAMO SULLA TERRA NE SONO CERTA. CITTÀ CHE NON IMMAGINIAMO. UN POPOLO DI GRANDE SAGGEZZA. UN GRUPPO DI DONNE SCELTE LEGATE DA PARTICOLARI SAPERI E RUOLI, LASCIANO LA CITTÀ IN SIELNZIO. SONO DIRETTE AD UN LUOGO PRECISO. POCO FUORI DAL CENTRO DELLA CITTÀ UN VASTO CIRCUITO SACRO ATTRAVERSATO DA SIMBOLI E DA TRE PICCOLI CANALI DI ACQUA, LE ATTENDE. LE DONNE SI DISPONGONO IN CERCHIO. HA INIZIO UN RITUALE STUPEFACENTE DI GRANDISSIMA POTENZA. IO LO AMMIRO CON UN SENSO DI MERAVIGLIA. RITROVO UNA VECCHIA CONOSCENZA: UN BAMBINO, OGGI UOMO. DALLE ORIGINI MAYA, CHE UN TEMPO VENNE ADOTTATO DA UN’ALTRA FAMIGLIA E CI PERDEMMO DI VISTA. SONO MOLTO FELICE DI RITROVARLO. E ALTRETTANTA È LA MIA SORPRESA DI RIVEDERLO IN QUELLA CASA, CON IL MIO GRUPPO DI AMICI. MI RIFERISCE CHE È VENUTO A RIPORTARMI LA COSA CHE HA CUSTODITO PER ME FINO A QUEL MOMENTO, NON PUÒ PIÙ TENERLA, ED È TEMPO CHE DI RESTITUIRMELA. ACCURATAMENTE AVVOLTA DA UN VECCHISSIMO TESSUTO, L’OGGETTO, SI RIVELA ESSERE UNA STATUA DALL’ASPETO PRECOLOMBIANO. SENTO DI CONOSCERLA. ERA UN MIO STRUMENTO DI POTERE. IMPROVVISAMENTE RICORDO QUALCOSA. LA SCOPRE E ME LA PORGE.

SO CHE RAPPRESENTA SAN ROCCO NELLE SUE TRE FORME. SONO COSCIENTE CHE QUELLO CHE VEDO È UN SIMBOLO (quand’era nell’involucro lo strumento era diverso. ha modificato se stesso per poter essere codificato in un certo modo. quasi come se volesse evitare di essere captato dalla parte della mia mente che può controllare quella conoscenza. lo strumento mi sta chiedendo di ricordare qualcosa oltre il simbolo. ma come fare?)

APPOGGIO LA STATUA SUL TAVOLO ED ESSA COMINCIA AD EMETTERE ONDE VIBRATORIE MOLTO FORTI. È UN CODICE.

SONO IN UNA NECROPOLI. SOPRA DI ME LA BASILICA CISTERCENSE DI SAN GALGANO. CORRIDOI, QUASI UN LABIRINTO. BUIO, MA VEDO TUTTO. SPIRITI LEGATI A QUEL LUOGO GUARDANO IL MIO PASSAGGIO E BISBIGLIANO, NON MI CONCENTRO SULLE LORO PAROLE: SONO SOLO CURIOSI...

ARRIVO AD UNA STANZA CIRCOLARE CON VOLTE A CROCIERA.

AL CENTRO UNA TOMBA CONTIENE LE SPOGLIE DI UN CAVALIERE TEMPLARE. MENTRE LE OSSERVO SI FANNO AVANTI DODICI CAVALIERI E MI CIRCONADANO. RESTANO FERMI IN OSSERVAZIONE, HO LA SENSAZIONE CHE MI ONORINO. OSSERVO LE SPOGLIE, LE VESTI SONO DI TRE COLORI E SONO INDOSSATE A STRATI: LA PRIMA È ROSSA LA SECONDA È BLU ED INFINE QUELLA BIANCA LE RICOPRE TUTTE. SUL PETTO UNA SPADA LUCENTE E BELLISSIMA, SEPPUR SEMPLICE, CON UNO STEMMA:UN DRAGO CON TRE TESTE (una guarda al passato, una al futuro e una in alto) CHE SPUTANO FUOCO. IL DRAGO TIENE UNA ZAMPA ANTERIORE SU UN SIMBOLO MITRANICO, MENTRE CON L’ALTRA SI APRE IL PETTO E MOSTRA IL CUORE.

FENICE, TORRE E CATTEDRALE SONO TRE PROCESSI CREATIVI E PROGETTI APERTI, IN CORSO DI MATURAZIONE CREATIVA. MI PARLANO DI RESURREZIONE ED IMMORTALITÀ; DI EVOLUZIONE E TRANSUSTANZIAZIONE; DI POTENZA CHE NON HA PIÙ BISOGNO DI FORZA. SONO PROCESSI CREATIVI CHE MI HANNO PORTATO AL SIMBOLO DI ICARO. ANALIZZATO NON PER LE COLPE CONTENUTE DALLE SUE OMBRE. MA PER IL VERO SIGNIFICATO DI CUI SI FA PORTATORE: «UN UOMO CHE RICOSTRUISCE LE SUE ALI VOLANDO VERSO LA FONTE DELLA LUCE…E IN ESSA SPARISCE, NON CADE…» ICARO CI INSEGNA CHE SOLO I PURI ATTRAVERSERANNO LA SOGLIA DEL REGNO. PERCHÉ NON SI PUÒ ASCENDERE CON LA ZAVORRA DELL’EGO. UNA COSA ESCLUDE L’ALTRA. FORSE, E MI AUGURO, CHE QUESTI TRE PROGETTI MI STIANO PORTANDO OLTRE IL MIO EGO. NON SO QUANDO SARANNO PRONTI, MA SENTO MOLTO CHIARAMENTE ARRIVARE NUOVI INDIZI DAL FUTURO E NON VEDO L’ORA DI AFFERRARLI. CERCO, ATTRAVERSO L’ARTE COLLETTIVA, TUTTI COLORO CHE SARANNO DISPOSTI A SEGUIRMI IN QUESTO VIAGGIO, PER DARE IL VIA AD UN PROCESSO CREATIVO ASCENSIONALE.

S U L L A

S U L L A

S O G L I A

S O G L I A

D I

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C A T T E D R A L E

C A T T E D R A L E

UN PROGETTO DI RIORDINO GRAFICO E MENTALE DI SOGNI VISSUTI, RICORDATI, AVUTI E AVVERTIMENTI DAL FUTURO.

C AT E R I NA T O M A E L L O S A LV I