Rivista FundsPeople Italia n. 80 gennaio 2024

INTERVISTE

D. LANZONI (LA CASSA DI RAVENNA) P. STEFAN (SOLIDARIETÀ VENETO) FUNDSPEOPLE TALKS

HIGH YIELD, ETF OBBLIGAZIONARI E BOND CINESI ISTITUZIONALI

PREVIDENZA EUROPEA, UNO SCENARIO ANCORA “POCO MOSSO” EMERGENTI

NUMERO 80 GENNAIO 2024

STRATEGIE PER NAVIGARE LE SFIDE DEL DEBITO EMERGENTE

I FONDI PREFERITI DAI FUND SELECTOR ITALIANI IL CONSUETO SONDAGGIO ARRIVA ALLA SUA NONA EDIZIONE. ECCO QUALI STRATEGIE (E QUALI CASE D’INVESTIMENTO) SI AGGIUDICANO LA PALMA D’ORO, SECONDO GLI ANALISTI.

Stabile.

Coerente.

Affidabile.

Sembra noioso?

A noi sembra giusto.

In un mondo incerto, i fondi obbligazionari potrebbero generare un flusso di reddito più stabile. Noioso può essere bello.

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Tutti gli investimenti comportano rischi. l valore degli investimenti e qualsiasi reddito ricevuto da essi possono aumentare o diminuire e potresti recuperare meno di quanto hai investito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.

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EDI TO M RIA LE

80 I GENNAIO 2024

L’ANNO CHE VERRÀ À

ancano ancora gli ultimi dati per avere un quadro generale ma l’anno che si è appena chiuso (almeno secondo Assogestioni) non è stato affatto brillante per il risparmio gestito italiano. Un segno meno ha accompagnato la raccolta di tutti i trimestri, soprattutto per quanto riguarda i fondi aperti e le gestioni di portafoglio. L’ultimo disponibile, il terzo, è terminato con una raccolta netta in negativo per 15,2 miliardi di euro, portando il patrimonio complessivo a 2.224 miliardi.

Il 2023 è stato un anno all’insegna della resilienza economica a fronte di una politica monetaria più restrittiva. Il 2024 sarà caratterizzato, a detta degli esperti e dei vari outlook presentati nelle scorse settimane, da un rallentamento della crescita. La recessione più volte evocata non è mai arrivata e, salvo gravi choc, non arriverà.

Tuttavia, è probabile che le banche centrali allentino la politica monetaria, sulla scia di un calo dell’inflazione. Comunque vada, ci troviamo ancora in un contesto di tassi d’interesse “più alti più a lungo” e la maggior parte degli istituti ridurrà gradualmente la politica restrittiva, piuttosto che introdurre nuove misure accomodanti.

SECONDO LA VIEW DEGLI ESPERTI, IL 2024 DOVREBBE ESSERE UN ANNO POSITIVO (ALMENO PER LE OBBLIGAZIONI).

TUTTAVIA, COME PER IL 2023, NON SARÀ TUTTO ROSE E FIORI. ECCO PERCHÉ È NECESSARIO UN APPROCCIO DINAMICO E UNA FORTE SELEZIONE DI PAESI E SOCIETÀ.

Come sempre, non mancano le questioni che gli investitori dovranno considerare: tassi d’interesse ancora elevati, tensioni geopolitiche e, naturalmente, le presidenziali statunitensi di novembre.

Al momento, insomma, sembra sia in atto una ricalibrazione economica. In questo contesto (definito argutamente da qualche casa d’investimento come nuovo disordine globale) cosa dovranno fare i risparmiatori? Le obbligazioni riusciranno a invertire la serie negativa? E le azioni manterranno il loro slancio? Per gli analisti esistono maggiori probabilità di una sovraperformance delle obbligazioni. E, nonostante le sfide che gli investitori dovranno affrontare, ci sarebbero buone ragioni per essere ottimisti. In soldoni, le obbligazioni corporate dovrebbero beneficiare di prospettive più favorevoli sui tassi, con quelle investment grade che offrono rendimenti molto interessanti. Ma anche i mercati azionari potrebbero continuare a guadagnare terreno. L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, ad esempio, potrebbe sostenere la crescita di alcuni settori.

Nei mercati emergenti, secondo i più, continua l’ottimo momentum dell’India, dove però le valutazioni sono oggi molto gonfiate, al contrario della Cina, dove sono basse, ma con una forte incertezza economica causata da un mercato immobiliare in piena crisi. Nel resto del mondo, il Brasile sta procedendo bene, mentre la vicina Argentina, dopo cinquant’anni di peronismo, ha virato verso la ricetta ultra liberista del neo presidente Milei. La geopolitica rimane il rischio di coda principale, specialmente se il conflitto tra Israele e Hamas dovesse allargarsi.

Ad ogni modo, quasi tutti gli esperti sono concordi su un concetto di base, valido per qualsiasi decisione e/o asset class: essere prudenti e fare selezione. Le valutazioni del reddito fisso e un profilo di inflazione diverso rispetto agli ultimi anni dovrebbero rendere il 2024 un anno positivo per le obbligazioni. Tuttavia, come per il 2023, non sarà tutto rose e fiori. Ecco perché è necessario più che mai un approccio dinamico e una forte selezione di Paesi e società.

SILVIA RAGUSA

Editor Italy

Staremo a vedere.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 3

IN DI CE 80 I GENNAIO 2024

52

TENDENZE 20 I N PRIMO PIANO I fondi preferiti dai fund selector italiani 26 F UNDSPEOPLE TALKS High yield, ETF obbligazionari e bond cinesi 32 B USINESS Navigare le onde del cambiamento 35 S TRATEGIE High yield, nel 2024 la selezione farà la differenza 38 H UB ALTERNATIVE Real estate, nel 2023 sono tornati segnali di schiarita 41 I STITUZIONALI Previdenza europea, uno scenario ancora “poco mosso” 44 CONSULENZA Prepararsi alla RIS, la direttiva che trasformerà la consulenza finanziaria 47 FUNDSTAGE Il processo di selezione di una “piattaforma gestionale” per i clienti istituzionali 50 R EGOLAMENTAZIONE Cartolarizzazioni immobiliari per investire (non solo) nel real estate

INTERVISTE 52 G ESTORE ITALIANO Giorgio Bortolozzo (Arca Fondi SGR) 54 FUND SELECTOR Dario Lanzoni (La Cassa di Ravenna) 56 ISTITUZIONALE Paolo Stefan (Solidarietà Veneto) 58 PERSONAGGIO Maurizio Tacchella (BFF Banking Group)

56

58

ANALISI 60 C OMPARATIVA Il sole torna a sorgere in Giappone 66 E MERGENTI Strategie per navigare le sfide del debito emergente 70 H UB ESG Investimenti, quando la bussola dei portafogli è la sostenibilità 73 G ESTIONE PASSIVA Il mondo alternativo degli ETF 76 EQUITY Piazza Affari, un 2024 da STAR 79 ALTERNATIVI Epoca d’oro per il private debt

OUT OF OFFICE 82 S PORT Maratona, salite e discese come nei mercati finanziari 4 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

54

66

CON TRI BU TI DI

47

FIRME DEL MESE

Senior advisor, client consulting; senior director, client consulting; bfinance Il processo di selezione di una “piattaforma gestionale” per i clienti istituzionali

50

76 GIOVANNI ANDREA INCARNATO Italy Wealth & Asset Management leader EY Navigare le onde del cambiamento

35

GIACOMO BERGAMO; ALBERTO GESUALDI

JULIEN BIEBER; DARSHITA SHAH Partner Tax, Alternative Investments & Co-head of Private Debt; director Advisory, Corporate Finance KPMG Luxembourg Epoca d’oro per il private debt

Portfolio manager; partner Ver Capital SGR High yield, nel 2024 la selezione farà la differenza

82 MAURIZIO PRIMANNI CEO Excellence Consulting Prepararsi alla RIS, la direttiva che trasformerà la consulenza finanziaria

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ANTONIO AMENDOLA Senior fund manager azionario AcomeA SGR Piazza Affari, un 2024 da STAR

79

44

NOTA DI REDAZIONE

LUCIANO MORELLO; ERIK NEGRETTO Partner e responsabile dipartimento Finance, Projects and Restructuring; senior lawyer DLA Piper Cartolarizzazioni immobiliari per investire (non solo) nel real estate

80 I GENNAIO 2024

32

GENNARO D’AMORE; OTTAVIA SEBASTIANI

GIANCARLO FONSECA Country head Italy Lombard Odier IM Maratona, salite e discese come nei mercati finanziari

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GENNAIO I FUNDSPEOPLE 5

EL EN CO INDICE DELLE SOCIETÀ

80 I GENNAIO 2024

ABC abrdn 7, 13 AcomeA SGR 9, 13, 76 Agora 13 ALFI 79 AllianceBernstein 9 Allianz 10, 13 Amundi 13, 73 Anima Holding 13, 56 Arca Fondi SGR 13, 52 Aviva Investors 13 AXA IM 13 Banca Aletti 38, 66 Banca d’Italia 47 Banca Finnat Euramerica 13 Banca Passadore 70 Banca Profilo 13 BCC R&P 26, 70 BFF Banking Group 58 bfinance 47 BlackRock 13, 20, 26 BNY Mellon IM 13 Candriam 13 Chahine Capital 9 CheBanca!

26 Consob 47 Consultinvest 13 Covip 47, 58 Credit Suisse 13

DEF DLA Piper 50 DNCA Finance 20 DWS 20, 73 Eiopa 41 Eleva Capital 20 Ersel AM SGR 26 Euregio Plus SGR 13 Eurizon Capital 13, 66 Excellence Consulting 44 EY 32 Fidelity International 13, 60 Fideuram 13, 26, 38 Finanziaria Internazionale 13, 56 Finax 41 FondAereo 41 Franklin Templeton Investments 13

GHI Gamma Capital Markets 9 Goldman Sachs 10, 60 Great Lakes Insurance 56 Groupama AM 13 Gruppo Azimut 13 Gruppo Banca Ifigest 13 Gruppo Banca Intermobiliare 13 Gruppo Banco BPM 13 Gruppo BNP Paribas 9, 13, 26 Gruppo BPER Banca 13 Gruppo Cassa Centrale Banca 13 Gruppo Ceresio Italia 13 6 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

Gruppo Credem 13 Gruppo Deutsche Bank 13, 26 Gruppo Ersel 13 Gruppo Finecobank 13 Gruppo Generali 13, 20, 26 Gruppo Mediobanca 13 Gruppo Mediolanum 13 Gruppo MPS 13 Gruppo Poste Italiane 13 Gruppo Sella 13, 38, 66 HSBC Global AM 66 Iccrea 13 ING 13 Intesa SanPaolo Vita 26 Invesco 13, 60

JKL J.P. Morgan AM 13, 20 Janus Henderson Investors 10 Jupiter AM 60 Kairos Partners 13 KPMG Luxembourg 79 La Cassa di Ravenna 54 Liontrust 70 Lombard Odier IM 82

MN M&G Investments Man Group Mefop MFS IM Morgan Stanley Natixis IM Nikko AM

13 60 41, 58 9 13 9 60

OPQ Orefici Ostrum AM Pharus AM Pictet AM ProShares

13 9 26 13, 26 73

RST Redhedge 20 Resaver Pension Fund 41 Russell Investments 9 Scenari Immobiliari 38 Schroders 13 , 20 Solidarietà Veneto 56 State Street Global Advisors 13 Studio Casadei 38 Südtirol Bank 13

UWXYZ UBS AM Ver Capital SGR WisdomTree Xtrackers Zenit Zurich

13, 38 35 73 73 13 9, 13, 66, 70

DIRETTORE RESPONSABILE GONZALO FERNÁNDEZ gonzalof@fundspeople.com HEAD OF ITALY DAVIDE PASIMENI davide.pasimeni@fundspeople.com REDAZIONE NAZIONALE SILVIA RAGUSA, editor Italia silvia.ragusa@fundspeople.com RAFFAELA ULGHERI, reporter raffaela.ulgheri@fundspeople.com INTERNAZIONALE GRETA BISELLO, reporter greta.bisello@fundspeople.com FILIPPO LUINI, reporter filippo.luini@fundspeople.com OSCAR RODRÍGUEZ, reporter orodriguez@fundspeople.com REGINA RIVERA, reporter regina.webb@fundspeople.com ANALYSIS MIGUEL RÊGO, global head of Analysis miguel.rego@fundspeople.com DIOGO VERDE, fund analyst diogo.verde@fundspeople.com SOLUTIONS & INNOVATION LIVIA CAIVANO, manager Passive Solutions livia.caivano@fundspeople.com FRANCESCA CONTI, manager Active Solutions francesca.conti@fundspeople.com PAMELA GIOVANI, manager Data Content & Learning Solutions pamela.giovani@fundspeople.com MARTA MARINA PUCCIO, manager Channel Solutions marta.puccio@fundspeople.com RAFFAELA ULGHERI, manager ESG & Depositary Solutions raffaela.ulgheri@fundspeople.com DATA RAQUEL ALONSO, head of Data raquel.alonso@fundspeople.com SALES DAVIDE PASIMENI, head of Italy davide.pasimeni@fundspeople.com TOMMASO IAQUONE, Sales manager Italy tommaso.iaquone@fundspeople.com TALENT & ORGANIZATIONAL DEVELOPMENT JAVIER BLANCO, head of Talent, Organization & Change. javier.blanco@fundspeople.com ALICIA FRAGIO, Business & Financial controller alicia.fragio@fundspeople.com FINANCE, OPERATIONS & STRATEGY SANTIAGO FRANCO, head of Finance, Operations & Strategy santiago.franco@fundspeople.com GONZALO RIAÑO, gonzalo.riano@fundspeople.com CONSULTANT ANTONIO SALIDO, CEO, NUVIX CONSULTING SL DESIGN ANTONIO CAPA & RODRIGO PÉREZ, KEMBEKE ESTUDIO PHOTOGRAPHY ENRICO FRASCATI, FRANCESCO PRANDONI TRANSLATIONS CRISTINA JAOUEN, FULLY INVESTED TRANSLATION, ED EMANUELA CRIBIO AUTORIZZAZIONE Tribunale di Milano, numero registro 14797/2022 EDITORE © Primer Decil Consultores y Editores S.L. Tutti i diritti riservati SOTTOSCRIZIONI fundspeople.com/it/registro DEPOSITO LEGALE M-48220-2008 REDAZIONE MILANO Piazza Vetra, 17, 20123, Milano Tel. (+39) 02 947 56291 italia@fundspeople.com fundspeople.com/it REDAZIONE MADRID Paseo de la Castellana 91. 28046 Madrid Tel. (+34) 91 755 35 58 redaccion@fundspeople.com fundspeople.com/es REDAZIONE LISBONA Espaço Amoreiras . Rua D. João V, nº 24, 1.03, E.26 - 1250-091 Lisboa Tel. (+351) 210 415 957 portugal@fundspeople.com fundspeople.com/pt PUBBLICITÀ publicidad@fundspeople.com * NOTA DI REDAZIONE Numero chiuso e stampato il 21 dicembre 2023.

CRAIG MACDONALD Global head of Fixed Income, abrdn

Reddito fisso: il 2024 sarà l’anno delle obbligazioni?

Il 2024 potrebbe essere un anno positivo per le obbligazioni, nonostante alcune sfide. All’inizio dell’anno, le obbligazioni suscitavano grandi aspettative, ma sono state le aree più rischiose a ottenere i maggiori benefici. Ciò è dovuto a un’economia globale più forte del previsto che, a sua volta, ha portato a un’inflazione più alta.

Nel 2024, i rendimenti obbligazionari potrebbero ancora essere elevati, ma per incrementarli ulteriormente sarà necessario che le banche centrali inizino a tagliare i tassi d’interesse nella seconda metà dell’anno. La storia mostra che i periodi successivi a un picco dei tassi d’interesse hanno portato a forti rendimenti in molti settori del reddito fisso. Nel complesso, dovremmo assistere a uno scenario in cui l’inflazione diminuirà ulteriormente, il mercato del lavoro si indebolirà leggermente e l’economia rallenterà fino a una recessione, o almeno a qualcosa che assomigli a una recessione per molte aziende e Paesi. Nel momento in cui i banchieri centrali vedranno un rallentamento dell’economia tale da riportare l’inflazione ai livelli target, taglieranno i tassi d’interesse, una mossa che sosterrà molte aree del mercato obbligazionario.

SIAMO MOLTO OTTIMISTI PER IL 2024, MA SONO SEI GLI ASPETTI DA MONITORARE Le obbligazioni di qualità superiore, come quelle governative e in-

vestment grade, potrebbero ottenere buone performance quando la crescita rallenterà, l’inflazione si indebolirà e le banche centrali taglieranno i tassi d’interesse.

Tuttavia, ci sono rischi legati a una ripresa economica inaspettata e a un’ulteriore ripresa dell’inflazione, che porterebbero a nuovi rialzi dei tassi.

Esaurimento dei risparmi più rapido del previsto. I titoli di Stato farebbero bene nello scenario meno probabile in cui il mercato sovrastimi la forza dei consumi, portando a una recessione peggiore del previsto. In un tale scenario la maggior parte delle obbligazioni societarie e bancarie soffrirebbero, presentando tuttavia un buon punto di ingresso per gli investitori.

Le banche. Nonostante alcuni default di alto profilo ai quali abbiamo assistito quest’anno, riteniamo che la maggior parte delle grandi banche abbia bilanci solidi e dimostri una buona redditività. Ciò contribuirà ad attenuare l’aumento dei crediti inesigibili e l’inasprimento degli standard di prestito.

Resta il rischio legato a finanziatori più deboli, probabilmente tra le banche più piccole e regionali, che sono sovraesposti ai mutuatari del settore immobiliare.

Downgrade e default. Siamo meno preoccupati per le obbligazioni societarie investment grade, dato che i margini di profitto elevati e i bilanci conservativi hanno portato a più upgrade che downgrade.

Siamo invece cauti sui bond delle

small cap più rischiose che vedono un aumento dei default obbligazionari, soprattutto nel caso di un ulteriore rallentamento dell’economia. Detto questo, i total return di tali titoli high yield dovrebbero essere superiori ai rendimenti medi registrati nei precedenti periodi di rallentamento economico, grazie alla migliore qualità del credito.

Leveraged loan e private credit.

Vediamo opportunità nel private credit di alta qualità, ma è importante monitorare il possibile indebolimento degli standard di prestito causato dalla rapida crescita del segmento. Inoltre, i default sui leveraged loan hanno già superato il mercato high yield, mentre l’importo che i creditori possono recuperare è inferiore alle medie storiche.

Emerging market debt. Una buona selezione titoli farà emergere il valore di alcune economie a più alto rischio, le cui valutazioni sono ancora convenienti dopo alcuni anni difficili. Inoltre, molti Paesi emergenti saranno tra i primi a tagliare i tassi di interesse, sostenendo in tal modo il debito in valuta locale. Le prospettive appaiono meno favorevoli nel caso in cui il dollaro si rafforzi in modo significativo o si verifichi una dura recessione.

In conclusione, le valutazioni del reddito fisso e il profilo di inflazione diverso degli ultimi anni potrebbero rendere il 2024 un anno positivo per le obbligazioni, ma richiedono un approccio dinamico e una forte selezione di Paesi e società per mantenere gli impegni presi.

PANORAMA I PIÙ CLICCATI

IT

PROFESSIONISTI

Andrea Florio Zurich Bank

Lella Russo Banca Aletti

Antonio Cannizzaro Eurizon

Matteo Belleri Banca Patrimoni Sella & C.

Bryan Carter HSBC Asset Management

Andrea Perlini Fideuram Asset Management SGR

Federico Romoli Gruppo Banca Sella

Marco Castagna Banca Aletti

William Trevisan Pharus Management Lux SA Milano Branch

David Karni BCC Risparmio&Previdenza S.G.R.

Amundi

UBS Asset Management

Fideuram Asset Management SGR

BNP Paribas Asset Management

BlackRock

Eurizon

J.P. Morgan Asset Management

Schroders

Zurich Bank

Pictet Asset Management

SOCIETÀ

PRODOTTI

Profili più visitati su www. fundspeople. com/it dal 23/11/2023 al 20/12/2023.

Anima Alto Potenziale Europa

Eurizon Diversificato Etico

Eurizon Azioni Energia E Materie Prime

Amundi Azionario America

Etica Rendita Bilanciata

Amundi Obbligazionario Euro a distribuzione

Amundi Obbligazionario Italia Breve Termine

Amundi Target Controllo

Amundi Obbligazionario Più a distribuzione

Amundi Azionario Valore Europa a distribuzione

8 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

NOVEMBRE

PANORAMA MOVIMENTI NELL’INDUSTRIA

23/11/2023

BNP Paribas REIM Italy SGR assume Nicola Franceschini in qualità di Product Development & Research Manager

27/11/2023

28/11/2023

AllianceBernstein ha un nuovo team specializzato nell’equity guidato da Thorsten Winkelmann

Chahine Capital nomina Gerardo Coppola responsabile commerciale per l’Italia

30/11/2023

DICEMBRE 04/12/2023 Zurich Investments Life ha un nuovo amministratore delegato: Renato Antonini

12/12/2023 Gamma Capital Markets nomina Roberto Zanin amministratore delegato

13/12/2023

Russell Investments si rafforza con Francesco Piraino e Francesco Crescenti nei ruoli di Sales director e Sales associate

AcomeA SGR annuncia l’ingresso di Fabio Caldato come portfolio manager del fondo AcomeA Strategia Dinamica Globale

13/12/2023

15/12/2023 Philippe Setbon e Olivier Houix nominati rispettivamente AD di Natixis IM e Ostrum AM MFS IM annuncia che dal 1° gennaio 2025 Ted Maloney assumerà l’incarico di CEO

DA NON PERDERE tutte le nuove nomine su fundspeople.com/it

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 9

PANORAMA SMART CONSENSUS di Diana Pereira

2024

SI VOLTA PAGINA O È SOLO L’INIZIO DI UN NUOVO PARAGRAFO? Coerenza e prudenza continuano a essere le parole d’ordine all’interno dello Smart Consensus. Non solo fanno rima, ma sono anche state le due costanti dell’anno che si è appena concluso. Dopo un 2023 impegnativo, i gestori guardano al futuro con un certo ottimismo, ma restano pronti ad affrontare diversi scenari.

PORTAFOGLIO SMART CONSENSUS FUNDSPEOPLE FONDO

CATEGORIA MORNINGSTAR

BL Global Flexible EUR

Bilanciati flessibili

BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR)

Bilanciati flessibili

DWS Concept Kaldemorgen

Bilanciati flessibili

Flossbach von Storch Multiple Opportunities II

Bilanciati flessibili

M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund

Bilanciati flessibili

Acatis Value Event Fonds

Bilanciati moderati

Allianz Income and Growth

Bilanciati moderati

Goldman Sachs Global Multi-Asset Income Portfolio

Bilanciati moderati

Janus Henderson Balanced Fund

Bilanciati moderati

PIMCO GIS Income Fund

Bilanciati moderati

10 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

https://bit.ly/3KnGnzM Lo strumento di ricerca di fondi disponibile sul sito FundsPeople permette di consultare i criteri soddisfatti da ogni fondo dotato di rating in ciascuno dei tre Paesi.

DISTRIBUZIONE PER ASSET OBBLIGAZIONI AZIONI LIQUIDITÀ E OBBLIGAZIONI A BREVE TERMINE ALTRI (VALUTE, ALTERNATIVI E IMMOBILIARI)

70%

I

n un anno segnato da inflazione, tassi di interesse, recessione contro atterraggio morbido e aumento dei rischi geopolitici, i gestori dei portafogli che compongono lo Smart Consensus di FundsPeople restano coerenti nella loro prudenza, anche se guardano al futuro con un certo ottimismo. Jeremiah Buckley, portfolio manager del Janus Henderson Balanced Fund, si posiziona così sia nell’azionario che nel reddito fisso, benché “consapevole che gli effetti ritardati dei rialzi dei tassi di riferimento continueranno a farsi sentire sull’economia nel suo complesso”. Secondo il professionista, il 2024 “sarà un anno di svolta”. Justin Kass, gestore dell’Allianz Income and Growth Fund, ritiene che sia in atto una dinamica positiva, in particolare negli Stati Uniti, che dovrebbe proseguire anche nel 2024. Tuttavia, la concomitanza tra queste condizioni favorevoli e alcuni fattori avversi e contraddittori non solo “rende più difficile prevedere con certezza la traiettoria futura, ma con tutta probabilità finirà anche per influenzare il sentiment degli investitori, generando volatilità sul mercato azionario nel corso dell’anno prossimo”, sostiene l’esperto.

60% 49,70 50%

30% 20% 10%

6,55

0%

5,68

N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O 2021

2022

2023

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA EUROPA (INCLUDE IL REGNO UNITO) E MERGENTI (INCLUDE PAESI ASIATICI SVILUPPATI)

NORD AMERICA (USA E CANADA) GIAPPONE E AUSTRALASIA

70% 60%

51,53

50% 40%

33,84

30% 20% 9,36

10%

5,27

0%

N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O 2021

AZIONI IN FLESSIONE

In base ai dati di fine ottobre, la quota del comparto azionario è diminuita di 2,40 punti percentuali rispetto al mese precedente, collocandosi appena sotto il 50 per cento. Conferma questa dinamica il portfolio manager dello Janus Henderson Balanced Fund, il quale spiega che la quota azionaria è stata leggermente ridimensionata negli ultimi mesi per riportare attivamente la composizione del portafoglio in linea con il tradizionale obiettivo neutrale per l’asset allocation globale di 60% azioni e 40% obbligazioni.

Sul fronte azionario, aggiunge, il fondo si concentra sulle “società con flussi di cassa robusti e bilanci di qualità”. Il gestore dell’Allianz Income and Growth

38,06

40%

2022

2023

DISTRIBUZIONE PER SETTORE CORPORATE

GOVERNMENT

C ASH

ALTRO

70% 60% 50% 40% 31,95 30%

30,91 21,59

20%

15,55

10% 0%

N N D D G G F F M M A A M M G G LL A A S S O O N N D D G G FF M M A A M M G G LL A A SS O O 2021 2021

2022

2022

2023

2023

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 11

P

AR

P

R

TNE R

PANORAMA SMART CONSENSUS

AR

TNE

L’OPINIONE DI

LOREDANA LA PACE

Country head Italy, Goldman Sachs Asset Management

IL PORTAFOGLIO DI JUSTIN KASS

Gestore dell’Allianz Income and Growth Fund

“Le fasi di volatilità del mercato azionario americano offriranno ai gestori attivi l’opportunità di effettuare investimenti interessanti a prezzi più vantaggiosi”

rilievo rispetto all’analisi del mese scorso. Gli Stati Uniti continuano a guidare la classifica delle preferenze con una ponderazione del 51,53% e “i multipli delle azioni statunitensi sono vicini alla media di lungo periodo”, secondo l’esperto. Il gestore di Allianz crede che “la visibilità degli utili attesi per il 2025, la stabilizzazione del dollaro statunitense e del mercato dei Treasury e la conclusione del ciclo di rialzi dei tassi di interesse potrebbero giocare a favore dell’azionario americano.

OBBLIGAZIONI AI MASSIMI

JEREMIAH BUCKLEY

Portfolio manager dello Janus Henderson Balanced Fund

“Oggi è più importante che mai adottare un approccio orientato alla ricerca e incentrato sulla selezione dei titoli. Gli investitori devono prestare attenzione alle posizioni che detengono e all’esposizione al rischio dei portafogli”

Fund afferma a sua volta che nel terzo trimestre sono state ridotte le posizioni azionarie, anche quelle detenute in “alcuni dei titoli più brillanti e conosciuti”.

A questo proposito Justin Kass dichiara di puntare in particolar modo sulle azioni delle grandi aziende di servizi di comunicazione con un’elevata visibilità dei ricavi da pubblicità e margini stabili, ma ricorda che è importante continuare a “monitorare le società che hanno sottoperformato, in caso di miglioramento del contesto macroeconomico”.

Su base geografica, l’esposizione azionaria non ha subito modifiche di 12 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

A ottobre la componente obbligazionaria ha registrato un incremento di 2,46 punti percentuali, quasi speculare al calo di quella azionaria, e ha toccato così il livello più alto degli ultimi due anni a quota 38,06 per cento. Per quanto riguarda la tipologia di strumenti, il debito sovrano rimane il segmento preferito, con una quota del 31,95%, mentre i corporate bond hanno subito la flessione più marcata, di entità pari all’incremento della liquidità e strumenti equivalenti (1,17%).

Jeremiah Buckley chiarisce che nel reddito fisso il portafoglio ha gestito attivamente “il posizionamento nei confronti della duration, che è stata mantenuta più lunga rispetto al benchmark”, e ha anche “cercato di cogliere opportunità tra le emissioni di società di alta qualità e i titoli di credito cartolarizzati con valutazioni convenienti”.

Analogamente, Justin Kass riferisce che “il fondo ha operato su base selettiva nei mercati primari delle obbligazioni convertibili e high yield, sfruttando le opportunità disponibili per assumere un’esposizione ad aziende di più alta qualità che offrono cedole e opzioni molto interessanti”. Secondo il gestore, questi strumenti “potrebbero essere maggiormente in grado di tollerare la volatilità del mercato, dato che per certi versi l’attuale dinamica risulta più favorevole di quella registrata alla fine del 2022”.

MERCATO AZIONARIO: ORIENTARSI IN UN CONTESTO DI TASSI PIÙ ALTI PIÙ A LUNGO Ci aspettiamo che il mercato azionario diventi più idiosincratico e selettivo negli anni a venire. In un contesto in cui i tassi sono passati da un livello basso a uno elevato, riteniamo che gli investitori debbano tenere conto di diversi fattori che possono influenzare il loro posizionamento azionario.

In primo luogo, pensiamo che oggi sia improbabile che i rendimenti azionari raggiungano i livelli del ciclo precedente. Siamo passati da un mondo in cui non ci sono alternative (There Is No Alternative, TINA) alle azioni, a un contesto in cui invece esistono alternative ragionevoli (There Are Reasonable Alternatives, TARA), quali asset obbligazionari di alta qualità come le obbligazioni societarie investment grade (IG).

In secondo luogo, prevediamo che i tassi d’interesse elevati vadano a modificare le preferenze del mercato, facendole passare dalla crescita dei ricavi alla redditività.

Infine, i differenziali di performance tra orientamenti macroeconomici (settore, stile, dimensione e area geografica) potrebbero diventare meno estremi e, di conseguenza, meno determinanti per la generazione di alpha.

Con i mercati maggiormente influenzati da fattori microeconomici, la gestione attiva assumerà un ruolo

PANORAMA BAROMETRO

https://bit.ly/3KnGnzM

Nella sezione Analysis del sito di FundsPeople è possibile consultare il ranking completo dei prodotti con Rating FundsPeople 2023 utilizzando lo strumento “Cerca un fondo”

SCOPRI I FONDI CON RATING Sono prodotti che hanno il favore degli analisti, sono consistenti e si distinguono per sottoscrizioni sul mercato italiano.

I

n un mercato come quello italiano, con più di 35 mila fondi registrati per la commercializzazione, la grande sfida è filtrare l’intero universo per trovare i prodotti che si adattano ai portafogli. Per aiutarvi, FundsPeople rende noti i fondi con il Rating FundsPeople 2023. Solo 620 prodotti si distinguono per uno o più dei seguenti tre criteri: Preferiti dagli analisti. Sono fondi che accumulano un minimo di cinque voti nel sondaggio annuale condotto in Italia, Spagna e Portogallo, rivolto ad analisti e fund selector, su prodotti che a loro avviso eccellono per le loro caratteristiche uniche. Ci sono 27 prodotti che ottengono il Rating in questo modo.

Blockbuster. Sono i fondi più venduti sul mercato. Si tratta di prodotti che, al 31 dicembre 2022, hanno un patrimonio in Italia maggiore o uguale a 200 milioni di euro. Inoltre, per i prodotti locali si tiene conto anche del dato relativo alla raccolta accumulata negli ultimi tre anni, che deve superare il 25% del portafoglio a fine 2022. Sono 489 i fondi esteri e 81 quelli italiani che superano questo filtro.

In totale, 570 prodotti registrati in Italia hanno ottenuto questo Rating.

Consistenti. Il team di analisi di Funds People ha sviluppato una nuova metodologia di calcolo del pilastro quantitativo del Rating FundsPeople.

Da un calcolo basato sull’universo di fondi registrati in Italia si passa a un

calcolo effettuato su una base geografica più ampia: quella dei fondi registrati in tutti i Paesi della zona euro. È chiamata Evoluzione numero 1.

Entrano così nell’analisi comparativa gli oltre 18 mila fondi di investimento disponibili nella regione che soddisfano i criteri di FundsPeople a livello di track record e patrimonio gestito minimo di 10 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Per il resto, la metodologia mantiene la sua struttura molecolare, classificando i veicoli di investimento che hanno ottenuto il miglior posizionamento rispetto ai peer in termini di rendimento e rischio in euro (deviazione standard) negli ultimi cinque anni.

In pratica, si confronta ogni fondo con tutti i prodotti della zona euro inclusi nella sua categoria Morningstar in base a due scorecard. Nella prima si analizzano i dati di rendimento e volatilità su periodi cumulativi di tre e cinque anni; nella seconda si analizzano le cifre per ciascuno degli ultimi cinque anni. In entrambi i casi, il rendimento e la volatilità

hanno un peso rispettivamente del 65% e del 35 per cento. Ogni scorecard stabilisce la posizione relativa del fondo nella categoria di appartenenza e permette di assegnare il Rating ai fondi che hanno ottenuto il miglior punteggio per entrambe le scorecard. Ed è qui che si passa all’Evoluzione numero 2: se prima si consideravano in modo statico i fondi posizionati nel primo quintile di ogni scorecard, adesso l’obiettivo è quello di premiare almeno il 10% dell’offerta di fondi europei. In questo modo il primo quintile diventa dinamico.

Sono circa 1.800 i fondi consistenti europei, in base ai criteri adottati da FundsPeople. Quelli registrati in Italia, che quindi hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il parametro quantitativo, sono 620.

Nel complesso, in Italia si contano 1.129 fondi di investimento con Rating FundsPeople 2023. Tra questi, solo cinque soddisfano contemporaneamente i tre criteri e si aggiudicano così il Rating FundsPeople+.

FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE+ 2023 FONDO

Amundi Funds Global Multi Asset Conservative M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund

CATEGORIA

Bilanciati Prudenti Azionari Settore Infrastrutture

Man Funds VI plc Man GLG Alpha Select Alternative

Alternativi Azionario Market Neutral

Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund

Obbligazionari Corporate EUR

Nordea 1 Global Climate and Environment Fund

Azionari Settore Ecologia

Fonte: FundsPeople e Morningstar.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 13

PANORAMA BAROMETRO

MAPPA DELLA GESTIONE ITALIANA GESTIONI DI PORTAFOGLIO RETAIL 7.798 10.532 1.105 0 40.137 910 0 5.566 5.545 5.883 4.395 2.590 5.152 2.278 4.469 1.519 2.511 1.959 35

GESTIONI DI PORTAFOGLIO ISTITUZIONALI 268.457 114.037 87.219 93.141 11.151 1.320 3.728 679 583 4.468 2.560 4.494 272 0 390 0 830 0 69

PAT. GESTITO

FONDI APERTI

369.260 290.301 161.775 97.269 91.115 58.435 33.463 17.705 10.723 10.351 10.287 10.275 5.791 4.859 4.858 3.708 3.342 2.578 1.474

93.005 165.732 73.451 4.127 39.867 56.205 29.735 11.459 4.595 0 3.331 3.191 368 2.580 0 2.189 0 619 1.370

GRUPPO BANCA INTERMOBILIARE*

1.086

96

ND

1.127

728 975

262

CONSULTINVEST

130

22

-20,9

888 837 629 441 290 152 128 70 1.193.255

64 225 332 119 290 129 128 63 494.877

775 354 0 0 0 24 0 7 103.936

49 258 297 322 0 0 0 0 594.442

-31,1 -18,5 2,3 -76,1 -7,3 -1,2 -1,4 -0,1 -6.608

BANCA PROFILO** BANCA FINNAT EURAMERICA EUREGIO PLUS FINANZIARIA INTERNAZIONALE GRUPPO CERESIO ITALIA ZENIT (PFM) (§) OREFICI AGORA TOTALE

RACCOLTA NETTA -93,4 -4.777,50 -1.428,40 -35,9 -225,00 123 133,1 -152,8 -12,4 -45,2 -2,3 106,3 111,7 -63 106,2 -43,8 -40 -74,6 -39,4

Fonte: elaborazione propria sui dati Assogestioni ordinati per patrimonio gestito al netto dei fondi di gruppo. * Dati di patrimonio non aggiornati. § Raccolta netta parziale. ^ Raccolta netta parziale. Patrimonio parziale o parzialmente aggiornato. ** Gruppo non associato.

RANKING FUNDSPEOPLE GRUPPI GLOBALI CON PIÙ DI 500 MILIONI DI EURO GESTITI DA ASSET MANAGER INTERNAZIONALI IN ITALIA CLUB DEI

500 Fonte: piattaforme di distribuzione e Assogestioni. Dati di società di gestione internazionali che operano in Italia, in milioni di euro, a fine dicembre 2022.

IN ITALIA

OTTOBRE 2023

DATI IN MILIONI DI EURO

IL BAROMETRO

SOCIETÀ GRUPPO GENERALI EURIZON (GRUPPO INTESA SANPAOLO) ANIMA HOLDING GRUPPO POSTE ITALIANE FIDEURAM (GRUPPO INTESA SANPAOLO) GRUPPO MEDIOLANUM ARCA CREDITO EMILIANO GRUPPO MEDIOBANCA GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA SELLA ICCREA GRUPPO BPER BANCA GRUPPO ERSEL GRUPPO MONTEPASCHI (**) KAIROS PARTNERS GRUPPO BANCO BPM GRUPPO BANCA IFIGEST ACOMEA

14 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

SOCIETÀ AMUNDI

PATRIMONIO IN ITALIA

SOCIETÀ

PATRIMONIO IN ITALIA

195.110

ROBECO

6.130

BLACKROCK IM (*)

86.597

STATE STREET GLOBAL ADVISORS

6.066

ALLIANZ

49.049

NEUBERGER BERMAN

5.830

J.P. MORGAN AM

45.504

NATIXIS IM

4.200

AXA IM

41.898

HSBC AM

3.931

PICTET AM

40.503

TENDERCAPITAL

3.800

MORGAN STANLEY IM

38.055

DNCA FINANCE

3.605

FIDELITY INTERNATIONAL

36.319

MFS IM

3.027

INVESCO

27.230

BNY MELLON IM (*)

2.998

GRUPPO DEUTSCHE BANK

26.922

NN IP

2.800

GRUPPO BNP PARIBAS

23.253

SCHRODERS

23.610

2.200 2.000 1.900 1.800

17.802

RAM ACTIVE INVESTMENTS DPAM CAPITAL GROUP

M&G INVESTMENTS

14.255

UBP

NORDEA AM

12.000

ABRDN

1.705

FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS

11.605

EDMOND DE ROTHSCHILD AM

1.360

CREDIT SUISSE AM

11.561

21SHARES

1.000

VONTOBEL AM

10.079

PATRIZIA

1.000

GROUPAMA AM

8.256

FLOSSBACH VON STORCH

860

WELLINGTON MANAGEMENT

8.195

COMGEST

750

CANDRIAM

7.436

RAIFFEISEN CM

6.320

UBS AM

TOTALE CLUB DEI 500

798.521

EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI APERTI IN ITALIA GRUPPI ITALIANI

GRUPPI ESTERI

FONDI APERTI Dati al 30 settembre 2023 TOTALE

DIRITTO ITALIANO DIRITTO ESTERO

1.300.000

GRUPPI ESTERI

1.200.000

GRUPPI ITALIANI

1.100.000 1.000.000 900.000

520.082 PATRIMONIO

800.000 700.000 600.000 500.000 400.000

331.663 214.054

300.000 200.000 100.000

22.665

0

PATRIMONIO

30.000 25.000

854

20.000 15.000

-5

RACCOLTA

10.000 5.000 0 -5.000

-3.821

-10.000

-4.031

-15.000 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09

2017

2018

2019

2020

2021

2022

Fonte:

Fonte:

PATRIMONIO GESTITO IN FONDI APERTI

Dati al 31 ottobre 2023

OBBLIGAZIONARI

376.636 345.234

AZIONARI FLESSIBILI

177.020

BILANCIATI MONETARI HEDGE

Fonte:

RACCOLTA

2023

127.099 43.122

RACCOLTA NETTA IN FONDI APERTI

Dati al 31 ottobre 2023

2.161 1.764

OBBLIGAZIONARI -416 -563

AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI

-3.362 -2.561 -2.095 -1.502 631 803

MONETARI

1.221

-25 -21

HEDGE

Tutti i dati in milioni di euro

OTT-23

SET-23

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 15

PANORAMA BAROMETRO

EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI DELLE RETI DI CONSULENZA IN ITALIA DIRITTO ITALIANO

DIRITTO ESTERO

TOTALE

300.000

PATRIMONIO

250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 3.000 2.000

RACCOLTA

1.000 0 -1.000 -2.000 -3.000

12

03

06

2017

09

12

03

2018

06

09

12

03

2019

06

09

12

03

06

2020

09

2021

12

03

06

09

12

03

2022

06

09

2023

Fonte: Assoreti. Dati al 30 settembre 2023.

Non includono i fondi di fondi e i fondi speculativi.

Fonte:

RISPARMIO GESTITO - DATI RETI DI CONSULENZA CONSISTENZE PATRIMONIALI ENTITÀ

TOTALE PATRIMONIO

FONDI E SICAV

GESTIONI PATRIMONIALI

PRODOTTI ASSICURATIVI/ PREVIDENZIALI

TOTALE RACCOLTA NETTA*

CONSULENTI FINANZIARI ABILITATI ALL'O.F.S.**

FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)

112.011

34.846

37.961

39.203

821

5.050

INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)***

73.275

27.683

19.219

26.372

547

1.080

BANCA MEDIOLANUM S.p.A. (GRUPPO MEDIOLANUM)

68.329

33.393

1.206

33.730

195

4.378

BANCA GENERALI S.p.A. (GRUPPO BANCA GENERALI)

54.761

21.115

9.199

24.446

310

2.264

FINECOBANK S.p.A. (GRUPPO FINECOBANK)

51.049

34.878

341

15.830

406

2.965 2.219

ALLIANZ BANK FINANCIAL ADVISORS S.p.A. (GRUPPO ALLIANZ BANK)

51.032

15.718

907

34.405

403

BANCA EUROMOBILIARE S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM)

18.527

9.249

3.982

5.294

5

524

ZURICH ITALY BANK S.p.A.

13.539

7.943

1.093

4.501

35

1.045

BNL - BNP PARIBAS - Life Banker (GRUPPO BNP PARIBAS)

6.382

3.306

260

2.816

40

663

CREDEM SPA

5.356

3.226

881

1.248

-74

624

CHEBANCA! S.p.A. (GRUPPO MEDIOBANCA)

5.187

3.608

140

1.438

91

571

IW PRIVATE INVESTMENTS SIM S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) (1)

4.930

3.599

364

966

17

522

BANCA WIDIBA S.p.A. (GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA)

4.850

3.311

258

1.280

39

568

FINNIT PRIVATE BANKING S.p.A.

2.124

842

332

949

21

192

471.352

202.717

76.143

192.478

2.856

22.665

TOTALE

Fonte: Assoreti. Sono inclusi i fondi speculativi e fondi chiusi. Dati consistenze patrimoniali al 31 ottobre 2023, in milioni di euro. * Sono inclusi fondi e SICAV, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali. Dati al 30 settembre 2023, in milioni di euro. ** Il dato si riferisce al numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede con portafoglio > 0. Dati al 30 settembre 2023.

16 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023

Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.

MS INVF Global Opportunity Fund BGF World Healthscience Fund JPM China A Share Opportunities Fund BGF Sustainable Energy Fund CPR Invest Global Disruptive Opps BGF World Technology Fund Nordea 1 Global Climate and Envir Fd MS INVF Asia Opportunity Fund M&G (Lux) Global Listed Infras Fd JPM Global Healthcare Fund JPM Global Focus Fund JPM US Select Equity Fund MS INVF US Advantage Fund JPM US Value Fund Invesco Global Consumer Trends Fund JPM Emerging Markets Equity Fund M&G (Lux) Glb Dividend Fd Amundi Fds Global Ecology ESG Allianz Global Artificial Intelligence BGF Future of Transport Fund Amundi Sviluppo Italia JPM China Fund MS INVF Global Infrastructure Fund BGF Next Generation Technology Fund Amundi Fds Pioneer US Equity Fdmtl Gr JPM US Technology Fund Invesco Sust Pan Eurp Struct Eq Fd BGF Continental European Flexible Fund Capital Group New Perspective Fund (LUX) JPM Europe Equity Plus Fund

01 EQUITY

L’elenco dei fondi Blockbuster con Rating FundsPeople è ordinato in base al patrimonio gestito sul mercato locale al 31 dicembre 2022. Le informazioni vengono fornite dalle società di gestione. In assenza di informazioni dettagliate da parte degli asset manager, si considera il patrimonio minimo in gestione per soddisfare il criterio dei Blockbuster.

CPR Invest Climate Action

CPR Invest Hydrogen JPM US Select Equity Plus Fund JPM America Equity Fund CPR Invest Food For Generations Amundi Fds Global Equity Sustainable Inc MS INVF Europe Opportunity Fund MS INVF Global Quality Fund BGF Circular Economy Fund Amundi Fds Euroland Equity Fidelity Global Technology Fund Pictet-Robotics Vontobel Global Equity FF Global Dividend Fund Fidelity China Consumer Fund Fidelity China Consumer Fund Pictet Global Environmental Opps Pictet Global Megatrend Selection Pictet Water Schroder ISF Global Climate Change Eq Goldman Sachs Global CORE® Equity Ptf JPM Emerging Markets Opportunities Fund BNP Paribas Disruptive Technology BGF World Gold Fund BNP Paribas Climate Impact BNP Paribas Aqua BNP Paribas Global Environment CPR Invest Global Resources MS INVF US Growth Fund Amundi Fds Emerging Markets Equity Focus JPM Thematics Genetic Therapies BGF World Mining Fund JPM Global Dividend Fund BNP Paribas Aqua KBI Global Sust Infras Fd Amundi Fds European Equity Value CPR Invest MedTech Allianz Europe Equity Growth Amundi Fds US Pioneer Fund

400 800 1.200 1.600

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Invesco Japanese Equity Advantage Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Candriam Eqs L Oncology Impact ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Candriam Sustainable Eq Em Mkts ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Allianz Thematica ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Invesco Asian Equity ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Wellington US Research Equity Fund ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Robeco Global Consumer Trends ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF European Equity Income Fund ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ JPM Global Select Equity Fund ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Nordea 1 Global Stable Equity Fund ■■■ BNPP E MSCI USA SRI S-Sr PAB 5% Cpd ■■■■■■■■■■■■ ■■■ MS INVF Global Brands Equity Income Fund ■ ■ ■ ■■■■■■■■■■■ BGF Emerging Markets Fund ■■■■■■■■■■■ ■■■ CPR Invest Global Lifestyles ■■■■■■■■■■ ■■■ Allianz Global Sustainability ■■■■■■■■■■ ■■■ BGF World Energy Fund ■■■■■■■■■■ ■■■ BGF World Financials Fund ■■■■■■■■■ ■■■ Carmignac Investissement ■■■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Energy Transition ■■■■■■■■■ ■■■ Amundi Fds European Equity ESG Improvers ■ ■ ■ ■■■■■■■■ UBAM 30 Global Leaders Equity ■■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Smart Food ■■■■■■■■ ■■■ Candriam Eqs L Emerging Markets ■■■■■■■■ ■■■ BGF European Special Situations Fund ■■■■■■■■ ■■■ RobecoSAM Smart Energy Equities ■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Health Care Innovators ■■■■■■■ ■■■ JPM Greater China Fund ■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Euro Equity ■■■■■■■ ■■■ DNCA Invest Beyond Global Leaders ■■■■■■■ ■■■ JPM Pacific Equity Fund ■■■■■■ ■■■ CPR Invest Megatrends ■■■■■■ ■■■ Allianz Pet and Animal Wellbeing ■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Consumer Innovators ■■■■■■ ■■■ Lazard European Alternative Fund ■■■■■■ ■■■ JPM Europe Select Equity Fund ■■■■■■ ■■■ BNY Mellon Dynamic U.S. Equity Fund ■■■■■■ ■■■ JPM Europe Dynamic Technologies Fund ■■■■■■ ■■■ Invesco Euro Equity Fund ■■■■■ ■■■ MS INVF Global Insight Fund ■■■■■ ■■■ Amundi Azionario Val Eurp a dist ■■■■■ ■■■ Amundi Azionario Val Eurp a dist ■■■■■ ■■■ Allianz Azioni Italia All Stars ■■■■■ ■■■ Tendercapital Secular Euro ■■■■■ ■■■ Fidelity Sustainable Water & Waste Fund ■■■■■ ■■■ Eleva Eleva Abs Ret Eurp ■■■■■ ■■■ UBS (Lux) ES Long Term Themes (USD) ■■■■■ ■■■ abrdn China A Share Sus Equity Fund ■■■■■ ■■■ Eleva Eleva European Sel ■■■■■ ■■■ Franklin Technology Fund ■■■■■ ■■■ Fundsmith SICAV Fundsmith Equity Fund ■■■■■ ■■■ Pictet SmartCity ■■■■■ ■■■ Pictet Digital ■■■■■ ■■■ Fidelity Sustainable Consumer Brands ■■■■■ ■■■ Pictet Clean Energy Transition ■■■■■ ■■■ Vontobel US Equity ■■■■■ ■■■ Pictet Security ■■■■■ ■■■ GS Europe CORE® Equity Portfolio ■■■■■ ■■■ Pictet Quest Europe Sustainable Eq ■■■■■ ■■■ Schroder ISF Greater China ■■■■■ ■■■ Fidelity Emerging Markets Fund ■■■■■ ■■■ Fidelity America Fund ■■■■■ ■■■ Guinness Global Equity Income ■■■■ ■■■ Fidelity World FAM Fund ■■■■ ■■■ StocksPLUS™ Fund ■■■■ ■■■ Janus Henderson Global Life Sciences Fd ■■■■ ■■■ CPR Invest Social Impact ■■■■ ■■ Amundi Funds Sustainable Top Eurp Plyrs ■■■■ ■■ Amundi Fds Pioneer US Equity Research ■■■■ ■■ MS INVF Emerging Leaders Equity Fund ■■■■ ■■ BNP Paribas Sustainable Glbl Low Vol Eq ■■■■ ■■

400 800 1.200 1.600 Amundi Fds New Silk Road JPM Japan Equity Fund Invesco Greater China Equity Fund JPM Europe Strategic Growth Fund RobecoSAM Sustainable Water Equities Invesco Pan European Equity Fund BGF European Value Fund BlackRock Advantage US Equity Fund Amundi Azionario America Carmignac Pf Long-Short European Eq Allianz Oriental Income Amundi Fds Pioneer Global Equity Amundi Dividendo Italia Amundi Fds China Equity Schroder ISF Global Energy Transition Threadneedle (Lux) Global Smaller Coms RAM (Lux) Sys Emg Mkts Equities Schroder ISF Global Sustainable Growth Vontobel mtx Sustainable Emerg Mkts Ldrs Pictet Corto Europe Long Short Pictet Global Thematic Opportunities Redwheel Global Emerging Markets T. Rowe Price Global Focused Gr Eq Fd Mirabaud Sustainable Global Focus Franklin Biotechnology Discovery Fund Janus Henderson Horizon Euroland Fund Fidelity Pacific Fund Fidelity Sustainable Global Health Care UBAM Swiss Equity AB Low Volatility Equity Pictet Quest Global Sustainable Equities Franklin US Opportunities Fund AB Select Absolute Alpha AB Select US Equity Pictet Premium Brands Pictet Biotech UBS (Lux) EF China Opportunity (USD) UBS (Lux) EF Greater China (USD) Vontobel Clean Technology Pictet Nutrition UBS (Lux) ES USA Growth (USD) Pictet Timber Schroder ISF Global Dividend Maximiser Vontobel Emerging Markets Equity Schroder ISF Global Emerging Mkt Opports Janus Henderson Hrzn Pan Eurp Abs Ret Fd Schroder ISF China Opportunities MFS Meridian Global Equity Fund Janus Henderson AbsRet Fd Pictet Health Schroder ISF Emerging Asia RAM (Lux) Sys European Equities Janus Henderson Pan European Fund Schroder ISF Asian Opportunities Schroder ISF EURO Equity MFS Meridian European Value Fund Schroder ISF US Large Cap AB International Health Care Threadneedle (Lux) Global Focus MFS Meridian European Research Fund Templeton Emerging Markets Fund Comgest Growth Europe Man GLG Japan CoreAlpha Equity Comgest Growth Japan DPAM B Equities World Sust Raiffeisen Nachhaltigkeit-Aktien BGF European Focus Fund BSF Systematic ESG World Equity Fund BGF US Flexible Equity Fund BGF US Basic Value Fund

■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 17

Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.

400 800 1.200 1.600 MS INVF Global Brands Fund

PANORAMA BAROMETRO

I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023

Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.

02 MULTI-ASSET / ALTERNATIVE

Amundi Fds Global Aggregate Bond MS INVF Global Fixed Income Opps Fd Invesco Global Total Return EUR Bond Fd Invesco Euro Corporate Bond Fund Nordea 1 European Covered Bond Fund

03 FIXED INCOME

L’elenco dei fondi Blockbuster con Rating FundsPeople è ordinato in base al patrimonio gestito sul mercato locale al 31 dicembre 2022. Le informazioni vengono fornite dalle società di gestione. In assenza di informazioni dettagliate da parte degli asset manager, si considera il patrimonio minimo in gestione per soddisfare il criterio dei Blockbuster.

400 800 1.200 1.600 Carmignac Sécurité

JPM Global Bond Opportunities Fund Nordea 1 Low Duration Eur Cov Bnd Fund DNCA Invest Alpha Bonds BGF China Bond Fund BNP Paribas Enhanced Bd 6M Allianz European Bond RC JPM EU Government Bond Fund BSF Fixed Income Credit Strategies Fund BGF Fixed Income Global Opportunities Fd Amundi Elite Income Bond Amundi Elite Income Bond BGF Euro Short Duration Bond Fund Amundi SF Divers Shrt Term Bd MS INVF Euro Strategic Bond Fund BGF Euro Corporate Bond Fund Amundi Fds Strategic Bond BGF Euro Bond Fund

18 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ M&G (Lux) Glb Fl Rt HY Fd ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Carmignac Portfolio Sécurité ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Fds Emerging Markets Bond ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Obbl Paesi Emerg a dist ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Fds Global Subordinated Bond ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Invesco Belt and Road Debt ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Nordea 1 European High Yield Bond Fund Nordea 1 European Financial Debt Fund ■■■■■■■■■■■■ JPM Global Corporate Bond Fund ■■■■■■■■■■■■ Allianz Euro Credit SRI ■■■■■■■■■■■■ AXAWF Global Inflation Short Dur Bds ■■■■■■■■■■■ Templeton Global Bond Fund ■■■■■■■■■■■ BlueBay Investment Grade Euro Govt Bd Fd ■■■■■■■■■■■ Fidelity Euro Short Term Bond Fund ■■■■■■■■■ GS Global Fixed Income Plus Port (Hdg) ■■■■■■■■ Schroder ISF EURO Corporate Bond ■■■■■■■■ Muzinich Enhancedyield Short-Term Fund ■■■■■■■■ PIMCO Obbligazionario Prudente Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Income Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Diversified Income Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Global Real Return Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Global Bond Fund ■■■■■■■■ JPM Income Fund ■■■■■■■

400 800 1.200 1.600

400 800 1.200 1.600

■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■ ■■■

Carmignac Pf Patrimoine BNY Mellon Global Real Return Fd (EUR) BSF European Select Strategies Fund BSF European Absolute Return Fund ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II) ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II) Amundi ESG Selection Conservativo BNL Assetto Dinamico Progetto Azione Connectivity Revolt (II) Progetto Azione Connectivity Revolt (II) JPM Total Emerging Markets Income Fund ASI Progetto Azione New Lifestyles (II) ASI Progetto Azione New Lifestyles (II) ASI Progetto Azione Medical Innovation Amundi ESG Selection Bilanciato MFS Meridian Prudent Capital Fund Exane Funds 2 Exane Pleiade Fund Man AHL TargetRisk Fund Man GLG Event Driven Alternative Fund PIMCO GIS Global Core Asst Allc Amundi Valore Italia PIR ASI Progetto Azione Sociale(II) ASI Progetto Azione Sociale(II) ASI Bilanciato Percorso Attivo ASI Bilanciato Percorso Attivo Allianz MultiPartner Multi20 Allianz MultiPartner Multi20 BSF Dynamic Diversified Growth Fund ASI Progetto Azione Brand Vincenti ASI Progetto Azione Brand Vincenti Franklin Income Fund Schroder ISF Global Multi Asset Income RAM (Lux) Sys L/S European Equities MFS Meridian Prudent Wealth Fund Jupiter Merian Global Equity AbsoluteRet Man GLG Alpha Select Alternative Raiffeisen Nachhaltigkeit Mix Dachfonds Südtirol

400 800 1.200 1.600

■■■■■■■ ■■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■

■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

400 800 1.200 1.600 MS INVF Euro Corporate Bond Fund Amundi Obbligazi Italia Breve Termine Amundi Fds Pioneer Strategic Income Robeco Financial Institutions Bonds Robeco Global Credits FvS Bond Opportunities BNP Paribas Sustainable Enhanced Bd 12M Lazard Credit Fi SRI BNP Paribas Euro Government Bd CamGestion Obliflexible JPM Global Government Bond Fund Amundi Fds Euro Corporate Bond MS INVF Short Maturity Euro Bond Fund BNY Mellon Rspnb Hrzns Euro Corp Bd Fd Candriam Sustainable Bond Glbl Hi Yld M&G (Lux) Glb Macro Bd Fd Robeco High Yield Bonds JPM Global High Yield Bond Fund Wellington Global Bond Fund Amundi Sentiero Sostenibile Nordea 1 European Covered Bond Op Tendercapital Bond Two Steps EdR SICAV Financial Bonds

■■■■■ ■■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■

Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.

400 800 1.200 1.600

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ M&G (Lux) Income Allocation Fund M&G (Lux) Optimal Income Fd ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Progetto Azione Connectivity Revolution JPM Global Income Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Progetto Azione Connectivity Revolution BGF ESG Multi Asset Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF Global Multi Asset Income Fund Amundi Fds Global Multi Asset Cnsrv ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ASI Progetto Azione New Lifestyles MS INVF Global Balanced Risk Control FOF ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ASI Progetto Azione New Lifestyles Amundi Elite Multi Asset Flexible ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Bilanciato Più Amundi Elite Multi Asset Flexible ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Bilanciato Più BGF Global Allocation Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BNP Paribas Sustainable Multi Asset Sty Nordea 1 Stable Return Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF ESG Global Conservative Income Fund Carmignac Patrimoine ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Franklin ESG Focused Balanced Fund JPM Global Balanced Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ DWS Concept Kaldemorgen Amundi Obb Più a distribuzione ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Fidelity Global Multi Asset Income Fund Amundi Elite Thematic Multi Asset ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Pictet-Multi Asset Global Opportunities Amundi Elite Thematic Multi Asset ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ PIMCO GIS Dynamic Multi Asset Fund Amundi Risparmio Italia ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Janus Henderson Balanced Fund Invesco Global Income Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Thesis Juniper Fund JPM Global Macro Opportunities Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Raiffeisen Nachhaltigkeit Diversified DNCA Invest Eurose ASI Progetto Azione Circular Economy ■■■■■■■■■■■■ Nordea 1 Alpha 10 MA Fund ASI Progetto Azione Circular Economy ■■■■■■■■■■■■ M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund Amundi Funds Multi Asset Real Return ■■■■■■■■■■■ Nordea 1 Alpha 15 MA Fund Progetto Azione Energy Transition (II) ■■■■■■■■■■ Amundi Fds Multi Asset Sustainable Fut Progetto Azione Energy Transition (II) ■■■■■■■■■ Progetto Azione Energy Transition JPM Global Multi Strategy Income Fund ■■■■■■■■ Progetto Azione Energy Transition Amundi Fds Global Multi Asset ■■■■■■■■ JPM Global Income Conservative Fund Amundi Target Controllo ■■■■■■■■ CPR Invest Smart Trends Capital Group Global Allocation Fd (LUX) ■■■■■■■■ Allianz Income and Growth Amundi Fds Euro Multi Asset Target Inc ■■■■■■■■ Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 15 FvS Multiple Opportunities II ■■■■■■■ ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili Amundi Fds Multi Strategy Growth ■■■■■■■ ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili MS INVF Global Balanced Fund ■■■■■■■ BNP Paribas Sustainable Multi Asset Bal Amundi Inv Multi Asset Teodorico ■■■■■■■ Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 50 Allianz Strategy 50 ■■■■■■■ Amundi Fds Absolute Return Multi-Stgy M&G (Lux) Sustainable Allocation Fund ■■■■■■■ Invesco Balanced Risk Allocation Fund ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl ■■■■■■■ Allianz Capital Plus ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl ■■■■■■■ ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II) BSF Global Event Driven Fund ■■■■■■ ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II) BNP Paribas Sustainable Multi Asset Gr ■■■■■■ First Eagle Amundi Income Builder Fund Amundi Primo Investimento ■■■■■■ First Eagle Amundi International Fund Amundi Fds Pioneer Income Opportunities ■■■■■■ Invesco Pan European High Income Fund

400 800 1.200 1.600

■■■ UBAM Global High Yield Solution ■■■ Capital Group Global High Inc Opps (LUX) ■■■ Nordea 1 European Cross Credit Fund ■■■ Capital Group Euro Bond Fund (LUX) ■■■ Invesco Euro Short Term Bond Fund ■■■ MS INVF Global Bond Fund ■■■ Invesco Euro Bond Fund ■■■ JPM Flexible Credit Fund ■■■ Carmignac Portfolio Flexible Bond ■■■ BGF Global High Yield Bond Fund ■■■ Nordea 1 Flexible Fixed Income Fund ■■■ Carmignac Pf Global Bond ■■■ BNP Paribas Euro Short Term Corp Bd Opps ■ ■ ■ Aperture Credit Opportunities Fund ■■■ Fidelity European High Yield Fund ■■■ Vontobel Emerging Markets Debt ■■■ Templeton Global Total Return Fund ■■■ Pictet Emerging Local Currency Debt ■■■ Fidelity Emerging Market Debt Fund ■■■ GS Emerging Markets Debt Portfolio ■■■ AXAWF Global High Yield Bonds ■■■ Schroder ISF Global Inflation Linked Bd ■■■ BlueBay Investment Grade Bond Fund ■■■ Schroder ISF EURO Government Bond ■■■ Schroder ISF EURO Bond ■■■ Pictet Global Emerging Debt Fund ■■■ Lemanik SICAV Active Short Term Credit ■■■ Fidelity Global Bond Fund ■■■ PIMCO GIS Global Bond ESG Fund ■■■ Zurich Dynamic Bond Fund ■■■ PIMCO GIS Global Investment Grd Crdt Fd ■■■ PIMCO GIS Capital Securities Fund ■■■ PIMCO GIS Euro Income Bond Fund ■■■

03 FIXED INCOME

M&G (Lux) Em Mkts Bd Fd

400 800 1.200 1.600

■■■ PIMCO GIS Global High Yield Bond Fund ■■■ Invesco India Bond ■■ Amundi Fds Euro Aggregate Bond ■■ Candriam Bds Global High Yield ■■ JPM Managed Reserves Fund ■■ Amundi Fds Pioneer US Bond ■■ Amundi Fds Optimal Yield Short Term ■■ Amundi Obbl Euro a distribuzione ■■ Invesco Global Investment Grd Corp Bd Fd ■■ Amundi Fds Emerging Markets S/T Bd ■■ Tendercapital Glb Bd Shrt Dur Fd ■■ Candriam Bds Euro High Yield ■■ FCH BlueBay Investment Grd Euro Aggt Bd ■■ BNP Paribas Green Bond ■■ JPM Emerging Markets Local Ccy Dbt Fd ■■ Allianz US Short Duration High Income Bd ■■ Lazard Capital Fi SRI ■■ JPM Europe High Yield Bond Fund ■■ Carmignac Portfolio Credit ■■ MS INVF European HY Bd Fd ■■ BNP Paribas Euro Corp Bd ■■ BNP Paribas Nordic Sustainable Evolution ■■ BGF Global Inflation Linked Bond Fund ■■ BGF Global Government Bond Fund ■■ Amundi Funds Absolute Return Glb Opps Bd ■ ■ Amundi Fds Global Corporate Bond ■■ RobecoSAM Euro SDG Credits ■■ Invesco Emerging Markets Local Debt Fund ■■ Threadneedle (Lux) European Strategic Bd ■■ RAM Mediobanca Strata UCITS Credit ■■ RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Return ■■ UBS (Lux) BS China Fixed Income (RMB) ■■ Tikehau Short Duration Fund ■■ PIMCO GIS Total Return Bond Fund

400 800 1.200 1.600 Schroder ISF Strategic Credit Vontobel TwentyFour Strategic Income Fd UBS (Lux) Bd SICAV Short Dur Hi Yld Sust UBS (Lux) BS Global Dynamic (USD) Pictet Chinese Local Currency Debt EdRF Bond Allocation Franklin European Total Return Fund Fidelity US High Yield Fund Schroder ISF EURO Credit Conviction Mirabaud Sustainable Global Strat Bd Fd Pictet EUR Short Term Corporate Bonds Fidelity Global Inflation-linked Bond Fd DPAM L Bonds Emerging Markets Sust Schroder ISF EURO High Yield Janus Henderson Horizon Euro HY Bd Fd Jupiter Dynamic Bond Pictet EUR Short Term High Yield NN (L) US Credit Pictet Global Sustainable Credit Janus Henderson Horizon Euro Corp Bd Fd Fidelity Global Short Duration Income Fd Pictet EUR Short Mid Term Bonds HSBC GIF Euro High Yield Bond Schroder ISF Global Corporate Bond Pictet USD Government Bonds MFS Meridian Emerging Markets Debt Fund UBS (Lux) BF Euro High Yield (EUR) Man GLG High Yield Opportunities Neuberger Berman Short Dur Em Mkt Dbt Fd Neuberger Berman Em Mkt Dbt Hard Ccy Fd La Française Sub Debt BGF Emerging Markets Bond Fund

Fundspeople.com un’offerta completa di servizi Vi presentiamo fundspeople.com, una piattaforma che raccoglie tutta l’offerta di servizi che sotto il brand “FundsPeople, evolving together” racchiude la nostra cultura, basata su cinque aree strategiche: News, Community, Events, Analysis, Learning & Data.

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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione. I fondi appartenenti al gruppo Fixed Income includono anche i prodotti convertibili.

I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023

Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.

TENDENZE IN PRIMO PIANO di Silvia Ragusa

FONDI VOTATI NEL 2023 NOME

VOTI

Eleva UCITS Fund Fonds Eleva Absolute Return Europe DNCA Invest Alpha Bonds DWS Concept Kaldemorgen JPMorgan Funds Global Focus Fund Lemanik SICAV Spring Jupiter Merian Global Equity Absolute Return Fund Algebris UCITS Funds plc Algebris Financial Credit Fund Fundsmith SICAV Fundsmith Equity Fund Vanguard Emerging Markets Bond Fund Wellington Management Funds (Ireland) plc Global Stewards Fund BlackRock Global Funds Continental European Flexible Fund BlueBay Funds BlueBay Global Sovereign Opportunities Fund CORUM Butler Credit Strategies ICAV Butler Credit Opp. Fund Fidelity Active Strategy FAST Global Fund Generali Investments SICAV Euro Bond Helium Fund Helium Selection JPMorgan Investment Funds Global Select Equity Fund JPMorgan Investment Funds US Select Equity Fund Lazard Capital Fi SRI Man Funds VI plc Man GLG Alpha Select Alternative Redhedge Relative Value UCITS Fund Robeco Sustainable Global Stars Equities Schroder International Selection Fund Global Sustainable Growth Acatis Value Event Fonds Algebris UCITS Funds plc Algebris Global Credit Opportunities Fund AXA World Funds Euro Credit Total Return BlueBay Funds BlueBay Emerging Market Unconstrained Bond Fund CT (Lux) Global Focus Fund DPAM L Bonds Emerging Markets Sustainable European Specialist Investment Funds M&G European Credit Inv. Fund Fidelity Funds Global Technology Fund GQG Partners Global Equity Fund Guinness Asset Management Funds plc Global Equity Income Invesco Funds Invesco Asian Equity Fund JPMorgan Funds America Equity Fund Lemanik SICAV Active Short Term Credit Fund LUXEMBOURG SEL. FUND Arcano Low Vol. Eur. Inc Fund - ESG Selection Pictet Digital Soprarno Esse Stock T. Rowe Price Funds SICAV - Global Focused Growth Equity Fund UBAM Global High Yield Solution Wellington Management Funds (Ireland) plc Euro High Yield Bond Fund White Fleet IV DIVAS Eurozone Value AB SICAV I International Health Care Portfolio AB SICAV I Low Volatility Equity Portfolio abrdn SICAV I Diversified Income Fund abrdn SICAV I European Sustainable Equity Fund abrdn SICAV I GDP Weighted Global Government Bond Fund abrdn SICAV I Select Euro High Yield Bond Fund Algebris UCITS Funds plc Algebris Core Italy Fund Algebris UCITS Funds plc Algebris IG Financial Credit Fund Alicanto Sicav I Absolute Return Allianz Global Investors Fund Allianz Best Styles Global Equity Allianz Global Investors Fund Allianz Cyber Security Allianz Global Investors Fund Allianz Dynamic Multi Asset Strategy SRI 50

10 7 7 6 6 5 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

RATING FUNDSPEOPLE 2023

NOME

VOTI

Allianz Global Investors Fund Allianz Global Artificial Intelligence Alpi Multi Strategy Amundi Funds European Equity Sustainable Income Amundi Funds Pioneer Global Equity Anima Iniziativa Italia Anima Tricolore Anima Valore Globale Aperture Investors SICAV Endeavour Equity Fund Assenagon I Assenagon I Multi Asset Conservative AXA IM Fixed Income Inv. Strategies Europe Short Duration High Yield AXA World Funds Euro Credit Short Duration AXA World Funds Framlington Hybrid Resources AXA World Funds Global Strategic Bonds BA3 Strategic Investment SICAV BA3 Pimco Difesa Barings Umbrella Fund plc Barings European High Yield Bond Fund BlackRock Funds I ICAV BlackRock Global Unconstrained Equity Fund BlackRock Global Funds Circular Economy Fund BlackRock Global Funds Emerging Markets Local Currency Bond Fund BlackRock Global Funds ESG Multi-Asset Fund BlackRock Global Funds Sustainable Energy Fund BlackRock Global Funds World Healthscience Fund BlackRock Strategic Funds Emerging Markets Flexi Dynamic Bond Fund BlackRock Strategic Funds Emerging Markets Short Duration Bond Fund BlackRock Strategic Funds European Opportunities Extension Fund BlackRock Strategic Funds Sustainable Fixed Income Strategies Fund BlackRock Strategic Funds Systematic ESG World Equity Fund BlueBay Funds BlueBay Emerging Market Bond Fund BNP Paribas Aqua BNP Paribas Funds US Growth BNY Mellon Global Short-Dated High Yield Bond Fund Bond Strategia Corporate ESG Brandes Global Value Fund Brevan Howard Absolute Return Government Bond Fund Candriam Absolute Return Equity Market Neutral Candriam Bonds Credit Opportunities Capital Group New World Fund (LUX) Carmignac Portfolio Long-Short European Equities Carrhae Capital UCITS Fund Comgest Growth Europe DNCA Invest Eurose DPAM B Equities NewGems Sustainable DWS Floating Rate Notes DWS Invest Asian Bonds DWS Invest CROCI Sectors Plus DWS Invest ESG Top Euroland DWS Invest Global Infrastructure DWS Invest II Global Equity High Conviction Fund Echiquier Arty SRI Edmond de Rothschild Fund Big Data Eiger Megatrend Brands Fund Eiger Robotics Fund European Specialist Investment Funds M&G Total Return Credit Investment Federated Hermes Asia ex-Japan Equity Fund Federated Hermes Global Emerging Markets Fund Fidelity Funds Absolute Return Global Equity Fund

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

RATING FUNDSPEOPLE 2023

I FONDI PREFERITI

DAI FUND SELECTOR ITALIANI

Il consueto sondaggio arriva alla sua nona edizione. Ecco quali strategie (e quali case d’investimento) si aggiudicano la palma d’oro, secondo gli analisti.

20 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

VOTI

Fidelity Funds Euro Corporate Bond Fund Fidelity Funds Global Dividend Fund Fidelity Funds Global Short Duration Income Fund Fidelity Funds Japan Value Fund First Eagle Amundi International Fund Flossbach von Storch Multiple Opportunities II Franklin K2 Electron Global UCITS Fund Franklin Technology Fund Generali Investments SICAV SRI World Equity Goldman Sachs Global Credit Portfolio (Hedged) Goldman Sachs India Equity Portfolio Goldman Sachs US Dollar Credit GP&G Fund Dinamico GP&G Fund Multistrategy GQG Partners Emerging Markets Equity Fund HSBC Global Investment Funds Multi-Asset Style Factors Invesco Funds Invesco Euro Equity Fund Invesco Funds Invesco Pan European High Income Fund Investiper Azionario Futuro Investiper Bilanciato 25 Investiper Etico Bilanciato Janus Henderson Pan European Fund JPMorgan Funds Europe High Yield Short Duration Bond Fund JPMorgan Funds Global Sustainable Equity Fund JPMorgan Funds Total Emerging Markets Income Fund JPMorgan Funds US Select Equity Plus Fund Jupiter Global Emerging Markets Fund Kairos International SICAV Bond Plus KLS Arete Macro Fund L&G Euro High Alpha Corporate Bond Fund Lazard Rathmore Alternative Fund Lombard Odier Funds World Brands Longchamp Dalton Japan Long Ucits Fund M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Emerging Markets Bond Fund M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Gl. Sustain Paris Aligned Fund M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Japan Fund M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Short Dated Cor. Bond Fund Magallanes Value Investors UCITS European Equity Man AHL TargetRisk Fund Man Alternative Style Risk Premia Man GLG High Yield Opportunities DE Man GLG Japan CoreAlpha Fund MFS Meridian Funds Contrarian Value MFS Meridian Funds Prudent Capital Fund Morgan Stanley Investment Funds Asia Opportunity Fund Morgan Stanley Inv. Funds Euro Corporate Bond Duration Hedged Fund Morgan Stanley Investment Funds Global Brands Fund Morgan Stanley Investment Funds Global Opportunity Fund Morgan Stanley Investment Funds US Dollar Short Duration Bond Fund NEF Ethical Global Trends SDG NEF Global Equity NEF Risparmio Italia Neuberger Berman US Equity Index PutWrite Fund Nomura Funds Ireland plc Global Dynamic Bond Fund

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

E

ccezion fatta per coloro che si occupano di produrli e commercializzarli, nessuno conosce i fondi d’investimento meglio di quei professionisti che dedicano il proprio tempo e il proprio lavoro esclusivamente al processo di selezione. Se chi gestisce la produzione conosce meglio di chiunque altro le proprie strategie,

RATING FUNDSPEOPLE 2023

NOME

VOTI

Nordea 1 Alpha 10 MA Fund ODDO BHF Euro Credit Short Duration ODDO BHF Exklusiv Polaris Balanced Pharus SICAV Equity Leaders Pharus SICAV Target Pharus SICAV Trend Player Pictet Global Environmental Opportunities Pictet EUR Short Term High Yield Pictet Quest Global Sustainable Equities Pictet Robotics PIMCO GIS plc Emerging Local Bond Fund PIMCO GIS plc European High Yield Bond Fund Plenisfer Destination Value Total Return Polar Capital Funds PLC Polar Capital Global Insurance Fund Polar Capital Funds PLC Polar Emerging Market Stars Fund R-co Valor RAM (Lux) Systematic Funds Emerging Markets Equities Redwheel Next Generation Emerging Markets Equity Fund Robeco Emerging Markets Equities Robeco Global Consumer Trends Robeco QI Emerging Markets Active Equities RobecoSAM Circular Economy Equities Fund RobecoSAM SDG Credit Income Ruffer SICAV Ruffer Total Return International Schelcher Short Term ESG Schroder GAIA Contour Tech Equity Schroder International Selection Fund Asian Opportunities Schroder International Selection Fund China Opportunities Schroder International Selection Fund Emerging Asia Schroder International Selection Fund EURO Corporate Bond Schroder International Selection Fund Multi-Asset Growth and Income Schroder International Selection Fund Sustainable Euro Credit Schroder Tellworth UK Dynamic Absolute Return Fund Seilern World Growth Fund Soprarno Inflazione Più Soprarno Pronti Termine Obbligazionario Soprarno Reddito & Crescita CL Sycomore Fund SICAV Sycomore Sustainable Tech T. Rowe Price Funds SICAV US Blue Chip Equity Fund Tabula Liquid Credit Income UCITS Fund Tages International Funds ICAV Selwood Eq. Absolute Return UCITS Fund Templeton Emerging Markets Fund Templeton Global Climate Change Fund THEAM Quant Europe Target Premium Trium ESG Emissions Improvers Fund Trojan Fund UBS (Irl) Investor Selection Global Equity Long Short Fund UBS (Lux) Bond Fund Euro High Yield (EUR) UBS (Lux) Bond SICAV Convert Global (EUR) Vontobel Fund Global Environmental Change Vontobel Fund Global Equity Vontobel Fund mtx Sustainable Asian Leaders (Ex-Japan) Vontobel Fund TwentyFour Monument European Asset Backed Securities Vontobel Fund US Equity

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

chi le seleziona avrà sicuramente una visione molto più olistica dell’offerta generale. È un lavoro complesso: spesso, investire o meno implica molto di più del fatto che il fondo piaccia a chi lo sceglie. Implica il rispetto di regole in materia di dimensioni, liquidità, diversificazione, regolamentazione. Ci sono una moltitudine di fattori che fanno sì che prodotti molto

RATING FUNDSPEOPLE 2023

buoni, con gestori molto interessanti o con strategie fuori dagli schemi, finiscano per non essere quelli che si distinguono quando si guardano le dimensioni o i flussi.

Ecco perché FundsPeople chiede agli analisti e ai fund selector italiani (da ormai nove anni) di indicare un elenco di dieci fondi, per così dire, “preferiti” in un sondaggio annuale. RigorosaGENNAIO I FUNDSPEOPLE 21

Fonte: sondaggio annuale condotto da FundsPeople tra novembre e dicembre 2023 sulle preferenze dei fund selector in merito ai prodotti disponibili sul mercato.

FONDI VOTATI NEL 2023 NOME

TENDENZE IN PRIMO PIANO

ASSET CLASS PIÙ VOTATE PER NUMERO DI FONDI

0,32% 48,72% 8,97%

METODOLOGIA Alla fine di ogni anno, FundsPeople chiede a ciascun analista o fund selector in Italia di elencare un massimo di dieci fondi di investimento attivi che si distinguono per caratteristiche uniche, gestione eccezionale o approccio di investimento.

Nel 2023 hanno partecipato 32 case di gestione. Sono stati raccolti 335 voti, per un totale di 244 fondi.

Azionario: 152 Obbligazionario: 90 Allocation: 41

13,14%

Alternativi: 28 Altro: 1

28,85%

Fonte: FundsPeople e Morningstar Direct.

mente anonimo e slegato da qualsiasi vincolo commerciale. A fine esercizio, il risultato serve a determinare uno dei pilastri del Rating FundsPeople 2024, insieme ai voti degli analisti di altri Paesi del Sud Europa.

I VINCITORI

I fondi più piccoli, con strategie più alternative o di nicchia, hanno quindi maggiori possibilità di emergere in questo voto, com’è spesso successo in passato. Se nel 2022, la classifica dei fondi più votati era guidata dal Relative Value sull’obbligazionario europeo, lanciato dalla boutique inglese Redhedge (oggi al 21esimo posto), quest’anno la leadership va a un altro prodotto alternativo, l’Eleva Absolute Return Europe. Con 3,6 miliardi di AuM, la strategia long/short equity permette di avere un’esposizione fles22 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

sibile al mercato azionario, con volatilità contenuta. Grazie alla rotazione di stile tra titoli growth/value e tra ciclici/difensivi, in base al contesto macroeconomico e alla selezione di titoli su cui il team ha un’elevata convinzione, sia long che short, il fondo è storicamente riuscito a proteggere il capitale e nel contempo a partecipare ai rialzi di mercato, come spiega Eric Bendahan, fondatore di Eleva Capital e gestore del fondo. “Da ottobre 2023, un miglioramento della nostra view macroeconomica ci ha spinto ad aumentare il rischio di portafoglio, andando a sovrappesare temi e settori ciclici (come materiali e tecnologia), con conseguente diminuzione di quelli più difensivi (come consumi di base e telecom), mentre l’esposizione netta al mercato azionario è stata aumentata fino a circa il 35 per cento. È

RANKING DELLE SOCIETÀ PER NUMERO DI VOTI RICEVUTI NEL 2023 SOCIETÀ

VOTI

J.P. Morgan AM BlackRock DWS Schroders Eleva Capital Fidelity International Algebris Investments Lemanik M&G Natixis Robeco Generali Man Group BlueBay Jupiter Pictet Wellington Management AXA Morgan Stanley Soprarno Vontobel abrdn Allianz Global Investors

18 14 13 11 10 10 8 8 8 8 8 7 7 6 6 6 6 5 5 5 5 4 4

SOCIETÀ

Franklin Templeton Fundsmith Invesco Lazard Vanguard Amundi Anima BCC Risparmio&Previdenza BNP Paribas Bridge Fund Corum Butler Degroof Petercam Goldman Sachs NEAM Pharus Redhedge Syquant Capital T. Rowe Price UBS Acatis Alicanto Capital AllianceBernstein Arcano Candriam

VOTI

4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2

SOCIETÀ

Columbia Threadneedle DIVAS Asset Management Federated Hermes Guinness MFS MFSA ODDO BHF PIMCO Polar Capital UBP Aperture Assenagon AXA IM Banca Aletti Barings BNY Mellon Brandes Brevan Howard Capital Group Carmignac Comgest Crédit Mutuel Arkéa Edmond De Rothschild Flossbach von Storch

VOTI

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

SOCIETÀ

HSBC Janus Henderson Kairos Kepler Partners La Financière de l'Echiquier Legal & General Lombard Odier Longchamp Magallanes MLC Management Neuberger Berman Nomura Nordea RAM Active Investments Rothschild & Co Ruffer RWC Seilern Sella Sycomore Asset Management Tabula Trium Ireland Troy Asset Management Zurich Insurance

VOTI

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

RANKING DELLE SOCIETÀ PER NUMERO DI FONDI VOTATI NEL 2023 SOCIETÀ

BlackRock Schroders J.P. Morgan AM DWS Fidelity International M&G Robeco Generali Man Group Morgan Stanley Pictet Vontobel abrdn Algebris Investments Allianz Global Investors AXA Franklin Templeton Soprarno Amundi Anima BCC Risparmio&Previdenza BlueBay BNP Paribas Goldman Sachs

NUMERO DI FONDI

12 9 8 7 7 7 6 5 5 5 5 5 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3

SOCIETÀ

Invesco NEAM Pharus UBS Alicanto Capital Alliance Bernstein Bridge Fund Candriam Degroof Petercam Federated Hermes Jupiter Lazard Lemanik MFS MFSA Natixis ODDO BHF PIMCO Polar Capital T. Rowe Price Wellington Management Acatis Aperture Arcano

NUMERO DI FONDI

3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1

SOCIETÀ

Assenagon AXA IM Banca Aletti Barings BNY Mellon Brandes Brevan Howard Capital Group Carmignac Columbia Threadneedle Comgest Corum Butler Crédit Mutuel Arkéa DIVAS Asset Management Edmond De Rothschild Eleva Capital Flossbach von Storch Fundsmith Guinness HSBC Janus Henderson Kairos Kepler Partners La Financière de l'Echiquier

NUMERO DI FONDI

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

SOCIETÀ

Legal & General Lombard Odier Longchamp Magallanes MLC Management Neuberger Berman Nomura Nordea RAM Active Investments Redhedge Rothschild & Co Ruffer RWC Seilern Sella Sycomore Asset Management Syquant Capital Tabula Trium Ireland Troy Asset Management UBP Vanguard Zurich Insurance

NUMERO DI FONDI

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Fonte: FundsPeople e Morningstar Direct.

proprio questa grande flessibilità nel processo d’investimento che ha permesso all’Eleva Absolute Return Europe di diventare il più grande fondo azionario europeo long-short equity presente sul mercato”.

In seconda posizione troviamo una strategia obbligazionaria a rendimento assoluto firmata dalla società francese DNCA Finance. Parliamo del DNCA

Invest Alpha Bonds (8,5 miliardi di asset), un fondo che grazie a gestori esperti e visione strategica ha saputo comportarsi bene sia in mercati obbligazionari difficili come nel 2022 sai in mercati laterali ma volatili come nel 2023. “Oggi siamo ancora piuttosto prudenti sulle scelte di duration, non fidandoci della forma ancora invertita delle curve principali”, afferma Enrico Trassinelli, a capo della GENNAIO I FUNDSPEOPLE 23

TENDENZE IN PRIMO PIANO

“DA OTTOBRE 2023, UN MIGLIORAMENTO DELLA VIEW CI HA SPINTO AD AUMENTARE IL RISCHIO DI PORTAFOGLIO. L’ESPOSIZIONE ALL’AZIONARIO È STATA AUMENTATA FINO A CIRCA IL 35%”

“PREVEDIAMO CHE I MERCATI RIMARRANNO TURBOLENTI NEL PROSSIMO PERIODO, QUINDI CONTINUIAMO A CONCENTRARCI SUL MANTENIMENTO DI UN PORTAFOGLIO EQUILIBRATO”

“OGGI SIAMO ANCORA PIUTTOSTO PRUDENTI SULLE SCELTE DI DURATION, NON FIDANDOCI DELLA FORMA ANCORA INVERTITA DELLE CURVE PRINCIPALI”

ERIC BENDAHAN

CHRISTOPH SCHMIDT

DNCA FINANCE

ELEVA CAPITAL

succursale italiana. “Uno dei cardini del portafoglio è il posizionamento sull’inflazione, che guardando avanti potrebbe ripresentarsi sotto la spinta di fattori strutturali come i costi della transizione energetica e le conseguenze su inflazione salariale derivanti dalla fine dell’era della delocalizzazione. Detto questo, il fondo ha la possibilità, come successo in passato, di diventare ben più direzionale se dovesse prospettarsi un rallentamento molto forte e quindi attese di ribasso tassi oltre quelle già prezzate con il rally obbligazionario dell’ultimo mese”.

Terzo posto (come nel 2022) per un sempreverde: il multi-asset DWS Concept Kaldemorgen. Come ha spiegato il team di gestione di recente in un’intervista a FundsPeople, l’allocazione del portafoglio rimane diversificata: 41% in azioni, 29% in reddito fisso, 7% in oro e 25% in liquidità. “Manteniamo la liquidità come una reale opzione per 24 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

ENRICO TRASSINELLI

DWS

una buona performance del portafoglio. Il rendimento attuale del denaro contante è di circa il 4% in euro”, indica Christoph Schmidt, co-gestore assieme a Klaus Kaldemorgen e Henning Potstada. La duration del segmento a reddito fisso è attualmente di 2,3.

L’allocazione in dollari nel portafoglio è pari a circa il 22% (principalmente azioni statunitensi e debito pubblico a breve termine intorno al 28% e copertura attuale al 6%). La volatilità ex ante del fondo è quasi del 7 per cento.

“Prevediamo che i mercati rimarranno turbolenti nel prossimo periodo, quindi continuiamo a concentrarci sul mantenimento di un portafoglio equilibrato”, afferma Schmidt.

GLI ALTRI PARAMETRI

Cambiando un po’ la prospettiva di analisi, emergono altre realtà: BlackRock, J.P. Morgan e Schroders.

Tutte e tre le case ottengono i primi posti se guardiamo ai numeri di voti da parte degli analisti e dei fund selector italiani e un altrettanto notevole numero di fondi nominati. Bisogna scorrere un po’ più in giù nella classifica per trovare la prima casa italiana: Generali (con sette voti e cinque fondi menzionati).

L’insieme dei prodotti votati è sicuramente vario e interessante. È un elenco che comprende di tutto, dalle strategie più carismatiche a quelle più classiche e tradizionali. Se guardiamo alle asset class più apprezzate nel 2023 le scelte sono suddivise rispettivamente in azionari (49%), obbligazionari (29%), allocation (13%) e alternativi (9%). Una composizione che non si differenzia molto dallo scorso anno. Anzi.

Rispetto al 2022, la categoria allocation segna tre punti in più e guadagna una posizione sugli alternativi.

Comunicazione di marketing.

Ad uso esclusivo di investitori qualificati.

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Capitale a rischio

Il presente documento è concepito a uso esclusivo di investitori qualificati. Non destinato alla distribuzione ad altri soggetti o entità, che non devono basarsi sulle informazioni in esso contenute. Queste informazioni non costituiscono un’offerta o una sollecitazione di offerta per l’acquisto di azioni di investimento di uno dei Fondi qui citati. Gli acquisti relativi a un Fondo devono basarsi sul Prospetto Informativo corrente. Copie gratuite degli Atti Costitutivi, dei Prospetti Informativi, dei Documenti contenenti le Informazioni Chiave (KID) e delle Relazioni annuali e semestrali sono disponibili presso M&G Luxembourg S.A. Tali documenti sono disponibili anche sul sito: www.mandg.com/investments/professionalinvestor/it-it. Prima della sottoscrizione gli investitori devono leggere il Documento contenente le Informazioni chiave e il Prospetto informativo, al cui interno sono illustrati i rischi di investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza indipendente in materia di investimenti.

M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare gli accordi presi per la commercializzazione in base al nuovo processo di revoca della notifica della direttiva sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione dei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg.com/investments/professional-investor/it-it/complaints-dealing-process.

Questa attività di marketing è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L-2449, Luxembourg. FEB 23 / 906601

TENDENZE FUNDSPEOPLE TALKS

di Marta Puccio

HIGH YIELD, ETF OBBLIGAZIONARI, BOND CINESI FUND SELECTOR E ASSET MANAGER A CONFRONTO

N

ell’attuale panorama finanziario, gli investimenti obbligazionari hanno assunto un ruolo sempre più rilevante. In un contesto in cui la ricerca di rendimenti stabili continua a essere una priorità, gli investitori sono chiamati a valutare attentamente le dinamiche di mercato anche in vista delle prossime mosse delle banche centrali. Il fixed income offre uno spettro diversificato di opportunità, tra cui le obbligazioni high yield, notoriamente associate a un maggior rischio, che nonostante il forte rialzo dei tassi messo in atto dagli istituti centrali nell’ultimo anno e mezzo hanno continuato ad attrarre l’attenzione degli investitori, registrando peraltro tra le migliori performance all’interno del segmento del reddito fisso. Parallelamente, gli ETF obbligazionari a scadenza sono emersi come uno strumento sempre più rilevante nella costruzione di portafogli diversificati e resilienti. Infine, sul fronte dei mercati emergenti, a preoccupare è ancora la Cina. La crescita economica e le politiche adottate dal governo in ambito immobiliare, tecnologico ed educativo stanno avendo un impatto sempre più significativo sulle dinamiche dei mercati obbligazionari globali, spingendo gli investitori a valutare le implicazioni di tali misure sulle proprie scelte di allocazione. A far luce su uno scenario così complesso e sulle opportunità d’investimento in high yield, obbligazionario a scadenza e debito cinese hanno contribuito dieci fund selector e tre asset manager in occasione di FundsPeople Talks che si è svolto a Milano.

FundsPeople Talks, il punto di incontro tra i professionisti del gestito shorturl.at/imtCG

Tutti i commenti si riferiscono al contesto dell’11 ottobre 2023.

CINA, ECCO QUALI SONO I PRINCIPALI RISCHI PER UN INVESTIMENTO IN PORTAFOGLIO Focus sulle dinamiche e le preoccupazioni che stanno influenzando le scelte degli investitori esteri sul Dragone.

L’

economia cinese sta affrontando sfide significative che influenzano i mercati, causando preoccupazione tra gli investitori internazionali che, ritirandosi dalle azioni e obbligazioni cinesi, hanno provocato deflussi pari a 188 miliardi di dollari tra dicembre 2021 e giugno 2023, secondo dati di Bloomberg. Ad aggravare lo scenario, anche il giro di vite regolamentare sulle aziende tecnologiche messo in atto dal presidente Xi Jinping e le tensioni ge-

26 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

opolitiche. In questa tavola rotonda di FundsPeople Talks con focus fixed income si è analizzato lo scenario economico attuale in Cina e le dinamiche che stanno influenzando le decisioni degli investitori.

ANCORA OPPORTUNITÀ

Come ricorda Cary Yeung, head of Greater China debt di Pictet AM, “la Cina sta passando da un’economia basata sugli investimenti a una più incentrata sui consumi”. Questa transizione richiederà tempo e la crescita

economica del Paese potrebbe non tornare ai livelli precedenti. Tuttavia, Yeung ritiene che “la politica del governo di controllare il settore immobiliare sia positiva per prevenire bolle speculative e situazioni di sovra-leveraggio che potrebbero portare a rischi sistemici”. “All’estero c’è grande attenzione sui problemi dei developer immobiliari cinesi ma questi rappresentano solo una piccola parte del nostro mercato del credito”, ricorda. Il fatto che il segmento obbligazionario cinese sia meno “pubblicizzato” ri-

DAVID KARNI BCC R&P

WILLIAM TREVISAN PHARUS AM

spetto a quello azionario non significa che sia privo di opportunità, data la sua bassa volatilità e bassa correlazione con il resto del mondo e i suoi rendimenti significativi: “Ci concentriamo sui crediti di alta qualità e sui bond governativi. Il rendimento di questi ultimi cinque anni si aggira intorno al 2,55% ma l’inflazione cinese è solo dello 0,1%, dunque il rendimento reale è molto buono”, commenta.

SOSTENIBILITÀ

“Negli ultimi due anni abbiamo puntato molto sulla Cina, ma è stata una scommessa sbagliata” afferma David Karni, responsabile portafogli d’investimento di BCC R&P. “Pensavamo che il governo cinese sarebbe intervenuto strutturalmente, e non solo correggendo gli errori fatti introducendo regolamenti sulle proprietà o prendendo decisioni drastiche nel settore IT”. Per tornare a credere nella Cina,

CARY YEUNG PICTET AM

dunque, gli investitori hanno bisogno di un cambiamento tangibile. “Se prima si investiva su tutta la Cina, ora si punta sui veicoli elettrici o sul miglioramento dei consumi interni, e non più sulla produzione tradizionale”, aggiunge. Secondo Karni, affrontare il tema della sostenibilità dalla prospettiva dei mercati emergenti è piuttosto complesso: “Avere un impatto reale è arduo, soprattutto se si considera l’interazione con i governi come quello cinese, con cui è praticamente impossibile intervenire. Penso che l’unico modo per classificare un fondo dei mercati emergenti come ESG sia attraverso l’impact investing”, ammette.

MERCATI SVILUPPATI

Della stessa opinione è William Trevisan, portfolio manager di Pharus AM, che dichiara: “La Cina è stata per noi una grande scommessa (at-

traverso fondi ed ETF) fino a febbraio-marzo del 2021 ma le ingerenze politiche nella vita economica cinese che hanno caratterizzato gli ultimi anni ci hanno indotto a ridurre gli investimenti, che attualmente sono circa un 5% sul CSI 300 Index. A ottobre, inoltre, abbiamo ridotto anche la quota su Hong Kong spostandola sull’India, sempre attraverso l’uso di ETF”. La view della società sulla Cina è cauta “sia per la situazione politica del Paese che per quella economica, soprattutto perché il settore dei consumi non si è sviluppato come previsto”, spiega Trevisan “Le obbligazioni governative cinesi offrono un rendimento che si aggira intorno al 2,5% sui cinque anni e forse al 2,75% sui dieci anni. Pertanto, preferiamo investire nei mercati sviluppati, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, nonostante il rischio valutario”, conclude.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 27

TENDENZE FUNDSPEOPLE TALKS

ETF OBBLIGAZIONARI STRUMENTI IDEALI PER PORTAFOGLI ATTIVI In un contesto che vede cambiare l’allocazione strategica degli investitori a favore del fixed income, l’uso di strumenti passivi, sia nella parte core sia in quella satellite di un portafoglio, porta con sé diversi benefici.

I

l 2023 ha mostrato un rinnovato interesse degli investitori per il fixed income sia nel mercato degli ETF che in quello degli strumenti attivi. In Italia, il segmento obbligazionario dei fondi attivi ha continuato ad accaparrarsi l’attenzione dei risparmiatori e si è assistito a un movimento consapevole verso singoli bond e prodotti obbligazionari a scadenza, con i Btp che hanno avuto un ruolo di primo piano, come indicato dal successo delle loro emissioni e dall’ampio interesse dimostrato sia dagli investitori retail che istituzionali. In che modo, dunque, il settore del risparmio gestito può rispondere alle nuove esigenze degli investitori attraverso l’innovazione prodotto? Se ne è discusso in questa tavola rotonda di FundsPeople Talks.

NUOVA OFFERTA

“Stiamo assistendo a un significativo cambio nell’allocazione strategica di portafoglio da parte degli investitori che si stanno indirizzando verso i segmenti più sicuri, come l’obbligazionario governativo e il corporate investment grade” commenta Gian Marco Castellani, head of Wholesale di BlackRock Italy. Secondo l’esperto, l’industria del risparmio gestito è posta di fronte all’arduo compito di fornire ai clienti che attualmente acquistano singole obbligazioni, siano esse 28 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

governative o societarie, una soluzione alternativa che offra un’esperienza di investimento comparabile, incentivandoli a ritornare al gestito. “In risposta a questa esigenza, l’industria degli investimenti attivi ha iniziato a lanciare prodotti ‘fixed maturity’, che hanno ottenuto un notevole successo anche in Italia. In BlackRock abbiamo proposto per la prima volta un FMP, ma la vera novità è stata un’altra”. Il riferimento è agli iBonds di iShares, “ETF obbligazionari a scadenza che rappresentano un approccio innovativo all’investimento in strumenti a reddito fisso, unendo le peculiarità delle obbligazioni alla versatilità degli ETF”, riassume Castellani.

‘CORE’ E ‘SATELLITE’

Luca Longhi, head of total return portfolio di Banca Generali, spiega che la sua è “una strategia di gestione molto attiva, con posizionamenti tattici, dove gli ETF sono il fulcro principale per questo tipo di investimenti”. Tra i loro vantaggi vi è “la facilità di esecuzione, uno spread tra offerta e domanda molto stretti, la possibilità di negoziare quantità significative senza influenzare il mercato e i costi di negoziazione e di detenzione”.

Per quanto riguarda il discorso core-satellite, Longhi si sofferma sulle gestioni patrimoniali e prosegue dicendo: “Sulla parte fixed income abbiamo

LUCA LONGHI BANCA GENERALI

GIAN MARCO CASTELLANI BLACKROCK

assistito a movimenti importanti in termini di asset allocation. Nella parte core troviamo il corporate investment grade e il governativo in ogni sua variante. Penso ai titoli americani, dove un ETF permette di beneficiare del vantaggio della copertura. Pertanto, gli ETF rappresentano uno strumento comodo e utile che replica fedelmente il benchmark o consente di assumere posizioni attive sull’indice in termini di duration”.

CONTENERE I COSTI

Il ruolo di uno strumento passivo varia in base all’approccio che si adotta rispetto al tipo di obbligazione in questione. Ne è convinto Ciro Vuolo, head of Funds & Solutions Italy di Deutsche Bank per cui “è utile ricorrere a una gestione passiva per le obbligazioni più standard ma esplorare soluzioni alternative per mercati obbligazionari

CIRO VUOLO DEUTSCHE BANK

meno efficienti, come quelli emergenti”. “In Deutsche abbiamo ideato una strategia attiva che utilizza strumenti passivi e core. Questo perché la nostra soluzione è incentrata su un’asset allocation strategica e globale, dove la componente passiva è essenziale per mantenere i costi complessivi contenuti. Ciò ci permette anche di avere un time to market importante e di incorporare prontamente le visioni trimestrali del CIO nel portafoglio”, conclude.

GRANULARITÀ

“Relativamente al portafoglio di Ramo I, utilizziamo gli ETF in maniera limitata poiché privilegiamo investimenti diretti ma i loro vantaggi sono innegabili: offrono chiarezza sulle posizioni sottostanti e sono utili a implementare sia la copertura di ampie asset class sia alcuni segmenti

LUIGI DI MARTINO INTESA SANPAOLO VITA

specifici di investimento. Questo è ancor più vero nel caso del mercato obbligazionario in cui con pochi ETF si può coprire un ampio spettro di tipologie di titoli o, viceversa, focalizzarsi su alcune nello specifico”, commenta Luigi Di Martino, asset specialist fondi e fund selector Rami I, III e VI di Intesa Sanpaolo Vita. Secondo il fund selector, gli ETF obbligazionari offrono ai gestori diverse opzioni di utilizzo, consentendo non solo un’ampia diversificazione, ma anche una maggiore granularità di investimento per interventi tattici rapidi e focalizzati.

“Nel nostro approccio core-satellite, la parte core è ben definita dall’asset allocation strategica, mentre quella satellite può beneficiare degli ETF per target specifici, ad esempio per accedere a determinati mercati emergenti o a tratti peculiari della curva obbligazionaria” conclude.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 29

TENDENZE FUNDSPEOPLE TALKS

COME APPROCCIARE ANALISI E SELEZIONE DELL’HIGH YIELD L’asset class si è dimostrata particolarmente resiliente nel 2023, registrando tra le migliori performance nel segmento obbligazionario. Non mancano però i richiami alla prudenza da parte dei professionisti del settore.

N

onostante il forte rialzo dei tassi messo in atto dalle banche centrali e il conseguente inasprimento delle condizioni di credito sia in Europa che negli Stati Uniti, l’high yield si è dimostrato particolarmente resiliente nel 2023, registrando tra le migliori performance all’interno del segmento del reddito fisso. Negli ultimi decenni la sua qualità è migliorata notevolmente: basti pensare che quasi la metà del mercato high yield Usa ha un rating BB oggi. Tuttavia, non mancano i richiami alla prudenza da parte dei professionisti del settore.

Attorno alle opportunità presenti in questa asset class e alle migliori modalità per approcciarsi a essa è ruotato il dibattito di questa round table all’interno di FundsPeople Talks.

commenta Stef Abelli, high yield portfolio manager di BNP Paribas AM. Uno dei fattori dei tassi di insolvenza, ricorda l’esperta, è il maturity wall.

“Al momento, le maturity nell’high yield non destano preoccupazioni di rilievo, poiché le imprese hanno già in parte finanziato o stanno gradualmente rifinanziando le loro obbligazioni per affrontarle in modo sostenibile”.

Abelli ritiene che molte delle aziende con obbligazioni high yield abbiano il potenziale per migliorare il loro rating creditizio e, di conseguenza, beneficiare di una riduzione significativa dello spread. Rispetto al consenso generale, la portfolio manager ha una visione più cauta riguardo all’inflazione, ma si dice più ottimista circa la situazione economica complessiva.

MATURITY WALL

Sulle macro classi di asset la view di CheBanca! è “negativa sulla liquidità non investita a causa dell’inflazione elevata, e positiva sull’obbligazionario di alta qualità, sia governativo che corporate, in previsione di un picco nella politica monetaria”, commenta Paolo Biamino, head of Client Advisory della banca. “ Nel 2023 abbiamo

Quando si guarda all’high yield è cruciale focalizzarsi sul rendimento, che offre una protezione significativa contro i rischi di insolvenza. “Nell’ultimo periodo i tassi di insolvenza nel credito sono stati praticamente nulli e ci si aspetta che continuino a rimanere bassi verso l’andamento storico”, 30 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

RIFINANZIAMENTO

enfatizzato soluzioni come i fondi obbligazionari target maturity, che non solo investono in obbligazioni corporate di alta qualità, ma anche in high yield, in alcuni casi fino al 50%. Questo high yield era prevalentemente di alta qualità, concentrato su emittenti denominati in euro. Abbiamo evitato l’high yield più tradizionale, vale a dire i bond con rating inferiore a BB, che ha sorpreso molti con performance positive nel 2023, soprattutto negli Usa, dove l’economia ha superato le aspettative”, prosegue.

“Grazie a un profilo di rischio ridotto, oggi potremmo aspirare a rendimenti che in passato sembravano irraggiungibili, senza necessariamente esporci ai rischi associati all’high yield. Anche se va detto che lo short duration high yield, a seconda di come è strutturato, ha storicamente mostrato una volatilità di circa la metà rispetto all’high yield full duration”, conclude l’esperto.

ESPOSIZIONE CONTENUTA

La resilienza mostrata dall’asset class si è manifestata in spread relativamente stretti, sia in prospettiva storica che rispetto ad altri segmenti del credito.

STEF ABELLI BNP PARIBAS AM

PAOLO BIAMINO CHEBANCA!

Tuttavia, da Ersel AM SGR percepiscono un mutamento nel contesto attuale. “Si nota un indebolimento della crescita, particolarmente in Europa, e previsto negli Stati Uniti a partire dal 2024. Inoltre, molte aziende dovranno rifinanziarsi nel mercato primario nei prossimi due anni e questo potrebbe creare pressione su quello secondario”, spiega Corrado Ciavattini, responsabile dell’Area Multi Manager della SGR. Al momento, dunque, la società preferisce avere un’esposizione piuttosto contenuta al credito high yield, privilegiando fondi flessibili che combinano un’analisi fondamentale con una gestione dinamica dell’esposizione al mercato.

CORRADO CIAVATTINI ERSEL AM SGR

Per quanto riguarda la valutazione di opportunità del mercato high yield, Ciavattini aggiunge: “Preferiamo avere un approccio olistico all’asset class, che considera tra i fattori di rischio/opportunità non solo la duration ma anche il rating, la liquidità, l’esposizione geografica e settoriale”.

ANALISI DEGLI SPREAD

Di un’opinione simile è Cristian Grigatti, head of Portfolio Management Multi Manager di Fideuram AM SGR. “Attualmente abbiamo un sottopeso sulla componente high yield: preferiamo essere investiti nel credito a qualità maggiore. L’high yield, per natura, è un segmento particolarmente sensibi-

CRISTIAN GRIGATTI FIDEURAM AM SGR

le alle condizioni finanziarie generali, motivo per cui, a causa dell’atteggiamento ‘higher for longer’ della Fed temiamo che vi possano essere i presupposti per un certo grado di instabilità per gli emittenti più vulnerabili; nonostante ciò, ammetto che guardiamo con interesse al livello dei rendimenti degli high yield”, afferma Grigatti. L’approccio di valutazione dell’asset class da parte della società del gruppo Intesa Sanpaolo si basa principalmente sull’analisi degli spread e sulla congiuntura economica, anziché sulla dinamica dei tassi d’interesse, mentre nell’attività di fund selection l’obiettivo è innanzitutto capire la strategia e l’atteggiamento del gestore.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 31

TENDENZE BUSINESS di Giovanni Andrea Incarnato

NAVIGARE LE ONDE DEL CAMBIAMENTO Uno studio di EY stima un ribasso dei margini di profitto nel settore del risparmio gestito tra i tre e cinque punti nei prossimi cinque anni. Una sfida impellente che richiede una risposta mirata da parte delle aziende.

32 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

CRESCITA DEL MARGINE OPERATIVO AGGREGATO DELL’INDUSTRIA SOLO NELLO SCENARIO “OTTIMISTICO” SCENARIO

Pessimistico

AUM QUINQUENNALE CAGR (2023-27)

0%

VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MARGINE OPERATIVO

Calo dai 13 ai 15 punti percentuali

Base

4%

Calo dai 3 ai 5 punti percentuali

Ottimistico

8%

Aumento dai 4 ai 6 punti percentuali

Fonte: EY, “Reframing Asset Management”, 2023.

R

ecentemente il panorama dell’asset management è in costante mutamento, caratterizzato da turbolenze e incertezze che hanno implicazioni significative sia sulle prospettive di crescita che sui margini operativi. Secondo i modelli e le ricerche di EY, presentate nel nostro report 2023 “Reframing Asset Management”, nei prossimi cinque anni si delinea una prospettiva al ribasso per i margini di profitto aggregati nel settore del risparmio gestito, stimata tra tre e cinque punti percentuali nello scenario base, che richiede una risposta strategica rapida e mirata da parte delle aziende di asset management.

Dal report emerge chiaramente che l’industria deve agire con decisione, implementando strategie che non solo proteggano i margini esistenti, ma che ne favoriscano la crescita. Lo studio procede analizzando il contesto di mercato e le opportunità all’orizzonte per affrontare queste sfide. Vengono inoltre identificati sette ambiti strategici chiave in cui le società del settore dovrebbero concentrare le proprie attenzioni.

CLIENTELA

L’approccio centrato sul cliente è cruciale per costruire rapporti di fiducia duraturi. Personalizzazione, ascolto

attivo e allineamento delle soluzioni con le esigenze della clientela diventano imprescindibili. Comprendere profondamente gli obiettivi degli investitori consente la creazione di prodotti e servizi adatti, sviluppando soluzioni intergenerazionali per soddisfare una gamma più ampia di esigenze.

DIGITALIZZAZIONE

La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale nel settore. Le aziende devono adottare un approccio più sofisticato per migliorare l’esperienza digitale del cliente. L’intelligenza artificiale e i modelli ibridi che combinano tecnologia e interazione umana sono cruciali per offrire una maggiore trasparenza e personalizzazione, aprendo anche a nuove leve di ricavo dalla distribuzione diretta per un settore che vede tradizionalmente una separazione fra produzione e distribuzione.

È NECESSARIO IMPLEMENTARE STRATEGIE CHE NON SOLO PROTEGGANO I MARGINI ESISTENTI MA CHE NE FAVORISCANO LA CRESCITA

INNOVARE L’OFFERTA

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’analisi e nella gestione del rischio è fondamentale. È necessario, inoltre, abbracciare nuovi temi di investimento, come gli asset digitali e la tokenizzazione, per rispondere agli interessi emergenti degli investitori, considerando anche quelli più giovani.

L’IA e l’IA generativa possono migliorare i margini di efficienza della GENNAIO I FUNDSPEOPLE 33

TENDENZE BUSINESS

GLI OPERATORI DEVONO CONFRONTARSI CON GLI IMPATTI DERIVANTI DA MOLTEPLICI TEMI: DEMOGRAFIA, INNOVAZIONE E INCLUSIONE FINANZIARIA gestione rendendo economicamente sostenibile l’introduzione di nuove strategie anche per quegli operatori con scala limitata.

FOCUS SU CRESCITA

Massimizzare le opportunità di crescita è determinante. Una strategia in questo senso è quella di concentrarsi su specifiche classi di attività e sui mercati emergenti: investimenti alternativi, infrastrutture e mercati come il Sud-est asiatico, l’India e il Medio Oriente offrono potenziali opportunità di crescita. Tuttavia, gestire la complessità e la concorrenza richiede un equilibrio tra specializzazione e diversificazione.

PRIVATE MARKET

L’apertura dei mercati privati ai piccoli investitori, democratizzando l’accesso a questa asset class storicamente riservata agli investitori istituzionali, è un’opportunità di crescita interessante. È essenziale gestire attentamente i rischi associati, fornendo educazione e informazioni agli investitori per garantire una comprensione completa dei rischi.

ESG 2.0

Le strategie ESG devono essere parte integrante della visione aziendale, bilanciando le aspettative dei clienti con una gestione dei rischi accurata ed evitando il greenwashing. La combinazione di classi di prodotto può portare 34 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

alla nascita di strumenti interessanti per tutte le fasce di investitori: stiamo parlando, ad esempio, degli ETF ESG che possono combinare l’efficienza dello strumento (in costante crescita in Europa) con un orientamento tematico sempre più caro ai clienti.

TECNOLOGIA

Un’architettura tecnologica integrata e la gestione dei dati sono fondamentali per modelli aziendali scalabili e produttivi, evitando sovrainvestimenti in tecnologie obsolete, anche grazie al rinnovamento della propria infrastruttura tecnologica (ad esempio, tramite soluzioni Cloud), rinnovando il proprio modello di sourcing IT facendo leva sugli ecosistemi tecnologici per comporre in modo flessibile le proprie capabilities.

Entro il 2030 gli asset manager potrebbero trovarsi a fronteggiare una moltitudine di scenari differenti che devono essere modellati tramite un accurato processo di pianificazione per poter mantenere la flessibilità necessaria a trasformare i rischi in opportunità. Non solo, per mantenere il proprio vantaggio competitivo, gli operatori devono strutturare una credibile metodologia trasformativa che, partendo dalla “big picture”, sia in grado di tracciare il percorso trasformativo più allineato al contesto esterno e ai propri punti di forza e debolezza. In questo percorso di rinnovamento strategico, gli asset manager dovranno confrontarsi con gli impatti derivanti dall’incrocio di una moltitudine di temi, dalla demografia all’innovazione passando per l’inclusione finanziaria.

Per avere successo, gli operatori dovranno mettersi alla prova in numerose aree allineate in modo organico al percorso di trasformazione: strategie realmente differenzianti, nuovi approcci alla gestione dei talenti, evoluzione verso una data-driven organization ed evoluzione dello stack tecnologico, il tutto supportato da un instancabile focus sull’esecuzione della trasformazione.

TENDENZE STRATEGIE

di Giacomo Bergamo e Alberto Gesualdi

HIGH YIELD

NEL 2024 LA SELEZIONE FARÀ LA DIFFERENZA Con 220 miliardi di euro di obbligazioni e prestiti in scadenza tra il 2025 e il 2026, il 2024 si appresta a essere l’anno dei rifinanziamenti, determinando la performance del segmento del reddito fisso.

I

l mercato high yield europeo ha vissuto un anno molto positivo nel 2023, ottenuto grazie a una considerevole riduzione degli spread di credito, nonostante diversi fattori negativi, tra i quali una politica monetaria particolarmente restrittiva delle banche centrali (Bce e Fed, in primis), il nuovo conflitto bellico tra Israele e Hamas e la continuazione della guerra tra Russia e Ucraina.

Si è tornati a un contesto di tassi di interesse reali più elevati e si è conclusa quell’era di denaro a buon

mercato iniziata sulla scia della grande crisi finanziaria.

Il 2024 si appresta a essere un anno ancora caratterizzato da forti tensioni geopolitiche, politiche fiscali espansive e mosse decisive da parte delle banche centrali. Le previsioni di crescita e inflazione, entrambe in rallentamento, potrebbero indurre la Fed e la Bce a iniziare a tagliare i tassi dalla seconda metà dell’anno. Tuttavia, politiche fiscali troppo accomodanti da parte dei governi potrebbero contribuire a un incremento dell’inflaGENNAIO I FUNDSPEOPLE 35

TENDENZE STRATEGIE

TASSO DI DEFAULT SU 12 MESI E PREVISIONI A SETTEMBRE 2024 USA

EUROPA

8

8

7,0%

7

7

6

6

5,5% 5,0%

5

4,1%

4

5

3,7%

4

3,2%

3,1% 3

3

2,3% 2

2

1

1

2,0% 1,9%

0

0 GEN 2019

SET 23

SET 24

GEN 2019

SET 23

SET 24

Fonte: S&P Global Rating.

zione, riducendo la probabilità di un taglio dei tassi o addirittura portare a un ulteriore inasprimento della politica monetaria.

FONDAMENTALI E SETTORI

A causa del rallentamento dell’economia e dell’elevato costo del debito prevediamo un deterioramento del credito nel 2024 anche se crediamo che i credit spread rimarranno sotto controllo. In particolare, S&P ha stimato un tasso di default rate degli emittenti corporate europei con rating high yield a un livello di 3,75% entro settembre 2024 dal 3,1% dello scorso 36 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

settembre. In questo contesto di mercato, gli investitori potrebbero temere un indebolimento dei principali KPI del credito (Pfn/Ebitda o Interest Coverage Ratio) e dei flussi di cassa, soprattutto nel caso, ad esempio, di società altamente indebitate e cicliche con una percentuale significativa di finanziamenti e/o obbligazioni a tasso variabile. Infatti, potremmo assistere in questi casi a downgrade del rating e/o a difficoltà di rifinanziamento nel mercato primario.

Pertanto, anche nell’anno a venire, rimarrà necessaria la selezione degli emittenti che deve basarsi su un’at-

tenta analisi dei loro fondamentali e in settori meno esposti alla recessione.

Settori come le telecomunicazioni o le utilities, che per definizione hanno importanti esigenze di investimento e debito elevato, potrebbero avere maggiori difficoltà a generare cassa, con un conseguente aumento del debito netto e un possibile incremento di leva finanziaria. Al contrario, le aziende che hanno margini consistenti e poche esigenze di investimento, come quelle tech, potrebbero ottenere una miglior performance.

Inoltre, focalizzandosi su un’analisi bottom-up, si possono individuare

EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI HIGH YIELD IN EUROPA

(euro), le BB (euro) hanno avuto una performance migliore negli ultimi 12 anni su 14.

8

Il mercato primario per gli emittenti high yield nel 2023 è stato meno attivo di quanto ci si aspettasse, con circa 45 miliardi di euro di nuove emissioni, ma in crescita rispetto al 2022 (26 miliardi). Le società che sono riuscite a finanziarsi sono principalmente quelle che hanno un rating BB e per esigenze di rifinanziamento piuttosto che per nuove operazioni di M&A. Allo stesso tempo, molte società si sono concentrate sulla riduzione dell’indebitamento attraverso la cessione di alcune attività o rami aziendali.

Tuttavia, con circa 220 miliardi di euro di obbligazioni e prestiti in scadenza tra il 2025 e il 2026, il 2024 si appresta a essere l’anno dei rifinanziamenti, i cui tempi e la cui intensità potrebbero determinare la performance del mercato high yield.

Totale emissioni. Dati in miliardi di euro.

MERCATO PRIMARIO

6

4

2

0 NOV

DIC

GEN

FEB

MAR

APR

MAG

2022

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

NOV

DIC

2023

Fonte: Bloomberg.

LE EMISSIONI CON RATING BB RESTANO IL SEGMENTO PIÙ INTERESSANTE IN TERMINI DI RENDIMENTO anche delle importanti occasioni nel mercato di quelle emissioni che possono essere soggette a mispricing da parte del mercato, e che pertanto possono portare a una sovraperformance anche nel breve termine.

A livello di rating, riteniamo che le emissioni con rating BB rimangano il segmento più interessante in quanto attualmente hanno un rendimento

a scadenza (YTM) in area euro del 6% (dato al 5 dicembre 2023) e anche considerando un tasso di default atteso dell’1% (su questo segmento di rating nel 2008-2009 i default rate sono stati del 2% in Europa) e una Recovery Rate del 40%, il rendimento netto risulta ancora molto interessante in condizioni di mercato stressate.

Inoltre, rispetto alle obbligazioni BBB

STRATEGIE DI PORTFOLIO

Infine, sebbene crediamo che le banche centrali (Bce e Fed) siano arrivate al terminal rate sui tassi, prevediamo che questi rimangano relativamente elevati per un periodo prolungato di tempo. In questo scenario con tassi decisamente interessanti, oltre ad allungare la duration di portafoglio a un livello comunque al di sotto del mercato di riferimento, prediligeremo quegli investimenti in obbligazioni con cedole consistenti, buona qualità del credito e principalmente nel segmento di rating BB (la più alta del mercato high yield). Una cedola elevata, infatti, garantisce una barriera contro l’espansione degli spread di credito, quindi una minor volatilità generata da un deterioramento delle condizioni di mercato e un importante flusso cedolare.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 37

TENDENZE HUB ALTERNATIVE

di Francesca Conti

REAL ESTATE, NEL 2023 SONO TORNATI

SEGNALI DI SCHIARITA

I

l 2023 si è dimostrato un anno particolarmente complesso per il mercato immobiliare globale, dopo un 2022 positivo. Solo il risparmio gestito di immobili attraverso fondi immobiliari e Reits si è distinto positivamente. Secondo i dati di Scenari Immobiliari e Studio Casadei, il valore complessivo del patrimonio 38 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

immobiliare è pari a 4.550 miliardi di euro, in crescita del 2,3% rispetto ai 12 mesi precedenti. L’Europa, che pesa quasi il 35% del patrimonio mondiale, ha raggiunto un volume di 1.580 miliardi, in aumento del 3,3 per cento.

L’Italia segue il trend di crescita e fa registrare un valore di 127 miliardi di euro nel 2023 (+3,2%). Per il 2024

In un ambiente macro e geopolitico pieno di incertezze, dal settore arrivano indizi di ripresa, complice la spinta di diversi trend macro in atto a livello globale.

si attende una crescita di quasi il 4%, fino ad arrivare a quota 132 miliardi.

SPAZIO AI MEGATREND

Le singole asset class sono influenzate da cambiamenti strutturali e trasversali di lungo periodo. “Oggi l’economia è sotto l’influenza di alcuni trend principali: l’innovazione tecnologica, i cambia-

I commenti si riferiscono al contesto del 9 novembre 2023.

menti socio-demografici e la sostenibilità”, sostiene Marco Castagna, Alternative investment specialist di Banca Aletti. “Questi megatrend - prosegue - stanno condizionando i diversi settori e asset class. Nel caso dell’immobiliare industriale, ad esempio, l’innovazione tecnologica si riflette nella crescente domanda di soluzioni di logistica, derivanti dal boom dell’e-commerce, e nella progettazione e nascita dei data center, strutture che fino a pochi anni fa non esistevano. Per quanto riguarda il residenziale, si sta sviluppando il filone delle tecnologie smart home con l’utilizzo dell’internet of things. Passando ai cambiamenti socio-demografici, l’aumento dello smart working ha modificato le esigenze dei cittadini e oggi si cercano soluzioni per poter lavorare da casa in maniera efficiente. Gli uffici sono più votati al co-working e alla flessibilità degli spazi. L’invecchiamento della po-

polazione, invece, influisce soprattutto sulla nuova esigenza di costruzione di centri di ricerca o strutture sanitarie”.

DIFFERENZIAZIONE

Il real estate “è sicuramente impattato sia da trend socio-demografici di lungo termine (come, ad esempio, lo smart working, la crescita dell’e-commerce, ecc.) sia da sfide legate al costo del financing: penso al forte movimento dei tassi di interesse negli ultimi mesi. Le previsioni sul comparto sono quindi complesse”, afferma Andrea Perlini, investment manager di Fideuram Asset Management SGR. “In un contesto di forte incertezza - prosegue - selezionare strumenti e gestori che spazino tra più settori e competenze e possano fare un discorso di relative value può rivelarsi una scelta vincente. Questa logica guiderà anche le nostre decisioni di allocazione”. Secondo Perlini, inoltre, “l’im-

patto della risalita dei tassi sta spostando le allocazioni di risorse, sia nel settore immobiliare che nelle infrastrutture.

Infatti, vediamo sicuramente un minore interesse da parte degli investitori privati per le strategie più core. Crediamo, al contrario, che l’interesse rimarrà alto per le strategie dove ci sono maggiori possibilità di creazione di valore e che si posizionano nello spettro del rischio/ rendimento in una fascia più elevata e quindi soffrono meno il ritorno alla ribalta di strumenti di credito più liquidi e semplici per il cliente come i Btp. Dunque, se la situazione dei tassi rimarrà così, credo che le risorse andranno sempre più sulla parte value-add”.

STRATEGIE FLESSIBILI

Il settore immobiliare è stato profondamente influenzato dalle dinamiche macroeconomiche degli ultimi mesi.

“Negli ultimi 18 mesi i tassi in salita GENNAIO I FUNDSPEOPLE 39

TENDENZE HUB ALTERNATIVE

“GLI UFFICI SONO PIÙ VOTATI AL CO-WORKING E ALLA FLESSIBILITÀ. VI È UNA NUOVA ESIGENZA DI COSTRUZIONE DI CENTRI DI RICERCA O STRUTTURE SANITARIE”

“IL SETTORE È IMPATTATO DA TREND SOCIO-DEMOGRAFICI DI LUNGO PERIODO E DALLE SFIDE LEGATE AL COSTO DEL FINANCING”

MARCO CASTAGNA

FIDEURAM AM SGR

“DIVENTA NECESSARIO AFFIDARSI A GESTORI CON STRATEGIA FLESSIBILE E CHE POSSANO INVESTIRE IN DIVERSE AREE GEOGRAFICHE”

“NEI PROSSIMI TRIMESTRI L’ASSET CLASS POTREBBE ESSERE IN GRADO DI RIGENERARE UN PREMIO DI LIQUIDITÀ”

ANDREA PERLINI

BANCA ALETTI

FEDERICO ROMOLI

SELLA SGR

hanno messo pressione all’asset class real estate, che non è stata in grado di fornire la decorrelazione auspicata”, ricorda Federico Romoli, responsabile Private Markets di Sella SGR. “Infatti - continua - i rendimenti del mercato obbligazionario sono risultati in termini relativi più appetibili rispetto a quelli offerti dal mercato real estate, con un inevitabile impatto sulle valu40 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

GIACOMO CRISTOFORI

UBS AM

tazioni di quest’ultimo. Lo scenario di un’inflazione che rimane ‘più elevata più a lungo’ creerebbe ulteriore stress sul mercato con un conseguente effetto dislocazione. Per chi ha un approccio multi manager come il nostro, diventa necessario quindi affidarsi a quei gestori con una strategia flessibile e con la possibilità di investire nelle diverse aree geografiche in tutto lo spettro di

asset class e sub-asset class. I team di gestione con una visione globale e una presenza locale possono decidere e selezionare quali opportunità e quali rischi inserire nei portafogli. In questa fase è pertanto fondamentale essere estremamente selettivi, affidandosi solo a quelle società di gestione che basano la loro attività di investimento su una ricerca proprietaria particolarmente strutturata”.

MEDIO TERMINE

Per analizzare l’andamento del mercato immobiliare, occorre partire dai cambiamenti registrati sullo scenario macro e inflattivo. “A giugno 2022 l’inflazione ha iniziato a registrare livelli elevati. Le banche centrali, di conseguenza, hanno attuato un repentino incremento dei tassi di interesse, che non ha consentito al real estate core di reagire prontamente. I cap rate, o rendimento lordo della locazione, non si sono immediatamente indicizzati all’inflazione. È probabile, invece, che nei prossimi trimestri avremo una capacità da parte dell’asset class di rigenerare un premio di liquidità”, ricorda Giacomo Cristofori, head Italy and Iberia Investment Sales specialist di UBS AM. “Fino a oggi - prosegue - questo effetto si è verificato prevalentemente attraverso una correzione dei prezzi. A giugno 2023 si rilevavano prezzi in calo del 20% su base annua sui mercati internazionali. Quindi oggi l’asset class risulta interessante in termini di prospettive di rischio/rendimento, in particolare le iniziative value-added e opportunistic, che consentono di cogliere le maggiori opportunità. Storicamente, le strategie non core con immobili da riqualificare o ricostruire ex novo sono quelle che hanno generato i migliori vintage nella fase finale del ciclo. Secondo le nostre ricerche, tra il 2024 e il 2026 avremo un nuovo ciclo immobiliare e quindi la parte core ritornerà ad avere un senso nei portafogli”.

TENDENZE ISTITUZIONALI di Raffaela Ulgheri

DAI FONDI CROSS BORDER AI PEPP, LA PREVIDENZA EUROPEA SI MISURA CON UNO SCENARIO ANCORA “POCO MOSSO”

Nell’ultimo report sul settore, Eiopa sottolinea che l’obiettivo dei regolatori europei “di promuovere un fiorente mercato interno delle pensioni aziendali e professionali” non è stato ancora raggiunto. Intanto in Italia, FondAereo ha avviato lo studio di fattibilità per poter operare a livello comunitario.

I

l numero resta inalterato, ma cambiano pesi e presenze. La sintesi è estrema, tuttavia descrive le variazioni che, a fine dicembre 2022, hanno interessato il sistema degli accordi transfrontalieri nell’ambito degli enti pensionistici aziendali e professionali (Occupational Retirement Provision IORPs) nel terzo report sul settore diffuso lo scorso novembre dall’autorità di controllo europea Eiopa. Il dato in sé ha poche novità, e in questo esprime un andamento a rilento nel perimetro di una norma che, nelle intenzioni dei regolatori europei, voleva favorire la mobilità transfrontaliera dei lavoratori ma si è scontrata con una realtà più “statica”.

La previsione normativa, spiega Antonello Motroni di Mefop, “con-

sente a un fondo pensione di raccogliere su base collettiva adesioni per uno specifico datore di lavoro presso filiali di un’azienda che si trovano in un altro Stato membro rispetto al Paese che ha autorizzato il fondo pensione a svolgere la sua attività”. L’esperto richiama le norme contenute nel Dlgs 252/2005 (con cui la Direttiva IORP II è stata armonizzata nella legislazione italiana) “che all’art. 15 bis regola le attività all’estero delle forme pensionistiche, e all’art. 15 ter regola il fenomeno opposto, ossia l’operatività di un fondo estero dell’Unione europea nel territorio italiano”. Fondamentalmente, rimarca Motroni, “lo scopo dell’attività transfrontaliera dei fondi pensione è favorire la mobilità del lavoro e degli scambi, creando un mercato

unico della previdenza complementare, ma a oggi i risultati sono abbastanza scarsi”. La stessa Eiopa riconosce che “l’obiettivo originario della Direttiva IORP di promuovere un fiorente mercato interno delle pensioni aziendali e professionali non è stato raggiunto”. A detta della Covip europea, un fattore determinante “è la consapevolezza che il rispetto della social and labor law del Paese ospitante potrebbe aumentare i costi, la complessità e i rischi operativi associati alla gestione degli IORP transfrontalieri. Queste sfide spesso superano i potenziali benefici dell’impegno in attività transfrontaliere e la loro probabilità di successo”. A complicare le cose si aggiunge “l’obbligo di ottenere il consenso individuale della maggioranza degli aderenti e dei beneficiari, GENNAIO I FUNDSPEOPLE 41

TENDENZE ISTITUZIONALI

NEL 2022, GLI IORP TRANSFRONTALIERI SI RIVOLGONO A CIRCA 100 MILA ISCRITTI GESTENDO ATTIVITÀ PER UN TOTALE DI CIRCA 10,6 MILIARDI DI EURO “IL PEPP OPERA SU BASE INDIVIDUALE E CONSENTE DI RIMANERE ISCRITTI A UNO STESSO FONDO SOTTOSTANDO, PERÒ, ALLA NORMATIVA DEL PAESE CHE OSPITA IL LAVORATORE”

ANTONELLO MOTRONI

MEFOP

“L’EVOLUZIONE DEL TRASPORTO AEREO ALIMENTA LA MOBILITÀ DEL PERSONALE ALL’INTERNO E TRA LE COMPAGNIE E, DI CONSEGUENZA, L’ESIGENZA DI DISPORRE DI UNO STRUMENTO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE ANCHE QUANDO IL LAVORO SI SVOLGE ALL’ESTERO”

GIUSEPPE CHIANESE

FONDAEREO

42 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

piuttosto che basarsi sul consenso dei soggetti rappresentativi o valutare la maggioranza sulla base degli aderenti/beneficiari che rispondono” (Eiopa ha comunque cercato di affrontare quest’ultimo aspetto in IORP II).

finanziari”, spiega Eiopa. In ogni caso, a fine 2022 i fondi cross border operativi sono collegati a un totale di 2.455 imprese promotrici, con un aumento dell’8 per cento.

I DATI

L’Europa ha cercato anche in anni più recenti di uniformare il panorama della previdenza complementare a livello comunitario. L’ultima iniziativa si è concretizzata a marzo 2022 quando è diventato applicabile il Regolamento 2019/1238 sui Pan-European Personal Pension Product (PEPP). Queste forme pensionistiche, spiega ancora Motroni, “operano su base individuale e consentono di rimanere iscritti a uno stesso fondo sottostando, però, alla normativa del Paese che ospita il lavoratore”. La differenza con gli IORP cross border, dunque, è che per questi ultimi “l’adesione è su base collettiva, tanto che il fondo chiede autorizzazione all’autorità di controllo del Paese ospitante”. A oggi è operativo un unico PEPP nel blocco Ue (lanciato dalla fintech slovacca Finax), e sulle ragioni di questa scarsa partecipazione anche in questo caso, Motroni indica “le difficoltà nel mettere a regime un prodotto di questo tipo, la cui logica, nel corso di una carriera lavorativa, vede un conto distribuito in tanti sottoconti quanti sono i Paesi in cui si è spostato l’iscritto”. Rischi legali e di contezioso sottostanti, dunque, a cui si somma “un cap

A sostenere uno scenario poco mosso i dati al 31 dicembre 2022, che indicano come il numero di IORP transfrontalieri (o cross border) attivi sia fermo a 31 (la stessa cifra riportata a fine 2021), ma ci sia stata una piccola espansione nel numero di Paesi, con l’ingresso di Lettonia ed Estonia.

Al 31 dicembre 2022 gli Stati membri ospitanti sono 19 (uno in più rispetto al 2021), mentre i Paesi di origine si fermano a otto. Il Belgio continua a emergere come il più attivo tra i Paesi di origine, con un’attività transfrontaliera in 14 Stati membri ospitanti (tra cui l’Italia). Mentre i Paesi Bassi mantengono la prima posizione come Stato ospitante (con 14 IORP cross border attivi).

Movimenti lievi, si è detto. Nel 2022, infatti, gli IORP transfrontalieri si rivolgono a circa 100 mila iscritti e beneficiari, gestendo attività per un totale di circa 10,6 miliardi di euro.

Sono aumentati gli iscritti (dai 93 mila della precedente rilevazione) ma si è assistito a una significativa riduzione delle masse (dai 13 miliardi del 2021) “a causa della chiusura di uno IORP e della minore performance dei mercati

DIFFERENZE CON IL PEPP

dell’1% ai costi che non può essere superato (comprensibile nella misura in cui protegge il soggetto che sottoscrive ma va a discapito del soggetto che lo sviluppa)”.

ITALIA, UN NUOVO ATTORE

Secondo quanto riporta il documento Eiopa, a oggi in Italia c’è soltanto un fondo che opera secondo quanto prescritto dall’art. 15 ter, il belga Resaver Pension Fund, dedicato a imprese pubbliche e private che operano nel campo della ricerca. Tuttavia, un’altra entità ha avviato i motori per operare in modalità comunitaria. Si tratta di FondAereo, il fondo di previdenza complementare del personale navigante-piloti e assistenti di volo, che lo scorso novembre ha comunicato l’avvio di uno studio di fattibilità per i due strumenti alternativi: un fondo transfrontaliero (basato in Italia) e un PEPP. “La soluzione fondo transfrontaliero comporterebbe la creazione di sezioni operative in diversi Paesi europei, pensiamo all’Irlanda, alla Spagna. Anche Malta potrebbe diventare un Paese interessante a tal fine”, spiega Giuseppe Chianese direttore dell’ente.

“Il PEPP – continua – avrebbe il vantaggio di un’efficacia immediata perché ci consentirebbe di arrivare subito ai singoli associati”, data l’adesione individuale. Tuttavia, mentre “il fondo IORP II è uno strumento consolidato, il PEPP è più recente e ci sono meno esperienze con le quali confrontarsi”. Sulle motivazioni del perché avviare tale progetto, Chianese adduce “la rapida evoluzione del trasporto aereo, con l’aumento in Europa dei collegamenti a medio e corto raggio dovuto anche alla crescita di nuove compagnie, che sta alimentando la mobilità del personale navigante all’interno e tra le compagnie aeree e, di conseguenza, l’esigenza di disporre di uno strumento di previdenza comple-

RELAZIONE TRA PAESI DI ORIGINE E PAESI OSPITANTI AT

DE

FR SE

LT LI LU

ES LV EE BE

IE

CY

HU

IT MT

NL

DK

EL

PT

Fonte: Eiopa, “Cross-border IORPs”, 2023.

mentare anche quando il lavoro si svolge all’estero. Ad oggi, il 66% dei piloti e degli assistenti di volo aderenti a FondAereo lavora in compagnie aeree, come per esempio Malta Air EasyJet, o che hanno basi operative in diversi Paesi europei, il 3% sono stranieri”. Secondo l’esperto, dunque, “in prospettiva, la platea dei potenziali aderenti è destinata a crescere, in misura difficilmente stimabile al momento ma sicuramente significativa. Lo confermano anche le richieste crescenti che riceviamo di trasferimento da fondi esteri da parte di lavoratori che hanno già posizioni previdenziali in altri Paesi e chiedono di portarla in FondAereo, così come di aderenti che si trasferiscono all’estero e chiedono di mantenere la propria posizione presso il fondo; oppure, ancora, di personale italiano assunto all’estero che vorrebbe aderire”.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 43

TENDENZE CONSULENZA

di Maurizio Primanni

PREPARARSI ALLA RIS, LA DIRETTIVA CHE TRASFORMERÀ

LA CONSULENZA FINANZIARIA La proposta di Direttiva omnibus della Commissione europea, in via di approvazione dal Parlamento e dal Consiglio europeo, integra ed espande ulteriormente i contenuti della MiFID I e della MiFID II, introducendo nuovi elementi che possono rappresentare una svolta per clienti e prodotti.

L

a professione del consulente finanziario cambierà in meglio, sia sotto l’aspetto operativo che delle opportunità di business. Ciò grazie alla Retail Investment Strategy (RIS), la proposta di Direttiva omnibus della Commissione europea, in via di approvazione dal Parlamento e dal Consiglio europeo. Essa, infatti, modifica, integra ed espande ulteriormente i

44 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

contenuti della MiFID I e della MiFID II, introducendo nuovi e fondamentali elementi che possono rappresentare una svolta epocale come il best interest del cliente oppure il value for money dei prodotti.

L’obiettivo è condivisibile: dare luogo a investitori consapevoli, spingerli a impegnare i propri risparmi in prodotti finanziari e nell’equity delle aziende, renderli protagonisti della

crescita e dello sviluppo delle aziende europee, recuperare il ritardo rispetto a quanto avviene nei mercati dei capitali Uk e Usa.

EVOLUZIONE NORMATIVA

Il 23 maggio 2023, giorno dell’adozione della proposta, sarà ricordato come un’altra data storica nella evoluzione della professione del consulente finanziario, che a partire dalle norme

MAPPA SINOTTICA NUOVA NORMATIVA RETAIL INVESTMENT STRATEGY AMBITI DI INTERVENTO

DESTINATARI

Imprese di investimento 1. Trasparenza e Informazioni - Risk warning

Compagnie di assicurazione Distributori assicurativi Imprese di investimento

- Informazioni su costi e oneri

Compagnie di assicurazione Distributori assicurativi Imprese di investimento

NORMATIVE INTEGRATE

MiFID

IDD

MiFID

IDD

MiFID

Compagnie di assicurazione 2. M arketing e comunicazioni ai clienti

Distributori assicurativi

Imprese di investimento

IDD

MiFID

Compagnie di assicurazione 3. Incentivi

Distributori assicurativi

Imprese di investimento

IDD

MiFID

Compagnie di assicurazione 4. Product governance

Distributori assicurativi

Imprese di investimento 5. Valutazione adeguatezza e appropriatezza

7. Classificazione clienti professionali

MiFID

Compagnie di assicurazione Distributori assicurativi

6. Requisiti professionalità dei consulenti finanziari

IDD

Imprese di investimento Compagnie di assicurazione Distributori assicurativi Imprese di investimento

IDD

MiFID

IDD

MiFID

INTEGRAZIONI MIFID/IDD

INTEGRAZIONI MIFID

INTEGRAZIONI IDD

ALTRI INTERVENTI

- Risk alert dei prodotti finanziari - Poteri alle autorità competenti di imporre risk warning - Poteri a ESMA ed Eiopa di imporre risk warning - Mandato a ESMA ed Eiopa per ITS su contenuto e formato

- I nformazioni ai clienti: digital by default

- Rendiconto annuale costi, oneri e incentivi - Mandato a ESMA ed Eiopa per RTS su formato e terminologia delle comunicazioni

-S tandardizzazione formato - I nformativa precontrattuale su informazioni su costi e oneri tutti i costi e oneri -S olvency II: abrogazione articoli - I ncentivi: spiegazione finalità e - D ocumento informativo su 183-185 impatto sui rendimenti tutti i prodotti assicurativi

- Definizione comunicazioni e pratiche di marketing - Chiara identificazione comunicazioni chiare, corrette e non fuorvianti - Divisione responsabilità tra produttore e distributore - Annual report delle comunicazioni di marketing al CdA - Conservazione registrazioni comunicazioni di marketing - Poteri di intervento alle autorità competenti

-P olicy di marketing delle imprese di investimento -R equisiti organizzativi e amministrativi -S trategia di distribuzione e target market anche per le comunicazioni di marketing

-M antenimento divieto incentivi per consulenza indipendente e gestione di portafoglio -D ivieto incentivi per ricezione, - Best interest test per ammissibilità degli trasmissione ed esecuzione -D ivieto incentivi per incentivi ordini consulenza su base - Clausola di revisione della normativa -E senzione dal divieto per indipendente dopo tre anni di applicazione" servizi di collocamento e sottoscrizione (eccetto PRIIPs) - I ncentivi non monetari consentiti se non superiori a 100 euro - Atto delegato della PRIIPS Commissione Ue e mandato Produttori: a ESMA ed Eiopa per la - Processo di pricing "value for money" - Consulenti indipendenti: definizione dei parametri di - Divieto prodotti con costi > benchmark - Obblighi di segnalazione consulenza limitata a una riferimento (benchmark costi e - Obblighi di segnalazione nei confronti delle ANC e gamma di strumenti finanziari performance) - Conservazione registrazione dell'Eiopa centralizzati a livello diversificati, non complessi ed -U cits e FIA: verifica annuale dei Distributori: del produttore efficienti in termini di costi costi dei prodotti gestiti anche - Verifica costi prodotti distribuiti in riferimento ai benchmark.

- Obblighi di segnalazione- conservazione Costi indebiti addebitati ai registrazioni fondi di investimento - Informazioni al cliente sulla valutazione di adeguatezza e appropriatezza - Tempistica della valutazione di adeguatezza e appropriatezza - Valutazione appropriatezza: informazioni su capacità di sopportare perdite totali o parziali e tolleranza al rischio - Consulenti indipendenti - Obbligo formativo 15 ore/ anno - Ottenimento di un certificato formazione - Materie di formazione ESMA

- Requisiti di conoscenza di tutti i prodotti assicurativi - Ottenimento di un certificato di formazione

-N uovi criteri di classificazione dei clienti professionali (persone fisiche e società)

Fonte: Gruppo Excellence.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 45

TENDENZE CONSULENZA

UNA DELLE NOVITÀ PIÙ RILEVANTI È L’INTRODUZIONE DEL PRINCIPIO DEL BEST INTEREST DEL CLIENTE

MiFID della prima decade degli anni 2000 ha tratto sempre benefici dalle evoluzioni normative. Ricordiamo il 2007 e quella grande crisi finanziaria che partì dalla crisi del mercato dei mutui immobiliari americani. A valle di tale evento, il settore delle istituzioni finanziarie (banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio), che era già guidato da architetture normative diverse, ha visto crescere in maniera rilevante il pacchetto di norme che lo regolano.

Parallelamente al crescere dell’impianto normativo, a livello europeo è stata avviata un’attività di omogeneizzazione delle normative dei diversi Paesi che ha condotto alla definizione di una serie di direttive. Proprio al 2007 risale l’emanazione della prima di queste che ha come oggetto la gestione del risparmio dei cittadini europei e i servizi di consulenza finanziaria, quella che tecnicamente viene chiamata MiFID (Markets in Financial Instruments Directive). Questa ha profondamente cambiato il modo di gestire i risparmi delle famiglie in Europa, introducendo varie novità sia in termini organizzativi che di processi e strumenti; novità che spesso hanno dato l’opportunità agli operatori più lungimiranti di realizzare evoluzioni talvolta anche radicali dei propri modelli di business, con conseguenti benefici in termini di acquisizione di quote di mercato, crescita e redditività (per esempio, le banche reti di 46 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

consulenti finanziari in Italia nel decennio successivo all’entrata in vigore della MiFID hanno visto crescere la propria quota di mercato fino a tre volte).

Il legislatore europeo nel tempo ha dimostrato di voler seguire un processo ricorsivo nell’evoluzione delle normative di riferimento e così anche la MiFID dopo alcuni anni dalla sua entrata in vigore, e precisamente il 3 gennaio 2018, è stata oggetto di un aggiornamento (MiFID II), il quale interviene sulle aree di miglioramento che la pratica operativa aveva fatto emergere.

CAMBIAMENTI PREVISTI

I contenuti tecnici del nuovo pacchetto di norme della Retail Investment Strategy sono diversi e tutti forieri di implicazioni operative e opportunità importanti per i consulenti finanziari.

Circa gli incentivi, che sono stati a lungo il principale argomento di dibattito, la Commissione ha adottato un approccio che va in continuità con quanto già previsto nella MiFID II, vietandoli solo per le operazioni in regime di execution only. Una delle novità più rilevanti è l’introduzione del principio del best interest del cliente, che gli operatori di mercato dovranno dimostrare di avere osservato nel suggerire opportunità di investimento che tutelino i migliori interessi dei loro clienti.

Altrettanto importanti sono le regole che integrano quanto già previsto

dalla MiFID II ossia il nuovo principio del value for money nella progettazione dei nuovi prodotti, a cui dovranno conformarsi produttori e distributori nell’inserire ogni nuovo prodotto e servizio nella gamma d’offerta. Le norme, già introdotte come novità nella MiFID II per aumentare la trasparenza nella comunicazione ai clienti dei costi e oneri, sia dei prodotti di investimento che dei servizi di consulenza finanziaria, vengono ulteriormente dettagliate.

Rafforzate anche le procedure finalizzate alla valutazione dell’appropriatezza e dell’adeguatezza delle proposte di investimento. La classificazione dei clienti ai fini della loro operatività nei prodotti di investimento viene affrontata con l’obiettivo di allargare la clientela cosiddetta professionale, la quale è soggetta a meno vincoli normativi e conseguentemente ha maggiori opportunità di operare sull’universo investibile reso disponibile dal distributore.

Sono contemplate norme per accrescere la qualificazione professionale dei consulenti finanziari per la quale si prevede la partecipazione obbligatoria a un numero di ore di aggiornamento professionale obbligatorio per anno. La RIS si sofferma anche sulle comunicazioni di marketing ai clienti, che necessitano di nuove attenzioni ai contenuti e ai canali di erogazione degli stessi. Infine, ci sono considerazioni previsionali circa il possibile successivo percorso di evoluzione della normativa.

Per approfondire l’argomento, segnalo il libro che ho scritto con Massimo Scolari, disponibil in tutte le librerie e gli store online dallo scorso 10 novembre: “La nuova consulenza finanziaria. Le implicazioni operative e le opportunità di business apportate dalla Retail Investment Strategy”.

TENDENZE FUNDSTAGE

di Gennaro D’Amore e Ottavia Sebastiani

IL PROCESSO DI SELEZIONE DI UNA “PIATTAFORMA GESTIONALE” PER I CLIENTI ISTITUZIONALI I vantaggi amministrativi per i clienti istituzionali che scelgono di utilizzare una piattaforma per la gestione del proprio patrimonio.

N

el mondo dinamico della gestione patrimoniale della clientela istituzionale, l’adozione di una “piattaforma gestionale” rappresenta una tappa cruciale. Tuttavia, per garantirne il successo, non basta solo implementare la piattaforma: la scelta di una governance efficace e il coinvolgimento di più di un consulente esperto (non soltanto in ambito finanziario ma anche fiscale e legale) sono elementi che amplificano i vantaggi tangibili di questa innovazione rispetto alla gestione patrimoniale tradizionale.

Una governance ben definita è, infatti, il pilastro su cui si regge il successo delle piattaforme gestionali. Il consulente esperto, con la sua conoscenza approfondita, aiuta a plasmare una struttura decisionale che si adatti

perfettamente agli obiettivi e alle dinamiche interne dell’istituzione.

Un elemento fondamentale della governance è la chiarezza nei ruoli e nelle responsabilità. L’advisor lavora in sinergia con l’istituzione finanziaria per delineare chiaramente chi sia responsabile di ciascuna fase operativa, garantendo un flusso di lavoro armonioso e una responsabilità condivisa. I principali soggetti coinvolti nel progetto sono dunque: • sponsor o detentore degli asset, ossia il soggetto investitore (cliente istituzionale); • management company (Man. Co.), che ha la responsabilità legale della gestione del comparto; • custodian & depositary bank; • fund administrator, ossia il service amministrativo con il compito GENNAIO I FUNDSPEOPLE 47

TENDENZE FUNDSTAGE

di procedere al calcolo quotidiano del NAV del comparto; • register & transfer agent, su cui gravano gli obblighi di AML e KYC. Tale soggetto si occupa anche della tenuta del registro degli azionisti della piattaforma, e del regolamento dei pagamenti derivanti dalle operazioni di sottoscrizione e di rimborso delle quote di partecipazione al capitale della Sicav; • fund manager; • investment committee, attraverso cui è possibile definire la governance della piattaforma al fine di assicurare il massimo livello di coordinamento tra l’investitore e

ADOTTARE UNA PIATTAFORMA UNIFICATA SEMPLIFICA L’AMMINISTRAZIONE CONSOLIDANDO TUTTE LE ATTIVITÀ SOTTO UN’UNICA STRUTTURA

la Man.Co., e garantire una presenza qualificata nella governance del comparto.

I VANTAGGI

Tra i vantaggi che l’utilizzo di una piattaforma può offrire rispetto a una gestione amministrativa e/o una o più gestioni in delega, si annovera in primo luogo, l’efficienza operativa dei controlli. L’adozione di una piattaforma unificata semplifica l’amministrazione, consolidando le attività sotto una sola struttura, riducendo la complessità operativa e snellendo le procedure amministrative. Le piattaforme offrono, inoltre, il controllo sui limiti d’investimento e la reportistica; ciò

OBIETTIVO: SELEZIONARE UNA MANAGEMENT COMPANY

Un partner di lungo periodo che possa strutturare, gestire e supervisionare il veicolo (umbrella fund) e i comparti

Consiglio di amministrazione (potere decisionale) Banca depositaria

Lo “Sponsor”: il detentore degli asset

Umbrella fund Lux Ucits, Lux RAIF, Lux UCI Part II, Irish QIAIF, Irish RIAIF

Amministratore

Azioni globali comparto 1

Obbligazionario inv. grade comparto 1

Absolute return comparto 1

Revisore dei conti

Azioni globali comparto 2

Obbligazionario inv. grade comparto 2

Absolute return comparto 2

Azioni globali comparto n

Obbligazionario inv. grade comparto n

Absolute return comparto n

Ucits Management Company o

Legale Gestione degli investimenti

Investori Ad esempio il detentore degli asset, o altre entità collegate al detentore degli asset La Man.Co. o il GEFIA/AIFM possono internalizzare o esternalizzare alcuni compiti. Nel caso della banca depositaria, il servizio deve essere esternalizzato. Altri servizi, come la gestione legale o la gestione degli investimenti, possono essere internalizzati dalla Man.Co. Fonte: bfinance (2023).

48 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

Alternative Investment Fund Manager (AIFM) Altri servizi come la supervisione, il reporting normativo, la segreteria societaria e l’antiriclaggio

consente un monitoraggio dettagliato delle performance finanziarie e una rapida risposta a situazioni di potenziale rischio. A questo si somma la garanzia della conformità normativa, che consente di rispondere alle esigenze informative richieste dalle autorità (Covip, Consob, Banca d’Italia).

La struttura flessibile delle piattaforme consente una gestione fiscale più efficiente. Ad esempio, i risultati positivi/negativi dei singoli mandati (pool funds) si compensano naturalmente tra loro all’interno dell’unico comparto. Inoltre, la tassazione avviene solo al momento della (eventuale) distribuzione del dividendo da parte del comparto o di riscatto delle quote sottoscritte. Offrendo ampie possibilità di ottimizzazione fiscale e dei flussi di cassa. La piattaforma consente la massima flessibilità operativa, un’allocazione strategica e tattica più precisa del portafoglio, permettendo un migliore controllo del rischio e una diversificazione dettagliata sia in termini di asset class sia di gestori. Si pensi, ad esempio, all’ipotesi in cui sia necessaria la sostituzione del gestore. In questo caso, la risoluzione del mandato di gestione (IMA/PMA) da parte della Man.Co non comporta la necessità di procedere alla liquidazione del portafoglio, con le conseguenti implicazioni di carattere amministrativo, contabile e fiscale, ma la semplice variazione del gestore delegato a operare sul singo-

PRINCIPALI SOLUZIONI SUL MERCATO ANNO

ASSET (MLN DI EURO)

NUMERO DI FONDAZIONI

NUMERO DI SOLUZIONI

2018

12.657

28

43

2019

14.164

32

52

2020

15.144

33

56

2021

15.921

34

62

2022

16.105

37

65

Fonte: elaborazione bfinance dai bilanci delle principali Fondazioni di origine bancaria.

lo sotto-comparto (pool). Anche nel caso di un “ribilanciamento” dell’asset allocation all’interno del comparto o dell’inserimento di una nuova asset class, la decisione può essere implementata mediante la semplice variazione, da parte della Man.Co, degli importi affidati in gestione o dell’affidamento di una parte del portafoglio a un nuovo asset manager.

PRINCIPALI SOLUZIONI

Sono molte le configurazioni che una piattaforma d’investimento dedicata può offrire. Come indicato, la scelta avviene dopo una valutazione di tutte le soluzioni disponibili sul mercato. Senza soffermarci sulle specifiche caratteristiche per i diversi veicoli presenti in Lussemburgo (Ucits, PART II Fund, SIF, SICAR, SV, RAIF, Limited Partnerships), possiamo affermare che la scelta si è focalizzata nella selezione di un veicolo multi-comparto già costituito (o in taluni casi di nuova costituzione), gestito da una Man.Co autorizzata

I PRINCIPALI UTILIZZATORI DI QUESTE PIATTAFORME SONO LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA MA ANCHE ALCUNE CASSE DI PREVIDENZA

ai sensi delle disposizioni normative nel settore del risparmio gestito (Ucits e Aifmd). Le soluzioni d’investimento scelte possono essere di diverso tipo, le più usate prevedono all’interno dello stesso veicolo: • una struttura in cui ci sono diversi comparti, ognuno gestito da uno o più gestori dedicati, in questo caso, ogni comparto avrà il suo valore patrimoniale netto (NAV); • un unico comparto gestito da più gestori specializzati in asset class specifiche (struttura multi-pooling). In questo caso, si registra un unico NAV rappresentativo dell’intero comparto.

In ogni configurazione, è fondamentale garantire la corretta segregazione dei portafogli dei diversi gestori per analizzare limiti, rischi e performance.

Se analizziamo le informazioni disponibili sul mercato, emerge che i principali utilizzatori di queste piattaforme sono le Fondazioni di origine bancaria. Anche altri investitori istituzionali, tra cui alcune casse di previdenza e i fondi pensione pre-esistenti hanno scelto di operare attraverso l’utilizzo di queste piattaforme d’investimento. Riteniamo che nei prossimi mesi questi numeri siano destinati ad aumentare, seguendo quanto abbiamo già visto negli ultimi anni per le Fondazioni di origine bancaria.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 49

TENDENZE REGOLAMENTAZIONE di Luciano Morello ed Erik Negretto

CARTOLARIZZAZIONI IMMOBILIARI PER INVESTIRE (NON SOLO) NEL REAL ESTATE

Nell’attuale scenario macro-economico, questo strumento potrebbe dimostrare le proprie potenzialità anche in relazione a operazioni a valenza sociale e allo sport finance.

A

partire dal 2019 si è affacciato un nuovo e interessante strumento di investimento sul mercato immobiliare italiano: la cartolarizzazione immobiliare. Con la Legge di Bilancio 2019 e il Decreto Crescita 2019, il legislatore ha esteso l’operatività della cartolarizzazione di crediti alle cartolarizzazioni aventi come sottostante i proventi derivanti dalla titolarità (in capo a una società veicolo costituita ai sensi della L. 130/1999) “di beni immobili, beni mobili registrati e diritti reali o personali aventi a oggetto i medesimi beni”.

Focalizzando l’attenzione all’ambito immobiliare, l’operazione comporta l’acquisto di uno o più beni immobili da

50 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

parte di una società veicolo, il cui prezzo di acquisto viene finanziato mediante i proventi derivanti dall’emissione di titoli asset backed sottoscritti, principalmente, da investitori qualificati.

L’operazione consente, pertanto, di trasformare asset illiquidi in uno strumento finanziario il cui rimborso e remunerazione sono strettamente collegati all’asset, alla sua valorizzazione e gestione. Il legislatore ha espressamente individuato la figura dell’asset servicer quale soggetto cui, ai sensi di legge, sono demandati tali compiti di gestione e amministrazione dell’asset immobiliare.

La portata innovativa dello strumento può essere ben compresa esaminando alcune delle sue principali caratteristiche. In primis, la cartolariz-

zazione immobiliare beneficia di una segregazione ex lege in conseguenza della quale tutte le proprietà acquistate (e i relativi proventi) costituiscono un patrimonio separato su cui non sono consentite azioni da parte di creditori diversi dai portatori dei titoli asset-backed. Tale aspetto comporta importanti benefici anche da un punto di vista operativo, non rendendosi strettamente necessaria la costituzione di alcuna ipoteca sugli asset oggetto dell’operazione.

In secondo luogo, è da sottolineare la disciplina fiscale delle cartolarizzazioni immobiliari e, in particolare, il trattamento dei proventi realizzati dal veicolo e derivanti dalla gestione e vendita dei beni cartolarizzati. Essendo i proventi contabilizzati dalla società veicolo “sotto la linea” in quanto afferenti al patrimonio segregato, la società veicolo non è soggetta a imposte dirette sull’ammontare dei proventi potenzialmente realizzati durante il periodo della cartolarizzazione.

Non da ultimo, la forte flessibilità che contraddistingue la cartolarizzazione immobiliare permette, da un lato, la partecipazione di più investitori anche con diverse forme di subordinazione e, dall’altro lato, una partecipazione diretta da parte degli stessi negli aspetti decisionali concernenti la gestione degli immobili acquisiti nell’ambito dell’operazione.

Senza pretesa d’esaustività, occorre ricordare che le previsioni della L. 130/1999, ove compatibili, trovano applicazione anche con riferimento alle cartolarizzazioni immobiliari tra cui, ad esempio, il regime di favore in tema di revocatoria in caso di insolvenza del cedente o dei debitori sottostanti.

OPPORTUNITÀ

Come si può evincere da questa breve disamina, il tool sopra descritto si dimostra, per diversi punti di vista,

un’efficiente opportunità di investimento in relazione al mercato real estate. Infatti, in questi ultimi due anni tale strumento ha suscitato particolare interesse degli investitori (tanto domestici quanto internazionali, ivi inclusi fondi di investimento) soprattutto nell’ambito dei settori commerciale, logistica, NPL, hotellerie ed energy. Gli investitori (unitamente alle società di sviluppo immobiliare) hanno in particolare avuto modo di testare tale strumento e di esplorarne le più diverse operatività sia di struttura in termini di funding che di gestione dell’asset e, da ultimo, può ormai ben essere considerato come una vera e propria “piattaforma” di finanziamento alternativo (rispetto ai normali canali di provvista) per acquisti incrementali. Al riguardo, è interessante aggiungere che, in ogni caso, il finanziamento bancario può ben essere inserito anche nel contesto della cartolarizzazione immobiliare: in tal caso la banca finanziatrice beneficerà del medesimo regime riservato ai portatori dei titoli emessi dal veicolo.

Tenuto conto dell’attuale contesto macro-economico, la cartolarizzazione immobiliare potrebbe ora, dopo questo periodo di rodaggio, dimostrare le proprie potenzialità anche in relazione ad altre asset class. Il ricorso a tale finanza alternativa potrebbe infatti rivelarsi un’ottima strada da percorrere (anche a livello sistemico) nell’ambito delle operazioni a valenza sociale. Si pensi, ad esempio, al social housing e allo sviluppo del rent-to-buy per permettere l’acquisto della prima casa. Rilevante potrebbe dimostrarsi, inoltre, l’utilizzo di tale strumento in ambito sportivo in un momento in cui si è reso necessario un forte riammodernamento a livello di strutture (i.e. impianti e centri sportivi) e il settore sembra attrarre un numero sempre crescente di capitali (soprattutto stranieri).

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 51

INTERVISTE GESTORE ITALIANO di Silvia Ragusa

Giorgio Bortolozzo RESPONSABILE UFFICIO INVESTIMENTI AZIONARI, ARCA FONDI SGR

“CREDIAMO NELLA POTENZIALITÀ DELL’ECONOMIA REALE” Malgrado gli ultimi due anni siano stati difficili, l’Arca Economia Reale Equity Italia vanta un rendimento positivo a cinque anni, con circa cento titoli quotati in portafoglio.

O

tto anni di track record. Un patrimonio gestito di circa 325 milioni per poco più di cento titoli investiti. Parliamo di Arca Economia Reale Equity Italia, fondo con Rating FundsPeople 2023, che quasi due anni prima che nascessero i PIR aveva già scommesso sull’economia del Paese. “Quando è stata lanciata la normativa abbiamo aggiunto la classe PIR, a testimonianza di quanto crediamo nelle potenzialità dell’economia reale dell’Italia e dell’esperienza che possiamo vantare in questo segmento di mercato”, dice subito Giorgio Bortolozzo, gestore del prodotto e responsabile dell’ufficio investimenti azionari di Arca Fondi SGR. Benché gli ultimi due anni siano stati difficili, anche a livello di performance, il fondo vanta un rendimento annualizzato a cinque anni del 9,13% e un profilo di rischio 4 su 7. “Il 2022 e il 2023 hanno segnato un cambio di paradigma: da un lato c’è stato un derating dei titoli a piccola e media capitalizzazione, a cui spesso si lega una maggiore percezione del rischio in un momento di rallentamento economico, dall’altro, invece, abbiamo osservato un incremento del margine di interesse e quindi della profittabilità delle banche, per cui l’attenzione degli investitori, con un’ottica di più breve periodo, si è spostata verso le 52 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

large cap, in particolare verso il settore bancario, riducendo l’esposizione alle pmi”. Da inizio anno il comparto delle piccole e medie aziende italiane ha perso terreno (tra i 4 e 5 punti percentuali) ma per Bortolozzo il segmento continua ad avere una crescita interessante. “Negli ultimi dieci anni l’indice Star ha visto gli utili crescere di circa il 200% e, nonostante le recenti performance borsistiche, le società stanno dimostrando in media un’ottima resilienza sui fondamentali”.

LE PMI RESILIENTI

Parlando di made in Italy, il fondo si concentra sui titoli industriali e tecnologici, ancora una volta a testimoniare quanto in Italia, per il gestore, le aziende siano capaci di innovare e fare bene. “Cerchiamo le eccellenze, società o nicchie di mercato che possano crescere in maniera strutturale, indipendentemente dal ciclo economico”, spiega l’esperto. Alcuni settori che favoriamo, ad esempio, sono quello della cyber security oppure i settori legati alla creazione di infrastrutture, che possono essere sia digitali (come la fibra ottica che sta crescendo molto negli ultimi anni) che più tradizionali (come l’ammodernamento della rete ferroviaria o la trasmissione energetica)”.

Il prodotto, con un turnover piuttosto contenuto (in ottica di un investimento di medio lungo termine come richiedere anche la normativa PIR), segue un processo bottom-up di tipo fondamentale ed è molto selettivo.

“L’analisi parte dai bilanci delle aziende. Poi incontriamo il management per capire meglio tutti quegli aspetti qualitativi che ci permettono di avere un quadro a 360 gradi dell’attività dell’azienda. Le società che cerchiamo devono avere o una leadership di settore o un brand riconosciuto, un business model vincente”, continua il gestore.

Il quadro macroeconomico del Paese è molto importante per il benessere di queste aziende. Eppure il responsabile equity di Arca aggiunge una postilla: “Le pmi sono estremamente internazionali, sono aperte ai mercati di tutto il mondo quindi non sono solamente legate all’andamento economico del nostro Paese. Non dimentichiamoci che sono società riconosciute nella loro capacità e di innovare e di fare bene anche all’estero. E non parlo solo di cibo e moda. Anche la manifattura e la tecnologia che andiamo a distribuire a livello globale ha un peso importante”. Anche per questo, in vista del nuovo anno, Bortolozzo si dice positivo: “Le valutazioni sono oggi a livelli storicamente contenuti, vediamo delle buone prospettive”, conclude.

INDICE STAR “Negli ultimi dieci anni l’indice Star ha visto gli utili crescere di circa il 200% e, nonostante le recenti performance borsistiche, le società stanno dimostrando in media un’ottima resilienza sui fondamentali”

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 53

INTERVISTE FUND SELECTOR

di Silvia Ragusa

54 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

AZIONARIO “Bisognerà monitorare la volatilità ma le geografie che tenderemo a preferire saranno le stesse dello scorso anno: Stati Uniti, Europa, Giappone, emergenti (soprattutto India e Brasile) e Asia”

Dario Lanzoni PORTFOLIO MANAGER & FUND SELECTOR, LA CASSA DI RAVENNA

“AMPLIEREMO L’USO DI STRATEGIE DIREZIONALI” Il team di fund selection della banca emiliana si focalizzerà su governativi e corporate investment grade con una certa preferenza verso i mercati sviluppati.

P

iù obbligazionario che azionario anche (e soprattutto) nel 2024. Potrebbe riassumersi così la visione di Dario Lanzoni, portfolio manager & fund selector de La Cassa di Ravenna, nell’indicare i comparti su cui la banca emiliana si concentrerà maggiormente nei prossimi mesi. “Sull’equity pende la spada di Damocle della recessione che potrebbe creare qualche criticità sui listini. Per contro, i corsi obbligazionari, in particolare governativi Paesi sviluppati e investment grade, potrebbero venire favoriti proprio da tale contesto e dal taglio dei tassi da parte di Fed e Bce che si materializzeranno nel corso dell’anno. Sembra quindi naturale approcciare il 2024 con estrema positività riguardo ai bond ed essere meno costruttivi sull’equity”, precisa l’esperto.

Non ci sarà un grande stravolgimento dei portafogli (“il nostro focus non cambierà granché rispetto al recente passato”, dice) ma di certo bisognerà essere reattivi, valutando più velocemente del solito modifiche o revisioni di posizioni. “Sull’obbligazionario siamo focalizzati principalmente su governativi e corporate investment grade con una certa preferenza verso i mercati sviluppati (area Euro e Usa, in primis). Siamo meno costruttivi sui segmenti a spread (high

yield ed emergenti, in particolare) pur non prevedendo, su tali comparti, riduzioni o modifiche di elevata entità”, spiega. Sul fronte azionario, invece, bisognerà monitorare la volatilità ma le geografie che la banca tenderà a preferire saranno le stesse dello scorso anno: Stati Uniti, Euro/Europa, Giappone, emergenti (soprattutto India e Brasile) e Asia.

Guardando più nel dettaglio i prodotti che il team di Lanzoni sta ricercando, nel comparto fixed income l’esperto afferma che probabilmente si amplierà il ricorso a strategie più direzionali che dovrebbero beneficiare dell’imminente fase di taglio dei tassi delle banche centrale. Una visione che andrà a rimodulare al ribasso i fondi di tipo flessibile e absolute return. Ad ogni modo, soprattutto sulle principali asset class “continueremo con l’abbinamento fra fondi attivi con solido track record e strumenti passivi (soprattutto ETF), utili anche per posizionamenti tattici di breve periodo. L’obiettivo primario rimane quello di generare rendimenti almeno in linea con quelli che esprimeranno i mercati evitando almeno in parte i draw-down che potrebbero materializzarsi”, dice.

CRITERI ESG

Nella selezione dei fondi non manca poi un’attenzione verso gli investimenti sostenibili. Nello specifico la cassa ha due linee di gestione ESG che possono investire solo in prodotti art. 8 e art. 9 ai sensi della normativa Sfdr. “Per ogni fondo/ETF appartenente al nostro universo, effettuiamo uno screening dei valori sintetici dei tre pillar E-S-G, affidandoci ai dati, su una scala da 0 a 100, forniti dal nostro provider”, dice il fund selector.

“In tale maniera arriviamo a escludere quelli meno performanti in termini ESG e (per ogni asset class) circa la metà degli OICR valutati. Sugli strumenti rimanenti viene poi effettuata una peer group analysis tradizionale dove andiamo a valutare il rapporto rischio/rendimento, la capacità di generare alpha rispetto agli indici di riferimento nonché la loro consistenza nel tempo. La numerosità degli strumenti può variare in funzione anche dell’asset allocation da noi impostata, ma generalmente tendiamo a diversificare molto i portafogli”, conclude.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 55

INTERVISTE ISTITUZIONALE di Raffaela Ulgheri

PERCORSO PREVIDENZIALE “A far pendere la bilancia verso i comparti più esposti all’azionario, anche l’introduzione, dal 2020, del Percorso Previdenziale Ideale (PPI) scelto da oltre 10 mila persone, soprattutto dai più giovani”

56 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

Paolo Stefan DIRETTORE, SOLIDARIETÀ VENETO

SOLIDARIETÀ VENETO: CURVA DEMOGRAFICA IN ASCESA E MASSE IN CRESCITA Negli anni il fondo ha visto un forte sviluppo delle adesioni non contrattuali.

A rafforzare le masse, poi, ha contribuito anche “il buon andamento della gestione previdenziale”.

U

na “anomalia positiva” nel panorama della previdenza complementare italiana. Solidarietà Veneto, fondo negoziale multicategoria operante in Veneto, nasce alla fine degli anni 80 dai primi contratti aziendali nel settore del legno, in provincia di Treviso. Dal 1997, con i primi accordi fra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei datori di lavoro del Veneto, il fondo estende la sua attività a tutti i settori dell’industria fino a confermarsi, a oggi, come il più diffuso in Regione. “Dal 1997 la fase della bilateralità si sviluppa su numeri limitati”, sottolinea il direttore Paolo Stefan, indicando come il primo “salto” numerico e patrimoniale sopraggiunga all’indomani del ‘silenzio assenso’: “All’epoca – afferma – dai 15 mila si passò a 44 mila iscritti”. Tuttavia, sono gli anni successivi a rafforzare il fondo, che oggi vanta una platea di circa 146 mila iscritti, di cui circa 65 mila “contrattuali” (sempre nel mondo dell’artigianato) e i restanti 81 mila non contrattuali. “Dal 2007 il numero degli iscritti ‘non contrattuali’ è aumentato dell’80% circa”, afferma Stefan. Ed è qui che si configura la “anomalia positiva” con una dinamica nella quale “Solidarietà Veneto si distingue rispetto all’andamento medio della previdenza complementare di natura negoziale osservato nello stesso periodo”. A fine novembre il patrimonio ammonta a 2 miliardi e 45 milioni di euro (fonte Solidarietà Veneto): un incremento intorno ai 235 milioni rispetto a dicembre 2022.

A rafforzare le masse, non solo la tendenza finanziaria positiva, ma anche “il buon andamento della gestione previdenziale”, afferma il direttore indicando come la contribuzione

si confermi “nettamente superiore alle liquidazioni (circa 100 milioni nel 2023), per un saldo previdenziale che a fine anno ci attendiamo superiore ai 140 milioni”. La crescita delle contribuzioni, così come la riduzione dell’età media degli associati registrata dal fondo negli ultimi anni, “dipende soprattutto dalle tante nuove adesioni, specie quelle dei più giovani”.

I COMPARTI

Una curva demografica ancora in ascesa si riflette anche nella gestione del fondo il cui patrimonio, dal 2007, si suddivide su quattro comparti (Dinamico, Reddito, Prudente e Garantito, di cui i primi tre art. 8 Sfdr) e vede la quota maggiore di adesioni, rispettivamente il 35%, suddivisa sui due comparti con un peso più rilevante della componente azionaria (il Dinamico con un 60% di equity e il Reddito in cui è al 30%): nel complesso il 70% dell’intera platea. Il restante 30% si orienta sul Prudente (80% obbligazionario e 20% azionario) e sul Garantito (90%-10%). Tuttavia, a far pendere la bilancia verso i comparti più esposti all’azionario è anche l’introduzione, dal 2020, del cosiddetto Percorso Previdenziale Ideale (PPI) “scelto da oltre 10 mila persone, soprattutto dai più giovani”. Il PPI alimenta in partenza il Dinamico ma, anziché operare uno switch una volta raggiunta una determinata età, “distribuisce il trasferimento delle risorse al comparto Reddito in un arco temporale decennale. In maniera analoga poi seguono i passaggi ai comparti Prudente e Garantito, mitigando quindi l’esposizione alla volatilità man mano che ci si avvicina all’età pensionabile”. Sul Garantito, aggiunge Stefan, “si è da poco conclusa la gara per la selezione del gestore e il mandato è stato affidato ad Anima e a Great Lakes Insurance (Gruppo Munich RE). Con questo passaggio, gli associati che prediligono la cautela, tipicamente pensionati e pensionandi, dal 1° dicembre potranno nuovamente contare sulla garanzia del 100% del capitale”.

Un ultimo sguardo va al tema degli alternativi. Seppure già nel 2009 Solidarietà Veneto abbia modificato lo statuto per poter operare investimenti diretti, la prima sperimentazione nel private debt risale al 2013, con un mandato obbligazionario corporate a focus geografico affidato a Finanziaria Internazionale. “Ora i bond vanno verso la scadenza, e in questa fase stiamo ripristinando le selezioni, ma con un allargamento all’ambito europeo”. Il private equity arriva nel 2015, con un focus sull’Italia e un commitment di circa 30 milioni su quattro fondi investiti: “Abbiamo esteso il raggio d’azione fino al 2020, quando il Covid ha rallentato i processi di investimento e ci siamo focalizzati più sulle infrastrutture”. Certo anche il 2022 ha sollevato perplessità sulle prospettive. “Ad ogni modo – conclude Stefan –, oggi il documento sulle politiche di investimento prevede che, a tendere, si raggiunga il 20% previsto dalla norma come limite per gli investimenti diretti (oggi siamo al 10%)”.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 57

INTERVISTE PERSONAGGIO di Raffaela Ulgheri

CASSE DI PREVIDENZA “La discussione sul regolamento ha fatto emergere una maggiore consapevolezza da parte delle casse di previdenza sulle potenzialità operative offerte dalle banche depositarie”

Maurizio Tacchella DIRETTORE BANCA DEPOSITARIA, BFF BANKING GROUP

“PUNTIAMO A CRESCERE CON GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI E I FONDI FIA” Il direttore descrive i diversi fronti di espansione che hanno caratterizzato l’attività di BFF nel 2023. Per il futuro?

Consolidare la propria posizione anche con le casse di previdenza.

U

n anno dinamico e ricco di soddisfazioni. E un focus puntuale sul mercato degli investitori istituzionali. Nel tirare le somme del 2023, Maurizio Tacchella, direttore banca depositaria di BFF Banking Group richiama i diversi “fronti di espansione” che hanno caratterizzato l’evoluzione della banca (nel dettaglio) e il panorama dei custodian italiani (in generale). Perché dinamico? “Perché l’attività del depositario si misura attraverso la crescita dei patrimoni dei suoi clienti”, afferma l’esperto che indica come a dare una forte spinta in tal senso, nell’anno appena concluso, siano stati i mercati finanziari che hanno garantito “una crescita inerziale oltre alle iniziative che BFF ha messo in campo (anche in termini commerciali)”. A questo si somma un rinnovato fermento, specie sul fronte investitori istituzionali e gestori di fondi FIA. A sostegno dell’affermazione, il direttore richiama la crescita nel numero dei fondi pensione che si affidano a BFF come depositario (“a livello numerico siamo oltre il 50% di quota di mercato”), tanto che l’entità “nel corso dell’anno ha visto un ulteriore consolidamento con l’acquisizione di altri tre fondi pensione negoziali” (secondo dati Mefop-PreviDATA, BFF a fine 2022 era il depositario di 17 FPN su un totale di 33 soggetti analizzati).

Anche nell’ambito dei fondi FIA, il bilancio 2023 si mostra positivo: “Abbiamo chiuso diverse iniziative (circa 58 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

60) e questo ci ha dato un’ulteriore spinta per consolidare la nostra quota di mercato nell’ambito dei fondi alternativi con oltre 40 SGR clienti”. L’esperto sottolinea, tuttavia, come la prosecuzione del rialzo dei tassi nel corso dell’anno abbia impattato sul settore. “In passato – afferma – le iniziative si concretizzavano con l’avvio dei fondi. Nel 2023 si è assistito a una sorta di ‘sospensione’ da parte degli investitori, in attesa di un assestamento della curva dei tassi, cosa che sta avvenendo”. Qual è l’effetto di questa dinamica sulle prospettive per il 2024? “Ci aspettiamo che molte delle iniziative che si sono cristallizzate nel 2023 possano partire nei prossimi 12 mesi perché la crescita dei tassi si avvia alla conclusione e ormai sembra destinata ad allentarsi anche la stretta inflazionistica. Alla luce di questo fenomeno, nell’ambito dei fondi alternativi le opportunità nel 2024 potrebbero avere uno sviluppo rapido, o almeno più di quanto non lo sia stato nel 2023”.

ATTESE SULLE CASSE

Resta però costante l’attenzione al settore istituzionale, e non soltanto lato depositario in quanto, storicamente, larga parte dei servizi a valore aggiunto garantiti da BFF è indirizzato a tali entità. Tacchella richiama le attese normative sul percorso avviato con il Dl 98/2011 e rimesso in moto con la Legge di bilancio 2023 in cui si prevede l’emanazione del Regolamento “Investimenti” che introduce, tra le altre cose, l’obbligo per le casse di dotarsi di un depositario.

Percorso che si sarebbe dovuto concretizzare entro l’estate ma che ancora resta latente (“anche se ormai la strada sembra essere tracciata”). In questo settore, afferma l’esperto, “abbiamo fatto importanti investimenti per prepararci concretamente a sostenere le casse e diventare l’infrastruttura di riferimento per l’intero settore degli enti previdenziali di primo pilastro”. In questa fase di attesa, Tacchella rileva un fenomeno in atto: “Il mercato sta percependo che avere un operatore unico che custodisca tutte le attività della cassa, oltre a svolgere i controlli, gestire la fiscalità e garantire servizi a valore aggiunto (come le segnalazioni Covip) può essere un supporto fondamentale”. La discussione sul regolamento “ha fatto emergere una maggiore consapevolezza da parte delle casse di previdenza sulle potenzialità operative offerte dalle banche depositarie”. Potenzialità che si estrinsecano anche in direzione di altri soggetti istituzionali, con l’offerta di servizi come il check-iban che vanno a mitigare i rischi operativi derivanti dai pagamenti effettuati.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 59

ANALISI COMPARATIVA

di Regina R. Webb

IL SOLE TORNA A SORGERE IN GIAPPONE

INVESCO FUNDS INVESCO JAPANESE EQUITY ADVANTAGE FUND

SOCIETÀ: FIDELITY INTERNATIONAL LANCIO: 22/10/07 VALUTA DELLA CLASSE: JAPAN. YEN PATRIMONIO: 290,72 ISIN: LU0318940771

SOCIETÀ: GOLDMAN SACHS LANCIO: 27/5/15 VALUTA DELLA CLASSE: JAPAN. YEN PATRIMONIO: 2.518,60 ISIN: LU1217871059

SOCIETÀ: INVESCO LANCIO: 30/9/11 VALUTA DELLA CLASSE: JAPAN. YEN PATRIMONIO: 1.718,13 ISIN: LU0607514808

RENDIMENTI 1 ANNO: -3,88 RENDIMENTI 3 ANNI: -2,30 RENDIMENTI 5 ANNI: 5,02

RENDIMENTI 1 ANNO: 5,26 RENDIMENTI 3 ANNI: -0,56 RENDIMENTI 5 ANNI: 7,73

RENDIMENTI 1 ANNO: -0,75 RENDIMENTI 3 ANNI: -1,27 RENDIMENTI 5 ANNI: 3,29

2020

2021

60 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

2023

2 2 2 2019

2020

2021

2022

2023

3,36 -10,92

-21,62

-17,82 2022

3,72

8,00

11,58

2,00

9,41

17,68

12,16

24,16

30,01

1 1 1 2019

21,89

GOLDMAN SACHS JAPAN EQUITY PARTNERS PORTFOLIO

29,27

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE JAPAN EQUITY FUND

2019

2020

Fonte: Morningstar Direct. Tutti i dati sono in euro, al 30 novembre 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro.

Sei fondi dagli stili molto diversi, ma con la stessa convinzione: la tesi a favore dell’azionario giapponese è solo agli inizi.

33 3 2021

2022

2023

S

pirano venti favorevoli per il mercato azionario del Giappone, grazie alla politica monetaria espansiva a breve-medio termine, agli elevati investimenti di capitali dall’estero (tornati ai livelli del 2015) e alla riforma della corporate governance, che prevede misure positive per gli azionisti come la riduzione della liquidità di bilancio tramite un aumento delle distribuzioni di dividendi e dei riacquisti azionari. Ciliegina sulla torta: svariate società in portafoglio sono en-

trate nel radar dell’investitore value per eccellenza, Warren Buffett. In questo contesto, malgrado gli stili di gestione così diversi tra loro, i sei fondi di azioni giapponesi inclusi in questo confronto hanno chiuso il 2023 in forte rialzo.

I CATALIZZATORI

Masafumi Oshiden, gestore del Fidelity Funds Sustainable Japan Equity Fund, sottolinea due importanti catalizzatori per le azioni nipponiche.

Da un lato, l’economia nazionale sta attraversando una fase di moderata

inflazione, poiché le aziende stanno aumentando gli stipendi e non hanno difficoltà ad alzare i prezzi. Dall’altro, le aziende si ritrovano sotto pressione per far crescere il valore d’impresa e impiegare la liquidità in eccesso per finanziare gli investimenti e la remunerazione degli azionisti.

Quest’ultimo punto rappresenta un elemento essenziale per Dan Carter, gestore dello Jupiter Japan Select: “Il settore aziendale giapponese registra ormai una vera e propria rinascita”.

Storicamente le società nipponiche

NIKKO AM JAPAN VALUE FUND

SOCIETÀ: JUPITER LANCIO: 30/10/14 VALUTA DELLA CLASSE: US DOLLAR PATRIMONIO: 247,92 ISIN: LU0946219507

SOCIETÀ: MAN GROUP LANCIO: 28/1/10 VALUTA DELLA CLASSE: JAPAN. YEN PATRIMONIO: 2.095,53 ISIN: IE00B5649G90

SOCIETÀ: NIKKO AM LANCIO: 1/2/16 VALUTA DELLA CLASSE: JAPAN. YEN PATRIMONIO: 76,02 ISIN: LU1314308336

RENDIMENTI 1 ANNO: 5,39 RENDIMENTI 3 ANNI: 3,19 RENDIMENTI 5 ANNI: 6,34

RENDIMENTI 1 ANNO: 14,69 RENDIMENTI 3 ANNI: 17,74 RENDIMENTI 5 ANNI: 5,99

RENDIMENTI 1 ANNO: 9,91 RENDIMENTI 3 ANNI: 8,33 RENDIMENTI 5 ANNI: 6,97

2020

2021

2022

12,44

15,23

15,74

10,55

-6,16

-18,80

4 4 2019

-13,50

1,10

5,76

9,03

13,56

12,32

31,57

25,18

MAN GLG JAPAN COREALPHA EQUITY

23,67

JUPITER GLOBAL FUND JUPITER JAPAN SELECT

2023

5 5 5 6 6 6 2019

2020

2021

2022

2023

2019

2020

2021

2022

2023

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 61

ANALISI COMPARATIVA

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE JAPAN EQUITY FUND

GESTORE MASAFUMI OSHIDEN

FOCUS ESG Sotto la guida di Masafumi Oshiden il fondo è riuscito a sfruttare appieno le ingenti risorse di analisi fondamentale di Fidelity da una parte e, dall’altra, l’applicazione dei rating proprietari ESG interni, calcolati dal nutrito team di analisti specializzati su cui conta la società di gestione. Infatti, uno dei suoi elementi distintivi è proprio l’importanza attribuita ai criteri di sostenibilità nel processo di selezione delle idee di investimento. Il gestore si concentra su aziende di qualità con spiccate caratteristiche sostenibili, ma punta anche su imprese che possono migliorare le proprie credenziali ESG mediante il dialogo attivo.

Nell’analisi delle aziende in cui investe tiene conto dei giudizi ESG interni elaborati da Fidelity e di quelli assegnati da agenzie esterne. Tra le maggiori posizioni settoriali incluse nel portafoglio del fondo spiccano elettrodomestici, informazione e comunicazione e prodotti chimici, con posizioni in aziende growth sostenibili di alta qualità.

Per fare qualche nome, Itochu, Tokio Marine e Nomura Research Institute sono alcune delle principali partecipazioni attive.

62 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

GOLDMAN SACHS JAPAN EQUITY PARTNERS PORTFOLIO

GESTORE ICHIRO KOSUGE

INVESCO FUNDS INVESCO JAPANESE EQUITY ADVANTAGE FUND

GESTORE TADAO MINAGUCHI

ALLA RICERCA DI UNA CRESCITA ESCLUSIVA

IL VALORE DELL’IMMATERIALE

Il portafoglio concentrato di circa 25-40 titoli è composto prevalentemente da aziende con un modello di crescita esclusivo e meno esposto alle oscillazioni del ciclo economico. Negli ultimi anni il team di gestione ha saputo adattarsi all’evoluzione del mercato. Ad esempio, anche se il fondo ha un orientamento growth, il portafoglio è stato in grado di ottenere risultati superiori per buona parte degli ultimi 12 mesi grazie all’enfasi posta sul potenziale di rialzo derivante da una crescita solida e costante degli utili e alla disciplina dimostrata investendo in aziende quotate a forte sconto rispetto al loro valore intrinseco. L’anno scorso hanno avuto successo le posizioni del portafoglio nei settori apparecchiature per semiconduttori e prodotti chimici, come anche l’esposizione alle società del software. Guardando al 2024, il gestore ritiene probabile che l’orientamento del portafoglio alla qualità sarà sempre più vantaggioso con il passare dei mesi, dato che ci addentriamo in una fase di incertezza per i mercati azionari su scala mondiale.

Lo stile agnostico del fondo in termini di orientamento growth/ value lo porta a detenere un portafoglio blend di aziende giapponesi di tutte le fasce di capitalizzazione di mercato.

La filosofia di investimento è caratterizzata dall’importanza attribuita agli elevati livelli di free cash flow (la media del portafoglio è di oltre il 5%, quasi 1,5 punti in più rispetto alla media del mercato) e al vantaggio competitivo delle immobilizzazioni immateriali.

Secondo il gestore gli asset immateriali, che sono difficili da creare o replicare, conferiscono alle aziende un chiaro vantaggio competitivo e una posizione duratura di leadership rispetto alla concorrenza. Questi attivi comprendono il valore del marchio, la fedeltà dei clienti, la tecnologia, il team direttivo e l’ubicazione. Il processo di investimento si concentra quasi esclusivamente sull’analisi fondamentale e sfrutta la forte presenza locale del team con sede a Tokyo. Per questo, la maggior parte della generazione di alfa del fondo nei suoi quasi 20 anni di vita è giunta dalla selezione dei titoli.

JUPITER GLOBAL FUND JUPITER JAPAN SELECT

MAN GLG JAPAN COREALPHA EQUITY

NIKKO AM JAPAN VALUE FUND

GESTORI JEFF ATHERTON E ADRIAN EDWARDS

GESTORI TAKAAKI HARASHIMA E SHINYA TAKADA

CRESCITA CORE E PREMIO DI DIVIDENDO

STILE VALUE SULLA BORSA GIAPPONESE

IL VALORE DEL TEAM LOCALE

Le due leve su cui agisce lo stile del fondo sono il premio di dividendo e la crescita core.

Questa filosofia di investimento gli permette di evitare gli errori più tipici per gli estremi value e growth ovvero, rispettivamente, cadere nella trappola del valore o pagare troppo per acquistare un titolo. Secondo il gestore è questo posizionamento core che spiega il suo track record più regolare rispetto agli omologhi.

Dato che il mercato giapponese è molto inefficiente rispetto ad altre piazze sviluppate, il gestore cerca di costruire un fondo che sia in grado di generare al tempo stesso redditi più elevati e una crescita più sostenuta. In genere, inoltre, il portafoglio sovrappesa le azioni giapponesi e pertanto beneficia della forza dello yen su base relativa. Poiché la strategia tende a sovrappesare anche le società a media e bassa capitalizzazione, un rialzo delle small cap si traduce in un impatto positivo in termini di performance del fondo. Il portafoglio è piuttosto concentrato, con circa 40 posizioni; ciò significa che la selezione dei titoli rappresenta un fattore determinante per il rendimento.

Il fondo si caratterizza per il suo stile value e contrarian. In termini di orientamento, ha una preferenza per le società a grande e mega capitalizzazione che sono state sottovalutate dal mercato per un periodo di tempo prolungato e appaiono in grado di rivalutarsi.

Inoltre, il team di gestione si concentra sui bilanci aziendali e analizza indicatori come il rapporto prezzo/valore contabile (su base storica e rispetto al mercato) per effettuare la selezione dei titoli. La strategia è diretta da Jeff Atherton, portfolio manager con più di 30 anni di esperienza negli investimenti in azioni giapponesi, entrato in Man Group nel 2011. Nell’attuale contesto, i gestori stanno passando dalle società esportatrici a quelle che dovrebbero beneficiare della reflazione dell’economia interna. Inoltre, rispetto ai titoli value ad alta capitalizzazione, che hanno registrato andamenti brillanti negli ultimi anni, preferiscono le aziende mid cap value che secondo Atherton presentano valutazioni molto interessanti.

Il fondo fa leva sulla convinzione che l’azionario giapponese tragga forza dalla base economica ormai matura del Paese, per cui è altamente ciclico e tende a mostrare andamenti ripetitivi.

L’approccio di investimento si basa quindi sull’applicazione coerente e rigorosa di uno stile di investimento contrarian orientato al valore.

Il team di gestione analizza attentamente le aziende che stanno registrando cattivi risultati a causa di problemi strutturali, ma che sono esposte a un catalizzatore in grado di ridare slancio alle quotazioni. Infatti, la strategia punta su investimenti sospinti da catalizzatori e non da movimenti ciclici. Per questo motivo, i portfolio manager si avvalgono degli input complementari forniti dal team di analisti settoriali e da quello di analisti value, specializzati nell’effettuare investimenti ad alta convinzione e riuscire a evitare in modo efficace le trappole del valore.

Tra gli aspetti che aggiungono valore al fondo figurano la forza del team locale, il contatto diretto con i management aziendali e la profonda conoscenza dei mercati giapponesi e della cultura aziendale nipponica.

GESTORE DAN CARTER

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 63

ANALISI COMPARATIVA

22 22

33 33

GOLDMAN SACHS JAPAN EQUITY PARTNERS PORTFOLIO

2.526,78

416,30

INVESCO FUNDS INVESCO JAPANESE EQUITY ADVANTAGE FUND

2.752,35

2.518,60

2.331,09

338,38

308,25

290,72

1.806,89

1.372,06

2.251,87

2.125,85

303,38

1.718,13 529,98

2019

20

2021

2022

2023

2019

2020

2021

2022

2023

2019

2020

2021

2022

2023

20

2

MAPPA

rischio/rendimento

Volatilità a 3 anni (%)

15

15

5

15

1

4 3 6

10 -5

0

10 -5 0

05

5

510

10

10 -5

0

1015

15

1520

20

5

10

Fidelity Funds Sustainable Japan Equity Fund Goldman Sachs Japan Equity Partners Portfolio

3

Invesco Funds Invesco Japanese Equity Advantage Fund

4

Jupiter Global Fund Jupiter Japan Select

5

Man GLG Japan CoreAlpha Equity

6

Nikko AM Japan Value Fund

Valuta base Japanese yen

20

15

1 2

Valuta base dollaro USA

20

Rendimento annualizzato a 3 anni (%)

REND. ANNUALIZZATO A 3 ANNI

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE JAPAN EQUITY FUND

GOLDMAN SACHS JAPAN EQUITY PARTNERS PORTFOLIO

INVESCO FUNDS INVESCO JAPANESE EQUITY ADVANTAGE FUND

JUPITER GLOBAL FUND JUPITER JAPAN SELECT

MAN GLG JAPAN COREALPHA EQUITY

NIKKO AM JAPAN VALUE FUND

-2,30%

-0,56%

-1,27%

3,19%

17,74%

8,33%

VOLATILITÀ A 3 ANNI

14,36%

18,06%

13,22%

13,89%

14,91%

12,39%

DRAWDOWN MASSIMO A 3 ANNI

-20,51%

-26,47%

-16,13%

-18,48%

-9,12%

-13,01%

INDICE DI SHARPE A 3 ANNI

-0,43

-0,25

-0,39

-0,05

0,93

0,36

ALFA A 3 ANNI

-5,43

-3,20

-4,60

-0,63

13,03

3,57

BETA A 3 ANNI

0,95

1,21

0,97

1,00

0,90

0,95

64 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

Fonte: Morningstar Direct. Dati in euro al 30 novembre 2023. L’alfa e il beta sono calcolati in base all’indice Morningstar assegnato alla categoria. L’indice di Sharpe è calcolato in base ai parametri di rendimento e deviazione standard di Morningstar. Il tasso privo di rischio utilizzato è l’Euribor a 12 mesi del primo giorno del mese successivo alla data degli altri dati riportati.

20

2020

Fonte: Morningstar Direct. Tutti i dati sono in euro, al 30 novembre 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro.

11 11

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE JAPAN EQUITY FUND

44 4

JUPITER GLOBAL FUND JUPITER JAPAN SELECT

233,35

247,92

55 5 MAN GLG JAPAN COREALPHA EQUITY

66 6

NIKKO AM JAPAN VALUE FUND

2.095,53

2.094,77

203,19

158,44

1.889,50

152,03

1.293,17

153,33

53,77

940,60

76,02

125,46 8,64 2019

2020

2021

2022

2023

2019

2020

2021

2022

2023

2019

2020

2021

2022

2023

LE AZIENDE SONO SOTTO PRESSIONE PER FAR CRESCERE IL VALORE D’IMPRESA E IMPIEGARE LA LIQUIDITÀ IN ECCESSO PER FINANZIARE GLI INVESTIMENTI non offrono una remunerazione sufficiente agli azionisti e mantengono un’eccessiva liquidità inutilizzata.

Questa situazione inizia a cambiare sotto il peso delle pressioni esercitate dagli azionisti e dalle istituzioni finanziarie, come la borsa di Tokyo. “Il risultato è che le aziende locali sono molto più redditizie e più generose che mai nei confronti degli azionisti”, spiega l’esperto.

INVESTIMENTI VALUE

Anche dopo il recente ribasso della borsa giapponese, Tadao Minaguchi, gestore dell’Invesco Japanese Equity Advantage Fund, mantiene una visione positiva sul mercato “sia dal punto di vista del ciclo economico che in termini strutturali”, sottolinea. A breve termine il gestore si aspetta che l’impulso della crescita economica del Giappone superi quello di Stati Uniti ed Europa grazie alla riapertura econo-

mica ritardata, alla domanda turistica e al recupero della produzione automobilistica dopo le difficoltà dovute alla carenza di semiconduttori.

Tuttavia, dietro i rendimenti positivi complessivi dell’asset class si celano i fattori che hanno dato il maggior contributo e in particolare gli investimenti value, come spiegano i portfolio manager del Nikko AM Japan Value.

Lo stile value (misurato dall’indice Russell-Nomura Large Value) guadagna il 30,47% a 12 mesi e quello growth (indice Russell-Nomura Large Growth) il 24,19% “e questo differenziale continua ad allargarsi, perché le aziende commerciali, i produttori di auto e i titoli finanziari hanno contribuito all’accelerazione dello stile value” spiegano Takaaki Harashima e Shinya Takada.

Per questo motivo i rialzi sono dominati principalmente dalle società che presentano valutazioni inferiori in ter-

mini di rapporto prezzo/valore contabile, che rappresentano oltre il 60% del portafoglio di fondi come il Man GLG Japan Core Alpha Equity. Attualmente la strategia guidata da Jeff Atherton si sta orientando dalle società esportatrici a quelle che dovrebbero beneficiare della reflazione dell’economia interna.

Inoltre, rispetto ai titoli value ad alta capitalizzazione, che hanno registrato andamenti brillanti negli ultimi anni, il fondo preferisce le aziende mid cap value, che secondo Atherton presentano valutazioni molto interessanti.

Criterio di selezione: fondi della categoria Morningstar Japan Large-Cap Equity. Sono stati selezionati i sei fondi con Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo con maggior patrimonio al 30 novembre 2023.

Alcuni prodotti menzionati nella selezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR e altri strumenti inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono un’informazione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita nel mercato italiano.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 65

ANALISI EMERGENTI di Francesca Conti

STRATEGIE PER NAVIGARE LE SFIDE DEL DEBITO EMERGENTE Da sempre l’asset class presenta una combinazione di rischi e opportunità per gli investitori.

Ecco l’approccio dei fund selector anche in ottica ESG.

I

Paesi dei mercati emergenti devono affrontare una serie di sfide, dagli shock climatici ai conflitti geopolitici, dalla stretta della liquidità globale all’aumento dei default.

Gli investitori si trovano in particolare di fronte alla possibilità di uno scenario in cui i tassi di interesse rimarranno elevati a lungo. Inoltre, i rischi di recessione e quelli geopolitici aumentano l’avversione verso gli strumenti finanziari più volatili. Nonostante i venti contrari, gli investimenti nell’asset class del debito emergente restano attraenti per gli investitori globali.

PUNTARE SULLA QUALITÀ

Il contesto economico globale rimane incerto. Per questo occorre cautela nella valutazione delle singole asset class.

“Sebbene in una prospettiva di lungo 66 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

termine il comparto presenti elementi di interesse, riteniamo che non si possa ignorare la maggiore attrattiva in termini di rischio/rendimento offerta dall’obbligazionario governativo e dai corporate investment grade”, commenta Lella Russo di Banca Aletti. “Il contesto attuale - prosegue - ci induce, pertanto, a essere selettivi e a puntare sulla qualità, selezionando strategie con rating elevati, benché con valutazioni più moderate. Riteniamo, infatti, che questo sia un approccio più consapevole al rischio insito in questa asset class.

Pensiamo, inoltre, che il ciclo dei rialzi dei tassi da parte della Fed debba essere completato prima di guardare a questa asset class in modo più costruttivo”.

In tal senso, secondo Russo “una volta che il mercato avrà prezzato anche un rallentamento del ciclo macro, a riprova

I commenti si riferiscono al contesto del 26 ottobre 2023.

dell’efficacia delle politiche restrittive, l’asset class potrebbe confermarsi più attrattiva”.

ANALISI DETTAGLIATA

“Il nostro compito, come fund selector, è quello di individuare i migliori gestori in grado di generare un alfa consistente nel medio-lungo periodo, con un’attenzione anche ai draw-down”, ricorda Antonio Cannizzaro, portfolio selection manager di Eurizon Capital.

“Esaminiamo il processo d’investimento - continua - per capire quanto sia formalizzato e ripetibile, quanto sia basato sui fondamentali, quali input qualitativi e quantitativi vi siano. Si tratta di un lavoro piuttosto dettagliato.

Cerchiamo di selezionare una sufficiente varietà di strategie, per combinare diversi stili e fonti di alfa. Abbiamo anche

dei compiti di portfolio construction: assembliamo dei ‘mattoncini’ in fondi terzi, coerenti in termini di benchmark.

Chi si occupa di asset allocation li combina per ottenere il posizionamento desiderato. All’interno di questi mattoncini, occasionalmente adottiamo delle scelte tattiche di asset allocation”, conclude Cannizzaro.

FOCUS SUI FONDAMENTALI

Guardare ai fondamentali è forse il primo dovere di selezione per fund selector e asset manager. “Il nostro processo di selezione del credito per il debito emergente è incentrato sulla qualità dei fondamentali”, commenta Bryan Carter, head of Global Emerging Markets Debt di HSBC Global Asset Management. Quanto alla selezione titoli, “sul versante governativo, dove siamo mag-

giormente investiti, i nostri analisti si dedicano soprattutto a effettuare previsioni sulla bilancia dei pagamenti su un periodo di 24 mesi. L’identificazione dei punti di inflessione, specialmente su un arco temporale medio ampio, è incredibilmente utile perché permette di identificare in anticipo il punto di svolta in cui sono presenti le maggiori opportunità di sovraperformance. Ci concentriamo sulla sostenibilità del debito stimando anche l’eventuale valore di recupero, perché vi sono sempre Paesi in default. Oggi, però, riteniamo vi sia un buon numero di Paesi con rating junk con maggiori probabilità di raggiungere l’investment grade rispetto al passato”, prosegue Carter, spiegando che “il numero di Paesi che tendono all’upgrade rispetto al rischio downgrade è aumentato e per la prima volta GENNAIO I FUNDSPEOPLE 67

ANALISI EMERGENTI

“QUANDO IL MERCATO AVRÀ PREZZATO ANCHE UN RALLENTAMENTO DEL CICLO MACRO, L’ASSET CLASS DEL DEBITO EMERGENTE POTREBBE CONFERMARSI PIÙ ATTRATTIVA”

LELLA RUSSO

“MEGLIO FAVORIRE GESTORI PIÙ ORIENTATI ALL’ENGAGEMENT PIUTTOSTO CHE ALL’APPLICAZIONE DI UNA LISTA DI ESCLUSIONE ESG”

“CERCHIAMO DI SELEZIONARE UNA SUFFICIENTE VARIETÀ DI STRATEGIE PER COMBINARE DIVERSI STILI E FONTI DI ALFA”

MATTEO BELLERI

EURIZON CAPITAL SGR

BANCA PATRIMONI SELLA

ANTONIO CANNIZZARO

BANCA ALETTI

migliorare il profilo di rischio rendimento di un portafoglio con esposizione ai Paesi emergenti”.

FAVORIRE L’ENGAGEMENT

“IL NOSTRO PROCESSO DI SELEZIONE DEL CREDITO PER IL DEBITO EMERGENTE È INCENTRATO SULLA QUALITÀ DEI FONDAMENTALI”

BRYAN CARTER

HSBC GLOBAL ASSET MANAGEMENT

in oltre un decennio questo rapporto ha superato l’uno, in altre parole più upgrade che downgrade”.

UTILE DIVERSIFICAZIONE

L’analisi delle condizioni dei singoli Paesi o aree di riferimento resta fondamentale. “In questo momento storico ritengo che i differenziali di rendimento tra debito dei mercati emergenti e Paesi core (Usa ed Europa) siano decisamente ridotti se si osservano con attenzione le serie storiche”, afferma Andrea Florio, manager di Zurich Bank. “Il debito dei Paesi emergenti - aggiunge - risulta 68 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

“PUÒ ESSERE OPPORTUNO COMBINARE STRATEGIE FOCALIZZATE SU SINGOLE GEOGRAFIE E PRODOTTI GLOBALI”

ANDREA FLORIO

ZURICH BANK

un’asset class cara in termini di valutazioni e non da ultimo diventa fondamentale analizzare anche la questione valutaria nella scelta dei vari Paesi. In uno scenario di questo tipo, dunque, può essere opportuno utilizzare un fattore di diversificazione geografica per ridurre volatilità e rischio all’interno dei portafogli. Selezionare contemporaneamente strategie focalizzate su geografie singole, con buone prospettive nel medio-lungo termine e prodotti globali con processi d’investimento robusti e orientati su fondamentali può rappresentare una buona soluzione per

Nei mercati emergenti c’è ancora un grande bisogno di investimenti ESG. Nell’area, “dove probabilmente la metà dei Paesi ha un rischio ESG importante, i cambiamenti saranno piuttosto rilevanti”, evidenzia Matteo Belleri, senior portfolio manager di Banca Patrimoni Sella. “Cercherei, quindi, di favorire i gestori di fondi più orientati verso l’engagement piuttosto che all’applicazione di una lista di esclusione basata sui criteri ESG, che tende a guardare solo al passato. Soprattutto ritengo che l’analisi dell’impegno nei confronti della sostenibilità debba essere più lungimirante. All’interno dei mercati emergenti, ancor di più che in quelli sviluppati, il percorso della sostenibilità è più orientato alla transizione e non può ridursi a un giudizio su un momento specifico. Le nostre aspettative ESG sull’area si riflettono, quindi, nel favorire i fund manager che possano dialogare con aziende e governi per migliorarne il processo di transizione.

Altrimenti si rischia di escludere una porzione di mercato enorme e rilevante”, conclude Belleri.

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ANALISI HUB ESG

di Francesca Conti

INVESTIMENTI

QUANDO LA BUSSOLA DEI PORTAFOGLI È LA SOSTENIBILITÀ L’impegno di asset manager e governi nei confronti dell’energia pulita è fonte di rischi ma anche di notevoli opportunità di investimento.

70 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

I commenti si riferiscono al contesto dell’8 novembre 2023.

N

egli ultimi anni i fund selector hanno ampliato il proprio raggio di analisi includendo la valutazione del livello di esposizione dei prodotti di investimento alle questioni legate al cambiamento climatico, che resta il mutamento epocale del nostro secolo. L’attenzione è dovuta soprattutto alla crescente consapevolezza dell’importanza di valutare i rischi finanziari legati agli eventi climatici estremi e ai cambiamenti normativi, oltre che della possibilità di cogliere le opportunità di investimento emergenti in settori come le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e le tecnologie di adattamento. Di tecnologie pulite, del resto, ci sarà sempre maggiore richiesta. A favore di questa tesi, l’approvazione di un’intesa da parte dei 198 Paesi partecipanti a Cop28 per avviare una “transizione dai combustibili fossili” al fine di raggiungere l’obiettivo di emissioni zero nel 2050.

“LE TEMATICHE ESG STANNO INFLUENZANDO LE NOSTRE DECISIONI DI ASSET ALLOCATION SIA PER RISPETTARE LA NORMATIVA CHE PER MINIMIZZARE I RISCHI”

“IN AMBITO ESG OCCORRE TENERE CONTO DEI RISCHI DI TRANSIZIONE E FISICI, MA ANCHE VALUTARE OGNI OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO”

GIULIA MONACA

BCC RISPARMIO & PREVIDENZA

“INVESTENDO CONTRIBUIAMO ALLA CANALIZZAZIONE DI CAPITALI VERSO LE AZIENDE PIÙ SOSTENIBILI”

“NELLA VALUTAZIONE ESG RESTA IL PROBLEMA DELLA DISOMOGENEITÀ DELLA TASSONOMIA, IN PARTICOLARE TRA EUROPA E RESTO DEL MONDO”

FEDERICO MONDONICO

BANCA PASSADORE

IMPATTO E RISCHI

L’attenzione alla sostenibilità si riflette nelle scelte di allocazione ormai di quasi tutti i fund selector. “Le tematiche ESG stanno influenzando le nostre decisioni di asset allocation per due motivi principali”, spiega Giulia Monaca, portfolio manager di Banca Passadore. “Il primo prosegue - vuole mirare al rispetto della normativa e delle richieste da parte delle autorità di vigilanza. ESMA e Commissione europea stanno spingendo gli intermediari finanziari a selezionare per i propri investimenti e privilegiare nell’accesso ai capitali le società che meglio integrano nelle proprie policy il tema della sostenibilità e che stanno cercando di fare un percorso di transizione.

Il secondo motivo riguarda la volontà di minimizzare i rischi, perché quelli legati alle tematiche ESG hanno un impatto economico e presentano rischi fisici e

ANTONIO FORTE

LIONTRUST

ANNA BALDASSARRI

ZURICH BANK

NEL MONDO VI SARÀ SEMPRE MAGGIORE RICHIESTA DI ENERGIE RINNOVABILI E TECNOLOGIE DI ADATTAMENTO. QUESTO IMPLICA OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO GENNAIO I FUNDSPEOPLE 71

ANALISI HUB ESG

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO COMPORTA DIVERSI RISCHI, SIA FISICI CHE FINANZIARI, LEGATI SOPRATTUTTO ALLA TRANSIZIONE

di transizione. Non considerarli espone il portafoglio a potenziali perdite. Banca Passadore ha adottato una policy di sostenibilità, decidendo in particolare di considerare i PAI integrandoli nel processo di selezione degli strumenti, non solo sostenibili”.

RISCHI E OPPORTUNITÀ

Il cambiamento climatico sta anche “incrementando diverse tipologie di rischi”, sottolinea Federico Mondonico, portfolio manager e Sustainable Investment specialist di BCC Risparmio&Previdenza. “Oltre a quelli fisici - evidenzia - come gli eventi meteorologici estremi, vi sono i rischi di transizione legati alle strategie di adattamento e alla mitigazione che le società mettono in atto per ridurre le emissioni. Questi ultimi possono essere declinati in ulteriori quattro rischi. Il primo riguarda i costi che le società devono sostenere per poter implementare innovazioni tecnologiche di supporto alla transizione. Vi è poi il rischio di mercato, legato allo squilibrio fra domanda e offerta in termini di materie prime, prodotti e servizi. Vi sono, inoltre, i rischi reputazionali: la percezione di un brand o di un’azienda è fondamentale sia per i clienti che per gli investitori. Infine, i rischi politico-legali riguardano possibili contenziosi generati dal climate 72 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

change, si pensi ad esempio al tema dell’approvvigionamento idrico”. Secondo Mondonico quando si prendono decisioni di investimento “occorre considerare questi rischi, ma anche saper cogliere le opportunità. Un macrotema che riteniamo interessante è la transizione energetica per diverse ragioni di tipo normativo, pragmatico e fiscale.

Crediamo sia un tema da tenere nei portafogli di oggi e domani”.

QUESTIONE TASSONOMIA

Tra le problematiche principali nell’approccio ai fondi di investimento vi è la disomogeneità della reportistica e della tassonomia, che diventa ancora più evidente nella valutazione di prodotti provenienti da aree geografiche diverse, con differenti caratteristiche e obblighi normativi. “Nel valutare il livello di esposizione dei fondi alle questioni legate al cambiamento climatico resta il problema della non omogeneità della tassonomia tra Europa e resto del mondo, Stati Uniti compresi”, sostiene Anna Baldassarri, European Financial advisor di Zurich Bank Private Advisory. “Questa differenza rende poco trasparente la disclosure, che resta il punto di partenza.

La qualità del reporting, dunque, rimane un elemento importante per comprendere il profilo di sostenibilità sia per quanto concerne l’esposizione degli stessi a

dinamiche ambientali che per valutare l’esposizione a specifici Paesi caratterizzati da un buon livello di sostenibilità”, conclude l’esperta.

INVESTIRE IN REPORTING

Parlando di riflessi della transizione verso il Net Zero nel mondo finanziario è necessaria una premessa. “Il cambiamento climatico è in atto. Riteniamo che si tratti di un problema significativo e di una nostra responsabilità, di conseguenza abbiamo il dovere di fare qualcosa per attivare la trasformazione”, commenta Antonio Forte, international Sales director Italy di Liontrust spiegando che “come asset manager agiamo su due livelli, corporate e di investimento. A livello societario siamo firmatari della Net Zero Asset Managers Initiative dal 2022, che influisce anche sugli obiettivi di sostenibilità del top management.

Sempre dal 2022 siamo carbon neutral. A livello di prodotti gestiti, invece, stiamo spingendo tutti i team a rendere i nostri fondi articolo 8 o 9 Sfdr. Questo procedimento avviene attraverso un potenziamento piuttosto costoso, occorrono infatti investimenti nella produzione di dati e reporting. Un processo che va in due direzioni: le aziende devono fornire dati che ci permettano di valutarne la sostenibilità e i nostri clienti sono educati a scegliere prodotti sostenibili. Il secondo livello riguarda, invece, gli investimenti più in generale: siamo investitori, quindi contribuiamo alla canalizzazione di capitali verso le aziende più sostenibili.

L’esempio più significativo riguarda i prodotti articolo 9, che rappresentano il 40% delle nostre masse. Non si tratta solo di una questione di responsabilità, per agire contro il cambiamento climatico, ma troviamo che vi siano delle grandi opportunità negli investimenti sostenibili soprattutto nell’attuale periodo storico”, conclude.

ANALISI GESTIONE PASSIVA di Miguel Rêgo e Diogo Verde

IL MONDO ALTERNATIVO

DEGLI ETF Il mercato dei prodotti quotati o ETP è in chiara espansione ed è un fenomeno che non riguarda solo le asset class tradizionali.

Il mercato degli ETP alternativi, pur non rappresentando una percentuale elevata, ha il suo ruolo come strumento di gestione.

ma in cui spicca la Spagna, responsabile dell’allocazione dell’80%, ovvero circa 28,1 milioni di euro, del patrimonio totale investito. Segue l’Italia con 6,54 milioni di euro e il Portogallo al terzo posto con 538 mila euro.

G

Nonostante la tendenza al rialzo a livello europeo, i fornitori vedono ancora un grande potenziale di crescita in questi mercati. Simeon Hyman, Global Investment strategist di ProShares, afferma di vedere “una forte domanda di ETF a leva o corti”. Questi strumenti “consentono agli investitori di aumentare i loro rendimenti o di coprire il loro portafoglio utilizzando meno capitale”.

Nell’universo analizzato, questo tipo di ETF rappresenta il 57% del patrimonio totale. L’ETF è infatti un contenitore all’interno del quale è possibile proporre diverse strategie, da quelle più tradizionali a quelle più speculative come gli indici short e a leva. “Mentre gli ETF che replicano benchmark globali e molto diversificati sono adatti a costruire portafogli con un orizzonte d’investimento di medio-lungo periodo, i prodotti short e a leva sono pensati per trader particolarmente attivi che cercano di sfrut-

li ETF guadagnano sempre più terreno tra i vari segmenti istituzionali. Sia per la maggiore diversificazione, sia per i costi tipicamente più bassi o per la maggiore facilità di transazione, questi strumenti rappresentano una quota sempre maggiore dei portafogli. I dati di Morningstar al 31 ottobre 2023 mostrano che gli ETF domiciliati in Europa rappresentano oggi 1.490 miliardi di euro, una cifra più che doppia rispetto a cinque anni fa. Alla fine del 2018, questi strumenti rappresentavano 678 miliardi di euro.

Anche se non ancora molto rilevanti, gli ETF meno tradizionali stanno emergendo come strumento di gestione dei portafogli degli investitori europei. Gli ETF associati a classi di attività meno convenzionali o a soluzioni a leva e in-

verse si fanno strada nel mercato. Dalla fine del 2018, abbiamo assistito a un aumento del 25,45% degli asset dedicati a quelli che chiameremo ETF alternativi, strumenti che Morningstar include nella classe globale degli alternativi o diversi. Al momento dell’analisi, gli ETF domiciliati in Europa in queste due categorie ammontavano a poco più di 15 miliardi di euro.

I fondi di investimento gestiti da società di gestione locali nelle aree geografiche in cui FundsPeople è presente non sono esclusi da questa tendenza. Utilizzando il FundsPeople LAB abbiamo analizzato tutti gli ETF presenti nei portafogli di questi fondi, con tutti i portafogli disponibili al momento dell’analisi.

Nei tre Paesi l’importo totale investito in ETF alternativi raggiunge i 35,15 milioni di euro, una cifra certamente modesta,

LE OPPORTUNITÀ

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 73

ANALISI GESTIONE PASSIVA

“I PRODOTTI SHORT E A LEVA SONO PENSATI PER TRADER PARTICOLARMENTE ATTIVI CHE CERCANO DI SFRUTTARE I MOVIMENTI DI MERCATO DI BREVISSIMO TERMINE”

MAURO GIANGRANDE

DWS (XTRACKERS)

“GLI ETF A LEVA CONSENTONO AGLI INVESTITORI DI AUMENTARE I PROPRI RENDIMENTI O DI COPRIRE IL PROPRIO PORTAFOGLIO UTILIZZANDO MENO CAPITALE”

“A SECONDA DEGLI OBIETTIVI DI UN INVESTITORE, GLI ALTERNATIVI POSSONO SVOLGERE UN RUOLO STRATEGICO O TATTICO IN UN PORTAFOGLIO MULTI-ASSET”

SIMEON HYMAN

WISDOMTREE

ANTONIO SIDOTI

PROSHARES

tare i movimenti di mercato di brevissimo termine, spesso intraday”, spiega Mauro Giangrande, head of Xtrackers Sales EMEA South di DWS. Si tratta di strumenti complessi nel loro funzionamento, perché la performance è il doppio o l’inverso di quella dell’indice a cui fanno riferimento solo nell’ambito della giornata. Spiega Giangrande: “Per periodi più lunghi di un giorno, a causa del ribasamento della leva, l’andamento dell’ETF differisce anche significativamente dal benchmark, entra in gioco infatti il cosiddetto compounding effect”.

Antonio Sidoti, head of Southern Europe Sale di WisdomTree sottolinea anche l’importanza della diversificazione. È vero infatti che le asset class tradizionali costituiscono in genere il nucleo dei portafogli multi-asset con la classica diversificazione 60/40, ma “gli investitori spesso guardano ad asset class non tradizionali come le materie prime e persino le criptovalute per diversificare ulteriormente i loro portafogli e distribuire il rischio su più classi di attività con correlazioni limitate”. Specie grazie alla struttura degli ETP, è possibile accedere ad aree del mercato che storicamente gli investitori farebbero fatica a raggiungere, come il carbonio o le criptovalute. Prosegue Sidoti: “A seconda degli obiettivi di un investitore, gli alternativi possono svolgere un ruolo strategico o tattico in un portafoglio multi-asset.

74 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

PATRIMONIO IN GESTIONE IN ETP ALTERNATIVI Fonte: FundsPeople LAB con dati Morningstar in euro.

28.069.025

6.537.790

537.917

La struttura dell’ETP può fornire agli investitori la flessibilità necessaria per negoziare e implementare rapidamente le esposizioni nei portafogli”.

Una terza tendenza individuata dagli esperti è il mercato dei cripto-asset.

Simeon Hyman osserva che ProShares

commercializza sei ETF “che utilizzano i futures per offrire agli investitori la possibilità di essere corti o lunghi su bitcoin ed ether”, le due principali criptovalute.

In Spagna esistono già sei diversi ETF che investono in cripto-asset, per un totale di poco più di 5 milioni di euro.

ETP ALTERNATIVI UTILIZZATI PER I FONDI LOCALI DI OGNI PAESE ETF

EMITTENTE

CATEGORIA MORNINGSTAR

AUM ALL'INTERNO DEI FONDI LOCALI (IN EURO)

ITALIA Lyxor US Curve Steepener 2-10 ETF WisdomTree Carbon ETC WisdomTree Long CNY Short USD

Amundi WisdomTree WisdomTree

Alternative Miscellaneous Miscellaneous Miscellaneous Totale IT

5.474.772 620.770 442.248 6.537.790

PORTOGALLO WisdomTree Bund 10Y 3x Daily Leveraged WisdomTree EURO STOXX 50® 3x Daily Leveraged ETP Amundi EuroStoxx50 Daily 2x Leveraged ETF

WisdomTree WisdomTree Amundi

Trading Tools Trading Tools Trading Tools Totale PT

383.169 80.207 74.541 537.917

SPAGNA ProShares UltraShort 20+ Year Treasury ETC Group Physical Bitcoin WisdomTree Long CHF Short EUR 3x Daily Xtrackers Euro Stoxx 50 ShDly Swap ETF Amundi EuroStoxx50 Daily -1x Inverse ETF Xtrackers II iTraxx Crosvr SD Swap ETF WisdomTree Carbon ETC Ossiam US Steepener ETF 1C VanEck Bitcoin ETN Xtrackers iTraxx Cr ShDly Swap ETF WisdomTree Bitcoin ETC Amundi CAC 40 Daily 2x Leveraged ETF Amundi EuroStoxx50 Daily 2x Leveraged ETF Lyxor EUR 2-10Y Inflation Expct ETF Invesco Physical Bitcoin ETN WisdomTree Natural Gas 3x Daily Leveraged VanEck Ethereum ETN ETC Group Physical Ethereum Direxion Daily 20+ Years Treasury Bull 3X ETF Amundi Ibex 35 Doble Inverso Diar ETF 21Shares Bitcoin ETP Lyxor S&P 500 VIX Futuress EnhRoll ETF

ProShares ETC Issuance WisdomTree Xtrackers Amundi Xtrackers WisdomTree Natixis VanEck Xtrackers WisdomTree Amundi Amundi Amundi Invesco WisdomTree VanEck ETC Issuance Direxion Amundi 21Shares Amundi

Trading Tools Miscellaneous Miscellaneous Trading Tools Trading Tools Trading Tools Miscellaneous Miscellaneous Miscellaneous Trading Tools Miscellaneous Trading Tools Trading Tools Market Neutral Miscellaneous Trading Tools Miscellaneous Miscellaneous Trading Tools Trading Tools Miscellaneous Options Trading Totale SP

6.389.078 5.872.841 4.383.451 3.197.600 3.084.600 1.995.733 1.829.813 204.079 182.570 165.320 140.974 125.100 104.097 79.017 67.724 58.744 57.593 40.128 28.227 23.736 22.005 16.595 28.069.025

TOTALE

35.144.732

P

R

TNE

AR

AR

R

P

Fonte: FundsPeople LAB e Morningstar Direct. Dati di portafoglio disponibili al 29 novembre 2023. ETF della categoria globale Alternative and Miscellaneous.

TNE

L’OPINIONE DI

ILARIA PISANI

Head of Sales ETF, Indexing & Smart Beta Italy, Amundi ETF

REDDITO FISSO 2024: PUNTARE SULLA QUALITÀ E AGGIUNGERE DURATION

Il rialzo dei tassi del 2023 ha portato gli investitori a trovare valore nelle obbligazioni a breve scadenza. Ma i tassi stanno raggiungendo, o hanno raggiunto, il picco e l’aggiunta di duration è potenzialmente utile per bloccare i livelli di tassi più alti. Durante la pandemia, ad esempio, le obbligazioni a duration più lunga hanno registrato le migliori performance quando le banche centrali hanno ridotto i tassi per sostenere l’economia.

Attualmente, le valutazioni dei Treasury US appaiono interessanti in un contesto macro più debole e offrono rendimenti complessivamente più attrattivi rispetto ai mercati europei.

Guardando all’Europa, in questo

momento i titoli di Stato core sono interessanti e l’aggiunta di duration sarà fondamentale in caso di ulteriore deterioramento della crescita.

Nel credito, considerato il previsto rallentamento dell’economia, le valutazioni assolute e i dati tecnici, puntiamo sulla qualità, preferendo i titoli investment grade.

Riteniamo che attualmente persistano opportunità sia nel credito IG US che in quello europeo, che presentano entrambi rendimenti interessanti.

Tramite la gamma Amundi ETF è possibile accedere alle diverse classi di attività per costruire un’allocazione obbligazionaria strategica o tattica in linea con le proprie convinzioni.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 75

ANALISI EQUITY di Antonio Amendola

PIAZZA

AFFARI UN 2024 DA STAR L’anno appena concluso ha segnato performance ottime per il Ftse Mib. Eppure il divario tra l’indice delle large cap e il Ftse STAR non era mai stato così ampio.

I prossimi mesi potrebbero riservare delle sorprese per le piccole e medie imprese.

76 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

I

l 2023 è stato innegabilmente l’anno delle large cap e del settore bancario italiano. Ma facciamo un passo indietro: guardando gli indici italiani a un livello superficiale si potrebbe dedurre che sia stato un fantastico 2023 a livello borsistico per il nostro Paese. Infatti, al 30 novembre l’indice Ftse Mib segnava un +25,8% da inizio anno. Tuttavia, se spostiamo l’analisi più in profondità e diamo uno sguardo agli altri indici, ovvero Ftse Mid Cap, Ftse Small Cap, Ftse STAR e soprattutto EGM, il film che ne ricaviamo è totalmente diverso (grafico 1).

Il divario di performance da inizio anno tra Ftse Mib (indice delle large cap) e Ftse STAR (indice con le aziende a più elevato standard di qualità) non è mai stato così ampio da quando esistono questi due indici. Ma cosa ha causato questa discrepanza?

Partiamo dall’ottima performance del Ftse Mib da inizio anno. Questa è stata trainata principalmente dal settore bancario che sta vivendo, dopo anni, il suo momento d’oro. L’indice bancario italiano sta vivendo un allineamento dei pianeti perfetto: rialzo dei tassi che beneficia il margine di interesse, poca remunerazione dei conti correnti, pochi accantonamenti sui nuovi crediti, solida posizione di capitale, bilanci puliti con NPL tra i più bassi d’Europa, generose politiche di distribuzione dell’utile e anni di sottopeso nei portafogli dei gestori. Tutti questi fattori hanno portato a un importante re-rating del comparto bancario. A questo punto, però, bisogna interrogarsi se il 2023 possa essere ripetibile per gli istituti di credito italiani o se questi hanno ormai vissuto il loro isolato momento di gloria. Per il 2024 le sfide

INDICI A CONFRONTO FTSE MIB INDEX

FTSE ITALIA STAR INDEX

FTSE ITALIA MID CAP INDEX

FTSE ITALIA SMALL CAP INDEX

FTSE ITALIA GROWTH EUR INDEX

130

125,5

120

110

106,4

100 94,9 93,8

90

85,5

NOV 30

NOV 15

OTT 31

OTT 16

SET 29

SET 15

AGO 31

AGO 16

LUG 31

LUG 14

GIU 30

GIU 15

MAG 31

MAG 15

APR 28

APR 14

MAR 31

MAR 15

FEB 28

FEB 14

GEN 31

GEN 16

80

Fonte: Bloomberg.

STIMA DEBITO NETTO/EBITDA AGGREGATO 2023 FTSEMIB INDEX

ITMC INDEX

FITSC INDEX

ITSTAR INDEX

4,00 3,50 3,00 2,6086

2,50 2,00

1,4524

1,50

1,0878

1,00

0,9458

NOV

OTT

SET

AGO

LUG

GIU

MAG

APR

MAR

FEB

GEN

0,50

Fonte: Bloomberg.

saranno tutte sulla capacità del settore di preservare la forte marginalità data dal beneficio dei tassi non riflesso ai clienti e non accantonato per i nuovi prestiti, e la conseguente capacità di distribuire ancora in modo generoso e sostenibile capitale tramite dividendi e buyback. Al livello di banche centrali, sia americana sia europea, sembra

che la politica di rialzo tassi sia giunta al termine. Inoltre, non è impensabile che la famosa recessione attesa per tutto il 2023 non possa essere invece di pertinenza del 2024, impattando così un settore ciclico per eccellenza come quello bancario. Restiamo quindi molto cauti sul comparto, riconoscendo l’innegabile qualità degli istituti GENNAIO I FUNDSPEOPLE 77

ANALISI EQUITY

IL PRIMO FATTORE CHE NEL 2023 HA PENALIZZATO LE MID SMALL CAP ITALIANE HA UNA NATURA MACROECONOMICA. IL SECONDO, INVECE, HA UNA NATURA TECNICA E DI PERTINENZA SOLO DEL MERCATO ITALIANO: GLI OUTFLOW DAI FONDI PIR

78 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

di credito italiani, anche se avranno una difficile comparazione con il 2023 quest’anno.

Passando, invece, alla sottoperformance delle mid small cap del 2023, abbiamo due elementi che hanno impattato: il rialzo dei tassi e gli outflow dai fondi PIR.

POSITIVI SULLE PMI

In tutto il mondo, non solo in Italia, il 2023 è stato un anno di forte sottoperfomance per il comparto delle mid e small cap. Il primo motivo risiede nella repentina politica di rialzo tassi delle banche centrali. Le mid small cap sono percepite, al livello generale, come società che hanno bisogno di molti investimenti (e quindi debito) per crescere.

L’equazione dei mercati, dunque, porta a non volerle in portafoglio durante un ciclo di rialzo tassi. Motivo esattamente opposto rispetto a quello del detenere invece le banche che concedono prestiti a tassi sempre più alti migliorando il proprio margine di interesse. Se questa regola può essere vera a livello generale, non lo è per le mid e small cap italiane.

Se guardiamo il grafico 2 troviamo che l’unico indice con un valore di Debito netto/Ebitda maggiore di 2 è il Ftse Mib e non certo gli altri indici che racchiudono le PMI. Quindi il primo fattore che ha penalizzato le mid small cap italiane ha una natura puramente macroeconomica e non dovuta a problematiche company specific. Il secondo aspetto, invece, ha una natura tecnica e di pertinenza del solo mercato italiano: gli outflow dai fondi PIR. Nel 2016 l’allora governo in carica lanciò una nuova categoria di incentivi per dei fondi che investissero una buona parte della loro dotazione in pmi italiane: i PIR,

appunto. Questi, se detenuti per un periodo di almeno cinque anni, avrebbero maturato la totale esenzione dalla tassa sul capital gain del 26 per cento.

Molti sottoscrittori, tuttavia, credendo che il beneficio fosse a scadenza e non continuato, hanno disinvestito in massa questi prodotti, magari attratti dal loro concorrente naturale, il Btp. Questi outflow che al terzo trimestre 2023 ammontavano a 2,5 miliardi rispetto ai 16 miliardi totali di fondi PIR esistenti, hanno causato un effetto di vendite forzate che ha portato molti titoli a valutazioni mai viste prima o addirittura assimilabili a condizioni di distress.

Per il 2024 ci aspettiamo innanzitutto una stabilizzazione dei tassi da parte delle banche centrali con un probabile taglio nella seconda parte dell’anno.

Tale stabilizzazione, combinata con una prospettiva di recessione ampiamente nei prezzi, ci fa essere molto positivi sulle mid small cap italiane e, in particolare, sul comparto STAR. Per affrontare il nuovo anno adottiamo un approccio fatto da special situations (società con un chiaro catalyst che sono però mal comprese dal mercato) e da società mid small cap che hanno sofferto nel 2023 per fattori tecnici e non fondamentali, ma che presentano una solida posizione di bilancio, poco indebitamento, presenza internazionale e margini in doppia cifra e sostenibili. Tra le special situations individuiamo Telecom Italia e Nexi. Per le mid small cap preferiamo il comparto STAR e le storie di maggiore qualità dell’EGM, quindi Reply, Biesse, Fine Foods Pharmaceuticals, Interpump, General Finance, ABP Nocivelli, Eles, ID entity, Svas Biosana, Ilpra.

ANALISI ALTERNATIVI di Julien Bieber e Darshita Shah

I TARGET GEOGRAFICI DEGLI INVESTIMENTI

42%

29%

13%

4,5%

UE 27

ALTRO EUROPA

USA

ALTRO AMERICHE

4,5%

ASIA

3%

AFRICA

2%

2%

MEDIO ORIENTE

SINGOLI PAESI

Fonte: KPMG/ALFI, “Private debt funds survey 2023”.

EPOCA N D’ORO PER IL PRIVATE DEBT Incertezze geopolitiche, tassi in aumento e pressioni inflazionistiche non hanno arrestato i fondi di debito privato in Lussemburgo che nel 2023 hanno messo a segno una forte crescita. KPMG Luxembourg e ALFI evidenziano le principali tendenze di questo mercato florido.

onostante le incertezze geopolitiche, l’aumento dei tassi d’interesse e le crescenti pressioni inflazionistiche, il mercato lussemburghese dei fondi di private debt ha mostrato una forte capacità di recupero. La crescita degli AuM nell’ultimo anno fino a giugno 2023 è stata di oltre il 51%, con un mercato che ha raggiunto oltre 404,4 miliardi di euro di masse. Sono dati che provengono dalla settima edizione del Private Debt Fund Survey, un’indagine realizzata da KPMG Luxembourg, in collaborazione con l’Associazione Lussemburghese dei fondi di investimento (ALFI). Uno studio che ha attinto ai dati di 12 banche depositarie che operano nel mercato locale e che rappresentano quasi 1.500 strumenti che investono nel private debt. Inoltre, l’analisi mette in evidenza l’importanza che in tale contesto difficile il debito privato ha rivestito per le nuove acquisizioni, rappresentando una fonte di capitale cruciale. Mentre in parallelo, le attività di private debt sono penetrate maggiormente nei portafogli degli GENNAIO I FUNDSPEOPLE 79

ANALISI ALTERNATIVI

FONDI DI DEBITO PER TIPO DI STRATEGIA

2%

3%

gilanza indiretta, in aumento dell’8% quest’anno rispetto a giugno 2022. Sono seguiti dai FIS (38%), dai fondi Part II (6%) e dalle Sicar (3%). Gli SCSp lussemburghesi continuano, invece, a farla da padrone come la tipologia di fondi di private debt non regolamentati preferiti, con una quota di mercato dell’85 per cento.

13%

13%

DIRECT LENDING

EUROPA IN TESTA

VENTURE DEBT MEZZANINE DEBITO DISTRESSED FONDI DI FONDI 64%

SPECIAL SITUATIONS

5%

Fonte: KPMG/ALFI, “Private debt funds survey 2023”.

investitori: questa classe di attivi ha dimostrato una buona resistenza alla crisi e all’inflazione, in quanto si compone in larga misura di strumenti a tasso variabile e con scadenze più brevi rispetto ai tradizionali strumenti a reddito fisso.

Oltre a questa panoramica generale, ci sono delle tendenze specifiche emerse dall’indagine. Eccole di seguito.

STRUTTURE

Le società in accomandita speciale non regolamentate (SCSp) e i fondi di investimento alternativi riservati (Raif) rimangono i veicoli preferiti dei gestori di fondi lussemburghesi per il private debt. In linea con le precedenti indagini, i Raif lussemburghesi hanno aumentato la loro posizione dominante sul mercato.

Ora rappresentano più della metà (53%) dei fondi di private debt sottoposti a vi80 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

L’Europa rimane il principale promotore di fondi e il principale obiettivo geografico degli investimenti. La maggior parte dei promotori di fondi di debito in Lussemburgo continua a provenire dall’Ue (85%), seguita a distanza dal Nord America (14%). Più nel dettaglio, la maggior parte di essi proviene dal Regno Unito (42%) e dalla Germania (14%), mentre meno del 5% dal Lussemburgo. L’Ue 27 rimane il primo obiettivo geografico per gli investimenti, scelto dal 42% degli intervistati, con gli altri Paesi europei (29%) e gli Stati Uniti (13%) a completare il podio.

DIRECT LENDING

I fondi di debito lussemburghesi utilizzano tre principali strategie di debito: direct lending (64%), distressed debt (13%) e mezzanine (13%). Mentre per quanto riguarda il tipo di investitori, i fondi di debito privato lussemburghesi sono in gran parte finanziati dagli istituzionali (81%), provenienti soprattutto dall’Unione Europea (46,5%).

SOSTENIBILITÀ

Dall’inizio del 2023, i gestori patrimoniali hanno affrontato l’ondata di obblighi di rendicontazione derivanti dall’applicazione del regolamento sulla Sustainable Finance Disclosure di livello 2 (Sfdr II), affrontando parallelamente un maggior controllo normativo incentrato sul rischio di sostenibilità e sul processo di rendicontazione.

In questo contesto, i gestori di fondi

di private debt hanno integrato più che mai i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nel loro processo decisionale. Sebbene dall’indagine sia emerso che la maggior parte dei fondi (76%) è classificata nell’articolo 6 del regolamento Sfdr (ossia fondi che non integrano alcun tipo di sostenibilità nel loro processo di investimento), ci si aspetta che in un futuro prossimo il controllo ESG porti progressivamente a un aumento dei fondi classificati come articolo 8 (quelli che devono promuovere caratteristiche ambientali e/o sociali) e articolo 9 (quelli che devono avere un obiettivo di investimento sostenibile). Il regolamento Sfdr II dovrebbe fornire al settore la chiarezza necessaria per un significativo progresso su questo fronte.

TECNOLOGIA

L’uso della tecnologia e degli strumenti digitali dovrebbe aumentare l’efficienza e la produttività, riducendo al contempo i costi amministrativi. Gli operatori del mercato hanno confermato che gli investimenti tecnologici saranno un punto focale nei prossimi anni, e l’intelligenza artificiale e la tokenizzazione sembrano destinate a rivestire un ruolo di primo piano nel futuro del mercato del debito privato.

i fondi che concedono prestiti (all’interno della Aifmd II), sembra che sia già stato raggiunto un accordo sulla maggior parte degli argomenti. D’altra parte, i gestori di fondi possono già avvalersi del regolamento Eltif. I suoi requisiti iniziali sono attualmente in fase di revisione e dovrebbero offrire migliori opzioni ai gestori di fondi di origine creditizia per la vendita al dettaglio. Sebbene gli impatti del Regolamento Eltif 2.0 non si riflettano ancora nei dati di quest’anno relativi agli investitori retail (8%), è lecito aspettarsi che il nuovo regolamento darà impulso alla vendita a favore di questa tipologia di investitori nei prossimi anni.

In conclusione, nel complesso questa è un’epoca d’oro per il private debt, che rappresenta una fantastica opportunità di investimento.

I FONDI DI PRIVATE DEBT PENETRANO SEMPRE DI PIÙ NEI PORTAFOGLI: IL DIRECT LENDING È IL TIPO DI STRATEGIA PIÙ UTILIZZATA

TIPOLOGIE DI INVESTITORI (%) 2021

2022

2023 85

84

81

NORMATIVE

I cambiamenti normativi richiederanno un ulteriore monitoraggio, ma potrebbero anche rimuovere diverse barriere per la commercializzazione agli investitori retail. Il regolamento europeo sui fondi di investimento a lungo termine (Eltif) e la seconda direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi (Aifmd II) richiederanno un’osservazione e una diligenza supplementari da parte degli operatori del mercato del private debt e dei depositari. Mentre l’Ue sta ancora sviluppando il quadro di riferimento per

2

2

4,5

PRIVATE BANK

4

7 3

HNWI

9

8

3,5

1

RETAIL

1

2

1

FAMILY OFFICE

1

1

FONDI SOVRANI

ISTITUZIONALI

Fonte: KPMG/ALFI, “Private debt funds survey 2023”.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 81

OUT OF OFFICE SPORT di Giancarlo Fonseca

MARATONA SALITE E DISCESE COME NEI MERCATI FINANZIARI La corsa insegna a gestire situazioni complicate: una salita è sempre faticosa e, di solito, quando si fa fatica si tende ad arrendersi. Lo stesso accade quando i mercati vanno giù.

L

a mia passione per la corsa è nata presto. A 16 anni ho iniziato a correre piccole distanze, cinque o sei km, come integrazione di altri sport. Ho proseguito così fino al termine dei miei studi universitari. Trasferitomi a Milano nel 2000 per lavoro, mi resi conto che, oltre a tenermi in forma, correre mi aiutava molto a sfogare lo stress e questo mi ha portato, gradualmente, ad allungare il percorso di allenamento. Iscrivermi poi a una mezza maratona è stato quasi naturale e, nel 2009, ho partecipato a quella di Genova, sul mare. Un’esperienza impegnativa ma bellissima.

Devo a due amici, però, la partecipazione alla mia prima vera maratona. È grazie a Patrizio e al suo incalzante “non puoi non provare la soddisfazione di finire una maratona” e agli entusiasmanti racconti di Francesco sulla maratona di New York che ho deciso di allenarmi per prendere parte, appunto, a questa gara 82 FUNDSPEOPLE I GENNAIO

nel 2019. Fu un’esperienza grandiosa che ho ripetuto nel 2022. Nel 2023 ho partecipato alle maratone di Sanremo e Milano. L’obiettivo per il 2024 è festeggiare i miei cinquant’anni, correndo per la terza volta per le strade di New York.

UNA FILOSOFIA DI VITA

Uno degli aspetti che trovo più affascinanti di una maratona è che si tratta di uno di quegli eventi in cui per molto tempo non succede niente e poi, intorno al trentaduesimo-trentatreesimo km, accade tutto. Se sei preparato, fino a un certo punto scorre tutto abbastanza liscio; poi senti il corpo che cede, avverti il dolore, la stanchezza e la testa ti dice: “Chi te la fa fare?

Perché continui?”. Ma è proprio in quel momento che interviene un’altra componente, la forza di volontà.

Una parte del cervello ti comunica che non esiste l’opzione di fermarsi.

Hai iniziato qualcosa e devi portarla a termine. Credo sia una questione

di approccio alla vita che, oltretutto, amo condividere anche con i miei figli, insegnando loro che, anche se si sta soffrendo tanto e che ci sono tante difficoltà, occorre superarle per concludere il lavoro iniziato.

Trovo, inoltre, che ci sia un fortissimo legame tra questo sport e il mestiere che svolgo. Durante la maratona ci si trova ad affrontare salite e discese, proprio come nei mercati finanziari. La corsa insegna a gestire situazioni complicate: una salita è sempre faticosa e, di solito, quando si fa fatica si tende ad arrendersi. Lo stesso accade quando i mercati vanno giù. Tuttavia, gettare la spugna è la peggiore strategia: è nella difficoltà che bisogna insistere, per temprarsi e anche perché dopo una salita probabilmente c’è una discesa.

Non ha senso arrendersi. E questa è una bella filosofia di vita, importante anche per affrontare le sfide di una professione con convinzione, perseveranza e costanza.

SPORT E PROFESSIONE Gettare la spugna è la peggiore strategia; è nella difficoltà che bisogna insistere, per temprarsi e anche perché dopo una salita probabilmente c’è una discesa. Non ha senso arrendersi. E questa è una bella filosofia di vita.

GENNAIO I FUNDSPEOPLE 83

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