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FeliCe liMoSani

Felice Limosani’s work in the Pazzi Chapel in Santa Croce, Dante’s place of excellence

FROM PARCHMENT TO PIXELS

DANTE. THE ETERNAL POET BY FELICE LIMOSANI AT SANTA CROCE IN SANTA CROCE DANTE. IL POETA ETERNO DI FELICE LIMOSANI text Francesca Lombardi photo Massimo Listri

Felice Limosani, artist, interpreter and innovator of the Digital Humanities. He works with the idea of integrating humanistic disciplines and digital culture

ART EXHIBITION

FELICE LIMOSANI ADDS A NEW LAYER TO THE IMAGES OF THE DIVINE COMEDY: THE DIGITAL FELICE LIMOSANI AGGIUNGE UN NUOVO STRATO ALLE CARTE DELLA COMMEDIA: QUELLO DIGITALE

In the course of 700 years, beginning with parchment and progressing via magic lanterns, engravings and film; now Felice Limosani adds a new layer to the images - or carte ridenti - of the Divine Comedy: the digital. Until 10 February 2022, the Pazzi Chapel hosts the monumental synaesthetic work Dante. The Eternal Poet, a cultural project backed by the FEC (Fund for Religious Buildings of the Ministry of the Interior), the Municipality of Florence and the Opera di Santa Croce. For the first time in history, the artist transforms the extraordinary series of illustrations by French engraver Gustave Doré into a moving corpus with an expressive intensity equal to the power of Dante’s Sacred Poem itself to touch the hearts of audiences in its long journey from parchment to pixels. The 135 original plates have been digitalised - explains Felice Limosani, creator of the entire project - and given an artistic reworking which increases the visual surface of the originals by 2:3, while animating them, making them suitable for digital teaching and in e-book format for PC, tablet and augmented or virtual reality applications. It’s a genuine innovation in the field of Digital Humanism, of which Limosani is a leading exponent. A paradigm that starts with the immersive museum experience and continues as an

electronic book, acquired by the Digital Collections

of Harvard Library to be preserved and accessed worldwide in the long term. Dante. The Eternal Poet offers an intimate, contemplative journey into the Divine Comedy, drawing on the viewer’s discovery, imagination and emotions in the magnificent setting of Brunelleschi’s architectural masterpiece, whose walls remained incomplete following the Pazzi Conspiracy in 1478, yet today are clad not in frescoes but in pixels of light. The three realms of the afterlife transcend the words and thoughts of the Supreme Poet and are seen, heard and felt, composing an enchanted, almost mystical universe. The artist’s work transforms the visible speech in Canto 10 of Purgatory into a genuine expressive language, and the melody that held me rapt, although I could not tell the hymn in Canto 14 of Paradise into an exceptionally moving musical chorus, written not to be understood but to delight, as Dante suggests. Limosani explains “In the A distanza di 700 anni, partendo dalla pergamena e passando dalla lanterna magica, ai libri, alle incisioni, al cinema, Felice Limosani aggiunge un nuovo strato alle carte ridenti della Commedia: quello digitale. Fino al 10 gennaio 2022 la Cappella Pazzi ospita la monumentale opera sinestetica Dante. Il Poeta Eterno, un progetto culturale promosso dal F.E.C. (Fondo Edifici di Culto e Ministero degli Interni), Comune di Firenze e Opera di Santa Croce. L’artista ha trasposto per la prima volta nella storia, lo straordinario ciclo dell’incisore francese Gustave Doré, in un corpus emozionale che tocca con una forza espressiva non meno intensa di quella con cui ha toccato i diversi pubblici nelle varie fasi del lungo percorso che ha portato il Sacro Poema dalla pergamena ai pixel. Le 135 tavole originarie sono state digitalizzate, ci spiega Felice Limosani, autore dell’opera nella sua interezza, e trattate con un re-work artistico che aumenta la superficie visiva delle immagini originali di 2:3, le anima e le rende adatte anche alla didattica digitale e ai nuovi libri fruibili su monitor, computer, tablet e applicativi di realtà aumentata e realtà virtuale. Una vera innovazione nell’ambito dell’Umanistica Digitale di cui Limosani è uno dei massimi esponenti. Un paradigma che partendo da un’esperienza museale immersiva continua a vivere come un libro elettronico

acquisito dalla Digitals Collections della Harvard Li-

brary per la custodia e divulgazione a lungo termine in ambito internazionale. Dante. Il Poeta Eterno propone un viaggio intimo e contemplativo nella Divina Commedia, si rivolge alla scoperta, all›immaginazione e all›emotività dello spettatore, immersi nel capolavoro architettonico del Brunelleschi, le cui pareti rimasero incomplete dopo la congiura dei pazzi e che oggi sono vestite non da affreschi e pigmenti ma da pixel luminosi. I tre regni ultraterreni trascendono le parole e pensieri del Sommo Poeta e si vedono, si odono, si sentono, si compongono di un universo incantato, quasi mistico. L’artista nella sua esecuzione, ha trasformato il visibile parlare del Purgatorio canto X in una vero linguaggio espressivo e la melode che mi rapiva, sanza intender l›inno del XIV canto del Paradiso in cori musicali di grande suggestione scritti non per essere compresi ma per esserne rapiti come suggeriva Dante. Limosani spiega “Nel Sacro Poema nell’Inferno la

ART EXHIBITION

A TRIBUTE TO THE LIGHT, THE ARDOUR AND THE ‘MIND-LOVE’ OF THE ETERNAL POET UN TRIBUTO ALLA LUCE, ALL’ARDORE E ALLA ‘MENTE INNAMORATA’ DEL POETA ETERNO

Sacred Poem, music is absent in Hell, but appears during the poet’s ascent of the roads of Purgatory and then in the ecstatic skies of Heaven. The lack of references in Hell led to an overall interpretation, with an original composition that includes elements of Gregorian chants, the baritone voice of Christian tradition and the simple melodic styles of medieval music. The score has shades of the Lord’s Prayer, symbol of an invocation before crossing a realm devoid of hope. I believe anyone would say a prayer faced with darkness and wilderness. In Purgatory the original composition is inspired by the melody of Pérotin’s Beata Viscera, written in 1220; a masterpiece of medieval music. It’s a sung Mass which in turn is based on a form of Latin poetry that was extremely popular at the time. From the starting point of the structure, it was reinterpreted in the form of a monody on a continuous organ note, evoking purgatory as a place of waiting and suspension. In Heaven, the original score is inspired by the canticles of Hildegard of Bingen (1098-1179), the multi-talented Christian abbess and mystic. She was a prophetess, herbalist, linguist and political activist who believed that music was the body and soul of humankind. During her life she composed some genuine musical visions capable of inducing spiritual shifts. A tribute to the light, the ardour and the ‘mind-love’ of the Eternal Poet. But the immersive resonance of all this would not be possible without the natural acoustics of the Pazzi Chapel, whose phonometry and enormous spatial reverberation I studied.” It’s a polyptych of architecture, music and images that are sufficient in themselves for the stories they tell, but which are strengthened, contextualised and sensorially enhanced by digital art to become a device for support and guardianship. Indeed, through virtual reality, the experience is transformed into a social initiative for the San Patrignano Community, the Fondazione Meyer and other organisations that work with cyber therapy. The broad scope of Limosani’s work turns Florence and the Opera di Santa Croce into a shared workshop for cultural and social experimentation for the benefit of the new generations and audiences seeking high-quality cultural experiences. musica è assente, mentre la si trova nell’ascesa lungo i sentieri del Purgatorio e poi nei cieli estatici del Paradiso. Questa mancanza di riferimenti mi ha portato a una interpretazione totale con una composizione originale che ha richiami ai canti gregoriani, ai timbri della voce baritona della tradizione cristiana, agli andamenti melodici semplici della musica medievale. Nella partitura sono presenti cenni del Padre Nostro, come simbolo di invocazione prima di attraversare il regno senza speranza. Credo che chiunque nell’affrontare la selva oscura inizi a pregare. Nel Purgatorio la composizione originale si ispira all’andamento melodico della Beata Viscera di Pérotin del 1220. Si tratta di un capolavoro assoluto della musica medievale. E’ una Messa cantata che deriva a sua volta da una forma di poesia latina molto popolare in quell’epoca. Partendo dalla sua struttura è stata reinterpretata sotto forma di una monodia su una nota continua di organo, a richiamare il purgatorio in quanto luogo della sospensione e dell’attesa. Nel Paradiso la composizione originale si ispira alle cantiche di Ildegarda von Bingen (1098-1179) monaca cristiana e mistica dai numerosi talenti. Fu profetessa, artista, poetessa, drammaturga, musicista, filosofa, erborista, linguista e consigliera politica. Essa riteneva che la musica fosse il corpo e l’anima dell’uomo. Nella vita compose delle vere e proprie visioni musicali capaci di indurre a moti dell’anima. Un tributo alla luce, all’ardore e alla “mente innamorata” del Poeta Eterno. Tutto questo non avrebbe risuonato in un modo immersivo senza l’acustica naturale della Cappella Pazzi di cui ho studiato la fonometria e i riverberi generati dall’ampiezza del luogo. Un polittico tra architettura, cori museali e immagini che bastano a loro stesse per le storie che raccontano ma poi sono state potenziate, sensorializzate e contestualizzate con l’arte digitale per diventare successivamente un dispositivo di cura e sostegno. Infatti attraverso la realtà virtuale, l’esperienza si trasla in un progetto sociale per la comunità di San Patrignano, la Fondazione Meyer e contesti che applicano la cyber terapia. Un’opera di ampio respiro quella di Limosani che fa vivere Firenze e l’Opera di Santa Croce come un laboratorio condiviso di sperimentazione culturale e sociale, a favore delle nuove generazioni e dei pubblici alla ricerca di esperienze culturali di qualità.

The Pazzi Chapel, with its essentiality punctuated by details in pietra serena and white plaster, seems to have been created to house the pages aa of the Divine Comedy