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1. CUBISMO ANALITICO - progetto camera cubista
Come primo bozzetto, ho realizzato la camera cubica secondo lo stile del cubismo analitico.
a) Primo step: ho deciso di mettere come base del mio lavoro la fotografia laterale verso il letto e la parete con quadri personali; b) Secondo step: ho ritagliato in tanti triangoli le altre quattro fotografie scartate in modo da creare una visione multi prospettiva del soggetto rappresentato; c) Terzo step: sulla base fotografica scelta, ho iniziato a collocare i triangoli tagliati cercando di creare delle immagini scomposte; d) Quarto step: dopo essere certa di aver riempito tutti gli spazi e aver equilibrato bene l’immagine riempiendo gli spazi rimasti, ho fotografo il lavoro realizzato così da poter iniziare a incollare ogni singolo ritaglio geometrico. e) Risultato finale: camera cubista con immagini scomposte che attribuiscono al soggetto di partenza un significato totalmente diverso dall’originale grazie alla quarta dimensione ottenuta e che è considerata la caratteristica principale del Cubismo.
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Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio primo bozzetto è stato riuscire a scomporre le immagini ma soprattutto equilibrare l’immagine riempiendo gli spazi rimasti con triangoli, a volte, di minori dimensioni.
2. CUBISMO SINTETICO – progetto camera cubista
Come secondo bozzetto, ho realizzato la camera cubica secondo lo stile del cubismo sintetico utilizzando anche la tecnica del papier collé.
a) Primo step: ho deciso di mettere come base del mio lavoro la fotografia frontale rivolta verso i due letti e la parete a righe; b) Secondo step: come per il bozzetto con il cubismo analitico, ho ritagliato in tanti triangoli le altre quattro fotografie scartate in modo da creare una visione multi prospettiva del soggetto rappresentato; c) Terzo step: sulla base fotografica scelta, ho iniziato a collocare i triangoli tagliati cercando di creare delle immagini scomposte inserendo anche altri materiali quali carta ritagliata da giornali e carta stagnola di alluminio; d) Quarto step: dopo essere certa di aver riempito tutti gli spazi e aver equilibrato bene l’immagine riempiendo gli spazi rimasti, ho fotografo il lavoro realizzato così da poter iniziare a incollare ogni singolo ritaglio geometrico. e) Risultato finale: camera cubista con immagini scomposte che attribuiscono al soggetto di partenza un significato totalmente diverso dall’originale grazie alla quarta dimensione ottenuta e che è considerata la caratteristica principale del Cubismo ma soprattutto grazie all’introduzione di diversi materiali che danno maggiore luce ed equilibrio.

Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio secondo bozzetto è stata riuscire a inserire in maniera equilibrata i diversi materiali di carta utilizzati per riproporre la tecnica del cubismo sintetico inventato da George Braque.
In conclusione, ho deciso di scegliere come progetto finale della camera cubica quella realizzata secondo lo stile del cubismo analitico in quanto ritengo che sia il bozzetto che più mi rappresenta: un unico soggetto con tante sfumature di carta.



Il Futurismo è un movimento artistico, letterario e politico che nasce in Francia, più precisamente il 20 febbraio 1909, anno nel quale venne Filippo Tommaso Marinetti pubblica sul quotidiano “Le Figaro” il primo Manifesto del Futurismo


A questo manifesto, ne seguirono altri inerenti alla musica, alla danza, allo spettacolo eccetera. E in particolare, i temi ricorrenti sono il pericolo, la ribellione, l’esaltazione della guerra che è igiene del mondo, volontà di distruggere i musei, l’audacia, la velocità, la distruzione della sintassi, l’eliminazione punteggiatura, l’utilizzo di verbi all’infinito eccetera

La caratteristica dei pittori futuristi che ne sottolinea la loro particolarità è la necessità di mettere lo spettatore al centro dell’opera con l’obiettivo di farlo partecipare attivamente.
Per questo, i pittori futuristi prediligono uno stile caotico, fantastico e provocatorio che abbraccia le ideologie del momento, che citate precedentemente, risultano essere la velocità, la macchina, l’aereo, il movimento e il generale delle macchine. Un esempio è l’opera di Giacomo Balla dal titolo Velocità astratta + rumore in cui le onde e il movimento alludono alla velocità dello spazio.

Gli artisti di conseguenza, riescono a rendere le loro opere dinamiche e simultanee.
Rispettivamente ne sono un esempio l’opera di Giacomo Balla dal titolo Dinamismo di un cane al guinzaglio e l’opera di Umberto Boccioni dal titolo Forme uniche nella continuità dello spazio


Durante il 1915 inoltre, Giacomo Balla e Fortunato Depero pubblicano la Ricostruzione futurista dell’universo con l’obiettivo di indirizzare le loro ricerche artistiche verso la composizione di opere in cui gli elementi di arredo creano uno spazio particolare. L’obiettivo è riuscire a contaminare il mondo esterno con oggetti e ambienti della vita quotidiana.



Danno origine al complesso plastico che nasce da un accostamento di tante pratiche artistiche diverse quali pittura, scultura, architettura, grafica ma anche poesia e musica.
Ne sono un esempio, l’opera di Fortunato Depero dal titolo Panciotti futuristi e l’opera di Giacomo Balla dal titolo Paravento con linea di velocità

Infine, nel 1929 venne pubblicato dai padri fondatori del movimento il Manifesto dell’Aeropittura futurista che metteva in evidenza, per l’appunto, la tecnica dell’Aeropittura che costituisce l’ultimo atto inventivo del Futurismo italiano. Come il nome stesso suggerisce, questa nuova arte fa riferimento al volo, alle visioni dall’alto e al dinamismo portato al suo massimo grado.
Ne sono un esempio l’opera di Gerardo Dottori dal titolo Primavera umbra e l’opera di Tullio Crali dal titolo
In decollo
Preparazione Al Progetto

Dopo aver realizzato il cubismo in una stanza facendo riferimento allo stile del cubismo analitico, la Prof.ssa Marrano ci ha proposto come seconda attività la realizzazione di due bozzetti inerenti al movimento del Futurismo.
Il primo step riguarda la scelta di due foto reali, da me s e e di conseguenza presenti nella galleria del mio telefono. In particolare, le indicazioni che ho dovuto seguire erano di trovare una fotografia che riprendesse un’opera futurista studiata nel corso del primo quadrimestre e successivamente sceglierne una personale.
Ho così deciso di selezionare come prima foto, quella raffigurante i miei due cani tenuti al guinzaglio da mio papà per avere un’analogia con l’opera di Giacomo Balla dal titolo e come seconda immagine personale, una di me da piccolina al mare mentre sono sospesa su un gioco in spiaggia.
Infine, nonostante per la prima fotografia ho riscontrato alcune difficoltà poiché i miei cani, giustamente, si continuavano a muovere e non mi permettevano di avere la giusta posizione di tutti i soggetti, lo stesso non posso affermarlo per quanto riguarda la seconda fotografia per la quale non ho riscontrato nessun tipo di difficoltà.

FASE PROGETTUALE
Il secondo step riguarda l’individuazione e il dowload di Picsart e Polish, due App gratuite che mi avrebbero permesso sovrapporre più volte le fotografie selezionate per creare il movimento togliendo pertanto la staticità alle immagini.
Successivamente, dopo l’approvazione della docente alle fotografie scelte, ho iniziato il terzo step caricando le foto sull’App Polish che mi ha permesso grazie alla sezione “Effetto – sovrapposizione” di dare ai soggetti delle fotografie dinamismo, simultaneità e movimento che risultano essere elementi chiave di un’opera futurista.
Progetto Il Mio Futurismo

Il quarto step riguarda la realizzazione di due bozzetti diversi inerenti al futurismo tenendo bene in considerazione quelle che sono le caratteristiche di questo movimento. Per questo, dopo aver visionato le opere principali dei padri fondatori del movimento artistico del Futurismo, ho dato forma ai due progetti a me richiesti.
1. FUTURISMO – progetto il mio futurismo
Come primo bozzetto, ho riprodotto l’azione di una mia vecchia foto a) Primo step: ho caricato la foto sull’App Polish per poi utilizzare la sezione “Effetto – sovrapposizione”; b) Secondo step: ho caricato per altre dieci volte la stessa fotografia diminuendo, per ogni singola immagine inserita, il livello di dissolvenza così da ottenere la successione dell’azione eseguita dai cani; c) Terzo step: dopo aver creato il movimento dell’immagine, ho utilizzato l’effetto specchio per rendere l’azione simmetrica; d) Quarto step: ho salvato e scaricato l’immagine finale; e) Risultato finale: trasformare una fotografia personale statica in dinamica.


Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio primo bozzetto è stato riuscire a dare dissolvenza e movimento alle immagini sovrapposte a quella di partenza al fine di ottenere un effetto naturale e reale.

2. FUTURISMO - progetto il mio futurismo
Come secondo bozzetto, ho riprodotto l’opera di Giacomo Balla dal titolo Dinamismo di un cane al guinzaglio.

f) Primo step: ho caricato la foto sull’App Polish per poi utilizzare la sezione “Effetto – sovrapposizione”; g) Secondo step: ho caricato per altre cinque volte la stessa fotografia diminuendo, per ogni singola immagine inserita, il livello di dissolvenza così da ottenere la successione dell’azione eseguita dai cani; h) Terzo step: ho salvato e scaricato l’immagine finale; i) Quarto step: ho impostato sull’immagine il filtro drammatico per avere colori più decisi e scuri così da rendere il mio lavoro il quanto più simile all’opera dell’artista Giacomo Balla; j) Risultato finale: nuovo dinamismo di un cane al guinzaglio realizzato partendo da immagine quotidiana del giorno d’oggi che è stata poi catapultata nei primi anni del Novecento.

Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio secondo bozzetto, così come per il primo, è stato riuscire a dare dissolvenza e movimento alle immagini sovrapposte a quella di partenza al fine di ottenere un effetto naturale e reale.
In conclusione ho deciso di scegliere come progetto finale del mio futurismo quella realizzata prendendo spunto dall’opera di Giacomo Balla dal titolo Dinamismo di un cane al guinzaglio in quanto ritengo che sia il bozzetto che più riesce a far capire l’azione di movimento antecedente e successiva dei miei due cani.
Infine, il titolo che ho deciso di dare all’opera è Bella e Jolie futuriste.


“Nonsenso” è l’affermazione che meglio delinea tutto il significato del Dada (o Dadaismo), un movimento che è tutto ed è nulla, è libertà di essere dada o di non esserlo del quale Hans Arp e Marcel Duchamp ne sono i padri fondatori.


Il Dada è un movimento artistico che nasce in Svizzera, e più precisamente a Zurigo nel 1916, anno nel quale alcuni eccentrici intellettuali di varia provenienza aprono il Cabaret Voltaire che allude all’esaltazione della ragion contro l’irrazionalità della guerra.

Il termine Dada, che non significa nulla, è stato inventato aprendo a caso un vocabolario tedesco – francese. Infatti, in Russo significa due volte “si”, in tedesco due volte “questo”, in italiano e in francese costituisce una delle prime parole che i bambini pronunciano.
La caratteristica dei pittori dadaisti è riscattare l’umanità dalla follia che l’ha portata alla guerra negando qualsiasi valore a un passato che diventa automaticamente e totalmente negativo.
In particolare, per fare ciò, occorre azzerare tutte le ideologie e tutti i valori. La società che è riuscita a produrre l’orrore del conflitto totale ha perso ogni sua credibilità.
Per questo, ci vuole un’arte nuova ed elementare che sia in grado di ridare agli uomini la forza di essere ancora uomini, e non folli assassini. Di conseguenza, l’opera d’arte non deve né triste, né oscura e non deve più rappresentare la bellezza che è morta perché appunto l’uomo con la sua intelligenza, è arrivato alla guerra.
Un esempio è l’opera di Hans Arp dal titolo Ritratto di Tristan Tzara che non può essere più analizzata proprio perché la critica moderna è morta.

Per questo, gli artisti con le loro opere hanno l’obiettivo di mettere in evidenza quanto fare arte non significa più mostrare bravura e competenze ma piuttosto essere in grado di scegliere e utilizzare un oggetto di tutti i giorni facendo però scomparire il suo vero significato.
Un esempio è l’opera di Marcel Duchamp dal titolo Fontana
In particolare, le direttrici ideologiche ed estetiche di riferimento del movimento artistico prima citate, sono state fornite nel 1918 da Tzara che scrisse il Manifesto Dada

Durante il 1913 inoltre, Marcel Duchamp sperimenta la tecnica del ready – made che verrà poi ripresa anche dall’artista Man Ray. Come il nome stesso suggerisce, questa nuova arte fa riferimento all’utilizzo di oggetti di vita quotidiana all’interno del campo artistico così da denaturarli dal loro contesto reale.

Nello specifico Marcel Duchamp, oltre a collocare oggetti di vita nelle sue opere, prende in considerazione anche opere già esistenti a cui vengono apportate delle modifiche.

Ne sono un esempio l’opera di di Man Ray dal titolo Cadeau e l’opera Marcel Duchamp dal titolo L.H.O.O.Q.

Infine, nel 1920 Man Ray tratta la tecnica Rayografica definita come un processo fotografico senza macchina fotografica. L’obiettivo è posare il negativo in un vetro su una carta fotosensibile alla luce di una piccola lanterna rossa sviluppando poi, in un secondo momento, le stampe tramite l’accensione della lampada a soffitto.

In questo modo, l’artista arrivava ad ottenere non una semplice silhouette degli oggetti, ma un’immagine deforma e rifratta dal vetro il cui risultato è simili, visivamente, ad una radiografia.
Ne sono un esempio delle foto più famose della storia di Man Ray sono la fotografia 1 e la fotografia 2.
Preparazione Al Progetto
Dopo aver realizzato Bella e Jolie futuriste facendo riferimento all’opera di Giacomo Balla dal titolo Dinamismo di un cane al guinzaglio, la Prof.ssa Marrano ci ha proposto come terza attività la realizzazione di due bozzetti inerenti al movimento del Dada.
Il primo step riguarda la scelta di due foto reali, da me scattate e di conseguenza presenti nella galleria del mio telefono. In particolare, le indicazioni che ho dovuto seguire erano di trovare una fotografia e contestualizzarla dal suo significato e/o funzione originale.
Ho così deciso di selezionare come prima foto, quella raffigurante il giradischi vintage della mia migliore amica e come seconda immagine, una raffigurante il Monte Cervino della Valle d’Aosta.


Infine, fortunatamente per nessuno dei due progetti ho riscontrato difficoltà grazie alla modernità delle App gratuite che si possono trovare e installare sul telefono e Ipad.
Fase Progettuale
Il secondo step riguarda l’utilizzo di Picsart, un’App gratuita che ho scaricato per l’attività del Futurismo precedente e che mi ha permesso di incollare, modellare, disegnare e inserire oggetti ed elementi esterni alle foto originali per associarle ad un nuovo contesto.
Successivamente, dopo l’approvazione della docente alle fotografie scelte, ho iniziato il terzo step caricando le foto sull’App Picsart che mi ha permesso grazie alla sezione “Aggiungi foto – modella” di applicare alle fotografie la tecnica del ready – made così da denaturarle dal loro significato reale.
Progetto Il Dada A Modo Mio
Il quarto step riguarda la realizzazione di due bozzetti diversi inerenti al dada tenendo bene in considerazione quelle che sono le caratteristiche di questo movimento. Per questo, dopo aver visionato le opere principali dei padri fondatori del movimento artistico del Dada, ho dato forma ai due progetti a me richiesti.
1. DADA – progetto il Dada a modo mio
Come primo bozzetto, ho denaturato la funzione di una fetta di limone collocandola come disco della piattaforma vintage musicale.


a) Primo step: ho caricato la foto sull’App Picsart per poi utilizzare la sezione “Aggiungi foto – modella”; b) Secondo step: ho cercato e scaricato da Internet la foto di una fetta di limone per poi delinearne la forma in modo che potesse coincidere in maniera perfetta con la forma circolare del disco sottostante; c) Terzo step: sempre attraverso la sezione “Aggiungi foto – modella” ho ripreso la foto di partenza per andare a contornare il fonorilevatore così da posizionarlo sopra la fetta di limone incollata precedentemente; d) Quarto step: ho salvato e scaricato l’immagine finale; e) Risultato finale: una nuova vita al giradischi vintage diventato moderno grazie all’introduzione della fetta di limone come disco musicale.
Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio primo bozzetto è stata riuscire a contornare e delineare gli oggetti in aggiunta così da non deformarli ma soprattutto così da ottenere un effetto naturale e reale.

2. DADA – progetto il Dada a modo mio
Come secondo bozzetto, ho denaturato la funzione del Monte Cervino rendendolo una montagna di zucchero a velo.


a) Primo step: ho caricato la foto sull’App Picsart per poi utilizzare la sezione “Aggiungi foto – modella”; b) Secondo step: ho cercato e scaricato da Internet la foto di un colino da cucina con zucchero a velo per poi delinearle la forma in modo che potesse dare l’idea che si stia spolverando per davvero la montagna; c) Terzo step: attraverso la sezione “Disegno libero” e grazie all’Apple Pencil ho realizzato la spolverata di zucchero a velo sulla montagna; d) Quarto step: ho salvato e scaricato l’immagine finale; e) Risultato finale: il Monte Cervino ricoperto di spolverate di zucchero a velo.
Sicuramente la difficoltà maggiore che ho riscontrato durante la creazione di questo mio secondo bozzetto è stata riuscire a riprodurre nel modo più veritiero la “cascata” di zucchero a velo tramite il disegno a mano libera.
In conclusione, ho deciso di scegliere come progetto finale del Dada a modo mio quello del Monte Cervino per l’impatto visivo che si ha nell’osservare il lavoro finale e soprattutto per i passaggi realizzati per la realizzazione complessiva.
Infine, il titolo che ho deciso di dare all’opera è Cervino inzuccherato.