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TRADIZIONI E CREDENZE

QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE?

Superstizioni e credenze popolari

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di Giusy Lombardo

Le tradizioni e le superstizioni legate alle nozze, per lasciar lontana la cattiva sorte, sono tantissime e ancor più sentite nel sud Italia. A Trapani e in tutta la provincia, soprattutto nelle zone di campagna, è ancora tradizionale la serenata da parte dello sposo in omaggio alla donna che diventerà sua moglie: una fisarmonica e un mandolino ad animare la serata prima del matrimonio. Il giorno delle nozze, è d’obbligo che la sposa porti con sé cinque oggetti: una cosa vecchia che simboleggia il passato; una nuova come simbolo della vita che si sta per cominciare; una prestata a simboleggiare che le persone care restano vicine anche nel passaggio dal vecchio al nuovo; una cosa regalata che indica l’affetto delle persone che si amano; una cosa blu, sinonimo di sincerità della sposa. Soprattutto per chi crede nella mala sorte, il futuro marito non deve assolutamente vedere l’abito da sposa prima della cerimonia. E se accidentalmente le fedi nuziali cadono durante il rito? A raccoglierle dovrà essere il prete o l’Ufficiale di Stato. Nei tradizionali matrimoni trapanesi non manca, oltre ai testimoni, il “compare di anello”, generalmente una amico/parente molto vicino agli sposi che si offre di regalare le fedi e che sarà il padrino del figlio primogenito. Nel passato, anche recente, era uso alla fine del banchetto nuziale che lo sposo sfilasse la giarrettiera alla sposa e la lanciasse tra gli uomini celibi; allo stesso modo la sposa lanciava il bouquet tra le ospiti nubili. Chi per primo avesse preso l’una o l’altro, vuole tradizione, si sarebbe sposato entro l’anno. L’uso del lancio della giarrettiera, in vero non il massimo dell’eleganza, non è più in voga; mentre ancora resiste, carico di tutto il suo significato di buon augurio di nozze, il lancio del bouquet. I nostri nonni amano anche ricordarci le usanze più antiche: ad esempio lo sposo già uscito di casa per recarsi in chiesa non deve tornare sui propri passi. E lo sapevate che prima del matrimonio viene preparata per la giovane coppia una zuppa di cavoli da mangiare la prima notte delle nozze per augurare fertilità? Tante sono le credenze popolari come quella che la sera prima del matrimonio il letto degli sposi venga preparato da due ragazze nubili, così come è usanza suonare il clacson nel giorno delle nozze per mettere in fuga gli spiriti cattivi, per non parlare del riso che viene gettato sugli sposi per simboleggiare una pioggia di fertilità. “Sposa bagnata sposa fortunata”. La pioggia è sinonimo di prosperità. E la luna di miele: modo di dire che deriva dall’usanza dei neo sposi dell’antica Roma, di mangiare del miele per tutta la durata di “una luna” dopo il matrimonio. “Di Venere e di Marte non si sposa né si parte”. Martedì e venerdì dovrebbero essere evitati per celebrare le nozze, il primo perché è il giorno di Marte, dio della guerra, il secondo perché è il giorno in cui si narra furono creati gli spiriti maligni. Il mercoledì è il giorno più propizio. E i mesi ideali? Gennaio porta affetto e fedeltà coniugale; Febbraio è il mese dell’amore; Marzo promette gioie e pene. Aprile è il mese della gioia per gli sposi; Maggio non è adatto perché associato alla Madonna; Giugno è dedicato a Giunone, protettrice del matrimonio. Luglio è portatore di problemi economici. Agosto può determinare cambiamenti. Settembre favorisce ricchezza ed allegria. Ottobre è portatore di amore ma non di denaro. Novembre garantisce un matrimonio felice. Dicembre è il mese dell’amore eterno. I trapanesi, per sposarsi, scelgono principalmente una data compresa tra metà aprile e fine ottobre. Se c’è amore, ogni giorno è speciale. In fondo, “Bona terra e bona mugghieri portunu all’omu beni” - Buona terra e buona moglie portano all’uomo benessere.

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