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Italia prima nell’export delle tecnologie per l’alimentare

Centocinquanta espositori e tanti convegni a Cibus Tec Forum, nuovo format di Koeln Parma Exhibitions. Presentati i dati Nomisma: le soluzioni made in Italy rafforzano il loro primato internazionale. Stati Uniti la destinazione principale.

ITALIA PRIMA NELL’EXPORT

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DI TECNOLOGIE PER L’ALIMENTARE

A Parma lo scorso ottobre si è tenuta la prima edizione di Cibus Tec Forum, organizzata da Koeln Parma Exhibitions, joint venture fra Fiere di Parma e Koelnmesse: due giornate sull’industria dei macchinari per la produzione e il packaging del food&beverage. Centocinquanta le aziende che hanno esposto tra partner tecnologici, innovatori e startup da 12 nazioni in rappresentanza di tutte le fiere tecnologiche per l’industria alimentare e delle bevande. Cento i buyer internazionali da 16 Paesi, grazie alla collaborazione con l’Agenzia ICE. Per Cibus Tec Forum, l’Osservatorio Machinery Nomisma ha prodotto una ricerca sui dati dell’export nel settore delle tecnologie per il food & beverage e per il packaging. Nel primo semestre del 2022, l’Italia ha esportato tecnologie per il food & beverage per un valore di 1.722 milioni di euro, con una variazione tendenziale rispetto all’anno precedente del +7,8%, confermandosi primo paese esportatore a livello mondiale, prima di Germania, Paesi Bassi e Usa. Nei primi sei mesi del 2022, i principali importatori di tecnologia italiana sono stati gli Usa (174 milioni di euro, var. +4,2%), seguiti da Francia (136 milioni, var. +8%) e Germania (121 milioni, var. +24,8%). Le tipologie di macchine per il settore alimentare maggiormente esportate sono state: apparecchi per la preparazione di bevande calde o per cottura/riscaldamento degli alimenti (595 milioni di euro), macchine per la panificazione/pasticceria o per la preparazione di pasta (338 milioni) e più in generale, macchine per la preparazione o fabbricazione industriale di alimenti e bevande (224 milioni). Per quanto riguarda l’export di macchine per il packaging, nel primo semestre del 2022 l’Italia si colloca al secondo posto nella classifica internazionale, dopo la Germania (2.689 milioni di euro), con un valore di 2.500 milioni (-5,4% rispetto all’anno precedente); seguono Cina, Paesi

Bassi e Stati Uniti. Anche in questo caso, sono gli Stati Uniti i primi importatori, per un valore di 373 milioni euro (anche se con una variazione del -6,21%), seguiti da Francia, per un valore di 217 milioni di euro (in grande crescita: +20,8%) e Germania, per un valore di 172 milioni di euro.

TRA DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ Al convegno “Processing e packaging tra digitalizzazione e sostenibilità” si è parlato di come il settore delle tecnologie food & beverage colga le sfide della tecnologia 4.0, della robotica, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’innovazione per generare valore aggiunto lungo tutta la filiera e accrescere i livelli di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In particolare, secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood, le imprese della trasformazione alimentare sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni 4.0, anche se ancora spesso legate a tecnologie di base. Delle 135 imprese analizzate, circa l’87% applica o sperimenta almeno una tecnologia digitale, principalmente nei processi distributivi e produttivi, fra le quali spiccano i software di gestione dei fornitori e del magazzino (75%) e i dispositivi portatili (57%). Nel convegno “Innovazioni e Tendenze della Sicurezza Alimentare” si è affrontato un tema prioritario per il settore alimentare: come la sicurezza e la qualità vengono e verranno gestite, studiate e garantite dai produttori, dalla Gdo e dalle autorità in un contesto in continuo cambiamento. Ne hanno parlato le organizzazioni internazionali di riferimento, unitamente ad alcuni dei principali attori dell’industria alimentare e tecnologica. Ritu Nalubola, direttrice del U.S. Food & Drug Administration (FDA) Ufficio Europeo, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra i vari attori del sistema e, in particolare, con le autorità di regolamentazione mondiali e ha dichiarato che “la FDA sfrutta i nuovi strumenti e le ultime tecnologie per i dati per creare un sistema alimentare più sicuro, più digitale e tracciabile. Il sequenziamento dell’intero genoma, attraverso la rete Genome Trakr, è uno di questi strumenti entusiasmanti per ottenere risposte più rapide alle epidemie di origine alimentare”.

LE POLITICHE EUROPEE SU GLOBALIZZAZIONE E TRANSIZIONE ECOLOGICA Al convegno dal titolo “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politiche europee?” ci si è interrogati sul futuro della globalizzazione e sugli obiettivi di transizione ecologica prefissati dall’Unione Europea. Si è

Nel primo semestre del 2022, l’Italia ha esportato tecnologie per il food & beverage per un valore di 1.722 milioni di euro, con una variazione tendenziale rispetto all’anno precedente del +7,8% fatto il punto sullo stato dell’arte degli scambi internazionali agricoli e del food&beverage dell’UE e dei Paesi membri (con focus sull’Italia) e dei trend in atto alla luce dei continui cambiamenti nello scenario geopolitico di riferimento. Denis Pantini ha presentato una ricerca Nomisma in cui ha analizzato il ruolo dell’Unione Europea nel commercio mondiale di prodotti agroalimentari e macchine per il f&b: l’UE si conferma top player globale e l’Italia si trova nella top ten, con 50,1 miliardi di euro di export e 46,8 miliardi di euro di import (dati 2021). Il 70% dell’export f&b italiano si concentra in Europa, raggiungendo l’85% se si considera il Nord America, mentre per l’import di prodotti agricoli, UE e Sud America rappresentano le due top aree di fornitura (70%). Per quanto riguarda il tema della globalizzazione, Pantini ha dichiarato: “Ad oggi la globalizzazione non è solo necessaria per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica (per esempio materie prime per lo sviluppo delle energie rinnovabili), ma potrebbe essere utilizzata dall’UE per orientare i comportamenti dei partner commerciali verso obiettivi di sostenibilità”. L’onorevole De Castro, più volte ministro delle Politiche Agricole e punto di riferimento per il settore in Europa, ha osservato che “il settore agroalimentare, con tutto l’indotto che ne consegue, non è solo parte del problema ma anche parte attiva della soluzione”. “La battaglia per la transizione ecologica per fare fronte al cambiamento climatico su cui lavoriamo al Parlamento europeo poggia sull’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale”, ha continuato De Castro. “L’agroalimentare non può prescindere da questi tre pilastri, che sono l’architrave della Politica agricola comune che entrerà in vigore dal 2023”.

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