Inside Art 178

INSIDEART online

N. 178 | € 4,00

“Wind’s Heritage” di Nasim Soheili, video still

INSIDEART 2

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

Le mostre di ottobre per un autunno nel segno dell’arte

Minimalismo radicale, arte relazionale e poetiche del corpo: l’autunno dell’arte si accende di visioni potenti e imperdibili

INSIDEART 3

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

INSIDEART 4

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

redazione

L’avvento dell’autunno si conferma denso

in Europa. A chiudere il percorso infine, è la

e vitale per l’arte contemporanea in Italia e

nuova attesissima apertura al MAXXI: 1+1.

non solo. Le esposizioni consigliate, tra Pa-

The Relational Years, prima retrospettiva in

rigi, Roma, Torino, Milano e la Sardegna

Italia sull’arte relazionale, per ricordare il mo-

– raccontano le tante direzioni del presente

vimento artistico in cui l’interazione diventa

artistico: dall’essenzialità assoluta di MINI-

forma, contenuto e fine.

MAL / MAXIMAL alla Bourse de Commerce di Alphonse Mucha a Palazzo Bonaparte a

MINIMAL / MAXIMAL, quando il meno diventa tutto

Roma. Al Museo Nivola in Sardegna Mona

Dal 8 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026, la

Hatoum è la protagonista di un progetto ric-

Bourse de Commerce – Pinault Collection

co di significato che unisce corpo e politica,

presenta Minimal, una mostra ambiziosa

mentre il MAO – Museo d’Arte Orientale di To-

e raffinata che esplora il minimalismo come

rino ospita la prima grande monografica ita-

linguaggio universale. Curata dalla direttrice

liana dedicata a Chiharu Shiota. Nei grandi

della Dia Art Foundation di New York Jessi-

spazi delle Navate del Pirelli HangarBicocca

ca Morgan, l’esposizione riunisce oltre 100

prende vita This Will Not End Well, la nuova

opere di 40 artisti provenienti da diverse la-

retrospettiva di Nan Goldin, con installazio-

titudini, attraversando sei decenni di ricerca

ni multimediali e proiezioni non viste prima

visiva.

– Pinault Collection all’eleganza modernista

© Dan Flavin

© Meg Webster.

Photo Bill Jacobson Studio, New York.

Courtesy Dia Art Foundation

Lygia Pape, Divisor, 1968, performance Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro, Brasile (1990). ©Projecr Lygia Pape

Agnes Martin, Blue-Grey Composition, 1962 Pinault Collection. © Agnes Martin Foundation, New York / SIAE 2023.

Photo Marco Cappelletti © Palazzo Grassi

INSIDEART 6

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

Non solo Donald Judd, Dan Flavin e Agnes

pitale ospita una delle mostre più attese della

Martin: MINIMAL / MAXIMAL amplia lo

stagione: Alphonse Mucha. Un trionfo di

sguardo verso artisti del Giappone, del Sud

bellezza e seduzione, allestita nelle elegan-

America e dell’Asia contemporanea, metten-

ti sale di Palazzo Bonaparte, cuore pulsante

do in discussione i confini geografici e con-

della cultura capitolina. Curata da Elizabeth

cettuali del minimalismo occidentale. Distri-

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Al Museo Nivola, arte e politica in una mostra sospesa tra fragilità e disvelamento

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

ternazionale a immergersi nel territorio sardo, nelle sue pratiche artigianali e nei suoi paesaggi complessi. Curata da Giuliana Altea, Antonella Camarda e Luca Cheri, l’espo-

Un nuovo capitolo della ricerca di Mona Ha-

sizione raccoglie un corpus ampio e poten-

Brooke e Annamaria Bava, con la direzione

toum prende forma: ad inaugurare il 4 otto-

te di opere: lavori storici, nuove produzioni e

buita in sette sezioni – Light, Grid, Surface,

scientifica di Francesca Villanti, l’esposizio-

bre è Behind the Seen, aperta fino al 2 feb-

installazioni site-specific che testimoniano la

Materialism, tra le altre – la mostra invita a

ne è prodotta da Arthemisia, in collaborazio-

braio 2026 presso la Fondazione e Museo

capacità di Hatoum di intrecciare il personale

rallentare lo sguardo, ad abitare lo spazio, a

ne con la Mucha Foundation e i Musei Reali

Nivola di Orani. La mostra è il risultato di una

e il politico, il formale e il fragile.

riscoprire il silenzio come forma. Un percorso

di Torino e main partner della mostra la Fon-

residenza artistica che ha portato l’artista in-

meditativo e rigoroso, che sorprende per la

dazione Terzo Pilastro – Internazionale con

sua potenza visiva e politica. A preludio del

Poema. L’esposizione offre una panoramica

progetto e fino al 26 gennaio 2026, la prima

completa dell’opera dell’artista ceco, icona

mostra personale in Francia di Lygia Pape,

indiscussa dell’Art Nouveau e protagonista

artista fondamentale dell’avanguardia brasi-

della Belle Époque. Con oltre 150 opere,

liana del dopoguerra.

tra cui litografie, manifesti, disegni e ogget-

Alphonse Mucha, a Roma un trionfo di bellezza e seduzione Dal 8 ottobre 2025 all’8 marzo 2026, la ca-

N

ti decorativi, il percorso ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, mettendo in luce la sua capacità di trasformare la bellezza femminile in un linguaggio universale e senza tempo.

Senza titolo (cut-out 2), 2005. Per gentile concessione di White Cube (foto: Stephen White)

Dettaglio da Alphonse Mucha, Rêverie, 1897.

Litografia a colori, 72,7×55,2 cm. ©Mucha Trust 2025

NLa pratica dell’artista è da sempre attraversa-

ma. Molte opere nascono proprio dall’incon-

ta da tensioni fondamentali: tra visibile e invi-

tro con artigiani e tecniche sarde: gabbie per

sibile, attrazione e repulsione, sicurezza e mi-

uccelli in ceramica, tappeti tessuti a mano,

naccia. In questo caso, i temi si concretizzano

sculture in ferro battuto e composizioni che

attraverso forme che dialogano con lo spazio

fondono il linguaggio della tradizione con

domestico, il corpo, la sorveglianza e il trau-

una carica politica sotterranea ma intensa.

INSIDEART 9

Cage for One, 2022. Foto © White Cube (Theo Christelis)

OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

Chiharu Shiota, un viaggio poetico di fili e assenze al MAO di Torino

lazioni monumentali in un percorso capace di

Dal 22 ottobre 2025 al 28 giugno 2026, il

è nota per le sue installazioni realizzate con fili

MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino

intrecciati, spesso rossi o neri, che avvolgo-

ospita la prima grande monografica italiana

no oggetti carichi di significato: valigie, sedie,

dedicata a Chiharu Shiota, dal titolo The

abiti, strumenti musicali. Queste architetture

Soul Trembles. Curata dalla direttrice del

leggere e complesse agiscono come trame

Mori Art Museum Mami Kataoka, in colla-

di memoria e silenzio, evocando connessioni

borazione con Davide Quadrio, la mostra fa

invisibili tra materia, spazio e tempo.

dialogare disegni, fotografie, sculture e instaltrasformare lo spazio e la percezione. Shiota

Divide, 2025. Foto © White Cube (Theo Christelis)

Uncertain Journey (2016-2019). Photo Sunhi Mang.

Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo

Twelve Windows, 2012-2013. Per gentile concessione del Kunstmuseum St. Gallen (foto: Stefan Rohner)

Accumulation – Searching for the Destination (2014-2019). Photo Sunhi Mang.

Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo

Connecting Small Memories, dettaglio (2019).

Photo Sunhi Mang.

Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo

INSIDEART 10 OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

INSIDEART 11 OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

In Silence, (2002-2019). Photo Sunhi Mang. Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo

Nan Goldin conquista Milano con This Will Not End Well

of Sexual Dependency, The Other Side, Sisters, Saints, Sibyls, Fire Leap, Memory Lost,

Al Pirelli HangarBicocca inaugura This Will

Sirens. Sopra il visitatore, il “Cubo”, con al-

Not End Well, a cura di Roberta Tenconi

tezze che superano i 20 metri, restituisce la

con Lucia Aspesi la più ampia retrospettiva

verticalità e la maestosità dell’originale instal-

europea dedicata all’artista americana. Un

lazione commissionata per La Chapelle de la

percorso visivo e sonoro che trasforma la

Salpêtrière, mentre una piattaforma soprae-

fotografia in esperienza emotiva totale. Per

levata permette una visione panoramica, che

la prima volta in Europa, vengono presentati

svela la scansione visiva e sonora costruita

insieme i suoi ultimi due slideshow – You Ne-

da Goldin come un rito collettivo di memoria,

ver Did Anything Wrong e Stendhal Syndro-

perdita, desiderio e resistenza.

me – affiancati al corpus storico: The Ballad

©Nan Goldin

©Nan Goldin

©Nan Goldin

INSIDEART 12 OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

Al MAXXI il ritorno di un’arte che mette al centro la relazione

INSIDEART 13 OTTOBRE NEL SEGNO DELL’ARTE

coniato il concetto nel 1998 e ne traccia oggi

Negli anni ’90, una nuova generazione di ar-

La mostra non si limita a raccontare questo

un bilancio visionario e coinvolgente. Aperta

tisti – da Rirkrit Tiravanija a Maurizio Cat-

passaggio storico, ma lo riattiva, rendendo il

fino al 16 marzo 2026, l’esposizione trasfor-

telan, da Vanessa Beecroft a Philippe Par-

museo romano un laboratorio aperto dove il

A trent’anni dalla nascita dell’Estetica Re-

ma gli spazi del museo in un ambiente aper-

reno – abbandona l’idea dell’opera come

visitatore è parte del processo. Le relazioni

lazionale, il MAXXI di Roma dedica una

to, attivo, in continuo cambiamento: non più

oggetto finito, per abbracciare la dimensione

non sono il soggetto dell’opera: sono l’opera.

mostra monumentale a uno dei movimenti

solo luogo di osservazione, ma piattaforma

processuale, collettiva e interattiva dell’arte.

più influenti e rivoluzionari dell’arte contem-

relazionale in cui il pubblico è chiamato a in-

poranea: 1+1. L’arte relazionale, a cura di

teragire, partecipare, riflettere.

Nicolas Bourriaud, teorico e critico che ha

VB93 Vanessa Beecroft Performance 2022, Studio 5 Cinecittà Rome.

Photo by Daniela Trincia

VB93 Vanessa Beecroft Performance 2022, Studio 5 Cinecittà Rome.

Photo by Daniela Trincia

Philippe Parreno, Anywhere, Anywhere, Out Of The World, Palais de Tokyo, 2013.

Liam Gillick, Factories in the snow, 2007. Photo Aurélien Mole

Jens Haaning, Turkish Jokes, 1994, installation view al Prosjekt i Gamlebyen (PiG), Oslo Norvegia, 1994.

Courtesy: l’artista. Foto: Jens Haaning

INSIDEART 14 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

Guglielmo Maggini vince The Talent Prize 2025.

Tutti i finalisti e premi speciali della XVIII edizione

Annunciati i nomi dei protagonisti della diciottesima edizione del Talent Prize, il riconoscimento che da quasi vent’anni intercetta le voci più promettenti della scena artistica italiana

INSIDEART 15 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

INSIDEART 16 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

INSIDEART 17 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

materiale tanto antico quanto vivo».

redazione

VII Biennale d’arte contemporanea della città a cura di Spazio Taverna, il lavoro nasce da

L’attesa è finita: i nomi del vincitore, dei finalisti

(storica dell’arte e curatrice), Renata Cristina

L’opera si presenta come un conglomerato

un’indagine sugli stampi d’archivio appartenuti

e dei premi speciali di The Talent Prize 2025

Mazzantini (Direttrice GNAMC, Roma), Peter

scultoreo in ceramica e resina che, nella sua

al fondatore dell’azienda, Aldo Fumanti. Que-

sono finalmente annunciati. La diciottesima

Benson Miller (storico dell’arte e curatore),

forma complessiva, richiama al tempo stesso

sti stampi, un tempo strumenti di produzione

edizione del concorso promosso da Inside Art

Chiara Parisi (Direttrice Centre Pompidou,

un albero, un totem di giocattoli e un’esplosio-

e poi dismessi dalle generazioni successive,

conferma ancora una volta la sua vocazione di

Metz), Federica Pirani (Sovrintendenza Capi-

ne di frammenti vitali. Realizzato nel contesto

diventano per Maggini un alfabeto espressivo

laboratorio di talenti e osservatorio privilegiato

tolina ai Beni Culturali), Ludovico Pratesi (cu-

della residenza presso il laboratorio artigia-

da riportare al presente, una grammatica della

sulle tendenze emergenti dell’arte contempo-

ratore e fondatore di Spazio Taverna), Marcel-

no Fumanti di Gubbio, nell’ambito della XX-

memoria che si traduce in nuove forme.

ranea in Italia.

lo Smarrelli (Direttore Artistico Pesaro Musei), Guido Talarico (editore e direttore di Inside

Il vincitore di quest’anno è quindi Guglielmo

Art), Roberta Tenconi (curatrice Pirelli Hangar

Maggini che si aggiudica un riconoscimento

Bicocca, Milano) e Adriana Polveroni (Direttri-

dal valore di 10 mila euro (5mila in denaro e

ce artistica di Roma Arte in Nuvola).

5mila in promozione). Al secondo e terzo posto Silvia Bigi e Federico Montaresi. Finalisti:

Vincitore, finalisti e premi speciali partecipe-

Jimmy Milani, Federica Rugnone, Meletios

ranno come di consueto alla collettiva del Ta-

Meletiou, Andrea Mauti, Federica Mariani,

lent Prize che anche quest’anno inaugurerà a

Anouk Laure Chambaz e Matteo Pizzolan-

dicembre alla Galleria Nazionale d’Arte Mo-

te. Assegnati, come ogni anno anche i premi

derna e Contemporanea.

speciali: Ginevra Petrozzi (Premio Speciale Inside Art) e Marco Rossetti (Premio Specia-

Primo posto a Guglielmo Maggini

le AMPA). La giuria ha inoltre assegnato una

Il primo premio è stato assegnato a Gugliel-

menzione speciale a Leonardo Petrucci.

mo Maggini per Titano Mio, una scultura che

GNAMC), Giovanni Longo (Premio Speciale

fonde con rara coerenza il sapere artigianale La selezione è stata affidata a una giuria com-

della ceramica e la ricerca plastica contempo-

posta da direttori di museo, curatori e critici di

ranea. Come sottolineano le motivazioni uffi-

primo piano, figure che ogni anno contribui-

ciali: «La giuria ha premiato Guglielmo Maggini

scono a tracciare una mappa aggiornata del

per la sua capacità di fondere la competenza

panorama artistico nazionale, riconoscendo

tecnica con il sapere artigianale della ceramica

la pluralità di linguaggi, ricerche e sensibilità

nella realizzazione di Titano Mio, una scultura

NIl gruppo scultoreo attiva così un dialogo ser-

collante simbolico e fisico. Ne nasce un in-

che animano le nuove generazioni di artisti:

realizzata attraverso l’utilizzo di stampi prove-

rato tra pieni e vuoti, tra padri e mestieri, tra

cessante gioco di metamorfosi, in cui motivi

Maria Emanuela Bruni (Presidente Fondazione

nienti dall’archivio della famiglia Fumanti. L’o-

una tradizione imprigionata nei gessi e la sua

ornamentali e naturalistici si inseguono dando

MAXXI, Roma), Costantino d’Orazio (Direttore

pera dimostra come la tradizione possa esse-

rinascita in una nuova materia. La ceramica,

vita a una riflessione poetica sul rapporto tra

Musei Nazionali dell’Umbria), Teresa Emanue-

re reinterpretata in chiave attuale, attivando un

matrice organica e storica, si intreccia con la

uomo e natura, tra memoria storica e visione

le (art project manager e fotografa), Gianluca

dialogo profondo con il genius loci e offrendo

resina, medium figlio dell’epoca contempo-

personale.

Marziani (curatore e critico), Anna Mattirolo

una lettura originale e contemporanea di un

ranea, che in questo contesto agisce come

N

INSIDEART 18 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

I nove finalisti

Il secondo posto è andato a Silvia Bigi con Are

Al terzo posto si è classificato Federico Mon-

you nobody, too?, opera che a partire dall’uni-

taresi con il video …but I’ll be BACK before

co ritratto della prozia Irma, esclusa dalla me-

you are DONE (2025), un montaggio di oltre

moria familiare per la sua condizione mentale,

cinquecento esplosioni provenienti da carto-

costruisce una riflessione sulla fragilità e sullo

ni animati, videogiochi, film e archivi reali. La

stigma del disagio psichico. Grazie a un dee-

ripetizione ossessiva della detonazione dissol-

pfake, la figura dimenticata prende voce attra-

ve i confini tra realtà e simulazione, offrendo

verso le parole di poetesse e scrittrici segnate

un’esperienza percettiva estrema che interro-

da disturbi mentali, trasformandosi in un cor-

ga la spettacolarizzazione della violenza e la

po collettivo e resistente che sfida ogni forma

sua manipolazione mediatica.

di normalizzazione.

N

NCon Scarabocchio (aspettative rosee-fifa

so. L’opera sovverte l’immaginario infantile,

blue) (2023), Jimmy Milani trasforma un ge-

trasformando l’oggetto affettivo in superficie

sto infantile in monumento percettivo. Ciò che

inquieta, membrana fragile che riflette i mec-

sembra un disegno improvvisato su un foglio

canismi della visibilità e dell’assenza. Vuoto e

a quadretti è in realtà una pittura minuziosa,

trasparenza diventano potenzialità narrativa:

custodita in una busta in PVC di proporzioni

un simulacro che oscilla tra intimità e distanza,

monumentali. L’opera gioca con la tensione

memoria e fantasma.

tra spontaneità e controllo, tra illusione bidimensionale e presenza scultorea, generando

Federica Rugnone con Fai la brava affronta

uno spaesamento che rivela la sottile manipo-

invece il linguaggio come dispositivo di op-

lazione della percezione. Meletios Meletiou

pressione. Dieci cesoie incise con frasi in per-

con The Companion n.4 reinterpreta l’icono-

siano e in italiano – espressioni che rimandano

grafia del peluche, presentandolo a grandez-

a stereotipi e imposizioni patriarcali – si fanno

za umana come corpo trasparente e sospe-

strumenti simbolici di resistenza. L’opera, nata

dal dialogo con l’attivista Pegah Moshir Pour,

nea e sulla possibilità che la tossicità diventi

trasforma l’atto del taglio in gesto di emanci-

catalizzatore di nuove forme di coabitazione.

pazione, evocando il sacrificio e la ribellione

Federica Mariani, con It’s not always easy to

inscritti nel corpo femminile e nella sua storia.

be a cop, propone invece un loop audio-vi-

Con Horizon, Andrea Mauti realizza un’instal-

deo in cui la sagoma animata di un poliziotto

lazione site-specific che si configura come

esegue, senza soggetto, i gesti codificati della

rovina organica e post-capitalista. Composta

perquisizione. Ispirata a testimonianze della

da materiali di scarto e strutture industriali,

sezione femminile dell’ex carcere di Sant’Ago-

l’opera evoca una fontana tossica e tentaco-

stino a Savona, l’opera trasforma la violenza

lare, capace di trasformare la materia residua

procedurale in sequenza ironica e disturbante,

in organismo vivo. Tra eco di monumenti e

un rituale svuotato che riflette sulla disumanità

gesto anti-monumentale, l’artista riflette sulle

delle istituzioni e sulla fragilità dei corpi sotto-

dinamiche di potere della città contempora-

posti al controllo.

INSIDEART 20 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

INSIDEART 21 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

Menzione della Giuria a Leonardo Petrucci

ria ha deciso di attribuire a Leonardo Petrucci

La giuria ha conferito una menzione speciale a

tante cose da dirti, capace di trasformare un

Leonardo Petrucci per Ho ancora tante cose

oggetto quotidiano in un simbolo universale

da dirti, replica in ottone del cellulare usato

di perdita e memoria. La forza evocativa del

fino alla scomparsa della madre, nell’agosto

lavoro risiede nella semplicità del dispositivo

2021. Oggetto quotidiano trasformato in reli-

narrativo, che rende tangibile il peso dell’as-

quia silenziosa, brilla senza valore economi-

senza e al tempo stesso lo restituisce in forma

co, ma con il peso insostenibile dell’assenza.

condivisa. Un gesto intimo che diventa espe-

Adagiato su una tela nera deformata, diventa

rienza collettiva, in cui ciascuno può ricono-

simbolo universale del lutto: un gesto intimo

scere la propria storia».

che si apre a una memoria condivisa. «La giu-

Anouk Laure Chambaz intreccia infanzia,

tiro, Matteo Pizzolante affronta il tema degli

memoria e geografia in un viaggio notturno nei

Hikikomori attraverso la ricostruzione 3D della

boschi di confine tra Italia e Slovenia. Girato

stanza di Maria, giovane che vive in isolamen-

in 16mm, il film Di Notte trasforma la ninna

to. Oggetti e arredi diventano tracce di identità

nanna in strumento di evocazione collettiva:

sospesa, tradotte in stampe su PVC e cianoti-

voce di presenze spettrali e ferite storiche che

pie. In contrappunto, la figura iper-esposta del

riaffiorano nei paesaggi. La struttura in loop

campione NBA Victor Wembanyama mette in

rompe la linearità del racconto, rispecchiando

scena il divario tra visibilità estrema e invisibili-

la natura frammentaria della memoria trauma-

tà radicale, aprendo una riflessione poetica sul

tica e aprendo lo spazio espositivo a un’espe-

corpo come spazio di possibilità e limite.

rienza di ascolto immersivo. Con Ritratto e ri-

una menzione speciale per l’opera Ho ancora

INSIDEART 22 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

Premio Speciale GNAMC a Ginevra Petrozzi

La motivazione del museo: «L’opera Congre-

Con Congregation of Mysteries, opera nella

gation of Mysteries di Ginevra Petrozzi reinter-

collezione della C+N Galleria CANEPANERI,

preta in chiave contemporanea la tradizione

Ginevra Petrozzi reinterpreta la tradizione

degli ex-voto, sostituendo alla divinità religio-

degli ex-voto traslandola nell’universo delle

sa quella dell’epoca digitale. Oggetti e simboli

infrastrutture digitali. Piccole icone metalli-

tecnologici legati al mondo dell’intelligenza ar-

che, incorniciate con la solennità del culto,

tificiale si presentano come invocazioni di mi-

raffigurano cavi sottomarini, droni, microchip,

racoli. Con un linguaggio figurativo essenziale,

sistemi di sorveglianza, alternati a “miracoli”

l’opera diviene metafora del rischio crescente

invocati come la liberazione di Julian Assange

di idolatrare l’intelligenza artificiale e, paralle-

o la crescita di un albero da un data center.

lamente, della naturalizzazione dell’artificio e

Attraverso questa liturgia laica, l’artista mette

persino dell’umanizzazione della macchina.

in scena il paradosso di una spiritualità rivolta

Esito di una ricerca artistica concettuale e in-

alle tecnologie che regolano il nostro presente,

terdisciplinare, l’opera invita a riflettere sulle

trasformando l’oggetto votivo in strumento di

dinamiche evolutive del postumanesimo».

critica e immaginazione politica.

INSIDEART 23 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

INSIDEART 24 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

Premio Speciale Inside Art a Giovanni Longo

spazio espositivo. Il progetto Like a Dam (form

La ricerca di Giovanni Longo intreccia que-

do criteri visivi e morfologici, configurandosi

stioni esistenziali e processi locali, trovando

come archivio vivente e dispositivo poetico.

nelle fiumare calabresi il suo campo d’azione

In bilico tra recupero e interferenza, la pratica

privilegiato. Da oltre vent’anni l’artista racco-

di Longo rivela una silenziosa resistenza alla

glie i legni modellati dalle correnti, trasforman-

contemporaneità artificiale, trasformando il

doli in strutture anatomiche o archivi di forme

minimo frammento naturale in testimonianza

che superano i luoghi d’origine per aprirsi allo

di cura e di metamorfosi.

INSIDEART 25 A GUGLIELMO MAGGINI IL TALENT PRIZE 2025

archive) custodisce questo materiale secon-

N

Le opere vincitrici, insieme a quelle dei fina-

versare dal vivo le diverse ricerche presentate,

listi e dei premi speciali, saranno esposte nel

confermando The Talent Prize come un osser-

mese di dicembre presso la Galleria Nazio-

vatorio privilegiato sulle urgenze e le visioni

nale d’Arte Moderna e Contemporanea di

dell’arte contemporanea italiana.

Roma. La mostra offrirà l’occasione di attra-

NPremio Speciale AMPA

percorre un binario che attraversa lo spazio. Solo

a Marco Rossetti

in un punto le due parti si ricompongono, per poi

Con un’installazione cinetica dedicata alla me-

tornare a separarsi in un ciclo senza fine. Ispirata

moria frammentaria, Marco Rossetti mette in

al “complesso-R”, la regione più antica del cervel-

scena un’immagine divisa: la metà superiore di

lo, l’opera evoca istinti e ricordi primitivi, offrendo

una fotografia resta fissa a parete, mentre la par-

un’esperienza percettiva straniante che riflette

te inferiore, montata su un carrello motorizzato,

sul rapporto tra immagine, memoria e assenza.

INSIDEART 26 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

TAFF, il festival che ridefinisce il documentario d’arte: il messaggio di un premio all’Iran

Dal cuore di Roma, The Art Film Fest rivela il potere del documentario d’arte come ponte tra culture e come voce critica del presente

INSIDEART 27 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

INSIDEART 28 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

Sabrina Lame

INSIDEART 29 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

linguaggio elitario». Una riflessione che si

strato anche la ricchezza di approcci che il

intreccia con quella di Fabrizio Zappi, diret-

documentario d’arte può contenere. Dal ri-

L’autunno romano si apre con un segnale

Le parole di Renata Cristina Mazzantini, di-

tore di Rai Cultura, per il quale «ogni opera

torno alla pellicola analogica di Grain di Sac-

che va oltre l’arte: la seconda edizione di The

rettrice della GNAMC, sono state chiare: «I

rappresenta la memoria di un paese e di un

coni e Contell, alla ricostruzione del sodali-

ART Film Fest (TAFF) ha premiato Wind’s

documentari riescono a rendere accessibi-

immaginario collettivo».

zio tra Lucrezia De Domizio Durini e Joseph

Heritage di Nasim Soheili, un film che at-

li argomenti complessi, aprendo l’arte a un

traverso l’immagine dei mulini a vento rac-

pubblico più ampio e superando l’idea di un

conta le radici dell’antico Iran e denuncia la trascuratezza del patrimonio culturale. Non un semplice riconoscimento estetico, ma un gesto che assume un peso politico e simbolico: premiare un documentario iraniano oggi significa dare voce a una cinematografia spesso censurata e a una società che lotta per preservare memoria e identità.

L’assenza della regista, che ha inviato un videomessaggio da Teheran, ha reso ancora più tangibile quella distanza geografica e culturale che il festival ha saputo colmare con il linguaggio universale delle immagini. «Bisogna parlare di tutte le guerre, anche di quelle dimenticate» ha ricordato Guido Talarico, editore e direttore di Inside Art, motivando la scelta della giuria. Un invito a leggere il documentario non solo come racconto, ma come forma di resistenza.

Il TAFF si è imposto in due sole edizioni come uno dei pochi spazi italiani a riconoscere il documentario d’arte come linguaggio autonomo, capace di collocarsi al centro del sistema culturale. Se da un lato il nostro paese continua a relegare questo genere ai margini della televisione e della distribuzione, il festival apre un varco, restituendo dignità a un cinema che sa tenere insieme ricerca visiva, racconto e pensiero critico.

Beuys nel film di Pierparide Tedeschi, fino Non solo il premio principale: il TAFF ha mo-

alla menzione speciale ad Aspettando Re

INSIDEART 30 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

INSIDEART 31 TAFF RIDEFINISCE IL DOCUMENTARIO D’ARTE

Lear di Alessandro Preziosi, che ha saputo

l’urgenza di dare voce a una cultura che lot-

saputo colmare con il linguaggio universale

responsabilità collettive, anche e soprattutto

intrecciare Shakespeare con Michelangelo

ta per farsi ascoltare nonostante le restrizioni

dell’arte.

quando rischiano di essere cancellate. Per

Pistoletto.

politiche e sociali del proprio paese. L’as-

il panorama italiano, questo gesto equivale

senza di Soheili dalla serata, sostituita da un

In un momento storico in cui l’Iran è al centro

a un’apertura di sguardo: riconoscere che il

Il film della regista iraniana diventa così sim-

videomessaggio inviato da Teheran, non ha

di tensioni geopolitiche e culturali, premiare

documentario d’arte non è confinato all’Oc-

bolo di una duplice urgenza: da un lato la

tolto forza ma, al contrario, ha accentuato la

un documentario che denuncia la negligen-

cidente e che le storie di resistenza culturale

necessità di preservare un patrimonio fragile,

distanza fisica e simbolica che separa sce-

za delle autorità verso il patrimonio significa

provenienti da altri paesi arricchiscono il no-

minacciato dall’incuria e dal tempo; dall’altro

nari culturali spesso lontani, e che il TAFF ha

affermare che la memoria e la cultura sono

stro stesso immaginario.

INSIDEART 32 IL RESTAURO DEL CENTRE POMPIDU

Cinque anni senza Pompidou: al via la chiusura per il restauro da 448 milioni di euro

Il 22 settembre Parigi saluterà il Centre Pompidu, che chiude per un restauro monumentale fino al 2030.

Tra petizioni, critiche e nuove collaborazioni, il museo si prepara a rinascere come spazio rinnovato

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Luca Cioffi

si in petizioni organizzate da artisti come Da-

ro, «solo lavorando a porte chiuse si potranno

niel Buren, e galleristi quali Daniel Templon e

accorciare i tempi necessari ed abbattere i

A Parigi il 22 settembre si spegneranno tem-

annunciato uno stop alle visite per 5 anni al

Alain Seban, quest’ultimo ex direttore del Cen-

costi di un lavoro monumentale». Così i lavori

poraneamente le luci dell’arte contemporanea,

Centre Pompidou, in vista di un grande re-

tre Pompidou, i quali proponevano un piano di

cominceranno la mattina del 22 settembre, ma

«con la promessa di ritornare più luminose che

stauro che vedrà il museo chiudere gradual-

lavoro a porte aperte, dove il restauro diveniva

solo dopo che tutte le opere presenti abbia-

mai». A dirlo è l’Eliseo che l’anno scorso ha

mente le sue porte al pubblico.

un’opera vivente e mutevole. Ma quello che

mo raggiunto il Centre Pompidou Fancilien, un

Seban ha definito un «errore per la vita cultura-

nuovo spazio di conservazione e restauro che

le del Paese» ha conservato il piano di chiusu-

si inaugurerà ufficialmente nel maggio 2026 a

ra totale originario perché, sostiene il ministe-

Messy, nel sud della Francia.

NLa prima è già stata chiusa il 12 marzo 2025, un mese dopo la condivisione del calendario

lmans, a sigillo di quasi 50 anni di incessante attività.

dei lavori firmato dal Ministero della Cultura, quella che accoglie una media di 3 milioni di

Un capitolo che si chiude a fatica, non per le

visitatori annuali negli spazi della permanente

cifre che registrano una crescita costante del

inaugurata nel 1977. A seguire le temporanee

15-16% l’anno (solo nel 2025 i visitatori sono

con la prima chiusura del 30 giugno e l’ultima

stati il 22% in più del 2024), ma per gli scioperi

del 22 settembre in occasione del termine del-

del personale e le critiche da parte di persona-

la mostra dell’artista tedesco Wolfagang Til-

lità della politica e della cultura, concretizzate-

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N

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A guidare il restauro è la nota firma edile fran-

ma di rinnovo culturale, stanziati, però, dallo

rinnovo della museografia e degli spazi espo-

Il palazzo, figlio del progetto modernista di

co-giapponese del duo Nicolas Moreau e

stesso museo. Secondo il piano lavori si co-

sitivi, e per il sesto piano. Verrà rivisto anche il

Renzo Piano e Richard Rogers, vivrà un «pe-

Hiroko Kusunoki, già autori del Powerhouse

mincerà dal terzo piano a scendere, coinvol-

percorso dei visitatori, che si estenderà all’A-

riodo di riammodernamento senza, però, rima-

Paramatta Museum di Sidney, e che dovran-

gendo tutti gli spazi compresi tra l’Agorà ed

telier Brancusi, l’edificio presente sulla piazza

nere fuori dalla scena artistica internazionale»,

no gestire una spesa tecnica di 262 milioni di

il Forum, per i quali verrà investito il 20% del

principale, e l’apertura al pubblico del settimo

dice il direttore Laurent Le Bon, che illustra

euro di fondi statali, ai quali si aggiungono i

fondo tecnico. Il restante andrà per il quarto e

ed ultimo piano, il quale accoglierà spettacoli,

un nuovo piano di attività che per ora copre

186 milioni di euro investiti per il program-

quinto piano del Museo d’arte moderna, con il

performance e balletti.

il 2025-2026 con mostre e festival. La prima sarà Constellation, in occasione della quale alcune delle opere permanenti continueranno ad essere esposte negli spazi del Grand Palais, riaperto da poco, e che ospiterà alcune mostre del museo temporaneamente chiuso: la prima, inaugurata il 20 giugno e in corso fino al 4 gennaio 2026, è Nike de Saint Phalle, Jean Tinguely e Pontus Hultén.

Sono molte le istituzioni parigine a collaborare con il Centre Pompidou, come la Philarmonie de Paris, il Louvre, il Musee d’Orsay, il Musée du quai Branly e il Jeu de Paume, a dimostrazione dell’intreccio culturale che unisce la città. Si apre, ma al contempo si chiude, un capitolo per l’arte e per Parigi, con il Centre Pompidou che si rinnova sotto gli occhi di un sistema che muta. Ma a modificarsi davvero è solo il contenitore, il contenuto rimane lo stesso: l’arte e le sue discipline.

INSIDEART 38 AL TEATRO BORSONI LE ALI DI PATRICK TUTTOFUOCO

Al Teatro Borsoni le ali di Patrick Tuttofuoco: «Una spinta a trovare il proprio spazio»

L’opera festeggia il primo anno della struttura bresciana e segna la rinascita di Via Milano, invitando il pubblico a ritrovarsi e a conoscersi tra le ali dell’installazione

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Luca Cioffi

INSIDEART 41 AL TEATRO BORSONI LE ALI DI PATRICK TUTTOFUOCO

di «annessione» alla vita culturale, non più

ri esempi europei, investe nella creatività

confinata al percorso storico del centro cit-

come strumento di coesione e sviluppo»,

«In una città che muta come Brescia, que-

ck Tuttofuoco è l’autore di Ex-stasis, l’o-

tà, ma che si allunga fino a coinvolgere i

ha osservato Roberto Tasca presidente

sta vuole essere una testimonianza della

pera alata multicolore che si impone come

quartieri limitrofi. Da qui il titolo dell’opera,

di A2A. «Per noi cultura e servizi hanno lo

sua crescita». Si aprono così le celebra-

spazio di condivisone e di interazione dal-

che riprende il greco «essere-fuori», inten-

stesso valore: entrambi aiutano a far cre-

zioni del 19 settembre al Teatro Borsoni,

la forma intima. All’appuntamento hanno

so nel senso fisico e ideale di appartenere

scere la città». Sulla stessa linea l’ammini-

che in occasione del suo primo comple-

preso parte, oltre a Tuttofuoco, la sindaca

ad uno spazio che è proprio, costruito tra le

stratore delegato di A2A Renato Mazzon-

anno inaugura la nuova opera di Patrick

di Brescia Laura Castelletti, il presidente

ali dell’installazione d’acciaio dalle facciate

cini: «la rinascita di via Milano non passa

Tuttofuoco davanti alla struttura, proprio

e l’AD di A2A Roberto Tasca e Renato

policrome che nascondono un’interno ri-

solo dalle infrastrutture ma anche dalla

su Via Milano. Vincitore del contest Life

Mazzoncini, la presidente del Centro Tea-

flettente.

capacità di creare identità e appartenenza.

Art al Teatro Borsoni. Energia creativa

trale Bresciano Camilla Baresani Varini, la

per Brescia. La tua città europea, pro-

curatrice Valentina Ciarallo e l’architetto

«Dopo l’esperienza di Brescia-Bergamo

dalla sua nascita e accompagniamo que-

mosso dal Centro Teatrale Bresciano con

Camillo Botticini.

Capitale Italiana della Cultura, abbiamo

sto quartiere con interventi concreti, dagli

voluto dare continuità al nostro impegno

oltre 4,5 milioni di euro investiti in sottoser-

accompagnando la nascita del Borsoni e

vizi e reti intelligenti fino al sostegno alla

promuovendo la call Life Art. È il “model-

sua vocazione culturale».

il Comune e con il sostegno di A2A, Patri-

Come A2A siamo partner del Borsoni fin

lo Brescia”: una città che, come i miglio-

Patrick Tuttofuoco, Ex-stasis, 2025, Teatro Borsoni, photo Christian Penocchio

«Brescia ha già collaborato con l’artista per

che non si curano solo del centro città, ma

Minerva Gothica alla stazione della metro di

che si allargano anche ai quartieri esterni»

San Faustino, ed altri ancora, per progetti

spiega Laura Castelletti, sindaca di Bre-

dedicati all’arte nella città, ma questo rap-

scia, che riporta l’attenzione sull’intervento

presenta un decentramento delle istituzioni

culturale come simbolo di integrazione, e

Patrick Tuttofuoco, Ex-stasis, 2025, Teatro Borsoni, photo Christian Penocchio

INSIDEART 42 AL TEATRO BORSONI LE ALI DI PATRICK TUTTOFUOCO

INSIDEART 43 AL TEATRO BORSONI LE ALI DI PATRICK TUTTOFUOCO

Per Tuttofuoco il teatro è un luogo di contat-

si ed accogliere – memoria dell’ iconografia

lentina Ciarallo. «Il teatro è luogo di ascol-

stata all’interno con lo spettacolo Quando

to dove è l’emozione a recitare, accolta dal-

della Madonna della Misericordia – contri-

to, dialogo e trasformazione – ha aggiunto

l’arte incontra la vita, dove Jacopo Ve-

lo sguardo attento del pubblico e a questa

buendo a rendere il Teatro Borsoni, la sua

– Ex-stasis ne amplifica l’energia e il sen-

neziani, storico e divulgatore, accompa-

meccanica emotiva ha lavorato anche l’arti-

Via Milano, e l’ex area Caffaro uno spazio

so di appartenenza. Sarà l’opera di tutti e

gnato dalle musiche di Gabriele Rossi, ha

sta per presentare l’opera: «Volevo rappre-

attivo, sociale e dal contributo etico e civile.

per tutti, dove ritrovarsi e interagire, dove

illustrato il significato dell’opera in una sug-

ognuno potrà riconoscersi individualmente

gestiva interpretazione teatrale. In fondo,

e collettivamente».

l’arte non è una forma espressiva confinata

sentare uno slancio emotivo, che non fosse solo ragione. Un’autentica spinta a trovare il

«Con questo lavoro Tuttofuoco contribu-

proprio spazio in un quartiere che è croce-

isce ad arricchire uno spazio significativo

via di storie, presenze e trasformazioni». La

per la città di Brescia e per la comunità di

A completamento della giornata di svela-

Patrick Tuttofuoco, è «il primo cittadino

struttura ad ali spiegate, invita a raccoglier-

via Milano», ha dichiarato la curatrice Va-

mento dell’opera, la celebrazione si è spo-

della propria città interiore».

Patrick Tuttofuoco, Ex-stasis, 2025, Teatro Borsoni, photo Christian Penocchio

tra le mura di un palazzo. L’arte, come dice

Patrick Tuttofuoco, Ex-stasis, 2025, Teatro Borsoni, photo Christian Penocchio

Rembrandt, il capolavoro ritrovato

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