1 minute read

Quelle imprese in Coppa Italia e in campionato nel maggio ’92

per la Cremonese. L’Inter esce tra i fischi dei suoi tifosi, il presidente Pellegrini abbandona la tribuna scortato dalle forze dell’ordine, in campo piovono oggetti di ogni genere e dimensione. In sala stampa l’allenatore spagnolo Luisito Suarez, ex gloria nerazzurra da giocatore, commenta la sconfitta piangendo a dirotto. Anche noi cronisti “di campagna” cerchiamo di consolarlo, ma non c’è nulla da fare. Il tecnico è costretto ad abbandonare la conferenza stampa. Forse ancora più bella è stata la vittoria ai quarti di Coppa

Italia il 6 maggio 1987. All’andata la gara era finita 1-1 allo Zini (Lombardo e Mandorlini), a San Siro ci si giocava la qualificazione alla semifinale. I grigiorossi allenati da Mazzia vanno in vantaggio con Bongiorni, l’Inter pareggia con

Advertisement

Ciocci. Il risultato non cambia ai supplementari e si va ai calci di rigore. Segna Nicoletti, pareggia Mandorlini, gol di Bongiorni, Violini para il tiro di Matteoli, segnano Citterio e Baresi, Lombardo non fallisce. Garlini si fa parare il tiro da Violini in serata di grazia. «Quella sera - ricorderà Violini qualche tempo dopo - vedevo ogni tiro al rallentatore, ho parato su Matteoli e Garlini perché ho seguito, non so come, la traiettoria della palla che veniva verso di me».

La Cremonese perderà poi la semifinale con l’Atalanta (0-2 a Bergamo, doppietta di Incocciati e 0-0 allo Zini il 3 giugno) e dovrà dire addio ad un posto in Europa. Il Napoli, infatti, vinse la finale con l’Atalanta e avendo conquistato anche lo scudetto lasciò l’Europa ai bergamaschi.

This article is from: