Sonografia

JACOPO MAZZONELLI. SONOGRAFIA Museo internazionale e biblioteca della musica 27 gennaio / January – 25 febbraio / February 2018

Bologna

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JACOPO MAZZONELLI. SONOGRAFIA Museo internazionale e biblioteca della musica 27 gennaio / January – 25 febbraio / February 2018

a cura di / curated by Chiara Ianeselli

Sonografia di Chiara Ianeselli

Jacopo Mazzonelli (IT, 1983) presenta Sonografia presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna. Il progetto, a cura di Chiara Ianeselli, si dispiega nelle sale a piano terra dedicate agli eventi temporanei e al piano nobile di Palazzo Sanguinetti, ed instaura un dialogo con l’architettura e la collezione del Museo.

L’intervento, che si concentra sul segno musicale inteso come alfabeto visivo, intende porre una riflessione sull’origine del suono, portando in primo piano la natura degli strumenti stessi.

La funzione architettonica, contenitiva dell’edificio è ripresa nelle costruzioni di Mazzonelli che raccolgono e bloccano gli strumenti musicali in via definitiva (Volume, 2018 e Volume, 2017). L’inglobare nel cemento lo strumento consente, infatti, di preservarne l’integrità sonora, portando lo spettatore ad interrogarsi rispetto allo stato dei due oggetti: sono mai stati suonati? Se sì, cosa hanno suonato per l’ultima volta? La tromba araldica (Volume, 2018) è stata assorbita in un blocco di cemento senza essere mai stata utilizzata – rimanendo sostanzialmente in potenza. I cementi, che ricordano la serie di Uncini I Cementarmati della fine degli anni Cinquanta, non seguono formalmente le linee degli strumenti inglobati, costituiscono piuttosto unità a se stanti, quasi parallelepipedi geometrici di Carl Andre.

Tuttavia la sensibilità dell’opera di Mazzonelli lascia intravedere gli estremi del clarinetto e della tromba, permettendo così di riconoscere gli strumenti solamente attraverso frammenti. La copertura fisica, la sottrazione alla visione, stimola l’immaginazione del suono mancato, congiungendosi così a tutti gli strumenti musicali presenti in museo. L’atteggiamento di sottrazione, il nascondere al mondo appare similare all’operazione di Christo per quanto riguarda l’esaltazione che la cecità rispetto ad un oggetto/architettura comporta, ma differente per quanto riguarda la temporaneità – la scelta di materiali permanenti di Jacopo Mazzonelli. Risulta inoltre diversa la modalità di evocare le forme sottostanti: figure intuibili quelle impacchettate da Christo, assai più misteriose nei lavori di Mazzonelli.

Lo spessore delle opere, dato anche dal profondo contrasto tra la finitezza estrema, maniacale degli strumenti e la ruvidità e gravità del cemento, viene accentuato dal contesto pittorico in cui le opere sono collocate. Queste sono disposte in spazi arricchiti melodicamente da pitture delicate: a piano terra in un soffitto con decorazione floreale, mentre al piano superiore il clarinetto si cala nelle descrizioni di Paola Foschi: “La stanza alla boschereccia che era utilizzata come sala da pranzo ed era detta Sala del Convito, è prodotto della fantasia di Vincenzo Martinelli (1737-1807), che immagina paesaggi ricchi di verzura e di architetture classiche in lontananza;

queste si fanno vicine a circondare l’astante nel gradino illusorio che sorregge erme e statue di Bacco e Cerere, opera del giovane Pelagio Palagi (1777-1860)”.

Centrale nell’esposizione a piano terra è il lavoro ABCDEFG (2015-16), in cui Mazzonelli ha modificato sette pianoforti verticali dei primi del Novecento.

Attraverso una assai complessa operazione tecnica ciascuno di essi è stato trasformato, riducendo la sua capacità sonora a solo una delle sette note della scala musicale, un unico tasto è stato lasciato sulla tastiera. La presenza di sette pianoforti copre dunque la scala musicale (do-re-mi-fa-sol-la-si) costituendosi come alfabeto sonoro. In occasione di Art City White Night (3 febbraio 2018) sarà eseguito ABCDEFG [A Tuned Sculpture] – Performance sull’opera ABCDEFG di Jacopo Mazzonelli per due esecutori e live electronics (2017) di Matteo Franceschini, dove il compositore elaborerà e completerà lo spettro delle frequenze delle sette note attraverso l’interazione con i pianoforti e la manipolazione elettronica in tempo reale.

Mazzonelli entra così in un discorso museologico molto ampio: quello relativo alla conservazione della bellezza di un tempo passato, di cui possiamo, solamente, ricostruire l’alfabeto sonoro.

Sonography

by Chiara Ianeselli

Jacopo Mazzonelli (IT, 1983) presents Sonography at the Museo internazionale e biblioteca della musica of Bologna. The project, curated by Chiara Ianeselli, unfolds on the ground floor, in the rooms devoted to temporary events, and on the piano nobile (the main floor) of Palazzo Sanguinetti, establishing a dialogue with the architecture and the Museum’s permanent collection. The intervention, which focuses on the musical sign considered as a visual alphabet, is intended to stimulate a reflection on the origin of sound, bringing to the fore the nature of the instruments themselves.

The containing, architectural function of the building is recalled in Mazzonelli’s constructions, which gather and definitively block musical instruments (Volume, 2018, and Volume, 2017). Incorporating the instrument in cement constitutes a way of preserving the integrity of its sound, leading the viewer to wonder about the state of the two objects: have they ever been played? If so, then what did they play the last time they were? The herald trumpet (Volume, 2018) was absorbed in a block of cement without having ever been used – essentially, remaining pure potential. The cement pieces, which recall Uncini’s Cementarmati series at the end of the 1950s, do not formally follow the lines of the instruments incorporated, but rather they constitute stand-alone units, almost like Carl Andre’s geometric parallelepipeds.

However, the sensitivity of Mazzonelli’s work allows the spectator glimpses of the forms of the clarinet and the trumpet, enabling us to recognize the instruments just from their fragments. The physical coverage, their removal from full vision, stimulates one’s imagination of the missing sound, thus reconnecting to all the musical instruments present in the museum. This attitude of removal, the concealment from the world, is analogous to the operation of Christo for the exaltation that blindness entails for an object/architecture, but differs in respect of temporariness – Jacopo Mazzonelli chooses permanent materials – and in its way of bringing out the underlying forms: intuitable figures those wrapped by Christo, much more mysterious those in Mazzonelli’s works.

The depth of these works, produced in part by the profound contrast between the extreme, maniacal finiteness of the instruments and the coarseness and gravity of the cement, is accentuated by the pictorial context in which they are placed.

They are set in contexts that are melodically enriched by delicate painting: on the ground floor, a ceiling with floral decorations; and on the upper floor, the insertion of the clarinet within a space that Paola Foschi has described as following:

“The stanza alla boschereccia (woodlands-like room) that served as dining room and was called Sala del Convito was the fruit of the fantasy of Vincenzo Martinelli (17371807), who imagined landscapes rich in greenery and classical architecture in the distance; these structures draw near to encircle the spectator in the illusory step that serves as the base for herms and statues of Bacco and Ceres, the work of the young Pelagio Palagi (1777-1860)”.

Central to the ground-floor exhibition is ABCDEFG (2015-16), in which Mazzonelli has altered seven early-20th-century upright pianos. By a highly complex technical procedure they have been transformed, restricting the sonorous capacity of each to just one of the seven notes of the scale and leaving a single key on the keyboard.

The seven pianos thus cover the whole scale (do-re-mi-fa-sol-la-ti), constituting a sort of sonorous alphabet. The occasion of the Art City White Night (3 February 2018) will see the execution of ABCDEFG [A Tuned Sculpture] – Performance on the work ABCDEFG by Jacopo Mazzonelli for two performers and live electronics (2017) by Matteo Franceschini, in which the composer processes and completes the spectrum of frequencies of the seven notes through interaction with the pianos and real-time electronic manipulation.

In this way Mazzonelli engages in a very wide-ranging museological discourse: one that relates to the conservation of the beauty of a past time, of which we can only reconstruct the sonorous alphabet.

Jacopo Mazzonelli realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. La sua ricerca si avvale di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline. Lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Al centro del suo interesse è il “gesto musicale”, inteso come ciò che sottende l’esecuzione e non il suono prodotto: le opere, infatti, parlano di musica quasi sempre senza crearla. A questo tema si accompagna l’indagine sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo. Mazzonelli è un artista che procede, in larga misura, dalla creazione di idee mentali e che agisce a un livello di riflessione creativa rigorosamente intellettuale, sul quale, con riflessioni contenutistiche complesse e impegnativi collegamenti interdisciplinari, progetta i concetti metaforici delle sue opere.

Jacopo Mazzonelli creates sculptures, assemblages and installations that enquire the broad border area between visual arts and music. His research uses techniques and methods from a variety of disciplines. Working on the interpretation and visualization of the sound dimension, the artist approaches instruments which he deconstructs, transforms and reassembles. His main interest is the “musical gesture”, intended as what underlies the execution and not the sound produced: the works, in fact, speak of music almost always without making it. This theme is accompanied by an enquiry on the perception of rhythm and of the becoming of time. Mazzonelli is an artist who to a large extent proceeds from the creation of mental ideas and acts at a strictly intellectual level of creative reflection, on which, with complex considerations on the content and complex interdisciplinary connections, he designs the metaphoric concepts of his pieces.

Jacopo Mazzonelli nasce a Trento nel 1983. Si diploma in pianoforte e in musica contemporanea presso l’Accademia Internazionale TEMA di Milano. Parallelamente agli studi musicali comincia a realizzare sculture e installazioni attraverso cui indaga spesso l’elemento sonoro (musica e rumore, ritmo e silenzio) pur non includendolo necessariamente come evento uditivo nell’opera. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero (Galleria Giovanni Bonelli – Milano, Federico Bianchi Contemporary Art, Milano - Paolo Maria Deanesi Gallery, Rovereto - Fondazione Galleria Civica di Trento - Palazzo Incontri, Roma - CIAC / Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Castello Colonna di Genazzano - Festival TINA B., Praga - DOCVA, Milano – Mart / Museo di arte moderna e contemporanea, Rovereto - L‘Ozio, Amsterdam - Galleria Studio 44, Genova - Teatro dal Verme, Milano - Neon>Campobase, Bologna - Embassy of Italy, Bruxelles - Maison Particulière, Bruxelles). Le sue opere sono già incluse in importanti collezioni, tra cui AGI Collection - Verona, Caldic Collection - Rotterdam, Unicredit Art Collection - Mart, VAF - Stiftung Collection - Mart - Rovereto, Collezione Fondazione Francesco Fabbri - Treviso). Nel 2014 è stato selezionato dalla Fondazione VAF per la mostra Posizioni Attuali dell’Arte Italiana, toccando le sedi museali di Kiel, Sindelfingen e Perugia. Nel 2017 il Mart – Galleria Civica di Trento gli ha dedicato un’ampia mostra personale (To be played at maximum volume) corredata di una monografia a cura di Luigi Fassi e Margherita de Pilati.

Jacopo Mazzonelli was born in Trento in 1983. He graduated in piano and contemporary music at the International Accademy TEMA of Milan. While studying music, he started to create sculptures and installations through which he often investigates the sound element (music and noise, rhythm and silence) although not necessarily including it as a hearing event in the work. He exhibited his works in solo shows in Italy and abroad (Galleria Giovanni Bonelli – Milan, Federico Bianchi Contemporary Art, Milan - Paolo Maria Deanesi Gallery, Rovereto Fondazione Galleria Civica of Trento - Palazzo Incontri, Rome - CIAC / Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Castello Colonna of Genazzano - Festival TINA B., Prague - DOCVA, Milan – Mart / Museo di arte moderna e contemporanea, Rovereto - L‘Ozio, Amsterdam Galleria Studio 44, Genoa - Teatro dal Verme, Milan - Neon>Campobase, Bologna - Embassy of Italy, Brussels - Maison Particulière, Brussels). His works are already part of important collections, including the AGI Collection - Verona, Caldic Collection - Rotterdam, Unicredit Art Collection - Mart, VAF - Stiftung Collection - Mart, Rovereto, Collezione Fondazione Francesco Fabbri - Treviso). In 2014 he was selected by Fondazione VAF for the exhibition Posizioni Attuali dell’Arte Italiana, with shows in the museums of Kiel, Sindelfingen and Perugia. In 2017 the MART – Galleria Civica di Trento dedicated a large personal show to him (To be played at maximum volume) with a monograph edited by Luigi Fassi and Margherita de Pilati.

Mostre selezionate / Selected exhibitions To be played at maximum volume, a cura di / curated by Margherita de Pilati e / and Luigi Fassi Trento, Mart - Galleria Civica di Trento, 07.10.2017 – 14.01.2017 6. Biennale d’Art Contemporain Montrouge, Le Beffroi, 12.10 – 1.11.2017 Eject, a cura di / curated by Martina Cavallarin Milano, Federico Bianchi Contemporary Art, 10.04 – 6.06.2015 [Ec-cel-len-za], a cura di / curated by Flavio Arensi Milano, Galleria Giovanni Bonelli, 11.06 – 18.08.2015 The Intruders, a cura / curated by di Federica Bianconi e / and Daniele Capra Venezia, 07.05 – 28.30.2015 Premio Fondazione VAF VI. Aktuelle Positionen Italienischer Kunst. Posizioni attuali dell’arte italiana Stuttgart, Schauwerk Sindelfingen, 09.02 – 27.04.2014 (Kiel, Stadtgalerie, 29.09 – 18.11.2014; Palazzo della Penna, 29.11.2014 – 25.01.2015) La Gioia. Through the eyes of three Italian art collectors Brussel, Maison Particulière, 16.10 – 21.12.2014 Il collasso dell’entropia, a cura di / curated by Alberto Zanchetta Lissone, Galleria d’Arte Contemporanea di Lissone, 01.02 – 24.12.2014 Hotel, a cura di / curated by Roberta Pagani Torino, Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea, 26.05 – 06.10.2013 Obtaining the history, a cura di / curated by Denis Isaia Rovereto (TN), Paolo Maria Deanesi Gallery, 06.06 – 14.09.2013 Fragile per sempre, a cura di / curated by Claudio Libero Pisano Roma, Palazzo Incontri, 03.05 – 12.05.2012 Coro, a cura di / curated by Marco Tagliafierro Milano, Federico Bianchi Contemporary Art, 19.01 – 16.03.2012 Premio Francesco Fabbri, a cura di / curated by Carlo Sala Treviso, Palazzo Giacomelli, 24.11 – 23.12.2012 In affectionate memory of, a cura di / curated by Elena Lydia Scipioni Trento, Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla contemporaneità di Trento, 15.03 – 15.04.2011 Hear me out, a cura di / curated by Cecilia Casorati e / and Claudio Libero Pisan Roma, CIAC - Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea, Castello Colonna di Genazzano, 17.09 – 6.11.2011 Camera inversa / Reverse Room, a cura di / curated by Daniele Capra Rovereto (TN), Paolo Maria Deanesi Gallery, 26.11.2010 – 25.02.2011 Okay, I have had enough, what else can you show me?, a cura di / curated by Barbara Meneghel e / and Francesca di Nardo Milano, DOCVA, 04.07 – 16.07.2010

ABCDEFG, 2015/16 pianoforti verticali / upright pianos dimensioni variabili / variable dimensions Fondo di acquisizione / Acquisition fund “Di Bene in Meglio” Photo: AD Nadia Baldo

Matteo Franceschini ABCDEFG [A Tuned Scuplture], 2017 performance sull’opera ABCDEFG di Jacopo Mazzonelli per due esecutori e live electronics / performance with ABCDEFG work by Jacopo Mazzonelli for tow esecutors and live electronics Photo: Jacopo Salvi

Dido’s lament, 2017 video bn 1’00’’ Courtesy Galleria Giovanni Bonelli e / and Paolo Maria Deanesi Gallery

Volume, 2015 tromba, cemento, ferro / trumpet, cement, iron 125x51x16cm Collezione privata, Roma / Private collection, Rome

Arcata, 2015 archetti, alluminio / bows, aluminum 74x240x8cm Collezione S. Mirabile, Milano / S. Mirabile Collection, Milan

Volume, 2017 clarinetto, cemento, ferro / clarinet, cement, iron 140x65x15cm Collezione privata, Roma / Private collection, Rome Photo: AD Nadia Baldo

Eject, 2015 cemento / cement 30x230x4cm Collezione privata, Milano / Private collection, Milan Photo: AD Nadia Baldo

JACOPO MAZZONELLI. SONOGRAFIA a cura di / curated by Chiara Ianeselli

Museo internazionale e biblioteca della musica 27 gennaio / January – 25 febbraio / February 2018

Un ringraziamento speciale a / Special thanks to Galleria Giovanni Bonelli che ha sostenuto il progetto Sonografia / that supported Sonography project Paolo Maria Deanesi Gallery, Trento Fondo di acquisizione “Di Bene in Meglio” Mart – Galleria Civica di Trento Matteo Franceschini Eleonora Wegher Casa Ricordi Jenny Servino

Traduzioni / Translations INTRAS Congressi Srl - Bologna

Un progetto promosso da / A project promoted by ART CITY Bologna Lorenzo Balbi (direzione artistica), Anna-Maria Balletti, Emanuela Casamassima, Elisa Maria Cerra, Claudia Comandini, Lucia Luna Gallina, Elena Gerla, Melissa La Maida, Claudia Nanni, Paola Papini, Sandra Rambaldi, Francesca Rebecchi, Sabrina Samorì, Elisa Schiavina, Daniela Semproli, Silvia Tonelli

Istituzione Bologna Musei è sostenuta da / is supported by

promosso da / promoted by Night Whitenaio 2017

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