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QUAL È IL FUTURO DELL’UNIVERSO

maniera giusta e corretta ad affrontare l’avvenire. La fedeltà in fondo che cos’è? non è altro che un grosso prurito con il divieto assoluto di grattarsi” “La politica ti interessa?” chiede una giornalista. “La politica non mi interessa assolutamente e non me ne occupo, però se anche tu non vuoi occuparti di politica è la politica che si occupa di te: ci sei in mezzo” “Una delle più grandi e terrificanti passioni dell’uomo è quella di esercitare il proprio potere. Quando gli manca se la prende con la natura, su cui esercita un’autorità ed un controllo che lo portano a sfigurarla, a distruggerla” Pensieri tutti particolarmente attuali, e ricchi di mille significati, e queste sono solo alcune delle sue risposte alle interviste, quelle che mi danno di più; ciò che mi sorprende è che sono risposte istantanee, non sono testi di canzoni né poesie, sono parole che gli bruciano dentro e che tira fuori con impressionante scioltezza. Ma voglio porvi un ulteriore spunto di riflessione. Come mai un cantante che ha da offrire così tanto è considerato di nicchia, per appassionati, per persone con strani gusti musicali, o peggio ancora, da vecchi? Potrebbe questo, suggerire una superficialità di questa generazione? O magari il bisogno

di Margherita Arena

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Qual è il futuro dell’universo? Un quesito a cui l’uomo cerca di rispondere da sempre e a cui ancora non possiamo dare una risposta certa. Ci sarà una fine, ovvero morirà? O vivrà all’infinito? Ad oggi sono state sviluppate varie teorie, le principali sono quella del Big Crunch, quella dell’universo aperto e quella dell’universo stazionario. Prima di esaminare ciascuna di esse cerchiamo di capire la situazione attuale del nostro universo: al momento le galassie si stanno allontanando tra loro, non per il loro movimento in sé, ma per il dilatarsi dello spazio. Per comprendere questo fenomeno, chiamato dell’espansione dell’universo, possiamo pensare di prendere un palloncino sgonfio e disegnarci sopra due punti, ad una certa distanza tra loro, questi saranno le galassie; poi pensiamo di gonfiare il palloncino, la distanza tra i due punti sarà aumentata non perché essi si sono mossi ma per via dell’aumento della superficie del palloncino. La prima teoria da esaminare è quella del Big Crunch, questa è la più antica ed ormai è stata superata, ma è comunque importante. Il Big Crunch è il nome dato a l fenomeno speculare al Big Bang, infatti circa 13.8 miliardi di anni fa tutta la materia era inizialmente concentrata in uno spazio delle dimissioni di un granello di sabbia e via via ha iniziato ad espandersi con velocità sempre minore (costante di Hubble), da questo si può dedurre che l’espansione rallenti sempre di più nel tempo e che, secondo la forza di gravità attrattiva (legge gravitazionale di Newton), arrivi anche ad invertire la rotta e ad restringersi. Questa teoria è stata scartata a metà degli anni ’90 quando si è scoperto che l’espansione dell’universo è accelerata, al contrario di come si pensava, ovviamente ancora non abbiamo capito quali sono i motivi per cui non rallenta. A questo punto sono state sviluppate altre due teorie: la teoria dell’universo aperto con la quale gli scienziati arrivano alla conclusione che l’universo diventerà gigantesco, buio e freddo, continuando ad espandersi e bruciando tutto il suo combustibile nucleare e quindi arrivando alla cosiddetta morte fredda dell’universo. La terza e ultima teoria è quella dell’universo stazionario, questa consiste nel pensare che mentre l’universo continuerà ad espandersi anche la formazione di materiale cosmico aumenterà rimpiazzando il combustibile nucleare consumato e quindi l’equilibrio complessivo rimarrà inalterato.