G2kitchen Autunno 2010 num 1

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two

2 (love*food) anno I - autunno 2010 - numero 1

Slow sunday domenica mattina facciamo colazione insieme? SPEZIE E MERLETTI DOLCI PROFUMATI COME USCITI DA UNA VECCHIA SCATOLA | C’È OLIO E OLIO E NOI NE PROVIAMO UN PO’! |REPORTAGE DA SINTRA VICINO A LISBONA SI NASCONDE UNA PICCOLA PERLA |MELE D’AUTUNNO PROTAGONISTE DELLA TAVOLA | VIENI A GIOCARE CON LO GNOMO MESTOLO | UN GIRO A PARIGI ALLA SCOPERTA DEI CAFÈ GOURMAND ......E TANTO ALTRO ANCORA!


foto di Genny Gallo


Se fosse... “Se fosse un colore? Sarebbe l’arancio infuocato delle foglie degli alberi. Se fosse un sapore? Sa-

rebbe la zucca, impreziosita da qualche spezia per scaldarci e prepararci ai i primi freddi. Se fosse un oggetto? Sarebbe un bastone di legno per camminare, per andare nei boschi in cerca di funghi. Se fosse un momento della giornata? Sarebbe il crepuscolo, con la luce radente, le ombre nette, l’aria frizzante e le prime stelle nel cielo. Se fosse un rumore? Sarebbe il fruscio delle foglie sotto ai piedi e il vento tra i rami. Se fosse un odore? Sarebbe il profumo della prima legna

bruciata nel camino e l’odore intenso del sottobosco. Se fosse un personaggio di fantasia? Sarebbe uno gnomo, affaccendato a fare scorte di frutti e radici da nascondere nei tronchi cavi del bosco. Se fosse una sensazione? Sarebbero le prime maniche lunghe, le prime sciarpe avvolte al collo e il loro tepore morbido e rassicurante. … e se fosse una stagione?

Ma è ovvio, è

l’autunno! un nuovo inizio,

un nuovo entusiasmo, una voglia di essere creativi e di lasciarsi cullare dei nuovi profumi e dai sapori caldi della stagione più colorata dell’anno! “ Giulia G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 3


grazie “Poche

poche

parole,

anzi

una

sola.

Grazie!

Per l’accoglienza che ci avete dato,

che ha

reso leggero il lavoro fatto questo mese per sfornare caldo e fragrante Con tante

ricette

questo primo numero completo.

e tante

foto pensate apposta

per voi che ci avreste letto… Ve l’avevamo detto che sarebbe stato ricco… Prima partiamo facendo colazione tutte insieme, una dome-

nica mattina… Poi con un salto voliamo a Sintra, per un piccolo viaggio sull’Oceano. Intanto sfogliamo anche un libro, uno di quelli che Alessandra ci presenterà ogni volta, uno di quelli garantiti. Un batter di ciglia e siamo a Londra, e poi a far merenda in un cafè parigino, o a Monaco, a gustare una bionda

birra. E poi senza rendercene conto siam catapultati tra le verdi colline toscane, che prima di imbiondire per l’autunno, ci regalano l’oro dell’olio. E mentre mordicchiamo una

mela, possia-

mo già pensare a un’idea per la cena. O magari concludere la giornata con una bella zuppa calda, magari di nocciole, con un nuovo amico, Mestolo... Insomma..sfogliatelo questo numero..

noi ce l’abbiamo messa tutta come sempre … e voi, cosa ne dite?” Genny


foto di Genny Gallo


foto di Elga Cappellari


Sommario SE FOSSE Giulia Scarpaleggia

______ 3

GRAZIE Genny Gallo

______ 5

CHI SIAMO

______ 8

SLOW SUNDAY RICETTE LENTE PER LA DOMENICA MATTINA

______ 11

SPEZIE E MERLETTI 5 SPEZIE FAMOSE PER 5 COCCOLE GOLOSE

______ 28

QUINTO WORLD BREAD DAY PANE DI SEGALE E CUMINO

______ 41

RUBRICA A SCUOLA DI PHOTOFOOD

______ 42

C’È OLIO E OLIO UN VIAGGIO GASTRONOMICOIN ITALIA SULLE NOTE DI ALCUNI DEI MIGLIORI OLI DOP ITALIANI

______ 46

RUBRICA L’ORTO DI CLAU

______ 55

TRE SEMPLICI IDEE PER UNA CENETTA AUTUNNALE

______ 56

RUBRICA BELLO E INFALLIBILE OVVERO COME ARGINARE I DANNI DELLE COOK-BOOKS VICTIMS CON UNA LISTA DI TITOLI A COLPO SICURO

______ 60

UN GIRO A PARIGI ALLA SCOPERTA DEI CAFÈ GOURMAND

______ 62

REPORTAGE DA SINTRA VICINO A LISBONA SI NASCONDE UNA PICCOLA PERLA

______ 72

RUBRICA PAPAVERI E PAPERE CONOSCI MESTOLO E LA SUA GUSTOSA ZUPPA DI NOCCIOLE

______ 78

MELE D’AUTUNNO PROTAGONISTE DELLA TAVOLA

______ 86

UNA BIONDA AL BUFFET UN MENU’ TUTTO SPECIALE CON LA BIRRA PER PROTAGONISTA

______ 95

RUBRICA SIMPLY LONDON BENVENUTI AL BOROUGH MARKET

______ 104

CREDITS

______ 107

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 7


Chi siamo GENNY GALLO

Studentessa, moglie, lavoratrice e sognatrice....con tante idee per la testa, forse a volte troppe, con sempre cento cose da fare, ma mille da progettare, anche quando dovrei fermarmi non ci riesco davvero…Dal 2009 gestissco il blog Al cibo commestibile, mio piccolo rifugio dove immortalare e mostrare i frutti delle mie due passioni, la fotografia e la cucina.

http://www.alcibocommestibile.com

SILVIA LUPPI

La Fotografia, oltre ad essere il mio lavoro, è anche la mia passione più grande. Reportage, architettura, still life..... ogni sfaccettatura mi affascina! La mia voglia di imparare e scoprire ogni stile mi ha portato ad avvicinarmi anche al mondo del Food e ad aprire un mio blog su internet. Inizialmente era nato tutto come un gioco, un diario di cucina e di ricordi, ma la passione cresceva ogni giorno di più, spingendomi a studiare seriamente questa strada che mi sta regalando molte soddisfazioni e che mi da la possibilità di mettermi alla prova quotidianamente vivendo esperienze diverse che mi fanno crescere personalmente e professionalmente.

http://basilicoepinoli.blogspot.com

EDDA ONORATO

Vivo a Parigi da qualche anno. Di padre italiano e di madre francese, sono cresciuta in mezzo ai sapori ed ai profumi di queste due magnifiche culture gastronomiche. Appassionata-ossessionata di cucina e di tutto cio’ che gira intorno al cibo, gli ingredienti, la loro storia...mi sono recentemente innamorata della fotografia ed in particolare della fotografia culinaria. Sono l’autrice del blog bilingue (francese e italiano) Un déjeuner de soleil, una colazione di sole, (espressione francese che significa qualcosa d’effimero) dove condivido le mie scoperte, i miei esperimenti e i miei piatti nell’attesa d’invitare tutti ad una degustazione su un terrazzo pieno al sole. Collaboro con case editrici come autrice di ricette e fotografa.

http://undejeunerdesoleil.com/

TIINA RINKINEN

Sono Tiina Rinkinen , editor , fotografa e blogger, vivo in Finlandia e sono autrice di Sparklinink, food&home blog dedicato alla mia passione per il cibo e il simple living, uno stile di vita caratterizzato dall’abbandono del superfluo. I miei piatti sono ispirati dalla freschezza degli ingredienti di stagione e dalla semplicità della cucina scandinava. Divertirmi sperimentando nuove ricette, cucinare con ingredienti semplici e di qualità, e ritrovarmi intorno alla tavola a gustarli con parenti e amici è cio’ che rende speciale quello che preparo.

http://www.sparklingink.com/

ALESSANDRA GENNARO

Ho imparato a leggere su vecchi Topolino, ai tempi dell’asilo- e da allora non ho più smesso. Negli anni, i libri sono diventati una parte di me, il mio basso continuo, la spina dorsale della mia vita, la cassa di risonanza dei miei incontri e delle mie passioni. Fra queste, quella per la cucina, nata fra le quattro mura di casa e poi cresciuta, in un dilatarsi di spazi, prima fisici e poi virtuali, dalla biblioteca tematica al blog. Quarantaquattro anni, genovese, sempre in giro per il mondo, dedico il tempo che avanza dagli impegni della famiglia e della professione a leggere, scrivere e parlare di cibo, ora negli ambiti più ufficiali dell’editoria, ora in quelli più domestici della mia cucina, da sempre luogo di sperimentazioni culinarie più o meno riuscite. Da oggi, lo farò anche da qui, ripercorrendo la storia di una passione attraverso i suoi protagonisti, dai più insigni ai meno famosi che, con la loro curiosità, il loro entusiasmo e la loro voglia di osare hanno permesso alla cucina di diventare quello che oggi è: un luogo di incontro, di scambio, di confronto, che trae dalle radici del suo passato la linfa per rinnovarsi ogni giorno, nel presente.

http://menuturistico.blogspot.com/

SARKA BABICKA

Vivo a Londra dal 2008 , dove mi occupo di fotografia e foodstyling , Ma sono nata e cresciuta a Praga, nella Repubblica Ceca. La mia passione per la fotografia è nata con il primo scatto fatto per il mio blog di cucina Cook Your Dream , circa un anno fa. Amo gli impasti, la cucina, i viaggi e la fotografia.

http://www.cookyourdream.com/

8 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


GIULIA SCARPALEGGIA Sono sempre vissuta in campagna: la Toscana è la mia vita quotidiana e il paesaggio che vedo dalla finestra della mia camera ogni mattina. La mia prima e più forte passione sono la lingua Inglese e i paesi stranieri. Ho sempre amato viaggiare e scoprire nuove culture attraverso le tradizioni culinarie e le esperienze delle persone. Ho quindi cominciato a guardare la mia terra attraverso gli occhi degli stranieri e ho scoperto un nuovo punto di vista, nuovi colori, emozioni fresche e primitive, sapori genuini e profumi ipnotici. Mi sono profondamente innamorata della visione che gli stranieri hanno della Toscana! Da qui nasce il mio blog, Juls’Kitchen, una somma delle mie passioni – la cucina e l’Inglese – dove sensazioni opposte ed esperienze contrastanti trovano un equilibrio perfetto e delizioso.

http://www.julskitchen.com/

ALICIA MANAS

Mi chiamo Alicia, sono spagnola però da 5 anni abito a Milano. Una laurea in lingue e l’amore mi hanno portato in Italia, un amore che si è ampliato verso la fotografia e la cucina italiana. L’interesse per la cucina arriva da lontano, da quando avevo 10 anni e mia mamma mi comprò i primissimi libri di cucina che ancora oggi ho ed utilizzo per alcune ricette leggendarie. Con l’arrivo di internet e la blogosfera mi sono sempre appassionata di più. Due blog (uno in italiano ed uno in spagnolo), e tante foto su Flickr, di cibo e non, sono il risultato di questa avventura.

http://erborina.blogspot.com - http://amiloquemegustaescocinar.com

CLAUDIA SCARPALEGGIA

Mi chiamo Claudia, ho vent’anni e studio Tecnologie Alimentari all’Università di Firenze. Ho scelto questo indirizzo perché sono incuriosita da tutto quello che riguarda il cibo, dalla coltivazione biologica, allo studio delle sue proprietà chimiche… e ovviamente mi piace mangiare cose buone e sane! Oltre a questo, amo viaggiare, fare fotografie e sono appassionata di trekking. Vi aggiornerò ad ogni stagione su cosa potete piantare e raccogliere, se anche voi volete il vostro orticello, e su tutte le proprietà salutari delle vostre verdure fresche!

ELGA CAPPELLARI

Mi chiamo Elga, italianissima, 37enne mamma di tre bambini e appassionata di cucina, semplicemente un’appassionata autodidatta. Credo “nel siamo quello che mangiamo” perciò mi diverto a sperimentare e indirizzare i miei figli a una cultura gastronomica che li stimoli alla ricerca del gusto. Folgorata dalla fotografia, adoro immortalare quello che colpisce i miei occhi e che mi emoziona, sia in cucina che durante i nostri viaggi. Cuoca a domicilio a tempo perso, gestisco il mio blog Semi di papavero, con dedizione ed entusiasmo, perchè in esso ho trovato la mia giusta dimensione.

http://www.semidipapavero.net/

CAROLINA CENNI

Mi chiamo Carolina ed ho 27 anni. Sono nata e cresciuta a Firenze, ma adesso vivo a Londra. Ufficialmente mi sono laureata in Sociologia e collaboro con un giornale. Ufficiosamente, invece, mi trovate costantemente in cucina con mani e pensieri “in pasta” tra spezie, farine, bilance e il mestolo, che è la mia bacchetta magica. Il mio blog “Semplicemente Pepe Rosa” è nato nell’aprile del 2009 e rappresenta una buffa collezione di racconti, fotografie e ricette. Il mio blog è il modo per condividere il cibo con tutti voi, che è una delle cose che mi rendono più felice in assoluto…

http://www.semplicementepeperosa.com/

CHIARA BIAGIONI

Sono Chiara, per molti Kia... potrei dirmi un grafico, una decoratrice, di tutto e con tutto, un’ aspirante pittrice o un’impiegata col compromesso della testa tra la nuvole e la voglia di muovere le mani o semplicemente una mamma...o forse tutte queste cose insieme!! Mi piace esprimermi usando ogni mezzo che la creatività mette a disposizione, che siano fascinosi pennelli o un freddo mouse, che siano pentole e padelle o tessuti e fili! Creatrice di grafiche per blog e siti web, mi lancio con pazienza ed entusiasmo in questa nuova avventura!

http://www.kiabia.it/

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 9


... con tutta la dolce lentezza della domenica mattina...


Slow Sunday

UNA RICETTA LENTA PER LA DOMENICA MATTINA

“Svegliarsi tardi, un po’ svogliati con la sensazione di una giornata di libertà, fuori dal tempo, che ci appartiene pienamente. Guardare fuori dalla finestra la città che magicamente si riposa, le persone che camminano lente, vanno con calma alla boulangerie poi si siedono a prendere un caffè fuori, anche se fa’ freddo. Scendere al mercato (perché manca sempre qualcosa) dal fromager a comprare le uova, il burro candido e fresco e qualche formaggio per la sera. Qualche volta, tornando, si finisce di far lievitare e cuocere la brioche per offrirla calda e fragante ai nostri cari ancora insonnoliti. Non importa se la domenica il tempo è un po’ grigio (come spesso a Parigi), anzi m’invoglia ad impastare, fare il pane, gironzolando per casa mentre la pasta lievita o cuoce. Pranziamo tardi, preparo piatti più slow come una pasta all’uovo, un arrosto o qualcosa di più impegnativo che avevo voglia di provare da tempo. Il pomeriggio si chiacchera, si ride, si legge davanti ad una tazza di tè, si fanno progetti per il futuro, per le prossime vacanze... La sera, la lentezza e la pigrizia prendono il sopravvento. Si cena con una zuppa o del formaggio con l’insalata (alla francese). Poi, se ho ancora un po’ d’allegra energia domenicale preparo dei biscotti per la prossime colazioni. E cosi’ si va’ dolcemente a dormire, la casa piena di profumi ...” Edda

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Granola con La Slow Sunday di Giulia...

yogurt

Slow Sunday 12 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

FOTO E RICETTE A PAGINA 22 DI GIULIA SCARPALEGGIA

“Dal lunedì al venerdì in ufficio, calcolando tempi, incastri, attività, passaggi e ora d’aria, per poter spremere il massimo da ogni singolo attimo. Poi nel weekend i tempi si allungano, rallentano, e riscopro il piacere di fare, costruire, usare il tempo per riflettere e godere proprio del tempo che si srotola davanti. La colazione, di solito fatta con un occhio all’orologio e uno alla lista delle cose da fare, si trasforma in un momento divertente, in cui è bello giocare e comporre secondo l’ispirazione del momento un vasetto di coccole dolci e fruttate. Basta poco: granola home made, composta di frutta e yogurt naturale!”


Ciambella con gocce di cioccolato La Slow Sunday di Genny...

FOTO E RICETTE A PAGINA 22 DI GENNY GALLO

“Il risveglio, la colazione. Un po’ come rinascere ogni mattina. E la domenica, quando il tempo per una volta non è tiranno, cercare di svegliarlo con il profumo di vaniglia che esce dal forno e si mescola a quello del caffè , mi sembra il più dolce dei modi…”

Slow Sunday G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 13


Cremaalldi yogurt e rose con fichi freschi La Slow Sunday di Carolina...

“Quando penso alla colazione della domenica penso alla frutta.

Slow Sunday 14 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

FOTO E RICETTE A PAGINA 22 DI CAROLINA CENNI

La frutta fresca è il simbolo per eccelleza della mia “slow sunday”. Avere il tempo di scegliere la frutta migliore, lavarla, tagliarla e disporla su un bel piatto da portata mi rende felice e mi fa sentire in vacanza…”


Tostadas

La Slow Sunday di Alicia...

“Le tostadas sono il modo più tradizionale di fare colazione nel centro-sud della Spagna ed un’alternativa gustosa e salutare ad altri tipi di colazione a base di brioches confezionate od altri dolci calorici.

FOTO E RICETTE A PAGINA 22 DI ALICIA MANAS

Si tratta semplicemente di baguettine di pane casereccio tagliate per metà, tostate ed accompagnate di “ripieni” dolci o salati, dipende come ci si sveglia la mattina!”

Slow Sunday G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 15


Torta alle banane La Slow Sunday di Silvia...

Slow Sunday 16 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

FOTO E RICETTE A PAGINA 22 DI SILVIA LUPPI

“La domenica mattina è giusto coccolarsi con un dolce risveglio! Mmmmm, ma che profumo arriva dalla cucina?! L’ inconfondibile aroma del caffè e la dolce fragranza della torta alle banane e cereali! Una buona giornata assicurata!”


Biscotti da inzuppo La Slow Sunday di Elga...

“Quando ero una bambina mi ritrovavo spesso attaccata alla gonna di mia mamma per chiederle “Facciamo i biscotti?”, sapevo quanto lei amasse cucinare e che avrebbe ceduto alle mie lusinghe placida e sorridente.

FOTO E RICETTE A PAGINA 23 DI ELGA CAPPELLARI

Trovo ancora oggi che preparare i biscotti in casa sia un piacere deliziosamente terapeutico.”

Slow Sunday G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 17


Uova in camicia

con salmone affumicato su baguette croccante La Slow Sunday di Sarka...

Slow Sunday 18 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

FOTO E RICETTE A PAGINA 23 DI DI SARKA BABICKA

“Le tranquille domeniche mattina a casa sono l’occasione ideale per fare una colazione che sia una un modo per coccolarsi, cosa che non c’è tempo di fare durante la settimana. Prova a sgranocchiare la baguette fragrante e croccante con il tuorlo d’uovo caldo che scorre su una fetta di salmone affumicato per dare alla tua giornata un inizio perfetto. ”


Plum cake al limone e ai semi di papavero La Slow Sunday di Alessandra...

FOTO E RICETTE A PAGINA 23 DI ALESSANDRA GENNARO

“Per il resto del mondo, è il dolce perfetto per l’ora del tè. Per me, è il comfort food per eccellenza: perchè è facile da preparare, riesce sempre, basta un tocco di creatività per renderlo ogni volta nuovo e diverso. E poi, riempie di profumo tutta la casa. Insomma, un’iniezione di ottimismo che sa di buono. E quale miglior modo, per iniziare la giornata?”

Slow Sunday G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 19


Briochine alla crema e cioccolato La Slow Sunday di Edda...

Slow Sunday 20 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

FOTO E RICETTE A PAGINA 24 DI EDDA ONORATO

“Svegliarsi con il delizioso profumo della brioche sospeso nell’aria per poi affondare nel dolce dai sapori intramontabili. Piccoli momenti di felicità che riconciliano con il mondo. ”


Pancake

alla ricotta e mele con sciroppo d’acero La Slow Sunday di Tiina...

FOTO E RICETTE A PAGINA 24 DI TIINA RINKINEN

“Questi pancakes alla ricotta sono l’ideale per una rilassante prima colazione domenicale o per un brunch. Le mele con lo sciroppo d’acero e un pizzico di cannella sono il sapore di questa stagione”

Slow Sunday G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 21


Slow Sunday

UNA RICETTA LENTA PER LA DOMENICA MATTINA

Granola con yogurt

Composta di mele al cardamomo Ingredienti: 2 Mele Golden Stark - 50 g di Zucchero - Cardamomo, circa 10 bacche - il succo di ½ limone Procedimento: Sbucciare le mele e tagliarle a cubetti di circa 1 cm di lato. Schiacciare le bacche di cardamomo in un pestello. Metterle in un tegamino mele, zucchero e cardamomo e bagna con il succo di mezzo limone. Cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Spegnere e lasciar raffreddare. Granola al cacao Ingredienti: 300 g golden syrup - 300 g di fiocchi di cereali misti (avena, frumento, orzo, segale, riso, farro, germe di grano) - 100 g di semini misti (lino, sesamo, girasole) - 100 g frutta secca (pistacchi, noci) 2 cucchiai di olio di girasole - 2 cucchiai di cacao olandese amaro - 100 gr di cocco in scaglie Scaldare il forno a 160°C. Mescolare tutti gli ingredienti tranne il cocco in una ciotola ampia. Distendere la granola su una teglia foderata di carta da forno. Mettere in forno e cuocere per circa 40 minuti, mescolando spesso con un cucchiaio per far sì che i pezzetti di granola non si appiccichino fra loro. Togliere dal forno e lasciar raffreddare, poi aggiungere il cocco in scaglie. Si conserva per giorni in un contenitore ermetico.

Ciambella con gocce di cioccolato

Ingredienti: 70 g burro morbido - 170 g zucchero - 2 uova 180 g farina 00 - 70 g fecola - 250 ml panna - 1 bustina di lievito - 1 cucchiaino di estratto di vaniglia - 100 g gocce di cioccolato infarinate

Crema di yogurt

alle rose con fichi freschi

Impastare il burro con lo zucchero fino ad avere un composto spumoso.Unire le uova intere una per volta e montare a lungo. Setacciare la farina con la fecola e il lievito. Unire al composto di burro e uova , alternandoli, un po’ di panna e un po’ di farina, continuando a montare con le fruste.

Ingredienti: 300 g di yogurt naturale 4 fichi rossi 4 cucchiaini di sciroppo di rose Preparare due ciotoline individuali con lo yogurt fresco. Irrorarle con lo sciroppo di rose. Lavare i fichi e tagliarli. Disporli sopra lo yogurt e servire subito.

Alla fine mescolare anche le gocce di cioccolato infarinate e mettere in uno stampo da ciambella. Cuocere in forno caldo a 170°C statico per circa 40/45 minuti.

Tostadas

Ingredienti: Pane casereccio - Burro - Confetture varie - Pomodoro fresco - Olio d’oliva EVO - Sale Tostare le fette di pane e preparare le tostadas dolci con del burro o burro e marmellata. Invece per le tostadas salate grattugiare del pomodoro fresco e disporlo sulle tostadas con olio d’oliva e sale oppure condire semplicemente con olio e sale. In Spagna anche le tostadas salate si mangiano a colazione con una spremuta d’arancia ed un bel caffelatte.

22 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

Torta alle banane

Ingredienti: 80 g di burro - 100 g di zucchero - 2 uova - 200 g di farina - 2 manciate di cereali - 1 cucchiaino di lievito - latte quanto basta per rendere il composto denso - 2 banane Mescolare lo zucchero, le uova e il burro morbido. Aggiungere la farina e i cereali. Versare il latte e mescolare bene finché il composto non risulterà omogeneo e denso. Aggiungere il lievito e le banane tagliate a pezzetti. Versare il composto in uno stampo per torte, precedentemente imburrato, oppure in stampini monoporzione. Decorare la superficie con delle fette di banana, infornare a 180° per 30 minuti. (controllare la cottura!)


Biscotti da inzuppo

Ingredienti: 300 gr di farina - 125 gr di burro - 125 gr di zucchero - 2 uova intere - 2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio - Latte per spennellare - Sale Rompo le uova nella terrina

per una magia da vera fatina

aggiungo due etti di bianca farina! Mescolo piano, mescolo forte

E della credenza si apron le porte Entrano in scena i giullari di corte Un dolce mieloso e cacao polveroso Cascano dentro nella terrina

E della cucina io son la regina! Accidenti dimenticavo!

Sono ancora una bambina e perciò principessina!!!

Versare la farina a fontana sul piano di lavoro. Mettere al centro lo zucchero, il burro freddo a pezzetti, un pizzico di sale, le uova e l’acqua di fiori d’arancio. Impastare fino ad ottenere una palla di consistenza liscia e compatta. Avvolgere in carta pellicola e mettere a riposare in frigorifero per mezz’ora. Riprendere la pasta stenderla in un rettangolo dello spessore di ½ cm, e con uno stampino Ricavare i biscotti. Disporre i biscotti su una teglia ricoperta di carta oleata, bucherellare la superfice con i rebbi di una forchette e spennellare con il latte. Infornare a 180° per 12 minuti.

Uova in camicia

con salmone affumicato su baguette croccante

Ingredienti per 2 persone : 2 uova - 1 cucchiaio di aceto - ¼ cucchiaino di sale - 2 cucchiai di panna fresca - 1 piccola baguette - 100 g di salmone affumicato una manciata di foglie di insalata mista - 1 cucchiaino di erba cipollina fresca, tritata Portare una pentola di acqua a ebollizione su fuoco alto, aggiungere l’aceto e il sale. Aprire l’uovo e versarlo in una ciotola di piccole dimensioni. Quando l’acqua bolle, abbassare la fiamma e mescolare l’acqua con un cucchiaio. Mentre l’acqua continua a girare, far scivolare l’uovo con cura in acqua. Ripetere con il secondo uovo. Cuocere le uova per 3 minuti. Togliere con un mestolo forato e scolare su carta da cucina. Nel frattempo, tagliare la baguette e metà e tostarla leggermente. Stendere un cucchiaio di panna fresca su ciascuna metà della baguette e mettere il salmone affumicato e le foglie di insalata sulla parte superiore. Quando le uova sono cotte, metterle sopra il salmone e cospargere con erba cipollina fresca.

Plum cake al limone e ai semi di papavero

Ingredienti per uno stampo da 1lt: 250 g di burro a temperatura ambiente - 250 g di zucchero semolato - 250 g di farina 00 - 4 uova medie - mezza bustina di lievito vanigliato - la scorza grattugiata di un limone - 2 cucchiaini di succo di limone fresco - semi di papavero a piacere; per la glassa al limone 250 g di zucchero a velo - qualche goccia di succo di limone Accendere il forno a 180 gradi, modalità ventilata Montare il burro con lo zucchero e aggiungere le uova, ad una ad una, sempre montando. Aggiungere la scorza di limone, il succo, i semi di papavero e, in ultimo, la farina e il lievito setacciati. Imburrare uno stampo da plum cake della capacità di un litro, versarvi il composto ed infornare per 45 minuti. Se la superficie dovesse scurire, coprirla con un foglio di carta stagnola. Lasciar raffreddare prima di sformare e, se piace, guarnire con una glassa al limone, preparata mescolando lo zucchero a velo con del succo di limone, versato goccia a goccia, fino ad ottenere la consistenza desiderata.

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 23


Slow Sunday

UNA RICETTA LENTA PER LA DOMENICA MATTINA

Briochine cremaalla e cioccolato

Ingredienti: Per la brioche: 250 g di farina ricca di glutine (manitoba) + un po’ per lavorare - 5 g di sale - 25 g di zucchero - 10 g di lievito fresco 25 ml d’acqua tiepida - 1 uovo + 1 uovo per spennellare - 100 ml di latte Per la crema pasticciera: 250 ml di latte - la polpa di un baccello di vaniglia - 3 tuorli d’uovo - 60 g di zucchero - 25 g d’amido di maïs (Maizena) o di farina di riso - 20 g di burro - gocce di cioccolato La vigilia. Sciogliere il lievito nell’acqua e lasciar fermentare per una decina di minuti finché si forma una schiumetta in superficie. Mescolare la farina, il sale e lo zucchero. Formare una fontana, versare al centro il lievito con l’acqua e l’uovo. Cominciare a lavorare aggiungendo a poco a poco il latte. Impastare per una decina di minuti, meglio con un robot da cucina, finché il tutto diventa liscio, elastico, omogeneo e non si attacca più alle pareti (o alle mani). Eventualmente aggiungere un po’ di farina. Formare una palla, coprire di pellicola un po’ infarinata o con un panno umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido (intorno ai 25°C) senza correnti. Deve raddoppiare di volume. Riprendere la pasta, schiacciarla con le mani in modo che si sgonfi e riacquisti il suo volume iniziale. Stendere un rettangolo d’un paio di centimentri d’altezza. Coprire di pellicola e riporre in frigorifero tutta la notte (se non si ha tempo

bastano circa tre ore). Preparare la crema pasticciera (la vigilia o il giorno stesso). Portare a bollore il latte con la polpa del baccello di vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero e la maizena. Versare sopra la metà del latte caldo e mescolare in modo che lo zucchero si sciolga. Riversare tutto nella pentola con il latte restante e portare nuovamente a bollore per 2 minuti senza mai smettere di mescolare. Spegnere e incorporare il burro. Versare la crema pasticciera in una ciotola, coprire di pellicola a contatto (vale a dire direttamente sulla crema in modo che non stia a contatto con l’aria) e mettere in freezer per una ventina di minuti. Poi conservare in frigorifero fino al momento dell’uso. Riprendere l’impasto della brioche dal frigorifero. Stendere con il mattarello a forma di rettangolo di mezzo centimetro di spessore. Spalmare la crema pasticciera, cospargere di gocce di cioccolato e arrotolare nel senso del lungo per ottenere un salsicciotto. Coprire di pellicola e mettere in freezer un quarto d’ora circa. Tagliare il salsicciotto a fettine di 2 cm di larghezza. Far lievitare nuovamente le fettine per una mezz’ora (devo quasi raddoppiare di volume). Scaldare il forno a 180°C. Spennellare le briochine d’uovo sbattuto poi cuocere per una ventina di minuti finché diventano dorate. Servire tiepido. Si conservano bene 1 giorno chiuse in una busta.

Nota: la pasta brioche si puo’ tranquillamente surgelare giorni prima, dopo la prima lievitazione. E’ necessario stenderla su una teglia e coprirla di pellicola a contatto diretto. Basterà poi scongelarla in frigorifero per una notte e procedere come da ricetta. Volendo si puo’ surgelare anche il salsicciotto di brioche ripiena, avendo cura di scongelarlo per una notte in frigorifero. E’ preferibile comunque preparare la crema pasticciera e farcire la brioche il giorno stesso, rimane più gustosa!

Pancake

alla ricotta e mele con sciroppo d’acero

Ingredienti Per 4 persone: 250 g ricotta - 125 ml di latte - 2 uova, separate - 100 g di farina - 1 cucchiaino di lievito in polvere - olio per la teglia 2 cucchiai di burro - 3 mele - 125 ml sciroppo d’acero - 1 / 2 cucchiaino di cannella Separare i tuorli e albumi. Montare la ricotta con latte e tuorli d’uovo. Mescolare farina e lievito e aggiungerli nella pastella. In un piatto a parte, sbattere i bianchi d’uovo fino a che non sono spumosi. Unire gli albumi al composto di ricotta e uovo e mescolare fino a quando non è tutto amalgamato. Mettere una cucchiaiata di pastella in una padella larga e oliata. Cuocere da entrambi i lati fino alla doratura. Mentre si stanno cuocendo le frittelle, preparare le mele. Scaldare il burro in una padella a fuoco medio. Tagliare le mele più sode a spicchi sottili e metterle nella padella. Agiungere 1 cucchiaio di sciroppo d’acero. Saltare le mele per 5 minuti fino a che non diventano morbide e appiccicose. Aggiungere lo sciroppo rimanente e la cannella. Versare con un cucchiaio mele e sciroppo sui pancakes e servire caldo.

Foto e ricette , in ordine di comparizione, di: Giulia Scarpaleggia (Granola); Genny Gallo (Ciambella alle gocce di cioccolato); Carolina Cenni (Yogurt ai fichi e rose); Alicia Manas (tostadas); Silvia Luppi (torta alla banana); Elga Cappellari (Biscotti da inzuppo); Sarka Babicka(Uova in camicia con salmone ); Edda Onorato (Briochine alla crema e cioccolato); Tiina Rinkinen (Pancake alla ricotta e mele).

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... Buona Colazione.



foto di Edda Onorata


Spezie e Merletti 5 spezie famose, ma non proprio di casa nostra, declinate con lo zucchero a creare delle piccole coccole golose‌

Testi e foto di Genny Gallo

http://www.alcibocommestibile.com


Crema di castagne all’anice stellato

Crema cotta con cannella e cioccolato fondente 85%

Muffin di carote senza grassi, con nocciole e cardamomo

Trancetti di cioccolato bianco, vaniglia, pistacchi e arancio.

Tartellette con crema al limone e zenzero G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 29


Crema di castagne all’anice stellato Dolce tanto semplice quanto gustoso, del resto cosa non si sposa bene con l’anice stellato?

Ingredienti per due coppe grandi: 200 ml panna 150 ml crema di marroni mezzo foglio di colla di pesce 2 bacche di anice stellato un cucchiaio di crema di cioccolato

Procedimento: Far bollire la panna con l’anice stellato.Far riposare almeno 30 minuti , togliere l’anice e lasciare raffreddare .Sciogliere la gelatina lasciata ammorbidire in acqua fredda, passandola a microonde con un cucchiaio di crema di marroni.Unirla poi al resto della marmellata .Montare la panna lucida, unirla con delicatezza alla crema di marroni. Sporcare una coppa con un po’ di cioccolata, riempire con la crema e far riposare in frigorifero.

Anice stellato

La sua forma è certamente affascinante e coreografica, e il suo sapore una scoperta esplosiva per il palato. Con le cipolle fa un figurone, ho scoperto che anche con le castagne è splendido, pare che non ci sia piatto che non possa arricchire…Attenzione solo a non confonderlo con il suo omonimo e del tutto simile nella forma, l’anice giapponese o Shikimi, che invece è tossico per l’uomo anche in basse quantità.

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Crema cotta con cannella e cioccolato fondente 85% Un’esplosione di gusto, dove l’amaro del cioccolato fa da sfondo ad una crema ricca aromatizzata con la bacca che, già dl forno, scalda la casa con il suo profumo.

Ingredienti per 4 cocottine: 1 stecca di vaniglia 6 cucchiai di zucchero 4 tuorli 500 ml panna cannella in polvere 40 g di cioccolato fondente 85%

Procedimento: Farla panna a bollire in un pentolino con la cannella. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire a poco a poco la panna e versare negli stampini bassi che possano andare in forno. .Cuocere in forno a bagnomaria a 160°C per circa 45 minuti .La bassa temperatura eviterà che si formino le bolle, Far almeno intiepidire e prima di servire cospargere un’angolo o una striscia della cocotte con cioccolato fondente grattugiato finemente. ( mi raccomando, non esagerare con il cioccolato, per evitare che copra il gusto della crema)

Cannella

Altro non è che un piccolo albero tropicale, diffuso soprattutto in Sry Lanka e in Medio Oriente. In Europa si usa da secoli, e se l’abbinamento più famoso è quello con la panna montata, anche nel cappuccino , nei biscotti e in ogni tipo di preparazione fa un figurone. Ma l’avete mai provata con i peperoni?

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Trancetti di cioccolato bianco, vaniglia, pistacchi e arancio Decisamente aromatici, hanno al loro interno tutte l’essenza dei dolci golosi…e tanta tanta vaniglia! Ingredienti: 250 g burro 160 g cioccolato bianco alla vaniglia 250 g zucchero semolato vanigliato 3 uova 300 g farina 100 gr pistacchi tostati e macinati grossolanamente succo di un arancia e scorza 1 cucchiaino di lievito per dolci estratto di vaniglia un cucchiaino

Procedimento: lavorare il burro morbido con lo zucchero e l’estratto di vaniglia . Unire a una a una le uova, avendo cura di non unirne uno nuovo se quello precedente non è stato incorporato.Aggiungere anche il succo e la scorza dell’arancia. A questo punto setacciare la farina con il lievito e mescolarla al composto . Spezzettare il cioccolato bianco e aggiungerlo al composto, insieme ai pistacchi . Infornare in una teglia 20x30 cm rivestita di carta forno e cuocere in foro caldo a 180°C per 30 minuti circa.Lasciar raffreddare , tagliare con dei coppabiscotti e scrivere spolverati con zucchero a velo.

Vaniglia

Questa bacca di orchidea è una delle spezie più ricercate al mondo. Il suo profumo inebriante da’ sapore e corpo a molti dolci, ma è piacevole da speriementare anche in piatti salati . Le bacche più prefiate sono quelle della qualità Tahiti, ma le più famose Bourbon, lucide e corpose, si trovano, soprattutto acquistandole via internet, a costi decisamente concorrenziali. L’estratto di vaniglia si puo’ preparare semplicemente lasciaindo i baccelli aperti a macerare nella vodka pura per circa 3 mesi .

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Muffin di carote senza grassi, con nocciole e cardamomo Partendo dalla classica torta di carote, dei dolcetti che non pesano troppo sulla linea, ma che restano impressi nella memoria del gusto. Ingredienti: 8 g lievito per dolci 2 baccelli di cardamomo 60 g zucchero 1 uovo 120 g carote pulite 60 g nocciole tostate e spelate 110 g farina zero 125 g yogurt un cucchiaio di muesli

Procedimento: In un mixer tritate le nocciole con lo zucchero. Toglietele , tritate anche le carote aggiungendo anche i semi di cardamomo schiacciati. Mescolare la verdura con la farina setacciata con il lievito e lo zucchero tritato con le nocciole. Unire tra loro anche gli elementi umidi, cioè yogurt e uovo, e poi mescolare insieme i due composti. Versare in stampini da muffin, decorare con un po’ di muesli e cuocere a 180°C per circa 20/25 minuti, fino a che saranno ben dorati in superficie e asciutti all’interno.

Cardamomo

Ingrediente base della cucina indiana, che non puo’ mancare nel masala, ha da qualche tempo preso piede anche da noi , sia nei dolci, dove è usato spesso per aromatizzare le creme, che nei curry ispirati comunque alla cucina orientale. Spezia associata spesso al caffè, è usata nella medicina cinese anche per facilitare la digestione.

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Tartellette con crema al limone e zenzero Una base croccante e friabile e una crema leggera e gustosa, con il pizzico in più dello zenzero.

Ingredienti (per 5/6 tartellette medie): Per la frolla : 125 gr farina 00 - 80 gr burro 50 gr zucchero - 1 tuorlo sale alla vaniglia - vaniglia estratto un cucchiaino da caffè Per la crema: 200 g acqua - 80 g zucchero 1 uovo intero - 1 limone, scorza e succo 4 cm di radice di zenzero - 1 cucchiaino da tavola raso di maizena

Procedimento: Preparare la pasta frolla impastando il burro con lo zucchero, unendo poi l’uovo e per ultimo la farina, il sale e gli aromi.Lasciare riposare in frigorifero per almeno un’oretta.Rivestire degli stampi da crostatine , bucherellare per bene e mettere inforno a 180°C ventilato per circa 15/20 minuti. Preparare intanto la crema. Mettere sul fuoco l’acqua con la scorza di limone e lo zenzero a fettine. Sbattere l’uovo con lo zucchero e la maizena e unire il succo del limone. Versarci a filo l’acqua bollente come si fa normalmente con il latte per la crema pasticcera(e facendo la stessa attenzione a che l’uovo non stracci), e poi rimettere sul fuoco per fare addensare. Far raffreddare in frigorifero, poi farcire le tartellette.

Zenzero

Della stessa famiglia del cardamomo, ha un gusto pungente che somiglia vagamente al limone. Tipico anch’esso delle cucine orientali, se candito diventa uno snack goloso e sorprendente.

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foto e ricetta di Genny Gallo


http://cindystarblog.blogspot.com/2010/09/5-world-bread-day-16-ottobre-2010.html

Quinto World Bread Day

16 ottobre 2010

Partito da Zorra (http://kochtopf.twoday. net/) è ormai diventato un appuntamento fisso, caro a chi ama pasticciare con lievito e farina . Ma se il pane non lo avete mai fatto, perché non provarci insieme proprio in questa giornata che la rete dedica al principe di tutti gli alimenti? Anche G2kitchen partecipa, con un pane profumato ispirato all’est Europa, morbido e a lievitazione naturale . Provatelo spalmato di formaggio bianco e marmellata di amarene! Pane di Segale e cumino Ingredienti: (Per il lievitino) 150 g pasta madre 150 g acqua 150 g farina tipo 0 (per l’impasto ) 400 g farina di segale 200 g farina Manitoba due cucchiai di cumino sale 400 g circa di acqua Procedimento: La sera prima impastare la pasta madre con la farina e l’acqua del lievitino. Lascair lievitare per 12 ore a temperatura ambiente. La mattina dopo impastare tutto il lievitino con gli altri ingredienti e lasciare lievitare ancora 12/18 ore a circa 20°C. La sera quindi, riprendete l’impasto, dategli un paio di pieghe per dargli sostegno, e poi sagomatelo a pagnotta. Lascair lievitare ancora un’ora, poi infornare a 220°C per circa 50 minuti.

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a scuola di...

Photofood A cura di Silvia Luppi

Pasta con sugo di funghi e besciamella in teglia In casa, con la luce di una finestra In autunno Con una Reflex! Ma voi, naturalmente!

COSA: DOVE: QUANDO: COME: CHI:

Fig 1 Fig 2 Prima di tutto, dovete decidere cosa cucinare, in questo caso si tratta di pasta in teglia. In fotografia è importante sapere che ci sono dei piccoli trucchetti che aiutano a far sembrare quello che cucinate più appetitoso! Come ad esempio lasciare sempre un po’ cruda la pasta o la verdura, in modo tale che non appaia molliccia, ma al contrario, risulti consistente. Spesso i piatti cucinati solo per la fotografia non si possono mangiare, è un peccato buttare via del cibo, quindi, se decidete di scattare un piatto di pasta, fatelo semplicemente al dente, in modo tale da renderlo anche commestibile! Successivamente è importante scegliere il mood, l’atmosfera che volete dare alla vostra fotografia. In questo caso ho scelto un fondo bianco, per avere un’immagine pulita, volevo che si percepisse anche l’idea dell’autunno, quindi grazie a pochi elementi (un cucchiaio di legno, stoffe marroni e dei funghi sul fondo) ho scaldato la foto. Ho posizionato il mio tavolino con il piatto cucinato proprio davanti alla finestra insieme al cavalletto e alla macchina fotografica, il set risulta in questo caso in controluce. (fig.1) Dopo aver deciso l’inquadratura, è importante sistemare bene tutti gli elementi, per avere una foto equilibrata, tenendo presente che il protagonista è sempre il piatto! (fig.2)

Fig 3 Potrete munirvi di un pennellino da cucina e di olio per spennellare un po’ la superficie della pietanza che a volte si asciuga un po’ dopo la cottura in forno, ungendola tornerà lucidina e il croccante risalterà!

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Un suggerimento: a volte avere la teglia un po’ sporca del suo contenuto, soprattutto se l’immagine, come in questo caso è pulita e non ricca di elementi, aggiunge un tocco rustico e gustoso allo scatto (ma questo è un gusto personale!). Un altro suggerimento è quello di munirvi di un pennellino da cucina e di olio per spennellare un po’ la superficie della pietanza che a volte si asciuga un po’ dopo la cottura in forno, ungendola tornerà lucidina e il croccante risalterà! (fig.3)


LA LUCE La luce che entra dalla finestra è un bank perfetto (il bank è un accessorio che si collega alla parabola della sorgente di illuminazione e serve per diffondere e ammorbidire la luce emessa). Fate attenzione a non scattare con la luce diretta del sole sul set, preferite una luce più tenue e velata perché sarà più semplice da gestire. Vi consiglio di utilizzare il cavalletto, perchè avranno un ruolo fondamentale i pannelli riflettenti (fig.4) e potreste ritrovarvi a tenere in mano 3 pannelli e la macchina fotografica…quindi, meglio recuperarne uno! La luce che vedete ora nella vostra inquadratura vi sembrerà poca e la foto troppo buia (fig.5) infatti tutto il “vero” lavoro di luce lo svolgono i pannelli riflettenti. Posizionate su uno dei due lati della teglia, o del piatto, il polistirolo (non c’è bisogno che sia gigantesco!) questo materiale riflette la luce in modo omogeneo e delicato, potete avvicinarlo al soggetto o allontanarlo a seconda del vostro gusto. Sull’altro lato potete utilizzare un cartoncino argentato, la sua superficie rifletterà una luce più forte che dovrete gestire, sarà un po’ come giocare a tennis: (fig.6) In pratica la pallina è la luce della finestra (FONTE DI LUCE DIRETTA) che arriva, tocca la superficie argentata e rimbalza. Dove farla rimbalzare dovete deciderlo voi (LUCE RIFLESSA), grazie alla vostra racchetta (pannello), sicuramente sul soggetto da fotografare…lo so, sembra un po’ complesso, bisogna giocarci un po’! Non sottovalutate mai i pannelli perchè basta spostarli di 1/2 cm e tutta la luce si modificherà, non ci sono regole precise, la luce la decidete voi, facendovi guidare dalla vostra creatività. Potete usare semplicemente un solo polistirolo ad esempio! (Io preferisco questo controluce con pannelli perchè riesce a tirare fuori tutta la materia del cibo, anche il croccantino! Ma voi siete liberi di sbizzarrirvi!)

Fig 4

Fig 5

MA IMPOSTIAMO LA MACCHINA FOTOGRAFICA: L’OTTICA Io utilizzo una Reflex digitale in questo caso con uno zoom 24-70mm f 2.8, per questo scatto l’ho impostato sul 50mm, non esiste l’ottica giusta per il food, siete liberi di interpretare il vostro piatto come più vi piace! SENSIBILITA’ ISO E’ la vostra pellicola, con scarsa illuminazione una sensibilità ISO maggiore vi permetterà di scattare una foto comunque illuminata, ma a maggior sensibilità corrisponde maggior rumore e disturbo (quei fastidiosi puntini che rovinano la nitidezza e i particolari della foto) per questo avere un cavalletto è un vantaggio, perchè vi darà la possibilità di mantenere un tempo più lungo (senza, la foto potrebbe risultare mossa). L’otturatore aperto più a lungo farà entrare più luce e quindi si potrà mantenere una sensibilità bassa senza compromettere la nitidezza della foto. IL DIAFRAMMA Penso che un po’ a tutti piaccia l’effetto sfuocato che si vede sulle foto delle riviste, il trucco è tenere il diaframma aperto. DIAFRAMMA APERTO: Minor profondità di campo e quindi più sfuocato DIAFRAMMA CHIUSO: Maggior profondità di campo e quindi tutto a fuoco Io non utilizzo mai un diaframma totalmente aperto perchè preferisco vedere quasi tutto il piatto a fuoco.

Fig 6

Le impostazioni per questo scatto sono: ISO: 200 (bassa sensibilità) TEMPO: 1/8 (tempo lungo) DIAFRAMMA: 5 (diaframma aperto non totalmente) Mettete a fuoco il punto che secondo voi dovrà attrarre maggiormente l’osservatore e… scattate !! (fig.7)

Fig 7

Testi e foto di Silvia Luppi.

http://basilicoepinoli.blogspot.com

Le impostazioni per questo scatto sono: ISO: 200 (bassa sensibilità) TEMPO: 1/8 (tempo lungo) non totalmente) DIAFRAMMA: 5 (diaframma aperto

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foto di Silvia Luppi


c’è olio e olio

Un viaggio gastronomicoin italia Sulle note di alcuni

dei migliori oli dop italiani

L’autunno è la stagione della raccolta delle olive, dei frantoi, in cui il viavai di macchine cariche di sacchi ricorda l’affaccendarsi festoso di un alveare, e soprattutto dell’olio novello,

fragrante,

intenso,

vivo.

L’autunno è anche una stagione ricca di sagre in Italia. Molte di queste sono un’occasione per conoscere prodotti locali di eccellenza: spesso l’olio del luogo trova la sua celebrazione in abbinamento a piatti regionali e a prelibatezze enogastronomiche. Armati di curiosità, partiamo quindi per un gustoso viaggio in Italia con un menu completamente dedicato all’olio extravergine di oliva DOP, con il quale potremmo scoprire gli abbinamenti ideali di olio e cibo, in una sinfonia di note, profumi e colori. Testi e foto di Giulia Scarpaleggia (foto di testa articolo di Claudia Scarpaleggia). http://www.julskitchen.com


Crostoni rustici di lenticchie rosse Apriamo il menu dedicato all’abbinamento olio – cibo con un crostone

rustico in cui le lenticchie rosse sono esaltate da un olio extravergine

di oliva IGP toscano, ideale per bruschette, con un aroma fruttato ca-

ratterizzato da sentori di carciofo, cardo, dell’erba appena tagliata e della mandorla misto a note di amaro e piccante, tipico dell’Olio Toscano.

Ingredienti: 250 g di Lenticchie rosse decorticate bio - 1 Carota - 1 gambo di Sedano - ¼ di Cipolla bianca - 1 foglia di Alloro - ½ cucchiaino di Cumino in polvere - Brodo vegetale - Sale e pepe nero in grani Procedimento: Pulire carota, sedano e cipolla. Tritarli finemente. In un tegame con fondo spesso scaldare un filo d’olio, aggiungere il battuto di carota, sedano e cipolla e far soffriggere a fuoco basso, per circa 5 minuti. Quando la cipolla comincia ad imbiondirsi, aggiungere le lenticchie rosse, regolare di sale e lasciare insaporire per qualche minuto. Coprire di brodo vegetale e far cuocere per circa 20 minuti, facendo ritirare il liquido e mescolando spesso. Grigliare qualche fetta di pane toscano, poi coprire con le lenticchie – che si saranno molto ammorbidite, risultando quasi una crema rustica – e condire con un filo abbondante di olio extravergine di oliva IGP Toscano e del pepe nero appena macinato.

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Pasta al paté di pomodori secchi Qui la Sicilia la fa da padrona: pomodori secchi essiccati al sole, capperi di Pantelleria sotto sale e olio extravergine di oliva Valle del Belice DOP, un olio fruttato intenso con odore di erba fresca, carciofo e pomodoro. L’importante per questo paté è avere degli ottimi ingredienti di partenza, perché l’elaborazione è davvero minima.

Ingredienti: 200 g di pomodori essiccati al sole - 50 g di capperi sotto sale - olio extravergine di oliva - qualche cucchiaio di aceto di vino bianco - 1 spicchio di aglio - 4/ 5 fette di pane toscano - sale Procedimento: Mettere in ammollo i pomodori in acqua e aceto per almeno 4 ore, cambiando l’acqua almeno 2 volte, per togliere un po’ il sale, altrimenti il pesto dopo risulta immangiabile. Dissalare bene i capperi sotto sale per lo stesso motivo. Tritare finemente pomodori essiccati e capperi. In una padella scaldare abbondante olio extravergine di oliva Valle del Belice DOP con uno spicchio di aglio schiacciato. Quando l’aglio comincia ad imbiondirsi sbriciolare le fette di pane nella padella, aggiungere il pesto di pomodori e capperi e saltare tutti gli ingredienti per circa 5 minuti. Regolare di sale solo alla fine, una volta assaggiato. Usare questo pesto per condire una pasta corta di grano duro: basterà saltarla un minuto in padella con il paté di pomodori secchi perché si intrida del sapore caldo del sole siciliano.

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Citronette con pepe rosa e sale di Guerande alle alghe Il pesce lesso è un alimento sano e adatto all’alimentazione di grandi e piccini. Usa questo condimento fresco e al profumo di mare per

trasformare un filetto di pesce in un piatto da ricordare. Basta del pepe rosa, perfetto con il pesce, e del sale di Guerande alle alghe, un tradizionale sale dell’Atlantico, ricco di Magnesio, a cui è stato aggiunto una particolare miscela di alghe fresche.

L’olio è un olio extravergine di oliva DOP Dauno, Sottozona

Gargano dolce, fragrante, con retrogusto mandorlato, perfetto per piatti di pesce e salse leggere.

Ingredienti Sale di Guerande alle alghe - Pepe rosa in grani - Succo di limone - Olio extravergine di oliva DOP Dauno – Sottozona Gargano Procedimento: Lessa il pesce che preferisci in acqua bollente con una carota, un sedano, un pomodoro maturo e mezza cipolla. Una volta cotto, scolare e adagiare su un piatto. Schiacciare in un mortaio il sale di Guerande alle alghe e il pepe rosa. Emulsionare con l’olio extravergine di oliva DOP Dauno e il succo di limone e usare per condire il pesce.

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Barchette di patate alle acciughe Un contorno divertente ma gustoso, allegro, impreziosito dalla buccia di arancia grattata e da un olio extravergine DOP Cilento, fruttato, leggermente amaro e piccante, ideale per grigliate di pesce e verdure bollite.

Ingredienti: Patate a pasta gialla, Acciughe sotto sale, buccia di arancia, Sale di Maldon, Pepe nero in grani, Olio extravergine d’oliva Procedimento: Lavare bene le patate, lasciandole con la buccia. Lessare le patate in acqua salata fino a che non saranno cotte: attenzione a non cuocerle troppo. Devono risultare ancora abbastanza consistenti quando si prova a passarle con un coltello. Tagliare a metà le patate, scavarle con un cucchiaio lasciando uno spessore di circa 5 mm. Tagliare a cubetti la polpa che se ne ricava e condirla con sale di Maldon, buccia di arancia grattata e olio extravergine di oliva DOP Cilento. Riempire le barchette cosÏ create con i cubetti di patata condita, decorarla con un filetto di acciuga sotto sale dissalata e con del pepe nero in grani appena macinato.

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Quattro quarti al vinsanto Un dolce semplice e genuino, un fine pasto delizioso, con l’aroma di un olio extravergine di oliva dolce, morbido, dal profumo sottile, e del vinsanto dolce toscano.

Ingredienti: 4 uova - Farina 00 - Zucchero - Olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure - Vinsanto, 50 ml - Buccia di un limone grattata - Lievito, 2 cucchiai - Granella di zucchero, per decorare Procedimento: Pesare le uova con il guscio. Quello sarò il peso che dovrà essere usare anche per la farina, l’olio e lo zucchero. Mescolare bene uova e zucchero finché non diventa un composto chiaro e spumoso. A questo punto aggiungere olio, farina setacciata con lievito, buccia di limone grattata e vinsanto. Continuare a mescolare finché non è tutto ben amalgamato, poi versare in uno stampo da plum cake unto ed infarinato. Decorare con qualche cucchiaio di granella di zucchero e cuocere in forno per circa 45 minuti, finché non risulta ben dorato all’esterno e uno stuzzicadenti infilato nel centro non ne esce asciutto. Lasciare raffreddare e servire con un bicchierino di vinsanto.

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foto di Giulia Scarpaleggia


Testi e foto di Claudia Scarpaleggia 54 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


L’orto di Clau A cura di Claudia Scarpaleggia

Come tutti ormai sappiamo, mangiare frutta e verdura è molto importante per la nostra salute; in essi infatti sono contenuti preziosi sali minerali e vitamine, oltre a un’elevata quantità di fibra alimentare. Questa è un componente degli alimenti vegetali che rappresenta prevalentemente la parte strutturale delle piante e che non può essere digerita dall’apparato gastrointestinale dell’uomo, che quindi “ ripulisce” l’intestino evitando la formazione di composti amminici (tossici) che provocano tumori. È perciò molto importante consumare gli ortaggi in ogni periodo dell’anno, dando preferenza, quando possibile, a quelli di stagione. In autunno, dopo aver eliminato le piante che ormai non producono più, dobbiamo ripulire il terreno e ararlo, e provvedere a una concimazione adeguata. A questo punto si possono seminare alcuni ortaggi, che saranno pronti a fine inverno-inizio primavera, come spinaci, lattughe, fave, piselli, bulbi di cipolline, agli, scalogni, biete, cicorie, cime di rapa. Ma in questo periodo avremo nei nostri orti già maturi e pronti per essere mangiati zucche, cardi, carote, finocchi, lattughe, spinaci, porri e cavoli. La zucca, Cucurbita maxima, è un ortaggio della famiglia delle Cucurbitacee originario dell’America Centrale. È un alimento con poche calorie, contenendo un’elevata percentuale di acqua, e molto ricco di vitamina A, o retinolo, importante per quanto riguarda la formazione di ossa e denti, la protezione della pelle e delle mucose e le funzioni visive. Le zucche sono ortaggi facili da coltivare! Seminatele in vasetti con del terriccio verso aprile. Quando le piantine saranno abbastanza grandi e non ci sarà più rischio di gelate notturne, toglietele insieme alla terra e mettetele in una buchetta nel vostro orto! È importante lasciare molto spazio tra una pianta e l’altra (circa 1-2 m) perché tendono ad espandersi; potete anche piantarle vicino a una rete o a un sostegno, così si arrampicheranno e i frutti non toccheranno il terreno, evitando che marciscano. Lo spinacio, Spinacia oleracea, della famiglia delle Chenopodiacee, è un ortaggio da foglia introdotto in Europa intorno al Mille dagli Arabi, che lo avevano conosciuto probabilmente in Persia. Lo spinacio ha un basso valore calorico, elevato contenuto in vitamine (A, B, C, PP) e in Sali minerali (potassio, calcio, fosforo e ferro). Si dice spesso che gli spinaci sono ricchissimi di ferro, e questo è vero. Ad esempio, 100 grammi di spinaci contengono quantitativi di ferro circa due volte superiori rispetto a quelli presenti in un’analoga quantità di carne bovina. La biodisponibilità (ovvero la quantità di elemento effettivamente assunta dall’organismo), tuttavia, è notevolmente superiore per il ferro di origine animale (20-25%) rispetto a quello ricavato da fonti vegetali (3-5%). È utile sapere che, abbinandoli al consumo di alimenti ricchi di vitamina C, acido citrico, zuccheri e aminoacidi, la quantità di ferro assorbita aumenta. Si dice che durante uno studio sulla foglia dello spinacio, negli anni tra il 1890 e il 1900, la segretaria abbia sbagliato a scrivere il contenuto di ferro, che da 3 mg/100 g è diventato 30! In seguito l’errore sarà corretto, ma ormai l’ortaggio era diventato famoso grazie a un nuovo eroe: Braccio di Ferro! Gli spinaci non sopportano le alte temperature, perciò sono adatti a una coltivazione autunno-invernale, quindi seminati a settembre. Il terreno deve essere pulito, concimato e pareggiato e devono essere creati dei piccoli solchi, dove spargere i semi. Le piantine spunteranno dopo meno di un mese, e nel giro di poco tempo le foglie saranno pronte da tagliare, recidendole alla base.

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L’autunno e’ arrivato! È tempo per una tranquilla e gradevole serata a casa. Accendi qualche candela, ascolta il rumore della pioggia e goditi una cenetta semplice e piacevole.

Testi e foto di Tiina Rinkinen http://www.sparklingink.com/ traduzioni di Giulia Scarpaleggia 56 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


Pollo al limone e patate al forno

Ingredienti (per 4 persone): 8 cosci di pollo 1 limone 500 g di patate 10 spicchi di aglio 4 cucchiai di olio d’oliva rosmarino fresco sale grosso e pepe 1 bicchiere di vino bianco secco

Procedimento: Mettere le cosce di pollo in una teglia da forno. Tagliare le patate e il limone a spicchi. Aggiungere nella teglia gli spicchi di patate e limone e gli spicchi d’aglio sbucciati. È possibile dividere a metà gli spicchi d’aglio più grandi. Aggiungere olio d’oliva, rosmarino tritato grossolanamente, sale e pepe e mescolare fino a quando tutti gli ingredienti sono ben rivestiti dal condimento. Versare un bicchiere di vino bianco secco. Cuocere in forno a 200 C per 40-50 minuti finché sono teneri, profumati e ben dorati.

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Insalata di wurstel e zucca arrosto

Ingredienti (per 4 persone): 500 g di zucca una manciata abbondante di cavoletti di Bruxelles 10 cipolline 3 cucchiai di olio d’oliva 1 cucchiaio di aceto balsamico sale grosso e pepe 4 wurstel lunghi una manciata di anacardi rucola fresca e basilico per servire

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Procedimento: Pelare e tagliare la zucca a pezzi grezzi. Sbucciare le cipolline, e tagliare le più grandi a metà. Dividere a metà anche i cavoletti. Trasferire le verdure in una teglia da forno di grandi dimensioni. Aggiungere olio d’oliva e aceto balsamico. Condire con un pizzico di sale e pepe e mescolare bene. Cuocere in forno a 200 C per 20 minuti. Aggiungere wurstel e anacardi. Cuocere in forno per altri 15 minuti fino a quando tutto è ben arrostito. Servire con rucola e basilico fresco.


Crostoni di finferli cremosi

Ingredienti (per 4 persone): 1 cucchiaio di burro 1 cucchiaio di olio d’oliva 350 g di finferli 1 scalogno 150 ml panna 1 cucchiaino di salsa di soia sale grosso e pepe 1 pagnotta di pane rustico scaglie di parmigiano e rucola fresca per servire

Procedimento: Scaldare il burro e l’olio in una padella. Aggiungere i finferli puliti e lo scalogno tritato. Cuocere a fuoco medio per 10 minuti fino a che non sono morbidi. Versare la panna e la salsa di soia e condire con sale e pepe a piacere. Far sobbollire per un minuto. Versare qualche cucchiaio abbondante di funghi e salsa sulle fette di pane. Servire con parmigiano e rucola fresca rasata.

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Bello e infallibile I Belli &Infallibili di G2Kitchen

A cura di Alessandra Gennaro

OVVERO COME ARGINARE I DANNI DELLE COOK-BOOKS VICTIMS CON UNA LISTA DI TITOLI A COLPO SICURO: RICETTE CLASSICHE O CONTEMPORANEE, TRADIZIONALI O RIVISITATE, DELLA NONNA O DELLO CHEF, MA TUTTE DAL SUCCESSO GARANTITO. George Auguste Escoffier, Ma Cusine (1934) - un must, più che un consiglio. E se non è nella vostra libreria, bisogna che corriate ai ripari. L’edizione italiana, dall’imperdonabile titolo “Il Grande libro della Cucina francese” (Newton, 1996), purtroppo è oggi quasi introvabile, ma se mai c’è un’opera per cui vale la pena di sguinzagliare ogni istinto compulsivo è proprio questa. Intanto, perchè al grande Auguste dobbiamo (quasi) tutto di quello che già è stato e molto di quello che verrà: la rinuncia agli effetti speciali in nome del ritorno all’essenziale, la centralità del gusto, l’equilibrio fra l’etica e l’estetica e tutti quegli argomenti che fanno tanto “pensiero dominante dello chef contemporaneo”, Escoffier li aveva già pensati, elaborati e, soprattutto, messi in pratica, con una formula vincente, che ha retto al passare delle mode e dei tempi. E poi perchè Ma Cusine è un libro pensato anche per chi non dispone di una brigata di cuochi o di attrezzature professionali: anzi, nelle intenzioni dell’autore, le 5000 ricette qui racchiuse sarebbero state nientemeno che per le massaie, a cui Escoffier fornisce una soluzione per tutti i pranzi dell’anno, da quelli dove è d’obbligo la bella figura- e allora vai con tartufi, quaglie, astici e foie gras- fino ai pranzi veloci di tutti i giorni, da vero antesignano del light lunch e delle soluzioni svuotafrigo, con “l’insalata mezzo lutto” a fare da apripista. Certo, è tutt’altra cucina rispetto alle tendenze d’Oltreoceano che oggi hanno preso campo: il “tutto e subito” non abita qui e non ci sono mixer o food processor che, novelle pentole miracolose, da un ammasso di ingredienti crudi sfornano pietanze assolutamente perfette. Al contrario, qui si disossa, si monta, si stecca, si lega, si sfiletta, il tutto rigorosamente a mano. Però, non c’è nulla, ma proprio nulla di eccessivamente complicato, tutt’altro:

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accanto agli intramontabili classici, ci sono ricette veloci e divertenti (date un’occhiata alle insalate, per esempio, oppure preparatevi ad impazzire in mezzo a tutti i modi possibili per cucinare un semplice uovo), piatti “salva cena” (dalle omelettes al pesce povero, passando per il “riso alla fattora” o le “patate del vicino”) e, soprattutto tanti consigli, da letture intelligenti a trucchi del mestiere. Il tutto, però, con il piglio del direttore d’orchestra: nessuna concessione alle teorie, nessuna prefazione inutile, nessun cedimento nell’enunciare le proprie certezze: “gli antipasti in un pranzo non hanno alcun senso” (p. 74); “i relevès di maiale fresco sono sempre arrosto”(p. 262); e se state pensando di offrire ai vostri ospiti un astice alla catalana, ma avete il cuore tenero, lasciate perdere: “è fondamentale che l’astice sia vivo” (p. 166) sentenzia il buon Auguste, con un tono che non ammette repliche. Con tutto ciò, definire Ma Cusine un ricettario sarebbe completamente fuorviante, se non addirittura ingiusto: perchè mai come in quest’opera le ricette veicolano altri significati, ammantate come sono di un fascino intrigante e gaudente, diretto rimando all’atmosfera raffinata e voluttuosa di quella Belle Epoque di cui Escoffier fu uno dei cantori. Bastano i semplici nomi dei piatti perchè gli ambienti e i personaggi che resero formidabili quegli anni prendano vita, facendo di quest’opera un testo unico nel suo genere: non un ricettario, dunque, ma la testimonianza viva e attuale di un uomo che votò il suo genio alla cucina, a cui restituì la dignità e il rispetto che convengono all’arte e alla scienza e che in questo libro, pagina dopo pagina, ricetta dopo ricetta, dichiara il suo immenso e incondizionato amore. Riescono sempre: la salsa olandese; la Parmentier; l’omelette provenzale; la Bouillabasse alla marsigliese; i filetti di soglila Otero; la brandade di baccalà; la trippa alla genovese; il cosciotto d’agnello alla Normanna; tutti gli arrosti; le carote glassate, il purè di sedano rapa, il cavolo rosso marinato, la pasta à foncer, l’impasto per Savarin; la base per i soufflè; il flan meringato ale ciliegie; le mele meringate; le fragole Sarah Bernhardt; le Pesche Melba; il Marquise; la gelatina di ribes nero.

Marie Claire , Kitchen - Se mai la mia fama di cuoca ha avuto un quarto d’ora di notorietà, questo si deve alla ricetta della torta al limone e al cocco contenuta in questo libro. E se a ciò si aggiungono la completezza dell’opera, che spazia in tutti i campi dell’arte culinaria, una grafica accattivante, il criterio vincente della selezione delle ricette, in perfetto equilibrio fra il classico ed il contemporaneo, ecco un altro libro di cui sarà difficile fare a meno. D’altro canto, sarebbe stato impossibile il contrario: la testata è una delle più rappresentative del panorama mondiale e la firma che si cela dietro il titolo è quella di Michele Carnston, food stylist e food writer di indiscusso talento. In seicento ricette si ricapitolano i principali fondamenti di una cucina internazionale alla portata di tutti, dai principianti ai cuochi più disinvolti, che trovano in queste pagine soluzioni nuove, di una essenzialità coniugata in modo moderno, orginale e di classe.

Riescono sempre: la torta al limone e cocco, la crostata di fichi; il chutney di pomodoro; le frittelle di salmone ed erba cipollina; la salsa rossa alla barbabietola; gli scampi al cocco; il pollo arrosto al limone verde; l’agnello alla marocchina; i muffin alla banana e frutti di bosco

Testi e foto di Alessandra Gennaro. http://menuturistico.blogspot.com/ G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 61


Café gourmand ...

...caffè goloso, un momento di calma intorno a questa bevanda culto. E’ il tocco finale, uno o più dolcetti da prendere con le dita, il sorriso sulle labbra mentre si chiacchera all’infinito davanti ad un caffè o un tè. Sono come giocattolini dalle mille forme e ricordano spesso i sapori d’infanzia. Di gran moda in Francia, dai ristoranti stellati alle sale da tè, pasticcerie, le boulangeries, queste piccole gioie non possono mancare a fine pasto o a merenda. Il caffè è spesso una scusa per assecondare la nostra golosità. V’invito nel salotto di casa, innondato dalla luce tenue e dorata di un lento pomeriggio d’autunno, ad assaporare insieme alcuni classici dell’elegante piccola pasticceria francese. Troverete le care madeleines dei miei primi giorni di scuola, i financiers scoperti a Parigi, les chouquettes (piccoli choux) delle feste dei bambini (che vengono poi divorate anche dagli adulti)... Ognuno poi è stato profumato con aromi nostalgici come il cacao, l’anice del mediterraneo, la lavanda della Provenza o l’esotico lime. Sono dolci facili, che si preparano in anticipo, si conservano in una scatola di latta per ospiti improvvisi e possono diventare dei regali golosi carinissimi. Apriamo la scatola?

Testi e foto di Edda Onorato.

http://www.undejeunerdesoleil.com/


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Financiers alle nocciole e uva QUESTI ADORABILI DOLCETTI A FORMA DI PEPITA, SONO NATI A PARIGI NEL QUARTIERE DELLA BORSA (DA QUI PRENDONO IL NOME DI FINANCIERS). FRAGRANTI FUORI E MORBIDI DENTRO NASCONDONO UN PICCOLO SEGRETO: IL BURRO NOCCIOLA...AL QUALE È DIFFICILE RESISTERE.

Ingredienti 90 g di zucchero a velo

80 g di farina di nocciole (nocciole tritate finemente) 25 g di farina 90 g di burro 2 albumi (60 g) piccoli chicchi d’uva moscata (o altra frutta: frutti rossi, prugne, agrumi...)

Procedimento

Far sciogliere il burro in un pentolino a fuoco moderato finché si colora un po’ e acquisisce l’odore della nocciola (segno che le particelle del latte sono tostate). Attenzione a non bruciarlo. Versare subito il burro in un altro recipiente in modo da fermare la cottura. Mescolare lo zucchero a velo, le nocciole e la farina. Sbattere leggermente gli albumi e incorporarli al miscuglio precedente. Infine, aggiungere il burro « nocciola » tiepido-freddo. Far riposare in frigorifero almeno un’ora. Scaldare il forno a 200°C. Versare l’impasto in degli stampini rettangolari a 2/3 d’altezza ( di silicone o di metallo precedentemente imburrati). Poggiare 2 chicchetti d’uva ciascuno e cuocere per un quarto d’ora circa. L’impasto deve diventare dorato e croccantino in superficie. Lasciar intiepidire poi sformare e servire. Si conservano un giorno in una scatola ermetica. Nota: quest’impasto molto semplice è ideale per smaltire gli albumi avanzati. Si puo’ preparare la vigilia e tenerlo in frigorifero ancora crudo. Si può sostituire la farina di nocciole con delle mandorle, dei pistacchi o anche delle noci. E’ un’ottima base per torte con crema e frutta fresca ad esempio.

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Rochers al cocco e lime L’ASPETTO RUGOSO DELLA ROCCIA INCONTRA LA MORBIDEZZA E LA LEGGEREZZA DI UNA VACANZA ESOTICA.

Ingredienti

Procedimento

130 g di farina di cocco

Scaldare il forno a 180°C. Mescolare il cocco con lo zucchero e la scorza del lime. Incorporare gli albumi d’uovo per ottenere un composto morbido. Con le mani leggermente inumidite formare delle palline grosse come una noce. Schiacciarle un po’ sulla punta.

80 g di zucchero

Poggiarle su una placca coperta da carta forno e cuocere per un quarto d’ora circa, il

40 g d’albumi

tempo che i dolcetti si colorino e s’induriscano un po’. Lasciar raffreddare su una griglia. Si conservano diversi giorni in una scatola ermetica.

(per una ventina)

la scorza di un lime appena grattuggiata

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Chouquettes al cacao I DOLCETTI DELLE FESTE D’INFANZIA E L’ELEGANTE SAPORE ADULTO DEL CACAO

Ingredienti (per una quarantina)

125 ml d’acqua 125 ml di latte 100 g di burro 3 g di sale (un cucchiaino da caffè) 10 g di zucchero (1 cucchiaino da tè) 130 g di farina 20 g di cacao amaro in polvere 4 uova intere (200 g circa) + 1 uovo per spennellare Granella di zucchero (per decorare)

Procedimento

Scaldare il forno a 210°C.Versare l’acqua e il latte in un pentolino. Aggiungere il burro a pezzi, il sale e lo zucchero. Portare a bollore in modo che tutti gli ingredienti si mischino. Togliere dal fuoco, versare in una volta sola la farina e il cacao. Rimettere sul fuoco. Mescolare il tutto e farlo asciugare girando con un cucchiaio di legno. Si deve formare una polentina che si staccherà dalle pareti e dal cucchiaio.Versare l’impasto in un altro recipiente e far leggermente intiepidire. Incorporare un uovo alla volta avendo cura d’aggiungere il seguente solo quando il primo sarà assorbito. Si deve ottenere un impasto morbido, liscio ma consistente. Versare il tutto in un sac à poche con bocchetta liscia (idealmente di 10 mm). Formare delle palline della grandezza di una noce su un placca coperta da carta forno. Spennellare con l’uovo battuto e cospargere di granella di zucchero.Cuocere per una ventina di minuti circa. Le chouquettes si gonfieranno formando una crosticina. Sono cotti quando diventano leggeri e asciutti all’interno. Lasciar raffreddare su una gratella. Servire.Note: per riuscire gli choux e in questo caso le chouquettes, l’importante è seguire il procedimento e cuocere subito l’impasto. Questa versione al cacao non è particolarmente dolce e si presta ad essere farcita con panna o crema. Sono anche molto carine come decoro d’un dolce cremoso.

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Sablés bretons al timo LA BREZZA DEL MARE DELLA BRETAGNA CON IL PROFUMO DEL MEDITERRANEO

Ingredienti (per 6-8 persone ) 125 g di farina 5 g di lievito chimico (un cucchiaino da caffè colmo) 2 tuorli d’uovo 80 g di zucchero 100 g di burro salato morbido (demi-sel, in mancanza, aggiungere 2 pizzichi di fior di sale) 1-2 cucchiaini da caffè rasi di timo

Procedimento Setacciare la farina con il lievito, aggiungere il timo. Montare con la frusta i tuorli d’uovo e lo zucchero poi incorporare il burro morbido. Aggiungere la farina e il lievito. Lavorare rapidamente per ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla, coprire di pellicola e far riposare in frigorifero per almeno due ore o tutta la notte (per guadagnare tempo si puo’ mettere una mezz’ora in freezer).Scaldare il forno a 160°C.Stendere l’impasto a mezzo centimetro di spessore circa e tagliare dei cerchi con un copapasta. Far cuocere i biscotti per una ventina di minuti nel loro cerchio o in degli stampini, da muffin in silicone ad esempio (altrimenti non manteranno la forma). Devono diventare dorati. Farli raffreddare nel loro cerchio su una griglia poi sformarli. Servire.Nota: l’impasto crudo si puo’ tranquillamente surgelare o preparare con un giorno d’anticipo. E’ importante far cuocere i biscotti in uno stampo (meglio se in un cerchio senza fondo) non imburrato, per l’aspetto ruvido. Sono ottimi come base per una crostata o anche sbriciolati come un crumble su uno yogurt o della frutta.

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Sablés diamant al cacao e anice verde QUANDO LO ZUCCHERO DIVENTA IL PREZIOSO DIAMANTE D’UN BISCOTTO RAFFINATO E AGLI AROMI DEL SUD

Ingredienti 125 g di farina

100 g di burro morbido 30 g di zucchero semolato (o, ancora meglio, di zucchero alla Sambuca) 30 g di zucchero a velo 15 g di cacao amaro in polvere 1 cucchiaino di semi d’anice 1 cucchiaio d’acqua zucchero semolato ( o zucchero alla Sambuca) per decorare

Procedimento Mescolare la farina, gli zuccheri, il cacao e l’anice. Aggiungere il burro e lavorare rapidamente

l’impasto

aggiungendo

l’acqua, finché diventa liscio ed omogeneo. Formare un salsicciotto regolare di 4 cm di diametro circa. Rotolarlo nello zucchero, coprire di pellicola e mettere in frigorifero almeno due ore (anche tutta la notte). Scaldare il forno a 170°C. Tagliare il rotolo a fette di 1 cm circa d’altezza. Sistemarle su una placca coperta da carta forno e cuocere per 12-13 minuti circa (devono scurirsi e indurirsi un po’, ma saranno ancora leggermente morbidi). Farli raffreddare su una grattella. Si conservano diversi giorni chiusi in una scatola di latta.

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Madeleines al miele e alla lavanda ANCHE SE NON AVETE LETTO PROUST, NON RINUNCIATE ALLA DOLCE MORBIDEZZA FRANCESE DELLE MADELEINES. SONO STATE LE MIE COMPAGNE GENTILI IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA...OGGI HANNO IL PROFUMO DEI CAMPI VIOLA ED INFINITI DELLA PROVENZA

Ingredienti (per una ventina) 2 uova 30 g di zucchero 40 g di miele alla lavanda 90 g di farina 3 g di lievito chimico in polvere 1 pizzico di sale 90 g di burro 2 cucchiai da caffè di fiori di lavanda (commestibili)

Procedimento

Far sciogliere il burro con il miele a fuoco moderato. Lasciare che si raffreddi. Mescolare le uova con lo zucchero e il sale. Aggiungere la farina setacciata con il lievito. Mescolare bene finché il composto diventa omogeneo. Incorporare il burro fuso con il miele, la lavanda e mescolare di nuovo. Coprire di pellicola e lasciar raffreddare in frigorifero almeno un’ora (si puo’ preparare anche con un giorno d’anticipo). Scaldare il forno a 220°C. Con l’aiuto di un cucchiaino o di un sac à poche, versare l’impasto negli stampini da madeleines imburrati (non è necessario se gli stampi sono di silicone), a ¾ della capienza. Cuocere per un quarto d’ora circa finché i dolcetti si gonfiano e diventano dorati sui bordi. Sformare e lasciar intiepidire su una griglia. Sono delizios tiepide ma si conservano anche un paio di giorni chiuse in una scatola di latta. Per accentuarne il profumo, si puo’ aggiungere qualche fiore di lavanda nella scatola.

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foto di Elga Cappellari


intra e dintorni S

Un paradiso nascosto

Palรกcio da Regaleira

Testi e foto di Alicia Manas

http://erborina.blogspot.com - http://amiloquemegustaescocinar.com


Primo salto in città: Sintra-Vila, centro storico dove troverete il Palácio Nacional insieme a tanti negozi di souvenir e ristorantini. A mio parere la zona meno interessante tenendo conto delle bellezze con cui dobbiamo paragonare questa piccola cittadina.

Residencial Sintra

La sera la nostra gentile padrona di casa ci consiglia di spostarci un po’ verso nord fino a Azenhas do Mar, confine incantevole da dove ammirare l’immensità e la magia dell’oceano. Lì non solo la natura fa sognare ma anche la cena in questo bellissimo ristorante dove ho mangiato una buonissima cataplana di polpo (Azenhas do Mar 00351 219 280 739) Residencial Sintra

Q

uesta estate ho scelto il Portogallo come destinazione per le vacanze. Dopo anni e anni che sentivo parlare delle sue

meraviglie, ho deciso di andarci a godermele personalmente. Le tappe erano state scelte: Alentejo, Lisbona ed Algarve, ma solo una volta raggiunto il paese e viste le alte temperature, soprattutto nella capitale, le tappe sono state leggermente modificate. Ancora adesso ringrazio i 40° di Lisbona perché mi hanno portato senza volerlo alla bellissima, e fresca, zona di Sintra. Una veloce ricerca su internet mi porta a questo residencial: in mezzo ai boschi, vicinissimo a Sintra-Vila, tranquillo, con un bel giardino con piscina e prezzi convenienti

Azenhas do Mar

Ma cosa fa di Sintra un luogo incantevole? Farvi una passeggiata è come entrare a fare parte di una fiaba: parchi naturali, palazzi, conventi e castelli nascosti tra una magnifica vegetazione, un Residencial Sintra Travessa dos Avelares 12 00351 219 230 738

gioiello nominato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. [segue a pagina]

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Azenhas do Mar



Palácio da Regaleira

Non perdetevi il Castelo dos Mouros, il Palacio de Pena, il Palácio de Monserrate, il Convento dos Capuchos oppure il Palácio de Queluz, tutti raggiungibili da Sintra-Vila con i mezzi (sconsigliato l’uso della propria autovettura nei mesi più affollati).

Residencial Sintra

In particolare io vi porto a fare un piccolo viaggio nel Palácio da Regaleira, una Quinta o tenuta di quattro ettari dove troverete un palazzo, giardini interminabili, laghi, grotte e caverne sotterrate. Uno spettacolo dove lasciar andare l’immaginazione.

E se nel Palácio da Regaleira è tutto maestosità e grandezza, il Convento dos Capuchos vi stupirà per le sue piccole dimensioni: porte, finestre, celle ed altre stanze sono state fate a misura per cittadini di Liliput.

Insomma, fare una visita a Sintra è come entrare in un’altra dimensione, a due passi da una grande città come Lisbona emerge un gioiello di storia e natura.

Alicia

76 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010

Palácio da Regaleira



apaveri & a cura di Elga Cappellari

PERCHÈ I BAMBINI E LA CUCINA

POSSONO ANDARE D’AMORE E D’ACCORDO!


Mestolo e la zuppa di nocciole Mestolo, era uno gnomo paffuto e pacioso che adorava una fra le sue mille cose preferite...Lui amava mangiare le foglie! Si, si avete capito bene, era disposto a tutto pur di godere della sensazione vellutata che gli procurava appoggiarsi una foglia sulla lingua. La appoggiava dapprima delicatamente sul tappeto umido della sua bocca e quando questa aderiva per bene, la faceva violentemente scrocchiare sotto i denti, masticandola voracemente a bocca aperta. Siccome mestolo abitava in un grande bosco, poteva sbizzarrirsi per le infinità varietà di alberi, ed era solito riempirsi la pancia di colorate e profumate foglie, arrivando a casa sul far della sera con un fastidioso male alla pancia. La sua mamma, la gnoma grattugia, lo rimproverava di continuo, spiegandogli che il bosco era ricco di frutti saporiti, di radici ricche di vitamine e di bacche succose che avrebbero conquistato il suo palato, ma lui si ostinava a mangiare solo le foglie! Fu un pomeriggio di ottobre che capitò qualcosa di magico nel bosco. Appollaiato su una foglia di acero, scorse una famiglia di scoiattoli salire e scendere rapidamente dal grande albero. Nelle loro zampine custodivano gelosamente delle piccole palline marroni, a lui sconosciute, e quando si fermarono sul ramo vicino e iniziarono ad aprirle con i loro dentini, mestolo morì di curiosità! “Ma cosa sono, chiese?” Mentre lo scoiattolo più piccolo mordicchiava con gusto e goduria la pallina. “Scronch! Scronch!! Mmmmm…ma sono nocciole! Sono buonissime, ne vuoi una?” A mestolo sembrava impossibile che quella piccola sfera legnosa potesse essere più appetitosa delle sue foglie, ma l’espressione soddisfatta dello scoiattolino fece si che incuriosito allungò la manina per prenderne una! Mestolo fece girare la nocciola sulla lingua e sotto i denti assaporandone la consistenza dura e liscia, poi finalmente la ruppe e un sapore caldo, oleoso e aromatico lo avvolse strabiliandolo! Fu talmente felice della sua scoperta che abbracciò lo scoiattolo entusiasta, e insieme andarono a raccogliere altre nocciole che mestolo ripose nel risvolto della sua casacca. Corse a casa con il batticuore, felice per la sorpresa che stava per fare alla sua mamma, che lo stava aspettando sull’uscio. Sorrise alla sua mamma compiaciuto e le chiese “ mamma, stasera mi prepari una zuppa di nocciole?” E lei abbracciandolo forte gli rispose “ certo tesoro, prepariamola insieme!” G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 79


ZUPPA DI NOCCIOLE Una ricetta che sembra uscire da una fiaba, che accosta sapori nuovi e sorprendenti per celebrare al meglio il piatto principe delle serate autunnali.

Ingredienti 100 gr di nocciole sgusciate e tostate - 1 pera Williams- 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva - 2 patate gialle - 2 carote - Sale - Pepe bianco - 500 ml di brodo vegetale

Procedimento Sciacquare sotto l’acqua corrente le patate e le carote. Pelarle e tagliarle a tocchetti. In una pentola a fondo spesso scaldare l’olio extra vergine. Farvi rosolare la pera sbucciata, privata del torsolo e tagliata a cubetti piccoli. Aggiungere le nocciole tritate finemente al mixer. (E’ possibile tenere da parte qualche nocciola intera per la guarnizione finale). Rosolare le nocciole per alcuni minuti; aggiungere le patate e le carote e allungare con il brodo vegetale. Insaporire di sale e pepe. Mescolare e coprire. Proseguire la cottura per un’ora su fiamma dolce. Con un frullatore ad immersione, ridurre la zuppa in purea. Guarnire con le nocciole rimaste e un filo d’olio extra vergine.

Testi e foto di Elga Cappellari http://www.semidipapavero.net/


INCOLLA MESTOLO SU DEL CARTONCINO RIGIDO, COLORALO E RITAGLIALO LUNGO IL TRATTEGGIO... POI GIOCA CON LUI A CHI MANGIA PIU’ ZUPPA!!!

piega lungo questa linea

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 81



foto di Giulia Scarpaleggia



NASTRO ROSA 2010

Ottobre mese della prevenzione per il cancro al seno Siamo studenti, amiche, mamme. Ma soprattutto siamo donne. Troppo spesso siamo affaccendate a pensare a far star bene chi ci circonda. Troppo spesso ci dimentichiamo di noi stesse. Eppure basta poco, e la prevenzione è la migliore arma di lotta contro ogni malattia. Prenderci cura di noi è un atto d’amore per noi stesse e per la nostra famiglia.

Da 17 anni a ottobre la Lilt lancia la campagna Nastro rosa: gli ambulatori sono aperti per fornire una visita di controllo senologico a tutte le donne. Basta poco. Anche noi passiamoparola.

http://www.nastrorosa.it/


UNA MELA al

GIORNO

Qual è la prima cosa che mi viene in mente quando si dice frutto autunnale? Per me è una mela. Sono cresciuta nella Repubblica ceca, dove quasi ogni giardino ha almeno un albero di mele. I miei nonni avevano circa 20 alberi di mele. Questo significa che ogni autunno raccoglievamo un sacco di mele. Mia mamma e mia nonna preparavano moltissimi meravigliosi dolci di mela speziati e mio nonno faceva il sidro di mele fatto in casa. Avevamo così tante mele che avremmo potuto mangiarle per tutto l’inverno. Le mele sono un frutto così umile ma estremamente versatile. Fai una insalata croccante, una composta speziata o un dolce soffice e sicuramente non rimarrai deluso. Le mele sono semplicemente deliziosa, servite sia in piatti salati che dolci. Qui condivido con voi cinque delle mie ricette preferite con le mele. Spero che vi piacciano come piacciono a me.


Insalata croccante di mele e blue cheese con noci pecan caramellate

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 87


Fagottini di mele

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Sidro di mele caldo

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Strudel di mele

90 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


Composta di mele e pere speziata

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 91


Insalata croccante di mele e blue cheese con noci pecan caramellate Ingredienti per 2 persone per l’insalata: 12 g di burro 25 g di zucchero di canna chiaro un pizzico d sale pepe nero macinato fresco 50 g noci pecan 100 g di insalatina mista (a foglia piccola) 50 g blue cheese sbriciolato 1 mela verde, sbucciata, senza torsolo e tagliata a fette 1 mela rossa, sbucciata, senza torsolo e tagliata a fette per il dressing: 1 cucchiaino di mostarda di Digione 1 cucchiaino di aceto di vino bianco 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva la scorza grattugiata e il succo di ½ limone 1 cucchiaino di zucchero di canna chiaro sale pepe nero macinato fresco Preparare le noci pecan caramellate. Scaldare il burro in una pentola antiaderente a fiamma bassa, aggiungere lo zucchero, il sale e il pepe e cuocere fino a che lo zucchero non sarà dissolto mescolando frequentemente. Aggiungere le noci e mescolare. Cuocere a fiamma bassa per un paio di minuti fino a che le noci non saranno rivestite completamente dallo sciroppo. Se il caramello è troppo denso, aggiungere un po’ d’acqua. Togliere le noci dalla padella e sistemarle in un piatto leggermente unto e lasciare rassodare il caramello. Preparare il dressing. Mescolare tutti gli ingredienti assieme in una piccola ciotola. In una ciotola mescolare l’insalata e le mele con la salsa. Dividerla in due piatti e ricoprire con le noci caramellate e il blue cheese sbriciolato.

Fagottini di mele

Sidro di mele caldo

Strudel di mele

Ingredienti per 4 persone: 200 g di pasta sfoglia 4 mele grandi sbucciate e detorsolate 3 cucchiai (30 g) di nocciole tritate grossolanamente 3 cucchiai (30 g) di uvetta 2 cucchiaini di zucchero vanigliato ¼ di cucchiaino di cannella 2 cucchiai di briciole di pane 1 uovo sbattuto golden syrup

Ingredienti per due persone: 500 ml di sidro di mele il succo di ½ limone 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro 2 fettine sottili di zenzero fresco 6 chiodi di garofano 2 bastoncini di cannella 1 anice stellato un pizzico di noce moscata grattugiata 2 fettine di arancia Unisci il sidro di mele, il succo di limone, lo zucchero e tutte le spezie in una pentola e cuoci a fuoco lento per circa 20 minuti fino a che sarà completamente riscaldato, mescolando di tanto in tanto. Togliere dal fuoco e rimuovere le spezie, tranne i bastoncini di cannella. Versare il sidro in tazza o nei bicchieri. Guarnire con i bastoncini di cannella e le fettine d’arancia.

Ingredienti: 300g pasta sfoglia 3 cucchiai di rum scuro 60g uvetta 800g mele, sbucciate e affettate sottilmente scorza grattugiata e il succo di ½ limone 50g noci a pezzetti ½ cucchiaino di cannella in polvere 50g zucchero di canna chiaro 20g burro 35g briciole di pane 1 uovo + un cucchiaio d’acqua

Rotolare la pasta sfoglia su una superficie infarinata e tagliarla in 4 quadrati di 18 x 18 cm. In una piccola ciotola, mescolare insieme le nocciole, l’uvetta, la cannella e lo zucchero vanigliato. Posizionare ½ cucchiaio di briciole di pane al centro di ogni quadrato e mettere sopra le mele. Riempirle con il composto a base di uvetta. Spennellare gli angoli di ogni quadrato di pasta sfoglia con l’uovo sbattuto. Piegare i quattro angoli verso il centro sopra la mela. Premere gli angoli insieme per sigillare strettamente. Posizionare le mele su una teglia rivestita di carta da forno e spennellare i fagottini accuratamente con l’uovo sbattutto. Cuocere a 180° gradi per 25 minuti, o finché non saranno dorate. Versare sopra il golden syrup e servire.

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Riscaldare il forno 180° gradi. Mettere l’uvetta in ammollo nel rum in una ciotolina per circa 15 minuti. In una ciotola capiente, mescolare le mele con le noci, la scorza e il succo di limone, cannella, zucchero e l’uvetta inzuppata nel rum. Mettere da parte. Sciogliere il burro in una pentola, aggiungere le briciole di pane e cuocere leggermente fino a farle diventare croccanti. Trasferire le briciole in un piatto e far raffreddare. Srotolare la pasta in una teglia rettangolare di 45 x 35 cm coperta con carta da forno. Con il lato lungo rivolto verso di voi, cospargere le briciole di pane sulla pasta. Adagiate il mix di mele sopra le briciole, lasciando circa 2 cm di bordo nel lato corto della pasta. Piegare il lato più corto della pasta sopra il mix di mele per evitare che il succo delle mele fuoriesca. Arrotolare lo strudel dalla parte del lato più lungo con l’aiuto della carta da forno e appoggiare . Trasferire la carta forno con lo strudel sopra una teglia e sistemarlo con la cucitura verso il basso. Spennellare la superficie con l’uovo e l’acqua. Cuocere per 35/45 minuti, o fino a che lo strudel non sarà dorato. Lasciare raffreddare e servire. Lo strudel di mele è migliore se servito tiepido.

Composta di mele e pere speziata Ingredienti 20 g burro 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro ½ cucchiaino di cannella 8 chiodi di garofano interi 1/4 cucchiaino di zenzero 1/4 cucchiaino di coriandolo 1 anice stellato intero un pizzico di noce moscata 6 mele, sbucciate e tagliate a cubetti 2 pere, sbucciate e tagliate a cubetti 2 cucchiai di rum scuro 50 g uvetta scorza grattugiata di un limone Sciogliere il burro in una pentola, aggiungere lo zucchero e tutte le altre spezie e lasciare sobbollire per un minuto. Aggiungere le mele, le pere, il rum e l’uvetta e mescolare bene. Coprire e cuocere lentamente a fiamma moderata, mescolando una o due volte per 10 minuti, fino a che la frutta sarà morbida, ma ancora della sua forma. Scoperchiare, aggiungere la scorza di limone e cuocere ancora per 5 minuti o fino a che il succo in eccesso non sarà evaporato. Lasciare raffreddare leggermente e servire con yogurt o gelato.


Testi e foto di Sarka Babicka.

http://www.cookyourdream.com/ Traduzioni di Carolina Cenni



Una Bionda per il buffet

Ma anche con i piedi sotto il tavolo. Insomma, che il vostro pranzo autunnale sia in piedi, o comodamente seduti davanti a una tovaglia ben apparecchiata, non ci saranno problemi ad utilizzare questa splendida bevanda per preparare dei piatti golosi e gustosi.

La birra in realtà nell’immaginario comune è forse più associata all’estate, ma se ci spingiamo in Germania e focalizziamo i boccali che ballano da 200 anni verso bocche assetate all’Octoberfest, capiamo che in verità non c’è stagione per gustarla.

Di birre ne esistono un’infinita’ e non sono certo io l’esperta che potrebbe condurvi per mano ad esplorare questo mondo ambrato e maltato. Una cosa che però so per certo è che mai come negli ultimi anni sta prendendo piede la nascita di piccoli burrifici che producono birre crude o pastorizzate, ma sempre artigianali. L’utilizzo di cereali e di lieviti di alta qualità , la scelta di acque particolari, i luppoli e i metodi di fermentazione, singole o plurime, danno ad ogni birra una sfumatura particolare, che noi possiamo trasferire ai piatti per i nostri ospiti , regalando loro un gusto speciale.

E infatti perché non abbinare a ogni portata una birra speciale?

Testi e foto di Genny Gallo

http://www.alcibocommestibile.com

G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 95


* Biscottoni o grissini alla birra e gouda

L’accoppiata tra una birra e il formaggio olandese da’ carattere a questi stuzzicanti biscottoni. Da abbinare con una Kulmbacher bavarese, birra scura a bassa fermentazione. 96 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


* Salsa francese alle cipolle e birra

Una salsa golosa, perfetta per intingerci le patatine fritte o dei pezzetti di pane. Preparata con una birra chiara italiana, e’ perfetta da gustare con una lager classica, chiara, a bassa stagionatura grazie al suo gusto leggermente amaro. G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 97


* Arancini alla birra con salsiccia , stracchino e rosmarino

Un piatto robusto, un fritto goloso che dal sud Italia sale e si veste d’autunno e di sapori nordici. Per scaldarlo una Bock tedesca, che dara’ manforte ai sapori rustici della preparazione. 98 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


* Birramisu’ alla castagna

Chi puo’ resistere al tiramisu’? Nessuno! E se gli dessimo un tocco un po’ piu’ autunnale? Con una birra alla castagna, tipicamente corsa, nella crema, e una Nora in accompagnamento nel bicchiere l’estasi di sapori e’ assicurata! G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 99


* Biscottoni o grissini alla birra e gouda

* Salsa francese alle cipolle e birra

Ingredienti:

Ingredienti:

500 g farina 00

1 cucchiaio di olio

10 g sale+ fior di sale per la superfi-

4 cipolle bionde non troppo grandi

cie

1 spicchio di aglio

200 ml birra

100 ml birra chiara italiana

20 ml olio evo

100 ml brodo vegetale

50/70 ml acqua

pepe

un cubetto (25 g) lievito di birra fre-

un rametto di origano fresco o qual-

sco

che foglia di origano secco

150 g gouda

100 g panna acida 100 g formaggio cremoso spalma-

Procedimento:

bile

Mettere la farina sulla spianatoia,

sale

sbriciolare al’interno il lievito di birra e impastare con la birra. E

Procedimento:

l’olio .Aggiungere anche l’acqua

In una padella scaldare l’olio e but-

necessaria ad avere un impasto

tarci lo spicchio di aglio intero e le

ben sodo ed elastico. Lavorarlo

cipolle pulite e affettate finissime .

per almeno 10 minuti con vigo-

Fare leggermente rosolare , poi

re. A questo punto unire il gouda

sfumare con la birra e continuare

grattugiato e il sale.

la cottura a fuco bassissimo, unen-

Lasciare riposare per circa un’ora ,

do anche il brodo , fino a che le

fino a che avrà raddoppiato il vo-

cipolle saranno quasi caramellate.

lume. Poi stendere a rettangolo

Aggiungere il formaggio e la pan-

e arrotolare di nuovo a formare

na, l’origano, sale e pepe. Mescola-

un salsicciotto, per dare sostegno

re tutto perfettamente e mettere

all’impasto.

in frigo almeno un paio d’ore a

Stendere di nuovo, bucherellare

raffreddare.

con un rullo o una forchetta e tagliare delle lunghe strisce se vorrete avere dei grissini, o dei cerchi se preferite i biscottoni.Pennellare con un po’ di acqua e salare in superficie con fior di sale Cuocere inforno a 200 °C per circa 20 minuti, o fino a che saranno dorati.

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* Arancini alla birra con salsiccia, stracchino e rosmarino

Ingredienti (per circa 15 arancini): 150 salsiccia 2 ramentti di rosmarino 150 g stracchino o crescenza 300 g riso per risotti una cipolla bionda una noce di burro 120 ml birra brodo vegetale q.q sale grana padano grattuggiato 2 uova farina 00 q.b. pane grattugiato olio per friggere Procedimento: La sera prima preparare il risotto: far rosolare nel burro una cipolla tagliata finissima, fino a che sarà trasparente.Toglierla dalla risottiera e tenerla in caldo.Intanto versare il riso e fare tostare per bene. Quando i chicchi saranno pronti, unire la cipolla e sfumare con la birra . lasciare evaporare l’alcool, coprire con il brodo caldo e cuocere per circa 15 minuti. A fine cottura spegnere il fuoco e mantecare con abbondanti manciate di grana e una noce di burro. Aggiustere di sale. Far riposare in frigorifero. Il giorno successivo in un pentolino sgranare la salsiccia e farla tostare leggermente,Unire il rosmarino e lo stracchino e un po’ di pepe. Prendere nel palmo della mano un po’ di riso, porre al centro un po’ di ripieno. Chiudere e formare una pallina.Passarla nella farina, poi nell’uovo e infine nel pane grattugiato. Friggere a 160°C in olio già bollente per pochi minuti.

* Birramisu’ alla castagna

Ingredienti: 4 espressi forti 125 ml birra alla castagna 3 cf pavesini 2 uova 2 cucchiai di zucchero 250 g mascarpone freschissimo 120 gr crema di marroni cioccolato a scaglie Procedimento: Montare i tuorli con lo zucchero fino ad avere una massa perfettamente chiara e areata. Unire il mascarpone, la crema di marroni e per ultimi gli albumi montati a neve ferma. Unire il caffè alla birra , intingerci i biscotti e cominciare a formare le verrine alternando biscotti e crema.. Terminare spolverizzando con le scaglie di cioccolato fondentissimo. Lasciare riposare una notte e servire.




foto di Silvia Luppi


Simply London

benvenuti al

BOROUGH MARKET Il Borough Market è in assoluto il mercato alimentare più conosciuto di Londra. E lo è a ragione, dato che si tratta di un’incredibile fonte di prodotti inglesi e internazionali. Passeggiando per le sue stradine strette e serpeggianti e ammirando le bancarelle, troverete di tutto: frutta, verdura, pesce, carne, formaggi, pane, bibite e cibo internazionale. Insomma, una vera festa per gli occhi! Io gli facevo la corte da un bel po’, più o meno da un anno. Era dal luglio scorso che sognavo di immergermi nei profumi e nei colori di questa realtà che mi era sempre stata descritta con passione da chi ci era stato prima di me. L’attesa non ha sicuramente deluso le mie alte aspettative… I prodotti sono realmente freschissimi e di altà qualità come ho potuto approvare io stessa durante i numerosi assaggi. Ma la mia anima di foodblogger bramava più che altro tutti quei prodotti che in Italia non sono facilmente reperibili. E, in effetti, c’erano proprio tutti… Qualche esempio? I lamponi gialli, il rabarbaro, l’uva spina, le zucchine gialle panciute,… Ho solo un rimpianto. Io, purtroppo, Jamie Oliver non l’ho proprio trovato!

Testi e foto di Carolina Cenni http://www.semplicementepeperosa.com/ 104 - G2KITCHEN | OTTOBRE 2010


Fin dalla sua rinascita come mercato al dettaglio, è diventato un punto d’incontro per tutti coloro che si interessano della qualità di ciò che mangiano. Il mercato è stato a lungo sinonimo di mercato alimentare ed ha iniziato a costruire la sua reputazione come fonte di prodotti di qualità all’incirca dieci anni fa. Ma non è solo la buona qualità del cibo che lo rende speciale… A renderlo speciale sono anche le persone che vi lavorano. Il mercato è popolato da una grande comunità di persone che arrivano da tutto il Regno Unito, dall’Europa e dal resto del mondo. Molti espositori sono loro stessi dei produttori. Persone che creano, crescono e cucinano il cibo che vendono. Il risultato di questo processo è che il mercato è diventato un luogo ricco di conoscenze culinarie. È un bel posto da esplorare, ma anche un luogo dove porre domande, scoprire nuovi sapori e assaporare un’atmosfera unica! Con la sua amichevole e frizzante atmosfera, il Borough Market sarà sempre il cuore della comunità locale. Ma non solo. Il mercato è amato da tutti: chef, appassionati cuochi amatoriali, foodblogger o, più semplicemente, persone che amano mangiare bene. Il mercato si trova sotto i viadotti ferroviari tra il Tamigi e la Borough High Street nel South East di Londra. È aperto il giovedì dalle 11:00 alle 17:00, il venerdì da 12:00 alle 18:00 e il sabato dalle 8:00 alle 17:00. Come ci si arriva? È semplice! Potete persino scegliere: in metropolitana scendendo alle stazioni di London Bridge o Borough; in autobus scendendo alle fermate di London Bridge, Borough High Street o Southwark Street ed, infine, a piedi passando dal Thames Path in Southbank o dal London Bridge se arrivate dalla City.

Enjoy Borough Market! G2KITCHEN | OTTOBRE 2010 - 105



G2kitchen

numero I , anno 2010

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Ideazione, progettazione, coordinamento e sito web Genny Gallo Coordinamento della versione internazionale del magazine Giulia Scarpaleggia Progetto grafico illustrazioni e sito web Chiara Biagioni Hanno collaborato agli articoli e alle rubriche Sarka Babicka , Chiara Biagioni, Elga Cappellari ,Genny Gallo, Alessandra Gennaro, Silvia Luppi ,Alicia Manas, Edda Onorato , Tina Rinknen , Claudia Scarpaleggia, Giulia Scarpaleggia foto di copertina di Genny Gallo Ogni autore è proprietario dei testi e delle immagini da lui create ed è totalmente responsabile dei contenuti del proprio articolo.


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