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Quratulain Agha - Damiano Borgato - Sabrina Fedalto Tra Phuong Tu

La cura del benessere

Quratulain Agha - Damiano Borgato - Sabrina Fedalto Tra Phuong Tu

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Rielaborando il montaggio della Cura Ludovico, Alex è costretto a guardare sé stesso negli occhi, in un estenuante campo/controcampo. La sua agonia viene interrotta bruscamente da una serie d’immagini delle Alpi. Si tratta di una via di fuga dal trattamento o di una sua indefinita estensione?

Una delle scene più violente di Arancia Meccanica si svolge all’interno di un cinema a sua volta collocato all’interno di una clinica. È il momento in cui il protagonista Alex viene sottoposto alla Cura Ludovico e obbligato a guardare scene di ultraviolenza, accompagnate dalle note della Nona Sinfonia dell’amato Ludwig van Beethoven.

La cura del benessere ripensa e rielabora radicalmente il dispositivo della Cura Ludovico: Alex è legato a una poltrona ed è costretto a fissare sé stesso negli occhi, nei suoi comportamenti violenti e nelle sue espressioni vendicative, come in uno specchio. Questo montaggio, attraverso la tecnica del campo e controcampo, suscita nello spettatore un’idea di autoriflessione e chiusura dello spazio drammatico. È un invito a riconoscere la pervasività della violenza così come il suo legame con la sfera dell’arte e della bellezza.

Alle evoluzioni melodiche della Nona si accompagna quella delle espressioni del protagonista… Il video lo mostra dapprima minaccioso, poi sofferente e, in fine, quando la musica cessa, Alex si deride da solo. Con un cambio di scenario, si passa dalla stanza chiusa nella quale si svolge la Cura Ludovico a un luogo all’aperto, dove lo spettatore può ammirare la maestosità del panorama alpino, vasto e pacifico nel suo naturale splendore, con i classici paesaggi da cartolina, sinonimo di “aria pura” e di “relax”. Con il passare dei minuti, però, la via di fuga apparentemente in contrasto alla Cura Ludovico, suscita emozioni tutt’altro che rassicuranti; le nuove immagini, accostate alla musica di Beethoven, creano un effetto di inquietante straniamento e alienazione.

Chiunque subisca questa nuova “cura del benessere” passa dal godere della bellezza dei paesaggi alpini fino a provare un sentimento di fastidio, una paradossale forma di malessere.

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