Pratoreview n. 27

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prato

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n. 27 autunno 2015

Multipli 2016

winter

Patty Pravo

Incontro con la ragazza del Piper

Lindsay Kemp

‘Un lampo dentro di me’

Synchronicity

Contemporanei a Palazzo Pretorio

Ristoranti etnici Cucine dal mondo in cittĂ english version

ph. Martina Giachi

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prato

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10 Arte 14 spettacolo 19 LIbri 20 La città com’era 22 lo sguardo dalle stelle 25 editoriale 26 COver story Patty Pravo.

Pensiero stupendo di Sabrina Bozzoni

30 arte Lindsay Kemp.

Un lampo dentro di me di Teresa Favi

34 cinema Emanuele Nespeca.

Le storie semplici di Alessandra Lucarelli

38 teatro On Stage di Teresa Favi

42 MOda Multipli - A/W 2015-2016 di Francesca Lombardi foto Lorenzo Cotrozzi

49 Segni particolari Andrea Lenzi di Sabrina Bozzoni

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51 Segni particolari Claudio Capitoni di Sabrina Bozzoni

53 palazzo pretorio Imperdibile di Francesca Lombardi

58 ARTE La pace in scena di Francesca Lombardi

60 focus Stil Lamp. Per dare corpo alla luce 62 ristoranti Per tutti i gusti di Virginia Mammoli foto Pasquale Paradiso

68 ristorante L’Antilope di Alessandra Lucarelli foto Pasquale Paradiso

71 Focus Pratopol. Questione di sicurezza 73 Shot on site 79 Prato tips 80 English version 82 oroscopo

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Direttore responsabile

Matteo Parigi Bini

moda

Teresa Favi, Francesca Lombardi redazione

Sabrina Bozzoni, Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Virginia Mammoli, Mila Montagni, Elisa Signorini contributors

Claudio Cannistrà, Piero Ceccatelli, Guido Parigi Bini, Stefano Pezzato

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Gianni Attalmi,Ilaria Costanzo, Lorenzo Cotrozzi, Dario Garofalo, Martina Giachi, New Press Photo, Pasquale Paradiso grafica

Martina Alessi, Chiara Bini Traduzioni

NTL Traduzioni, Costanza Nutini Direttore Commerciale

Alex Vittorio Lana Pubblicità

Gianni Consorti, Alessandra Nardelli

*

* società editrice

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com

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Orario di Apertura MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDì

8.00 - 19.30 8.00 - 19.30 8.00 - 19.30 8.00 - 19.30

Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009

ORARIO CONTINUATO

SABATO 8.00 - 13.00 / 15.30 - 19.30 DOMENICA 8.00 - 13.00 LUNEDÌ CHIUSO

DICEMBRE APERTO tutti i giorni NATALE e S. STEfANO SOLO LA MATTINA

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10 agenda arte

Museo Lato del Tessuto

BBS (VAULT) La galleria ospita BAUM, mostra personale dell’artista milanese Nicolò Bruno.

In questi nuovi lavori pittorici l’artista affronta il tema di una forte e quasi inarrestabile ibridazione tra l’uomo a la natura. Questo leitmotiv, presente in diversi progetti precedenti anche se in modo embrionale, adesso diventa fulcro ed esigenza per cui l’umano cerca sempre più un’integrazione con il mondo naturale. Il titolo della mostra già preannuncia questo legame: Baum in tedesco significa albero. I lavori che ne fanno parte si palesano difatti come il frutto di una maturazione lenta, di una crescita che porta figure umane a trasformarsi quasi mitologicamente in piante.

Fino all’8 gennaio 2016.

CENTRO PECCI La prima tappa del progetto

Palazzo Pretorio

TU35 - Geografie dell’arte emergente in Toscana è stata l’apertura di una open call pubblica per curatori toscani sotto i 35 anni, ma anche italiani e stranieri che hanno scelto la Toscana come luogo di produzione e lavoro. Nella ricognizione sono state coinvolte le dieci province toscane: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, per avere uno sguardo il più capillare possibile e per una mappatura completa ed eterogenea. Le prossime mostre , dopo quelle di Officina Giovani, ex-Macelli Pubblici di Prato, andranno in scena a Lucca (dal 9 al 25 ottobre), Arezzo (dal 30 ottobre al 15 novembre), Grosseto (dal 30 ottobre al 15 novembre), Firenze (dal 20 novembre al 6 dicembre). Presso il Centro Pecci di Prato in-

vece, in programma Uomini in guerra un ciclo di incontri, coordinato dal giornalista Wlodek Goldkorn, durante il quale una serie di ospiti internazionali condivideranno con il pubblico le loro proposte su come la letteratura e la creatività possano rispondere alla barbarie della guerra. Il ciclo inizia martedì 12 ottobre con la scrittrice e poetessa libanese Joumana Haddad e continuerà martedì 27 ottobre con lo scrittore Luis Sepulveda. www.centropecci.it DIE MAUER La galleria ospita rigorosi, rigolards... il confronto tra due artisti che, in maniera diversa, rivestono un ruolo d’eccezione nel panorama artistico italiano, francese e internazionale: Gianfranco Chiavacci e Francois Morellet. Il titolo della mostra prende spunto da un’espressione utilizza-

ta da Morellet per descrivere con orgoglio il suo ruolo d’artista: rigourex (rigoroso) rigolard (divertente). Questa definizione, valida anche per Chiavacci, permette di presentare il lavoro dei due artisti attraverso un corpus di opere contraddistinto da ricerche che, pur nella loro rigorosa sistematicità, sono contraddistinte da uno spirito ludico. A cura di Alessandro Gallicchio, in scena fino al 17 novembre.

GALLERIA OPEN ART La galleria ospita la personale di Agenore Fabbri, scultore, ceramista e pittore dalla straordinaria verve creativa.

L’intera opera di Fabbri nato a Barba, un piccolo centro del pistoiese, e formatosi ad Albisola, patria della ceramica artistica, è caratterizzata da una esasperata drammaticità espressiva, retaggio delle

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12 agenda arte

Palazzo Pretorio Lato

sofferenze del secondo conflitto mondiale che segnarono, in maniera evidente, la sua sensibilità artistica. La mostra curata da Mauro Stefanini, che comprende circa trenta tra sculture e dipinti per lo più informali, intende offrire una panoramica parziale ma particolarmente significativa della produzione artistica di Fabbri, con lavori realizzati tra il 1957 ed il 1965. Fino al 21 novembre, www.openart.it MUSEO DEL TESSUTO Il museo ospita Arte vera e gentile, mostra dedicata ad una delle collezioni più preziose custodite nel proprio archivio storico: una selezione di ricami e merletti dalla raccolta appartenuta alla contessa Antonia Ponti Suardi (1860-1938), che ai primi del Novecento fu una

Palazzo Pretorio

delle principali sostenitrici delle Industrie Femminili Italiane e che trascorse una vita d’impegno nella ricerca e nella divulgazione delle raffinate tecniche del ricamo e del merletto.

La collezione Suardi conta in totale oltre 1.500 manufatti prodotti tra il XVI ed il XVIII secolo ed è stata oggetto di un complesso progetto conservativo durato circa tre anni, coordinato dal Museo del Tessuto e affidato al Laboratorio Tela di Penelope.

Fino al 31 ottobre, www.museodeltessuto.it PALAZZO PRETORIO Nella sua splendida sede rinnovata, il Museo di Palazzo Pretorio ospita SYNCHRONICITY. Contemporanei, da Lippi a Warhol, un progetto espositivo di Stefano Pezzato, curatore e conservatore

del Centro Pecci, promosso dal Comune di Prato - Museo di Palazzo Pretorio, dove alcune tra le ricerche artistiche più significative dal secondo dopoguerra saranno inserite all’interno del suo percorso storico-artistico. Marcel Duchamp e Andy Warhol, Daniel Spoerri e Michelangelo Pistoletto, Matthew Barney e Vanessa Beecroft, per citarne solo alcuni, troveranno posto a fianco di Filippo Lippi e Donatello, delle tavole tardogotiche e delle pale rinascimentali, per arrivare, attraverso i secoli, sino all’altana dove sono esposte le opere dell’Ottocento e del Novecento, inserendosi cronologicamente proprio là dove terminano le raccolte civiche di Prato (con la considerevole donazione dei gessi di Jacques Lipchitz). I

l progetto SYNCHRONICITY rilancia così la vocazione a promuovere l’arte contemporanea coltivata in questa parte della Toscana - tra Firenze, Prato e Pistoia - negli ultimi sessant’anni, decenni di intenso sviluppo economico, sociale e culturale.

Le opere contemporanee selezionate da Stefano Pezzato sono oltre trenta e dal loro incontro con quelle del percorso museale - inaugurato nel 2014 con le mostre sulla donazione Lipchitz e Da Donatello a Lippi. Officina pratese - emergeranno combinazioni in grado di aggiornare i piani espositivi e di riconfigurare la cronistoria museale in una dimensione di “sincronicità” fra il presente e il passato. Fino al 10 gennaio 2016, www.palazzopretorio.prato.it

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agenda spettacolo

Camerata Strumentale Città di Prato

OTTOBRE L’autunno pratese vede la conclusione del Contemporanea Festival, che porta in varie locations della città fino al 4 ottobre spettacoli di vario genere Dall’8 al 25 al Teatro Magnolfi è di scena Utoya, una prima assoluta con Arianna Scommegna e Mattia Fabris.

Il 30 e 31 al Teatro Metastasio una serata di canzoni con Schwanengesang d744 con Valérie Dréville, Kerstin Avemo (soprano) e Alain Franco (pianista).

Per quanto riguarda il Teatro Politeama Pratese, ottobre si presenta ricco di spettacoli: sabato 10 Gran Caffe’ Concerto Italia: prosa e musica con canzoni degli anni ’30 e ’40, l’incasso della serata sarà interamente devoluto al Teatro Politeama Pratese.

Sabato 17 ancora il Politeama ospita il concerto narrativo Otto storie poco standard che avrà come protagonisti Monica Demuru, Raffaello Pareti e Alessandro Marzi.

La stagione della Camerata Strumentale Città di Prato ha inizio giovedì 29 al Teatro Politeama con il direttore Jonathan Webb che presenterà brani di Ives (The Unanswered Question), Mozart (Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra K. 297b) e Brahms (Sinfonia n. 1 in do minore op. 68).

NOVEMBRE Il 3 e 4 al Fabbricone Non dirlo. Il Vangelo di Marco, un monologo di Sandro Veronesi tratto dall’omonimo libro. (Lo spettacolo sarà replicato dal 17 al 20 dicembre e dal 21 al 24 marzo al

Teatro Magnolfi). Dal 5 al 15 al Teatro Metastasio Porcile di Pier Paolo Pasolini per la regia di Valerio Binasco con, tra gli altri, Mauro Malinverno e Valentina Banci.

L’approccio di Binasco a Pasolini è emotivo e antiaccademico. Del testo non sposa la causa della stravaganza lessicale, della metafora filosofica, politica o poetica, dei simbolismi, della caricatura alla Grosz, con al centro di tutto il personaggio di Julian come esempio di eroe moderno, afasico, straniato e odiosamente saccente Dall’11 al 29 al Teatro Magnolfi in prima assoluta Virtù dell’oscurità, liberamente tratta da Le tre ghinee di Virginia Woolf. Il 17 al Teatro Metastasio Il sangue, uno spettacolo-concerto con Pippo Delbono, Petra Magoni e con Ilaria Fantìn. Il 18 e 19 al Fabbricone La not-

te, uno spettacolo-concerto di Pippo Delbono. Dal 26 al 29 al Teatro Metastasio Scandalo con Stefania Rocca, Franco Castellano e la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Numerosi gli appuntamenti al Teatro Politeama Pratese anche per novembre. Sabato 7 e domenica 8, Due partite di Cristina Comencini che mette a confronto due generazioni di donne. Domenica 15, fuori abbonamento, l’associazione Pratolirica – Amici della Musica, in collaborazione con il Teatro Politeama Pratese e la scuola di musica Giuseppe Verdi, presentano La traviata di Giuseppe Verdi con un cast di artisti affermati, insieme ai giovani cantanti del Coro PratoLirica diretto da Mayumi Kuroki e i musicisti della scuola di musica Giu-

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agenda spettacolo

Otto storie poco standard

seppe Verdi.

Sabato 21 e domenica 22 sempre al Politeama, in prima nazionale, arriva lo spettacolo Polvere di stelle.

Tra passato ed eternità con la regia di Sandro Querci.

Ispirato al film di Alberto Sordi, lo spettacolo porterà in scena accanto a Querci, Alberta Izzo, Fabrizio Angelini e Silvia Querci. Ancora fuori abbonamento, sabato 28 al Metastasio sarà la serata finale di Eroticanzoni, il concorso/festival dell’amore e dell’eros nella canzone, giunto alla sua quarta edizione che quest’anno avrà come ospiti Patty Pravo e Giovanni Caccamo.

Al Teatro La Baracca, sabato 15 sarà di scena Un’ottava di sera, una lezionespettacolo sull’ottava rima con Realdo Tonti ed Emilio Meliani.

La Camerata Strumentale

La notte

giovedì 12 è al Teatro Politeama con il direttore Alessandro Cadario che dirige Bach (Concerto brandeburghese n. 6 in si bemolle maggiore BWV 1051), Haydn (Sinfonia in la maggiore Hob. I:64 Tempora Mutantur), Stravinsky (Concerto in mi bemolle maggiore Dumbarton Oaks) e Schubert (Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D. 485). Domenica 29 la Camerata ospita i colleghi dell’Orchestra Leonore, guidati dal violoncellista Umberto Clerici che offriranno brani di Sollima (Hell 1 da Music for the Divine Comedy), Vivaldi (Concerto per violoncello e orchestra in si minore R 424), Bosso (Sea Prayer per violoncello e archi), Piazzolla (Le Grand Tango), Skalkottas (Cinque danze greche per archi) e Bartók (Danze rumene per orchestra d’archi).

Due partite - Teatro Politeama Pratese

DICEMBRE Al Politeama sabato 12 e domenica 13, arriva lo spettacolo Forbici & Follia, di cui il pubblico sarà vero protagonista insieme a Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terrinoni, Nino Formicola e Nini Salerno.

Al Teatro La Baracca sabato 6 Gaetanina Bresci, mio padre Gaetano, il regicida con Maila Ermini e Gianfelice D’Accolti. Sabato 20 invece L’infanzia negata dei Celestini, spettacolo e presentazione della seconda edizione del libro, di e con Maila Ermini.

L’omaggio natalizio della Camerata Strumentale sarà giovedì 10 quando suonerà col direttore Jonathan Webb, Pietro De Maria al pianoforte, il Coro Voci bianche della Scuola di musica G. Verdi e l’Orchestra

Prato Sinfonietta. Le musiche saranno Three Songs di Britten, Concerto grosso in sol minore op. VI n. 8 «fatto per la Notte di Natale» di Corelli, Concerto brandeburghese n. 5 in re maggiore BWV 1050 e Concerto in fa minore per pianoforte e orchestra d’archi BWV 1056 di Bach, Sinfonia dei giocattoli di Mozart e il Salmo 150 Praise ye the Lord ancora di Britten.

La Compagnia Stabile del Teatro Metastasio con la regia di Paolo Magelli presenta dal 4 al 6 al Teatro Metastasio Hotel Belvedere; dall’11 al 13 dicembre al Fabbricone Giochi di famiglia.

L’8 al Fabbricone Arturo Annecchino in Missalaika, un’opera quasi rock in cui si incontrano un pianista, un’instabile rock-band e una voce incantatrice.

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AGENDA Libri

Si ringrazia per la gentile collaborazione La Feltrinelli Librerie Prato – via Garibaldi 92/94 a, Prato FUSSBALLPOLITIK GIOVANNI FIORENTINO “Quel campionato ve lo hanno assegnato dall’alto, era chiaro che doveste vincere voi”. Oppure: “Il finale di questa competizione è già stato scritto, ve la faranno vincere”. Ben prima di Calciopoli, le frasi in questione sono state pronunciate innumerevoli volte in tutto il mondo. Parole uscite dalla bocca di tifosi più o meno frustrati, sicuramente delusi, proferite per denunciare legami (presunti o reali che fossero) tra una squadra rivale e i poteri forti. Questo libro si pone l’obiettivo di indagare lo stretto e ambiguo rapporto che ha unito calcio e dittatura, analizzando episodi e documenti e fornendo più notizie possibili su una questione che ha inciso segni importanti nella storia sportiva e politica di numerose nazioni. 12 euro

ADAGI CON BRIO FRANCO CIARLEGLIO Non tutti sanno che “stare freschi”, nel senso di trovarsi nei guai, è un’espressione usata da Dante nella Divina Commedia. Mentre il proverbio “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” deriva da un antico detto latino. Del resto, sono tantissimi i modi di dire che usiamo ogni giorno senza conoscerne l’origine o il vero significato. Ci aiuta Franco Ciarleglio con questa nuova raccolta di motti, locuzioni, battute, proverbi e burle con spiegazioni storiche ed etimologiche: un’antologia che ci porterà dentro i fatti, le situazioni, le vicende storiche che hanno fatto nascere il nostro linguaggio quotidiano.

10 euro

IL FRATELLO DI MARTA MAURIZIO GIARDI E MARCO MANNORI “Al Pianolo della Lizza in Novembre pioveva spesso.

Anche nel giorno dei funerali di Marta l’acqua fredda scendeva da nubi compatte e nere. L’unico conforto che si poteva trovare in paese era l’odore della legna bruciata con il suo potere di assopire la tristezza. Morirono quasi insieme i suoi genitori, prima fu il padre, per un attacco di cuore, il giorno dopo la madre per uno scompenso dovuto, si disse, al grande dolore…”. 10 euro

VITAMINE. TAVOLETTE ENERGETICHE A cura di LAURA MONALDI Un’indagiane sulle diverse modalità espressive della cultura contemporanea. inserite in una globalità collezionistica dall’alto slancio intellettuale e culturale: dal figurativo all’astratto, dalla fotografia all’assemblaggio scultoreo, dall’architettura alla musica, dalle tecniche multimediali alla scrittura vera e propria, la raccolta affianca artisti emergenti e artisti già storicizzati. Quattrocentosessantasei tavolette decorate da altrettanti artisti con grafiche, collage, fotografie o pitture: un’eccezionale raccolta tematica ispirata ai codici della mail art e ospitata da Carlo Palli nella sua collezione. 28 euro

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di Piero Ceccatelli

Prato, 19 marzo 1986 Piazza duomo È mezzogiorno passato: Wojtyla si affaccia dal pulpito di Donatello. Mai un così autorevole personaggio della chiesa aveva raggiunto il simbolo della cattedrale. Mai, fino al prossimo 10 novembre.

Macrolotto Due capannoni riuniti abbattendo un muro. Appartenevano all’industriale Gualtieri. Lì, luogo simbolo la Prato del lavoro incontró il Papa. Doni simbolici. Rappresentanze delle attività a rendere omaggio. La città del lavoro in un luogo di lavoro nella giornata - il 19 marzo, San Giuseppe artigiano - consacrata al lavoro.

Mercatale Ventimila persone, nell’aria frizzantina della sera. Il Papa celebra la messa sul palco-altare montato al crocevia fra la piazza e via Santa Margherita. È l’ultimo atto del Papà che da lì raggiungerà lo stadio, l’elicottero, Roma. Nota stonata: laCgil tiene le finestre chiuse. Con rispetto, ma chiuse. Altri tempi.

22 Lo sguardo dalle stelle

Prato? E’ capricorno

Una lettura alternativa dei simboli e della storia della città di Claudio Cannistrà Ogni luogo del mondo è impregnato da una specifica energia zodiacale

Nelle foto: il segno del Capricorno in un’immagine antica; piazza Duomo, dove si è sviluppato il primo insediamento cittadino in quello che si chiamava Borgo al Cornio

La tradizione astrologica vuole Prato appartenente al segno del Capricorno, segno che inizia con il solstizio invernale (21 dicembre) e si protrae per i successivi trenta giorni. Il segno è rappresentato da una capra dotata d’imponenti corna e il termine greco, che lo identifica, “Aigókeros”, significa letteralmente “dalle corna di capra”.

Emanuele Repetti nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana riporta come la fondazione di Prato sia dovuta ad una popolazione discesa dal Monte Giavello e stabilitasi nella pianura (… prato!) sottostante. Il primo documento scritto a riguardo è dell’anno 991 e parla dell’insediamento cittadino, nato intorno alla Pieve di Santo Stefano nel Borgo Cornio, che corrisponde all’attuale cattedrale della città.

Due sono gli indizi che risultano interessanti per l’indagine astrologica: il primo riguarda Santo Stefano, cui era già dedicata l’antica pieve, il secondo è il termine “Cornio”.

Santo Stefano è, non a caso, il patrono di Prato.

Il Santo, che subì il martirio tramite lapidazione, si festeggia il 26 dicembre, quindi con il Sole in questo segno invernale, che la tradizione pone

in relazione con le pietre, i sassi.

Circa il “Cornio” non esiste una grande differenza linguistica con il termine “corno”, parte della parola composta capricorno. Il richiamo a questo segno è evidente e a esso si sovrappongono i riferimenti storico-simbolici cittadini.

La tradizione afferma come gli alberi di corniolo (Cornus mas) fossero presenti in gran numero nel borgo al Cornio e nella piazza dell’attuale Duomo. Tali piante forniscono un legno duro e resistente, dando frutti dal colore rosso vivo e rosso scuro. In astrologia il corniolo è posto in relazione con il pianeta Marte, che la tradizione collega sempre al Capricorno, inoltre - presso la comunità ortodossa - i semi di corniolo, ritenuti sacri e augurio di buona salute, si raccolgono la vigilia di Natale. Si ripete ancora una relazione con il periodo in cui il Sole attraversa il Capricorno e, per inciso, con il legno di corniolo sono costruite anche le bacchette dei maghi e degli sciamani.

Ma le analogie tra segno e città non sono solamente geografico-linguistiche. Il Capricorno è un segno poco propenso ad aprirsi all’esterno, che sempre combatte con le difficoltà che la vita

propone per farsi strada; normalmente riesce ad avanzare nella sua ascesa sociale poco a poco, costruendo al suo interno i mezzi per realizzarsi. In questo senso rispecchia la storia passata di Prato, che si è sempre trovata in difficoltà per la sua posizione geografica, in quanto schiacciata tra Firenze e Pistoia, ma che, nonostante tutto, è riuscita a crearsi lentamente una sua identità, totalmente differente da quella dei suoi illustri vicini, mantenendola nel tempo. Ma esistono anche altre simbologie da esplorare. In astrologia, ogni segno è collegato a una parte del corpo.

Il Capricorno corrisponde allo scheletro e soprattutto alla pelle, rivestimento di tutto il corpo, che ci difende e separa dall’esterno. Come non vedere in questo una relazione con i tessuti che indossiamo, ma soprattutto con i tessuti di lana - lana prodotta anche dalle capre - che servono a ricoprire e a proteggere la pelle? A questo proposito merita ricordare che uno dei pratesi più illustri è senza dubbio Curzio Malaparte, che deve la sua fortuna al ro-

manzo intitolato La pelle, sempre una simbologia capricornina. I tessuti di lana hanno determinato la fortuna di Prato; sono le caratteristiche che le hanno permesso di essere conosciuta all’estero e di arricchirsi, perché in armonia con le simbologie del segno zodiacale, cui la città appartiene.

Come non ricordare quindi che il periodo di maggior fortuna commerciale della città si è verificato quando Prato era il maggior centro mondiale di trasformazione degli stracci, che servivano a produrre la lana rigenerata, un materiale povero come povero di luce solare è il periodo del segno zodiacale, in relazione con Prato?

Osserviamo, poi, che negli ultimi anni Prato ha accolto una numerosa comunità cinese. Ricordato che qualcuno aveva già definito Prato come una “piccola Cina” per l’operosità dei suoi sabitanti, ricordiamo che la Cina, in astrologia, è da sempre collegata all’asse Cancro/Capricorno sia per la centralità del nucleo familiare nella cultura di questo popolo, sia per la capacità di questa etnia di lavorare in silenzio

e con continuità. Non a caso, i cinesi sono riusciti a esprimersi al meglio a Prato, ritrovandovi quasi una seconda patria, perché la città possiede energie e simboli zodiacali in armonia con la loro terra natale.

Per dare uno sguardo al futuro, il Capricorno dal 2008 ospita il pianeta Plutone, che vi sosterà fino al 2024. Il passaggio di questo pianeta genera sempre un’alchimia trasformativa. Sarà compito dei pratesi indirizzarne gli esiti ricordando che, come recita un proverbio cinese: quello che il bruco chiama fine del mondo, altri lo chiamano farfalla!

Claudio Cannistrà fa parte della “Bottega dell’Astrologo”, associazione pratese di recente costituzione, che ha come obiettivo contribuire allo sviluppo di una nuova comprensione della realtà visibile grazie all’interpretazione delle simbologie celesti e che organizza corsi e attività culturali.

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25 Editoriale

Maria Mulas, Andy Warhol, 1987 da Synchronicity, Palazzo Pretorio

Una stagione bellissima Tutto quello che troverete in questo numero dedicato all’autunno E’ un autunno elettrizzante quello che è appena iniziato, in città e sulle nostre pagine. Papa Francesco è a Prato il 10 novembre,. Ricordiamo con Piero Ceccatelli il 19 marzo 1986, quando arrivò qui Giovanni Paolo II. Autunno è anche l’inizio di una stagione teatrale, quest’anno densa di appuntamenti importanti. La Fondazione Teatro Metastasio festeggia il nuovo status di Teatro di rilevante interesse culturale con 26 titoli scelti dal direttore Paolo Magelli per modulare teatro, musica, e da quest’anno anche danza, circo e un filone di ‘teatro in musica’ negli spazi del Metastasio, del Fabbricone e del Magnolfi. Notizia nella notizia, il grande Peter Stein che firma il laboratorio per attori in vista del Riccardo II che debutta nel 2016. La nostra copertina è dedicata alla ex Ragazza del Piper Patty Pravo, vera icona degli anni ’60, che oggi mantiene intatto il fascino ambiguo che l’ha resa celebre. Al Politeama il 28 novembre.

Lindsay Kemp, altra intervista di questo numero, è coregorafo, ballerino, attore, mimo, in poche parole, leggenda in carne e ossa, che ha plasmato la cultura underground e il teatro di danza contemporaneo col carisma e la grazia di un maestro assoluto e abbiamo scoperto abita

a Livorno, nella nostra Toscana. Lo abbiamo in- Ritorno in città: contrato durante la performance alla Fattoria c’è desiderio

di Celle, in occasione della quale il famoso di cultura,

dall’arte al teatro; di cene gnato dalle note di un flauto. Raccontiamo con gli amici; anche le “storie semplici” del pratese Ema- di abiti caldi nuele Nespeca, unico produttore italiano pre- e colorati coreografo ha disegnato dal vivo accompa-

sentato all’interno della Settimana della Critica dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Avrete tempo fino a gennaio per vedere la nuova mostra di palazzo Pretorio. Un consiglio, non perdetela. E magari rimanete in centro per cena: nuove realtà gastronomiche hanno popolato Prato portando in città suggestioni da ogni parte del mondo.

Tra ispirazioni parigine, spezie etiopi, sapori messicani, cotture indiane, profumi spagnoli, piatti giapponesi o cinesi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. In ultimo, la vera novità di questo numero: Pratoreview ha cominciato a guardare le stelle!

Un articolo racconta la carta del cielo della città. E un piccolo oroscopo ci guiderà fino all’inverno.

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26 Intervista musica

Patty Pravo, sarà sul palco del Politeama Pratese il 28 novembre

Pensiero stupendo

Sogno-incontro con una leggenda che prende il nome di Patty Pravo di Sabrina Bozzoni

Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, nata a Venezia, il 9 aprile 1948, insieme a Mina è la voce italiana con maggiori successi

Un’ammaliante carica di stile, innovazione e sensualità ci ha travolti e niente sarà più come prima. La nostra chiaccherata con Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, ci porta in un mondo trasversale, dove la musica assume il volto multiforme di chi non si pone barriere, di chi la libertà l’ha assaporata e amata. 110 milioni di dischi venduti, a scoprirla fu l’avvocato e agente Alberigo Crocetta durante una serata al leggendario Piper Club di Roma: per “La ragazza del Piper” la strada verso il successo è chiara.

Tra il ’68 e il ’70 la vera consacrazione, brani come La bambola, Ragazzo triste, Se perdo te e Qui e là, sono le hit del momento, a interpretarli una Patty algida e sensuale, niente lustrini e paillettes, la sua cifra stilistica è velatamente androgina, gioca con i ruoli abbattendoli, bianco e nero, gioco di opposti, una vera icona. Arriviamo a “Eccomi”, uscito a settembre 2015, il nuovo album di Patty Pravo. Un disco moderno e ricco di contaminazioni firmate da artisti come Tiziano Ferro, Emis Killa, Gianna Nannini e molti altri.

La nostra intervista arriva in occasione della partecipazione dell’artista come ospite d’onore della finale del concorso/festival dedicato all’amore e all’eros nella canzone “Eroticanzoni”, il 28 novembre al Teatro Politeama Pratese.

Qualsiasi domanda potrebbe sembrare scontata di fronte ad un’icona come lei.

Iniziamo con una semplice: come si sente in questo periodo della sua vita?

Mi sento particolarmente bene, serena, sono contenta del nuovo disco, delle canzoni che grandi autori hanno scritto per me...

La vedremo il 28 novembre a Prato per la finalissima del concorso “Eroticanzoni”.

Quanto conta l’eros nella sua arte e se la potesse disegnare che forma avrebbe?

L’erotismo conta molto, e credo di averlo, sul palco diventa più palpabile. Per me il palco è eros, dà emozioni, sensazioni, vibrazioni, sensualità.

Che cosa l’ha resa Patty Pravo?

Penso sia qualcosa di indefinibile, chiamalo come vuoi. Sono sempre stata me stessa e

29 Intervista musica

L’artista in una delle sue ultime esibizioni al Festival di Sanremo

il mio pubblico mi ha resa una donna felice.

La sua passione più grande, oltre alla musica?

La musica indubbiamente. Sia quando la vivo cantando, che quando l’ascolto. E’ un’altissima forma di espressione che ritrovo in molte mie passioni.

Tutta la sua carriera è un tripudio di innovazione e bellezza. Che cosa si sente di dire oggi alla nuova musica italiana?

Grazie per questa considerazione, mutare, rinnovarmi mi viene naturale, canto quello che amo al momento, senza pensare troppo e senza etichettare un genere piuttosto che un altro.

Ai musicisti emergenti dico solo di non soffocare il talento, ma di esprimerlo senza condizionamenti, in libertà.

E musicalmente, di che cosa va alla ricerca?

Quando l’ascolto, scelgo in base a quello che mi fa bene al momento, amo la musica classica, lirica, i gruppi rock, dipende dallo stato d’animo.

Quando la interpreto scelgo cosa mi emoziona, se emoziona me è più facile che emozioni anche il pubblico, ovviamente la ricerca dei

brani, degli stili è importante. Tutta la mia vita artistica è una ricerca.

Due o tre cose per cui vale la pena vivere?

La vita vale la pena di essere vissuta sempre, anche nei momenti che sembra meno bella Un sogno ricorrente?

Forse un’isoletta dove andare a rifugiarmi e stare in pace.

Bellezza è…

Negli occhi di chi guarda.

Un incontro che le ha cambiato la vita e perché?

Artisticamente quello al Piper con Alberico Crocetta (il suo primo manager e scopritore, ndr), se sono Patty Pravo lo devo soprattutto a lui.

Come s’immagina il suo futuro?

Non penso mai al futuro. Sono più portata a vivere di presente, tutto ciò che ho fatto mi è successo, quasi per caso.

E’ mai stata a Prato? Se si, cosa le piace di questa città? E cosa pensa dei toscani?

Amo particolarmente la vostra terra, sono circondata da toscani, sia nel lavoro che nel privato, da veneziana trovo di avere molti punti in comune con voi!

Il palco e’ Eros, dà emozioni, sensazioni, vibrazioni, sensualità

Nella pagina accanto: un repertorio di immagini dedicate alla “Ragazza del Piper”

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di Teresa Favi foto Lorenzo Cotrozzi

Ma chi se lo immaginava che Lindsay Kemp vivesse a Livorno! Quella leggenda in carne e ossa, che ha plasmato la cultura underground e il teatro di danza contemporaneo col carisma e la grazia di un maestro assoluto, abita a un’ora da Prato. Ci sarebbe da fare il viottolo…

Coreografo, attore, ballerino, mimo e regista, è nato vicino a Liverpool nel ‘38. Allievo di Marie Rambert e Marcel Marceau, con la sua arte onirica e visionaria ha attratto le icone del Novecento da Nureyev a Fellini, da Mick Jagger e Iggy Pop a Ken Russell, esercitando un’influenza determinante sulla storia del rock. Kate Bush, Peter Gabriel, Mia Farrow, Sandy Powell e David Bowie, che più di tutti ha subìto la sua influenza, sono stati solo alcuni dei suoi più famosi allievi. Mercuriale, fuori registro, istintivo e sentimentale, la sua liaison con il Metastasio di Prato risale al 1981, uno spettacolo e un epico laboratorio che rivoluzionò vita e visioni a molti ragazzi pratesi.

A distanza di 35 anni, Kemp è arrivato un pomeriggio, alla fine di quest’estate, alla Fattoria di Celle (una delle collezioni di arte ambientale più importanti nel mondo) su invito del collezionista Giuliano Gori, in una veste meno conosciuta dal grande pubblico, ma non per questo meno affascinante. Dancing drawing for Celle: Kemp che disegna dal vivo una galleria di marinai, to-

reri, ballerine e madri, angeli e poveri diavoli e una parola ‘amore’. In una atmosfera sospesa e fauvienne, l’occasione per roteare insieme ai suoi gesti alati e non sentire per un po’ il peso sul pavimento.

Così, Maestro, adesso si dedica anche al disegno…

Ho sempre disegnato. Per me danzare e disegnare sono la stessa cosa, è come un nuovo danzatore dentro di me che balza fuori come un lampo o un angelo dal mio corpo.

Com’ è nato il suo amore per la danza?

Liverpool era molto sgradevole durante la guerra e mia madre, per farmi un po’ divertire, mi portava a teatro e al cinema: Hollywood, i film degli anni Trenta e Quaranta, i musical. Fu questo mondo magico ad attrarmi. Ho cominciato con il tip tap a tre anni, poi una volta, avrò avuto forse otto anni, mi portò a vedere Scarpette rosse, fu allora che capii di appartenere a quell’universo.

Lei, che mi amava moltissimo, mi diceva: “Farai la fame, non diventerai mai ricco, sarai costretto a girare scalzo…”, non mi importava. Ero nato per ballare e non mi interessava conformarmi.

L’anima vuole essere libera…

Ho bisogno di essere libero, come gli uccelli.

Ecco perché vivo a Livorno, lì mi sento libero.

Una leggenda dice che i marinai morti in mare si trasformano in gabbiani, quando dalle fine-

coregorafo, ballerino, attore, mimo. Nato nel 1938 sull’Isola di Lewis e cresciuto nel nord dell’inghilterra è considerato uno dei grandi maestri del teatro di danza contemporaneo

Lindsay Kemp, durante la performance alla Fattoria di Celle. Il famoso coreografo ha disegnato dal vivo accompagnato dalle note di un flauto

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Incontro con Lindsay Kemp alla Fattoria di Celle

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un lampo dentro di me

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Arte interview

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ARTE INTERVIEW

un legame profondo con l’Italia: ha vissuto per anni a Roma poi a Todi e infine si è stabilito a Livorno.

Ama prato da quando venne per la prima volta al Metastasio nel 1981

In alto alcune immagini che ripercorrono la lunga carriera di Lindsay Kemp, tra cui lo spettacolo “Elizabeth” del 2006 (in alto a sinistra) e l’ultimo, in ordine di tempo, “Kemp Dances” del 2015

stre della mia casa di Livorno vedo i gabbiani penso a mio padre, che mi ha sempre guidato e incoraggiato, la sua nave fu affondata durante la Seconda guerra mondiale, dell’equipaggio non si salvò nessuno.

David Bowie, Mick Jagger, Iggy Pop, chi aveva più attitudine per la danza?

Mick Jagger, non c’è dubbio. E’ un ballerino naturale, esattamente come lo era Michael Jackson.

Anche Michael Jackson è stato suo allievo?

No, non è stato un mio allievo, ma siamo stati molto amici. E’ venuto spesso ai miei spettacoli ed è stato molto influenzato dal mio lavoro.

Come è nato lo spettacolo per la Fattoria di Celle?

Roberto (Roberto Peccolo ndr.), il mio gallerista a Livorno, mi ha fatto sapere che a Giuliano sarebbe piaciuto avermi a Celle. D’altra parte, Celle è così vicina a Prato e Prato è come la mia seconda casa. Ho molti amici, ci sono stato tante volte, è un posto meravigliosamente familiare.

Il suo più bel ricordo di Prato?

Addormentarmi ubriaco con una bottiglia di champagne al Castello dell’Imperatore con i

miei nuovi amici pratesi, il mio primo pomeriggio a Prato. E un’altra volta mi trovavo sotto la scultura di Henry Moore, le ballavo intorno, mi piaceva toccarla e muovermi sentendo il suo ritmo, cadeva una lieve, dolce pioggerellina.

Che cosa ama della Toscana?

Si potrebbe parlare per ore del cibo, della gente, ma sarebbe superficiale. E’ il suo spirito, la sua nobiltà, la sua bellezza che mi colpisce. Può fare la stessa domanda a qualunque artista e avrà sempre la stessa risposta. Il mare, Isadora Duncan che balla sulla sabbia e i sassi sentendo la voce di Shelley. Ciò che mi colpisce della Toscana è qualcosa di molto profondo e spirituale.

Lo spettacolo alla Fattoria di Celle, avrà un seguito?

Credo di sì, insomma sono venute così tante persone. E pensare che la mia prima preoccupazione era che non ci sarebbe stata abbastanza gente… non si sa mai. Tanti anni fa, mi esibii a Edimburgo e c’era una sola persona ad assistere allo spettacolo: era Marcel Marceau.

Insegna ancora Maestro?

A chiunque me lo chieda.

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di Alessandra Lucarelli

Una storia d’amore e di immigrazione ‘al contrario’ in cui i due protagonisti, Ivo e Clara, interpretati da Edoardo Gabbriellini e Elena Radonicich, decidono di lasciare l’Italia per provare a costruirsi un futuro in Romania. Banat - Il viaggio, unico film italiano presentato all’interno della Settimana della Critica dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è prodotto da Movimento Film del pratese Emanuele Nespeca (in co-produzione con la Ars Digital per la Bulgaria, la Parada Film per la Romania e la Kt Film and Media per la Macedonia, ndr).

Come è nata quest’avventura?

Nel 2010, all’interno dell’Atelier du Cinéma Européen, associazione che riunisce duecento produttori cinematografici da oltre quaranta paesi di tutto il mondo. In questa occasione ho conosciuto la produttrice rumena Ada Solomon, con la quale ho instaurato subito un grande feeling professionale. E’ stata lei, un paio di anni dopo, a presentarmi il progetto di Banat in un momento in cui ero particolarmente affascinato dalla cinematografia rumena. Abbiamo incontrato il regista Adriano Valerio e sono rimasto affascinato dai suoi lavori. Una volta vinto il bando di sviluppo europeo siamo partiti: abbiamo iniziato le riprese a marzo, girato in quattro paesi e a settembre eravamo a Venezia.

Nel film i due protagonisti lasciano l’Italia

per provare a costruire qualcosa in Romania. E’ difficile essere felici qui, secondo lei? È sempre più difficile pensare di poter realizzare i propri sogni restando in Italia. Il vantaggio di vivere qui è oggettivo, e non va nemmeno spiegato a chi conosce il nostro paese. Il problema è che, purtroppo, per tutta una serie di conseguenze dovute ad un retaggio passato è difficile dare un futuro alle proprie aspirazioni…basta pensare che qualunque mio collega produttore, in qualsiasi parte del mondo, ormai ha a disposizione budget diversi, oppure i costi che deve sostenere sono diversi, così come lo sono le condizioni sindacali o gli atteggiamenti mentali.

Lei ci sta riuscendo, a realizzare il suo sogno?

Sì, anche se a volte mi chiedo se questo sogno non si stia trasformando in un incubo! (ride, ndr). Ho sempre creduto, anche quando ero un semplice spettatore, che l’arte sia una forma importante del respiro di un popolo. E adesso l’Italia è un paese povero, che non investe. Se si pensa che anche la Macedonia investe come fondo pubblico per il cinema - proporzionalmente alla sua grandezza - gli stessi soldi che investe l’Italia, dobbiamo cominciare a porci qualche domanda…

Nella pagina a fianco: il produttore pratese Emanuele Nespeca e alcuni frame dei suoi film ‘Banat - Il Viaggio’ e ‘Terra’ (nelle sale il prossimo anno)

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Quelle di Emanuele Nespeca, produttore cinematografico pratese

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Le storie semplici

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36 intervista cinema

Quando ha scelto il mondo della produzione, e perché?

Mi sono trasferito a Roma per dedicarmi alla regia, ma presto mi sono reso conto di essere più portato per la produzione. Mi piace tentare di dare un organico a qualcosa che all’inizio è solo un’idea, e farla diventare qualcosa di fisico, di reale. Nel 2005 ho prodotto i primi film con La Fabbrichetta, nel 2011 Banat e Futuro con Movimento Film e nel 2013 ho fondato Solaria Film.

Quali caratteristiche deve avere un progetto per colpirla?

Mi piacciono le storie d’amore che parlano di persone semplici. Quella di due italiani che vanno a vivere in Romania, per esempio, mi sembrava un buono spunto per farmi ascoltare. Spesso poi scelgo la persona con cui collaborare, ancora prima di quello che vuole raccontare.

Il nuovo lungometraggio prodotto dalla Solaria Film è Terra…

Terra è un esperimento visivo, una poesia che esula dalla narrazione classica. E’ l’ultiIn alto: il regista Adriano Valerio durante le riprese ma memoria di un alieno che vive da tempo di Banat - Il Viaggio sulla terra per spiare gli esseri umani. Quan-

do viene richiamato nel suo pianeta perché scopre che il popolo umano sta andando verso la distruzione, lui decide di restare con noi. Una visione molto drammatica, dove il finale rimane aperto: possiamo, attraverso la bellezza, l’arte e la nostra storia, continuare a vivere?

Qual è il suo rapporto con Prato, e a quali luoghi della nostra città è rimasto legato?

Prato è la mia città, ci sono nato e cresciuto e mi manca tanto. Mi ritengo un pratese doc anche se vivo a Roma da una decina d’anni ormai. Sono cresciuto dentro a quello che era il Teatro Santa Caterina, al Fabbricone e nel centro storico.

Mi manca molto anche camminare lungo il Bisenzio, per quella sensazione di essere nella natura ma allo stesso tempo nel cuore della città.

Prossimi progetti?

Ne ho due. Il documentario Quest’Italia suona il jazz che racconta la nascita di un’orchestra nazionale di giovani talenti del jazz al Teatro Puccini di Firenze e il film Redemption Song che scava nel problema dell’immigrazione.

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38 teatro stagione

On stage

Dai calendari della nuova stagione teatrale e concertistica pratese, date e occasioni imperdibili di Teresa Favi

Nella pagina a destra, dall’alto in senso orario: Franco Branciaroli in “Enrico IV” di Pirandello; Monica Demuru, Raffaello Pareti e Alessandro Marzi in “Otto storie poco standard”; Elisa Langone e Francesco-Borchi in “Porcile “(ph. Luca Del Pia); Giampiero Ingrassia in “Cabaret”; Jonathan Webb

La Fondazione Teatro Metastasio festeggia il nuovo status di Teatro di rilevante interesse culturale con 26 titoli scelti dal direttore Paolo Magelli per modulare teatro, musica, e da quest’anno anche danza, circo e un filone di ‘teatro in musica’ negli spazi del Metastasio, del Fabbricone e del Magnolfi. Quest’anno il grande Peter Stein firma il laboratorio per attori in vista del Riccardo II che debutta nel 2016, e la Compagnia Stabile va in scena con nove produzioni (7 debutti e 2 riprese).

Il Teatro Politeama Pratese ospita l’omonima stagione teatrale che spazia dalla commedia brillante al musical, e quella della Camerata Strumentale capitanata da Alberto Batisti e diretta per il secondo anno dalla superlativa bacchetta brit di Jonathan Webb.

TEATRO METASTASIO Apre la stagione Romeo Castellucci con la prima nazionale di Schwanengesang D744, ciclo liederistico basato sulle musiche di Franz Schubert e su poesie di vari autori che la Societas Raffaello Sanzio ha fatto debuttare al festival di Avigone 2013 (30-31 ottobre).

Subito dopo, Valerio Binasco restituisce una personale lettura di Porcile di Pier Paolo Pasolini, con in scena la Compagnia Stabile del Metastasio (5-15 novembre). Segue un concerto-spettacolo di Pippo Delbono, che percorre con Il sangue un viaggio musicale nella classicità del mito di Edipo trovando eco nelle cascate vocali di Petra Magoni (17 novembre).

Nel filone teatro-canzone si inserisce Adriana Asti che rende omaggio a Bertolt Brecht e Kurt Weill con Jadasmeeristblau. Il mare è blu (21-24 gennaio).

C’è anche il Goldoni de I rusteghi, con protagonisti alcuni tra i migliori interpreti del teatro veneto diretti Giuseppe Emiliani (3-6 marzo) e Il bugiardo, portato in scena da Valerio Binasco (17-20 marzo). Infine Pirandello, l’Enrico IV diretto e interpretato da Franco Branciaroli (14-17 aprile).

TEATRO FABBRICONE Il primo spettacolo di questa stagione è Non dirlo. Il Vangelo secondo Marco, un monologo di Sandro Veronesi (che firma anche l’omonimo libro), una riflessione che interroga questo testo universale e apolide spremendone fino all’ultima stilla il succo segreto (3-4 novembre; poi 17-20 dicembre e 21-24 marzo al Teatro Magnolfi). Paolo Magelli colora di atmosfere mitteleuropee un classico latino come la Medea di Seneca, che ha consacrato Valentina Banci a Siracusa e al Colosseo di Roma (1-10 aprile). Arriva infine Constanza Macras una delle più apprezzate coreografe del teatrodanza contemporaneo europeo che presenta in prima nazionale The Ghosts, protagonista l’arte straordinaria del circo cinese, i suoi numeri di spettacolare equilibrismo e prodezze acrobatiche quasi sovrumane (17-18 aprile).

TEATRO MAGNOLFI Il teatro e la musica si incontrano ne Il contrabbasso, una commedia nera del 1981 di Patrick Süskind (autore di un best seller mondiale come fu Profumo nel 1985) diretta da Luca Giberti e con Andrea Nicolini che duetta tra parole e note, intrecciando un discorso sulla musica e sull’arte con la parabola tragicomica della vita (7-9 gennaio).

A chiusura, Luigi Lo Cascio firma Il sole e gli sguardi. La poesia di Pier Paolo Pasolini

ph. S. Forasassi

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in forma di autoritratto, un omaggio al grande Pasolini costruito esclusivamente sulla sua sterminata raccolta di poesie (9-15 maggio).

TEATRO POLITEAMA PRATESE La stagione (inizio degli spettacoli alle 21, la domenica alle 16) si apre con un concerto narrativo Otto storie poco standard. Monica Demuru, Raffaello Pareti e Alessandro Marzi voce, contrabbasso e batteria, raccontano la storia sorprendente del jazz, ispirandosi al libro omonimo di Luca Bragalini (17 ottobre).

Ancora musica con l’attesa serata finale di Eroticanzoni, il concorso/festival dell’amore e dell’eros nella canzone. Madrina della serata, Patty Pravo che si esibirà con la sua orchestra prima della premiazione (28 novembre).

Grande attesa poi per la Compagnia della Rancia in Cabaret, il musical reso famosissimo dal film del 1972 che consacrò Liza Minnelli, regia di Saverio Marconi con Giampiero Ingrassia (16-17 gennaio).

CAMERATA STRUMENTALE (Teatro Politeama Pratese) Inaugura la XVIII stagione dell’orchestra stabile di Prato, un enigmatico brano di Char-

les Ives, il padre della musica americana del Novecento, dal titolo The unanswered question. In programma la stessa sera anche la Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra K. 297b di Mozart e la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Brahms, sul podio Jonathan Webb (29 ottobre).

Il concerto di Natale è con il grande pianista, pratese d’adozione, Pietro De Maria, alle prese, insieme all’orchestra e al Coro di Voci Bianche della Scuola di Musica Giuseppe Verdi, con un programma che apre e chiude con due brani straordinari di Britten: Three Songs e Salmo 150 “Praise ye the Lord” (10 dicembre).

Da non perdere anche l’ultimo appuntamento della stagione, un programma evocativo, adatto anche alle orecchie più in erba, che ha nelle toccanti, miracolose canzoni di un Britten quindicenne, Quatre chansons françaises, e nelle fiabe di Perrault illustrate da Ravel , Ma mère l’Oye (12 maggio), il cuore di una grande impresa rivolta a 250 ragazzi delle scuole di Prato i cui frutti miracolosi saranno raccolti nella prossima stagione.

In alto, dall’alto in senso orario: Porcile; Sandro Veronesi; la Camerata Strumentale Città di Prato; Valentina Banci in Medea; Pietro De Maria; Patty Pravo

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Foto Stefano Roiz

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La tua vita, in tre parole Disagio, psichedelia, stile veritiero La Prato che ami, e quella che odi?

Amavo il Caffè del Teatro del mio amico Luca Ficini e l’architettura industriale abbandonata, odio l’urbanistica pratese

Per un giorno puoi fare tutto quello che vuoi. Da cosa inizieresti?

Sesso al mattino

Andrea Lenzi.

Dj, fisioterapista, skateboarding, amante di musica e street art.

Influenze metereologiche Cosa ti è rimasto da questa estate in sant’orsola?

Un femore di titanio e i sorrisi delle persone che ho incontrato E Questa sera dove ci porti?

Vodkatonic in terrazza dal Capitoni, vista assicurata.

Poi si vedrà

Tre dischi che avresti voluto inventare?

The Strokes - Is this it. The Blackbirds - Unfinished Business.

T. Rex – Electric Warrior Un sogno?

Cambio sogno ogni giorno, ma la musica rimane il mio obiettivo primario Dove ti ascolteremo?

Iniziamo dal 23 ottobre al Tribeca

Se ti dico musica, come mi rispondi?

“Musica rapiscimi colpisci al cuore, Bum cia Bum cia però non c’è dolore” (cit) La tua idea di felicità?

Essere felici è una scelta Un progetto da svelarci?

Porto avanti una ricerca musicale basata sulla cultura “black” e sto lavorando su un progetto alternativo che combina musica dub e elettronica. di Sabrina Bozzoni

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Foto Stefano Roiz

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La tua vita, in tre parole Still life, musica, vodka La Prato che ami, e quella che odi?

Amo l’assenza di rotonde nella ciclabile, odio l’eccesso di rotonde nelle strade!

Per un giorno puoi fare tutto quello che vuoi. Da cosa inizieresti?

Colazione in mutande al Bar Zarini

Claudio Capitoni.

Rappresentante di giorno, Dj nella vita. Da non perdere i suoi Dj set. In Toscana e non solo Cosa ti è rimasto da questa estate in sant’orsola?

Il piacere di stupire ancora con la mia musica Un sogno?

Un giardino polifonico perenne

Tre dischi che avresti voluto inventare.

Ritz Ortolani – More Heels - Mr E’s beautiful blues Most Def - Uni says Questa sera siamo con te.

Dove ci porti?

Cenino al Circolo Curiel con la cucina dell’Orto del lupo e plaiddino ai giardini in Sant’Orsola

E quest’inverno? Dove ti ascolteremo?

Ovunque, spero non a Careggi!

Un progetto da svelarci?

Creare una serata che ricordi l’atmosfera night club ma in chiave contemporanea La tua idea di felicità?

Cucinare per amici ascoltando un disco di George Benson. di Sabrina Bozzoni

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Ci voleva forse un non pratese per fare il miglior affresco visto negli ultimi anni del controverso e affascinante rapporto che lega Prato all’arte.

Parliamo di Stefano Pezzato, veneto ma da 20 anni in città, nome di spicco del Centro Pecci, che firma Synchronicity Contemporanei, da Lippi a Warhol - fino al 10 gennaio a Palazzo Pretorio - e ci regala la sua interpretazione del patrimonio artistico della città. Da Lippi alla Pop Art, appunto. Più che una interpretazione quella di Stefano Pezzato è una vera e propria visione: ne abbiamo una chiara percezione mentre - a perdifiato - scorriamo di fronte a pale d’altare e dipinti ad olio, fotografie e opere ambientali.

Senza fiato, sì non per mancanza di tempo, ma contagiati dall’entusiasmo del curatore, e curiosi si vedere dopo cosa c’è: dopo Matthew Barney vis à vis con Bartolini, dopo l’Inferno post moderno di Robert Rauschenberg, dopo un meraviglioso Pistoletto che non andrebbe più rimosso dalle sale del terzo piano… in un crescendo che stupisce e conquista. Ma andiamo per ordine, iniziando dalla fine della mostra come ci suggerisce Pezzato: “E’ il percorso che consiglierei al visitatore, sarà forse perché trovo questo terzo piano assolutamente perfetto, il più armonioso del Palazzo”. Qui di fronte ai cartoni di Alessandro Franchi, entro un’apposita teca, sono esposte alcune delle

XXXIV Tavole per l’Inferno di Dante (1965) di Robert Rauschenberg, versione tipografica delle illustrazioni realizzate dall’artista fra 1959 e 1960 ed oggi conservate al MoMa di New York.

Sonedizioni numerate dei cosiddetti transfer drawings, gli originali eseguiti da Rauschenberg, uno per ogni canto. L’opera video di Yang Jiechang, dal titolo onomatopeico e allo stesso tempo evocativo Tchoong! Da Vinci Landscape (2005) realizzata a Carmignano in occasione del progetto diffuso Territoria è il preludio, carico di tensione, alla luminosa sala dei gessi di Lipchitz e Bartolini. La tentazione qui è di non raccontare niente e di suggerirvi solo di andare a vedere con i vostri occhi. Perché la serie di cinque ritratti intitolata Cremaster Suite (1994-2002) che sintetizza la complessità simbolica e allegorica dei cinque film The Cremaster Cycle di Matthew Barney di fronte ai gessi del Bartolini - che tocca il suo apice con una bellissima Ursula Address che, regina cattiva e charmant – quasi si specchia nella Mariana Gurieva di Bartolini è una emozione che deve cogliere impreparati, per travolgervi pienamente. Lo stesso vale per la Venere Maria - Nudo color seppia di Michelangelo Pistoletto, versione originale di dea, musa o modella distesa nuda sul letto, virata nel colore come un’immagine storica, discendente diretta di una lunga tradizione pittorica che annovera

da Lippi alla Pop art, +fino al10 gennaio a palazzo pretorio

Nelle foto sopra: Palazzo Pretorio, Keith Sonnier, Florentine Neon

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Synchronicity. Contemporanei a Palazzo Pretorio.

L’arte della città come non l’avete mai vista

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Imperdibile

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1. Collezione Martinii 2.Domenico Gnoli 3. Battistello Caracciolo 4.Donatello 5. Lorenzo Bartolini 6. Michelangelo Pistoletto Nella pagina accanto: 7. Piero Gilardi 8. Andy Warhol 9. Lucio Fontana 10.Maria Mulas 11. Giovan Maria Butteri

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Piazza San Domenico, 26 Prato - info & prenotazioni 0574-24842 - www.legaragebistrot.it info@legaragebistrot.it

Le Garage bistrot

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Arte Mostra

fra i precedenti illustri la Venere d’Urbino di Tiziano, la Maja desnuda di Goya, la Grande odalisca di Ingres e la Olympia di Manet che qui a Palazzo pretorio sembra aver ritrovato la sua collocazione perfetta. Warhol e Giuliano Gori, nell’ultima parte della Sala ci raccontano la storia dell’arte contemporanea e di questa città con tratti brevi e intensi e ci lasciano scivolare verso il secondo piano. Non senza emozioni: quelle che si provano passando di fronte all’opera Odio di Gilberto Zorio, incastonata tra una citazione de La pelle di Malaparte e il Ritratto di Umberto I di Savoia. Il secondo piano è Marina Abramovic, con la sua croce a 5 punte incisa sulla pancia che irrompe nelle morbide atmosfere della pittura del Cinquecento e Seicento e racconta il tormento della sua terra con un solo segno rosso sangue; è Piero Gilardi con le sue Mele che sono una natura morta divertente e nociva in mezzo alle nature morte della Collezione Martini. E’ soprattutto la trasfigurazione contemporanea operata da due artisti fra i più discussi e influenti del XX secolo: la dissacrante replica della Joconde L.H.O.O.Q. (1964) e la sua versione complementare, rasée (1965) di Marcel Duchamp; la moltiplicazione della Mona Lisa Four Times (1979 circa) di Andy Warhol. Il primo

piano è un inno alla femminilità; a Maria che è carne e spirito; a Filippo Lippi, che dipingeva le Madonne con il volto della sua amante…

E’ qui che fra le tavole e i polittici del Tardogotico e del primo Rinascimento, dominati da cornici e fondi oro irrompono il carnale Concetto spaziale (1962) di Lucio Fontana e la Victoire de Samothrace (1962-1973) di Yves Klein, dea alata ricoperta dal pigmento monocromo blu.

Il piano terra è contemporaneo: Daniel Spoerri, Sylvie Fleury, Alberto Moretti che omaggiano il lavoro, tanta parte se non anima di questa città.

Appena fuori dal Palazzo, con ancora negli occhi questo splendido contrappunto tra presente e passato - creato da Stefano in soli 4 mesi e grazie alla sua profonda e trasversale conoscenza dell’arte di tutti i tempi- si notano in prospettiva la riproduzione del ritratto di Giuliano Gori firmato Andy Warhol e la statua di Datini. Accanto, al centro di piazza del Comune. Ritornano in mente le parole di Pezzato: “Non sono poi tanto diversi, entrambi fondamentali per la vostra città… Solo che Datini lo celebrate da secoli, mentre per quanto riguarda Giuliano Gori ancora non tutti riconoscono cosa ha fatto per la città.”

Sì, ci voleva un veneto per dirlo così chiaro.

in mostra la Joconde L.H.O.O.Q. e la sua versione complementare, rasée (1965) di Marcel Duchamp; la moltiplicazione della Mona Lisa Four Times di Andy Warhol

In questa pagina Stefano Pezzato di fronte a Cremaster Suite

58 arte Mostra

la pace IN SCENA

Al Museo di Pittura Murale di Prato una profonda riflessione sul nostro tempo

In queste foto due opere di Umberto Mariani.

Sopra l’opera d’arte ambientale dedicata al tema della Pace

Umberto Mariani (Milano 1936), artista tra i più significativi della sua generazione, ritorna in Toscana, con una mostra organizzata in collaborazione con Armanda Gori Arti al Museo della Pittura Murale, nel cuore della città . In questa occasione, oltre un’ampia scelta di opere storiche che vanno dal 1967 al 2014, l’autore presenta una grandiosa installazione ambientale sviluppata su circa 200 metri quadrati dedicata in generale al tema della Pace, ma più precisamente a Dag Hammarskioeld, Segretario Generale dell’ONU, deceduto nel 1961 in Rodhesia in un misterioso incidente aereo. Per la sua opera nello stesso anno gli fu assegnato il Premio Nobel per la Pace. L’opera ambientale di Mariani occupa tutto il salone più ampio del Chiostro Domenicano e consiste in dodici colonne-sipario di oltre 4 metri di altezza. Alla loro base dodici aforismi sul tema della pace tratti dai pensieri di illustri personaggi di ogni tempo, di ogni paese e di ogni arte umana: Petrarca, Buddha, Voltaire, Gandhi e molti altri. Questi testi composti con lettere in rilievo sono posti alla base delle colonne-sipario e godono di una particolare illuminazione radente e compaiono attraverso una sottile lamina di piombo che tutte le fascia.

Il titolo Plutone e Dioniso vuole mettere a confronto due divinità della mitologia antica ovvero il Dio degli inferi, delle tenebre e delle proprietà

sotterranee con Dioniso il dio dell’ebrezza, ma anche della gioia di vivere, e della creatività. In sintesi la contrapposizione simbolica tra guerra e pace. Ma il ventaglio delle interpretazioni è molto più vasto, come spiega il curatore della mostra, Marco Meneguzzo: “L’opera appare più come una metafora della percezione e della visione del mondo che come un inno ai benefici della pace. E’ teatro, come sottolinea l’artista in una sua presentazione, ma è anche la difficoltà di vedere, la necessità di avvicinarsi alla luce, di giraci attorno , di “voler vedere” ciò che qui, letteralmente, è sotto gli occhi di tutti, ma non è facile leggere. Spesso le metafore più riuscite sono le più semplici, e in questa la presenza degli opposti che significano esattamente quello che fisicamente e idealmente sono – luce e tenebra – rendono attore ogni spettatore, anche senza sapere che Plutone, come dio degli Inferi, rappresenta la tenebra mentre Dionisio, con la sua ebbra felicità di vivere, è il sinonimo della luce vitale”. Fedele al tema del panneggio, la mostra pratese dell’artista sorprende, sia per la forte valenza teatrale che per il gioco di rimandi materici delle opere esposte. Il Museo di Pittura Murale ospita una seconda mostra organizzata da Armanda Gori Arte: BIOsphere di Beatrice Gallori. Un viaggio tra macro e micro alla scoperta dell’origine e della vita.

60 Focus Azienda

per dare corpo alla luce

Stil Lamp. Da più di 50 anni la luce d’autore a Prato di Elisa Signorini

Nella pagina accanto alcune realizzazioni Stil Lamp in Toscana.

Tra i clienti alberghi 5 stelle e ristoranti prestigiosi

Non esiste una ‘bella illuminazione’, esiste l’illuminazione giusta, quella che soddisfa le esigenze tenendo conto delle caratteristiche dello spazio e del contesto. In quest’ottica scegliere un prodotto per l’illuminazione diventa un percorso non semplice, che necessita competenza ed esperienza. Esattamente quello che offre Stil Lamp ai propri clienti, insieme ad una vastissima gamma di articoli tra cui scegliere.

Stil Lamp si occupa di illuminazione per abitazioni, negozi, uffici, strutture ricettive ed ambienti esterni, offrendo sia illuminotecnica che illuminazione d’arredo. E lo fa da più di 50 anni, prima nella sede di Grignano e dal 1976 in quella attuale di Fontanelle.

Oggi nei suoi mille metri quadri di esposizione si trovano i maggiori marchi italiani e stranieri: Flos, Artemide, Foscarini, Fontana Arte, solo per citarne alcuni. Oltre ai marchi, Stil Lamp realizza anche su disegno, per soddisfare al meglio le esigenze particolari di ciascun cliente, che si tratti di abitazioni o di alberghi o di catene di negozi: la realizzazione è affidata ad aziende con cui la collaborazione è decennale e la garanzia di ottima riuscita totale.

La tradizione di Stil Lamp ha radici nel 1958 quando Ermes Gelli lavorava a Prato come elettricista e realizzava impianti industriali per le grandi fabbriche che in quegli anni pullulavano a Prato e dintorni. Nei primi anni ’60, fu avviata anche la produzione di lampadari, che venivano venduti in tutta Italia con una rete di rappresentanti. L’attività è seguita soprattutto da Anna, moglie di Ermes, e va avanti per anni; poi il mercato cambia e Stil Lamp comincia soprattutto a commercializzare i marchi più prestigiosi.

Il punto di forza di Stil Lamp sono soprattutto la grande esperienza e la competenza di Lorella Gelli, figlia di Ermes e Anna, che attualmente guida l’azienda, e dei suoi collaboratori, molti dei quali presenti in negozio da vent’anni o più. Questa esperienza consente di fornire una seria consulenza illuminotecnica e di garantire al cliente un’ottima selezione dei marchi, non solo nel top di gamma, ma anche nei prodotti più basici: economici, ma ugualmente dalle ottime prestazioni. Una competenza, infine, che Stil Lamp impiega anche nella manutenzione e soprattutto nel restauro di lampadari antichi.

ph. S. Forasassi

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di Virginia Mammoli foto Pasquale Paradiso Se fino a qualche tempo fa si doveva spostarsi verso Firenze o altrove per poter gustare piatti etnici o cucine straniere, negli ultimi anni giovani e giovanissime realtà gastronomiche hanno popolato Prato portando in città suggestioni da ogni parte del mondo. Tra ispirazioni parigine, spezie etiopi, sapori messicani, cotture indiane, profumi spagnoli, piatti giapponesi o cinesi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta!

Novità della scorsa primavera: il Kaldi’s Kaffè (via Settesoldi 31, 339 5355010), un locale italo-etiope, che rispecchia l’identità e le passioni di entrambi i proprietari, Fausto Bagattini e sua moglie Mek Tessema; come si vede già dall’arredamento che ha sì uno stile etnico, ma non mancano elementi toscani. I piatti però sono rigorosamente etiopi, sapori decisi e molto evocativi, che - forse vi stupirà - si sposano perfettamente anche con un buon Chianti. Assaggiate l’agnello, non sarete i primi a tornare apposta per mangiarlo di nuovo e prendete, per finire, il caffè etiope, speziato e aromatizzato; potrebbe volerci qualche minuto, il proce-

dimento tradizionale è un vero e proprio rito, ma vale senz’altro l’attesa.

Per un pasto più informale ma dal gusto raffinato, I’Salottino (via Settesoldi 36/38, 0574 063153). Un piccolo bistrot che profuma di Francia, ma che guarda anche alla valorizzazione del territorio, utilizzando materie prime lavorate con metodi francesi, ma di provenienza locale. Come i formaggi, di cui è presentata un’ottima selezione, insieme ad appetitosi piatti vegetariani e, fedeli alla tradizione culinaria da cui prendono ispirazione, portate di pesce, come il polpo sulla crema di ceci o la zuppa di pesce alla marsigliese, oltre a un’originale linea di bruschette e baguettes. Proposte dal sapore ricercato, ma allo stesso tempo semplici e poco impegnative, come richiede la formula del bistrot.

Per la gioia degli amanti del piccante ha aperto in pieno centro il primo ristorante messicano di Prato: Malacueva (via dei Lanaioli 31, 347 6522823). Una burriteria y comida mexicana dove potete assaggiare i cibi tipici del Messico, come i burritos, sia di carne che vegetariani,

etiopia, francia, messico, spagna, giappone, india e cina tra ristoranti e caffè

In questa pagina: “namerou”, piatto giapponese preparato al Moi Sushi Lab Nella pagina accanto: in alto, la moka etiope (“jebena”) e un particolare del Kaldi’s Kaffè; in basso, I’Salottino

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Voglia di qualcosa di diverso? Cucine dal mondo in città

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per tutti i gusti

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ITINERARI ristoranti

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ITINERARI ristoranti

I’Salottino, Kaldi’s Kaffè e Raja

e le encjlladas, tacos al forno con salsa ragout piccante, pollo, cheddar, riso e fagioli. I vini sono italiani, ma trovate anche la sangria e, ovviamente, cocktail a base di tequila. Arredamento in legno, grosse botti e ruote di carri, tutto in stile Old Mexico, come anche l’atmosfera, calda e divertente. Da provare anche per l’aperitivo.

Un’esperienza di cucina social spagnola?

La Cova Tapas Bar (via Santa Trinita 3) è quello che fa per voi. Ottimi piatti spagnoli da condividere con i propri amici intorno a piccoli tavoli. Sangria espressa e ingredienti provenienti direttamente dalla Spagna, così come i vini e le birre. È questa l’idea dei giovani pratesi con la passione per la Spagna che l’hanno aperto, come si apprezza dall’atmosfera che vi si respira. Un consiglio goloso? Il camembert crujiente (camembert impanato di grana di mandorle e servito con una confettura di lamponi), le croquetas (crocchette di verdure o prosciutto con besciamella), oppure il pulpo a la gallega, che è riuscito addirittura a far commuovere una turista

spagnola. Non prendono prenotazioni, ma non temete, fuori c’è una lavagnetta proprio per far accomodare tutti.

A due passi, via Santa Trinita 7, ancora un omaggio alla cucina francese, con il bistrot Buvette (347 0905629). Omelette, gateau di patate, golose croques, escargot e molti altri sapori tipici della Francia.

Aperitivo ricercato e sfizioso, il tutto accompagnato da un personale gentile e disponibile.

Se invece subite il fascino della cucina giapponese, della sua ritualità e della sua estrema eleganza, allora l’indirizzo giusto è via Verdi 15, Moi Sushi Lab (0574 067037, anche take away). Locale intimo e raffinato dove gustare sushi di prima qualità cucinato secondo le rigorose regole del Sol Levante da Francesco Preite.

Un pratese che nel 2010 ha deciso di lasciare il tessile per dedicarsi alla sua vera passione: il Giappone, dove ha appreso tutti i segreti del taglio e dell’arte culinaria nipponica.

Moi Sushi Lab si appresta inoltre a diventare uno dei pochissimi ristoranti

un viaggio culinario da occidente a oriente

Nella pagina accanto dall’alto in senso orario: Malacueva, La Cova Tapas Bar (ph. Viola Assirelli), Raja, La Fabbrica Alimentare (ph.

St. Vincent), Moi Sushi Lab

66 ITINERARI ristoranti

Raja

quando il cibo diventa cultura e occasione per conoscere altri popoli

giapponesi in Italia a proporre anche la vera cucina kaiseki, una forma di pasto tradizionale che include tante piccole portate disposte artisticamente, una gioia per gli occhi oltre che per il palato.

Rimanendo in tema di cucina giapponese, forse non tutti sanno che l’Artista Spacciatore, noto negozio di design di Prato, è anche La Fabbrica Alimentare (via Valentini 102, 0574 870315). Uno spazio food con due anime, quella della trattoria toscana e quella della cucina popolare giapponese, nato dalla passione per il cibo street e la cucina casalinga. La gastronomia toscana è aperta a pranzo e segue gli orari del negozio, mentre martedì e mercoledì a pranzo, giovedì, venerdì e sabato a cena (uniche aperture serali), la cuoca giapponese serve i piatti delle proprie origini, come ramen, gyoza (ravioli giapponesi) e karaage (bocconcini di pollo marinati e fritti). Di crudo una deliziosa proposta servita la sera, il chirashi sushi, la versione popolare del sushi: un cestello di riso ricoperto di alghe, pesce crudo e verdure.

Uno dei primi ristoranti etnici di Prato, aperto ormai 15 anni fa, è il Raja (0574 32032), un vero e proprio angolo di India in piazza del Collegio. Un locale a conduzione familiare, ma può arrivare a servire circa 100 coperti, grazie anche alla saletta al piano inferiore aperta di recente.

Arredamento di stile tipicamente indiano, che ti trasporta, grazie a colori e profumi, direttamente nel Nord dell’India, così come le bevande e, naturalmente, i piatti, cucinati secondo le ricette tradizionali, a partire dalle miscele delle spezie, preparate in cucina con il pestino. Punta di diamante, la carne di montone, servita in due diverse cotture: al tandoor, forno indiano in terracotta, o in umido. Assolutamente deliziosi anche i contorni e i piatti vegetariani. Non possiamo certo trascurare la cucina cinese. Molto apprezzato dai pratesi e non solo, Ravioli Liu (via Fabio Filzi 39, 0574 830973). Un locale semplice che ricorda quasi un circolo, ma dove si può gustare la vera cucina del Nord della Cina. Da provare i ravioli al vapore e le melanzane in salsa cinese.

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itinerario ristorante

Una storia di famiglia

Ristorante L’Antilope. I sapori della tradizione culinaria locale di Alessandra Lucarelli foto Pasquale Paradiso piatti della tradizione toscana, proposte di mare e di terra, pizze cotte nel forno a legna

L’ingrediente più importante delle nostre ricette è l’amore. L’amore per le cose buone e genuine. L’amore che abbiamo per voi recita la lavagnetta sulla parete di questo atelier del gusto, perfetta sintesi tra gastronomia e ristorante dove la tradizione si esprime in tutte le sue declinazioni, dai sapori autentici all’attenzione per le cose ‘semplici ma buone’ a quella convivialità propria toscana.

L’Antilope apre i battenti nel primo dopoguerra, in piazza Mercatale, per poi spostarsi nel 1958 negli attuali spazi di via Pistoiese, dove riesce a mantenere la propria identità culinaria rinnovandosi però in spazi e formule contemporanee. Perché la forza del ristorante è proprio quella di avere una doppia anima: gastronomia per il pranzo, atmosfera casalinga, proposta dove si mangia bene - e tanto - senza lasciarci il portafoglio, e ristorante la sera, quando l’ambiente diventa più rilassante e intimo grazie anche alle due salette al piano superiore, dove le luci si abbassano e il design diventa ancora più curato grazie anche alla passione di Emanuele, Alcune immagini del ristorante L’Antilope, il proprietario, per il mondo dell’antiquain via Pistoiese 248 a Prato riato. La cucina è un insieme di qualità e

di passione, dove la passione si riscontra anche nella gentilezza delle persone che ci lavorano ogni giorno. Emanuele, la moglie Alessandra e il figlio Lorenzo sono pronti a suggerire ai propri clienti le proposte di un menù che cambia ogni giorno, e che predilige i sapori più autentici della tradizione: su tutti la cacciagione, le grigliate di carne (cotta sul girarrosto), specialità di stagione - impossibile rinunciare a funghi e tartufo quest’autunno - lasagne e cannoli alla fiorentina, solo per citarne alcuni. Le proposte sono tantissime, nel menu trovate ben trenta tipologie di primi, una grande selezione di antipasti e di secondi piatti che si muovono con disinvoltura tra mare e terra.

La carta dei vini vanta oltre cento etichette, per la maggior parte vini toscani: da proposte più abbordabili, ma sempre di ricerca, ai grandi rossi come Solaia, Tignanello e Sassicaia. Se mangiare bene e sentirsi a casa è la formula vincente dei migliori ristoranti toscani, l’Antilope ne rappresenta l’espressione perfetta. E se non avete tempo di fermarvi per il pranzo o per la cena, potete approfittare del servizio take-away.

71 Focus Azienda

questione di sicurezza Pratopol: un controllo efficace e discreto ‘Al servizio della Vostra sicurezza’ è l’efficace slogan di PratoPol. Con questo obiettivo di garantire un servizio assolutamente personalizzato e moderno è nato questo istituto di vigilanza, il più giovane della città, che ha visto la luce a luglio 2013. Nonostante la giovane età, numerosi sono stati gli attestati di apprezzamento ricevuti da famiglie ed aziende.

Pratopol si distingue per la modernità dei sistemi e per la completezza del servizio offerto. In particolare è risultato molto efficace ed apprezzato il servizio di videosorveglianza, realizzato su misura, a seconda delle particolari esigenze del cliente, che si tratti di privato o industrie. L’impianto di videosorveglianza è collegato con la centrale operativa in tempo reale, in caso di necessità l’allerta alle forze dell’ordine è immediato. Gli strumenti di PratoPol sono molto moderni: i collegamenti in fibra ottica assicurano tempi rapidissimi ed ottima qualità della trasmissione. Oltre alla sorveglianza, PratoPol mette a disposizione personale specializzato in grado di progettare e realizzare servizi mirati, ma anche di garantirne la manutenzione ed il controllo post vendita, ponendosi dunque come interlocutore unico in materia di sicurezza. Oltre al

personale di supporto tecnico attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, l’organico di PratoPol conta 23 guardie giurate. Dietro sollecitazione di numerose famiglie, particolarmente forte è la presenza di Pratopol nel quartiere residenziale di Pietà-Castellina: dal 1 aprile di quest’anno Pratopol garantisce una presenza 24 ore su 24, con personale operativo di comprovata esperienza e conoscenza delle problematiche della zona. Esperienza e conoscenza apprezzate soprattutto dalle donne, che più di altri vivono le abitazioni e pertanto le problematiche della sicurezza. In pochissimo tempo le adesioni sono state oltre 50 ed ancora sono in crescita tanto da prevedere il raddoppio entro fine anno. Un traguardo impensabile ,ma in Pratopol pensano di andare oltre e di investire ulteriormente in uomini e mezzi. Nessun altro Istituto di Vigilanza ha mai garantito una presenza così assidua.

Per soddisfare le sempre maggiori richieste di assistenza, la moderna centrale operativa di via Vannucchi sarà a breve ampliata: Pratopol si conferma come un’azienda che crede fortemente in Prato e nella sua gente, che ha investito e continuerà ad investire sul territorio.

Un istituto di vigilanza che offre un servizio personalizzato che si distingue per la modernità dei sistemi

I grandi sapori tradizionali della Thailandia ed il fascino parigino del Bistrot Design vi aspettano per cocktail, cene e tanto buon food da portare anche a casa

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BMW e MINI, consolida la presenza nella città di Prato. Dopo l’inaugurazione della Nuova sede lo scorso 11 giugno con piÚ di 2000 presenze, il 12 e 13 settembre ha registrato grande affluenza per il BMW Kids Tour: due giornate di divertimento per tutta la famiglia. Offre tutta la gamma BMW e MINI, ampia scelta di veicoli usati e aziendali e area Service ampliata e potenziata per soddisfare ogni Cliente.

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Summer party Gli amici di Pratoreview, la rivista della città, hanno festeggiato l’inizio dell’estate con un cocktail party nella splendida cornice di piazza delle Carceri, ospitati dal ristorante Decanter.

Per l’occasione è stata presentata la nuova Audi Q7, grazie alla collaborazione con la concessionaria Audi Firenze

20 anni di passione Fancy King, uno dei punti di riferimento della ristorazione pratese, famosissimo per le sue ottime pizze, compie 20 anni.

Per celebrare questo traguardo, un nuovo restyling e un evento esclusivo per mostrare i nuovi spazi agli amici e ai clienti pi첫 affezionati di tutta la Toscana.

ristorante Le Pavoniere Via Traversa del Crocifisso - Prato - segreteria@pavoniere.it - Tel 0574 620855

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AMICI MIEI Via Verdi 28 APOTHEKE Via Verdi 17 ph. 0574.25099 Bar Ercole Viale Montegrappa 304 ph. 0574.597076 Bar San Francesco Via Santa Trinita, 32 ph. 0574.448516 Bigonge Bar Piazza Buonamici ph. 0574.26319 BLENDER Via Garibaldi Caffe’ Buonamici Via Ricasoli 3 ph. 0574.30170 Caffe’ 21 Viale Piave 5 ph. 0574.42064 Da Lucio Piazza del Comune EL BARRIO Via Cairoli FIASCHEMBERG Via Settesoldi 42 I FRARI Via Garibaldi 120 ph. 334.3442532 Il Giardino del The’ Piazza Mercatale 46 ph. 0574.442816 KORNER KAFFE Via Borselli 89 ph. 0574.6224216 La Dolce Vita Via Traversa Pistoiese, 37 ph. 0574.814748 La Gioconda Via Raffaello Lambruschini 25 ph. 0574.603091 La Tazza d’Oro Viale della Repubblica 290 ph. 0574.593771 LE Barrique Via G. Mazzoni 19 ph. 0574.30151 Leo’s Bar Via del Palco 119 ph. 0574.28033 Opificio JM Piazza San Marco 39 ph. 0574.870500 www.opificiojm.it PRATO CITY Via Valentini 7 ph. 0574.1821183 Schiaccinomania Via Santa Caterina 12 ph. 0574.605154 ZERO Via Garibaldi 65 ph. 0574.35041

Ristoranti

A casa gori Piazza sant’Agostino Antichi Sapori Via F. da Filicaia 40/A ph. 0574.461189

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agora Piazza duomo 44 ph. 0574.1825949 Baghino Via dell’Accademia 9 ph. 0574.27920 Boccondivino Via Mascagni 59 ph. 0574.22957 buvette Via Santa Trinita 7 ph. 347.0905629 Cafiero Vicolo de’ Neroni ph. 0574.606309 Il Decanter Piazza Delle Carceri 1/2, 59100 Prato, Italia ph. +39 0574475476 al castello Piazza S.Maria Delle Carceri, 1 ph.0574.483136 Enoteca Antica Fiaschetteria Piazza Filippo Lippi 4 ph. 0574.41225 Enoteca Razmataz Piazza Mercatale 110 ph. 0574.448619 Enoteca Barni Via Ferrucci 22 ph. 0574.607845 I’Salottino Via Settesoldi 36 ph. 0574.063153 Il Capriolo Via Roma 306 ph. 0574.1825326 Il Mercante Via Traversa il Crocifisso 47 ph. 0574.627174 Il Pirana Via Valentini 110 ph. 0574.25746, www.ristorantepirana.it L’Altra Calafuria Piazza Filippo Lippi 9 ph. 0574.26697 L’ANTILOPE Via Pistoiese 248 ph. 0574.21033 LA COVA TAPAS BAR Via Santa Trinita 3 La fabbrica alimentare Via Valentini 102 ph. 0574.870315 La Grotta di Bacco Piazza S. Domenico 16 ph. 0574.440094 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze 83 ph. 0574.592515 La Veranda Via dell’Arco 10 ph. 0574.38235 Le Fontanelle valentino Via Traversa del Crocifisso 7 ph. 0574.622316 LE Garage Bistrot Piazza San Domenico, 26 ph. 0574.24842

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Lo Scoglio Via Giuseppe Verdi 42 ph. 0574.22760 Mangia Via Ferrucci 175 ph. 0574.572917 Mokha Piazza San Marco 5 ph. 0574.400412, www.mokha.it Opera 22 Via Pomeria 64 ph. 0574.606812 www.opera22.it Pepe Nero Via Zarini 289 ph. 0574.550353 Salomè Hotel Datini, Via Marconi, 30 ph. 0574.562348 Sasso Via Firenze 40 ph. 0574.562288 SOLDANO Via della Sirena ph. 0574.830913 Via Pomeria 35 ph. 0574.34665 Tonio Piazza Mercatale 161 ph. 0574.21266

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La Fontana Via di Canneto 1 ph. 0574.27282 Lapo Piazza Mercatale 141 ph. 0574.23745 Logli Mario Via Carteano 1 Filettole ph. 0574.23010 Osteria Cibbè Piazza Mercatale 49 ph. 0574.607509 osteria le cento buche Via degli Abatoni 7 ph. 0574.694312

Pizzerie

Cavallino Rosso da Giovanni Via Pistoiese 26 ph. 0574.23143 Don Chisciotte P.zza Mercatale 38/39 ph. 0574.39023 Via Pistoiese 502 ph. 0574.816909 Viale Galilei 21 ph. 0574.442903 Fancy King Via Valentini, 21 ph. 0574.581343 Il Ragno Via Valentini 133 ph. 0574.596700 King’s Pub Via Garibaldi 148 ph. 0574.28641 Passaparola Viale Galilei 8 ph. 0574.468350

tips

prato

tips

PIZZA E BOLLICINE ph. 0574.1825821 Pizzeria Maggie Via Bologna 519 ph. 0574.460493 Pizzeria Il Sipario Via Firenze 40 ph. 0574.562282 Sciuscià Via Galcianese 79 ph. 0574.28058 Vienna SCUDERIE Via del Purgatorio 61 ph. 0574.630763

Cucina etnica Fujiama Via Valentini 5 ph. 0574.623857 Hong Kong Via Fabio Filzi 47 ph. 0574.611180 KALDI’S CAFFE Via Settesoldi 31 ph. 339.5355010 MALACUEVA Via dei Lanaioli 31 ph. 347.6522823 MOI SUSHI LAB Via Verdi 15 ph. 0574.067037 Nagoya Via Avignone 34 ph. 0574.400183 Raja Piazza del Collegio 8 ph. 0574.32032 RAVIOLI LIU Via Fabio Filzi 39 ph. 0574.830973 SAKURA Via Cavallotti 36 ph. 0574.1820920

OUTSIDE Cantagallo

Il Ghirighio Loc. Migliana 29 ph. 0574.981103 La Bua della Tonia Via S. Quirichello 2 ph. 0574.956171 La Castagna Via di Migliana 40 ph. 0574.981791 Trattoria il fabbro Via Bologna - Loc. Il Fabbro ph. 0574.956380

Carmignano

Biagio Pignatta Viale Giovanni XXIII 1Artimino ph. 055.8718086 Cantine del Redi Via 5 Martiri 29 - Artimino ph. 055.8751408 Da Delfina Via della Chiesa 1 - Artimino ph. 055.8718074, La Cantina di Toia Via Toia 12 ph. 055.8717135

prato

tips

Il Barco Reale Piazza Vittorio Emanuele II, 28, ph. 055.8711559 Olga Via Montalbano 6 ph. 055.8712028 Su pe’i’ canto Piazza Matteotti 25/26 ph. 055.8712490

Cerreto

Lago di cerreto Via di Cantagallo 327 ph. 0574.691899

GALCIANA

A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito 16 ph. 328.3032343

Montemurlo

Casa la querce Via La Querce 43 ph. 0574.683099 La Taverna della Rocca Piazza Castello 2, ph. 0574.680459 Osteria Beccaceci Via Venezia 6, ph. 0574.680266 www.beccaceci.com

Montepiano CA DEL SETTA Via della Badia 16 ph. 0574.959829

Poggio a Caiano Il Vecchio Casale Via Carmignanese 127 ph. 055.877427, La Furba Via Statale 99 ph. 055.8705316 www.lafurba.it La Frugola Via Aldo Moro 33 ph. 055.8778143

Vaiano

La Locanda degli Artisti Via Bertini 76 Schignano ph. 0574.983436 Pizzeria G. Rossi Via Braga 191 ph. 0574.946503 La Nuova Tignamica Via Val di Bisenzio 112 ph. 0574.984424

Vernio

Circolo Arci Via Del Bisenzio 292 ph. 0574.957466 Renzo Via Stazione 7 ph. 0574.938151

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under Kemp: Kate Bush, Peter Gabriel and David Bowie -the one who was most influenced by Kemp.

An afternoon towards the end of this Summer, Lindsay Kemp arrived at the Fattoria di Celle farm (one of the most flourishing parks representing environmental art in the Amazing Music world, located in Montale, We have been overhelmed in the province of Pistoia), with an attractive wave of invited by collector style, innovation and sex Giuliano Gori. In the live appeal, and nothing will performance Dancing be the same again. Our Drawing For Celle, Lindsay A bolt of conversation with Patty Kemp, draws a gallery lightning inside me Pravo – real name Nicoletta Lindsay Kemp, the living of sailors, bullfighters, Strambelli- introduces us legend of the underground ballerinas and mothers, in parallel world where the angels and poor devils“. I culture scene and multi-sided face of music have always been drawing contemporary dance is revealed by those who -he told us- dancing and theatre with the charisma live life without setting limits and the grace of a perfect drawing are the same thing and have enjoyed and master, lives in Livorno, an for me, it is like a new kind loved freedom. With 110 of dancer inside me ready hour away from Prato. He million LPs sold, she was to come out of my body is an extraordinary artist: discovered by lawyer and like a bolt of lightning or an born in 1938, he studied agent Alberigo Crocetta angel” with Marcel Marceau during an evening at the When and how did your and his art has attracted legendary Piper Club love for dancing start? important artists of the in Rome: for the “Piper Liverpool was not such 20th century like Nureyev, Girl” he way to success a lovely place during Fellini, Mick Jagger, Iggy was clear. Her fame was the war, and my mother Pop and Ken Russel. He consacrated between 1968 also had a crucial influence tried to keep me busy and 1970, with hit songs and let me have some on the history of rock. Just like La Bambola, Ragazzo think of some of the famous fun by taking me to the Triste, Se Perdo Te and theatre: Hollywood, the artists who have studied Qui e Là, sung by a Patty movies of the Thirties and Pravo that looked cold and Forties, musicals. This sensual: with no sequins, magical world bewitched her style, so slightly me. I started out with tap androgynous, playing dancing, I was three years with different roles while old. reversing them -black and Will other performances white, opposite elementsfollow this one at the became a true icon. And Fattoria di Celle? finally “Eccomi”, the latest I think so,, so many people Album by Patty Pravo, came to see it. And to think

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released this September 2015. A modern LP, full of contributions by artists like Tiziano Ferro, Emis Killa, Gianna Nannini and many others. Our interview is made to anticipate the artist’s participation as special guest at the final round of the competition/ festival dedicated to love and eros in music “Eroticanzoni”, on the 28th of November at the Teatro Politeama Pratese.

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that at the beginning I was afraid that it wouldn’t have attracted too many people, you never know. Many years ago I performed in Edimburgh and there was only one person who came to see me: Marcel Marceau.

Simple Stories A love story that is also a ‘reverse’ immigration story, whose protagonists, Ivo and Clara, interpreted by Edoardo Gabbriellini and Elena Radoncich, decide to leave Italy and try to look for better opportunities in Romania. Banat - Il Viaggio, the only Italian film at the International Critics’ Week of the last edition of

34 the Venice Film Festival, has been produced by an artist from Prato, Emanuele Nespeca, for Movimento Film.

When did this adventure start?

In 2010 at the Atelier du Cinéma Européen (an association of two hundred film producers from over forty countries in the world, E.n.). It was then that I got to know the Romanian film producer Ada Solomon,

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with whom I immediately had a good feeling. After a couple of years -that was a period when I felt particularly interest in Romanian cinematographyshe introduced this project to me. We met film director Adriano Valerio, who is from Milan but is actually living and working abroad for many years, and I was completely fascinated with his works. We won the tender notice for the Implementation of European Development and so we started: the film began to be shot in March, through four countries (shot in co-production with Ars Digital for Bulgaria, Parada Film for Romania and with Kt Film from Macedonia, the film sees this latter country co-producing with Italy for the first time, E.n.) and in September we found ourselves in Venice.

Don’t Miss It It took someone who was not from Prato to create the best overview that there has been in recent years of the controversial and fascinating relationship

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between Prato and art. We are referring to Stefano Pezzato, a Venetian that has lived in Prato for 20 years and an important figure in the Centro Pecci, who created Synchronicity Contemporary Synchronicity, Lippi to Warhol - until 10 January at the Palazzo Pretorio - to shows us his interpretation of the city’s artistic heritage.

Specifically, from Lippi to Pop Art. More than an interpretation, that of Stefano Pezzato is a real vision: we have a clear view of the exhibition while - at breakneck speed - we move through altar paintings and oil paintings, photographs and environmental works.

At breakneck speed, but not for lack of time; you become infected by the enthusiasm of the curator and curious to see what comes next.

After Matthew Barney vis à vis with Bartolini, after Robert Rauschenberg’s post-modern Hell, after a wonderful Pistoletto that should never be removed from the halls of the third floor... in a crescendo that surprises you and wins you over. But let’s take things in the correct order, starting from the end of the exhibition as Stefano Pezzato suggests: “It is the itinerary I would recommend to the visitor, perhaps because I find this third floor absolutely perfect, the

most harmonious in the Palazzo.”

For All Tastes Are you craving something with a little flavor? Here the ethnic restaurants in Prato.

Between true Parisian tastes, Ethiopian spices, Mexican flavors, Indian dishes, Spanish aromas, Japanese or Chinese

62 specialties, Prato has an embarrassing wealth of options.

Kaldi’s Kaffè (31, Via Settesoldi -ph. 339 5355010). An ItalianEthiopian restaurant offering strong, evocative flavors that -thing that will maybe amaze you - match perfectly with a good Chianti wine.

I’Salottino (36/38, Via Settesoldi -ph. 0574 063153). A bit of France in this small bistrot: fish dishes, cheese tasting and a selection of baguettes and bruschetta.

For those who love hot flavors, the Malacueva (31, Via dei Lanaioli -ph. 347 6522823), which is also the first Mexican restaurant in Prato. La Cova Tapas Bar (3, Via Santa Trinita) offers exquisite Mexican

dishes that can be shared with friends seating around small tables, with a delicious sangria prepared to order.

For those who can’t resist Japanese food, instead, the right place is Moi Sushi Lab at 15, Via Verdi (ph.

0574 0670037, also takeaway). Sushi of the highest quality prepared following the rigorous techniques of the Japanese tradition.

La Fabbrica Alimentare (102, Via Valentini -ph.

0574 870315). On Tuesdays and Wednesdays at lunch and on Thursdays, Fridays and Saturdays at dinner (the only openings for dinner), the Japanese Chef prepares dishes of her country like Ramen, Guoza and Karaage.

Raja (ph. 0574 32032), one of the first ethnic restaurants in Prato, is a true representation of Indian culture and cuisine, offering dishes made following the traditional recipes, starting from the use of the pestle to pound spices. For the true cuisine of Northern China, Ravioli Liu (39, Via Fabio Filzi -ph. 0574 830973).

82 oroscopo autunno

MESSAGGI DALLE STELLE

Consigli a trecentosessanta gradi seguendo il percorso degli astri ARIETE In questo periodo, lasciare i vecchi schemi e le situazioni logore è difficile anche per voi, che siete energici e vitali.

Se appartenete alla seconda decade, evitate i rischi e agite con prudenza.

BILANCIA I nati dal 6 all’11 ottobre sono spinti a trasformare la loro vita. Per gli altri: ottobre è ricco di stimoli mentali, novembre di promesse affettive, dicembre richiede prudenza.

TORO

SCORPIONE

L’autunno vi sorride! Giove vi incoraggia dal segno della Vergine, promuovendo slanci e insoliti ottimismi. Prima decade intuitiva grazie a Nettuno; seconda convinta delle doti personali.

Allontanatosi Saturno, l’autunno può sorridervi con inattesi riscontri concreti.

Venere in transito malizioso nel segno in dicembre risveglia desideri e passioni, che sembravano sopite.

GEMELLI

SAGITTARIO

Situazione delicata fino a metà novembre per un mix di dissonanze astrali. Netta ripresa a fine anno per l’appoggio della coppia Venere/Marte, stimolante anche negli affetti.

Il transito di Saturno nel segno rende i nati in novembre insoddisfatti e solitari con la tendenza a fare un bilancio del passato. Più tonici e vitali i nati in dicembre, soprattutto a fine autunno.

CANCRO Proposte vantaggiose e progetti per il futuro si presentano in un panorama generale di imprevisti e cambiamenti.

I nati dal 6 al 13 luglio hanno davanti scelte complicate, che richiedono coraggio.

CAPRICORNO Inizio autunno positivo, nonostante la dissonanza tra Urano e Plutone, che, però, affligge solo la seconda decade.

Per fortuna Giove viene in aiuto con tutto il suo magico entusiasmo!

LEONE

ACQUARIO

La necessità di stabilizzare concretamente quanto seminato nei mesi passati è pressante, ma avete l’appoggio di Mercurio in ottobre, di Venere in novembre e di Marte in dicembre.

La tenacia, che ponete in ogni impegno, darà presto frutti: la priorità è mettere ordine con rigore nei progetti di vita personali. Ottobre porta nuovi contatti, dicembre è carico di energie.

VERGINE

PESCI

Giove torna a visitarvi dopo ben 12 anni: offre occasioni di crescita e aiuta a scegliere se privilegiare intesa mentale, feeling emotivo, accordo erotico. I nati in agosto evitino di... adagiarsi.

Saturno, Giove e Nettuno dissonanti rendono i nati in febbraio distratti e superficiali: non trascurate le questioni pratiche! In ottobre, scarso autocontrollo: efficace qualche goccia di Rescue Remedy!

a cura di Claudio Cannistrà, la “Bottega dell’Astrologo” Per informazioni sui corsi e le attività culturali organizzate scrivere a: labottegadellastrologo@gmail.com; canniclau@libero.it Disegni dei segni zodiacali opera di Pacpainter – www.pacpainter.it

Via F. Ferrucci, 130/B PRATO - Tel. 0574 581695 www.otticamarlazzi.it - info@otticamarlazzi.it