I gemelli Templeton danno spettacolo

DANNO SPETTACOLO

AL SIG. LEMONY Snicket, SUPPONENDO che sia un lui – Ellis Weiner A Megan, Paxton e Charlie – Jeremy Holmes

I gemelli Templeton danno spettacolo di Ellis Weiner disegni di Jeremy Holmes traduzione di Paola Mazzarelli e Daniele Petruccioli ISBN 978-88-6145-763-8 Prima edizione italiana ottobre 2014 © 2014 Carlo Gallucci editore srl - Roma ristampa 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2017 2016 2015 2014 g a l l u c c i e d i t o r e . c o m The Templeton Twins Make a Scene testo © 2013 Ellis Weiner - illustrazioni © 2013 Jeremy Holmes Tutti i diritti riservati Pubblicato per la prima volta in lingua inglese da Chronicle Books LLC, San Francisco, California Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl da Longo spa (Bolzano) nel mese di settembre 2014 Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it Il bilancio dell’anidride carbonica generata da questo libro è uguale a zero. Le emissioni di CO2 prodotte per la realizzazione del volume, infatti, sono state calcolate da NatureOffice e compensate con progetti di rimboschimento, realizzati anch’essi da NatureOffice e finanziati in proporzione dall’editore. NatureOffice è una società di consulenza che studia e sviluppa strategie sostenibili per la salvaguardia del clima su base volontaria. È attiva in Europa e nel Nord e Sud America. Per saperne di più visita il sito www.natureoffice.com Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.

danno spettacolo SCRITTO DA

ELLIS WEINER

ILLUSTRATO DA

Jeremy Holmes

libro

t r a d u z i o n e d i Pa o l a M a z z a r e l l i e D a n i e l e P e t r u c c i o l i

INTRODUZIONE

P

ermettimi di presentarmi. Sono – come sai già – il narratore. Permetti inoltre che presenti te. Sei –

come io so già – il lettore. Sapevo che ci saremmo rivisti, anche se in realtà è più che probabile che io non ti abbia mai visto prima. E, a dire il vero, chiunque tu sia, che non ti veda nemmeno ora.

Questo è il secondo libro di una serie sui gemelli Templeton. Se hai letto il primo, sai due cose importanti: a) che sono stato costretto a scriverlo contro la mia volontà; b) che sono parimenti costretto a scrivere questo, anche se non ne ho molta voglia; e c) che non c’è nessuna “c)” perché ho detto solo due cose.

Nelle pagine che seguono incontrerai:

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1. ABIGAIL E JOHN TEMPLETON – i.d. (id est, che vuol dire “cioè”) i gemelli Templeton. Hanno 13 anni. Non sono gemelli identici (cioè il tipo di gemelli che si assomigliano moltissimo e sono sempre dello stesso sesso) ma gemelli diversi. Sembrano più che altro fratello e sorella, il che non guasta, perché è proprio quello che sono.

2. IL PROFESSOR ELTON TEMPLETON – Papà dei gemelli nonché famosissimo inventore di marchingegni geniali e a volte perfino utili.

CASSIE IL BUFFISSIMO CANE – Cassie è un fox terrier femmina a pelo liscio; è tutta bianca tranne un pochino di nero e di marrone qua e là. Ha piccole orecchie triangolari e la coda della forma e delle dimensioni, ma non del colore, di una carota. Come la maggior parte dei fox terrier, è totalmente assurda.

4. DAN D. DANN e DON D. DANN – Questi due fratelli, invece, sono gemelli identici. Hanno circa trent’anni. Dan D. Dann è un gran bell’uomo e veste con estrema eleganza.

INTRODUZIONE

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Don non è altrettanto bello. “Identico”, quando è usato per descrivere due gemelli, significa molto simile, non copia esatta l’uno dell’altro. A differenza di suo fratello, Don si veste in modo normale, checché voglia dire. Dan – come scoprirai tra poco – è il più “dinamico” dei due, il che è un modo gentile per dire che è il più prepotente.

Chi ha letto il primo libro sarà fuori di sé dalla gioia al pensiero che nel secondo incontrerà di nuovo tutte queste persone. Ma se (avendo immensamente apprezzato il primo) speri che in questo secondo la storia sia la stessa del primo, resterai deluso.

Non saresti l’unico. Sono deluso anch’io. Preferirei di gran lunga copiare il primo libro parola per parola piuttosto che dover inventare una storia completamente nuova per il secondo. Purtroppo non ho alternativa. Spero dunque che tu, lettore, apprezzerai la pena che mi do a pensare e scrivere tante parole nuove. Ma ne dubito.

E con ciò l’introduzione è finita. Spero ti sia piaciuta.

(Lo spero? Davvero? Mi sa di no). La cosa importante è che ormai avrai capito quello che qui non c’è.

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P ost f azione all’ introduzione

QUELLO CHE QUI NON C’È Q

uello che qui non c’è è il riassunto di quanto è successo in IgeThui. Se non hai letto il primo libro, o

lo hai letto ma lo hai dimenticato, non sai: 1. Perché Dan D. Dann odia tanto il professor Elton Templeton.

2. Come hanno fatto i gemelli Templeton ad avere Cassie, il buffissimo cane.

3. Quali sono gli hobby specifici dei gemelli.

4. I particolari relativi all’Elicottero Monoposto Portatile (EMP), geniale invenzione del professore.

5. I vari e brillanti stratagemmi con cui Abigail e John hanno messo i bastoni tra le ruote a Dan D. Dann e Don D. Dann (sì, “messo i bastoni tra le ruote”. E non vuol dire che i gemelli Dann hanno le ruote! È un’espressione figurata per dire “ostacolare”, “mettere in

difficoltà”… Tra l’altro è un’espressione bellissima, che dovresti usare tutti i giorni, come faccio io).

6. Cosa è stato fatto e cosa è stato detto, da chi, quando, come e perché.

Per informazioni su queste fondamentali questioni, ti suggerisco di consultare l’appendice. «Ma, narratore!» immagino che obietterà qualcuno. «Pensavo che l’appendice fosse una cosettina che abbiamo nella pancia e che a volte bisogna togliere. Un libro non può avere un’appendice!

Adesso tirerai fuori che ha, tipo, anche i reni, il fegato e tutto il resto?»

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Ma per favore! Non sono affatto impressionato da tanto sarcasmo. È vero, nel corpo umano c’è una cosa che si chiama “appendice”. Si tratta di un piccolo organo vicino a… sì, insomma, vicino agli altri organi più importanti.

L’appendice di un libro, invece, è una sezione alla fine che contiene utili informazioni di fondo. Un libro può addirittura avere più di un’appendice. Ecco due differenze tra l’appendice di un libro e l’appendice del corpo umano.

Interessante, vero? Fidati. È interessantissimo. E ora cominciamo il secondo libro vero e proprio1.

APPROFONDIMENTI 1. Dov’è la tua appendice?

2. Ne sei sicuro? Non l’avrai dimenticata nei jeans “buoni”?

3. Sì o Sì. Il narratore – e nessuno se ne sorprenderà – è splendidamente partito in quarta.

Anzi, in quinta. S S

quello che qui non c’è

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C a pi t olo 1

Vero inizio della vera storia

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O

h, no, John!» gridò Abigail Templeton al fratello.

«Sei brontosauri ballerini hanno rapito la nostra

cagnolina Cassie e vogliono portarla in Francia. A Parigi!»

«Dobbiamo mettergli i bastoni tra le ruote al più presto, Abby!» rispose John. «Ma prima, devo assolutamente farmi operare di appendicite2!»

I gemelli Templeton si erano trasferiti nella nuova casa da una settimana e già filava tutto liscio: andavano a scuola, tornavano a casa, facevano i compiti, si dedicavano ai loro hobby, si occupavano di Cassie (il loro buffissimo cane) e preparavano la cena. Poi finalmente venne sabato e il loro papà, il famoso professor Elton Templeton, li portò a visitare l’università dove era stato assunto da poco.

Quel giorno, dopo una colazione a base di frittelle surgelate e banane, i gemelli montarono in macchina con il loro (ancora e sempre) buffissimo cane e il papà li accompagnò al campus.

Se ti conosco, adesso stai pensando: “Ma perché ha aspettato tanto, il professore, per portare i gemelli a fare questo giro?” La domanda merita una risposta.

Oddio, mica lo so se la merita davvero, ma io te la do lo

capitolo 1: vero inizio della vera storia

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stesso. Così, per farti un favore. Quindi adesso mi devi un favore3.

Il professore non aveva ancora mostrato ai figli la nuova università perché aveva dovuto mettersi subito a lavorare sodo. Negli ultimi anni il college non aveva più abbastanza studenti e navigava in cattive acque. Proprio per questo avevano assunto il professor Elton Templeton, assegnandogli un compito urgentissimo e fondamentale: inventare un apparecchio talmente eccezionale e splendido che l’avrebbero voluto i college e le università di tutto il mondo. Contavano di rimettersi in sesto con i ricavi delle vendite.

Così, per tutta la prima settimana il professore era passato da una riunione all’altra, si era fatto venire una quantità di idee, aveva eseguito calcoli, disegnato schizzi e abbozzato progetti per la sua nuova invenzione.

L’università di cui parliamo si chiamava Teatral Accademia di Palcoscenico e Altre Scienze. Ma per far prima dicevano tutti “TAPAS”. Ora, io sono fra i pochi a sapere che la parola tapas, in spagnolo, sta a indicare certi stuzzichini serviti in piccole porzioni, su piccoli piattini, in piccoli (ma anche in grandi) bar e ristoranti, situati

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