Esplorazione un racconto di
Carola Susani
illustrato da
Alessandra Lazzarin
Carola Susani · Alessandra Lazzarin
Esplorazione
Alla festa dei cinquant’anni del papà di Lorenzo
i grandi erano scatenati.
Erano le cinque del pomeriggio. La festa era stata fatta così presto per noi, per permetterci di andare a dormire entro le dieci. Era stata fatta in un casolare in periferia per non dare fastidio ai vicini.
Ora si divertivano.
Lorenzo corse a chiamarci:
«Elisa ha scavalcato la palizzata ed è sparita».
Elisa lo faceva spesso, la folla la infastidiva, le veniva voglia di stare da sola. Non so perché ci preoccupammo. Scavalcammo la palizzata per andare a cercarla: Lorenzo, con la sua torcia, Giulia, Rayan ed io.
Scivolammo lungo la piccola frana.
Oltre la valle, si vedeva la città.
«Elisa!» chiamò Lorenzo. Sentimmo dei passi, come una corsa attutita dall’erba. Attorno a noi s’infittivano gli alberi. Si scendeva ancora. I passi non si sentivano più, ma ci accorgemmo di un frusciare di piante. «Elisa…» chiamavamo.
Il frusciare si fece più forte. Ci voltammo. Al centro di una piccola radura c’era un cucciolo di cinghiale. «Non toccatelo» sussurrò Giulia. «Di sicuro c’è vicino la madre.» Il cinghialetto, strusciando tra gli arbusti, raggiunse un grosso cinghiale.
Non ci muovemmo fino a che non si allontanarono. Di nuovo dei passi, veloci e lontani. «Elisaaaa…» ma lei non rispondeva. Proseguimmo sul sentiero. Camminando, ci eravamo scaldati.
L’erba qui profumava e anche la terra umida. Giulia si mise a correre per l’euforia, mi lanciai per prenderla e cademmo uno sull’altra.
Da lontano sentimmo chiamare, ma non capivamo chi chiamassero.
Continuammo a ridere e a rotolare.
C’era un rumore d’acqua, sembrava impetuosa. Un gabbiano lanciò un grido sopra le nostre teste. In lontananza si sentivano voci confuse nel frastuono dell’acqua. Doveva esserci un fiume. Scendemmo, l’erba era bagnata.
La torcia di Lorenzo ci illuminava la via.