settore radwo_tv
_ Bollettino Coordinamento Aziende Settore RADIO-TV N. 2 APRILE '75
7-11 APRILE : SETTIMANA DI LOTTA
Questo secondo numero del bolletti ne del nostro settore esce, e non a caso, in un momento particolare: in concomitanza, cioè, con la"set timana di lotta" indetta dalla Federazione CGIL-CISL-UIL per l'occu pazione„ gli investimenti e le riforme nello sviluppo della vertenza generale.
Tra i vari settori colpiti dalla crisi, quello della "Radio TV" è uno di quelli che più ha visto e vede l'uso generalizzato della Cas sa Integrazione Guadagni da parte del padronato.
Ben 16 aziende (direttamente o indirettamente interessate al settore), con un complesso di 856d dipendenti ne sono attualmente interessate.
Se a queste aziende aggiungiamo poi quelle che sono state recentemente in C.I.G., quelle che hanno effettuato licenziamenti e quelle chiuse o interessate da procedure fallimentari, notiamo che il loro coni plesso sale a 33.
Da notare inoltre che solo una minima parte delle aziende in C.I.G. hanno dato serie garanzie occupazionali e che a non pochi lavorato ri colpiti non viene neppure appli cato l'accordo stipulato fra Sinda
cati e Confindustria sull'integra. zione salariale.
Non sarà certo l'eventuale introdu zione della TVC in Italia a risolvere la crisi che attraversa il set tore.
Solo la discussione e .l'applicazio ne delle proposte di riconversione produttiva da noi più volte avanza te potrà ridare slancio alle azien de del settore garantendo così il mantenimento dei livelli occupa zio nali e la ripresa produttiva.
SOMMARIO:
pag. 1 - introduzic-
pag. 2 e 3 - documento conclusivo del coordinamento del settore
Rai-TV tenutosi a Milano il 26 marzo '75
pag.4 e 5 - schemi riepilogativi di settore
pag. 6 - dati statistici sulla pro duzione italiana
pag. 7 - note sulla TV colore
pag. 8 - mozione conclusiva della Conferenza di produzione IRT-Impe rial tenutasi il 3 aprile 1975
Coord. settore RAI -TV e componenti
Si è riunito il 26/3/75 a Milano il Coordinamento del settore RAI-TV e com ponentistica per esamibare la situazione esistente che interessa mila dipendenti. Al termine della riunione è stato approvato un conclusivo che risproduciamo nede sue parti più importanti.

"Da una prima analisi della struttura produttiva del settore sono me dati rilevanti:
circa 60 documento emersi co
grosse aziende operanti anche settori nelle quello in considerazio
la presenza del capitale multinazionale, concentrato soprattutto in collegati a ne;
- il capitale privato nazionale, presente quasi esclusivamente nelle picco le e medie aziende;
- la presenza del capitale pubblico (GEPI, STET) operante in due aiznede (Seimart, S.G.S.) e orientato soprattutto verso la produzione di componenti passivi e attivi.
La presenza del capitale pubblico in questo settore é minima e comunque poco influente.
Lo scarso impiego tecnologico delle produzioni dovuto alla mancanza di ricerca effettuata nel nostro Paese e alla importazione dei componenti fa si che le aziende multinazionali abbiano ampi spazi nel determinare le scelte politiche del settore, condizionandolo sotto il profilo dell'occupazione, degli sbocchi di mercato, delle prospettive di sviluppo e della alternativa produttiva.
Al ricatto del trasferimento delle produzioni in altri Paesi le aziende multinazionali aggiungono talvolta iniziative rivolte alla ristrutturazione che comporta comunque un restringimento della base produttiva in una logica di sviluppo di tipo consumistico completamente subordinata alle scelte e al modello di sviluppo del capitale internazionale, vanificando così il ruolo della eventuale programmazione regionale e nazionale e calpestando le reali esigenze sociali del Paese.
Le piccole e medie aziende si trovano pertanto a svolgere un ruolo subordina to che influisce sul loro sviluppo e sulle loro scelte produttive.
Gli sbocchi sul mercato nazionale ed estero, la possibilità di riconversio ne produttiva e le capacità di sviluppo tecnologico di queste aziende sono pertanto estremamente compromesse e si basano quasi esclusivamente sulla speqializzazione delle produzioni e sulle possibilità di accedere alle fon Ci di credito. In questo contesto la stretta creditizia tuttora operante e la mancanza di attuazione di riforme sociali da parte del Governo sono le cause preminenti dell'attuale crisi del settore al Coordinamento ritiene essenziale che i problemi del settore siano affron ;citi in un contesto globale secondo precise indicazioni, che permettano al le singole realtà aziendali di muoversi in maniera omogenea per arrivare ad una strutturazione del settore adeguata alle esigenze reali del Paese e non sottoposta, per quanto possibile, alle conseguenze negative delle ricorren ti crisi economiche.
Le indicazioni sono specificamente rivolte verso un potenziamento della ri marca e della progettazione; la riconversione e diversificazionc. produtti-J>>
va in un contesto di soddisfacimento•di bisogni sociali, una generalizzazio ne su più ampia scala della produzione dei componenti, ampliando la gamma e il contenuto tecnologico degli stessi; verso investimenti per impianti a più alta tecnologia e territorialmente situati nel Mezzogiorno. Ciò si rende necessario in relazione alle esigenze interne, che il movimento dei lavo ratori intende indirizzare verso un nuovo modello di sviluppo, e alle esigenze di occupare con prodotti tecnologicamente già avanzati spazi sui mer cati internazionali, specialmente dei paesi emergenti.
Deve essere denunciato l'atteggiamento del Governo che non ha inteso finora sostenere le istanze delle masse popolari e ha anzi avvallato le scelte del padronato rivolte, attraverso la strumentalizzazione della crisi, l'uso indiscriminato della Cassa Integrazione Guadagni le ristrutturazioni selvagge, al perpetuarsi del vecchio modello di sviluppo"
"Affrontare i nodi reali del problema deve significare per il Governo, nel brevissimo termine, una revisione della politica del credito, nel medio e lungo periodo un impegno, anche attraverso una presenza più rilevante del ca pitale pubblico (Partecipazioni Statali) e/o intervento programmatico degli Enti Locali, verso lo sviluppo della ricerca (anche di tipo consortile), la diversificazione produttiva, la razionalizzazione del settore.
L'impegno più rilevante del Governo riguarda tuttavia l'attuazione delle ri forme, sia nel senso di costituire un mercato interno ricettivo delle nuove produzioni, sia nel senso di collegare alcuni settori della struttura pubbli ca (scuola, istituti di ricerca) alle esigenze di crescita sociale del Paese.
La fabbrica resta anche in questo contesto generale il momento fondamentale dello scontro e del confronto.
La presenza di una crisi reale, anche se in alcuni casi strumentalizzata, non deve far pensare che il padronato durante i periodi di crisi resti iner te e non metta in atto azioni rivolte al recupero di margini di agibilità dentro (mobilità e elasticità della forza lavoro, disgregazione degli organismi di democrazia e di controllo operaio, aumento dei ritmie carichi di lavoro) e fuori la fabbrica (ricomposizione dei margini di profitto, disoCcupazione).
E' necessario pertanto opporsi energicamente ai processi di ristrutturazio ne portati avanti unilateralmente dal padrone, all'uso indiscriminato della C.I.G., riproponendo gli obiettivi da tempo patrimonio del movimento sinda cale relativi alla O.d.L., orario pieno di lavoro, all'ambiente alla difesa degli organici, agli investimenti.
In questo contesto deve essere sviluppata, nell'ambito del coordinamento di settore, anche l'azione dei singoli coordinamenti di gruppo"
"Si rende pertanto necessario uno stretto collegamento con la vertenza gene rale, con le, vertenze di settore, utilizzando tra le altre iniziative, anche le conferenze di produzione.
Sulla base di questo documento é necessario promuovere all'interno delle fabbriche un dibattito che faccia scaturire -da una parte i dati necessari alla conoscenza e alla definizione di più puntuale della struttura del set tore, dall'altra gli obiettivi precisi per una piattaforma. di settore con la quale andare ad un confronto con il Governo, da sostenersi con gli adeguati strumenti, tra i quali la giornata nazionale di lotta.

COMPONENTISTICA
ATTIVI: transistor, diodi,tubi, ecc.
PASSIVI: resistenze, condensatori, ecc.
GIRADISCHI - STEREOAMPLIFICATORIHI-FI
Lesa, Grunding, G.B.C., ECC.
RADIO - FILODIFFUSIONE
Europhon, Bion Vega, Emerson, IRT-FIR1

G.B.C., Minerva, Seimart, Philips
AUTORADIO
Emerson, Autovox, Voxon
TV B/N - TV COLORE
Philco,Philips,Ultravox,Brion Vega, Grundung,Emerson,Seimart,Indesit,IRT-
REGISTRATORI - MANGIANASTRI
SOTTOGRUPPI
FABBRICHE COLPITE DALLA III .. CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI
IRTrFIRT, Philips„Magnotof.Casteni„
Laben, Res, Meg, Brion Vega,Europbon,Singer, DBR, ecc.
i'AZIENDE CHIUSE O INTERESSATE A PROCEDURE FALLIMENTARI
Eolo $o Mechanical Micro S.,ARTV, Eletronvideo, Sontymer, S.C.T.
Magnotof. Castelli, Grunding,SeimartLesa, IRT-FIRT
AMPLIFICATORI-ANTENNE-ACCESSORI-AUTODOMESTICI - PERSONALI
' l 'ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE In miliardi
e Sulle importazioni incidono i pro dotti provenienti dal Giappone,Co rea, Sud-Est Asiatico,particolarmen te radio e registratori portatili.
USO INDUSTRIALE
° Controllo strumentale e visivo processi automatica{ di lavorazione industriale.

INFORMAZIONE:Appa:recchiature per distribuz .notiziari 1 cali,sociali2ecc. TV via cavo ed altr
'
COMPONENTISTICA
° Sviluppo e ricerca nazionale della produzione componen elettronici in par ticolare attivi.
e TV CIRCUITO CHIUS01
° Per Enti Pubblicil Iliff.commerciali,ba i che ecc.
° Controlli trac automobilistico e a itri usi sociali 1
PROPOSTE DI CONVERSIONE INDUSTRIALE E PRODUTTIVA PER LO SVILUP PO DEL SETTORE
SAN ITC': Audi ovis ivi, deocassette,TV circuì to chiuso e strumenti per diagnostica e in. formatica per dati bi i s tatistici.
ISTRUZIONE-CULTURA Registratori video Apparecchi ripresa
4111"Videocassette
TV Videoriproduzion V circuito chiusa; er uso interclasse
ESPORTAZIONE EUROPEA. ED EXTRAEUROPEA DI PRODOTTI ATTUALI E DIVERSIFICATI
DATI GENERALI ELETTRONICA DI CONSUMO
Esistono in Italia circa 55Azien de di dimensioni piccolo-medie così suddivise:
provincia di Milano 35
resto d'Italia 20
Suddivisione degli addetti':.
provincia di Milano 10.000
resto d'Italia 15.000
Fatturato totale circa 280 miliardi
Consumo totale nazionale circa 170 miliardi
Dato' caratteristico del settore è la presenza massiccia delle multinazionali principalmente tedesche ed,in misura inferiore, americane e olandesi
RICERCA-PROGETTAZIOe Nuovi campi dLiutilie zo di beni elettron. Tecnologie più avan. zate
Organizzazione del lavoro I
CONSIDERAZIONI:
LA FORTE INTROMISSIONE DEL CAPITALE STRANIERO,AVVENUTA NEGLI ULTIMI ANNI, E LA MANCANZA DI UNA PROGRAM MAZIONE ECONOMICA E SCIENTIFICA NA ZIONALE, PER IL SETTORE, HA PORTATO GRAVI CONSEGUENZE:
Assenza di progettazione e ricer ca con conseguente dequalificazione di tecnici, impiegati,ingenieri.
o
Produzione di beni a basso conte' nuto tecnologico, parcellizzazio ne esasperata del processo pro duttivo, con relativa perdita del la professionalità operaia.
Rapina di risolrse umane e mate. riali,.tecnologighe e scientifiche
o Produzione di beni di conalmae dividuali, non sempre coinnid~ ti con i bisogni del Paese.-

Adesso al Cipe l'ultima parola
Roma, 4 aprile i II Consiglio superiore tecnico delle telecomunicazioni ha deciso questa sera di preferire, nella scelta del colore Tv, il sistema Pal.
La decisione è stata illustrata ai giornalisti dal direttore generale delle Poste e Telecomunicazioni, Michele Principe, il quale ha detto: « Tutti i problemi sono stati esaminati dal Consiglio superiore su precise direttive del ministro Orlando, in assoluta libertà di giudizio. Il Consiglio ha negato validità tecnica ad alcuni sistemi presentati da inventori. Ha riconosciuto il si_ stema Isa sensibilmente inferiore al Pal e al Secarn sulla base della documentazione tecnica prodotta e di un ciclo di prove condotte dallo Istituto superiore delle Poste e Telecomunicazioni in collaborazione con là Rai e con l'Istituto elettrotecnico Galileo Ferraris di Torino.
« Il Consiglio ha inoltre esaminato — ha continuato il dott. Principe — i sistemi Pal e Secam ed ha riconosciuto che la soluzione Pal appare più rispondente a quelle che i sono le esigenze connesse ali l'introduzione della televisione a colori nel nostro Paese. Dopo un ampio, analitico ed approfondito raffronto tra le I caratteristiche tecniche dei due sistemi, ha riconosciuto che sotto il profilo tecnico il Pal rappresenta la soluzione più idonea per l'attuazione del servizio di televisione a colori in Italia.
« Questo non significa negare validità tecnica al Secam che resta di elevate caratteristiche. Hanno giocato per la scelta del Pal, scelta che è stata unanime, aspetti relativi alle caratteristiche intrinseche del Pal stesso, all'interconnessione con le altre reti europee e alla esperienza consolidata acquisita da tutte le industrie nazionali. Questo parere ampiamente motivato sarà presentato nelle prossime ore al ministro delle Poste ».
Il dott. Principe ha ricordato che questo parere del Consiglio superiore è vincolante per il ministro delle Poste, ma che la scelta ultiina rimane al Cipe, il quale dovrà anche fissare la data di inizio delle trasmissioni.
Comunque dal momento in cui il Cipe darà il via occorreranno 9 mesi per avere regolari trasmissioni, che saranno effettuate sia sul primo che sul secondo canale. Questo intervallo è necessario per ricevere, per quanto riguarda la rete del secondo canale, una qualità di segnale « ottimo » per il 75 % del territorio e e buono » o e discreto e per il restante 25 %, mentre per quanto riguarda la rete del
« nazionale » si potrà ricevere « bene » su una percentuale di territorio pari al 45 i% e avere una ricezione « buona » o « discreta » sulla rimanente parte.
Tutto questo in previsione dell'entrata in vigore della riforma della Rai che stabilirà una divisione delle due reti che dovranno essere completamente indipendenti 1' una dall'altra. L'innovazione nella programmazione del colore giustifica il fatto che la qualità di segnali a colori del primo canale risulti « ottima » solo per quanto riguarda il 45 % del territorio. La rete del primo canale infatti è stata quella costruita per prima e non era stata prevista inizialmente in funzione del colore. —
La rete del nazionale copre attualmente il 98 % del territorio italiano mentre le trasmissioni del secondo canale vengono ricevute dal 94 % della popolazione.
NON El CON L'EVENTUALE INTRODUZIONE DELLA
TV COLORE IN ITALIA.
CHE SI RISOLVE
LA CRISI DEL SETTORE
Ecco il numero degli apparecchi a colori e le ore di trasmissione effettuate nei principali Paesi europei.
NAZIONE NUMERO TV A COLORI ORE TRAMAI/M. SETTIMANALI Gran Bretagna
Col sistema PAL (tedesco)
Australia
Austria
Brasile
Danimarca
Finlandia
Germania Ovest
Giordania
Gran Bretagna
Hong Kong
Indonesia
Irlanda
Islanda
Jugoslavia
Kuwait
Norvegia
Nuova Zelanda
Paesi Rasai
Singapore
nPagnif
Sudafrica
Svezia
Svizzera
TailaggIg
"CORRIERE DELLA SERA"

Egitto
Frigida
Col sistema
Canida
Unghetid
Onien•
MOZIONE CONCLUSIVA DELLA CONFERENZA DI PRODUZIONE IRT - IMPERIAL
La 1° Con ferenza di produzione indetta dal Consiglio di Fabbrica della IRTIMPERIAL e dalla FLM e che ha visto la partecipazione di Consiglio di Fabbri ca, organizzazioni Sindacali, del PaC,I.,P.S.I.-D.C.„ parlamentari ed amorini stratori locali, ha ribadito la necessità di un impegno di lotta a tutti i livelli per impedire che la crisi generale, di settore e della azienda venga fatta pagare ai lavoratori e per imporre una svolta della politica economi ca che consenta uno sviluppo alfernativo del Paese privilegiando la enorme richiesta di consumi sociali espressa dalle masse popolari.
La Conferenza ha approvato la relazione del Consiglio di Fabbrica che nella analisi della situazione e nella proposizione di concreti ebiettivi di lotta, è stata condivisa da tutti i presenti.
In particolare è stata sottolineata la corretta individuazione delle respon sabilità della crisi nella logica di rapina delle Società multinazionali, nelle incapacità e nella logica del profitto del padronato italiano, nella politica economica del governo, subordinata agli interesse del capitale internazionale e nazionale, che respinge le proposte e le rivendicazioni formulate dal mivimento sindacale e dalle forze popolari per uscire dalla crisi, La Conferenza ha ribadito che non si può uscire dalla crisi in senso positi vo per la classe operaia e le masse popolari se non attraverso una programma zione degli investimenti che privilegi i consumi sociali e che consenta -at traverso la ricerca e la adozione di tecnologie più avanzate- il superamento del divario crescente fra la qualità delle nostre strutture produttive e quel le dei Paesi più avanzati. Come terreni concreti di lotta immediata, la Conferenza indica: la modifica zione dell'attuale ruolo del capitale pubblico e il controllo democratico del le sue iniziatice; la costruzione di una struttura nazionale di ricerca per il settore RAI-TV; il controllo della attività delle multinazionali da parte dei poteri pubblici nazionali; la riconversione della produzione finalizzandola ai bisogni sociali espressi dalla scuola, dalla sanità„dalPinformazione. Per la elaborazione di una precisa piattaforma dei confronti del padronato e del governo, la Conferenza sollecita la convocazione da parte della F.L.M. nazionale e della Federaz. CGIL-CISL-UIL del Convegno nazionale del settore della RAI-TV; piattaforma che dovrà essere sostenuta dalla lotta di tutti i lavoratori delle aziende interessate. La lotta in fabbrica e nel settore pzé la difesa del posto di lavoro e delle conquiste sindacali e per imporre uno sviluppo alternativo dell'economia, deve essere inquadrato nella verten za più generale sulla occupazione, gli investimenti e le riforme, che trova espressione a Milano nella settimana di lotta dal 7 all'il aprile; vertenza generale che dovrà essere condotta con decisione e continuità fino al raggiupgimento di concreti e precisi risultati in relazione alle richieste for multe dal mivimento sindacale a livello generale e settoriale.
La Conferenza di produzione della IRT-Imperial decide infine la costituzione di iirin Comitato formato dal C.d.F., dalla F.L.M. e dalle Organizzazioni_poli tiche di fabbrica che dia continuità politica ed operativa ai'temi impostati dalla Conferenza stessa; .e di portare al confronto con i Consigli Comunali, pr•vinciali e regionali il problema dello sviluppo del settore RAI-TV,unita mento alle proposte di programmazione e conversione produttiva, data anche la estesa presenza nel territorio lombardo di fabbriche del settore.

Vertenza generale e situazione politica

CI SONO VOLUTI QUATTRO MESI DI LOTTA PER piegare l'ostinazione della CONFINDUSTRIA e giungere ad un accordo che noi riteniamo positivo sia perché realizza integralmente, nel termine di due anni, l'unificazione del punto di contingenza, sia perché assicura, attraverso l'aumen to immediato di 12.000 lire e degli assegni familiari, un recupero del potere d'acquisto perduto in questo ultimo periodo a causa dell'inflazio ne.
Con l'accordo sul salario garantito e la contingenza i lavoratori, il mo vimento sindacale hanno dimostrato di saper lottare e vincere anche in una situazione economica difficile. Non tutta la piattaforma è stata pe rò conquistata: ci sono ancora in discussione importanti temi quali quello degli INVESTIMENTI, di nuovi e più efficienti SERVIZI SOCIALI, dello sviluppo dell'AGRICOLTURA e del Mezzogiorno.
E qui non possiamo non rilevare come l'atteggiamento tenuto dal Gover rio e dal padronato nel corso di que sta vertenza generale sia stato improntato quasi sempre ad una netta chiusura o, nel migliore dei casi,
a dichiarazioni di fumosa disponibi lità poi smentita nei fatti.
Perché questo atteggiamento del padronato, o meglio del grande capitale ?
Le rivendicazioni del Sindacato in merito alla contingenza, al salario garantito ed alle pensioni per imaportanti che siano (rispecchiando una esigenza reale delle masse lavo ratrici di difesa del salario e di sicurezza del posto di lavoro), cer tamente non costituiscono un fatto sconvolgente che mette in discussio ne la struttura della nostra società.
La ragione di questa caparbia resistenza va ricercata altrove e in particolare nel tentativo di rivin cita e di ridemensionamento completi sivo del peso del Sindacato nel nostro paese.
Primo fra tutti va rilevato coma i recenti casi di insabbiamento delle inchieste e delle verità sulle tra me eversive fasciste, vanno inquadra ti in quella strategia, mai sopita anche se momentaneamente battuta, delle forze eversive e reazionarie.
Daltronde, la recente sortita del
BILANCIO DEL TESSERAMENTO 1974
I RISULTATI DEL TESSERAMENTO DELL'ANNO 1974 Si POSSONO DEFINIRE SENZI ALTRO POS,Ti— VI. LA F.L.M. DI MILANO à PASSATA DAI 182.000 ISCRITTI DEL 1973 AI 195.000 DEL 1974.

NELLA NOSTRA ZONA GLI ISCRiTTI DEL 1974 HANNO RAGGIUNTO I 10.680 CoNTRO I 9.228 DEL. LO SCORSO ANNO.
IN REALTÀ LO SCORSO ANNO GLI ISCRITTI ERANO 10.360, MA DOBBIAMO CONSIDERARE CHE LA FACE HA TRASFERITO OLTRE 900 TESSERATI (LAVORATORI INSTALLATORI) ALLE SINGOLE PRO— VINCE DI APPARTENENZA E CHE NOVE AZIENDE SONO STATE TRASFERITE O CHIUSE.
TENENDO CONTO DELLE AZIENDE COLLEGATE AL SINDACATO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1974 E DEL "TURNOVER" ANNUALE, POSSIAMO CALCOLARE CHE OLTRE 2.000 SONO I LAVORATORI CHE PER LA PRIMA VOLTA SI SONO ;SCRITTI AL SINDACATO.
QUESTA SIGNIFICATIVA NUOVA ADESIONE STA A CONFERMARE LA VALIDIT1 DELLE SCELTE RIVE DICATIVE E DI POLITICA ECONOMICA E SOCIALE FATTE E PORTATE AVANTI DAL SINDACATO. CI SONO PERÒ ANCORA GROSSI MARGINI PER ANDARE AVANTI, PER RAFFORZARE IL SINDACATO, PER CONVINCERE ANCORA ilIGLIAIA E MIGLIAIA DI LAVORATORI AO ENTRARE NEL SINDACATO PER PARTECIPARE INSIEME A TUTTI GLI ALTRI ALLA ELABORAZIONE E SOLUZIONE DEI MOLTI PROBLEMI SOCIALI, SINDACALI E POLITICI DELLA CLASSE LAVORATRICE, PER PARTECIPARE ALLA COSTRUZIONE DEL PROCESSO DI UNITÀ SINDACALE.
ZONA B O V I S A

( sEouE ZONA GARI BALDI )

ZONA CENTRO DIREZIONALE

CORSI UNIVERSITARI sIVNah
riiffl MELLA
LOTT"
PER LAVORATORI E DELEGATI

Si terranno nei prossimi mesi a Milano corsi universitari usufruendo del le 150 di diritto allo studio previste dal C.C.N.L.
I corsi si terranno presso le seguenti Sedi:
- Statale, Scienze Politiche, via Conservatorio, 1
- Statale, Facoltà Umanistiche, via Festa del Perdono
- Clinica del Lavoro
- Università Cattolica, L.go Gemelli, 1
- Università Bocconi
- Politecnico, piazza Leonardo da Vinci
ELEZIONI DEGLI "ORGANI COLLEGIALI NELLA SCUOLA"
SOSTENIAMO LE LISTE UNITARIE DEMOCRATICHE
NEI PROSSIMI GIORNI SI TERRANNO LE ELEZIONI DEGLI "Organi Collegiali" della scuola, come previsto dalla legge 477.
Con questa legge non si risolvono certamente i molti e gravi problemi della scuola per i quali studenti, insegnan ti e movimento dei lavoratori si sono battuti e si battono, ma riteniamo che essa serva a trovare lo spazio per aprire un discorso di rinnovamento e di democratizzazione della scuola.
Per questo è necessario che i lavoratori—genitori parteci— pino in massa alle votazioni privilegiando quelle liste che hanno al centro del loro programma una chiara discriminante
DEMOCRATICA ED ANTIFASCISTA e che si battono per la realiz— zazione di questi obbiettivi:
EDILIZIA SCOLASTICA ( costruzione di nuove scuole, di nuove aule ed uso delle strutture scolastiche anche da parte della cittadinanza, ecc.)

DIRITTO ALLO STUDIO (gratuità effetti-va della scuola, lotta all'emarginazione e alla selezione, tempo pieno, ecc.).
SPERIMENTAZIONE E RINNOVAMENTO DELL'INSEGNAMENTO, DEMOCRAZIA NELLA SCUOLA E GESTIONE SOCIALE.
E' necessario inoltre, andare oltre i decreti delegati e porre già il problema del loro superamento rispetto ad alcuni punti, primo fra tutti il superamento dei "consigli di disciplina" quale organo di repressione degli studenti e dei comitati di valutazione, quale strumento di eventuale discriminazione a carico degli insegnanti.
QUESTI OBIETTIVI SONO GLI STESSI PER I QUALI SI BATTE IL MOVIMENTO SINDACALE, E' NECESSARIO CHE IL LAVORATORE IL QUALE LI SOSTIENE CON LA LOTTA, LI SOSTENGA ORA ANCHE CON IL VOTO.
DALLA PRIMA
segretario politico della D.C. Fan fari in tema di ordine pubblico, per il modo e le soluzioni che pro pone (vedi fermo di polizia), si inserisce in questa manovra ad am, pio raggio di recupero di un blocco moderato e d'ordine da contrapporre alle istanze di rinnovamento e progresso delle forze democratiche ed antifasciste.
Certamente esiste un problema di ordine pubblico (rapimenti, furti, attentati terroristici fascisti), ma questo va affrontato in primo luogo dando il là deciso ai programmi di rinnovamento sociale ed economico, che attendono da anni una soluzione e che sono i veri mo tivi della coplessiva crisi della nostra società.
Solo se emergerà questa volontà po litica si potrà vedere patallelamen te l'opportunità di iniziative di prevenzione della criminalità che non abbiano lo scopo di nascondere velleità autoritarie ed antidemocratiche.
A questi tentativi di inserire sul la crisi economica, motivi di attac co alle libertà democratiche, occor re una risposta unitaria di massa che deve coinvolgere tutte le forze politiche e democratiche e di cui il SINDACATO UNITARIO se ne de ve far carico in prima persona, perchè a poco servirebbe (ammesso e non concesso che sia possibile)

la conquista di taluni obbiettivi da noi posti, se poi verrebbero me no le condizioni generali di democrazia entro le quali si svolge la attività del Sindacato.
A tale proposito crediamo che sia giusto dire con chiarezza che azioni sconsiderate di alcuni gruppi, sopratutto nelle scuole, avendo per so ogni senso politico di lotta razionale ed esaendo cadute molto spedì so nella violenza fine a se stessa, favoriscono il ricomporsi di uno schieramento conservatore reazionario messo in crisi dal dispiegarsi dell'azione di massa, democratica ed antifascista del sindacato e del le forze politiche e democratiche. La vertenza generale si svolge in questo clima di crisi economica,po litica e sociale; da qui l'importan za di una nostra vittoria, conditio ne per andare avanti, difendere gli interessi dei lavoratori, uscire dal la crisi e creare condizioni perchè si affermi nella coscienza del paese la necessità di un cambiamento e di rinnovamento generale.
Il sindacato deve fare la sua parte in piena autonomia, ma consapevole che per ottenere questi risultati bisogna stimolare e contribuire a far sì che si sviluppi un'aggregazione tra le forze politiche, socia li e democratiche per garantire fin d'ora LA PROSPETTIVA DI UNA DIREZIO NE DEI PAESE che garantisca gli in, teressi dei lavoratori, in primo luogo , e dell'Italia tutta.