Galileo Galilei

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KLeINER

FLuG


una storia che non sta né in cielo né in terra

KLeINER

FLuG


Fate entrare lo scienziato.

Inginocchiati al cospetto del Signore Iddio tuo.

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Riconosci questo libro?

Sì, vostra santità. Io sono l’autore...

Eri a Roma nel 1616? Fosti convocato dal Santo Uffizio?

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No! Non fui convocato, fu soltanto una visita di piacere al Cardinale Bellarmino...

Vostra eminenza, questo non è vero!

Abbiamo un verbale.

...il quale ti intimò di rinunciare alle teorie copernicane.

“...che abbandoni del tutto, né del resto in qualunque modo sostenga, insegni o difenda...”

Un momento! Non mi è mai stato detto nulla del genere! Il verbale è falso!

Osi mettere in dubbio la parola della Chiesa? No, vostra eminenza...

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Io, Galileo Galilei, figlio di Vincenzo...

Inginocchiato di fronte a tutta la Repubblica Cristiana.

Giuro che ho sempre creduto, come adesso credo, e con l’aiuto di Dio crederò per sempre.

Tutto ciò che insegna e predica la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma poiché io...

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Avendo davanti agli occhi miei i sacrosanti Vangeli, quali tocco con le mie proprie mani.

...Dopo essermi stato intimato di abbandonare la falsa opinione che il Sole sia il centro del mondo, e che la Terra si muova attorno a esso...


...Ho scritto e dato alle stampe un libro nel quale questa stessa dottrina viene sostenuta con diverse ragioni a suo favore. Accusato di eresia.

Maledico.

Con cuore sincero e fede non finta.

Abiuro.

e Detesto.

I miei suddetti errori.

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E giuro che mai nel futuro sosterrò, a voce o per iscritto, qualsivoglia teoria contraria alla Santissima Chiesa.


Che Dio mi aiuti, e questi suoi Vangeli, che tocco con le mie proprie mani.

Nel Convento di Santa Maria sopra Minerva, oggi, il 22 giugno 1633.

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Pisa, anno 1592.

A cosa stai pensando?

Osservo la grandine cadere. Secondo te perché i chicchi più grandi cadono contemporaneamente ai chicchi più piccoli?

Ma cosa dici? Aristotele insegna che la velocità di due corpi in caduta libera è proporzionale al loro peso. Dunque il chicco più grande cade sempre prima del chicco più piccolo. è semplice, no? Guarda meglio.

E se così non fosse?

Cosa vuoi dire?

Già, anche troppo semplice.

Simplicio. Collega e amico di Galileo.

Voglio dire, se invece i corpi cadessero allo stesso modo indipendentemente dal loro peso?

Be’, allora avresti contro tutti i dotti peripatetici e tutti i grandi maestri del passato sui quali si formano. In poche parole, è una follia, nessuno ti crederebbe.

Non se io mostrassi loro la verità, non se potessero guardarla coi proprio occhi. Ai propri occhi crederebbero.


Dio, Dio, DIO! Cosa vuoi che c’entri Dio con le leggi del mondo??

Dici cose senza senso. La verità è scritta: è Dio che l’ha scritta. Cosa vuoi che siano gli occhi di un uomo? Strumenti fallaci, buoni per contare le pecore. Non per conoscere il mondo! Solo l’anima è perfetta, e appartiene a Dio.

Dio le ha create, di certo non per farle comprendere a noi. Il suo volere è impenetrabile. E comunque, parli come un eretico!

E tu parli come uno sciocco! Ascolta: nessuno vuole mettere in discussione l’autorità di Dio e la sua onnipotenza. Dico solo che, davanti all’evidenza, avrai da ricrederti.

Galileo Galilei. Rettore della Cattedra di Matematica dell’Ateneo Pisano.

Avrò...?! che cos’hai in mente?!

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Lo vedrai! Mi raccomando, non perderti domani la lezione di filosofia aristotelica!

SBAM!

Ci vuoi andare?? Ma tu cosa c’entri? Non sei mica uno studente, sei un professore!

Oh mio Dio! Appunto!

Palazzo della Sapienza. Sede dell’Ateneo Pisano.

Come ben sapete, l’Universo, che ha al suo centro la Terra immobile, è composto dai Pianeti, incastonati in altrettante sfere in moto perpetuo attorno alla Terra, e limitate dalla Sfera delle Stelle Fisse, e dal Cielo Empireo, dimora del Signore e dei Beati.

Il cielo, in quanto substratum, è immutabile ed eterno. Al contrario, solo la Terra, in quanto materiale, è soggetta al mutamento e alla corruzione.

Ma cosa vuoi fare?? Sta a vedere, eheheh...

Ed è per questo che, quando un corpo soggetto alla gravità viene lasciato cadere verso il basso, questo avrà una velocità tanto più grande quanto più grande sarà il suo peso.

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E cosa accadrebbe se due corpi, ad esempio, si fondessero tra di loro?


Come, dite? Chi ha parlato?

Galileo, professore. Dicevo, cosa accadrebbe se due corpi si fondessero?

Io, professore.

Vuole spiegarsi?

Oh, ma lei non è quel giovane professore di matematica? Come si chiama? Basileo?

E lasciamoli cadere.

Immaginiamo ora di fondere in qualche modo i due corpi, uhn...

Mettiamo, ad esempio, di avere un corpo che pesa dieci libbre. Esso cadrà a una velocità due volte maggiore di un corpo che ne pesa cinque, cioè la metà. Giusto?

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è ragionevole pensare che la parte più leggera, più lenta, rallenti la più pesante, e che quindi la velocità dei due corpi uniti sia una via di mezzo tra le velocità che avevano prima separatamente?

Uhn... è un quesito interessante. Come mai non l’ho mai trovato in nessun manuale?

Oppure è più ragionevole pensare che unendo i due corpi di cinque e dieci libbre, ne otteniamo uno di quindici, che quindi, essendo più pesante dei due, cada più veloce di entrambi?

perché non c’è. L’ho inventato io. E l’unica risposta possibile è che tutti i corpi cadono alla stessa maniera. Cioè, la velocità di un corpo in caduta libera è indipendente dal suo peso.

Galileo, nonostante il suo ragionamento sia interessante, le sue conclusioni sono assurde. A quale filosofo fa riferimento?

BASTA! La sua ignoranza, solo in parte giustificata dalla sua giovinezza, non le permette di cogliere il momento in cui oltrepassa il limite. Spero che lo faccia il suo buonsenso, facendole notare che sta interrompendo una lezione importante, proponendomi le sue facezie, adatte a un bambino che ancora non conosce le leggi del mondo, piuttosto che a un professore.

Soltanto i ciechi hanno bisogno di riferimenti, personalmente preferisco fare affidamento ai miei occhi e alla mia mente.

BU M!

Se sente il bisogno di tornare dall’altro lato della cattedra, lo faccia pure. Non potrà che giovarle. Ma lo faccia in silen...

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Mi scusi, professore, ma temo di dover insistere.

Ehi, la sai l’ultima?

No, cosa?

Il professore di matematica e quello di filosofia si sfidano a una dimostrazione su un teorema aristotelico!

Maddai! E dove?

Nell’atrio della Sapienza! Pare che faranno piovere sassi dal cielo!

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Allora, siete pronti?

Su, la finisca con questa pagliacciata e lanci quei sassi!

va bene.

Ges첫, Giuseppe e Maria, fate che questi sassi cadano contemporaneamente!

!

SPLASH 15


AHAH! L’ho visto: è caduto prima quello grande! Ho vinto!!

Ma cosa dite?! Erano quasi uguali! Secondo Aristotele uno avrebbe dovuto metterci il doppio dell’altro!

Basta. La dimostrazione è finita. Torniamo in aula...

Argh! E va bene! Proviamo con uno più grande!

Grrr...

Professore...

Nh...?

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