Integra-Mente Maggio/Agosto 2016

Integra-Mente è un periodico che si occupa dell’Area Salute Mentale delle Cooperative Comunità Fraternità Società Cooperativa Sociale ONLUS e Fraternità Giovani Impresa Sociale S.C.S. ONLUS

Periodico Area Salute Mentale

INTEGRA - MENTE n°2 Maggio 2016/Agosto 2016 anno 14°

LA COOPERAZIONE INCONTRA L’EUROPA

o m a i s i Ch COOPERATIVE SERVIZI

Comunità Fraternità Società Cooperativa Sociale ONLUS Sede Legale: via Seriola n°62 25035 Ospitaletto (BS) Tel. 030/7282705 – Fax 030/7282780 comunita@fraternita.coop C.F. e P.I. 03221920170

Comunità Fraternità C.P.M. Comunità Psichiatrica a Media Assistenza - Ospitaletto

Il Platano Servizio di Trattamento specialistico per la Comorbilità Psichiatrica - Ospitaletto

Giovanni Borghetti C.P.B. Comunità Psichiatrica a Bassa Assistenza - Ospitaletto

La Farnia Servizio di Trattamento specialistico per la Comorbilità Psichiatrica - Ospitaletto

Giovanni Borghetti Centro Diurno Psichiatrico - Ospitaletto Stella del Mattino Centro Diurno Psichiatrico - Nozza di Vestone

Il Frassino Centro Specialistico/Riabilitativo con modulo per alcol e polidipendenze Travagliato Il Carpino, L'Agrifoglio, La Romiglia Alloggi per l'autonomia - Ospitaletto

Progetti innovativi di domiciliarietà psichiatrica

Progetto accoglienza profughi

Fraternità Giovani Impresa Sociale Cooperativa Sociale ONLUS Sede Legale: via Seriola n°62 Tel. 030/7282709 – Fax 030/7282780 25035 Ospitaletto (BS) C.F. e P.I. 03550510170

Raggio di Sole Centro Terapeutico Residenziale di Neuropsichiatria - Ome

La Carica dei Bebè Asilo Nido - Ospitaletto

Fraternità Impronta Impresa Sociale Società Cooperativa Sociale ONLUS Sede Legale:via Seriola n°62 25035 Ospitaletto (BS) C.F. e P.I. 02239260983

Il Sentiero Incantato Asilo Nido per bambini da 3 a 36 mesi – Brozzo di Marcheno

Azimuth Comunità di pronto intervento per adolescenti e preadolescenti – Brescia

Il mondo Incantato, Il Bosco Incantato, Coccimella Spazi gioco per bambini da 3 a 6 anni, Marcheno, Tavernole sul Mella e Gardone val Trompia

Strade Nuove e Il Grande Cerchio Comunità residenziali per adolescenti Ospitaletto

Raggio di Sole Centro Diurno di Neuropsichiatria - Brescia Raggio di Luna Centro Diurno di Neuropsichiatria - Bedizzole

Stella del Mattino Casa vacanze e studio per gruppi - Marmentino Altri servizi: assistenza ad personam per alunni disabili, attività di formazione e prevenzione nelle scuole e gestione del servizio sociale per alcuni comuni in collaborazione con Civitas S.r.L.

Le Ali dell'Aurora Laboratori avviamento lavorativo - Brescia Progetti territoriali socio-educativi

Namastè, Alisei, La Traccia Alloggi per l'autonomia per neo maggiorenni - Ospitaletto Rosa e Cialo Bergamini Alloggi di housing sociale - Ospitaletto Comunità Diurna Centro aggregazione giovanile - Ospitaletto Pizzeria Cattafame Servizio ristorazione con inserimento lavorativo - Ospitaletto Piccolo Ranch Fattoria Didattica Solidale - Ospitaletto

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Fraternità Creativa Impresa Sociale Società Cooperativa Sociale ONLUS Sede Legale: via Mercanti n°1 25055 Pisogne (BS) C.F. e P.I. 02239420983

Il Girasole Consultorio famigliare privato accreditato - Pisogne

Fraternità Solidale Associazione Volontariato Sede Legale:via Seriola n°62 25035 Ospitaletto (BS) C.F. e P.I. 98182310171

Attività di formazione e crescita per il volontariato a sostegno delle cooperative, Ospitaletto

Il Faro Consultorio famigliare privato accreditato - Palazzolo sull'Oglio

Servizio specialistico di diagnosi DSA e psicoterapia individuale, di coppia e famigliare Ospitaletto e Palazzolo sull'Oglio Servizio formazione e consulenza Psicopedagogica Ospitaletto e Pisogne Attività di solidarietà con iniziative a sostegno delle realtà di disagio, Ospitaletto

o i r a m Som 4

Editoriale

Dalle Comunità Pagina 12

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Doppia Diagnosi C.D.G. Borghetti Un saluto a Valentino Le ultime poesie di un amico

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C.D. Stella del Mattino Un angolo di poesia Montagna è vita

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C.D. G. Borghetti Il Borghetti diventa un cinema Non respiro … respiro

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C.P.B. Borghetti I colori di March Chagall La Casa delle Farfalle

Dalle Coop.A

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In viaggio verso Strasburgo

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Comunità Fraternità 1 - 2 - 3 - 4 laboratori

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Fraternità Giovani Raccolta fondi per Piccole Pesti Raggio di Sole subacqueo

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Fraternità Impronta Cena di beneficenza in vicinanza Sagra del Porsèl 2016 Arrivano gli chef

Approfondimenti 26 27

La riforma dei servizi in Lombardia Viaggio in Burkina Faso

Bakeca Bibliografia e pagine web www.cascina cattafame.it www.fraternità.it

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L’atleta - Abebe Bikila Una testimonianza significativa Harlem Globetrotter Sentieri di libertà 2016 3

e l a i r o t Edi

3 giorni a Strasburgo

Il viaggio delle Cooperative riletto da un amico Conosco Fraternità dal 1982 e, nonostante i miei oramai 26 anni a Bruxelles, i contatti e l’amicizia non sono mai venuti meno. E’ con piacere, quindi, che ho accettato l’invito per organizzare ed accompagnare delle visite in Alsazia che completassero ed integrassero, anche da un punto di vista dello specifico settore professionale della psichiatria, il viaggio che Fraternità aveva programmato al Parlamento Europeo di Strasburgo.

Non avevo nessun precedente contatto in Alsazia nel settore della psichiatria, ed è stato interessante e un po’ laborioso il lavoro di indagine e ricognizione partendo dall’ufficio della regione Alsazia di Bruxelles, passando per la sede dell’amministrazione centrale regionale a Strasburgo, quindi ai servizi amministrativi settoriali di due dipartimenti ed infine i contatti diretti e la programmazione con gli interlocutori presso i quali abbiamo fatto le visite.

Le tre realtà visitate: il Centre Hospitalier de Rouffach, tra Mulhouse e Colmar, l’associazione Route Nouvelle Alsace, nelle periferia di Strasburgo che si occupa di inserimento lavorativo di persone con problemi di salute mentale ed il centro d’accoglienza terapeutica presso l’ospedale di Obernai ad una ventina di km a sud di Strasburgo, sono state interessanti occasioni di scambio e confronto con altri modelli organizzativi e opportunità di conoscenza con persone di alta professionalità e

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forte motivazione.

Il modello italiano dell’uso dello strumento cooperativo nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e dell’inserimento lavorativo suscita sempre molto interesse e curiosità.

Conoscere altre esperienze ed incontrare persone coinvolte nelle stesse problematiche che si affrontano nel lavoro quotidiano è sempre occasione di arricchimento e permette di ampliare gli orizzonti.

Da questi scambi se ne esce certamente stimolati ma dal confronto anche confortati e rassicurati, nel senso che si prende maggiormente coscienza del buon lavoro che si sta facendo e delle innovazioni che si sono potute sperimentare e consolidare.

Anche la visita al Parlamento Europeo, in questa fase storica particolarmente complessa e difficile per il percorso dell’integrazione europea, è sempre un momento interessante di crescita della consapevolezza di quanto sia importante questa avventura, faticosa e affascinante, per il nostro continente. E’ importante però che la visita avvenga con l’opportuno accompagnamento e spiegazioni. In caso contrario si rischia di uscirne con perplessità e incertezze sul funzionamento di una macchina organizzativa molto complessa, ma che è anche la massima espressione di democrazia di popoli sovrani che non ha eguali al mondo.

Enzo Pezzini

à t i n u m o C Dalle

Viaggiare significa partire … … partire può significare tornare Ciao Vale … un caro ricordo dalla Doppia Diagnosi Ricordiamo con questo articolo Valentino, un’ospite della Comunità Doppia Diagnosi, che ci ha accompagnato con la sua rubrica di sport e i suoi aforismi nei numeri passati. Gli aforismi di fianco sono i suoi ultimi scritti.

Non sono parole mie, ma di Valentino.

Attraverso la scrittura Valentino ha cercato spesso un canale alternativo per comunicare sé stesso e il suo mondo interiore così tormentato e affascinante.

Le parole , le storie fantasiose , gli aforismi pungenti e illuminanti lo aiutavano a raccontarsi e a dare un nome , un volto alle emozioni contrastanti che spesso lo disorientavano.

Nei suoi racconti , così come nella vita di tutti i giorni , Valentino ha sempre mantenuto una coerenza e un’onestà encomiabili. Era disarmante la capacità di riconoscere i suoi limiti e commovente la forza di volontà con cui ha cercato di affrontarli e superarli.

Valentino ci ha insegnato molto: l’umiltà di guardarsi dentro senza vergogna e il coraggio di rimettersi in gioco nella speranza di riappropriarsi della vita.

Conoscerlo ci ha reso tutti più ricchi…Tanti ricordi , ora , ci faranno compagnia ripensando a lui e a quel sorriso ironico e , a volte , beffardo che sfoderava in particolari momenti.

Mi piace pensare che il suo viaggio , la sua vera , grande e meravigliosa avventura siano iniziati ora… ora che , libero e finalmente sereno , può dirigersi senza ostacoli verso l’orizzonte infinito che le sofferenze della vita gli hanno impedito di raggiungere.

Nessuno ti fermerà più ora … Nella partita della vita sei andato a canestro a testa alta e senza rimpianti…

Nessuno ti fermerà più e nessuno potrà mai dimenticarti….

CIAO VALE….

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Dalle ComunitĂ - Doppia Diagnosi Poesie di vita/1 Ricordiamo Vale con alcune sue poesie e fotografie

SCRIVERE Mia sublime brillante eccitante espressione

RABBIOSO

non vedo non sento ma parlo

parole straripanti tonanti arroganti ARROGANTE

COMPLICITA'

detonanti

furtivi

dolori

sguardi

reiteranti

sublimati

ostili

d'unitĂ

pensieri

d'intenti ASTUZIA Vista egoista guasta la vita

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Dalle Comunità - Centro Diurno Stella del Mattino Poesie di vita/2 Alcune poesie di un amico del C.D. Stella del Mattino di Nozza Queste poesie sono tra le prime che ho scritto, la loro stesura è avvenuta in seguito ad un’esperienza personale molto forte.

Lo scrivere rappresenta per me una forma per esprimere le emozioni ed il tentativo di condividerle e rendere partecipi altre persone.

Le tre poesie che leggerete, sono dedicate a persone a me care, che si sono trovate ad affrontare situazioni e momenti difficili e dolorosi, affinché potessero sentire il mio conforto e la mia vicinanza.

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Dalle Comunità - Centro Diurno Stella del Mattino La montagna è vita Esperienza lunga un lustro A cinque anni dalla nascita dell’attività di montagna, gli ospiti del Centro Diurno “Stella del Mattino” raccontano la loro esperienza e l’evoluzione del gruppo.

Anche quest’anno, con l’arrivo della primavera è giunto il momento di riprendere le attività interrotte durante la stagione fredda.

Arriva da qualche ospite, sollecitato ed invogliato dal giungere del primo caldo e del bel tempo, la richiesta di ricominciare con l’attività di montagna.

Essa consiste in uscite settimanali in luoghi e località di montagna che sono raggiungibili attraverso percorsi a piedi. Vi partecipano un gruppo di ospiti del

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centro diurno e l’educatore, accompagnati da alcuni volontari del Cai di Vestone.

Raccogliamo il loro invito con piacere, segno che quanto realizzato negli anni precedenti, ha segnato e lasciato un ricordo positivo nei partecipanti.

Questo è il momento in cui si inizia a programmare e pianificare l’attività svolta durante l’estate, chi prenderà parte al gruppo, i luoghi e gli itinerari nuovi da scoprire, quali si vorrebbero riproporre, e quali nuovi obiettivi ci si intende porre, anche aumentando leggermente lo sforzo e la difficoltà impiegata per raggiungere la meta. Alcune proposte vengono dagli ospiti stessi che suggeriscono percorsi ben conosciuti nella propria realtà e ai quali sono legati,

Dalle Comunità - Centro Diurno Stella del Mattino

magari perché ricchi di ricordi d’infanzia o gioventù, permettendo così anche al resto del gruppo di avvicinarsi e conoscere una parte di sé e del proprio mondo.

L’ospite assume così un ruolo attivo non solo come partecipante alle camminate ma anche per quanto riguarda l’aspetto decisionale e di espressione delle proprie preferenze.

I pazienti hanno sperimentato la fatica del percorso, ma pur tra le difficoltà e la tentazione di mollare hanno sempre raggiunto la metà e quindi provato la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo fissato, l’emozione, pur sostenuti ed accompagnati, di aver completato in autonomia il viaggio. Molte sono state le soddisfazioni provate ed i miglioramenti osservati, molti sono ancora gli aspetti sui quali è necessario lavorare per raggiungere un benessere psico-fisico maggiore e per consolidare aspetti educativi ed autonomie personali, per aumentare la conoscenza e l’integrazione con la realtà territoriale al fine anche di combattere il pregiudizio presente nei confronti della malattie mentale.

A cinque anni dall’inizio dell’attività di montagna, l’equipe del Centro Diurno “Stella del Mattino” non può che tracciare un bilancio positivo. Nel corso di questi anni alle diverse uscite hanno preso parte svariati ospiti, alcuni di loro hanno mantenuto costante la loro presenza altri hanno abbandonato per diversi motivi.

Alle camminate hanno preso parte da sei a otto ospiti con la presenza di un operatore e dei volontari, che sono, come sempre, una preziosa ed indispensabile risorsa. I rapporti tra ospiti, volontari ed operatori sono più consolidati e proseguono anche in altri ambiti quotidiani.

Capita spesso che ci incontriamo in paese e ci fermiamo a bere un caffè, oppure a fare la spesa in cooperativa, o altre circostanze simili.

Abbiamo conosciuto alcune difficoltà che hanno inciso sulla stabilità della frequenza delle uscite, che ne hanno limitato il numero, ma non la qualità.

Le camminate svolte sono sempre state della giusta difficoltà e piacevoli dal punto di vista paesaggistico. Inoltre il gruppo degli ospiti di quest’anno era più omogeneo ed atleticamente più preparato, infatti non di rado è capitato che gli ospiti raggiungessero la meta prima dei volontari.

Per il prossimo anno ci proponiamo di alzare il livello delle uscite, cercando ad esempio di organizzare un’ uscita con pernottamento in un rifugio.

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Dalle Comunità - Centro Diurno “G. Borghetti” Il Borghetti diventa un cinema …

Dal Centro Diurno “G.Borghetti” Il centro diurno “G.Borghetti” il martedì pomeriggio, dall’ estate scorsa, si è trasformato in un cinema. L’attività di cineforum ha riscosso un discreto successo tra gli ospiti; di seguito si è descritta con loro l’iniziativa, alcuni dei film proposti e la loro opinione in merito.

L’attività di cineforum è stata organizzata da Nadia, condividendo il progetto con il gruppo di ospiti che vi ha partecipato.

La programmazione prevedeva una riunione iniziale in cui si discutevano e sceglievano le tematiche dei film che si sarebbero visti. Nadia e gli utenti proponevano dei titoli ed insieme ne selezionavano 3 o 4 da vedere per ogni tema. Alla fine di ogni ciclo ci si ritrovava per scegliere i successivi, verificare l’andamento dell’attività, discutere di eventuali proposte o critiche.

Le tematiche sono state: l’amore, sorridere/ridere, i film drammatici, la speranza, la salute mentale, i film comici oppure film scelti in funzione di un attore. E’ stato lasciato spazio anche all’”improvvisazione” , accettando libere proposte.

I limiti dell’attività sono stati di carattere organizzativo: la durata dei film doveva essere compatibile con l’orario del centro, non si è potuto scegliere film troppo lunghi, in alcune occasioni si è privilegiata la visione a scapito della discussione, favorendo così un momento di leggerezza. Spesso è capitato che gli utenti chiedessero spiegazioni e conferme in merito ai contenuti dei film, faticando a mantenere l’attenzione per l’intera durata.

I film sono stati reperiti in biblioteca, favorendo così la partecipazione degli utenti alla vita territoriale.

MARIA GIULIA: “Ho sempre partecipato e mi è piaciuto perché passava più velocemente il pomeriggio. Per ogni film è stata la prima volte perché non li avevo mai visti, quello che ho preferito è stato Hachiko.”

ROBERTO: “Il film che ho preferito è stato Ti amo in tutte le lingue del mondo, è comico ma allo stesso tempo drammatico perchè racconta una storia reale. Pieraccioni è il protagonista, fa l’allenatore di pallavolo in un liceo, Ceccarini ha il ruolo di un 10

frate. Prima di diventare frate ha avuto una relazione con una donna che poi diventerà la compagna di Pieraccioni e da cui ha avuto una figlia.

La figlia di 16anni è allieva di Pieraccioni e si innamora di lui. Potrebbe capitare anche nella realtà… Non ho guardato i film che trattavano il tema della salute mentale perché era pesante.”

GIULIANA: “ All’inizio pensavo fosse un’attività che mi sarebbe piaciuta, poi ho fatto fatica: le commedie non mi facevano ridere, non capivo quelli drammatici, facevo fatica a seguirne la trama perché non capivo le storie. Io ho proposto Il buio oltre la siepe. Adesso non partecipo più.”

LUCIA: “I film che mi sono piaciuti di più sono stati quelli con Checco Zalone, Quasi Amici, Ti amo in tutte le lingue del mondo, Ragazze interrotte e Si può fare. Non ho guardato La vera storia di Jack lo Squartatore perché mi impressionava. A casa di solito non guardo i film perchè fatico a concentrarmi ed arrivare alla fine, anche qui è capitato, soprattutto con quelli impegnativi.”

PORZIA: “ Mi ricordo Chocolat, Patch Adams, Quasi amici, Hachiko. Mi sono piaciuti un po’ tutti, a casa non li guardo, guardo solo Il Segreto e i programmi di Barbara D’Urso.”

RITA: “Scegliendo i film ho avuto modo di vedere film che non avevo mai visto, ad esempio Il buio oltre la siepe, è stato bello ed istruttivo. Mi ricordo in particolare Gran Torino perché dal titolo non l’avrei mai scelto e non mi sarei mai immaginata una fil così. Il tempo a volte non era sufficiente per alcuni film, in altri invece faticavo io a tenere l’attenzione. E’ stato bello anche perché non ero obbligata a vederli pur avendoli scelti.”

Anche in questa attività si è notato come il dar voce agli utenti sia occasione per riflettere e stupirsi: là dove si è data possibilità di scelta, hanno proposto film che noi operatori non ci saremmo immaginati, Hannibal e La vera storia di Jack lo Squartatore. Forse negli operatori c’è ancora molta fatica nel condividere queste immagini… e questo ci insegna qualcosa.

Ilaria e Nadia

Dalle Comunità - Centro Diurno “G. Borghetti” Non respiro - Respiro Dal Centro Diurno “G.Borghetti” Nel seguente articolo Rita, un’ospite del C.D. “G.Borghetti”, descrive il suo stato d’animo nei periodi in cui sta male e tutto le sembra buio, rispetto a quando sta bene e ciò che la circonda sembra riprendere luce e colore.

Brescia 16/03/2016 Ciao a tutti, sono La Bresciana, è da un po’ di tempo che non partecipo alla stesura del giornalino scrivendo un mio articolo.

Un periodo di nostalgia mi ha travolto facendomi sentire disorientata, come fossi nel buio.

Il mattino e il pomeriggio, fino ad arrivare a sera, i colori del mondo avevano preso la stessa tona-

La locandina del Cineforum del C.D. Borghetti

lità grigio cupo.

Mi sono chiusa in casa, seduta sul divano e sono stata in compagnia della musica.

Avevo scelto la musica più triste, nota dopo nota tutto intorno a me ombreggiava, l’aria di casa pesava sul mio petto e anche i gesti più semplici mi sembravano imprese impossibili.

Anche il silenzio risuonava come una musica struggente, antica.

A poco a poco ho iniziato a capire che non ero mai stata sola, al contrario di quanto io mi sentissi.

Osservandomi allo specchio vedevo la parte più profonda di me, come se mi stesse guardando.

Ho gridato a me stessa “tu non vali niente!!” ma il mio viso riflesso nello specchio mi sorrideva rispondendomi con voce pacata:”io ti conosco bene”.

Ho giocato a nascondino più volte col mio viso e ciò che vedevo appariva tenero, dolce, profondo, incoraggiante… uno stato d’animo più sereno.

Pazientare, avendo fiducia nelle mie capacità, mi ha dato la forza per poter attraversare la sofferenza non annullandomi troppo. Stavo capendo che la percezione di me stessa avuta fino a quel momento, come fossi “SENZA RESPIRO” si stava affievolendo.

Lo specchio mi stava restituendo un’immagine positiva, la sensazione di angoscia, di estrema solitudine, la paura di invecchiare senza aver concluso niente nella vita, aveva preso un altro sapore.

Con la consapevolezza di una me più saggia e matura ritorno a RESPIRARE. Dicono che gli occhi sono lo specchio dell’anima, i miei sono verdi.

Un particolare ringraziamento anche ai miei educatori del Centro Borghetti perché è anche grazie al loro aiuto che ho acquisito più consapevolezza.

La Bresciana

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Dalle Comunità - C. P. B. Borghetti I colori di Marc Chagall Esperienza culturale al C.P.B. Borghetti Per la giornata dell’Epifania abbiamo organizzato un’uscita a Brescia, con Augusto promotore della giornata, Gabriele e Osvaldo al Museo di Santa Giulia per vedere la mostra di pittura degli anni russi di Marc Chagall La mostra è stata pensata per mettere in parallelo due personalità uniche ed affascinanti. Da un lato il pittore russo di origini ebraiche Marc Chagall e dall’altro il commediografo, scrittore Dario Fo che si è sempre sentito attratto dallo spirito fantastico e paradossale del pittore russo. Infatti per questo motivo Dario Fo ha appositamente realizzato per l’occasione di questa mostra bresciana ben venti dipinti e quindici bozzetti per raccontare la vita e le opere di Marc Chagall. Infatti, un custode ci ha riferito che l’ultimo quadro era arrivato un giorno prima dell’apertura della mostra ancora fresco, quindi si è asciugato nei giorni successivi durante l’esposizione. Nei quadri esposti si ripercorre il periodo russo della vita dell’autore che è stato segnato dalla violenza dei pogrom che i russi mettevano in atto periodicamente contro gli ebrei. Ciononostante Marc Chagall attraverso questi suoi dipinti rievoca le origini della propria infanzia in modo gioioso, nonostante le drammatiche condizioni di repressione in cui gli ebrei russi vivevano sotto la dominazio-

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ne degli zar. Marc Chagall infatti, in modo ironico, usava spesso dire: “sono nato morto”, perché il giorno della sua nascita il suo villaggio natale fu completamente distrutto dai cosacchi durante un pogrom. Le opere di Marc Chagall all’inizio ti fanno sorridere, con quei colori carichi di un’intensa allegria, poi ti fermi e fai due passi indietro per ammirare quella maestria nel catturare la luce e trasformarla in sogni. Alla fine, quando leggi la storia della sua vita rivedi ancora quelle opere ma con occhi diversi, più malinconici. La mostra di Brescia per quanto ben curata ed interessante, rispetto a quella che è stata presentata a Milano, ha manifestato un limite, cioè quello di essere stata pensata solo per descrivere il periodo russo tralasciando l’esperienza cubista ed impressionista che Chagall abbraccia con entusiasmo quando si trasferisce a Parigi. Periodo in cui Chagall a contatto diretto con i maggiori esponenti di questa corrente pittorica raggiunse la sua massima maturità. Dopo la mostra abbiamo pranzato in città e abbiamo proseguito la giornata con la visita ai presepi del Duomo Vecchio, per concluderla con la visita al presepio meccanico di Cazzago San Martino.

Alberta e Francesco

Dalle Comunità - C. P. B. Borghetti La Casa delle Farfalle C.P.B. Borghetti in uscita Conoscere altre realtà ti fa capire quanto tabù ci sia ancora sulla salute mentale nel nostro paese. L’Emilia, oltre ad essere stata duramente colpita dal terremoto, è una regione dove il sociale conta e si espande. Vi riportiamo l’esperienza di un incontro tra la nostra CPB e la comunità la Casa delle Farfalle di Carpi.

Farfalle, accoglie bambini a cui è stato negato il diritto all’infanzia a causa di traumi e sofferenze all’interno della famiglia. Il compito prioritario consiste nel tentativo di ridare al bambino quell’infanzia negata, con gesti quotidiani usati in un contesto familiare, il fare insieme diventa un momento di cura, di sostegno e di condivisione.

La casa delle Farfalle di Carpi è una comunità Residenziale Educativa Psicologica che nasce dalla Cooperativa Sociale il Nazzareno. Nel 1981 è iniziata la prima esperienza di accoglienza di persone disabili sul territorio di Carpi ad opera dell’Istituto Nazzareno, fondato da Don Ivo Silingardi.

Nel 1990 a cura dei genitori, operatori e rappresentanti delle associazioni disabili nasce la Cooperativa Sociale il Nazareno, che si espande dall’ handicap alla salute mentale e persone svantaggiate in genere. Da qualche anno avendo come riferimento e conoscendo la responsabile della struttura “La Casa delle Farfalle” incontriamo i suoi ragazzi d’estate o durante manifestazioni in Emilia con i nostri ragazzi che hanno stretto una buona amicizia ed hanno nei nostri riguardi una calorosa accoglienza. La Casa delle

La positività quotidiana aiuta nella crescita, nel riaver fiducia in un adulto relazionandosi con serenità. Giocare, fare i compiti e mangiare insieme, curare il proprio aspetto e l’ambiente in cui vivono aiuta nel riacquistare fiducia in se stessi e soprattutto a ritrovare il diritto ad essere bambino.

Alberta

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A . p o o C e l l a D

In viaggio verso Strasburgo/1 Le Coop.A in uscita: resoconto esperienziale Il 7, 8, 9 marzo gli operatori delle nostre quattro Cooperative di tipo A hanno effettuato una interessante gita a Strasburgo.

L’uscita è stata organizzata con diversi obiettivi : 1) far conoscere fra loro operatori che prestano la loro opera in contesti assistenziali diversi, con diverse quotidianità e modalità di lavoro, con visioni quindi e percezioni che, se integrate e confrontate fra loro potrebbero diventare una risorsa reale per lo sviluppo delle nostre Cooperative (soprattutto se si tratta di operatori “giovani” ); 2) visitare altre strutture in area psichiatria e neuropsichiatria (in questo caso francesi) per capire modalità di funzionamento ed obiettivi di cura in altre esperienze europee; 3) visitare l’europarlamento e “respirare” in modo più generale problematiche e dinamiche internazionali che normalmente si vivono solo dai video

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delle televisioni o dai giornali.

Viaggio ed arrivo a Rouffach per la prima visita ad una struttura psichiatrica residenziale e semi residenziale per adulti Centre Hospitalier. L’arrivo a Mutzig si è svolto poi senza particolari problemi.

All’arrivo, salutato da insistenti fiocchi di neve alsaziana, abbiamo trovato una buona accoglienza e sistemate le nostre quattro cose siamo usciti per la cena. Antipasti, primi, secondi e dolci a base unica di maiale ci attendevano in porzioni più che abbondanti. Dopocena con passeggiata in paese e poi riposo.

Il giorno successivo al mattino visita ad un laboratorio occupazionale gestito dall’Association Route Nouvelle Alsace al termine del quale, dopo una breve visita alla città (purtroppo breve per le bellezze architettoniche come la cattedrale di Notre Dame che richiederebbero molto più tempo ed attenzione) ci siamo indirizzati verso l’Europarla-

Dalle Coop.A cena, per stemperare la fase della digestione il rientro è avvenuto fra cori e barzellette. La serata si è poi chiusa in albergo in compagnia. Il mattino seguente partenza per Erstein per la visita ad una struttura di salute mentale per Minori “Pole Perinatalitè Enfance Adolescence.

Al termine della visita ci siamo approntati al rientro in Italia. Il viaggio di ritorno, così come quello dell’andata, è stato piacevole e senza particolari problemi.

mento. All’entrata, dopo i controlli di rito, siamo stati accompagnati all’interno delle strutture comunitarie dove, collocati in una sala adibita abbiamo avuto l’occasione di salutare alcuni esponenti politici, ora europarlamentari, come l’ex vicesindaco di Brescia Morgano e l’onorevole Toia, nostra referente e contatto importante nell’organizzazione generale del viaggio (conosciuta nel precedente viaggio a Bruxelles degli operatori delle nostre Cooperative nel 2010 ). Pur nella brevità del tempo che purtroppo può venire dedicato ad iniziative di questo tipo un po’ tutti abbiamo cercato di cogliere l’essenza che muove questa grande idea di unità di popoli. Per terminare la visita abbiamo assistito ad una seduta del Parlamento durante la quale veniva trattato il tema più che attuale dei profughi richiedenti asilo. Impressionante l’impatto visivo della grande sala nella quale avvengono le discussioni ed i confronti fra i rappresentanti delle diverse nazioni anche se poi rimane una sensazione quasi disarmata e disarmante relativa alle grandi difficoltà nel trovare accordi condivisi e rispettosi delle diverse identità nazionali.

Rientrati a Strasburgo abbiamo avuto ancora un po’ di tempo per un breve giro e quindi siamo andati a cenare in un locale caratteristico in città. Il menù vedeva delle pietanze caratteristiche alsaziane che, diversamente dal giorno precedente, erano a base di maiale e maiale. Al termine della

Cosa rimane di questa esperienza: in primo luogo la grande necessità di mettere insieme persone che quotidianamente, pur in ambiti simili, svolgono attività diverse fra loro. Lo stare insieme stimo-

la confronti su esperienze fatte, sulle diverse percezioni dei fatti, sui diversi punti di vista. Poi il confronto generazionale, sia per età e sia per anzianità di percorso in Comunità, che risulta fondamentale nella definizione dei Progetti e le strategie future della Cooperativa. Infine, almeno a livello personale, rimangono dei piacevoli flash sui diversi momenti vissuti in compagnia al di fuori dei ruoli, delle esperienze, delle precedenti conoscenze e dell’età, flash che sono in ultima analisi la parte che vorremmo rimanesse come quella bella della nostra memoria.

Paolo Corradi

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Dalle Coop.A In viaggio verso Strasburgo/2 Le Coop.A in uscita: resoconto formativo Finalmente ci siamo. Si parte per la visita al Parlamento Europeo di Strasburgo. A sei anni di distanza dal precedente viaggio a Bruxelles alla sede della Commissione Europea siamo ancora in pista.

Questi viaggi, oltre offrire la possibilità di visitare luoghi significativi per sentirsi "cittadini dell'Europa" ,sono la possibilità per conoscere nuove realtà che operano nel campo della Salute Mentale o della Neuropsichiatria Infantile in Europa. Dopo l'interessante incontro/scambio sugli affidiadozioni di pazienti psichiatrici presso le famiglie della cittadina di Geel in Belgio, questa volta incontreremo alcune realtà francesi in Alsazia.

Il primo incontro si concretizza nel pomeriggio del 7 marzo sul percorso di avvicinamento a Strasburgo nella cittadina di Rouffach presso il "Centre Hospitalier" ad accoglierci la dr.ssa Dominique Lachat che oltre alla grande attenzione nei nostri confronti sfoggia una buona conoscenza della lingua italiana che ci aiuta nella comprensione

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dell'esposizione. Questo Centro Sanitario è una risorsa di cura per 460.000 abitanti del Haut – Rhin.

Il Centre Hospitalier de Rouffach è diviso in tre aree di intervento (Psichiatria Adulti - Adolescenti e Bambini, Persone Anziane, Polo MedicoSociale). Noi ci siamo interessati alla prima area

Dalle Coop.A

d’intervento che nel 1960 accoglieva una popolazione di 1.600 degenti nel locale manicomio.

Attualmente l'area adulti è dotata di 321 letti di cui il 40% in camere individuali più 11 camere di sicurezza. Inoltre 3.000 persone al mese sono seguite sul territorio in strutture residenziali e semiresidenziali esterne al centro ospedaliero.

Per quanto riguarda l'area della psichiatria del bambino e dell'adolescenza abbiamo incontrato la dr.ssa Marie Sabine Guillon che ci ha presentato l’attività del centro residenziale dotato di 12 posti letto con una degenza media tra le 3 e 4 settimane. Più di 2.000 fanciulli ricevono almeno una visita l'anno su una popolazione di 56.000 ragazzi compresi tra gli 0 -16 anni. Sul territorio della regione esistono inoltre tre altri centri semiresidenziali con una capacità ricettiva per un totale di 51 posti. Al termine del nostro incontro abbiamo visitato il reparto di psichiatria del bambino e dell'adolescenza e ci siamo intrattenuti nel laboratorio creativo dove stavano realizzando delle installazioni artistiche molto belle.

Il giorno successivo di buon mattino ci siamo recati a visitare l'Association Route Nouvelle Alsace di Strasburgo che svolge un'attività di inserimento lavorativo per persone con problematiche psichiatriche sia in laboratori protetti presso la loro sede sia in ambienti reali di lavoro. Siamo stati accolti dal Direttore Generale Charles Necol che assieme ad alcuni sui collaboratori ci ha illustrato quelle che sono la storia e le finalità della loro as-

sociazione. Questa, organizzazione non-profit, è stata creata nel 1980 su iniziativa di UNAFAM (Unione Nazionale di amici e famiglie di malati psichici). La loro azione si sviluppa nella gestione di strutture e servizi medici e sociali il cui scopo è l'integrazione e il reinserimento: nell’ambiente di lavoro ordinario – nell’alloggio e negli spazi di vita - nel sostegno alla vita sociale e all'accesso alla cultura. Oggi ospita circa 560 persone con disabilità mentali. Per diversificare e completare la sua opera di sostegno l’associazione sperimenta modelli innovativi come parte integrante del suo piano di sviluppo strategico. Essa contribuisce direttamente a migliorare le conoscenze sulle modalità di gestione della disabilità psichica, grazie alla collaborazione con un gruppo di ricerca presso l'INSERM (Istituto Nazionale di Salute e Ricerca Medica) specializzata nel campo della salute mentale.

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Dalle Coop.A - Comunità Fraternità La diversità e la complementarità delle strutture create sono il tratto caratteristico del loro intervento e rendono questa associazione un esempio pilota nel suo settore. Siamo poi passati alla visita vera e propria ai laboratori dove persone con diverse abilità svolgono attività lavorative differenti e adattate alle necessità dei singoli, i tempi e ritmi di lavoro sono dettati in funzione del quadro psico -patologico delle persone inserite. Quindi anche la finalità del lavoro varia passando dall’attività che garantisce entrate economiche che sostengono maggiormente l’associazione a quelle dove i tempi sono più dilatati, le mansioni sono di una complessità minima e quindi la redditività non è l’elemento fondamentale della prestazione.

Ultima tappa del nostro viaggio di conoscenza dopo la visita al parlamento Europeo e già sulla

via del ritorno è stato il Pole Perinatalitè Enfance Adolescence (PPEA) presso l'Ospedale di Obernai dove siamo stati accolti dall'equipe del dr. Gregory Hauswald che ci ha illustrato la loro modalità di lavoro. Diversamente che in Italia in Francia vi sono reparti specifici di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza differenziati e divisi dagli altri ambiti di intervento per minori. Molto interessante è stata la presentazione del servizio di intervento da 0 a 5 anni che prevede la presa in carico anche di donne con problematiche psichiatriche o di disagio ancora prima del parto per evitare al massimo complicazioni per il nascituro, e quando questo viene al mondo un monitoraggio continuo delle sue condizioni per evitare complicazioni future. Inoltre anche qui come nella prima realtà ospedaliera visitata esistono dell'equipe specializzate che intervengono in casi di emergenza sul territorio dette "Squadre Mobili per adolescenti" composte da infermieri e medici che intervengono singolarmente o in coppia a seconda della gravità della situazione.

A conclusione di questo breve resoconto ci preme sottolineare la calorosa accoglienza ricevuta durante queste tre visite, la voglia di confrontarsi e di conoscere esperienze diverse dalle proprie ma soprattutto il grande coinvolgimento umano e professionale che emergeva dalle parole dei nostri interlocutori. Ci siamo lasciati con i nostri amici francesi con la promessa di ricambiare l’ospitalità ricevuta in questa esperienza accogliendo in un prossimo futuro, presso le nostre strutture, i nostri interlocutori, per farsi questo non sia stato solo un momento di minimo contatto ma l’occasione per gettare un seme che germogli in occasioni di future collaborazioni.

GRAZIE Massimo Belandi

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Dalle Coop.A - Comunità Fraternità 1 - 2 - 3 - 4 laboratori Un’esperienza che prosegue in Comunità Fraternità

Anche nei numeri precedenti abbiamo parlato di laboratori descrivendo quali sono i contenuti e le attività svolti da Comunità Fraternità in Via dell’Antica Strada Mantovana a favore degli adolescenti in difficoltà. La nostra cooperativa da molto tempo gestisce anche altri laboratori, soprattutto all’interno dei servizi residenziali e, nell’ultimo anno, anche per i richiedenti asilo.

Fare laboratorio non vuol dire solo svolgere attività occupazionali ma anche attività culturali ed espressive. In questa sede ci soffermiamo sulle attività occupazionali perché esse sono state recentemente oggetto di riflessioni, peraltro non ancora concluse, all’interno della cooperativa.

I laboratori occupazionali hanno una valenza altamente educativa ma hanno anche la funzione di misurare e far sperimentare aspetti della “vita normale” di ogni persona. Per questo si è deciso di considerarli servizio trasversale alle diverse attività a cui i fruitori dei nostri servizi partecipano in forma integrata. Ad esempio al laboratorio in cui si preparano le cassette per la distribuzione dei medicinali partecipano persone provenienti da servizi residenziali e semiresiden-

ziali, della psichiatria, delle dipendenze e i richiedenti asilo.

L’idea è quella di riprodurre il più possibile un ambiente lavorativo nel rispetto dei tempi e delle capacità di ognuno. A fianco degli operatori educatori, sono presenti i maestri di lavoro ed il responsabile di laboratorio Roberto Ferraboli che sta cercando di percorrere questa strada in stretta relazione con i responsabili di ogni servizio.

Per le attività svolte in laboratorio viene riconosciuto un contributo motivazionale che è erogato sulla scorta di un regolamento adottato da tutti i servizi in forma omogenea e che va a premiare non tanto il risultato in termini di produzione quanto di presenza, impegno, costanza, motivazione… Cer-

to è che anche l’attività di laboratorio deve avere una propria sostenibilità economica.

Questa esperienza partita a fine 2015 è da considerarsi ancora sperimentale e, in questo senso, la recente visita a Strasburgo e nelle realtà francesi, ci sta aiutando, unitamente alle riflessioni sul campo, a riordinare e riflettere sui contenuti del nostro impegno in questa attività.

Trenta circa sono le persone che svolgono attività occupazionali, la nostra speranza è che il numero possa aumentare e soprattutto che si possa per ognuno di loro creare una prospettiva nel momento di dimissione dai servizi. È sicuramente questa un’aspettativa ambiziosa che tuttavia vogliamo perseguire con impegno e costanza unendo le forze e le capacità delle diverse persone coinvolte in questo progetto.

Greta, Elena, Roberto e Giorgio

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Dalle Coop.A - Fraternità Giovani Cena di beneficenza per Piccole Pesti Con Fraternità Giovani “immaginiamo un futuro” Il 9 Giugno alle ore 20 presso il Palazzo Gambara di San Vito di Bedizzole si svolgerà la Cena di Beneficenza a favore del progetto Piccole Pesti, un’importante e speciale iniziativa per raccogliere fondi a favore di bambini tra i 6 e gli 11 anni che si trovano in situazioni di grave disagio emotivo e sociale e che necessitano di interventi specialistici riabilitativi.

Il nostro obiettivo è quello di riuscire a vendere il maggior numero di biglietti, al costo di € 150,00 l’uno valido per un ingresso, al fine di poter consentire a quanti più bambini di accedere al servizio e agli interventi di cura. La finalità è quella di prendere in carico questi bambini, inviati dagli enti competenti, e le loro famiglie e accompagnarli in un percorso che consenta loro di rispondere in modo funzionale alle richieste che provengono dall’ambiente famigliare, scolastico e sociale. Ad oggi, infatti, non vi sono servizi strutturati dal sistema sanitario nazionale in grado di occuparsi di loro, nonostante il numero stia aumentando. La nostra cooperativa, che ha una vasta esperienza nella gestione di servizi accreditati in ambito neuropsichiatrico, ha deciso di iniziare ad occuparsene ed è per questo che è nato Piccole Pesti. Ovviamente questo progetto è a pagamento e non riceve alcun contributo pubblico. Da qui l’idea della cena e di coinvolgere amici, parenti, enti, fornitori e quanti lungo la strada stiamo sentendo vicini e sensibili a questa iniziativa.

I biglietti sono ancora disponibili qualora qualcuno avesse piacere ad esserci e a conoscere da vicino il progetto.

Contiamo anche su di te. Grazie!

Info e contatti: Dott.ssa Laura Rocco Cell. 335-7367460 - laura.rocco@fraternita.coop Per donazioni a sostegno del progetto IBAN IT66U0350054870000000015555

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Dalle Coop.A - Fraternità Giovani La subacquea del Raggio di Sole Un nuovo progetto per lavorare sulle emozioni e sulle paure Il Centro Diurno “Raggio di Sole” di Brescia, in collaborazione con la società sportiva Europa Sporting Club di Brescia e la FIPSAS (Federazione italiana pesca sportiva attività subacquee e nuoto pinnato), ha avviato un nuovo progetto terapeutico riabilitativo per alcuni ragazzi che ospita, ancora in fase di svolgimento: avvicinamento al mondo della subacquea.

Sono stati selezionati alcuni ragazzi, con buone capacità natatorie, e con la voglia di sperimentare una nuova sfida. Il luogo scelto per la pratica, la Piscina Lamarmora di Brescia, è stato messo gentilmente a disposizione dall’Europa Sporting Club, che ha provveduto anche alla fornitura di tutta l’attrezzatura necessaria per le immersioni, e a seguire i ragazzi in questa bellissima avventura ci sono, insieme agli operatori del Centro, alcuni istruttori qualificati FIPSAS (Luigi Cortinovis, Paolo Brevi e Ezio Franzoni) che, a titolo completamente gratuito, hanno aderito con entusiasmo e passione all’iniziativa.

Si è scelto di calendarizzare il percorso con cadenza settimanale, per un tempo di due mesi.

Perché si è scelto di sperimentare la subacquea?

La subacquea è uno sport che tocca in profondità le corde psicologiche ed emozionali di chi lo pratica.

Immergersi in un elemento nuovo e sconosciuto, l’acqua, e fare i conti con l’assenza di gravità e di peso è già di per sé una nuova sfida da affrontare: nell’acqua bisogna trovare il giusto assetto per rimanere sospesi senza affondare troppo o, al contrario, galleggiare in superficie; bisogna trovare un giusto ritmo di respirazione, pena il consumo troppo veloce dell’aria nelle bombole con conseguente riduzione dei tempi di immersione; bisogna controllare i movimenti del proprio corpo per riuscire a muoversi in modo armonico e coordinato.

Tutte le azioni appena descritte, lungi dall’essere solo mere azioni fisiche, hanno un impatto importante sulla sfera emotiva e psicologica di chi le attua: sott’acqua, infatti, bisogna imparare a tenere a bada le proprie paure e a controllare i propri impulsi.

Sott’acqua ci sono delle regole ferree da rispettare, onde evitare di mettere in pericolo la propria vita e quella dei compagni di immersione, tra le quali rispettare i tempi e i limiti dell’immersione e utilizzare in modo adeguato l’attrezzatura.

Un capitolo a parte, che ricopre un’importanza fondamentale nell’esperienza della subacquea, è il rapporto che viene a crearsi con l’istruttore, prima, e con il compagno di immersione, poi.

I nostri ragazzi hanno sperimentato che, per riuscire ad effettuare l’immersione in sicurezza e tranquillità, devono fidarsi e affidarsi all’istruttore: questo significa imparare a fidarsi e a affidarsi all’altro.

In futuro questo “altro” sarà il loro compagno di

immersione, a cui dovranno fare riferimento per qualunque problema e che, a loro volta, dovranno aiutare in caso di difficoltà.

I benefici della subacquea in senso psicologico ed emozionale sono stati studiati e riconosciuti dalla FIPSAS stessa che ha attivato dei corsi specifici per persone con disabilità fisiche e mentali (per informazioni si può consultare il sito internet www.europasportingclub.it, nella sezione “sub” – Protocollo di integrazione nell’attività subacquea tra persone disabili e normodotate).

I nostri ragazzi hanno aderito entusiasticamente all’iniziativa proposta, e alcuni di loro stanno intraprendendo un percorso che li porterà all’acquisizione di un brevetto certificato FIPSAS, sempre sostenuti dai nostri istruttori e dalla società sportiva Europa Sporting Club.

Emanuele

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Dalle Coop.A - Fraternità Impronta Cena di beneficenza … in vicinanza Evento di Tutte in Rete, Fraternità Impronta e Mission Bambini

Il 17 marzo si è svolta una cena di beneficienza, presso il locale Cresta Alta di San Zeno, a favore del progetto “Centro nel nido” promosso da Fraternità Impronta in collaborazione con la Fondazione Mission Bambini.

Il 17 marzo si è svolta una cena di beneficienza, presso il ristorante Cresta Alta di San Zeno, a favore del progetto “Centro nel nido” promosso da Fraternità Impronta in collaborazione con la Fondazione Mission Bambini. La Fondazione Mission Bambini è una grossa realtà lombarda che si occupa del sostegno di tutti i bambini in Italia e nel mondo, favorendo soprattutto l’accesso ai servizi per l’infanzia a coloro che sono maggiormente in difficoltà.

Con il progetto “Centro nel nido” si intende diffondere la cultura e l’attenzione alla fascia d’età dei piccolissimi, zero /tre anni, età fondamentale per il corretto sviluppo psico fisico dei bambini e delle bambine, soprattutto quelli provenienti da nuclei familiari in condizioni di disagio socio economico, consentendo loro di frequentare asili nido e spazi gioco. Infatti caratteristica dei nostri servizi dedicati alla prima infanzia è quella di collaborare in sinergia con gli Enti territoriali di competenza al fine di individuare ed accogliere bambini e bambine provenienti da situazioni di disagio.

Grazie alla sensibilità dell’Associazione Tutte in rete, Associazione di Promozione Sociale operante sul territorio bresciano, che si è fatta promotrice e organizzatrice dell’evento, è stato possibile coinvolgere in questo momento di festa e di raccolta fondi circa 320 persone che hanno dedicato tempo e risorse a favore di un progetto rivolto ai bambini e

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Dalle Coop.A - Fraternità Impronta alle bambine da 0 a 3 anni e alle loro famiglie.

Le ragazze di “Tutte in rete” sono giovani sportive che uniscono la passione calcistica anche a un’elevata sensibilità sociale, tant’è che ogni anno organizzano eventi di raccolta fondi a favore di realtà che operano nel sociale.

Il ricavato della serata è stato di euro 1800.00 che sono stati interamente devoluti alla Fondazione Mission Bambini, che lo trasformerà in DIECI ADOZIONI IN VICINANZA.

possono visitare e conoscere i servizi a cui devolvono la propria beneficienza.

Con queste poche righe ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato all’evento e hanno contribuito a questa straordinaria raccolta fondi!

Per qualsiasi informazione riguardo i nostri servizi e le Adozioni in Vicinanza potete contattare:

Con le Adozioni in Vicinanza si adotta un gruppo di bambini frequentanti i servizi alla prima infanzia gestiti da Fraternità Impronta in Val Trompia (l’asilo nido “Il sentiero incantato” a Marcheno, il Centro prima infanzia”Il Bosco Incantato “a Tavernole s/M e lo spazio gioco “CocciMella” a Gardone Val Trompia) i quali non avrebbero la possibilità di frequentare questi servizi. L’adozione in vicinanza è anonima, costa euro 15.00 al mese e i donatori

Cooperativa Fraternità Impronta: referente per l’area infanzia Sonia Pedretti Cell. 3346810858 - sonia.pedretti@fraternità.coop www.fraternita.coop Fondazione Mission Bambini: Tel.022100241 - info@missionbambini.org www.missionbambini.org A.P.S. Tutte in Rete www.tutteinrete.net

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Dalle Coop.A - Fraternità Impronta Sagra del Porsèl 2016 Da Fraternità Impronta “…Tu insegni ai gretti umani come vivere alla grande, rotolandoti nel fango e ingozzandoti di ghiande. Mai noi irriconoscenti diciamo che sei un orco, chiamando tua moglie scrofa e dandoti del porco…”

Così narra una vecchia filastrocca popolare, ricordandoci che il marrano è sempre stato parte fondamentale delle nostre culture. In cascina Cattafame non siamo stati da meno e abbiamo celebrato e concluso da poco la Decima Sagra in suo nome ed onore. Abbiamo spalancato il portone d’entrata ed il flusso è stato, fortunatamente, quello di sempre. Gente a fiotti, famiglie al completo dai più piccoli ai nonni più datati. Chi si è dilettato nel riempirsi la pancia grazie alle numerose offerte gastronomiche e chi invece ha cibato gli occhi e lo spirito grazie alle svariate attività offerte al vasto pubblico. Seduti ai tavoli gli adulti si sono prodigati nel dialogo tra un piatto e due bicchieri di vino o di un sorso di buonissima Birra Cattafame elaborata appositamente dal Birrificio Curtense. Dietro a quei piatti ci sono le ore gratuitamente offerte da Federico, Tino, Luciano, Beppe, Toni, Dodi, Rosa, Giulio, Enrico, Cesare, Giuliana e via dicendo. Troppi i nomi da ricordare. Anche se sarebbe doveroso nei loro confronti…la prossima volta mi impegnerò nel fare meglio. Mentre gli adulti slacciavano il primo bottone dei pantaloni, i bambini si erano già lanciati a capo fitto nelle svariate attività: chi si faceva dipingere il volto nello spazio Truccabimbi da Carlotta, Jefferson e compagnia bella, chi saltava sui gonfiabili controllati dagli uomini della Security Eridon Roberto e Ales-

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sandro, chi partecipava alla scuola di circo e spettacolo. Insomma…domenica di sole, grazie al cielo. La fattoria pullulava di famiglie che portavano i loro piccoli a spasso a conoscere il mondo degli animali dagli asini ai conigli, passando dalle anatre alle capre, buttando l’occhio alle galline che scorrazzavano libere per il prato.

Il sabato sera invece è stata tutt’altra musica. A fare da cornice alla sagra c’è stato Niné Ingiulla.

Un Siciliano dallo sguardo profondo come la sua voce. Un artista che ha saputo rendere omaggio all’amato e scomparso Fabrizio De André in maniera sublime. Ci ha ricordato molti dei pezzi del poeta tra i più famosi, da Bocca di rosa a Il Pescatore senza dimenticarsi di Piero e della sua guerra e di Don Raffaé e di quant’è bell’o cafè.

Accompagnato da una tastiera e dalla sua chitarra, Niné ha fatto cantare tutti noi fedeli sostenitori dell’anarchico Faber, interpretandolo decorosamente senza sbavare mai.

Dietro al bancone delle bevande c’erano appese due fotografie con dedica. Una era dell’amico Sergio, instancabile volontario scomparso anni fa.

L’altra era di Pietro. L’amico Pietro, che s’è dovuto mettere in cammino troppo presto. Troppo in fretta Ecco, anche voi c’eravate, non solo in fotografia. E lo sappiamo bene. Grazie anche a voi.

Siamo nuovamente giunti alla fine della tenzone.

Volgiamo a voi, o popolo della Sagra, i nostri più cordiali ringraziamenti per essere stati parte della nostra festa, ché voi l’avete resa tale.

Grazie amici Volontari sempre presenti e pronti a non mollare mai. Grazie ragazzi della Cascina Cattafame. Grazie educatori.

Dalle Coop.A - Fraternità Impronta Arrivano gli chef Nel ristorante della Cascina Cattafame La sera del 6 ottobre, presso il Ristorante/Pizzeria Cattafame è stato realizzato un evento davvero SPECIALE! Con l’aiuto di Carlo Caravaggi, che ha dato vita a questo importante esperienza, alcuni CHEF gestori di ristoranti stellati di Brescia, Milano, Ferrara e Faenza, oltre a mettere a disposizione la loro competenza e professionalità culinaria, hanno dato generosa testimonianza ai ragazzi ospiti in comunità, che solo attraverso la fatica e l’impegno, si possono raggiungere determinati obiettivi, al fine del successo per una vita serena.

Il loro contributo, l’attenzione dimostrata verso i ragazzi coinvolti, la qualità del menù proposto, ha fatto sì che la cena, nella quale sono state coinvolti, oltre alcuni rappresentanti delle Istituzioni, della Parrocchia e del Ministero di Grazia e Giustizia, per un totale di 50 persone, fosse di stimolo per i ns. ragazzi a pensare al proprio futuro cercando di “fare del proprio meglio, oggi…per non sprecare il tempo…per decidere ad impegnarsi… dandosi degli obiettivi, e soprattutto a scegliere”.

I loro interventi durante l’incontro col gruppo, in un modo diverso, hanno ribadito quei valori, che quotidianamente, come educatori proponiamo e cerchiamo di condividere. E questo è significativo ed importante. Inoltre, oltre alla soddisfazione espressa dagli invitati, ha dato modo ai ragazzi coinvolti, di sperimentare una gratificazione concreta ed evidente.

Infatti, era palpabile l’emozione e la soddisfazione nei ragazzi che hanno affiancato ciascun chef, sia nella preparazione del catering, sia nella loro presentazione di ogni portata.

Crediamo che questa esperienza abbia lasciato un ulteriore “impronta” nella vita di ciascuno.

Auspicando che questo evento sia stato un primo passo, per magari proseguire in questa importante collaborazione, ci sentiamo sinceramente di dire grazie a Carlo, che ha organizzato molto bene l’evento, un sincero grazie agli chef Lorenzo, Andrea, Fabrizio, Mischa, Marco, Fabrizio, Eugenio ed al fotografo Federico.

Gli educatori di Cascina Cattafame

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i t n e m i d n o f o Appr

Il resoconto di due amiche Il racconto del nostro viaggio in Burkina Faso

Le formiche hanno detto: mettiamoci insieme e riusciremo a trasportare un elefante. (Proverbio burkinabé).

Il nostro viaggio in Burkina Faso con l’associazione “L’Altro Paese – ONLUS” di Gardone Valtrompia si è svolto dal 26 gennaio all’8 febbraio. In realtà dovevamo partire il 16 gennaio ma il 15 gennaio un attentato Jiadista ha sconvolto la capitale Ouagadougou. Che senso ha, ci siamo chiesti, colpire uno dei paesi più poveri del mondo?

Nella tabella seguente un rapido confronto fra Italia e Burkina Faso.

Nanoro, il villaggio in cui siamo andati a fare volontariato si trova nella Superficie in km² 274.200 301.338 “brousse”, cioè la savana, in una delle Popolazione 16,93 milioni 59,83 milioni zone più aride e siccitose del paese in cui è forte la presenza del volontariato Clima tropicale temperato italiano e cattolico. Questa forte preSperanza di vita 55,86 anni 82,94 anni senza ha consentito la nascita di istituti scolastici, ospedale e infrastrutture che Tasso di fertilità 5,96 nati/donna 1,40 nati/donna stanno agevolando lo sviluppo. Due Tasso di scolarità 29% 99,2% anni fa è arrivata l’energia elettrica e Reddito annuo/persona 684 $ 35.925 $ grazie ai volontari sono stati realizzati Risorse idriche il 58% non ha accesso tra i più ricchi paesi al diversi pozzi ed un bacino per la raccolta dell’acqua piovana.

Quale l’obiettivo dell’associazione e del nostro viaggio: favorire lo sviluppo di Nanoro soprattutto nei confronti della popolazione giovanile e femminile, aiutandola ad acquisire maggiori competenze e autonomie. Ciò in stretto raccordo e in rete con le altre realtà presenti nel villaggio e nel pieno rispetto delle idee, degli usi e delle esigenze dei nostri partners locali. Ecco allora per immagini il risultato del nostro impegno nel villaggio .

Elena e Greta BURKINA FASO

GLI ALUNNI DEL CORSO PROFESSIONALE PER FABBRI

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ITALIA

LE DONNE IN OSPEDALE PER LA PRODUZIONE DI FARINE ALIMENTARI

L’INCONTRO CON LE FAMIGLIE DEL VILLAGGIO

Approfondimenti LA COSTRUZIONE DELLA CASA DEI VOLONTARI

GLI AIUTI IN OSPEDALE

LE DONNE DELLA COOPERATIVA AGRICOLA E DI ALLEVAMENTO

L’evoluzione dei servizi in Lombardia L’importante riforma sociosanitaria E’ stata da poco approvata la nuova Riforma del sistema sociosanitario regionale. Il dottor Vincenzo Lanzoni ci propone una breve sintesi delle novità previste.

Nell’agosto del 2015 è stata approvata dal Consiglio regionale lombardo la legge n 23 del 2015, il cui titolo recita. “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo”.

Le parole chiave di questa riforma sono: libertà di scelta del cittadino, territorio, appropriatezza clinica, cronicità e riorganizzazione dei servizi. Le ASL e le Aziende Ospedaliere spariscono e lasciano il posto rispettivamente alle ATS (Agenzie per la Tutela della Salute) ed alle ASST (Aziende SocioSanitarie Territoriali). Le prime si occupano di vigilanza e controllo, di negoziazione ed acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, di governo dell’assistenza primaria e di gestione del percorso di presa in carico della persona, oltre che di veterinaria e controllo e prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro.

Le ASST sono, invece, divise in un polo ospedaliero (articolato in presidi ospedalieri con diversi livelli di intensità di cura) ed in uno territoriale. Quest’ultimo si organizza attraverso i POT ed i PRESST. I Pot sono i Presidi Ospedalieri Territoriali ed erogano prestazioni residenziali sanitarie a media e bassa intensità, mentre i Presst (Presidi Sociosanitari Territoriali) erogano servzi domiciliari ed ambulatoriali oltre che a posti letto a bassa intensità per postacuti e subacuti.

Anche l’attività dei medici di medicina generale viene riorganizzata attraverso una forte spinta ad attuare i contenuti del decreto Balduzzi, ovvero la costituzione delle AFT e delle UCCP. Le AFT, aggregazioni funzionali territoriali svolgono in forma associata l’assistenza sanitaria primaria e sono monoprofessionali.

Le UCCP, unità complesse di cure primarie, sono l’evoluzione delle aft e coinvolgono diversi profili professionali di carattere sanitario, sociosanitario e sociale.

Al di là di enunciare nuove sigle, la riforma si pone come obiettivo quello di sviluppare sul territorio una rete di servizi che si misuri più da vicino con i bisogni dell’utenza e si organizzi in modo tale da essere più appropriata, efficiente e funzionale.

Queste sono le sfide che si è posta e con queste dovrà misurarsi nel momento in cui verrà applicata completamente. Anche per i servizi e le strutture delle nostre 4 CoopA, questa riforma rappresenta una sfida; nuove opportunità possono essere colte, nuovi limiti possono essere misurati e nuovi problemi possono nascere provocando la nostra capacità di dare nuove risposte.

Vincenzo Lanzoni

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a c e k a B

L'atleta - Abebe Bikila Un film su un grande atleta Un film sulla vita di quello che forse è stato il più grande maratoneta di tutti i tempi. La vita di Abebe Bikila (1932-1973), atleta etiope che ha conquistato due ori nella maratona, a Roma nel 1960, dove tagliò il traguardo a piedi nudi, e a Tokyo nel 1964. Da eroe nazionale a simbolo della volontà di non arrendersi dopo l'incidente automobilistico che lo privo dell'uso delle gambe, Bikila è mostrato attraverso le sfide in cui si è misurato, tiro con l'arco e gare di slittini trainati da cani in Norvegia comprese, fino alla prematura morte per emorragia cerebrale.

L'atleta - Abebe Bikila (Atletu) è un film biografico del 2009 diretto da Davey Frankel e Rasselas Lakew che racconta gli ultimi anni di vita del celebre maratoneta etiope Abebe Bikila.

Il film è stato presentato all'Edinburgh International Film Festival nel giugno del 2009. È stato proposto per la candidatura come miglior film straniero ai premi Oscar 2011 Etiopia, 1969. Abebe Bikila è un eroe nazionale dopo aver vinto consecutivamente due ori olimpici nella maratona: a Roma 1960 trionfò, correndo scalzo, da completo sconosciuto e a Tokyo 1964 vinse nonostante avesse subito un intervento di appendicite poche settimane prima.

Alle Olimpiadi di Città del Messico si è dovuto ritirare a metà gara e ora pensa solamente a prepararsi per riscattarsi a Monaco 1972, dopo di che si dedicherà solamente alla famiglia. Una notte però, mentre è alla guida della sua auto, rimane gravemente ferito in un incidente perdendo l'uso delle gambe; viene trasferito in un ospedale nel Regno Unito dove viene seguito dall'infermiera Charlotte nel periodo di riabilitazione. Bikila prende atto che non tornerà più a camminare ma il suo spirito competitivo non lo abbandona e inizia a praticare il tiro con l'arco.

Qualche anno dopo, convinto dal vecchio amico e allenatore finlandese Onni, partecipa e vince una gara di slittini trainati da cani in Norvegia. In patria Bikila è ancora molto amato, alla proiezione di un documentario sulla sua ultima impresa viene accolto dagli applausi, compresi quelli 28

dell'imperatore Hailé Selassié. Abebe Bikila morirà nel 1973 per un'emorragia cerebrale.

In “Il maratoneta “di John Schlesinger, il personaggio di Dustin Hoffman trovava ispirazione nel filmato che vede il campione etiope trionfare alle Olimpiadi: poche altre immagini della cultura sportiva, difatti, hanno la stessa forza di libertà di Abebe Bikila, a piedi nudi, inarrestabile, sull'asfalto capitolino. Davey Frankel e Rasselas Lakew, anche attore nel ruolo del protagonista, raccontano le diverse fasi di un percorso biografico fuori dal comune, tenendo ben presente proprio quel momento. È il primo film di produzione etiope proposto per la categoria miglior film straniero degli Oscar senza poi finire nella cinquina dei candidati.

Benedetta

Bakeca Un’esperienza amica La storia di una vicinanza

Con piacere pubblichiamo l’articolo di presentazione di Stefano Martire con cui speriamo possa nascere una proficua collaborazione. Intanto lo ringraziamo per il primo articolo di presentazione.

Pensate a quando una persona, un vostro amico caro che non vedete da tempo, vi chiede: “cos’hai fatto in tutti questi giorni?”

Si tratta di settimane, a volte mesi. Ecco: faccio sempre una fatica assurda a rispondere a questo tipo di domande; non mentirei se vi dicessi che le odio proprio. Parlare e filosofeggiare genericamente è adorabile e mi piace molto, ma quando la richiesta è del tipo “dimmi perché è bella la tua vita” vado in stand-by.

Scrivere il primo articolo per una nuova rivista, diciamo l’introduzione a se stessi, mi fa un po’ lo stesso effetto.

Di cosa posso parlare? Di tutto. Di cosa devo parlare? Di niente.

“Fai quello che vuoi”. Bella roba.

Presentarsi è banale ma un minimo serve: sono Stefano Martire, 20 anni; studio Matematica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e sono davvero molto intelligente (ma stratanto). Amo la musica, la vita, lo styling (che è la nuova parola per dire “moda”), l’Arte, la Letteratura, le donne e me stesso. Sono infinitamente curioso, il che mi porta ad intraprendere ogni tipo di hobby o attività: anche coltivare tofu.

Quando scrivo (perché in teoria son qui per questo) parlo di qualsiasi cosa: racconto la vita, rac-

conto le persone, racconto la vita delle persone. Sì: sono un po’ in fissa con la gente: mi affascina il comportamento dell’Uomo nelle sue sfumature positive, che vengono purtroppo quasi totalmente ignorate, lasciando troppo spazio allo schifo.

Potremmo dire che ho questo modus vivendi da difendere e portare avanti: SIETE TUTTI BELLI. Tutti, dal primo all’ultimo. Mi riempie di gioia la gioia delle persone e mi sento appagato quando un lettore, leggendo le mie opere, se ne compiace. Seguivo un artista francese qualche tempo fa, che soleva dire “la parte migliore di me sta nei cuori delle persone che riesco a far sorridere”.

Pagherei per essere l’autore di quella frase; ma non è così, quindi non mi resta che appoggiarla totalmente.

Mi piacerebbe far sorridere anche voi; ed è buffo perché non ho nemmeno mai visto i vostri volti.

In ogni caso, anche se ora potessi vederli non credo che sprizzerebbero di soddisfazione. Certo, magari un sorriso l’ho vinto lo stesso, ma se nemmeno io son riuscito a capire ciò che ho scritto, diciamo che non mi aspetto troppo da voi.

Datemi un’altra chance: nel frattempo vi siete fatti un’idea di quanto son scemo.

Io son scemo e voi belli: forse possiamo andare d’accordo.

Ciaone, Stefano Martire

NOVITA’ DAL PROSSIMO NUMERO … L’ANGOLO DI BERTA GRANDE NOVITÀ DAL PROSSIMO NUMERO TROVERETE UNA NUOVA RUBRICA … L’ANGOLO DI BERTA BERTA E’ LA NOSTRA GRANDE ESPERTA, A LEI POTETE RIVOLGERE QUALSIASI TIPO DI DOMANDA E LEI VI RISPONDERÀ. POTETE SCRIVERLE ALL’INDIRIZZO langolodiberta@gmail.com.

LEI VI RISPONDERÀ VIA MAIL MA POI, SIA LA VOSTRA LETTERA CHE LA RISPOSTA, VERRANNO PUBBLICATE SUL GIORNALINO.

SCRIVETE NUMEROSI !!!!

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Bakeca Harlem Globtrotters Una fantastica storia di sport “Il basket è l'unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra.”

Con il tuo sguardo rivolto in alto sapevi cogliere tanti dettagli e particolari sia delle persone che dei paesaggi e poi le racchiudevi nei tuoi aforismi o nei tuoi articoli sul basket.

La tua partita sulla terra è finita. Noi, per ricordati, continueremo a scrivere del tuo sport preferito.

Buon viaggio Vale e grazie per aver condiviso con noi un pezzo di viaggio.

Gli Harlem Globetrotters (letteralmente i "giramondo di Harlem", un quartiere afroamericano di Manhattan in New York) sono una squadra di pallacanestro "spettacolo" che combina un grande atletismo alla comicità per creare una delle squadre più famose del mondo.

Tra poco saranno a Brescia scopriamo chi sono.

Gli Harlem sono una parte importante della storia del basket mondiale, una squadra che ha contribuito a cambiare usi e costumi di una società quando essere neri, o semplicemente diversi, era considerata una terribile “colpa” e non una ricchezza. Gli Harlem Globetrotters hanno quasi 90 anni (1926-2015), e sono “nati” come intrattenimento nelle importanti sale da ballo americane. Le big bands con oltre trenta musicisti erano molto costose e i promotori di spettacoli cercavano un intrattenimento per l’intervallo, obbligati anche dai sindacati dei musicisti. Alcuni organizzarono combattimenti di boxe, ma, al Savoy Hall di Chicago, un ebreo di nome Abe Saperstein ebbe l’originale 30

idea di montare due canestri da basket e organizzare un incontro sfida tra i suoi Five Savoy, giganti di colore, e cinque spettatori del pubblico per una scommessa di cento dollari. Cominciarono allora le fortune di questo gruppo che prese ben presto il nome di Harlem, il nome del quartiere nero di New York, per enfatizzare la loro origine afroamericana anche in segno di protesta visto che, in quegli anni, ai neri è di fatto ostacolata la partecipazione ai campionati nordamericani di basket e baseball, i due più importanti sport nazionali. I Globetrotters sono la squadra di pallacanestro più famosa del mondo, una vera ed autentica leggenda, conosciuti da tutti gli appassionati del parquet, e non solo, per i loro numeri eccezionali: schiacciate spettacolari, palleggi fantastici, azioni di gioco al limite dell’incredibile e varie acrobazie. Vinsero nel 1930 il Campionato Mondiale professionistico organizzato dal Chicago Tribune, precursore dell’attuale NBA, contro i Lakers, che al tempo giocavano a Minneapolis, prima di trasferirsi a Los Angeles.

Ma nonostante l’alto tasso tecnico, Abe Saperstein si rese presto conto che al pubblico piaceva soprattutto la parte “illusionistica” dello spettacolo, con i tanti risvolti comici. Per questo si decise a organizzare il grande spettacolo pirotecnico che vedremo anche nell’Italian Tour 2015.

Nel tempo hanno vestito la maglia del team grandi campioni come il mitico Wilt Chamberlain, stella dell’NBA tra gli anni ’60 e ’70, e Earvin “Magic” Johnson. Lo show degli Harlem Globetrotters però, non si limita alla sola pallacanestro ed alla partita giocata contro la squadra avversaria: i giocatori, vestiti con la classica divisa a stelle strisce, coinvolgono sempre gli spettatori, specialmente i bambi-

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ni, coinvolgendoli in scherzi e giochi spassosi. Lo spettacolo è arricchito dalla presenza della simpatica mascotte Globie, una vera e propria attrazione nell’attrazione. In questo spirito lo sport si fonde con il gioco dando vita ad una autentica festa in cui il pubblico si sente parte attiva dello show. Stare con gli Harlem significa fare sempre qualcosa di speciale. Nel 2007 a Torino i giocatori hanno visitato i bambini della Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita, prima di giocare nell’incantevole PalaIsozaki, un palasport olimpico da 13.000 posti. Fa parte del loro DNA stare con i più deboli, aiutare chi soffre, anche con ingenti donazioni benefiche, e non per niente sono

stati nominati dall’UNESCO “Ambasciatori della fratellanza tra i popoli e uomini di buona volontà per la pace nel mondo”. Nel 2006 a Napoli hanno tagliato una torta messa a disposizione da un pasticciere campano per gli ottant’anni dalla nascita: una torta in piazza, in mezzo a tifosi, appassionati, famiglie, semplici passanti, avventori di bar che, incuriositi, si affacciavano per vedere cosa stava succedendo in strada intorno a questi altissimi uomini neri, vestiti di mille e sgargianti colori. Gli Harlem amano stare con la gente, non hanno guardie del corpo. A Napoli i vigili urbani hanno bloccato e deviato il traffico, tanta era la folla, ma i “ragazzi” stanno con la gente e si fanno fotografare firmando autografi. Spesso improvvisano il “magic circle”. E’ sufficiente la loro inconfondibile palla a spicchi bianca, rossa e blu, come quando sono stati al leggendario “campetto” di Parco Sempione a Milano, quello in cui negli anni 70 incontravi i giocatori dell’Olimpia, il playground storico dei milanesi, oppure quando hanno improvvisato a Bologna, nei Giardini Margherita.

Benedetta

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Bakeca Sentieri di libertà 2016 Invito rinnovato all’avventura Anche per quest’anno abbiamo ricevuto l’invito a partecipare all’iniziativa “Sentieri di Libertà” 2016 organizzata dagli amici sardi di ANDALAS de AMISTADE è sicuramente un’occasione molto importante di conoscenza reciproca e scambio di esperienze nel variegato mondo della salute mentale. Ogni anno l’evento diventa sempre più ricco di iniziative e coinvolge un numero crescente di partecipanti. Quindi invitiamo tutte le persone che possono essere interessate a questa iniziativa a contattare gli organizzatori per trovare le modalità più opportune per poter partecipare.

Noi abbiamo trovato degli amici che sono rimasti nel nostro cuore BUONI SENTIREI DI LIBERTA’ A TUTTI

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Comunità Fraternità

Società Cooperativa Sociale – ONLUS Iscritto all'Albo delle Società Cooperative n°A127761 C.F. e P.I. 03221920170 Capitale Sociale € 562.194,86 interamente versato al 31/12/14 Iscritta nel Registro Regionale delle strutture Accreditate dalla Regione Lombardia quale Ente Unico al n°897 con D.G.R. n°VIII/006285 del 21/12/2008 Presidente: Dott. Paolo Corradi Amministratore Delegato: Dott. Festa Alberto Responsabile Area Salute Mentale: Dott. Massimo Belandi

Sede legale: OSPITALETTO (BS) Via Seriola, 62 Tel. 030.7282705 - Fax 030.7282780 e-mail comunita@fraternita.coop Sito internet: www.fraternita.coop Comunità Protetta Media Assistenza “Comunità Fraternità” (CPM) OSPITALETTO (BS) Via XXV Aprile, 1/a Tel. 030.7282737 - 7282738 - Fax 030.7282788 e-mail: pischiatria.comunita@fraternita.coop Coordinatore: Dott. Paolo Corradi

Comunità Protetta Bassa Assistenza “G.Borghetti” (CPB) OSPITALETTO (BS) Via Trepola, 197 Tel. 030.7282733 - Fax 030.7282788 e-mail: pischiatria.comunita@fraternita.coop Coordinatore: Dott. Renzo Taglietti

Centro Diurno Psichiatrico “G.Borghetti” OSPITALETTO (BS) Via Trepola, 197 Tel. 030.7282731 - Fax 030.7282788 e-mail: borghetti.comunita@fraternita.coop Coordinatore: Ed. Prof. Antonio De Pani

Centro Diurno Psichiatrico “Stella del Mattino” NOZZA di VESTONE (BS) Via Sardello, 19 Tel. 030.7282762 - Fax 030.7282798 e-mail: stelladelmattino@fraternita.coop Coordinatore: Ed. Prof. Dania Saccani

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Fraternità Giovani

Impresa Sociale, Società Cooperativa Sociale - ONLUS Iscritto all'Albo delle Società Cooperative n°A134331 C.F. e P.I. 03550510170 Capitale Sociale € 262.844,44 interamente versato al 31/12/14 Presidente: Dott.ssa Laura Rocco Amministratore Delegato: Dott. Massimo Belandi

Sede legale: OSPITALETTO (BS) Via Seriola, 62 Tel. 030.7282709 - Fax 030.7282780 e-mail giovani@fraternita.coop Sito internet: www.fraternita.coop

Centro Terapeutico Residenziale di Neuropsichiatria Raggio di Sole OME (BS) Via Negrini, 2/a tel 030.7282765 - 030.7282766 fax 030.7282795 e-Mail: mauro.ghilardi@fraternita.coop Coordinatore: Mauro Ghilardi Centro Diurno di Neuropscichiatria - Raggio di Sole BRESCIA Via Bettinzoli, 5 tel 030.7282746 - 030.7282748 fax 030.7282792 E-Mail: emanuele.frugoni@fraternita.coop Coordinatore Ed. Prof. Emanuele Frugoni

Centro Diurno di Neuropsichiatria - Raggio di Luna BEDIZZOLE (BS) Via G. Quarena, 10, Fraz. Macesina Tel. 030.7282775 - 030.7282776 Fax 030.7282777 - Cell. 345.6261324 e-Mail laura.piemonti@fraternita.coop Coordinatore: Ed. Prof. Laura Piemonti

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Comunità Fraternità S.C.S. ONLUS Fraternità Giovani Impresa Sociale S.C.S. ONLUS

INTEGRA-MENTE Periodico Area Salute Mentale

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Pubblicazione interna di Comunità Fraternità realizzata con il contributo della Fondazione della Comunità Bresciana ONLUS all’interno del Progetto “INTEGRA-MENTE”

Direzione, redazione e segreteria Via XXV Aprile, 1/a - Ospitaletto (Bs) Tel. 030-7282737 - Fax 030-7282788 E-mail: cpm@fraternita.coop Direttore responsabile: Massimo Belandi tel. 030-7282738 Redattori/Collaboratori: operatori, ospiti e volontari dell'Area Salute Mentale della Comunità Fraternità e Fraternità Giovani.

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