HA Wellbeing n.4-2023

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LUIGI CACCIAPAGLIA (SPORT CLUB 12)

- L’imprenditore fuoriclasse

PEDRO PINTO COELHO

- La scuola nuoto 4.0

LUCA BOSI

- Congepi, esempio di coesione

INTERVISTE
MANAGEMENT La Silver Economy – G. Scazzosi Armata Brancaleone o progetto strutturato? – G. Ruberto
e riqualificazione delle piscine pubbliche – R. Prola IL GRANDE RITORNO IN PALESTRA E IN PISCINA ANNO XXIV - NUMERO 4 LUGLIO-AGOSTO 2023 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc
Affidamento
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HA WELLBEING / HA POOL CONSTRUCTION

Periodico cartaceo bimestrale: 4 uscite HA Wellbeing – 3 Speciali HA Pool Construction

Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001

Aggiornamento denominazione testata “HA Wellbeing” depositato in Tribunale di Padova il 24 novembre 2022 - redazione@wbox.it

Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD)

Telefono: +39 049 9600938

EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - Via Praimbole 7 – 35010 Limena (PD) - info@wbox.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@wbox.it

PUBBLICITÀ:

Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it

COME RICEVERE HA WELLBEING - HA W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta registrarsi su wbox.it o associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic.it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere tutti i numeri dell’edizione elettronica della rivista HA Wellbeing; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (tre numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@wbox.it.

NOTE ESPLICATIVE SU HA WELLBEING: 4 uscite/anno con servizi su fitness, piscina, hospitality; in versione digitale è aggiornato quotidianamente e accessibile a tutti su wbox.it; per ricevere la newsletter settimanale fare richiesta a info@wbox.it oppure iscriversi dal sito wbox.it

HA POOL CONSTRUCTION: 3 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa.

COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – completano il Comitato di Redazione per l’edizione Pool Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Paolo Ferrario

HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Pedro Pinto Coelho, Luigi Cacciapaglia, Luca Bosi, Gerardo Ruberto, Francesco Belà, Gianluca Scazzosi, Donato Foresta, Lorenzo Bolognini, Andrea Pambianchi, Stefano Candidoni, Ciro Lo Giudice

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com

STAMPA: Centro Offset Master Srl – Mestrino (PD) Chiuso in tipografia: 29/07/2023

Sommario

ANNO XXIV - NUMERO 04 - LUGLIO-AGOSTO 2023

FITNESS

34 L’armata Brancaleone

Gerardo Ruberto

52 Top e flop: sorprese e conferme con Sportplus

Andrea Pambianchi

FIFTY PLUS

16

La Silver Economy e il suo impatto sull’industria del Wellness

Gianluca Scazzosi

AQUAPOOL

22 Affidamento e riqualificazione degli impianti sportivi pubblici

Rossana Prola

38 Pedro Pinto Coelho: Espaço Ama, la scuola nuoto 4.0 di qualità per i più piccoli

Marco Tornatore

48 Congepi, l’esempio di coesione rappresentativa del settore Ciro Lo Giudice

LEADERSHIP

24 Luigi Cacciapaglia, il “fuoriclasse” diviso fra passione, innovazione e progettualità evoluta

Marco Tornatore

MANAGEMENT

30 La temperatura del tuo Club

Francesco Belà

58 il PPP del nuovo codice dei contratti pubblici

Donato Foresta

64 Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, fra territorialità e parità di genere

Lorenzo Bolognini

AQUATIC WELLNESS

44 Per lo stesso cliente la storia può essere diversa

Stefano Candidoni

POOL AND GYM

56 Aquamore Stezzano, modello di modernità, servizio e business La redazione

EXTRA

04 Non è un paese (sportivo) per senior Marco Tornatore

14 Stretching Zone 67 WELLBEING Imprese 72 Calendario EAA Eventi/Fiere

La spa di Borgo Lanciano Resort & Spa (Castelraimondo)

(credits Myrtha Wellness)

La spa, realizzata nel rispetto di spazi adeguati e standard qualitativi elevati, completa un servizio sempre più richiesto da una popolazione meno appassionata alla performance e più incline al wellbeing, dove salute ed equilibrio mente-corpo prevalgono, con l’obiettivo di stare bene. Una spa che si distingua per bellezza, comfort e gradevolezze è un vero invito ad andare in palestra o in piscina, anche per coloro che non hanno ancora frequentato un centro sportivo. Un assist a portare buona parte della popolazione sedentaria nel centro fitness e/o acquatico.

INSERZIONISTI II LIFE FITNESS 3 SHOW CLOUD 5 AQQUATIX 7 POLIMPIANTI 9 TOMMY’S 11 FAVARETTI 13 DIGI PROJECT 15 MYRTHA POOLS 17 SHOW HEALTH 19 ACQUANET 21 WIBIT 29 WBOX 33 MIA24 43 PROFESSIONE ACQUA 45 K-WELL 47 MASTER POOL BUILDING 53 EAA 55 PROFESSIONE ACQUA 59 FORUM CLUB 63 ANIF III SILIGROUP IV LIFE FITNESS VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU:
NEWS 06 WELLBEING News
EAA News
12

L’unico ecosistema digitale dedicato al settore fitness

EDITORIALE

NON È UN PAESE (SPORTIVO) PER SENIOR

Capire e conoscere il contesto demografico, sociale, economico-congiunturale, normativo in cui stiamo operando aiuta a comprendere il nostro mercato, per operare le scelte più opportune e impostare strategie di successo. Ce lo insegnano manager e imprenditori di comparti diversi o che abbiamo il privilegio di intervistare. Lo ribadiscono autorevolmente gli esperti che intervengono su HA Wellbeing: basta leggere gli articoli di Scazzosi, Ruberto, Belà, Pambianchi che valorizzano questo numero.

Sulla scia di tale insegnamento, riportiamo alcune evidenze rilevanti che hanno ricadute inevitabili sul settore fitness-piscina.

Nascite nel 1964: 1,035 milioni; nascite 2022: 392.598, mentre nel 2007 erano state 569.000

Aspettativa di vita della popolazione nel 2000: 79,5 anni; nel 2023, nonostante la parziale flessione a causa del covid, è passata a 84,8 per le donne e 80,5 per gli uomini

La popolazione over 65, già in forte crescita, nei prossimi dieci anni è destinata ad essere la categoria dominante (ben oltre il 30% degli Italiani, di cui il 4,4% non autosuffi-

ciente), con alcuni requisiti sottovalutati: buona parte avrà una mobilità ridotta e richiederà assistenza e servizi dedicati. La popolazione di età più matura ha anche una grande disponibilità di tempo, una interessante possibilità di spesa e considera la salute e la prevenzione due priorità vitali, come non accade certo per gli under 35.

Questo quadro dovrebbe comportare in ogni struttura sportiva, su tutte palestre e piscine, servizi, ambienti, attrezzature, soluzioni studiati e ripensati per la parte di popolazione numericamente più importante. Va superato un gap culturale che frena, ma questa categoria può essere guidata dalla sedentarietà diffusa a stili di vita attivi e fedeli ad un approccio wellbeing e meno performante.

La domanda: vedete palestre e piscine che stanno agendo in questa direzione o siamo ancora fermi all’offerta di inizio millennio per segmentazione, palinsesto attività, strutture e preparazione del personale? Il cambiamento richiede un certo impegno e la determinazione a modificare quello che era attuale un ventennio fa. Con impianti spesso progettati e costruiti negli anni Settanta, dove si pensava allo sport

per soli giovani. Gli under 25 sono già minoranza della popolazione e più che puntare sul corso neonatale in piscina o sull’attività di gruppo per studenti in palestra -comunque imprescindibili- dovremmo già essere prontissimi ad accogliere chi è vicino ai 70 e oltre. Affrettiamoci, prima che ci arrivino gli altri.

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La crescente longevità della popolazione dovrebbe comportare servizi, ambienti, attrezzature, soluzioni studiati e ripensati per accogliere questa clientela dal grande potenziale
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La popolazione meno giovane ha molti più motivi per praticare l'esercizio fisico, ma deve essere accolta in ambienti indonei e da personale preparato
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POOL&FITNESS CONTACT EDIZIONE INVERNALE: LAZISE 15-16 NOVEMBRE

Dopo il sorprendente successo dell’edizione primaverile dell’inedita formula B2B, Pool&Fitness Contact, ideata da Assosport con la collaborazione di Professione Acqua e Wbox, anche su richiesta di Imprese (seller) e Palestre/Piscine (buyer), torna a metà novembre. Il format di successo viene sì replicato, ma con novità che rendono ancora più unica e invitante questa iniziativa nella quale domanda ed offerta si incontrano e dialogano in modo reciprocamente proficuo. Sono confermate le grandi agevolazioni per le società (buyer) i cui rappresentanti potranno contare su vitto, alloggio, coffee station offerti nelle due giornate (15-16 novembre) presso un hotel 4 stelle a Lazise sul lago di Garda. L’edizione invernale prevede tuttavia anche: possibilità di seguire gratuitamente la seconda giornata del Convegno d’Autunno (15 novembre) e, nel pomeriggio dello stesso giorno, il convegno sulla riabilitazione in palestra e piscina, considerandola anche come soluzione preventiva e di business sviluppabile nel centro sportivo. Una decina di grandi nomi del mondo rehab, coordinati dal Prof Antonio Zanini, si alterneranno in 2,5 ore, con una parte finale di confronto fra manager e titolari su questa tipologia di servizi. Il secondo giorno, incontri B2B secondo un preciso programma di appuntamenti. Per chi fosse interessato ad essere invitato come buyer o seller o per informazioni: assosport@assosport.it

LO SPETTACOLO DELLA SALUTE: TUTTI INSIEME CONTRO LA SEDENTARIETA’ (venerdì 29 settembre)

Per il secondo anno di fila, la lotta alla sedentarietà, il potenziamento e la diffusione degli stili di vita attivi saranno i temi portanti del più grande evento italiano, gratuito e aperto al pubblico, dedicato all’esercizio fisico e la salute: “Show4Health - LO SPETTACOLO DELLA SALUTE”. Dopo il successo dello scorso anno, con tanti speaker del calibro dell’ideatore di Eataly Oscar Farinetti, l’ex calciatore Francesco Toldo, il Professore ordinario di Filosofia della scienza Matteo Motterlini, il fondatore di H-Farm Riccardo Donadon e la giornalista del Corriere della Sera Eliana Liotta, solo per citarne alcuni, ecco il bis della kermesse che mette al centro l’educazione all’esercizio fisico per vecchie e nuove generazioni. Ad organizzare e promuovere l’evento l’associazione no profit Show Care di Giorgio Leo e Vito Stolfi, impegnata a sensibilizzare la comunità sulla pratica più consapevole dell’attività fisica e le connessioni con il tema della salute.

Appuntamento venerdì 29 settembre alle ore 10:00 ad H-FARM CAMPUS (TV), presso l’edificio più iconico: la Library e conference hall “The Hill”.

Le iscrizioni sono aperte dal 10 luglio sul sito: https://spettacolodellasalute.it

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WELLBEING NEWS

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FORUMCLUB 2023, IL B2B DEL FITNESS

Appuntamento il 6 e il 7 ottobre per un evento che guarda al futuro

Nuova location e nuove date per ForumClub, l’unico evento espositivo-congressuale in Italia riservato a manager, titolari e operatori di centri fitness, wellness e sportivi, che si terrà venerdì 6 e sabato 7 ottobre 2023, al centro congressi UnaHotels Bologna San Lazzaro ForumClub ha l’obiettivo di fornire a operatori e professionisti di un settore in forte ripresa le coordinate per rispondere al meglio alle esigenze legate alla gestione, alla

crescita e al rinnovamento di centri fitness, wellness e sportivi

ForumClub 2023 proporrà un’area espositiva dinamica e conviviale, per favorire l’interazione e il networking tra i professionisti della filiera, affiancata da un programma congressuale di alto profilo per l’aggiornamento di titolari, manager e staff di palestre e centri sportivi. Fra i temi: neuromarketing applicato al business e alla promozione dell’attività fisica, “phygital marketing”, trend outdoor e nuove strategie di vendita e pricing. Senza tralasciare innovazione tecnologica e nuove tendenze. Tra i top speaker Frank Furness e Ana Pina, dall’estero, Paolo Manoc-

chi e Vincenzo Russo, dall’Italia. Parallelamente al Congresso a pagamento, si svolgeranno incontri aperti al pubblico, organizzati in collaborazione con le associazioni partner e gli sponsor. Un completo aggiornamento in soli due giorni.

Info su:

https://www.forumclub.it/o https:// www.facebook.com/ForumClubExpoCongress o https://www.linkedin.com/company/forumclubbologna/

2° CORSO DI ALTA FORMAZIONE: WELLNESS MEDICAL COACH

Una nuova qualificante iniziativa formativa di Polo della Salute Method L’esercizio fisico, un farmaco naturale che deve essere dosato come un qualsiasi altro farmaco.

Wellness Medical Coach una nuova figura professionale preparata per erogare servizi adeguati alle esigenze dei consumatori!

Il corso si rivolge alle aziende, agli imprenditori e professionisti dell’esercizio fisico che desiderano offrire servizi di qualità per migliorare gli stili di vita delle persone sedentarie e non; a manager amanti delle sfide quotidiane che il “mercato della salute” offre ad operatori che non si accontentano di prescrivere tabelle di allenamento; a medici che desiderano dare il proprio contributo alle aziende del benessere; a professionisti che desiderano essere parte della filiera benessere e salute e non solo un punto isolato nella miriade di professionisti presenti sul territorio. Per iscrizioni e informazioni: info@smilingcoachsystem.it Il corso di alta formazione inizia ad ottobre 2023. Le sedi Roma e Milano

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WELLBEING NEWS

Dal 2001 realizziamo software gestionale per le imprese fitness e sportive di ogni dimensione.

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“MUOVERSI OGGI”

Uno degli esperti più apprezzati nel nostro settore, Fabio Swich, ha presentato qualche settimana fa il suo nuovo libro, una guida utile a tutti, dal trainer al professionista dello sport e al manager di un club, senza dimenticare qualsiasi persona che più o meno consapevolmente si “muove”. Figura di sicuro riferimento per il mondo sportivo, Fabio Swich è personaggio dall’esperienza molto trasversale il cui sapere, ricco, profondo e forte di anni dedicati allo sport e al wellness, viene in diverse situazioni trasmesso con articoli e contribu-

ti editoriali (in passato anche HA Wellbeing si è giovato dei suoi eccellenti testi nelle proprie pagine). La sua attitudine a scrivere – bene – ora la ritroviamo in questo suo nuovo libro, “Muoversi oggi”. Una lettura da non perdere, "Muoversi oggi", edito da Unicopli, è disponibile in libreria o on line. L’autore lo presenta così: “… Questo lavoro, ol-

tre a mostrarci quanto la necessità vitale di muoverci sia strettamente condizionata dalla struttura economica, sociale e dalla cultura di ogni assetto umano, ci fa poi riflettere, attraverso una quantità di piccoli, chiari e godibilissimi esempi, sul nostro presente esistere nello spazio, traendone vantaggio”.

PISCINA & WELLNESS BARCELONA INDICE UN CONCORSO PER STUDENTI DI ARCHITETTURA

Come disegneresti un moderno centro Acquatico, fruibile dal pubblico davanti all’Arco di Trionfo di Barcellona?

Questa la sfida che Piscina & Wellness ha lanciato agli studenti di architettura di ogni nazionalità, sia individualmente che in team.

Nei loro progetti gli studenti dovranno inserire concetti di sostenibilità e nuovi modi di intendere le strutture acquatiche come spazi per il benessere, la salute e l’interazione fra le persone. Peccato che… nessun progetto diventerà mai realtà quantomeno non in quella location!

Il concorso non vuole però essere solo un esercizio di design. Nel progetto gli studenti dovranno inserire le vie di accesso, definire i percorsi interni, gli spogliatoi, le aree di bordo vasca ed ogni altro spazio aperto ai visitatori. L’esterno dovrà inserirsi armonicamente nell’architettura della città e del paesaggio.

La deadline per presentare i progetti è il 18 settembre. Per i 3 progetti migliori è previsto un premio in denaro.

La giuria sarà composta da architetti del settore piscina e spa e da rappresenti di Fluidra, sponsor del concorso. I nomi dei vincitori saranno annunciati il 27 novembre durante la serata di Gala di Piscina & Wellness.

Gli interessati troveranno maggiori info qui: https://www.piscinawellness.com/international-competition-architecture-students/

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FABIO SWICH E IL SUO NUOVO LIBRO
WELLBEING NEWS

EAA RIDISEGNA

L’ATTIVITA’

VERTICALE IN ACQUA A PARTIRE DALL’AQUAFITNESS

In un mare (tanto per rimanere in tema di acqua) di offerte formative, tutte apparentemente valide, EAA si staglia per l’“APPROCCIO SISTEMATICO, INTEGRATO E DI-

VERSIFICATO DELL’ATTIVITÀ IN VERTICALE IN ACQUA” in coerenza con l’evoluzione che da tempo sta promuovendo e diffondendo. La formazione, intesa come semplice corso, come mera elencazione di contenuti, non è più sufficiente. È scontato essere preparati tecnicamente, è meno scontato applicare le conoscenze nei vari

contesti di operatività. È scontato proporre una lezione inserita in un planning anonimo, fatto solo di titoli altisonanti, è molto meno scontato andare sempre incontro ai clienti, dare un significato a quello che si sta facendo in acqua. EAA continua nella propria filosofia: formazione tecnica attenta e puntuale ma sempre contestualizzata, calata nelle realtà dei tecnici che scelgono di ampliare le proprie conoscenze non per accrescere il proprio ego ma per soddisfare i bisogni dei clienti. La crescita di ogni professionista dipende dalla qualità e dall’alto contenuto del suo aggiornamento: ogni iniziativa formativa di EAA parte da questo presupposto per garantire percorsi qualificanti e fedeli all’evoluzione del settore. www. euroaquatic.it

SICILIA CONFERENCE 2023: UN ACUTO DEL FITNESS ACQUATICO DI VALORE MONDIALE

Viviana Venticinque, affiancata dal riferimento mondiale del “nuovo” fitness acquatico, Francisco Estevao, il 24 e 25 giugno ha riportato Sicilia Conference ai fasti pre-covid registrando il record di partecipanti, con il sold out e oltre 120 iscritti

Nella splendida cornice di  Sun Club Siracusa, si sono alternati momenti di taglio convegnistico (una tavola rotonda allargata) rivolti a manager e titolari, con workshop di alto valore professionale e masterclass, fedeli al nuovo modello di fitness acquatico.

Un successo forse prevedibile, conoscendo le capacità di Viviana Venticinque e del suo team Sun Club, potenziate dalla regia evoluta di Estevao.

In cattedra sono saliti gli international trainer/docenti per guidare i tanti partecipanti alla Sicilia Conference: oltre ai menzionati Venticinque ed Estevao, hanno brillato Martina Maisto, che conferma tutto il suo talento, e il brasiliano Andre’ Coelho, anche lui interprete del nuovo stile che deve affermarsi nelle piscine nel 2023.

Per la parte manageriale interventi finalmente molto “nuovi”, proprio grazie al leader portoghese (rivoluzionare l’offerta di servizio acquatico) e alla grande imprenditrice sicula e titolare di Sun Club, affiancata nella circostanza dal fratello Guglielmo; a loro si sono poi avvicendati Germano Bondì, presidente regionale  Endas e ambasciatore e socio onorario di ANIF, e Marco Tornatore, in rappresentanza di Aqquatix/ Life Fitness e di EAA

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EAA NEWS

RUBRICA DI ASSOSPORT-ASSOFITNESS

LET’S GET PHYSICAL

Il Regno Unito ha sempre rappresentato un importante mercato di sbocco per i prodotti dell'industria del fitness, della sports therapy e dell'attività fisica.

Con oltre 7.200 Health & Fitness Clubs (terzo posto in Europa per numero di centri fitness, dopo Germania e Italia) che generano un fatturato pari a GBP 2 miliardi e oltre 10 milioni di utenti, il Regno Unito rappresenta il 4° mercato (dopo USA, Francia e Germania) per prodotti italiani destinati al mondo fitness.

Secondo l’ultimo “State of UK Fitness Industry Report” di Leisure DB, il valore del mercato britannico nei 12 mesi fino a marzo 2023 è aumentato dell’11,5% nonostante il lieve calo di numero di palestre (-0,9%) e grazie ad un aumento del numero degli iscritti (+3,9%) e delle quote medie mensili (44,92 sterline).

Le catene Pure Gym e The Gym Group rappresentano i 2 principali players in termini di numero di club. In generale, i primi 10 operatori del settore privato rappresentano il 30% in termini di numero di centri ma oltre il 60% in termini di numero di iscritti e quasi il 60% in termini di valore di mercato.

Per quanto riguarda le facilities, il 29% degli impianti (pubblici e privati) dispone di almeno 1 piscina

Un mercato che sembra quindi resiliente e che, nonostante la forte inflazione, continua ad essere attrattivo per i brand italiani.

SERBIA: NUOVE OPPORTUNITA’ IN VISTA DI EXPO 2027

A fine giugno il Gruppo Assofitness di Assosport è stato impegnato in un evento della durata di 2 giorni a Belgrado, per esplorare le opportunità del mercato serbo e instaurare nuovi rapporti commerciali con operatori dell’area balcanica.

Con la collaborazione di ICE Belgrado, dell’Ambasciata d’Italia in Serbia e della Camera di Commercio e Industria Serba, 22 brand italiani del settore fitness e nutrauceutica hanno incontrato oltre 50 operatori locali (catene di palestre, centri sportivi, network di piscine, spa e centri benessere, importatori e distributori di macchinari/attrezzature/accessori per il fitness...) tramite una serie di incontri B2B Grande attenzione ed interesse è stato dimostrato durante la visita

delle aziende al Belgrade Waterfront, il monumentale progetto di rivitalizzazione urbana sul fiume Sava, del valore di 3 miliardi di dollari, che crea un nuovo centro residenziale, alberghiero e commerciale, possibile fonte di opportunità per le imprese italiane del settore, grazie ai numerosi ambienti sportivi che verranno creati al suo interno.

Il fitto programma di incontri d’affari e di esplorazione del mercato hanno consentito di toccare con mano il grande fermento che il settore fitness e sport sta vivendo in Serbia, confermato anche dal tema di Expo2027 che sarà organizzato proprio a Belgrado: Play for Humanity. Un evento che avrà tra i temi chiave proprio quello dello sport come strumento per combattere i problemi globali legati al distanziamento sociale e all’inattività.

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ELEVATE LONDON

In questo contesto il Gruppo Assofitness di Assosport , che rappresenta oltre 30 brand del comparto fitness e acqua, con la collaborazione economica ed organizzativa di Agenzia ICE, ha partecipato con un’Area Italia alla fiera Elevate, tenutasi a Londra il 14 e 15 giugno

Uno spazio connotato Made in Italy, che ha ospitato 8 aziende (ABM, Acquapole, Aqquatix, Diamond, Fit Interiors, Gabel, Kwell e Teca) e ha rappresentato un im-

portante spazio di incontro e visibilità.

L’area era arricchita anche di un videowall, dove è stato proiettato il video realizzato da Assofitness per esaltare i brand italiani del settore nonchè le caratteristiche e i benefici dell'Italian lifestyle

Una presenza che ha rappresentato una piattaforma privilegiata per valutare le opportunità del mercato e della fiera stessa e per avviare importanti progettualità in vista di una partecipazione più ampia e strutturata per il 2024.

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La Silver Economy e il suo impatto sull’industria del

Wellness

L’economia d’argento ha un grande potenziale di cui stentiamo ancora a capacitarci anche se intuitivamente gli over 50 dispongono di buona disponibilità di spesa e considerano l’esercizio fisico fondamentale per invecchiare in salute

Per gli Over 50 l'idea di esercizio fisico è legata a salute e prevenzione, ma palestre e piscine spesso non sono in grado di presentare servizi adeguati

economico”, rischia di uniformare eccessivamente una popolazione, quella degli over 50, che al suo interno presenta caratteristiche, necessità e bisogni molto diversi sia in funzione dell’età anagrafica sia della condizione sociale e, in particolare, tra lavoratori attivi e pensionati.

Possiamo definire la Silver Economy come l’insieme delle attività economiche che rispondono ai bisogni delle persone con 50 o più anni di età, ovvero i prodotti e i servizi di cui queste persone usufruiscono direttamente e il relativo indotto che ne deriva.

Tuttavia, considerare solamente l’aspetto demografico e soprattutto un’età ancora giovane come i 50 anni come “perimetro

Queste due categorie sono infatti molto differenti sotto il profilo dei bisogni e delle esigenze che inevitabilmente si modificano nel passaggio dalla vita attiva alla quiescenza, sia dal punto di vista delle disponibilità economiche e delle relative abitudini di spesa, che del tempo libero disponibile. La Commissione Europea ha deciso di perimetrare la Silver Economy a 50 anni perché occorre considerare che in generale le persone iniziano a quella età a prestare maggiore attenzione alla propria salute (i protocolli sanitari prevedono una routine di esami preventivi proprio a partire dai 50 anni) e ai bisogni futuri che avranno da anziani.

Considerando che già oggi un’enorme richiesta di lavoro non viene soddisfatta per mancanza di “capacità professionali” e che tali lavori, essendo meno faticosi, si adattano a una platea più se-

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Tempo di lettura: 6’
GIANLUCA SCAZZOSI
La popolazione degli over 50 al suo interno presenta caratteristiche, necessità e bisogni molto diversi
ph: Freepik

ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO OBIETTIVO:

MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.

l’Associazione offre diversi servizi ai propri Soci. Alcuni esempi:

- Consulenza in tempo reale relativamente ad aspetti legislativi, normativi, tecnici. Consultazione gratuita delle norme tecniche UNI.

- Organizzazione di corsi di formazione gratuiti per i propri associati.

- Partecipazione attiva alla scrittura delle norme tecniche, sia italiane che europee, sulla costruzione e sulla gestione delle piscine pubbliche.

- Consulenza gratuita di professionisti esterni, al fine di poter rispondere in modo adeguato ad ogni quesito nel più breve tempo possibile (su temi legali, amministrativi e tecnici).

- Promuove la formazione qualificata per gli operatori del settore delle piscine.

ACQUANET ADERISCE A CONFLAVORO PMI E CIWAS - CONFEDERAZIONE ITALIANA WELLNESS E ATTIVITÀ SPORTIVE

Per saperne di più sull’Associazione è possibile consultare il nostro sito (www.acquanetpiscine.it), scriverci una mail ad info@acquanetpiscine.it oppure chiamarci al 3335259383 .

Saremo lieti di risolvere qualsiasi vostro dubbio!

Acquanet promuove il progetto Master Pool Building

nior, va da sé che le opportunità lavorative per questa fascia di popolazione non mancano e sono indispensabili per la tenuta economica del sistema pensionistico basato sull’aumento delle età pensionabile che comprende un numero di lavoratori tra i 55 e i 67 anni che potrebbero, agevolmente, nell’arco di un decennio, arrivare ai 6 milioni

A questo punto, le politiche di invecchiamento attivo e di formazione continua, digitale e professionale, costituiranno un asset importante della cosiddetta ’“economia d’argento” (la Silver Economy).

In questo contesto si inserisce il concetto di Active Ageing

Nel 2002 l’OMS (L’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un documento1 definendo l’invecchiamento attivo (Active Ageing appunto) come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. Tale approccio permette agli individui di realizzare il proprio benessere fisico, sociale e mentale attraverso il corso della vita e partecipare personalmente a una società che da parte sua fornisce adeguata protezione e cura. La parola “attivo” non si riferisce solo all’essere fisicamente efficienti ma anche al continuare a partecipare alla vita economica, culturale e civica della comunità.

1 - World Health Organization, Active Ageing – A Policy Framework

Oggi, in Italia risiedono circa 18 milioni di cittadini con un’età compresa fra i 55 e i 75 anni che corrispondono al 30% della popolazione, una percentuale enorme di potenziali consumatori per le nostre palestre, milioni di persone che hanno bisogno di prevenzione, di benessere e di adottare uno stile di vita che permetta loro di vivere più a lungo e in salute Tuttavia, nonostante questi dati, la maggior parte dei gestori di palestre e centri sportivi offre un servizio inadeguato per questo segmento di clientela

Se vogliamo attrarre i cosiddetti 50+ (fifty plus, terminologia anglosassone per definire chi ha più di cinquant’anni) i messaggi da utilizzare devono essere in linea con i bisogni e i valori che caratterizzano questi consumatori. Le parole, salute, prevenzione e sicurezza sono quelle che specificano meglio i bisogni dei “senior” e devono essere inserite in una grafica adeguata con delle immagini nelle quali il target si identifichi (foto di coetanei che fanno attività fisica per esempio), dobbiamo offrire un’accoglienza adeguata ed un layout degli spazi del centro sportivo che permetta a questo segmento di clientela di allenarsi in modo confortevole.

Comunicazione adeguata e protocolli di allenamento specifici adatti ai bisogni di questa generazione che non vuole invecchiare sono gli elementi che fanno la differenza.

Superati i cinquanta, il benessere, la prevenzione e la salute diventano, inevitabilmente, elementi prioritari e quindi la predisposizione a destinare parte del proprio reddito all’acquisto di questi servizi è molto alta a patto che chi eroga questi servizi sia affidabile e riconosciuto in termini di capacità e competenza.

Conquistare questi potenziali clienti significa innescare un cambiamento culturale del servizio offerto e alcuni centri sportivi lo hanno capito qualificando meglio la propria proposta con protocolli di accoglienza ed allenamento confezionati “ad hoc”, validati dalla comunità scientifica, ed erogati da trainer molto qualificati e in target con la clientela, trainer, magari anch’essi senior, e, di conseguenza, capaci di identificarsi e di immedesimarsi nei bisogni specifici di quei clienti specifici.

Come sempre accade in comparti economici maturi, la segmentazione dell’offerta crea l’opportunità di aumentare la domanda (esempio specifico negli ultimi 10 anni è stato il “volo a corto raggio” che con l’introduzione del segmento Low Cost ha aumentato enormemente la platea dei consumatori).

Questo vale anche per l’industria del Fitness & Wellness, un’opportunità quindi per i gestori dei centri sportivi di ritagliarsi uno spazio in questo segmento economico denominato “Silver Economy”. 

Pensare di offrire alla popolazione meno giovane servizi superati e non rispondenti ai loro bisogni è perdente

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GIANLUCA SCAZZOSI
Le politiche di invecchiamento attivo e di formazione continua, digitale e professionale, costituiranno un asset importante della cosiddetta
“economia d’argento”
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Affidamento e riqualificazione degli impianti sportivi pubblici

Sarebbe il caso, una buona

Le piscine di Amga Sport di Legnano, complesso datato ma con diverse vasche, sono state chiuse

ristrutturata a pezzi, ma non abbastanza.

Insomma, la situazione è talmente disastrosa da essere, francamente, imbarazzante. Ma la Grande Milano non è l’unica città a vivere questa agonia per le sue piscine. Verona non sa cosa farsene del suo splendido Lido, chiuso da più di dieci anni, Amga Sport a Legnano ha chiuso e gli esempi sono talmente tanti che non ci sarebbe spazio per scriverli tutti.

Eppure, a nessuno viene in mente che, forse, serve ripensare tutto daccapo. Non nell’emergenza, però, ma con il tempo e la serenità necessari.

L’esempio elle piscine del Comune di Milano è emblematico: l’estate 2023 vedrà le piscine di Argelati, Suzzani e Saini chiuse, con la previsione di 120.000 ingressi in meno e un conseguente aggravamento della situazione economica di MilanoSport, la municipalizzata che gestisce tutte le piscine della città, già abbastanza precaria. La previsione è che, presto o tardi, tutti gli impianti verranno affidati a gestori privati.

L’impianto Argelati è in situazioni che definire precarie è un eufemismo da circa vent’anni. Ad ogni estate ci si interroga sulla opportunità di aprire, e ad ogni estate si apre, fino a quest’anno, quanto (finalmente!) ci si è convinti che aspettare un crollo improvviso di qualche parte strutturale per chiudere forse non era una buona idea. Suzzani è stata ristrutturata, ma evidentemente ci si è “dimenticati” qualcosa e mancano le autorizzazioni per aprire. Saini è stata

A partire dalla soluzione di una domanda fondamentale: cosa significa l’aggettivo “pubblico” riferito ad un impianto sportivo in generale e ad una piscina in particolare? E, una volta trovata la risposta a questa domanda viene la successiva: è compatibile il significato che vogliamo dare a questo termine con una gestione privata?

Nessuna di queste due domande è scontata.

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ROSSANA PROLA
volta, di iniziare una profonda riflessione su come gestire gli impianti sportivi di proprietà pubblica. Invece, si rimanda, presi da altre urgenze: gli impianti collassano e alla fine nessuno li vuole più
L'OPINIONE
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Un’altra riflessione è doverosa. Laddove la gestione pubblica fallisce, il fallimento riguarda tutti noi. Perché non si tratta, praticamente mai, di condizioni avverse non immaginabili, si tratta di mala-gestione. Nel migliore dei casi di tratta di incapacità nel superare le difficoltà dovute ad una gestione inevitabilmente più laboriosa e complessa, di lassismo dei dirigenti, nel peggiore si tratta di spreco di denaro pubblico, di ruberie, di tangenti. Spesso, di entrambe le cose. Quindi non ha senso dire che il pubblico non sa gestire gli impianti mentre il privato sì. Ha senso dire che i dirigenti pubblici sono inetti oppure ladri. Perché, se non fosse così, allora avrebbero ragione quelli che evadono le tasse con la motivazione che “lo Stato è il più ladro di tutti”. Lo Stato siamo noi, e se non sappiamo gestire le piscine pubbliche significa che le persone che abbiamo incaricato di

farlo, pagandogli lo stipendio con le nostre tasse, non sono adatte al proprio ruolo e vanno sostituite.

Se, invece, si decide che debbano essere i privati a gestire gli impianti sportivi, bisogna dare loro la possibilità di fare ciò che qualunque imprenditore deve fare: guadagnare. Un imprenditore senza scopo di lucro è un ossimoro assurdo, quindi se si decide di far gestire un bene pubblico ad una impresa questa impresa va messa in condizione di agire sul mercato e di ricavare utili.

Tornando a Milano, ci sono due situazioni opposte che chiariscono molto bene ciò che intendo: la piscina Argelati e quella dei Bagni Misteriosi. Si tratta di due impianti meravigliosi, progettati e costruiti in un’epoca in cui l’Architettura era davvero una cosa seria. La prima, gestita sempre dal pubblico, è chiusa e ridotta in condizioni pietose. La seconda, è stata alienata dal pubblico, ceduta ad un privato che l’ha ristrutturata e l’ha fatta diventare un vero gioello. Su questo impianto è in corso da anni una polemica relativa alla impronta “radical chic” data all’utenza, poiché i prezzi sono stati mantenuti volutamente molto alti per creare una frequentazione elitaria. E’ giusto? Non si può affermarlo senza una analisi della domanda e dell’offer-

ta. Queste scelte andrebbero fatte a monte, da un Ente Pubblico accorto, che stabilisca quali impianti debbano restare più accessibili, a prezzi più popolari, e quali no. Questo per dire che la gestione privata non può e non deve tenere conto delle esigenze sociali, perché questo spetta al pubblico. Quello che non funziona è la finzione di un affidamento ai privati con l’idea di mantenere le condizioni favorevoli proprie del pubblico. Le grandi società di gestione che sono fallite prima del Covid, così come le numerosissime gare che vanno deserte oggi, dimostrano il fallimento di questa impostazione

Il privato deve fare il suo, cioè guadagnare gestendo bene, anche perché se gestisce male fallisce, mentre il pubblico deve fare il suo, cioè non tollerare amministratori incapaci o corrotti solo perché le nomine rispondono a criteri di spartizione di potere e non di merito.

Non è vero che gestire i grandi impianti sportivi direttamente da parte dell’ente pubblico non è possibile. È vero che spesso non funziona, ma non perché non sia possibile, semplicemente perché non lo si vuole fare. Il che è molto, ma molto diverso. 

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ROSSANA PROLA
L’impianto Argelati di MilanoSport è, da circa vent’anni, in situazioni che definire precarie è un eufemismo
Piscina Suzzani a Milano

Luigi Cacciapaglia, il “fuoriclasse” diviso fra passione, innovazione e progettualità evoluta

Visione, managerialità, modelli innovativi non fanno difetto a chi sa interpretare la palestra e la piscina da imprenditore, inclinazione che non

Il panorama sportivo sovente è collegato ad imprese che portano a successi in termini di medaglie, record, e successi individuali o di squadra. Ma parlando di sport, oggi, sarebbe molto riduttivo collegarlo solo al fenomeno agonistico: si tratta dello stile di vita che la maggioranza insegue e che, anche in chiave sistemica, deve prevalere per assicurare più salute e prevenzione a tutti e meno costi sociali e sanitari. Con questa chiave di lettura le figure che contano non sono i campioni o, meglio, sono sempre campioni, ma di imprenditorialità e visione, prerogative non sempre comuni a chi è alla guida di palestre e, ancor più, di piscine. Un vero fuoriclasse in questo ambito è sicuramente Luigi Cacciapaglia, figura poco eguagliabile per capacità, preparazione, intuizioni ed esperienza trasversale.

Sono i personaggi come Luigi Cacciapaglia e realtà come Sport Club 12 con i suoi brand collegati a fare una grande differenza nel settore. Differenza che sarà ancor più marcata negli anni a venire, a meno che, anche leggendo le parole di cotanto leader, molti proprietari o manager di palestre e piscine non si mettano in scia e remino nella stessa direzione per trasformare un settore in un mercato evoluto, nella sua accezione positiva (secondo cui anche i lavoratori, le risorse umane, pesano ed hanno pari dignità dei datori di lavoro) dove contano capacità imprenditoriali, il giusto equilibrio fra passione e business e l’abilità di interpretare il nuovo facendo "profitto", parte del quale è fondamentale per finanziare anche lo sport di base e di vertice.

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si acquisisce per delega, ma che si coltiva per capacità e spirito idonei ancor di più nel nostro settore
Tempo di lettura: 10’
INTERVISTA
MARCO TORNATORE
Luigi Cacciapaglia

Per lei, nel 2023, cosa significa essere imprenditore in settori sempre più convergenti come piscina e palestra?

Essere imprenditori oggi significa avere il coraggio di uscire dagli schemi, essere innovativi, aperti al cambiamento e saper modellare il proprio format in base alle richieste del mercato (e non il contrario). Significa anche sviluppare sensibilità verso tutto ciò che ti sta intorno: clienti, collaboratori, fornitori e pubblico. Il mercato e le esigenze delle persone cambiano rapidamente e noi imprenditori dobbiamo esserne consapevoli e interpreti. La piscina e la palestra per i motivi sopra esposti vanno gestiti in maniera sinergica come un’azienda unica.

Esperienzialmente, lei nasce in piscina, con un occhio rivolto al fitness, dove sta progressivamente distinguendosi come attesta anche il suo libro “Vendere Fitness”. Che differenze rileva fra questi due ambienti?

Nel mio libro parlo del mio metodo che applico e insegno ai miei ra-

gazzi a tutt’oggi. Si tratta di gestire il club sportivo come un’azienda curando i 4 aspetti principali (che io chiamo pilastri) che sono il marketing, la gestione finanziaria, le procedure (il delivery) e la leadership. I due ambienti (palestra e piscina) nel mio modello di gestione non hanno alcuna differenza. La nostra filosofia è gestire i due ambienti in maniera totalmente sinergica. E i nostri collaboratori devono adeguarsi a questa filosofia diventando “polivalenti” e imparando a lavorare in entrambi i settori.

Insieme a mio padre e a mio fratello, a fine anno 90, siamo stati i primi ad inserire le palestre attrezzate nelle piscine di allora (sia private che pubbliche) trasformandole in club sportivi polifunzionali. All’inizio eravamo considerati dei “matti”, poi con il tempo si è scoperto che eravamo “semplicemente” degli innovatori. Ora è considerato normale. In quegli anni non lo era affatto e me lo ricordo benissimo nonostante fossi molto giovane. Tanti gestori (soprattutto in provincia di Varese) lavorano e “prosperano” ancora in centri sportivi creati da noi e su nostre idee di 25

anni fa e che sono ancora attuali.

Nel suo percorso imprenditoriale ha dovuto affrontare momenti traumatici e molto sofferti, che negli USA vengono considerati un passaggio quasi obbligato per crescere: come si superano vicende così difficili e le scorie che lasciano e, se ci sono, quali elementi ad esse collegati aiutano

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MARCO TORNATORE
Essere imprenditore significa avere il coraggio di uscire dagli schemi, essere innovativi, aperti al cambiamento interpretando le richieste del mercato
Piscine sempre di grande qualità quelle che distinguono il gruppo Sport Club 12

ad evolvere come imprenditore?

I momenti difficili si superano con la resilienza, sviluppando e allenando la capacità di far fronte alle avversità uscendone rafforzati, di saper resistere e di riorganizzare positivamente la propria vita e la propria attività. E si superano con il lavoro senza mollare mai un centimetro. Grazie ai momenti difficili sono diventato “quasi” instancabile e molto più sensibile.

Ad ogni problema trovo immediatamente la soluzione senza pensarci un secondo e vedo i potenziali problemi prima degli altri. Tante volte paradossalmente ringrazio quei momenti perché grazie a quell’esperienza il lavoro per me è diventato una sfida continua e ora mi diverto tantissimo

Nel su DNA prevale da sempre l’attitudine a sviluppare una progettualità alta e mai banale. Può

spiegarci in sintesi il progetto Sport Club 12?

Il nostro gruppo lavora con 4 marchi e varie società: Sport Club 12 gestisce club sportivi privati con piscine, palestre e spa di alta qualità. Arona Active è specializzata in gestioni pubbliche (piscine comunali con palestre e spa) e collabora attivamente con le amministrazioni comunali; questo è il ramo decisamente più dinamico. Poi vi è Play Fitness che gestisce palestre private (solo fitness) con un modello di “low cost premium”. Ed infine c’è la neonata WellMed con la quale stiamo sviluppando il ramo “sanitario”; con quest’ultima abbiamo inaugurato a marzo 2022 il primo poliambulatorio in uno dei nostri club sportivi ed ora l’obiettivo è di aprire un centro medico in ogni struttura gestita dal gruppo

Quanti centri conta oggi con il suo gruppo, quali sono i punti chiave del suo modello e su che piano colloca la palestra rispetto alla piscina o ad altre aree di servizio?

Attualmente gestiamo 10 centri, comprese le strutture estive. I punti chiave del nostro modello sono: adattarsi alla location, alla struttura e al territorio tirando fuori il meglio possibile. Nella nostra filosofia è l’organizzazione che si deve modellare in base a quello che trova e non il contrario. La palestra, con tutti i servizi connessi, rappresenta un valore imprescindibile per una piscina e viceversa perchè com-

pleta il servizio e ci colloca su una dimensione di vantaggio rispetto ai competitors (piscine “vecchio stampo” e palestre senza acqua) e offre un servizio integrato alla famiglia che diversamente non potrebbe offrire.

È difficile accostare la sua figura di imprenditore, intraprendente, dinamico e con le idee molto chiare, a quella di altri operatori che gestiscono palestre e/o piscine: lei avverte qualche differenza nel suo approccio e nel suo schema organizzativo-aziendale rispetto alla media prevalente nel comparto e quali skill/capacità ritiene fondamentali?

Sì spesso mi sento un “pesce fuor d’acqua” rispetto alla maggior parte dei miei colleghi e la cosa non mi dispiace affatto. Mi piace l’idea di essere differente e voglio mantenere questa mia originalità di pensiero. Credo sia un grande vantaggio. Oltre a questo, spesso avverto di avere molta più esperienza “trasversale” come imprenditore. E ovviamente non parlo solo di anni, perché sono molto più giovane di tanti miei colleghi, ma parlo di “esperienze imprenditoriali vissute”. Sovente nel comparto prevalgono troppo passione e presunzione del tipo “ho sempre fatto così…” oppure “secondo me deve essere così…” oppure ancora “questo non lo so fare e a noi non serve…”. Le skill fondamentali per me sono invece continuare a mettersi in gioco, imparare dai giovani, lavorare sotto pressione, interpretare il cambiamento, ascoltare, rischiare e soprattutto non prendersi mai troppo sul serio.

Da leader di impresa, su cosa punta maggiormente nell’offerta che promuovono i suoi club e quali categorie di clientela ritiene siano determinanti e perché per raggiungere i risultati che si è prefisso con il suo team?

Dipende dal format, avendone 4 è un po’ difficile rispondere a questa domanda. Di sicuro ho notato una crescita esponenziale degli “over 60” e dei giovanissimi. E questa è una bellissima notizia per il nostro mercato. La nostra offerta prevede sempre più abbonamenti che

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MARCO TORNATORE
Insieme a mio padre e a mio fratello, a fine anni 90, siamo stati i primi ad inserire le palestre attrezzate nelle piscine di allora
Uno dei club del gruppo guidato da Luigi Cacciapaglia

diano l’opportunità di frequentare il club senza limiti e senza differenziazione di settore. Il cliente o la famiglia si iscrive e può provare e frequentare tendenzialmente tutto. Questo con il tempo apre tante prospettive al cliente che si fidelizza maggiormente al club e all’esercizio fisico che è l’obiettivo più importante.

Con riferimento al fitness, cosa oggi ritiene fondamentale considerare o cambiare rispetto al passato per migliorare i numeri pre-pandemici?

Le nostre sale fitness e i nostri palinsesti dei corsi vanno totalmente ripensati, a mio avviso. Fino a pochi anni fa, ad esempio, la zona cardio era quella più importante in una sala, oggi è quella meno utilizzata soprattutto dai giovani La parte funzionale e l’area “pesi” sono senza dubbio quelle più utilizzate e quindi gradualmente andranno riviste tutte le “proporzioni” delle aree e, di conseguenza, anche le proposte. Stessa cosa sui corsi, oggi c’è una richiesta sempre maggiore dei corsi “body and mind” ad esempio. Ma non solo, è davvero tutto molto fluido.

E, parlando di piscina, cosa reputa manchi per una crescita più matura e soprattutto per fare un salto di paradigma che stenta ad affermarsi portando nelle vasche nuova clientela?

Mancano operatori formati per affrontare la nuova era. Questa è la sfida più difficile sulla quale dobbiamo lavorare tantissimo. La difficoltà maggiore che incontro è trovare risorse umane, soprattutto giovani, che abbiano l’umiltà e

la pazienza di imparare a lavorare investendo in prima persona come abbiamo fatto tutti nelle passate generazioni. Spesso incontro giovani neolaureati che escono dalle università pensando di sapere tutto e invece devono imparare ancora tutto nel lavoro vero. Bisogna lavorare sulla formazione “trasversale” dei giovani che devono capire che la tecnica è importante ma serve anche tanto altro come l’esperienza “pratica”, la comunicazione, il marketing, la vendita

I percorsi di successo richiedono una importante statura imprenditoriale, intuizioni felici, circostanze talvolta favorevoli e una squadra all’altezza: quanto tali fattori hanno inciso fino ad oggi nel suo percorso e quali ulteriori elementi hanno peso perché un disegno imprenditoriale dia risultati eccelsi come nel suo caso?

Il gioco di squadra è un valore imprescindibile, da soli non si va da nessuna parte. E un’altra cosa

I punti chiave del nostro modello

sono:

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adattarsi alla struttura e al territorio tirando fuori il meglio possibile
Il libro scritto da Luigi Cacciapaglia Luigi Cacciapaglia è relatore molto quotato ed invitato a diversi seminari e convegni

molto importante è trovare le persone giuste soprattutto dal punto di vista umano. Io dico sempre ai miei ragazzi che le cose le possono imparare tutti, ma se una persona non è buona d’animo può essere il professionista più valido del mondo ma porterà sempre problemi Prima la persona, poi tutto il resto. Il business deve essere condiviso con le persone giuste, chi non condivide questi valori è meglio che stia fuori dal nostro gruppo.

Come misura le performance del suo gruppo e quando si ritiene soddisfatto oggi dei traguardi raggiunti?

Noi misuriamo costantemente i risultati tramite il controllo dei KPI (Key Performance Indicator - indicatori di performance) e uno dei segreti del nostro gruppo è quello di non essere mai pienamente soddisfatti in realtà. Tutto è sempre migliorabile, sotto tanti aspetti e non solo sui numeri. Quindi tendiamo sempre a metterci tutti in discussione. Nessuno escluso.

La preoccupa la riforma dello sport che ha preso formalmente al via lo scorso 1 luglio e quali ri-

cadute avrà secondo lei sul nostro settore nel medio termine?

No per niente. Credo che il nostro settore vada regolamentato a prescindere. Quindi se il prezzo per avere delle regole chiare è quello di investire qualcosa in più (che ovviamente deve essere sostenibile) ben venga

Lei è “figlio d’arte” e nella sua famiglia è sempre prevalsa l’idea di azienda senza perdere di vista l’agonismo d’eccellenza: cosa oggi l’aiuta di più nel suo lavoro e che aspetti sta rivedendo rispetto a modelli di un decennio fa, per proiettarsi con successo al domani?

Si io grazie a mio padre sono nato letteralmente “in piscina”. Non finirò mai di ringraziare i miei genitori perchè mi hanno insegnato tutto a partire dal valore del lavoro. La cosa che più mi aiuta nel lavoro è l’aspetto pratico. A me piace essere operativo e capire tutte le dinamiche, dalle pulizie al marketing, alle vendite, all’area amministrativa fino ad arrivare all’area tecnica e all’agonismo di alto livello. Credo sia importante per un imprenditore sapere un po’ di tutto; il mio mantra è che “non si può

delegare ciò che non si conosce”. L’agonismo è sempre stato la nostra passione e credo sia importante tenere un buon settore per una realtà sportiva come la nostra, perché rimane il fiore all’occhiello dell’attività.

Ovviamente oggi è importante stare con i piedi per terra e non farsi prendere troppo dalla passione altrimenti si rischia di fare il passo più lungo della gamba.

Mantenendo lo sguardo rivolto al futuro, in quale ambito vede più margini di crescita e di business e come dovremo agire per offrire quello che la clientela vecchia e nuova richiede?

Sinceramente sono molto ottimista sul nostro settore nel senso che le persone hanno capito l’importanza dell’esercizio fisico e dei sani stili di vita. Quindi vedo margini di crescita in generale. Di sicuro bisogna lavorare sulla qualità perchè il settore nella sua evoluzione diventerà sempre più selettivo. E forse questa è anche una fortuna per selezionare i professionisti competenti e far uscire dal mercato le persone e le aziende improvvisate. 

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L'area spa è uno degli elementi distintivi di alcuni club del gruppo capitanato da Cacciapaglia.
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La temperatura del tuo Club

Le buone regole per fidelizzare la clientela affrancandosi dai parametri medi di misurazione delle abitudini del cliente, sovente fuorvianti, e dedicando tempo all’analisi strategica di soluzioni

per queste ragioni queste problematiche nell’ottica di crescere e cambiare? Ci sono a nostro avviso due criticità molto forti ovvero la mancata coerenza tra l’innovazione è l’evoluzione del “prodotto” Fitness e Wellness e quindi attrezzature, macchinari, corsi, discipline , tendenze , rispetto a l’evoluzione e il cambiamento o meglio la non evoluzione e il non cambiamento delle skill e competenze umane, relazionali, manageriali che convergono trasversalmente su tutti i componenti dello staff indistintamente; ad esempio le soft/hard skill come, il public speaking, la comunicazione polisensoriale, il customer services, il time management, e molto altro.

“In questa calda estate, abbiamo prodotto una collezione di articoli da leggere sotto l’ombrellone come collana di educational per preparare al meglio la nuova stagione: da non perdere!”

Si parla molto spesso di cambiamento ed evoluzione soprattutto negli ultimi anni del nostro settore, Sport Industry 4.0 ma, è proprio vero che gli attori principali ovvero noi in questo settore stiamo davvero evolvendo e cambiando le dinamiche, le regole, i metodi, i protocolli che fino ad oggi ci hanno portato ad ottenere questi risultati positivi o negativi? Siamo pronti per affrontare

Detto ciò, torniamo a parlare dei numeri vincenti o perdenti del tuo Club: ovviamente leggendo questo titolo nel 90% dei casi avrai pensato al tasso di fidelizzazione come numero vincente o perdente del tuo Club

Ovvio che il tasso di fidelizzazione rappresenta la chimera, il sogno e, il desiderio più ambito per ogni Club e per ogni imprenditore. Ma basta pensare che la media nazionale che sancisce il nostro lavoro dopo un anno e una stagione di sacrificio, impegno, dedizione e soldi spesi ovviamente, ci dice che il tasso ha un’oscillazione da nord a sud tra il 45% e il 55%. Intanto una prima considerazione: Essere nella forbice tra il 45% e il 55% stabilisce semplicemente che il tuo impianto e la tua attività rientrano in uno standard, que-

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Tempo di lettura: 7’
FRANCESCO BELÀ

sto standard, in realtà, potrebbe non essere né soddisfacente né sufficiente al tuo business e alla tua attività. Sfatiamo quindi un mito ovvero quello di pensare che, se i numeri, i parametri e gli indici che sanciscono il mio lavoro rientrano in una percentuale “Standard” nazionale o locale o mia storica tendenza, questo voglia dire che i numeri prodotti e il risultato ottenuto è soddisfacente ed è il massimo che posso fare ed ottenere. Per evolvere cambiare e migliorare le proprie prestazioni occorrono 3 regolette base:

prima regola abbattere le proprie convinzioni limitanti, seconda regola innalzare gli standard, terza regola azioni continue costanti e massicce.

Lo standard nazionale relativamente al tasso di fidelizzazione ovviamente mi certifica il fatto che su 10 soci iscritti e frequentanti almeno la metà non rinnoveranno il proprio abbonamento alla scadenza. Questa semplice considerazione è costante in ogni mese dell’anno e in ogni periodo dell’anno dai più facili ai più

difficili e dovrebbe costringere o comunque stimolare ognuno di voi a fare e dare quel quid in più per migliorare questa tendenza e questo risultato. La domanda che ne consegue è: Che cosa stai facendo per migliorare questo indice quali sono le azioni ed attività che hai messo, stai mettendo in campo? Quali sono i tempi? E i modi nei quali il risultato potrà cambiare? Quali sono gli attori principali che sono coinvolti nel processo di fidelizzazione e che potrebbero invertire il trend negativo? Quali sono i protocolli

La

nazionale del

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media
tasso di fidelizzazione in palestra ha un’oscillazione da nord a sud tra il 45% e il 55%
Ogni manager dovrebbe quotidianamente dedicare il 50% del proprio tempo a strategie e soluzioni ph rawpixel.com by freepik La fidelizzazione, o meglio, le scelte per essere sicuri di non perdere clienti, non sono così scontate

evoluti e le soluzioni che stai mettendo in pratica per modificare questo allenamento?

In realtà come tutti sappiamo benissimo siamo continuamente e costantemente coinvolti nell’operatività quotidiana, nelle urgenze, negli incendi e trovare del tempo “utile-strategico” per costruire soluzioni “consapevoli” che possano portare un miglioramento quindi del tasso di fidelizzazione, diventa davvero un’impresa olimpica. Ma non riuscire quasi mai ad investire il tempo necessario per soluzioni consapevoli durature nel tempo e che possano garantirci un’inversione di tendenza stabile e duratura può portarci a vedere

solo la punta delle nostre scarpe e non l’orizzonte. Ogni manager, ogni responsabile dell’impianto dovrebbe occupare almeno il 50% del proprio tempo della propria giornata della propria attività nell’ analisi strategica di soluzioni nuove e diverse per modificare gli indici e le tendenze ovviamente non positive del proprio impianto; tuttavia, va prestata attenzione anche a soluzioni e

cambiamenti su argomenti ed attività che funzionano. C’è sempre un modo per farla meglio e con meno: è un rompicapo, è una sfida su cui misurarsi o misurare i propri responsabili.

Il tasso di fidelizzazione che stabilisce quanto un socio iscritto è fedele dovrebbe avere una traduzione diversa dal punto di vista filosofico del pensiero ovvero

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Due criticità molto forti: 1) la mancata coerenza tra l’innovazione è l’evoluzione del “prodotto” Fitness e Wellness; 2) la non evoluzione e il non cambiamento delle skill e competenze umane, relazionali, manageriali
Tre regolette base: prima, abbattere le proprie convinzioni limitanti, seconda, innalzare gli standard, terza, azioni continue costanti e massicce

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dovrebbe essere tradotto con: anziché come soggetto primario il socio, come soggetto primario del contendere i componenti del nostro staff! … che grazie alla costruzione di una relazione empatica con il socio iscritto stabiliscono il grado di soddisfazione dello stesso e ne incentivano il raggiungimento o il superamento di sogni, fabbisogni, esigenze e, necessità (S.F.E.N: ne riparleremo con un articolo ad hoc) durante l’arco temporale di durata del proprio abbonamento. Questo ci serve anche per introdurre un nuovo indice per misurare la temperatura del tuo impianto ovvero la durata media del proprio abbonamento

A livello nazionale un altro standard ci dice che il cliente in Italia ha un abbonamento della durata media di 7,6/7,9 mesi, quindi, avrai a disposizione circa 8 mesi di tempo da investire e condividere con il socio iscritto affinché lui raggiunga il più alto grado di livello di soddisfazione del prodotto servizio e sia talmente soddisfatto che la normale e fisiologica attività ed azione conseguente al primo acquisto di un abbonamento siano il riacquisto dello stesso abbonamento oppure di

un abbonamento addirittura più integrante ed ampio oltreché costoso.

Mettiamo adesso in pausa la lettura e facciamoci un tuffo in acqua! Ci rivediamo per la prossima uscita e i prossimi focus. Non perdere la collezione e serie di Trip che ti accompagnano alla nuova stagione sportiva! 

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Ogni manager, ogni responsabile dell’impianto dovrebbe occupare almeno il 50% del proprio tempo della propria giornata nell’analisi strategica di soluzioni
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L’armata Brancaleone

Desidero spronare gli “imprenditori” e gli operatori del settore fitness terrestre ed acquatico nell’operare come gli altri mercati di servizi alla persona dove essere “uniti” e preparati porta risultati molto più soddisfacenti di quelli riscontrati nel settore “esercizio fisico”.

Si urla da tempo che bisogna diventare imprese con la I maiuscola per non fallire o sopravvivere per ottenere uno stipendio. Il mio urlo disperato vuol essere “semplicemente” uno stimolo per le imprese del settore: vi chiedo per cortesia di uscire dalla “zona di comfort”, iniziate ad essere imprese capaci di fare “business” invece di sopravvivere

Ho intitolato questo articolo l’Armata Brancaleone, perché questa evocazione scherzosa definisce bene l’intento nel comunicare che

la mancanza di visione, imprenditorialità e management prolungata nel tempo può portare alla chiusura delle imprese.

Chiedo per una volta di mostrare “l’altra faccia del nostro mercato”, ovvero sapere di essere in difficoltà, che sempre più aziende chiudono e che starsene da soli a disperarsi non è la giusta posizione per risollevarsi; che non sono i prezzi a non far avvicinare le persone ai nostri centri, che i messaggi devono essere sempre più vicini a quel target di persone che mai si sognerebbe di entrare in uno delle migliaia di centri distribuiti sul territorio nazionale.

In questi ultimi anni, fiumi di parole, di attesa di chi sa cosa e della speranza che le cose potessero cambiare in positivo - ma così non è stato, anzi! - hanno indebolito

le imprese e gli imprenditori. Il Mondo è cambiato, le persone siano essi collaboratori che clienti sono cambiate nelle loro abitudini quotidiane, tutti noi abbiamo modificato il modo di vivere il lavoro e gli hobby, il tempo per le persone è diventata l’esigenza più importante anche del denaro. Tutto ciò che ci circonda è cambiato è questo è comprensibile osservando il grande esodo di persone verso altri settori commerciali ed industriali.

Il Mondo non è più quello di qualche anno fa, i nuovi consumatori hanno tante distrazioni in più rispetto agli anni 2000. In tutto questo cambiamento le società hanno perso la bussola imprenditoriale capace di orientare le strategie e le azioni nel garantire alla propria impresa di navigare in mari meno contaminati dalla saturazione dei servizi e dei consumatori.

La metafora che aiuta a comprendere quanto desidero trasmette-

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GERARDO RUBERTO
Il settore si configura un po’ come il celebre film di Monicelli dove ognuno pensa di arrangiarsi alla meno peggio, non capendo che un progetto strutturato e ben diretto e condiviso con lo staff è il 90% del successo dell’impresa
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Iniziate ad essere imprese capaci di fare
“business” invece di sopravvivere
L'armata Brancaleone, 1966, un film di Monicelli

re in questo articolo è quella della rana bollita (usata dal filosofo americano Noam Chomsky): “ i popoli che accettando passivamente il degrado, le vessazioni la scomparsa dei valori e dell’etica, accettano di fatto la deriva della società”. La difficoltà di non fare scelte per paura del futuro porta a non agire pensando che lo status quo in fondo non è così male…ma così si chiude

QUINDI?

Uscite dalla zona di “no action”, abbracciate il cambiamento! Bisogna prendere le situazioni come fanno i salmoni che vanno controcorrente rispetto al resto dei pesci, che percorrono strade difficili pur di raggiungere il loro obiettivo (depositare le uova). I cambiamenti “graduali” (si poi lo farò, da domani inizio a pensare, etc.) portano a conseguenze catastrofiche. Spesso chi gestisce le imprese commette l’errore di non rendersi conto che il pericolo è lo stallo, dato dall’attesa e dalla speranza che qualcosa accada (rendendo poco produttiva l’intera azienda): questo pericolo incombe sull’intero mercato, con la tragica conseguenza che la minaccia di chiusura o diffi-

coltà economiche si intensifichino. Spesso quando ci si rende conto che siamo in stallo, è troppo tardi per reagire

Il fenomeno della rana bollita si riferisce alla gestione strategica e al controllo costante che ci porta al vero cambiamento prima che sia troppo tardi. Il cambiamento dell’organizzazione, la pianificazione delle risorse e dei sistemi di erogazione dei servizi sono ormai un’urgenza per le imprese del settore. Continuare a fare ciò che si è sempre fatto non aiuterà a crescere e far prosperare le vostre imprese. Dopo tanti anni vissuti all’interno del mercato del fitness sono giunto ad una conclusione che probabilmente farà arrabbiare qualcuno, e ne sono consapevole: credo che a molti gestori ed imprenditori piaccia rimanere nella zona di comfort (rana bollita), ma questo non è la giusta strada per far business

Suggerisco a tutti gli imprenditori di rivedere i propri piani strategici in funzione dei cambiamenti che stanno avvenendo sotto il profilo sociale, di offerta e domanda di lavoro, per affrontarli prima che la situazione sfugga di mano, senza lasciare nessuna speranza di cre-

Aggiornare l'offerta e i servizi anche attraverso l'innovazione garantisce più facilmente il gradimento del cliente

scita del proprio business e con la tragica conseguenza della chiusura della propria impresa. Negli anni molte aziende non sono riuscite ad adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato e ai nuovi concorrenti, come ad esempio, tra le più famose Nokia, Blockbuster e Polaroid. Queste multinazionali sono diventate compiacenti e non hanno notato i cambiamenti graduali che il loro settore di appartenenza stava vivendo fino a quando non è stato troppo tardi, provocando il loro declino e , in alcuni casi , anche il fallimento

L’ascesa di nuovi attori e lo spostamento verso nuove tecnologie ha sconvolto diverse aziende

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Il Mondo è cambiato, le persone, siano essi collaboratori o clienti, sono cambiate nelle loro abitudini quotidiane
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che non sono riuscite ad adattarsi. Senza un’innovazione consapevole (strategie, organizzazione, risorse umane, marketing adeguato, comunicazione, etc.), le imprese devono affrontare sfide significative e competitive: meglio prevenire e prepararsi. Il cambiamento riguarda fattori esterni causati da nuove abitudini dei consumatori, dai costi energetici, dalla quantità di strutture presenti sul territorio, dalla frammentazione del target di persone, etc. e auspico che tutti gli imprenditori siano attenti nel prendere informazioni ed utilizzarle per innovarsi e restare al passo con le aziende più visionarie.

Il cambiamento non risparmia nemmeno i fattori interni, quindi i responsabili delle strutture devono porre la loro attenzione su strategie, nuovi prodotti e servizi, nuovi mercati da seguire, perdita di talenti chiave, scarsa cultura aziendale e/o coinvolgimento dei propri collaboratori ed infine, da non trascurare assolutamente, il cambio di leadership (Teoria dei salmoni - Gerardo Ruberto).

Oggi la rapidità con cui avvengono i cambiamenti, in tutti i mercati, porta le imprese, una volta raggiunto i propri obiettivi e risultati, a stabilirne immediatamente dei nuovi in base ai servizi, i clienti, le condizioni di mercato e la tecnologia che continuano ad evolvere. Stare dietro a queste evoluzioni garantisce che le imprese siano sempre in evoluzione e si adattino alle mutevoli condizioni, piuttosto che diventare compiacenti e stagnanti.

Prima di passare a qualche suggerimento concreto desidero comu-

Per guidare al meglio la propria impresa, il proprio team servono una leadership forte e la capacità di aggiornarsi

nicare che stabilire gli obiettivi, nel gestire le prestazioni, non significa assolutamente che il percorso da intraprendere sia tutto in discesa. Bisogna garantire l’allineamento dello staff, delle aree operative, stabilire un’area di monitoraggio ed il processo che la gestisce, etc.: questo richiede una leadership molto forte, capace di lavorare bene.

In primo luogo, dobbiamo diventare proattivi nel monitorare e riflettere sulle forze a lungo termine che stanno influenzando le nostre attività e la nostra professione. Il 90% dei risultati dipende dalle risorse umane e il 10% (vale quanto il 90% ) dalla capacità di gestione e formazione che gli imprenditori o manager sono in grado di assicurare.

DA A

ORGANIZZAZIONI GERARCHICHE/VERTICALI

VALUTAZIONE PERIODICA DELLE PRESTAZIONI

COACHING CONTINUO E IN TEMPO REALE SULLE PRESTAZIONI

APPRENDIMENTO STRUTTURATO   APPRENDIMENTO COSTANTE

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GERARDO RUBERTO
COME USCIRE DALLA STAGNAZIONE?
Per evolvere ed essere in grado di interpretare velocemente il cambiamento serve una leadership molto forte, capace di lavorare bene
LAVORO AGILE E ORIENTATO AL TEAM

COACHING CONTINUO VS VALUTAZIONI PERIODICHE DELLA PROPRIA IMPRESA

La ricerca sul campo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva ha dimostrato che la valutazione può avere un potente effetto negativo sui collaboratori. La valutazione mette il cervello delle persone in uno stato di minaccia e quindi riduce la capacità di apprendere, risolvere problemi e pensare in modo creativo.

La valutazione, sono convinto, ha ancora un ruolo importante nella gestione dei nostri collaboratori, ma dovrebbe essere un processo separato dai sistemi di retribuzione e ricompensa

sufficienti formazioni programmate nel tempo. Dobbiamo dare un’accelerazione all’apprendimento dei collaboratori e di noi stessi. Anche gli imprenditori devono agire nel formarsi costantemente e non aspettare occasioni a lungo termine, il tempo è una risorsa indispensabile per vincere le sfide che i prossimi decenni presenteranno alle aziende.

DIVENTARE PIÙ AGILE E RENDERE SNELLA L’IMPRESA

La crescita della conoscenza è esponenziale. Si ritiene che fino al 1900 la conoscenza umana sia raddoppiata all’incirca ogni secolo. Nel ventesimo secolo la conoscenza è raddoppiata ogni venticinque anni.  Oggi la conoscenza raddoppia ogni anno e, in alcuni specifici ambiti soprattutto quelli tecnologici, ogni ventiquattro ore. Questa crescita della conoscenza sta costringendo la specializzazione e la subspecializzazione a livelli senza precedenti e sta imponendo un ripensamento nel modo in cui organizziamo il lavoro

In passato, nelle grandi organizzazioni, la maggior parte della conoscenza era ai vertici. La gerarchia e il processo decisionale dall’alto verso il basso hanno funzionato bene. Oggi un leader non è colui che sa di più ma colui che facili-

ta un team di esperti e specialisti a scoprire il miglior risultato. Le tradizionali strutture organizzative verticali hanno il vantaggio di organizzare il lavoro in modo efficace e creare percorsi di carriera e sinergie di apprendimento, ma rallentano il processo decisionale e soffocano la creatività

La chiave del successo organizzativo è spingere il processo decisionale verso il basso nell’organizzazione e organizzare il lavoro attorno a team che attraversano l’organizzazione orizzontalmente.

Quindi cari lettori c’è solo un modo per venire fuori dalle difficoltà, agire, agire, agire; la metafora più azzeccata in questo caso sta nella famosa frase : “non ha importanza che tu sia leone o gazzella ogni mattina quando ti svegli inizia a correre per salvaguardare la vita” 

APPRENDIMENTO COSTANTE VS APPRENDIMENTO STRUTTURATO

Allenare le persone giorno dopo giorno, allenarsi costantemente nell’individuare le criticità aziendali per apprendere nuove soluzioni e applicarle immediatamente senza che passi troppo tempo! La formazione deve avvenire quotidianamente o quasi, non sono più

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La difficoltà di non fare scelte per paura del futuro porta a non agire pensando che lo status quo in fondo non sia così male… ma così si chiude
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Oggi più che trainer preparati servono esperti molto professionali ed aggiornati

PEDRO PINTO

COELHO: ESPAÇO AMA, LA SCUOLA NUOTO 4.0 DI QUALITÀ PER I PIÙ PICCOLI

Bambini felici ed entusiasti dell’acqua, sicurezza e impostazione tecnica eccellente sono i punti focali di questa scuola nuoto innovativa, che risponde a standard qualitativi: un modello cui ispirarsi anche in Italia

Tempo di lettura: 10’

Ho scommesso dieci anni fa su questo progetto ed oggi sto raccogliendo i frutti di una semina che cresce nei consensi dei bambini, delle famiglie e delle piscine che credono in quanto

propongo

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INTERVISTA MARCO
TORNATORE
Pedro Pinto Coelho nell'area antistante l'ingresso del fitness club inserito nella struttura dello stadio del Benfica

Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Pedro Pinto Coelho, ex nuotatore di ottimo livello in Portogallo (più volte campione nazionale allenato da Paulo Frishneckt poi diventato presidente della federazione) in occasione di Aqua Trainig Conference tenutasi a Lisbona nel marzo scorso. Ci ha colpiti subito per il rigore metodologico, la serietà professionale ma pure per l’empatia e la disponibilità al dialogo.

Molto seguito nei suoi workshop, abbiamo compreso che il grande interesse suscitato derivava dal suo progetto Espaço AMA. Varato una decina di anni fa, ha puntato fin dall’inizio su piccoli gruppi di quattro-cinque allievi, per personalizzare il percorso di ogni bimbo ed avere un dialogo più diretto ed educativo anche con i genitori. I suoi corsi costano circa il 20-25% in più rispetto a quelli tenuti nelle piscine pubbliche (40 euro/mese -una seduta a settimana- che per le abitudini dei portoghesi è una tariffa non sempre accessibile). Oggi opera in tre impianti, conta oltre 1300 allievi, si avvale di un gruppo selezionatissimo di 16 istruttori altamente professionali e sta incontrando un successo crescente anche in strutture di prestigio, come quella di Academia inserita nello splendido stadio del Benfica calcio: dalle vetrate della sala fitness e della zona relax adiacente alla vasca, ci si affaccia sul campo di gioco, ovvero è possibile vedere la partita mentre ci si allena – tuttavia il club è chiuso in concomitanza con i match del Benfica, per ovvie ragioni di sicurezza e logistiche.

Ma quello che conta è che Pedro Pinto Coelho, con il suo modello che prossimamente porterà anche a Porto ed in altre piscine di centri privati o pubblici, sta incontrando un grande successo, interpretando la scuola nuoto a dimensione di bimbo, garantendosi marginalità più elevate e puntando a fare dei suoi allievi dei bambini splendidamente ambientati in acqua, felici di saper nuotare, senza puntare necessariamente all’agonismo, bensì alla sicurezza per sé e per gli altri (è prevista anche una lezione con il vestiario indossato), con la massima soddisfazione di mamme e papà che non esitano ad investire e spendere di più per i propri figli. Insomma, il modello che da queste colonne da tempo stiamo invocando e che in Portogallo sta avendo il meritato successo. Ce lo racconta proprio Pedro Pinto Coelho con le sue parole.

Quando nasce la sua idea di “nuova” scuola nuoto- Espaço AMA - e cosa l’ha spinta a partire con un progetto così diverso dai percorsi abituali?

Espaço AMA è stato lanciato esattamente il 17 maggio 2011 come risposta ai bisogni dei nostri bambini. Dopo un ventennio di lavoro in acqua con i bimbi, mi sono reso conto che i luoghi in cui operavo non offrivano tutte le opportunità per far apprendere correttamente i bambini; opportunità come il numero di allievi, il tempo utile trascorso durante la lezione, il tempo

per l’impegno motorio, la temperatura dell’acqua, la vicinanza allievi e genitori, solo per menzionarne alcune.

Quando ha capito che presso alcune palestre avrebbe potuto sviluppare il suo modello di business e di insegnamento per creare un progetto così evoluto?

Dopo il successo che ha avuto il primo Spazio AMA, alla fine del secondo anno ho iniziato a rendermi conto che l’espansione dell’AMA era qualcosa che doveva accade-

re. Il numero di richieste era troppo alto e ancora una volta non sono stato in grado di rispondere alle esigenze dei bambini per mancanza di posti liberi. Ho iniziato rapidamente a cercare soluzioni per espandermi e il modo più sostenibile si è rivelato quello di inserirmi nelle palestre (con piscina) esistenti purché avessero le condizioni di spazi e ambienti per abbracciare Espaço AMA.

Così, ho parlato con il proprietario di un nuovo fitness club in modo da poter creare un secondo centro in cui potessimo fornire le con-

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Nei prossimi anni intendiamo crescere con un’altra piscina nel nord del Portogallo, oltre a poter creare un modello per altri paesi
Pedro Pinto Coelho mentre interviene ad uno dei tanti seminari cui partecipa

dizioni ideali per l’apprendimento dei bambini. Sette anni dopo nasce il secondo Espaço AMA. Dopo soli 6 mesi, abbiamo sentito il bisogno di aprire un terzo spazio, per dare l’opportunità anche a più bambini.

Quante sedi operative avete oggi e quali sono gli obiettivi da raggiungere nei prossimi tre anni?

Oggi AMA è presente in 3 diversi club. il primo il Santos AMA (apertura nel 2011), il secondo AMA Colinas (apertura nel 2021) e il terzo Ama Estádio (apertura nel 2022).

Nei prossimi anni intendiamo crescere con un’altra piscina nel nord del Portogallo, oltre a poter creare un modello per altri paesi

Una breve spiegazione del modello AMA e del posizionamento delle diverse palestre

In tutte le nostre piscine/club il modello è lo stesso. Lavoriamo con piccoli gruppi di bambini per classe (massimo 5 bambini), della durata di 30 minuti. Si consiglia solo una volta a settimana, dando la possibilità di recuperare le lezioni, qualora il bambino non segua le stesse all’orario prestabilito. Pertanto, personalizziamo l’insegnamento, fornendo un adattamento corretto ed efficace all’ambiente acquatico e all’apprendimento

Quali sono i punti di forza della strategia AMA e come avete aumentato il valore del vostro brand, nonostante la crisi pandemica e la concorrenza?

I punti che ritengo fondamentali sono il numero di bambini per classe, lo spazio fisico, le condizioni della struttura, il trattamento dell’acqua, il reclutamento di professionisti, le competenze sviluppate dagli istruttori professionali (incentrate sullo sviluppo della relazione bambini-genitori come nel caso della comunicazione); altri fattori contano, ma sono subordinati ai primi. Se dovessi individuare il vero punto di forza, direi chiaramente l’individualizzazione dell’insegnamento. La vicinanza che abbiamo tra insegnanti e allievi, dovuta al modo in cui lavo-

riamo, consente a Espaço AMA di supportare e aiutare la comunità in cui opera, così come la comunità vede Espaço AMA come un punto di forza e lo sostiene incondizionatamente lottando per il suo successo.

Durante la crisi pandemica, poiché stavamo già lavorando con piccoli gruppi, non abbiamo dovuto cambiare nulla e, in questo modo, abbiamo mantenuto il progetto in corso, con ancora più richiesta perché tutti gli altri posti erano chiusi.

Quanti iscritti ha oggi il Gruppo AMA? Qual è la tariffa media mensile dell’iscritto e quali sono i servizi più apprezzati?

In questo momento abbiamo 1300 bambini. In Espaço AMA, il cliente paga un prezzo medio di 40€/ mese (ricordiamo che stiamo parlando di una seduta a settimana).

Ciò che i clienti apprezzano di più è il numero ridotto di allievi per classe, i risultati rapidi e la possibilità di recuperare le lezioni perse

Ha mai pensato di esportare il suo modello in altri paesi o pensa sia

meglio essere più forti e focalizzati sul Portogallo?

Sì, l’espansione internazionale è qualcosa che ha senso ed è uno dei traguardi del progetto. È tuttavia essenziale garantire che Espaço AMA risponda alle esigenze locali dei clienti

Qual è secondo lei il ruolo del suo staff e in che modo abitualmente forma, prepara e fidelizza il suo team professionale?

Il successo è essenzialmente dovuto all’impegno del team nei confronti del progetto e dei clienti

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MARCO TORNATORE
Personalizziamo l’insegnamento, fornendo un adattamento corretto ed efficace all’ambiente acquatico e all’apprendimento
ph Espaço AMA
Corsi di nuoto con mini gruppi, mai superiori a cinque bimbi

Tutto il team è coinvolto nel progetto. Oltre all’insegnamento, svolgono un ruolo attivo nell’accompagnare i propri allievi, non solo in acqua, ma anche nella vita quotidiana, attraverso un contatto permanente con i genitori. Fornisco tutte le informazioni riguardanti la gestione dello spazio, in modo che così siano in cima alla parte gestionale. Per quanto riguarda il team, lo seguo individualmente, professionista per professionista, cercando il miglioramento e la crescita attraverso il feedback

Quali ritiene siano le ragioni principali del suo successo e cosa può ancora migliorare per incrementare ulteriormente il suo lavoro?

La ragione principale del successo è la squadra. Il tempo investito nel reclutamento e nella selezione, nello sviluppo delle loro competenze ripaga su larga scala per il risultato da loro ottenuto. Il ritorno dell’investimento è superiore. D’altra parte, il fatto che i genitori riescano a misurare rapidamente (due o tre lezioni) i progressi dei propri figli conferisce credibilità e affidabilità al processo di apprendimento che velocizza l’impresa. È una scommessa sicura per i bambini.

Quanto contano progettazione e ambienti ove operate e in che modo valorizzate le vostre sedi operative perchè l’esperienzo del bambino sia la migliore?

L’intero Espaço AMA deve essere accattivante nell’immagine e nel design, essendo progettato pensando ai nostri bambini. L’accesso allo spazio, lo stato dello spazio, i disegni/bambole negli spogliatoi di diversa provenienza ed ispirazione, assicurano che i nostri bambini si sentano bene e allo stesso tempo siano protetti da sbalzi di temperatura, allergie a sostanze chimiche, ecc.

Cerchiamo il più possibile di mantenere i materiali nelle migliori condizioni e, quando possibile, di sostituirli, mantenendoli aggiornati e in buone condizioni.

Lei è alla guida di un gruppo al servizio di bambini che richiedono tempo, dedizione, aggiornamento costante e misurazione della qualità erogata: riesce ad avere tempo per se stesso o per la famiglia o è troppo assorbito dagli impegni professionali, Quale è la tipica giornata di Pedro Coelho?

Il team Espaço AMA conta 16 professionisti suddivisi in 3 sedi. Al mattino mi occupo di tutta la gestione; dal pomeriggio mi dedico al “monitoraggio” dei diversi team e, quando riesco, ad insegnare direttamente ai bambini (resta la mia vera grande passione). Il tempo per me è qualcosa che dovevo esplorare e migliorare negli anni scorsi, complice il rapido aumento del numero di lezioni e sedi e del team, nonché della costruzione, miglioramento e monitoraggio del modello. È stato un processo che mi ha portato a crescere e ad evolvermi come manager. Così, con il supporto incondizionato della mia

famiglia, ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a sapere quando fermarmi. È importante non essere sempre disponibile, condividendo eventuali vulnerabilità con il team quando ho bisogno di caricarmi di energia

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Il fitness (e la piscina) va ripensato non come il servizio al centro (azienda, macchine, spazi, classi) ma come l’uomo al centro (cliente e dipendente)
Pedro Pinto Ceolho e AMA

Quale è la sua opinione sulla fitness industry oggi e per il futuro, visto che le sue piscine sono inserite in prestigiosi fitness club?

ll settore sta cambiando alla velocità della luce, quindi dobbiamo stare all’erta per stare al passo.

Quando penso all’industria che si è reinventata di più negli ultimi anni, penso chiaramente al fitness. Molti presentano la pandemia come qualcosa di catastrofico per il fitness, personalmente vedo la pandemia come qualcosa di catastrofico per il fitness del passato, ma oggi si rivela essere stato un fenomenale acceleratore per il fitness del futuro. La pandemia ha fatto sì che, nel giro di pochi mesi, abbiamo apportato le modifiche e guardato al business come fosse completamente stabilizzato, direi addirittura morto nel tempo.

Il fatto che siamo stati costretti a reinventarci e scoprire nuovi modi di lavorare ha aperto le porte a tutta una serie di attività e variazioni all’interno dell’industria del fitness, ma ha reso difficile il fitness classico su larga scala. Dimostriamo ancora una volta che l’industria del fitness è e continuerà ad essere una necessità per il futuro, ma è fondamentale guardarla in

modo diverso. Non come il servizio al centro (azienda, macchine, spazi, classi) ma come l’uomo al centro (cliente e dipendente)

Se riusciamo a capire che l’utilità del nostro spazio dipende dal bisogno dell’essere umano (cliente e dipendente) possiamo garantire un business sostenibile con un team stabile. Bisogna però essere aperti in modo da non vedere solo

5 anni o un anno, ma settimane e mesi, per esempio; forse la soluzione che do questo mese è diversa dalla soluzione che do il mese successivo. La necessità potrebbe non esistere per la stagione sportiva o l’anno, ma per il momento.

Un consiglio ai colleghi: su cosa è meglio concentrarsi oggi, quali sono le priorità aziendali e gli errori da evitare di avere successo?

Secondo me il segreto del successo sta sempre nei team di professionisti con cui lavoriamo. Pertanto, il loro atteggiamento deve essere eccellente: così possiamo trasmettere tutte le competenze che desideriamo, che riteniamo fondamentali e da condividere. 

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La ragione principale del successo del progetto AMA è sicuramente la squadra di professionisti di cui ci avvaliamo
Allenarsi ammirando il manto erboso dello stadio del Benfica, un'esclusiva riservata agli iscritti al club Academia Scorcio della piscina di Academia presso lo stadio del Benfica

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Per lo stesso cliente la storia può essere diversa

Fare sentire ogni singola persona protagonista e a proprio agio è fondamentale perchè l'esperienza del singolo sia positivamente contagiosa

Facendo astrazione dall’”experience” che un cliente può avere in reception, negli spogliatoi, nell’ingresso in vasca, sicuramente dopo un anno (solo ad esempio) di frequentazione di lezioni di acquafitness i pensieri possono essere tanti, fino a determinare il prosieguo o meno dell’attività.

SITUAZIONE IDEALE

• L’ambiente è carino, sempre curato.

• Ormai ho trovato i miei riferimenti, mi sento a mio agio

• Ho proprio voglia di fare attività e non pensare ad altro per questi pochi momenti che posso dedicarmi

• Non manca mai il saluto del tecnico, veramente top! Addirittura due parole su quello che si farà a lezione

• Lo spazio in acqua è sempre congruo al numero dei presenti, ho la possibilità di muovermi nel modo giusto

• Mi sento bene, riesco a fare

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La capacità di cogliere le percezioni del cliente e di prevenire situazioni negative è la base per l’evoluzione del modello di servizio, in particolare nel fitness acquatico che per molti è fermo a un decennio fa
Tempo di lettura: 5’
STEFANO CANDIDONI
Lo spazio in acqua è sempre congruo al numero dei presenti, ho la possibilità di muovermi nel modo giusto – la situazione ideale 1

tutto nel modo corretto. Le spiegazioni del tecnico sono semplici e chiare, mi sento seguita e guidata/o

• Gli esercizi sono perfetti per l’altezza dell’acqua, mi sembra di riuscire ad effettuare tutto nel modo giusto. La dimostrazione comunque è impeccabile

• Mi sento davvero come in “un piccolo mondo tutto mio” anche se intorno a me ci sono tante persone

• Gli attrezzi che ho usato erano tenuti bene e puliti

• Temperatura dell’acqua perfetta per questa lezione, mi sono trovata/o molto bene

• Come sempre, ricevo i complimenti del tecnico, è davvero un piacere. Così come sempre, ha ringraziato della mia presenza, pronta a darmi il cinque all’uscita dall’acqua

• Mi sento all’altezza, quest’attività fa per me

SITUAZIONE MENO IDEALE

Avere spazi dedicati e attrezzature ben posizionate ed in ordine è decisamente apprezzato da qualsiasi cliente, come avviene in ogni ambiente sportivo

• L’ambiente sembra più trascurato

• Non mi sento a mio agio, devo mettere le mie cose troppo vicine a quelle degli altri

• Non ho voglia di fare attività ma ormai ho pagato

AQUATIC WELLNESS NEW PU SERIES w w w . k w e l l . i t STEFANO CANDIDONI
Temperatura dell’acqua perfetta per questa lezione, mi sono trovata/o molto bene – la situazione ideale 2

• Il tecnico arriva sempre all’ultimo secondo, prepara le sue cose e non mi saluta mai

• Non so cosa facciamo di lezione, speriamo mi piaccia

• Continuano a stringere lo spazio ed oggi siamo in parecchi.

Non ci si muove senza rischiare di andare addosso agli altri

• Seguo quello che dimostra il tecnico ma sto pensando ad altro, tanto gli esercizi sono sempre gli stessi

• Ci sono cose che non riesco proprio a fare, nonostante mi stia impegnando. E il tecnico continua a ripetere i soliti esercizi

• Mi da fastidio tutto, gli schizzi, la vicinanza di altri, la musica che non riesco a sentire e/o seguire

• Mi viene da pensare quando riusciranno a farci avere attrezzi idonei

• L’acqua è troppo fredda, ci danno la possibilità di entrare prima dell’inizio e rimanere fermi in attesa così sento ancora più freddo

• Quasi quasi esco prima, così non faccio fila alle docce, tanto non mi sembra che il tecnico si accorga della mia presenza

• Mi annoio, non ho più voglia

Due casi limite? Forse, ma meno rari di quanto possa sembrare.

Mentre nella prima ipotesi stiamo cogliendo nel segno, nel secondo caso stiamo fallendo

Attraverso i pensieri dei clienti (in mezzo a queste due situazioni ce ne possono essere infinite con sfumature tutte diverse) possiamo fotografare una attività che in molti casi stenta a rinnovarsi, ad evolversi. Ogni pensiero della persona rappresenta un nodo essenziale di un processo di servizio nel quale la parte tecnica è l’aspetto più scontato. E se si arriva al punto -Non ho voglia di fare attività ma ormai ho pagato- il fallimento è garantito Sembra che questo ultimo scenario sfugga a molti. 

Mi annoio, non ho più voglia - la situazione NON ideale 2

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L’acqua è troppo fredda, ci danno la possibilità di entrare prima dell’inizio e rimanere fermi in attesa così sento ancora più freddo –la situazione NON ideale 1
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Congepi, l’esempio di coesione rappresentativa del settore

Le

Finalmente una Confederazione che sa unire a differenza della polverizzazione di cui il mondo sportivo è spesso espressione: CONGEPI è la risposta di chi ha inteso dare compattezza ad un settore che, dalla disunione cronica che lo affliggeva, oggi è passato ad un rilevante 30% e più di società di gestione aderenti su scala nazionale. Il merito è anche di leader alla guida di associazioni di categoria, alcune storiche altre più recenti e territoriali, che hanno compreso l’importanza di essere coesi, affidando poi la presidenza a Luca Bosi, che, in modo misurato e lontano dal voler alimentare polemiche ed attriti, interpreta magnificamente l’idea di Associazione aperta, condivisa con i fondatori e il Consiglio Direttivo. Pur essendo nata ad inizio anno, Congepi si è mossa speditamente ottenendo risultati importanti per gli associati e per il settore. Ma questo è solo l’inizio di un percorso proiettato ad obiettivi di medio e lungo termine che Luca Bosi, con le sue risposte, illustra molto bene, dimostrando al mondo dello sport e dell’impiantistica sportiva in generale, che essere uniti non è una missione impossibile: un esempio per tutti, sicuramente da applaudire e da seguire.

Come e perché nasce l’idea di Congepi, varata ad inizio 2023, con l’obiettivo di unire e di essere un ente aperto a tutti, escludendo personalissimi e divisioni esiziali per il settore?

In verità l’idea risale al periodo iniziale della pandemia da COVID19 quando, su impulso di Marco Sublimi, si formò il Coordinamento nazionale degli Impianti Natatori. Fu una felice intuizione, certo (non bisogna nasconderlo) nata da una situazione di necessità ed emergenza, ma che ci fece capire quanto eravamo deboli agendo divisi e quanto sarebbero state forti le nostre istanze se portate avanti in modo unitario. Ad inizio 2023, dopo un periodo diciamo di rodaggio, il salto di qualità: la costituzione di CONGEPI in forma associativa, per dare una struttura organica alla rappresentanza di settore.

In qualità di presidente, come vive il suo ruolo e di quali responsa-

bilità intende farsi carico a vantaggio della confederazione e del comparto?

Lo vivo con passione e umiltà. Sono, in forma volontaria, a disposizione dei soci (i veri leader dell’associazione) e cerco di portare le mie competenze e le mie relazioni a favore dei gestori. Lavoro alla creazione, con il contributo del Consiglio Direttivo, di una base programmatica, snella e flessibile, che colga le esigenze del settore e le ponga all’attenzione del Governo Nazionale e degli enti locali, al fine di poter raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo

Perché credere in Congepi e non in altre sigle e perché potete essere credibili rispetto alle troppe sigle improbabili del passato, molte delle quali già evaporate?

Mi piace soffermarmi sul “perchè credere in CONGEPI” e non sulla parte a discapito di altre sigle. Sa,

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parole del presidente Luca Bosi sulla confederazione del comparto piscina che, prima fra tutte, raccoglie più sigle a differenza della tendenza a dividere e a presentarsi disuniti con grave danno per le tutele e le rivendicazioni degli operatori e del sistema piscina
CIRO LO GIUDICE
Tempo di lettura: 9’ Luca Bosi, presidente di Congepi

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ho uno spirito costruttivo e lavoro per creare ponti. CONGEPI nasce come progetto aperto, per questo è attrattivo, e come associazione di secondo livello. I nostri soci possono essere Coordinamenti Regionali, Associazioni, Sindacati di Categoria e il nostro piano di azione è chiaramente nazionale. Ciò significa che non rincorriamo i gestori per un’adesione diretta con una piccola (o grande) quota, rispettiamo così la territorialità, anzi lavoriamo perché in tutta Italia si formino coordinamenti regionali (poi aderenti a CONGEPI) che sappiano accompagnare le società nel loro percorso di tenuta e di crescita. Forse il segreto è che la nostra “corsa” non è contro nessuno ma solo a favore del settore

Come interagite con altre associazioni di categorie contigue e legate ad altri settori come palestre, circoli tennistici, centri sportivi dove la piscina spesso trova spazio?

Cercando, sia nelle situazioni di emergenza che in quelle di sviluppo, i punti comuni su cui costruire insieme istanze e progetti

da sottoporre ai decisori politici di vario livello. Condividendo, aspetto sempre complicato, le informazioni e i dati per fare un lavoro a favore dello sport, affinchè sia sempre più riconosciuto come un servizio essenziale finalizzato a prevenire malattie di vario genere, insomma declinando insieme l’imprescindibile binomio tra sport e salute

Quali ritiene siano stati i primi risultati raggiunti ed ascrivibili a Congepi?

Aver convinto, insieme ad altri, il Dipartimento dello sport a erogare un’ulteriore tranche (67milioni di euro) di contributi a fondo perduto. Aver prodotto, come partner di Forum Piscine e FIN, le nuove linee guida per il riequilibrio dei piani economici e finanziari che si sono disequilibrati a causa del caro bollette. Aver contributo in maniera decisiva all’introduzione (che contiamo sia definitiva entro fine luglio) dei correttivi sulla Riforma dello Sport, in particolare per il lavoro sportivo. Aver sostenuto i nostri coordinamenti regionali nell’interlocuzione con le Regioni al fine di ottenere con-

tributi di ristoro COVID, come in Emilia-Romagna, e misure di gestione dell’acqua durante i mesi di siccità 2022.

Avete attentamente seguito la fase di preparazione e quella emendativa della Riforma che è partita il 1° luglio: quali sono i punti che ritenete positivi e quali invece preoccupano e richiedono modifiche fondamentali per

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CIRO LO GIUDICE
L’intuizione iniziale ci fece capire quanto eravamo deboli agendo divisi e quanto sarebbero state forti le nostre istanze portate avanti in modo unitario
rappresentanti delle sigle -alcune notoriamente storiche e veri riferimenti territoriali - che hanno fondato Congepi.

le società sportive e di gestione delle piscine?

Come detto in precedenza ci abbiamo lavorato molto. L’entrata in vigore la salutiamo come passaggio epocale perché di fatto cambia l’intera architettura della gestione in ambito sportivo, fornisce dignità e stabilità al lavoro e coniuga sempre più il concetto di sport (mi riferisco a quello di base) a quello di impresa vera e propria. Sotto questi punti di vista, quindi, bene. Male invece l’entrata in vigore a cavallo di una stagione sportiva e ludica (penso alle piscine all’aperto e ai campi estivi) in corso (molto meglio sarebbe stato il 1° settembre 2023), male l’avvio della stessa con dei correttivi (necessari) non ancora approvati e quindi non applicabili. Tutto ciò genera una situazione caotica, che mina la serenità dei gestori in un momento molto impegnativo dell’anno, oltre a non dare certezze sul piano operativo. Infine non mi pare per nulla banale l’impatto economico della riforma che sommato agli impatti precedenti di COVID e “caro bollette” potrebbe portare diversi gestori ad abbandonare il settore con un conseguente impoverimento dell’offerta generale.

Visto il grande cambiamento che ha determinato la pandemia e la necessità di dare nuove e differenziate risposte alla clientela e alla popolazione che potrebbe frequentare le piscine, Congepi cosa ritiene debba cambiare nella gestione della piscina per costruire un futuro di certezze e di successo?

La logica imprenditoriale deve andare a braccetto con quella sportiva. Gli impianti dovranno essere sempre più accoglienti e capaci di erogare un servizio ampio e per tutte le fasce di età, facendo sentire la piscina come la “seconda casa” dell’utente. Gli investimenti in ambito architettonico ed energetico sono vitali, non solo per rendere gradevoli gli spazi ma, soprattutto, per ridurre i consumi di impianti per definizione energivori, che, tuttavia, con le attuali tecnologie, possono essere resi molto sostenibili. Ci vuole, in gene-

rale, un approccio one health, con servizi molto flessibili che sappiano cogliere le esigenze degli utenti sotto ogni profilo.

Altre realtà rappresentative, attive nel rappresentare i centri sportivi e quindi anche le piscine, osservano che Congepi dipende troppo da un’idea di piscina tradizionale, fedele a schemi istituzionali e imposti dagli enti locali che spesso collidono con lo sviluppo di attività commerciali vitali per la sostenibilità finanziaria e per investire sull’agonismo di base e di vertice: osservazione fondata o fuorviante?

Fuorviante, il nostro obiettivo è dare rappresentanza al settore in modo largo, comprendendo quindi anche tutte le gestioni private, che, in verità, hanno problemi e potenzialità simili a quelle pubbliche. Anche per questa ragione abbiamo scritto più volte al Dipartimento dello sport che sarebbe importante che i contributi arrivassero anche ai gestori con forme giuridiche diverse dalle ASD e SSD, che tuttavia svolgono la stessa attività. Poi però non va dimentico che in Italia oltre l’80% dell’impiantistica è pubblica e, in effetti su questa, va impresso un cambio di mentalità sia da parte dei gestori che delle pubbliche amministrazioni. Troppo spesso, infatti, siamo visti come parti opposte mentre è da un concetto di partnership che possono nascere progetti virtuosi. Faccio un esempio: noi vogliamo sfidare Governo ed Enti locali affinchè una parte delle risorse del

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CIRO LO GIUDICE
CONGEPI nasce come progetto aperto, per questo è attrattivo, e come associazione di secondo livello
Luca Bosi durante un'intervista ph ForumPiscine Una delle tante iniziative co-organizzate da Congepi in sinergia con ForumPiscine

PNRR vada all’impiantistica come patrimonio strategico del Paese Se riusciremo non lo so ma è un ribaltamento di schema che, a mio avviso, ci rende molto innovativi.

Come e con quali aspettative affiliarsi a Congepi?

Con la consapevolezza di trovarsi

in una casa comune in cui l’unico interesse è lo sviluppo e l’innovazione del settore piscine. Con la certezza che nessuno rincorrerà un gestore per una tessera in più perché già oggi rappresentiamo oltre il 30% dei gestori italiani, che stanno con noi perché capiscono l’utilità dell’associazione.

Quali i progetti che avete in serbo e le questioni che ritenete prioritarie rispetto alle istanze degli operatori e alle priorità di chi gestisce piscine?

Le priorità sono: avere in fretta i correttivi della riforma dello sport, farla metabolizzare e poi avanzare ulteriori richieste (certamente necessarie) di correttivo. Avere, da gennaio 2024, l’applicazione di un’aliquota IVA del 5% (anziché l’attuale 22%) per le attività di nuoto non istituzionali perché pensiamo assurdo che per fare sport (quindi coltivare la propria salute) si paghi un’imposta doppia rispetto a quella di un risto-

rante (10%). Avere contributi, e/o accesso a credito agevolato, per il revamping degli impianti. Avere l’allargamento (è una nostra storica proposta) a tutta la popolazione della possibilità di detrazione fiscale delle spese per la pratica sportiva natatoria e in generale Tutti questi aspetti possono essere criticità (se non risolte) o significative opportunità di crescita.

Prevedete un convegno Congepi o altre iniziative che permettano un confronto aperto con gli associati e altri attori del comparto per rafforzare la vostra posizione e rappresentatività?

È nostra intenzione proporre a ForumPiscine di febbraio 2024 un convegno nazionale che discuta apertamente dei temi cari al settore partendo dalle nostre istanze. Ovviamente lo organizzeremo con una forma di massima apertura perché sappiamo che dal confronto possono nascere grandi progetti e nuove idee. 

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Salutiamo la riforma dello sport come fatto epocale perché cambia l’intera architettura della gestione in ambito sportivo
ph ForumPiscine 2023
La sessione di presentazione di Congepi, molto partecipata

Top e flop: sorprese e conferme con Sportplus

In un Paese dove i censimenti sono impossibili e i dati statistici piuttosto criptici, finalmente possiamo contare su una ricerca di mercato che fornisce indicazioni più attendibili e utili a chi deve misurare i valori e le tendenze di un settore che sovente

La ricerca di mercato Sport Plus, una collaborazione tra ASI, CIWAS, Sport e Salute e IFO, ha svelato dati rilevanti che gettano nuova luce sull'attuale panorama del fitness nel nostro Paese. I risultati sono stati affascinanti, con alcune sor-

prese e conferme che delineano un quadro interessante delle preferenze delle persone quando si tratta di allenamento.

Uno dei risultati più sorprendenti è stato l'apparente scomparsa dell'allenamento online. Contra-

riamente alle aspettative, la ricerca ha rivelato che la maggior parte delle persone non è più interessata ad allenarsi online. Ciò potrebbe essere attribuito a una serie di motivi, tra cui l'affaticamento da videoconferenze o la mancanza di interazione sociale che caratterizza questo tipo di allenamento. La scoperta suggerisce che le persone stanno tornando a cercare alternative più tradizionali e coinvolgenti per tenersi in forma. È emerso che l'interesse delle persone per l'allenamento on-line rimane a condizione che sia gratuito Questo dato mette in luce l'importanza dell'accessibilità economica per incentivare la partecipazione e l'adesione al fitness. Potrebbe essere interpretato come un segnale che, nonostante la consapevolezza dell'importanza dell'esercizio fisico per la salute, molte persone sono scoraggiate dai costi associati all'allenamento e dall’aumento dei prezzi dei beni primari

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sfuggono o non sono rilevabili da parte di operatori e imprese; purché ne sappiano fare tesoro
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ANDREA
PAMBIANCHI

APPROCCIO SISTEMATICO, INTEGRATO, DIVERSIFICATO DELL’ATTIVITÀ IN VERTICALE IN ACQUA NEL TUO CENTRO

VALUTAZIONE ATTREZZI

SPAZIA DISPOSIZIONE CORRELAZIONE CONALTREATTIVITÀ

VALUTAZIONIMISURAZIONI

RIMODULAZIONE

CONTENUTI

OBIETTIVI

TARGET

IMPEGNATITECNICI

ORARI

FORMAZIONE ED EVENTI DAL 1996 ONSITE CORSI IN PRESENZA ONLINE CORSI IN ONLINE CLUB PERSONAL TRAINER CORSI SU MISURA PER IL CLUB EUROAQUATIC.IT CORSI IN PRESENZA E ONLINE PERSONAL TRAINER AZIENDALI CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE DAL CONI

È evidente che molte società e start-up che avevano concentrato i propri sforzi nel settore del fitness online hanno sperimentato una battuta d'arresto significativa. L'ascesa del fitness online ha catalizzato una serie di investimenti in nuove piattaforme, app e dispositivi intelligenti. Tuttavia, la scoperta che la maggior parte delle persone preferisce ancora l'allenamento in presenza ha comportato un cambiamento di rotta per molte di queste aziende. La necessità di rivedere i modelli di business nel settore del fitness online è emersa come una lezione importante per il Mercato. È fondamentale essere flessibili e pronti ad adattarsi ai cambiamenti delle preferenze dei consumatori. Investire in ricerca di mercato accurata e monitorare attentamente le tendenze del settore può aiutare a individuare opportunità e prevedere le esigenze dei clienti in modo più accurato. Al contrario l'allenamento outdoor si è affermato come un trend crescente e radicato nel settore del fitness. Ha attirato un numero sempre maggiore di appassionati e ha offerto un'alternativa durante e subito dopo i lockdown. Questo fenomeno rappresenta sia una minaccia che un'opportunità per l'industria del fitness.

Da un lato, l'aumento dell'allenamento outdoor ha potenzialmente distolto l'attenzione dalle strutture sportive tradizionali. Le persone si sono affezionate alla libertà, alla natura e all'esperienza fisica stimolante offerta dall'allenamento all'aperto. Ciò ha portato a una diminuzione dell'afflusso verso palestre e centri fitness convenzionali, che devono ora affrontare la sfida di attrarre nuovi clienti e mantenere quelli esistenti

D'altra parte, l'allenamento outdoor rappresenta un'opportunità

per l'industria del fitness. Gli appassionati di fitness ora cercano esperienze più coinvolgenti e stimolanti, e l'allenamento all'aperto offre proprio questo. Le aziende possono capitalizzare su questa tendenza adattando le proprie offerte per includere sessioni di allenamento outdoor, organizzando eventi e corsi all'aperto, e creando partnership con guide o istruttori specializzati. Inoltre, possono sfruttare la crescente domanda di attrezzature e accessori per l'allenamento outdoor, offrendo prodotti innovativi e di alta qualità.

L'allenamento outdoor rappresenta anche un modo per superare le limitazioni spaziali e logistiche delle strutture sportive tradizionali . L'ambiente naturale offre ampi spazi aperti, consentendo agli allenatori e agli appassionati di organizzare sessioni di gruppo più grandi e variegate. Ciò favorisce l'interazione sociale e la creazione di comunità di fitness all'aperto.

In conclusione, l'allenamento outdoor si è consolidato come un trend radicato nel settore del fitness, attirando nuovi appassionati e distogliendo l'attenzione dalle classiche strutture sportive. Sebbene possa rappresentare un’insidia per le palestre tradizionali, offre anche un'opportunità per le aziende del settore del fitness di adattarsi a questa tendenza in crescita ed in ogni caso ha ampliato il numero dei praticanti. L'industria può capitalizzare l'interesse per l'allenamento all'aperto creando offerte e servizi che sfruttino l'esperienza unica assicurata dalla natura, organizzando eventi e fornendo

attrezzature specializzate. In definitiva, l'allenamento outdoor può essere visto come l’occasione per rinnovare e arricchire l'offerta nel settore del fitness, promuovendo uno stile di vita attivo e in sintonia con la natura

La ricerca di mercato Sport Plus ha fornito uno spaccato prezioso sull'andamento del settore fitness in Italia anche grazie all’ampia diffusione dei sondaggi con il contributo dei Partner Divulgatori: MATRIX, FITPRIME, RIMINIWELLNESS, LA PALESTRA, WBOX, CMA, GYMPASS, FITNESS TREND e FITNESS NETWORK ITALIA

Le sorprese e le conferme emerse offrono una base solida per l'elaborazione di strategie future volte a stimolare la partecipazione all'allenamento e promuovere uno stile di vita sano. L'importanza di rendere l'allenamento più accessibile e abbordabile per tutti non può essere sottovalutata. Sulla base di questi risultati, è fondamentale che i principali attori del settore collaborino per sviluppare soluzioni creative e sostenibili che promuovano l'attività fisica e il benessere nella nostra società 

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Uno dei risultati più sorprendenti
è stato l'apparente scomparsa dell'allenamento online
L’allenamento outdoor si è affermato come un trend crescente e radicato nel settore del fitness
QR code per scaricare la ricerca sportplus gratuitamente

2 giorni di formazione specifica, 3 percorsi formativi differenti per e Anche per chi ha già esperienza! Per saperne di più inquadra il QR code:

Ci occupiamo anche di studi di fattibilità, piani economico-finanziari, gare d’appalto, progettazione impianti, consulenza nelle ristrutturazioni, piani di autocontrollo, dvr piscine, pool safety test, per la verifica oggettiva della pericolosità della tua vasca, formazione del personale in loco e a distanza e tanto altro!

Aquamore Stezzano, modello di modernità, servizio e business

Completati l’ampliamento e la riqualificazione del Centro Aquamore di Stezzano (BG)

L’operazione di Aquamore Stezzano ha visto Partecipazioni & Gestioni investire 3 milioni di euro per la riqualificazione ed il rilancio della struttura inaugurata nel 2008.

Molteplici le sfide affrontate in questo progetto da parte del gruppo. Dal punto di vista della vision, l’obiettivo di rendere il centro una vera family destination con contenuti in grado di portare Aquamore al centro del tessuto sociale ed urbano è stato sviluppato da un lato consolidando alcuni dei contenuti già

esistenti e dall’altro inserendo nuovi cluster. Altamente sfidante è stata inoltre la volontà di riqualificare e rifunzionalizzare un centro già esistente, evitando in questo modo l’inutile spreco di suolo ma anzi portando rendendo fruibili zone altrimenti indisponibili.

Un esempio di questo tema è l’ampliamento del parco del centro, passato da 20.000 mq a circa 30.000mq. La scelta di Aquamore non si è però limitata unicamente ad un incremento della superficie disponibile

solamente nel periodo estivo e, a pieno regime, fruita probabilmente meno di 30 giorni l’anno. Il parco originariamente estivo è stato infatti arricchito da contenuti per il fitness outdoor con l’Outrace Technogym – il primo installato nel nord Italia all’interno di centri pubblici – un campo da pallacanestro 3x3, un’area beach volley ed una pista da running illuminata che si snoda per oltre 800m. In questo caso, la scelta di Aquamore è orientata a rispondere alle mutate esigenze del mercato fitness post covid, che vede nell’attività all’a-

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Tempo di lettura: 5’ La redazione - info@wbox.it Il complesso Aquamore Stezzano, con veduta della generosa area oudoor portata da 20.000 a 30.000 mq

perto un naturale complemento di quanto svolto nella canonica area fitness indoor, di cui anche Aquamore Stezzano è dotato.

L’offerta estiva, sempre orientata alla famiglia, è stata arricchita con l’inserimento da un lato di uno spraypark di 500mq destinato ad un pubblico prescolare e della scuola primaria e dall’altro con il potenziamento dell’offerta ristorativa. Proprio la ristorazione rappresenta l’altra frontiera di Aquamore Stezzano con la realizzazione di un vero e proprio ristorante gestito direttamente dalla società e aperto sia ai soci sia ai clienti esterni.

Le vasche interne, nella tradizionale ed efficace configurazione costituita da una vasca semiolimpionica a 8 corsie, un vaschino didattico ed una vasca fitness hanno beneficiato di un’importante riqualificazione a livello strutturale ed impiantistico.

L’altro cluster integralmente rinnovato è quello legato alla

SPA e al mondo del benessere. Anche in questo caso l’high value strategy prevede la possibilità di accedere a servizi di qualità ad un prezzo accessibile. L’offerta pensata per soddisfare vari target di riferimento svaria dai trattamenti alla persona (massaggio, estetico e techonolgy) alla spa vera e propria. L’area spa – 1.000mq in totale tra area indoor e area outdoor – è stata completamente ripensata con l’inserimento delle tecnologie progettate e realizzate direttamente da Myrtha Wellness (due saune, bagno turco, mystic shower, etc) per un’esperienza immersiva ed appagante.

Completa i contenuti indoor dell’area SPA il giardino outdoor riservato arricchito dallo You Forest, il prodotto stand alone di Myrtha Wellness in grado di trasformare ogni area in un potenziale centro benessere.

“Con Aquamore stiamo svilup-

pando da un lato progetti legati all’acqua più tradizionali” spiega Paolo Calvi, CEO di Partecipazioni & Gestioni “Dall’altro vogliamo continuare ad esplorare contenuti innovativi che completino i nostri Centri. Aquamore Stezzano si innesta in questo secondo gruppo di progetti ed è il primo Centro in cui proviamo a portare contenuti significativamente diversi all’interno di questo mondo. Abbiamo visto, dopo il covid, un forte ritorno da parte delle persone a frequentare i centri natatori: abbiamo il dovere di massimizzare questa opportunità che il mondo ci sta offrendo, ampliando sempre più la piattaforma dei contenuti e dei servizi per accogliere un numero crescente di fruitori, in grado di riconoscere in questo tipo di strutture una qualità significativa senza perdere di vista la vocazione mass market che per definizione questo tipo di strutture ha”. 

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L’obiettivo: rendere il centro una vera family destination con contenuti in grado di portare Aquamore al centro del tessuto sociale ed urbano
L’area fitness oudoor è stata realizzata per rispondere alle mutate esigenze del mercato fitness post covid sensibile all’attività all’aperto
La nuova zona fitness outdoor, realizzata per rispondere alla domanda di fitness anche all’aperto
LA REDAZIONE
L'originale soluzione wellness, con la sauna realizzata nella zona esterna di Aquamore Stezzano

Il PPP del nuovo codice dei contratti pubblici [parte

2: il project financing]

Le novità per la finanza di progetto meritano attenzione: per il promotore ora

Proseguiamo con la seconda parte di questo approfondimento sulla normativa del partenariato pubblico privato (PPP) – ndr: la prima parte è stata pubblicata nel numero 3 di HA Wellbeing - come aggiornata dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n.36) in vigore dal 1° luglio 2023, analizzando più specificamente le disposizioni riguardanti la finanza di progetto (c.d. project financing)

Il project financing, insieme con le concessioni, rappresenta la procedura di affidamento per la gestione di impianti sportivi più ampiamente utilizzata dalla pubblica amministrazione specie per quanto attiene agli impianti con rilevanza economica.

Il nuovo Codice tratta la procedura della finanza di progetto in modo più organico rispetto alla precedente versione codicistica, evidenziando che non si tratta

di un contratto ma, appunto, di una procedura di affidamento nell’ambito della disciplina delle concessioni.

Queste sono le fasi secondo cui si esplica la procedura di affidamento della finanza di progetto:

1) fase della presentazione: gli operatori economici possono presentare alle pubbliche amministrazioni (PA) proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori o servizi (nel caso di impianti sportivi, si tratta di concessione di affidamento del servizio di gestione dell’impianto previo intervento di costruzione, riqualificazione, ammodernamento dell’impianto esistente).

La fase della presentazione impone all’operatore economico che avanza la proposta di consegnare all’ente concedente:

i. un progetto di fattibilità (parte tecnico-architettonica)

ii. una bozza di convenzione (parte legale)

iii. il piano economico-finanziario asseverato (parte finanziaria)

iv. la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione (parte gestionale)

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c’è la possibilità di proporre soluzioni alternative in una seconda fase e di modificare o integrare la propria configurazione giuridica
Tempo di lettura: 9’
DONATO FORESTA
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Congress & Expo for Fitness, Sport and Wellness Clubs

6-7 ottobre 2023

UnaHotels Bologna San Lazzaro

Centro Congressi

San Lazzaro di Savena, Bologna

Business | Networking | Education

RIDE THE RIGHT WAVE

Nuova formula per l’edizione autunnale di ForumClub, che sceglie l’UnaHotels Bologna San Lazzaro e il suo attiguo Centro Congressi per incentivare il networking, il business e la formazione per aziende e operatori dei settori fitness, wellness e sport.

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th Segreteria scientifica e commerciale: EDITRICE IL CAMPO Srl - tel +39 051 255544 - forum@ilcampo.it Segreteria organizzativa e ufficio stampa: ABSOLUT eventi&comunicazione - tel. +39 051 272523 - forum@absolutgroup.it forumclub.it seguici su è un progetto
24 International
guarda i video dell’edizione 2022

Viene meno, rispetto alla precedente versione codicistica, il richiamo a specifici soggetti abilitati all’asseverazione del piano economico-finanziario (istituti di credito o società di servizi costituite dall’istituto di credito stesso ed iscritte nell’elenco generale degli intermediari finanziari, ai sensi dell’articolo 106 del D.Lgs. 385/1993, o società di revisione ai sensi dell’art.1 della L.1966/1939 annoverate nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Eco-

nomico (MISE)), lasciando intendere ora la possibilità anche per le società di revisione iscritte al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di rilasciare tale asseverazione

Al fine poi di stimolare e garantire le necessarie risorse finanziarie per la copertura degli investimenti, viene espressamente prevista la possibilità che le proposte vengano avanzate da specifici “Investitori Istituzionali” quali:

a) fondi immobiliari chiusi partecipati esclusivamente da uno o più dei soggetti indicati all’art.32, comma 3 del D.L. 78/2010 (tra cui: Stato o Enti pubblici; Organismi d’investimento collettivo del risparmio; Forme di previdenza complementare; Enti di previdenza obbligatoria; Imprese di assicurazione; Intermediari bancari e finanziari assoggettati a forme di vigilanza prudenziale; ecc.)

b) banche o istituti nazionali di promozione, di cui all’articolo 2, numero 3), del Reg.UE 2015/1017.

A questi soggetti è concessa sia la possibilità in sede di gara di associarsi o consorziarsi con operatori economici in possesso dei requisiti richiesti dal bando avvalendosi, anche inte-

gralmente, delle capacità di altri soggetti e in particolare della capacità tecnica e professionale, sia di subappaltare, anche integralmente, le prestazioni oggetto del contratto di concessione a imprese in possesso dei requisiti richiesti dal bando, a condizione che il nominativo del subappaltatore sia comunicato all’ente

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DONATO FORESTA
ph Documentazione parlamentare _ Camera
La novità di rilievo riguarda la possibilità per il soggetto proponente di modificare e integrare la propria configurazione giuridica sino alla data di scadenza della presentazione delle offerte
La struttura del nuovo codice

concedente entro la scadenza del termine per la presentazione dell’offerta e riceva il consenso dell’ente medesimo.

In merito alle capacità tecniche e professionali e alla capacità finanziaria ed economica, sia nella procedura della finanza di progetto che delle concessioni la verifica delle condizioni di partecipazione dei candidati o degli offerenti può avvenire sulla base di autocertificazioni o referenze che devono essere presentate in base ai requisiti specificati nel bando di concessione; i requisiti non devono essere discriminatori, bensì proporzionati all’oggetto della concessione anche al fine di assicurare la concorrenza effettiva nella partecipazione alla gara di affidamento.

2) valutazione della proposta: l’ente concedente valuta entro 90 giorni dalla presentazione della proposta, la fattibilità della medesima, invitando se necessario il promotore ad apportare al progetto di fattibilità le modifiche necessarie per la sua approvazione, concludendo con il rigetto o con l’approvazione.

La novità è che si indica espressamente la facoltà del promotore di rimodulare le modifiche richieste dall’ente

Anche

concedente proponendo soluzioni alternative, favorendo così il dialogo con la pubblica amministrazione alla ricerca della migliore soluzione possibile per entrambe le parti sempre nell’ottica del pubblico interesse.

3) gara: il progetto di fattibilità approvato è posto a base di gara, purtroppo non in tempi predeterminati ma in quelli previsti dalla programmazione dell’ente concedente, con l’apertura quindi al confronto concorrenziale. Il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto tra qualità e prezzo

Assolutamente di rilievo è la novità riguardante la possibilità per il soggetto proponente di modificare e integrare la propria configurazione giuridica sino alla data di scadenza della presentazione delle offerte, ad esempio selezionando e partecipando all’iniziativa con un altro partner tecnico o gestionale o finanziario diverso rispetto a quello con cui ci si era esposti alla PA in sede di presentazione della proposta

Si conferma l’attribuzione del diritto di prelazione al propo-

nente. In proposito non è stata accolta la proposta, avanzata in sede di revisione del Codice, di disporre che in alternativa al diritto di prelazione, venisse riconosciuto al promotore un punteggio premiale, imponendo all’ente concedente di bilanciare l’interesse del promotore a conseguire il contratto con l’interesse dell’amministrazione a incentivare la presentazione di proposte migliorative.

In sede di gara tutti i concorrenti, in possesso dei requisiti previsti dal bando, compreso il promotore, presentano un’offerta contenente il piano economico-finanziario asseverato, il piano gestionale con la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione, le varianti migliorative al progetto di fattibilità posto a base di gara, una garanzia provvisoria pari al 2 per cento del valore complessivo della procedura, da intendersi come “valore della concessione”, che può essere rilasciata da imprese bancarie o assicurative individuate nell’art. 106 del nuovo Codice con efficacia per almeno 180 giorni dalla data di presentazione dell’offerta.

4) l’aggiudicazione: si conferma che laddove il promotore non risulti aggiudicatario questi può esercitare il diritto di prelazione entro 15 giorni dall’aggiudicazione impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario; in alternativa all’esercizio del diritto d’opzione lo stesso promotore ha diritto al rimborso delle spese sostenute per la presentazione della proposta di PPP fino ad un massimo del

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Secondo il nuovo Codice la finanza di progetto non è un contratto ma una procedura di affidamento nell’ambito della disciplina delle concessioni
ph Barr&&Wray
la riqualificazione di un impianto rientra fra le ipotesi contemplate dal project financing

2,5% del valore dell’investimento. Da non confondere il “valore dell’investimento” con il “valore della concessione”. Il primo indica l’ammontare complessivo delle spese da sostenere nell’arco degli anni di gestione per l’acquisto di beni materiali e immateriali aventi utilizzo pluriennale (fabbricati, attrezzature, impianti, mobili, hardware, software) o, in una visione più limitata, per l’acquisto dei beni materiali e immateriali riferiti agli iniziali lavori di riqualificazione, ristrutturazione del centro sportivo, mentre il secondo (valore della concessione) attiene al fatturato totale del conces-

sionario generato per tutta la durata del contratto, al netto dell’IVA, ove detraibile. Nei soggetti ASD o SSD che effettuano investimenti operando nel regime fiscale agevolato di cui alla legge 398/1991, essendo l’IVA sugli acquisti totalmente indetraibile, si dovrà includere nel valore dell’investimento e della concessione anche l’importo dell’IVA corrisposta ai fornitori

Se il promotore esercita la prelazione, l’originario aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del promotore, dell’importo delle spese documentate ed effettivamente sostenute per la predisposizione dell’offerta sempre nei limiti del 2,5% del “valore dell’investimento”.

Si specifica infine che la PA concedente può richiedere che l’aggiudicatario della procedura del project financing costituisca una società “ad hoc” (c.d. società di scopo) in forma di S.p.A., S.r.l., anche consortile. Tale previsione è perseguibile anche da ASD interessate ad assumere il ruolo di “promotori” di un project financing, potendo le stesse divenire socie di capitali di una S.p.A. o di una S.r.l., aventi o meno scopo di lucro. In tal senso una S.S.D. di capitali, solitamente costituita sotto forma di S.r.l., può essere

una “società di scopo” e quindi diretta aggiudicataria della concessione.

Per tutto quanto non espressamente richiamato negli articoli del nuovo Codice riguardo alla finanza di progetto, si rinvia alla disciplina delle concessioni (artt. da 176 a 192 del Codice) ad iniziare dalla modalità di determinazione della durata massima, per la quale permane quale documento essenziale di riferimento il PEF (piano economico-finanziario) asseverato redatto dall’aggiudicatario.

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Nella fase di presentazione del project financing viene meno il richiamo a specifici soggetti abilitati all’asseverazione del piano economicofinanziario
Nella valutazione della proposta la novità è la facoltà del promotore di rimodulare le modifiche richieste dall’ente concedente proponendo soluzioni alternative
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Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, fra territorialità e parità di genere

I criteri premiali per favorire la prossimità e per le pari opportunità fra donna e uomo

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.Lgs. n. 36/2023), all’art. 108, tratta i “Criteri di aggiudicazione degli appalti di lavori, servizi e forniture” per l’ipotesi in cui l’aggiudicazione abbia luogo sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Nell’ambito di tale disciplina, richiamano l’attenzione due previsioni, in particolare, che si trovano al suo comma 7.

Una prima previsione è quella secondo la quale le stazioni appaltanti possono anche stabilire “criteri premiali atti… a promuovere, per le prestazioni dipendenti dal principio di prossimità per la loro efficiente gestione, l’affidamento ad ope-

ratori economici con sede operativa nell’ambito territoriale di riferimento”, precisando che tali disposizioni devono essere applicate “compatibilmente con il diritto dell’Unione europea e con i principi di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza a proporzionalità”

Si tratta di una disposizione normativa interessante, che può aiutare a superare la riserva spesso espressa in sede giurisprudenziale, con frequenti censure per le clausole di lex specialis di gara che premiavano la territorialità, ancorché la stessa disposizione evidenzi una serie di limiti e di cautele da dover rispettare nel caso in cui si inten-

da ricorrere a tali clausole.

Si ritiene più interessante una seconda previsione, sulla quale ci soffermeremo maggiormente, che è quella in base alla quale“Al fine di promuovere la parità di genere, le stazioni appaltanti prevedono … il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovata dal possesso della certificazione della parità di genere di cui all’articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198”

Il primo elemento da evidenziare

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Tempo di lettura: 7’ Favorire la parità di genere deve essere obiettivo di ogni azienda e una priorità generale del sistema Italia, ancor più riferita al comparto sportivo ph: Freepik

è quello per cui, in questo caso, non si contempla una mera facoltà delle stazioni appaltanti alle quali, invece, è imposto di riconoscere un maggior punteggio ai concorrenti che promuovono la parità di genere. Nel prossimo futuro si potrà verificare quanti bandi si adegueranno a tale prescrizione dovendosi però rilevare che la sua formulazione pone lo stesso adeguamento come obbligo: conseguentemente ci si aspetta che, nel tempo, tutti i bandi per l’affidamento di contratti pubblici con il criterio dell’offerta più vantaggiosa includeranno la premialità per la promozione della parità di genere.

A questo punto, ci si domanda come sia possibile ottenere il corrispondente punteggio premiale. La disposizione di cui all’art. 108, c. 7, sopra riportata chiarisce che “l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere” deve essere “comprovata” da una specifica certificazione cosicché non ci saranno margini di discrezionalità per la commissione giudicatrice: sarà uno di quegli elementi di valuta-

zione c.d. “tabellari”, da assegnare con il metodo on/off (chi ha la certificazione prende i punti, chi non ha la certificazione non prende i punti).

Ma di quale certificazione si tratta?

L’art. 108, c. 7, più volte richiamato, rinvia all’art. 46bis del d.Lgs. n. 198/2006 vale a dire il “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”

Tale art. 46bis è stato adottato con una legge relativamente recente, vale a dire con la legge n. 162 del 5.11.2021, e, infatti, ha introdotto la “certificazione della parità di genere al fine di attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”, demandando ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri l’onere di definire i parametri minimi per ottenere la certificazione ed indicando i seguenti criteri prin-

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Possibilità di stabilire “criteri premiali atti… a promuovere, per le prestazioni dipendenti dal principio di prossimità …, l’affidamento ad operatori economici con sede operativa nell’ambito territoriale di riferimento”
Un fattore premiante è la prossimità-territorialità del soggetto gestore rispetto all'impianto da assegnare

cipali: quello riferito alla retribuzione corrisposta, quello riferito alle opportunità di progressione in carriera, quello riferito alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro “anche con riguardo ai lavoratori occupati di sesso femminile in stato di gravidanza”

Il Presidente del Consiglio dei Ministri è, quindi, intervenuto con il d.P.C.M. del 29 aprile 2022 decretando, al suo art. 1, che “I

parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere alle imprese sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022, contenente <<Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni>>, e successive modifiche e integrazioni” e demandando ad appositi organismi di valutazione accreditati il rilascio della certificazione (art. 2).

È parso opportuno proporre questo specifico focus sia per motivi di ordine generale, sia per motivi di ordine pratico.

In termini generali, nessuno può negare il fatto che la promozione della parità di genere, per migliorare la qualità della vita, non solo lavorativa, debba essere un obiettivo di ogni azienda e, invero, debba essere l’obiettivo di una società moderna ed evoluta. Questa è di per sé una mo-

tivazione fondamentale per adeguarsi ai criteri che consentano di conseguire la certificazione di cui all’art. 46bis sopra richiamato.

Inoltre, in termini pratici, si è già avuto modo di osservare che il nuovo Codice dei Contratti Pubblici non lascia alcuna discrezionalità alle stazioni appaltanti le quali, infatti, saranno obbligate ad introdurre criteri premiali per i concorrenti dotati di tale certificazione; le stazioni appaltanti, al limite, potranno scegliere la misura della premialità ma non potranno scegliere se riconoscerla o meno.

Si pone, quindi, come una opportunità quella di acquisire la certificazione poiché le imprese che ne saranno in possesso sapranno di partire avvantaggiate nelle gare per l’affidamento di contratti pubblici, anche di quelli che interessano impianti sportivi, aumentando le proprie probabilità di successo e, eventualmente, potendo in tal modo compensare un’offerta (per esempio economica) meno “spinta”, formulata in gara. 

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Le stazioni appaltanti saranno obbligate ad introdurre criteri premiali per i concorrenti dotati della certificazione per la parità di genere
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YOU FOREST 4.0 LA NUOVA IDEA DI WELLNESS PER LA PALESTRA, IL CENTRO SPORTIVO, L’HOTEL

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Nel contesto di un Centro Benessere, la scelta dello YOU FOREST 4.0 è stata guidata dalla semplicità e compattezza dei volumi. Questa soluzione è stata progettata per integrare il benessere nella vita quotidiana, adattandosi a diverse ambientazioni, come residenziale, ospitalità, sport e tempo libero.

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I materiali naturali e le finiture minimali si fondono armoniosamente con l'ambiente circostante, introducendo, attraverso la parete completamente vetrata, un concetto di benessere moderno, che richiama il desiderio di connettersi con la natura. www.myrthapools.com

AQQUATIX, GLI INVESTIMENTI OCULATI RENDONO VINCENTI

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L’IMPORTANZA DI GARANTIRE A TUTTI L’ACCESSO IN PISCINA

L’esigenza universale di abbattere le barriere architettoniche nelle piscine si fa predominante ancor più nel periodo estivo. Da oltre quindici anni, DiGi Project è leader indiscussa per quanto riguarda la mission di assicurare, con ausili adeguati e funzionali, l’immersione in acqua di persone disabili o con difficoltà motorie, in ossequio alla miglior espressione del made in Italy.

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Con una capacità di carico pari a 120 kg, BluOne si caratterizza per il suo design accattivante e moderno unito alla sua grande facilità di utilizzo: fattori che hanno contribuito a renderlo un prodotto di grande successo.

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KIDS: TANTO DIVERTIMENTO PER I PIÙ PICCOLI

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I CORSI DI PROFESSIONE ACQUA: TORNA IL CAMPUS PISCINE IN PRESENZA!

Sono più di 3.000 gli addetti delle piscine che hanno frequentato i corsi di Professione Acqua nel corso dei suoi 20 anni di attività.

Il 3, 4 e 5 ottobre, presso l’hotel Dunant di Castiglione delle Stiviere, questi corsi torneranno in presenza nella più bella 3 giorni di formazione per operatori delle piscine il Campus Piscine. Nelle 3 giornate sono previsti 6 corsi differenti, per Responsabili delle piscine e per Addetti al trattamento acqua. I corsi avranno durate differenti, da mezza giornata a 2 giorni, e strutturati in funzione del livello di competenze dell’allievo, adatti quindi sia ai neofiti che per chi già lavora da anni. Per tutti sarà l’occasione per confrontarsi con colleghi provenienti da ogni Regione e con i Relatori, tutti esperti della loro materia.

Al termine di ogni corso l’allievo dovrà affrontare un test finale a risposte multiple. Ad esame superato si riceverà l’attestato, emesso da UNASF-Conflavoro, che riconosce anche crediti formativi per la sicurezza dei lavoratori.

Per saperne di più sul Campus Piscine scrivi a: formazione@professioneacqua.it.

O inquadra il QR-code:

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FAVARETTI PADEL, CAMPI DA PADEL

DALLA PROGETTAZIONE ALLA PRODUZIONE ED INSTALLAZIONE

Fra le aziende italiane che per prime hanno scommesso sul padel si distingue Favaretti Group, da anni attiva nel mondo dell’impiantistica sportiva. Forte di una consolidata esperienza nella realizzazione di tensostrutture per lo sport, per rispondere alla crescita verticale della domanda, ha varato la nuova divisione “Favaretti Padel” dedicata alla progettazione, produzione ed installazione di coperture e campi di alta qualità, pienamente rispondenti alle normative vigenti ed in grado di interpretare le necessità dei giocatori e club più esigenti. L’azienda veneta si distingue soprattutto per la capacità di assistere la propria clientela a 360°: non esaurisce il proprio compito con la sola fornitura di campi, ma si occupa finanche dello studio di fattibilità del progetto, della progettazione esecutiva, della produzione della carpenteria metallica e teloneria e, per finire, dell’installazione vera e propria dell’opera. Ad oggi il mercato italiano registra una percentuale di campi indoor pari al 32% del totale (eravamo solo al 23% nel 2019) e la convinzione dell’azienda è che, indipendentemente dalla provincia d’installazione, si arriverà al 65-70% del totale entro il 2025.

VOGLIAMO GESTORI FELICI!

Vogliamo piscine felici! è il claim ed è l’obiettivo di Professione Acqua, società di consulenza, formazione e progettazione impianti che da 21 anni si occupa solo e soltanto di piscine. Iniziando dallo studio di fattibilità, mettiamo a disposizione della società di gestione la nostra esperienza per fare in modo che quello dei nostri clienti sia un progetto di qualità, dal giusto costo e semplice da gestire.

Siamo poi a fianco del Gestore nella stesura dei documenti per partecipare a gare d’appalto, nella stesura di project financing, nella revisione degli accordi col Comune, nella valutazione dei preventivi e nella scelta dei fornitori, nella valutazione del rischio e nella stesura dei documento di autocontrollo, nell’analisi energetica dell’impianto e anche per perizie quando qualcosa è… andato storto.

Molto apprezzati sono i nostri corsi di formazione che eroghiamo anche presso il domicilio del cliente. In questo caso, normalmente nell’arco di una giornata, siamo in grado di formare tutto il personale della piscina, con lezioni personalizzate in funzione della specifica funzione del dipendente. Questo tipo di formazione rilascia crediti formativi per la sicurezza dei lavoratori e può essere accompagnato anche dalla stesura di manuali e mansionari personalizzati

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LIFE FITNESS E LA SUA NUOVA, TECNOLOGICA CONSOLE SE4, PER UN’ESPERIENZA UNICA

La storia di Life Fitness, da oltre 55 anni, è costellata di lanci innovativi, a partire dalla prima byke cardio che varò l’era del cardio fitness. Una nuova pietra miliare dell’innovazione, che sta sorprendendo il settore, è la Console SE4, un vero gioiello di modernità evoluta, resa semplice per qualsiasi utilizzatore, assicurando il meglio della connettività. Le attrezzature cardio di Life Fitness possono contare su tale preziosa novità. Per scoprire l’impatto e le funzionalità uniche di questo concentrato di alta tecnologia, non resta che scoprire SE4, rivolgendosi al distributore Italia, Aqquatix, e alla sua rete di agenti. Dotarsi del meglio dell’industria del fitness significa offrire il massimo alla propria clientela e rafforzare la credibilità della propria palestra, o piscina o centro sportivo. La nuova console SE4 di Life Fitness combina tecnologia all'avanguardia, design elegante incorniciato in 24”, opzioni di contenuto per offrire un'esperienza veramente senza eguali ad ogni cliente. Le sofisticate soluzioni tech schiudono un mondo di emozioni e percezioni assicurando le più evolute sensibilità e durata tattili, abbinate alla velocità di elaborazione avanzata, all’ aiuto al singolo cliente che utilizza la SE4, ottenendo il massimo da ogni allenamento. Finanche la possibilità di accedere a Life Fitness On Demand+: più di 500 (cinquecento!) allenamenti online. SE4 non è una sola experience ma un “universo di esperienze” che solo Life Fitness può ad offrire

Uno dei principali problemi che affliggono il settore del fitness e wellness è quello della scarsa fidelizzazione dei nuovi iscritti. Le statistiche nazionali ci dicono che la misurazione del tasso di fidelizzazione deve basarsi su due parametri di riferimento: i nuovi iscritti e gli utenti consolidati, ovvero coloro che rinnovano il loro abbonamento con continuità e che costituiscono il cosiddetto “zoccolo duro”.

Nella maggior parte dei club, la percentuale di utenti consolidati che rinnovano con continuità il proprio abbonamento è mediamente dell’80%, mentre per quanto riguarda i nuovi iscritti tale valore scende drasticamente al 25%, determinando un tasso di fidelizzazione medio annuale pari al 50/55%.

Andrea Dradi, club manager del LIFE PLANET - SPORT CITY di Ravenna, insieme al dott. Edoardo Cognonato, hanno avviato un progetto che, attraverso il monitoraggio differenziato per periodo delle presenze dei nuovi iscritti, consenta di definire ed attuare un protocollo operativo ed organizzativo che, su basi scientifiche, consenta di aumentare in modo significativo la percentuale di rinnovi dei nuovi iscritti, portandola dal 25% al 65%, innalzando conseguentemente l’indice di fidelizzazione globale dall’attuale 50-55% al 70-75%.

“Ci serviva sapere quali nuovi iscritti, durante i primi tre mesi dall’attivazione dell’abbonamento annuale, non frequentassero il club per almeno 7 giorni e che i responsabili tecnici fossero automaticamente allertati per l’avvio delle opportune attività di verifica. Trascorsi i tre mesi, il monitoraggio doveva avvenire per periodi di assenza superiori ai 7 giorni - spiega Andrea Dradi.

BYTEWARE - continua Dradi – nostro fornitore del software gestionale TO.M.M.YS. - ha provveduto quindi a realizzare una serie di funzionalità specifiche, integrandole nel gestionale e nell’applicazione per smartphone, che ci hanno consentito di gestire le nuove procedure operative e raccogliere i dati di cui abbiamo bisogno. Il progetto è stato avviato a gennaio 2023 e contiamo di arrivare a conclusioni scientifiche definitive nel giro di qualche mese, quando i dati raccolti ci consentiranno l’individuazione e la valutazione dei suoi punti di forza e delle sue criticità”.

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DOLPHIN WAVE 100 POLIMPIANTI È DISTRIBUTORE UFFICIALE

Il pulitore Dolphin WAVE 100 fa parte della gamma commercial di Maytronics: pulitori che garantiscono prestazioni professionali nella pulizia di piscine commerciali con il miglior rapporto qualità prezzo, facili da usare e semplici da pulire, efficienti ed efficaci.

Wave 100 è progettato per piscine fino ai 25 m di lunghezza e assicura una pulizia automatizzata ed efficace delle piscine di alberghi, campeggi e scuole.

La potente capacità di spazzolamento garantisce una pulizia profonda che rimuove sporco, alghe, detriti e sedimenti da fondo, pareti e linea battente acqua e il sistema di filtrazione a 3 livelli di porosità lascia l’acqua della piscina limpida e pulita.

Wave 100 è inoltre dotato di un sistema giroscopico che determina una scansione accurata ed efficace per la pulizia sistematica dell’intera piscina.

La garanzia è di 36 mesi.

Polimpianti, partner e distributore ufficiale dei pulitori Dolphin di Maytronics, offre un qualificato servizio di manutenzione e riparazione.

MASTER POOL BUILDING: L’IMPORTANZA DI AFFIDARSI AD UN COSTRUTTORE DI PISCINE COSTANTEMENTE AGGIORNATO

Master Pool Building, o più semplicemente MPB, è un percorso di qualificazione volontaria per costruttori di piscine certificato da Acquanet Associazione Piscine, primaria Associazione del settore.

Per diventare un Master Pool Building, il costruttore, già in attività ed in possesso dell’indispensabile abilitazione di impiantista idraulico, deve frequentare un percorso formativo di 70 ore, superare un severo test finale ed impegnarsi in un aggiornamento continuo delle proprie conoscenze e competenze frequentando ogni anno almeno 20 ore di lezioni.

Oggi nessun altro network di costruttori di piscine offre le garanzie di competenza che offre MPB. Ecco perché è importante, per la società che ha nella piscina il proprio business, affidarsi ad un Master Pool Building certificato Acquanet Associazione Piscine. Affidarsi alle aziende che espongono il logo MPB significa avere la garanzia di avere una piscina ben fatta e rispondente a tutte le normative vigenti.

Per saperne di più su MPB e sapere chi sono i costruttori di piscine certificati MPB vicini a te, visita il sito masterpoolbuilding.it o scannerizza il QR-code

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CALENDARIO CORSI/EVENTI 23/24

I corsi dal 1° settembre 2023

certificato CONI BI001

in attesa

ONLINE Seminario BABY EXPERIENCE - Gioco 3-36 mesi

con almeno 3 su 4 corsi tematici superati

ONLINE Corso ACQUA E DISABILITÀ - Disabilità Psichica

BI0005 con almeno 3 su 4 corsi tematici superati

Q1 - Corso AQUAFITNESS INSTRUCTOR - First

certificato CONI DD001

Corso ACQUATICITÀ NEONATALE

certificato BI001

ONLINE Q2 - Corso WATER EXPERT in AQUAFITNESS

CSI-Q2 valida per il mantenimento delle qualifiche

ONSITE Corso ACQUA E DISABILITÀ - Disabilità Fisica

BI0005 con almeno 3 su 4 corsi tematici superati

Fiere ed Eventi internazionali in programma

CONVEGNO SHOW4HEALTH - Lo spettacolo della salute

SIA Hospitality Design - INOUT

ASIAN POOL & SPA EXPO 2023

FIERA PISCINA & WELLNESS BARCELLONA

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per mo tivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul Calendario Corsi del sito - Questa pagina è stata aggiornata il 28 luglio 2023

ONLINE Q1
AQUAFITNESS
First Qualifica CSI-Q1 certificato
DD001 ONLINE dal 09/09/2023 al 10/09/2023 ONSITE Corso ACQUA
Qualifica BI0005 con almeno
tematici superati Lombardia 17/09/2023 ONSITE Corso ACQUATICITÀ NEONATALE Qualifica CSI-Q1 certificato BI001 Veneto dal 23/09/2023 al 24/09/2023 ONSITE Q2 - Corso WATER EXPERT in AQUABIKE Qualifica CSI-Q2 valida per
mantenimento delle qualifiche Veneto 01/10/2023 ONLINE Q1 - Corso AQUAFITNESS INSTRUCTOR - First Qualifica CSI-Q1 certificato CONI DD001 ONLINE dal 07/10/2023 al 08/10/2023 ONLINE Corso ACQUA
DISABILITÀ
Programmazione Qualifica BI0005 con almeno
tematici superati ONLINE 15/10/2023 ONSITE Corso DOLCE ATTESA Attività in
Qualifica CSI-Q1
Veneto dal 21/10/2023 al 22/10/2023
Qualifica
ONLINE 29/10/2023
Qualifica
ONLINE 05/11/2023
Qualifica CSI-Q1
ONLINE dal 11/11/2023 al 12/11/2023
Qualifica CSI-Q1
Lombardia dal 18/11/2023 al 19/11/2023
Qualifica
ONLINE dal 25/11/2023 al 26/11/2023
- Corso
INSTRUCTOR -
CONI
E DISABILITÀ - Disabilità Sensioriale
3 su 4 corsi
il
E
- La
3 su 4 corsi
acqua per gestanti e la coppia
BI0005
ONLINE
ONSITE
Lombardia 03/12/2023
Qualifica
Roncade (TV) / H-Farm Campus Italia 29/09/2023 CONVEGNO FIERA
Bologna / UNA Hotels Italia dal 06/10/2023 al 07/10/2023 FIERA
Rimini / Fiera di Rimini Italia dal 11/10/2023 al 13/10/2023 FIERA
Bangkok / Impact Exhibition Centre Tailandia dal 24/10/2023 al 26/10/2023 FIERA
Colonia / Koelnmesse Germania dal 24/10/2023 al 27/10/2023
Lazise (VR) / Hotel Parchi del Garda Italia dal 14/11/2023 al 15/11/2023
Lazise (VR) / Hotel Parchi del Garda Italia dal 15/11/2023 al 16/11/2023
Barcellona / Recinto Gran Via Spagna dal 27/11/2023 al 30/11/2023 EVENTO
Antibes Francia 7/12/2023 EUROAQUATIC.IT CORSI IN PRESENZA E ONLINE PERSONAL TRAINER AZIENDALI CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE DAL CONI
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