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SERGIO DALMASSO – Acqua pubblica: si va

ACQUA PUBBLICA: SI VA AVANTI… CON FATICA… Finalmente, dopo un percorso travagliato e più lungo per il discorso di modifica della legge regionale. del previsto, nella conferenza dell’Ente di Governo A termine conferenza ci è stato spiegato che l’assessore Idrico dell’ATO4 Cuneese (Egato4) del luglio scorso, si regionale all’ambiente Marnati, su richiesta di Luigi è approvato all’unanimità il Valore Residuo (VR) da Genesio Icardi, assessore alla sanità e convinto corrispondere ai gestori uscenti Ireti (gruppo Iren) ed oppositore della gestione pubblica già in qualità di Aeta (gruppo Egea). Si tratta di cifre sostanziose che Sindaco di S. Stefano Belbo (ma la gestione del servizio vanno a risarcire i vecchi gestori per il mancato rientro idrico non dovrebbe essere materia dell’assessorato in tariffa degli investimenti eseguiti negli ultimi anni e all’ambiente?), aveva convocato per un incontro il non ancora ammortizzati. presidente Calderoni. Incontro che sappiamo non essere Tutto come previsto dalle leggi e dal metodo tariffario mai avvenuto. in vigore in Italia: circa 52 milioni per Aeta e 3,5 A noi pare davvero impensabile che la Regione riesca a milioni per Ireti. Non è però stata votata l’immediata legiferare, ma anche se le manovre di Icardi riuscissero esecutività della delibera, su richiesta dei rappresentanti a raggiungere l’obiettivo, potrebbero al massimo delle aree ricorrenti, giustificata con l’attesa delle ottenere di dividere la provincia di Cuneo in due ambiti decisioni della Regione e del Tribunale delle Acque. di cui il primo rimarrebbe a Cogesi ed il secondo, Il presidente dell’Egato, Mauro Calderoni, prima della volendolo misto, andrebbe a gara di appalto per la votazione aveva spiegato che si era deciso nella determinazione del ruolo e della qualità del socio conferenza precedente di procedere parallelamente sul privato. piano tecnico con l'approvazione del VR e sul piano Se il Tribunale Supremo delle Acque Pubbliche il 27 politico con l'interlocuzione con la Regione Piemonte settembre emettesse una sentenza negativa per le L’OLIO DI PALMA nelle parti cassate senza alcuna possibilità di proroga NON È UN COMBUSTIBILE VERDE per i vecchi gestori. Allora a chi giova tutto questo? Non di certo agli

“Quella di oggi è una decisione storica, perché per abitanti della provincia di Cuneo che vedono la la prima volta in Italia si parla ufficialmente di gestione del SII (Servizio idrico integrato) messa in greenwashing e perché finalmente viene smascherato questo grande inganno ai danni dei cittadini da parte di uno dei maggiori Nemici del Clima”. La dichiarazione è di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, e il nemico è la società Eni che dal 2016 al 2019 ha inondato mezzi di comunicazione e stazioni di servizio con la pubblicità “ENIdiesel+”, un carburante “bio, green e pericolo per l’incertezza della situazione. Poco al gruppo Egea che non ne trarrebbe alcun vantaggio duraturo (anche se è ciò che sembrerebbe sostenere), se non l’incasso per alcuni mesi ancora degli utili di gestione. Un’ulteriore complicazione deriva da quanto emerso nella conferenza dell’11 settembre, la quale ha rinnovabile”, che avrebbe ridotto le emissioni di gas approvato, con alcuni voti contrari, una delibera in serra fino al 40%. merito alla richiesta di fondi nazionali per il

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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato miglioramento ed il potenziamento del sistema ha stabilito che “è particolarmente ingannevole acquedottistico della Provincia di Cuneo. utilizzare la denominazione “Green Diesel” e le Per accedere ai fondi serve, però, l’impegno del qualifiche “verde” e “rinnovabile” per riferirsi alla gestore circa l’attuazione ed il cofinanziamento degli componente HVO (olio vegetale idrotrattato) del interventi, in aggiunta ai finanziamenti elargiti dallo prodotto”. Non esisterebbe, inoltre, alcuna Stato. Un passaggio che però alcuni dei gestori uscenti giustificazione che dimostri la riduzione del 40% non si sono detti disponibili a sottoscrivere, alla luce delle emissioni di gas serra. All’azienda è stato dell’iter ancora in corso per il passaggio di consegne al imposto di non utilizzare più la pubblicità e disposto nuovo gestore unico Cogesi. una multa di 5 milioni di euro, la massima sanzione “Questo comporterà che i lavori saranno concentrati in possibile. quelle aree territoriali che hanno già aderito a Cogesi,

La sentenza è arrivata a seguito di un reclamo presentato da Legambiente, dal Movimento Difesa del Cittadino e da Transport & Environment per pratica commerciale scorretta. L’HVO rappresenterebbe il 15% dei componenti del carburante che viene prodotto nelle raffinerie Eni di Venezia e Gela ed è ricavato da olio di palma ovvero quelle riconducibili alle consorziate Acda, Alac, Calso, Infernotto e Sisi – ha dichiarato Calderoni – mentre non potranno interessare, almeno nell’immediato, le aree territoriali non ancora facenti parte della stessa”. Senza il vero e proprio ostruzionismo di alcuni sindaci grezzo e dai suoi derivati. che in tutti i modi hanno ostacolato il processo in

Lo scorso marzo, l’Unione Europea ha stabilito che direzione di una gestione pubblica dell’acqua in tutta la l’olio di palma non può essere considerato un provincia, non si rischierebbe di veder svanire questi combustibile verde e non va incentivato perché importanti finanziamenti. causa la deforestazione. Sergio Dalmasso Il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune (per Il Tavolo delle Associazioni) delibere adottate da Egato4, si dovrebbe riformularle

NON È ACCETTABILE VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE

Non sono i poveri ad essere indecorosi. Ad essere indecorosa è la povertà.

Da lunedì 18 settembre le realtà che aderiscono alla Rete Minerali Clandestini, che raggruppa 50 associazioni impegnate sul fronte della solidarietà sociale di Cuneo, si danno il cambio per animare un presidio quotidiano davanti al Comune in via Roma, dalle 10:30 alle 13. Un’azione simbolica contro l’ordinanza antibivacco, per informare la cittadinanza, contro le soluzioni emergenziali e punitive, per il diritto di tutti a un’esistenza dignitosa e per il diritto a essere solidali. Questo il volantino che viene distribuito:

Excursus storico: 31 maggio: Chiusura centri d’accoglienza. Giugno: 40-50 persone iniziano a dormire al Movicentro. Inizia la stagione delle raccolte, alcuni di loro sono braccianti stagionali arrivati sul territorio per lavorare. 29 giugno: Sgombero Movicentro, dal piano basso le persone si spostano al piano superiore altezza strada. 30 giugno: Apertura Centro d’Accoglienza alla Croce Rossa, ampliato a 50 posti. Viene firmato il “Protocollo d’Intesa per la gestione dei migranti impegnati nella stagione agricola”, sottoscritto dalla Prefettura di Cuneo, dai Comuni di Cuneo, Costigliole Saluzzo, Busca, Bagnasco, Saluzzo, Savigliano, Tarantasca, Verzuolo, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, associazioni datoriali di categoria del mondo agricolo, Caritas, Associazione Papa Giovanni XXIII e Forze dell’Ordine. Cuneo si impegna a cercare una sede per ospitare alcuni stagionali con contratto di lavoro. 15 luglio: Al Centro CRI iniziano a non trovare posto sempre più persone che vanno a dormire al Movicentro. 15 agosto: il Sindaco di Cuneo firma l’ordinanza n. 488 anti accattonaggio finalizzata “al contrasto del degrado urbano, causato dall’abusiva occupazione di suolo pubblico ed al bivacco, ed alla tutela della convivenza civile, igiene, bellezza e rispetto dei beni, degli spazi e dei luoghi pubblici”. Sanzioni: da 300 a 900 euro e “Daspo Urbano”: la violazione delle prescrizioni in alcune aree cittadine prevede la possibilità di contestare al trasgressore l’ordine di allontanamento. 3 settembre: Commissione Consigliare per visita dei locali della ex Scuola a Tetti Roero, sede trovata per ospitare una decina di lavoratori stagionali agricoli e degli aspiranti braccianti senza dimora nel rispetto delle misure di prevenzione anticontagio COVID 19, secondo il Protocollo di Intesa firmato a giugno. La struttura non aprirà sicuramente per la stagione 2020, non si sa nulla in merito al prossimo anno. 4 settembre: il numero di persone che trovano dimora al Movicentro sale a 70. 6 settembre: il numero di persone che trovano dimora al Movicentro sale a 90. 7 settembre: Azione di Polizia al ovicentro, rivolta al controllo della situazione di regolarit legale degli occupanti ed alla verifica delle loro condizioni di salute. Alcune persone, quelle che non hanno trovato ancora lavoro, ripartono per le grandi città (Torino, Milano, Vercelli) dove hanno residenza. Altre, quelle che lavorano in nero o con contratti a giornata e non riescono ad entrare al Centro d’accoglienza CRI, si spostano in capannoni abbandonati. Lontano dagli occhi dei residenti. Ma sempre presenti in città.