Scintilla Borletti11

Page 1

Redazione e Amministrazione: Vie C. da Forli, 108 Milano

Anno VI N. I

Gennaio 1959

lire 20 la copia

Abbonamento annuo L. 200

Altri licenziamenti

Venerdì 6 febbraio, la nuova C. I. ha tenuto la prima riunione con la Direzione per esaminare la situazione aziendale.

In questa riunione la Direzione non solo ha dichiarato che non credeva opportuno neppure discutere per ora le richieste dei lavoratori e non solo mantiene le attuali riduzioni di orario, peggiorandole con sospensioni saltuarie dal lavoro, ma che intende procedere ad una ulteriore riduzione di mano d'opera.

Se le forze unite dei lavoratori non riusciranno a costringerla a desistere dai suoi propositi, la Direzione intende ridurre le maestranze di oltre duecento persone in otto mesi, al ritmo di 20 o 30 persone al mese.

Non occorre alcun commento per sottolineare la gravità di queste decisioni. La politica padrona-

le continua ad essere attuata anche presso di noi con freddo calcolo, senza esitazione e senza tregua. Solamente il metodo è cambiato in conseguenza della forte azione svolta lo scorso anno dai lovoratori

Alla tattica dei massicci licenziamenti di un anno fà è stata sostituita una tattica più cauta e sorniona, esercitata in forma di presunto « convincimento » e con offerte di indennità apparentemente generosa e spontanea ma accuratamente calcolata.

Un solo obbiettivo è ben fermo nella mente del padrone: la intangibilità del suo profitto.

Di proposito, non intendiamo qui entrare in merito alle decisioni che la C. I. potrà prende_ re. Facciamo voti che, di fronte alla gravità della situazione, essa sappia muoversi con unani-

La paga di 40 ore non basta

mità di propositi in difesa degli interessi delle maestranze. Non possiamo però fare a meno di levare la nostra protesta verso la Direzione a nome di tutti i lavoratori della nostra fabblica per la spietata grettezza delle sue decisioni. Ai lavoratori rivolgiamo un appello di salda unità. Contro la politica padronale non v'è che un unico argomento: l'unità e la lotta delle maestranze. E' assolutamente ingiusto che Borletti continui ad accumulare ricchezze riversando ogni peso lui lavoratori, fatiche e rischi, e ripagandoli poi col licenziamento.

I lavoratori si leghino alle lotte già in corso a Milano come in tutta Italia e ripongano la loro fiducia nella C. I. e nelle varie organizzazioni sindacali, sollecitando una'zione adeguata alla salvaguardia dei loro diritti.

L'On. Lama alla Borletti

Il giorno 16 gennaio, durante l'intervallo di mensa, ha avuto luogo un'importante assemblea di lavoratori della Borletti per ascoltare la parola dell'on. Lama, segretario responsabile della FIOM nazionale. L'assemblea si è dovuta tenerla presso la « Casa del popolo », in via Cecchi, perchè

la Direzione della Borletti ha rifiutato ingiustamente di mettere a disposizione i locali della mensa o quelli della scuola aziendale, che potevano certamente consentire una più larga partecipazione di lavoratori.

Dopo aver ascoltato alcuni quesiti posti dai lavoratori, l'on. La-

ma ha espresso le sue congratulazioni per i risultati conseguiti nelle votazioni per la C. L, risultati che si inseriscono molto opportunamente nella ripresa del movimento operaio come un'importante conferma degli indirizzi che la maggiore organizzazione di classe, la CGIL, imprime alla propria azione.

Entrando nel vivo della questione e rispondendo nello stesso tempo ai quesiti posti prima dai lavoratori, l'on. Lama ha tratteggiato in maniera ben chiara le richieste della FIOM.

Nella rapida rassegna che il breve tempo a disposizione poteva consentire, sono state accennate le principali rivendicazioni per il rinnovo del contratto di categoria. Nel quadro generale delle rivendicazioni, quali gli aumenti salariali, il prolungamento del periodo di ferie, la parità salariale fra uomini e donne, è stata ri-

Sono ormai parecchie settimane che la maggioranza dei lavoratori riceve, a causa della riduzione dell'orario, un salario assolutamente insufficente ai bisogni della propria famiglia.

Da parte delle persone più responsabili dell'Azienda si tenta di giustificare il fatto dicendo che si attraversa un periodo di crisi. Ma l'argomento non sembra sufficente. I lavoratori sono invece convinti che la strada presa dal padrone può soltanto aggravare la situazione.

Ricorrere ai licenziamenti, aumentare •lo sfruttamento tagliando continuamente i cottimi, ::cgarz ogni mtigtioramento salariale, ridurre le ore di lavoro, sono provvedimenti che non servono a risolvere la crisi, ma servono ai padroni, ad accrescere il proprio profitto a danno dei lavoratori.

Tutti gli industriali seguono questa via, senza voler riconoscere che la causa prima della crisi dipende proprio dal loro ben radicato egoismo.

La buona norma che comporta più alti salari operai per creare un più ampio mercato d'acquisto è accettata solo in teoria dai padroni: nella pratica essi non rinunciano nemmeno per un momento ai loro profitti. Senza dubbio, questa rinuncia da parte dei padroni si può strapparla solo con la lotta aziendale e generale. Nessuno può negare che ogni lavoratore ha sempre avuto contro di sè tanto i padroni che il governo pertanto è contro di questi che deve essere rivolta la nostra azione se vogliamo conseguire una più giusta e concreta considerazione del nostro lavoro e del conseguente salario.

In questa azione vanno inquadrate l'opposizione ai licenziamenti e le richieste per il pagamento della differenza fra le 40 ore di adesso e le 48 ore dì prima, nonchè gli aumenti salariali.

Solo così possiamo contribuire anche a scongiurare la pericolosa crisi economica che avanza.

PERIODICO DEI LAVORATORI DELLE OFFICINE BORLETTI
J
La difesa del posto di lavoro è affidata alla lotta dei lavoratori Telegramma all'On. Gronchi Per un governo favorevole ai lavoratori 30 gennaio 1959.
Presidente Repubblica Gronchi, Roma Assemblea attivisti sindacali Borletti auspica governo rappresenti forze lavoro che risolva problemi sociali nello spirito costituzione.
Necessità della lotta per sostenere le richieste del nuovo contratto

Affermazione della FIOM alla Borletti "Odhllig"

Votazioni per la C.I. Gli eletti

La FIOM ha preso la maggioranza assoluta dei seggi ( 5 su 9 ), passando dal 56% al 65% fra gli operai e mantenendo le precedenti posizioni fra gli impiegati con 128 voti e cioè mancando per soli 2 voti la conquista di un seggio anche in questa rappresentanza.

In base ai seggi assegnati alle liste e sulla base delle preferenze ottenute, la nuova Commissione Interna risulta così composta:

OPERAI:

Grassi Giovanni FIOM (590)

Negrini Egidio CISL (346)

Vinea Carlo FIOM (292)

Crespi Angela FIOM (153)

Della Vedova Ant. CISL (143)

Cassina Marco FIOM (129)

Reali Giovanni FIOM ( 59)

IMPIEGATI:

Testa Francesco CISL (171)

Qintilli Lino CISL ( 94)

I numeri fra parentesi indicano le preferenze ottenute da ogni singolo candidato.

Dalla Segreteria Prov. della FIOM

Preso atto dei positivi risultati per il rinnovo della Commissione Interna, il Segretario Provinciale della FIOM - Giuseppe Sacchi -, ha inviato alla Sezione Sindacale FIOM della Borletti la seguente lettera:

Cari compagni, La Segreteria provinciale della FIOM ha esaminato i risultati delle elezioni per il rinnovo della vostra C. I. e si compiace con voi per il positivo e brillante risultato che siete riusciti ad ottenere.

Il successo che avete ottenuto rende ancora più evidente quale sia l'orientamento dei metallurgici e dei lavoratori milanesi che in modo sempre più numeroso e compatto votano per le liste unitarie e si battono sotto la direzione della FIOM per la conquista di migliori condizioni di vita e di lavoro.

Non vi è dubbio che la riconquista della maggioranza della C.I. va a merito del vostro lavoro per rendere viva e operante la linea unitaria del nostro Sindacato e ricompensa l'opera intelligente e tenace da voi permanentemente svolta a difesa degli interessi dei lavoratori.

Noi siamo certi che continuerete in questa azione, dedicando le :vostre energie all'ulteriore raf‘forzamento dell'unità e dell'azione della C.I. e dei lavoratori tutti, strada maestra per affrontare ;e risolvere le rivendicazioni che avete posto nel vostro programma 'rivendicativo aziendale e per ottenere al più presto 11 rinnovo ed miglioramento del contratto 3di lavoro.

Siamo altrettanto certi che ospererete in questi giorni per ren,dere più forte e numerosa la no!,stra organizzazione sindacale tesserando e reclutando centinaia di ìlavoratori al sindacato unitario di !classe.

per gli impiegati

Per concordare le modalità circa il trattamento degli operai e impiegati e per definire gli ultimi dettagli in merito alla decisione della Direzione di chiudere la fabbrica per inventario dall'i al 6 gennaio, alcuni giorni prima, il capo del personale dott. Nepoti insieme con l'ineffabile dott. rag. Fere convocarono la C. I.

La nuova Commissione Interna riunitasi il 26 gennaio ha eletto quale suo segretario responsabile, 1' operalo GRASSI GIOVANNI.

La stessa Comm. Interna è stata ufficialmente riocnosciuta venerdì 30 gennaio

Gli eletti alla Commissione Interna, aderenti alla FIOM, rendono noto ai lavoratore di avere inviato il 24 gennaio la seguente lettera ai membri della C.I. aderenti alla CISL.

I membri della FIOM eletti nella nuova C.I., rendendosi conto della difficile situazione esistente nella nostra fabbrica, e delle continue violazioni dei diritti dei lavoratori, ritengono necessario, come prima condizione per affrontare l'attuale situazione, che il fronte sindacale sia molto chiaro ed unito nelle sue posizioni, soprattutto sgombro da tutto ciò che possa portare confusione e divisione tra i lavoratori e pertanto come primo atto per la ricerca di un accordo su questo problema, propongono:

- La Commissione Interna è una, e pertanto tutti i suoi membri sono tenuti alla osservanza della più completa coesione e del rispetto delle sue decisioni;

- La Commissione Interna abbia la sua riunione periodica (settimanale) e tutti i suoi membri siano impegnati a parteciparvi attivamente;

2) - Le decisioni siano sempre discusse e approvate anche da tutti i lavoratori della fabbrica ;

- Nelle trattative ccn la Direzione siano sempre presenti tutti i membri della C.I.;

- Vengano unificati i locali della Commissione Interna.

Nel proporre questi punti, gli eletti della FIOM nella C. I. si dichiarano pronti a rispettarli nel modo più completo e invitano pertanto anche gli altri componenti a pronunciarsi chiaramente su di essi e sulle forme atte à far intervenire attivamente tutti i lavoratori nella messa a punto di queste proposte.

Firmato: Grassi, Vinea, Crespi, Cassina, Reali.

brave infortunio

L'8 gennaio, l'operaio Carlo Scotti dell'Attrezzeria, mentre attendeva al suo lavoro su un tornio semiautomatico, è rimasto impigliato con la mano e l'avambraccio sinistro fra un riparo, una puleggia e un gruppo di cinghie trapezoidali.

All'operaio Scotti, insieme con l'augurio che l'infortunio non debba comportare troppo gravi conseguenze, va la nostra più viva stima per il coraggioso contegno mantenuto durante tutto il tempo che è stato necessario per liberarlo dalla macchina.

Nella penosa circostanza non possiamo fare a meno di richiamare un precedente avvertimento fatto in occasione di una circolare emessa dalla Direzione sulle possibili cause di infortunio (la « Scintilla » novembre 1958).

Non basta, per evitare degli infortuni, diramare circolari che ammoniscono e minacciano gli operai, ma è doveroso vigilare e rimuovere tempestivamente quelle condizioni che non si dimostrano del tutto favorevoli allo svolgimento regolare del lavoro. Non si può negare che ripetutamente gli operai dei reparti torni e frese hanno lamentata e segnalata la insufficiente distanza fra una macchina e l'altra. Pertanto se si tiene conto che, ultimamente, la eliminazione di alcune macchine ha reso disponibile parecchio spazio, appare evidente l'opportunità di procedere ad una collocazione più razionale delle diverse unità, accrescendo adeguatamente la sicurezza degli operai addetti a queste'. macchine.

Precisato che per gli operai le ore non lavorate sarebbero state pagate al 66 per cento dalla Cassa Integrazione, i rappresentanti della Direzione tentarono con elegante manovra, di fare passare altrettanto pacificamente, un secondo punto riguardante gli impiegati non occupati nell'inventario. Si proponeva che le giornate di inventario fossero conteggiate come detrazione del "compenso speciale" oppure come anticipazione... coatta di due giorni di ferie.

I membri della Comm. Interna naturalmente non si prestavano a questa "gabola" e dichiaravano che il Contratto Nazionale (articolo 6 - parte impiegati) molto chiaramente sancisce la norma che, in caso di sospensione o riduzione della durata dell'orario di lavoro, resti forma l'intangibilità dello stipendio, senza alcuna specie di ricupero. Sciolta la riunione senza nulla di fatto, la Direzione decideva di girare l'ostacolo, invitando gli impiegati stessi a firmare una richiesta (preparata dalla Direzione) nella quale essi accettavano che le giornate di chiusura per l'inventario venissero ricuperate in conto ferie o defalcate del compenso speciale.

Nonostante l'inscindibilità dell'art. 6 e la presa di posizione della C. I., parte degli impiegati, per ragioni di convenienza, soggiacquero all'iniziativa della Direzione ; non però quelli dell'Attrezzeria (equiparati compresi), i quali rifiutarono di firmare la dichiarazione insidiosa, ma, per questo, si videro — evidentemente per rappresaglia — comandati al lavoro-inventario. L'iniziativa unilaterale e anti-contrattuale della Direzione, lesiva degli interessi degli impiegati, avrà un seguito. Già risulta che la FIOM e la CISL hanno inoltrato regolare reclamo presso l'Assolombarda.

et enancict,

Si sono uniti in matrimonio: Franco Levratti del Reparto Attrezzeria, con la signorina Marisa Sant'Agata.

Ai novelli sposi vivissime felicitazioni.

1957 1958 voti 8/o seggi voti % seggi OPERAI: Votanti 1930 1689 Bianche-nulle 64 84 F.I.O.M. 1049 56,2 4 1048 65,3 5 C.I.S.L. 817 43,8 3 557 34,7 2 IMPIEGATI: Votanti 567 537 Bianche-nulle 20 19 F.I.O.M. 129 23,5 0 128 24,7 0 C.I.S.L. 418 76,5 2 390 75,3 2 2
la Scintilla
Per un funzionamento democratico delle Cali

LA BATTAGLIA PER L'AUTOMAZIONE NELL'U. R. S. S. L'Onorevole

Come si è visto nel precedente numbro della « Scintilla » (dicembre 1958), l'ing. Prokopovitch aveva sottolineato, nella prima parte della sua intervista la insanabile contraddizione che, nel sistema capitalistico, si accompagna al progressivo estendersi dell'automazione nelle industrie.

In sostanza, mentre l'industriale non vi scorge che l'interesse di produrre sempre di più e nello stesso tempo sempre di più ridurre l'impiego di mano d'opera, 1e masse operaie sono letteralmente atterrite dalla crescente disoccupazione, per la provata incapacità della classe dirigente del mondo capitalistico di porvi rimedio.

Di fronte all'evidenza di queste osservazioni, quasi per contrapporvi aspetti negativi del problema, il giornalista occidentale pone una domanda in questi termini : « Se nell'Unione Sovietica non soffrite delle contraddizioni "antagoniste", che sono un rompicapo per i capitalisti, vogliate compiacervi di spiegare se siete preoccupati da contraddizioni di altro genere.

Il signor Prokopovitch, rispondendo con la consueta ricchezza di immagini, richiamò allora un proverbio russo: « Sulla carta, disse, tutto fila liscio, ma il sole è pieno di fossi ». Si tratta però non di contraddizioni "antagoniste" ma di difficoltà che richiedono, per essere superate, soltanto un po' di pazienza e molto studio. L'industria ha una struttura tradizionale, vecchia, molto vecchia: la macchina più l'uomo, un uomo a ciascuna macchina e i controlli che corrispondono a questa concezione. Le nuove tecniche esigono un'organizzazione interamente nuova nelle installazioni e nel controllo. Facendo riferimento all'esempio della catena automatica, si vede subito che il modo più semplice di costruirla si ha quando essa deve servire ad un solo pezzo, partendo sempre da un determinato materiale, sempre per la stessa specializzazione. Ma lo sviluppo moderno esige cambiamenti. Non si può certo demolire tutta una catena automatica, o anche parte di essa, solo perchè un pezzo deve essere cambiato, e neppure si può accettare che una catena automatica sia di impaccio per il progresso. Occorre pertentr mettere a punto una catena automat.ca che possa m. dificat si seconda le esigenze del. la produzione ; ossia quel che può chiamarsi la catena automatica universale. Così, la catena auto-

matica destinata alla costruzione degli ingranaggi, ad es., produrrà ingranaggi di vario diametro, compresi fra gli ottanta e i trecento millimetri, con il numero di denti che si vorrà e con un qualsiasi profilo. Il passaggio da un modello di ingranaggi ad un altro non richiederà più di due ore. Naturalmente occorre addestrare gli operai alle nuove esigenze. Occorre, in poche parole, creare dei nuovi specialisti, come dire degli operai con preparazione molto vicina a quella di un ingegnere. Si lavora già in questa direzione fin dal 1936, producendo catene automatiche per motori, per pistoni, per segmenti di pistoni, per alberi, per ingranaggi conici e così via.

Esiste il falso concetto che la automazione sia semplice, che tutto possa funzionare solo che si prema un bottone. In un'officina si è chiesto ad un pompiere di condurre la catena automatica e, poichè non è stato possibile, qualcuno ha detto che l'automazione non vale niente. E' stata necessaria una paziente opera di convincimento per spiegare come realmente stanno le cose. Il difficile, dunque, è di trovare uomini capaci di condurre queste macchine e queste officine automatiche. A tutta prima, occorre una certa improvvisazione. Si prende, per es., un ingegnere già sperimentato e si mette a lavorare alla catena automatica. Il problema è di formare masse di tecnici di tipo assolutamente nuovo, con qualificazione compresa fra quella di un operaio specializzato e quella di un ingegnere, ma naturalmente molto più vicina a quest'ultima.

L'ing. Prokopovitch disse queste cose con molta convinzione e, concludendo l'intervista, disse che questo compito richiede molto impegno e un adeguato periodo di tempo, forse 20-40 anni. Occorre un sistema nuovo di educazione, che è solo agli inizi e per ora comprende una scuola obbligatoria per tutti e corsi presso gli istituti tecnici delle grosse imprese industriali e presso le università. Si calcola già a 60.000 gli ingegneri che ogni anno escono dalle scuole dell'Unione Sovietica e molto di più si pensa di doverne preparare in seguito.

In un certo senso, si vuole che l'Unione Sovietica diventi una nazione di studenti, studenti a tutte le età, studenti sul lavoro come nel divertimento, alla ricerca di tecniche sempre più avanzate e con lo spirito rivolto alla conquista della natura.

LAMA ALLA BORLETTI

(continuazione dalla pag. 10) chiamata l'attenzione su alcuni problemi di particolare interesse aziendale, collegate col principio « cronotecnico », quale la retribuzione dei cottimi e la retribuzione delle lavorazioni a catena e a tappeto. Per queste retribuzioni, la valutazione deve essere fatta non soltanto in ragione della fatica richiesta ma sull'importo del risultato ottenuto anche quando a determinare quel particolare risultato contribuisce l'introduzioni di nuovi macchinari nella produzione.

In breve, con questo principio, si reclama per il rinnovo del contratto che le retribuzioni siano proporzionate ai pezzi eseguiti, indipendentemente dalla fatica compiuta. Riflettiamo un momento sulla importanza di questo principio. Pensate che, una volta accettato, sarebbe facile estenderlo ad ogni fase del processo produttivo; e non sarebbe certo una elargizione di favore ma semplicemente un atto di giustizia sociale verso i lavoratori. Infatti, se si pensa che il lavoratore è parte intelligente ed essenziale del processo produttivo, si trova giusto che il progresso tecnico non vada ad sclusivo beneficio del padrone; ogni fase di rammodernomento degli impianti, ogni acceleramento del ritmo di produzione ed ogni innovazione della tecnica debbono produrre concreti vantaggi economici e sociali a favore dei lavoratori.

Ad evitare facili ottimismi, l'on. Lama faceva rilevare che, quando ci si trova di fronte ai massicci organismi padronali, quali la Confindustria, non si può sperare che una rivendicazione venga accettata solo perchè è giusta e sostenuta con abilità, ma è con la pressione dei lavoratori, e nella misura in cui questa pressione si esercita, che si riesce ad imporre in tutto o in parte le rivendicazioni poste dal sindacato operaio. In sostanza, non bisogna stancarsi di proclamare che nella unità di classe è il segreto delle lotte operaie. Solo un sindacato forte e combattivo può offrire la garanzia che le lotte che si pongono immediatamente in tutta la loro asprezza potranno avere un andamento favorevole per i lavoratori. A questo fine, una calda esortazione è stata rivolta agli operai perchè si organizzino nel Sindacato CGIL. La forza numerica del sindacato è fattore essenziale per l'azione stessa che il sin. datato deve svolgere in rappresentanza dei lavoratori e delle lo-

ro più avanzate aspirazioni e naturalmente queste aspirazioni saranno tanto più presto raggiunte, e migliore sarà il contratto di lavoro, quanto più immediata sarà l'azione sindacale. La Confindustria ha già iniziato la sua tattica dilatoria mentre la CISL da parte sua si dice disposta alla lotta ma rimane intanto in posizione di attesa. In queste condizioni, l'unica cosa da fare è di iniziare con estrema decisione le azioni di protesta e di rivendicazione, come saranno entro brevissimo tempo indicate dalla organizzazione sindacale FIOM. I lavoratori della Borletti, che hanno già dimostrato un'elevata coscienza di classe per il rinnovo della C. I., sapranno certamente adeguarsi a questo indirizzo.

Invito alla Collaborazione

« La Scintilla », salutando tutte le maestranze delle Officine Borletti, in questo inizio particolarmente difficile del nuovo anno, formula l'augurio che t Lavoratori riescano a compiere un nuovo e più deciso sforzo per serrare le file, per fronteggiare uniti la grave situazione politica e sociale creata dal grosso capitale e per assicurarsi più giuste retribuzioni e migliori condizioni di vita familiare.

A questo augurio ci permettiamo di aggiungere una fraterna esortazione. Chiamiamo i lettori a collaborare col nostro periodico affinchè esso corrisponda in modo sempre più fedele e originale agli interessi delle nostre maestranze, e inoltre perchè, favorendo la reciproca stima e cordialità di tutti i lavoratori, rafforzi in loro la consapevolezza dei propri diritti.

Tutti i lettori possono diventare collaboratori di « Scintilla », fornendo notizie, suggerimenti, battute originali, note vivaci e polemiche, anche nei confronti dello stesso giornale. I lettori non devono preoccuparsi della forma del loro scritto, che può essere fatto in modo succinto e affrettato. La Redazione, da parte sua, si impegna a presentare questa collaborazione nella forma più scorrevole e chiara possibile, secondo un carattere omogeneo, elevato e serio, come da anni è riconosciuto al nostro giornale.

la
Scindila

Dai lavoratori L'INAM non paga le domeniche

Sovietici

Siamo lieti di segnalare che, in occasione del Capodanno, un primo scambio di corrispondenza ha avuto luogo, secondo precedenti intese, a nome dei nostri Lavoratori, con quelli dell'Unione Sovietica. Con questi rapporti, non solo si spera di accrescere la nostra conoscenza sulla vita dei Lavoratori Sovietici, ma soprattutto ci si augura di rafforzare i tegami distensivi appena avviati, ma profondamente sentiti dai lavoratori, portando così il nostro contributo a modificare la politica italiana nei confronti di quel grande Paese che vive e prospera in regime socialista.

Ecco la copia del breve saluto augurale giunto da Mosca:

Alla "Scintilla", Milano.

In occasione del Capodanno, Vi inviamo i nostri calorosi auguri. Vi auguriamo buoni successi nella lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro e l'elevamento del tenore di vita, per la unità internazionale e il rafforzamento dei legami amichevoli fra gli operai dei nostri Paesi e per la pace in tutto il mondo.

A nome del Presidium del Comitato del Sindacato degli Operai metallurgici dell'U.R.S.S.

Victo Podserco (Presidente).

Ed ecco la nostra risposta:

Al Signor V. Podserco, Presidente del Sindacato degli Operai metallurgici dell'U.R.S.S., Mosca, Corso Lenin 42. « La Scintilla » giornale dei lavoratori delle Officine Borletti di Milano, è lieta di comunicarvi che i cordiali auguri sono stati partecipati a tutti i Lavoratori della nostra fabbrica. A loro nome, vi ringraziamo sentitamente e contraccambiamo i migliori auguri ai Lavoratori Sovietici per nuove e sempre più grandi conquiste.

Ci permettiamo di chiedervi, anche allo scopo di rafforzare i nostri amichevoli legami, di avviare uno scambio fra il nostro e qualcuno dei vostri giornali di fabbrica, oppure uno scambio di notizie fra i vostri e i nostri operai. A tal fine vi facciamo presente che la nostra fabbrica appartiene all'Industria leggera di alta precisione, con maestranze maschili e femminili.

In attesa di una vostra cortese risposta vi rineraziamo, rinria vando i nostri auguri. « la Scintilla »

Lettera alla SCINTILLA

Cara Scintilla

Ho letto pochi giorni fa un volantino della Cisl nel quale, prendendo pretesto da una delle voci elle circolano tanto frequetemente nella fabbrica, venivano espresse accuse nei confronti dei dirigenti della FIOM aziendale. Essendo io un operaio iscritto alla FIOM ed avendo stima per questo

Dal 1.o gennaio scorso, sono entrate in vigore alcune delle nuove disposizioni decise dall'INAM - con il consenso governativo - in materia di assistenza malattia.

Tali nonne sono così riassumibili

1) ASSISTENZA OSPEDALIERA estensione a 18l giorni continuativi o comulativi, nell'anno solare, del periodo di ricovero per tutti gli assistiti (lavoratori e familiari) delle categorie dell'industria, commercio ed assicurazioni; concessione del ricovero per

liari a carico di una indennità pari ai due quinti di quella normale.

E' stata invece rinviata l'applicazione di altre disposizioni quale quella concernente l'assistenza integrativa (cure termali, protesi, ecc.) e le prestazioni farmaceutiche (per le quali è prevista un'estensione della prescrivibilità dei medicinali; accompagnati però dall'imposizione di un contributo da parte degli assistiti alle spese di tale prestazione).

Come appare evidente l'INAM ha introdotto alcuni miglioramenti in favore di coloro che hanno bisogno di assistenza ospedaliera,

I lavoratori assenti dal lavoro per malattia sappiano che se colpiti da febbre, previo una dichiarazione del medico curante che attesti tale stato di fatto, hanno la facoltà di non sottostare alla visita fiscale di controllo inviando il certificato rilasciato dal medico alla Ambulanza rionale o comunale di zona.

le malattie nervose curabili 'n ambiente ospedaliero;

2) ASSISTENZA ECONOMICA pagamento dell'indennità economica per le malattie di durata sino a 180 giorni, con esclusione dei tre giorni di carenza, e delle domeniche (in totale le giornate effettivamente indennizzabili risultano così essere al massimo 151); abolizione delle restrizioni in vigore per quanto concerne l'indenizzabilità delle malattie croniche ; concessione ai lavoratori con ca intera, ed a quelli senza fami-

carico familiare, ricoverati in ospedale dell'indennità economiorganismo sindacale e per i suoi dirigenti nella fabbrica, respingo ogni insinuazione e ricordo semplicemente il vecchio proverbio della gallina, che « per nulla non canta ».

Del resto penso che i noti risultati delle recenti elezioni della Comm. Interna abbiano toccato nel vivo i responsabili cislini, i quali, a mio avviso, stanno già operando per la rottura sia in C.I che in mezzo ai lavoratori.

Ti ringrazio per l'ospitalità.

Un Operaio

Caro Lavoratore, se quel volantino voleva smentire le cento voci che circolano in fabbrica, in merito a fatti che potevano toccare i dirigenti della C.I.S.L., niente da eccepire, ma il tentativo di attribuire quelle voci ai dirigenti della F.I.O.M. è semplicemente ridicolo. Comunque la stragrande maggioranza dei lavoratori sorride a queste inutili accuse mosse con l'evidente intenzione di portare, come giustamente hai rilevato, la rottura tra i lavoratori. E' certo, invece che i risultati ottenuti con la nuova C. I. renderanno sempre più difficili eventuali rotture di qualsiasi natura. I tempi cambiano, i problemi incalzano, e sarebbe proprio inutile perdere tempo con futili polemiche.

« la Scintilla »

essere la stragrande maggioranza con la conseguenza di colpire tutte le famiglie dei lavoratori. Si è cioè rinunciato alla ricerca di maggiori entrate possibili mediante un'accurata lotta alle evasioni contributive ad una riduzione del costo dei medicinali e ad un contributo statale, mentre non sono state accolte le richieste dei lavoratori intese a recare in concreto miglioramento della qualità e della quantità delle prestazioni sanitarie ed economiche e non è stato concesso ai lavoratori della terra, gravemente danneggiati dalle vigenti disposizioni, la piena equiparazione alle condizioni delle altre categorie.

Per tutti questi motivi l'entrata in vigore delle nuove disposizioni è accolta con vivo malcontento e con vaste preoccupatoni da parte di tutti i lavoratori milanesi.

ma ha imposto - specie per i lavoratori milanesi - una grave restrizione abolendo il pagamento dell'indennità di malattia per le giornate di domenica (in conseguenza di tale rrovvedimento, un lavoratore per otto giorni di malattia si vedrà ridurre, tenendo conto delle giornate di carenza del 20% l'ammontare complessivo dell'indennità.

L'entrata in vigore di tali nuove forme impone anche altre considerazioni, la prima delle quali è la esatta conoscenza dei criteri a cui l'INAM si è attenuta nella elaborazione di quelle disposizioni che vengono propagandisticamente quanto arbitrariamente definite « piccola riforma ». L'Istituto Malattia - con il pieno con senso governativo - ha infatti cercato di distribuire differentemente i fondi a sua disposizione ( di modo che ad un aumento di spese per il miglioramento di una prestazione si fa seguire una riduzione di altre assistenze) e ha inteso maggiormente assistere le malattie più lunghe nei confronti di quelle più lievi (mentre è noto che le prime sono fortunatamente rare ed incidono poco sui bilanci, e le seconde invece risultano

Pertanto tutti i lavoratori sono invitati a vigilare, attentamente per difendere le proprie conquiste e per ottenere nuovi concreti miglioramenti, nella convinzione di principio che solo un vasto movimento popolare per la attuazione di un Servizio Sanitario Nazionale, proposto dalla CGIL, possa realmente garantire per tutti i cittadini un'efficace tutela sanitaria ed economica.

Malgrado la difficoltà della Mutua Aziendale prendiamo atto delle positive decisioni prese dal suo Consiglio per rimediare alle conseguenze delle decisioni delrI.N.A.M.

Spetta ora alla Direzione aziendale dimostrare coi fatti ciò che ebbe ad affermare quando, rifiutandosi di costituire un Fondo Integrazione Mutua, dichiarò che in ogni caso il suo contributo non sarebbe mancato per permettere un'adeguata assistenza ai lavoratori nei periodi di malattia.

Direttore Responsabile

OTTAVIO RIZZABDINI

Autori:, del Tribunale di Milano

n. 4.310 in data 13 - 5 - 1957

Tii». l'Aretina - Via Vestsved. 1 - Mitme

MERCATINO COOPERATIVO IRNERIO

VIA CECCHI 13, - TELEFONO 48.71.62

SALUMERIA

DROGHERIA PANETTERIA

MACELLERIA

FRUTTA E VERDURA

Servizio a domicilio

4
la Scintilla

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.