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la costruzione di un sindacato

Proposta una nuova tappa nel processo unitario - Terreni d'incontro • Possibile sancire rincompatibilltd fra cariche sindacali e cariche pubbliche o politiche • Le funzioni delle correnti e la democrazia interna

Il Comitato Centrale della FIOMCGIL riunitosi a Milano il 3 4 settembre ha approvato un importante documento sull'unità sindacale. Tale documento è stato reso noto dalla stampa e del quale diamo un commento.

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In questi anni di azione unitaria abbiamo potuto apprezzare quanto sia importante per noi tutti condurre unitariamente le nostre lotte.

Il documento della FIOM, approvato alla unanimità dal Comitato Centrale nella riunione di settimana scorsa, riassume il valore della unità d'azione e partendo da questo esame ripropone all'attenzione dí tutte le organizzazioni sindacali il compito della costruzione di un solo sindacato per tutti i lavoratori.

Sono state fatte delle proposte concrete per trasformare l'attuale unità d'azione temporanea in unità permanente per affrontare assieme i problemi che sorgono nella categoria.

L'unità che noi auspichiamo non è un fatto sentimentale, per sentirsi tutti uniti, perchè è meglio essere uniti che divisi. L'unità deve servire per meglio lottare e anche per evitare che il padronato possa sperare sulla nostra divisione per imporre le sue scelte.

L'esperienza di questa lotta contrattuale, per preparare la quale abbiamo presentato rivendicazioni unitarie e lottato tutti insieme, ci indica la strada per superare una situazione dalla quale noi non avevamo nulla di buono da sperare.

La divisione sindacale è frutto dell'azione padronale che ha inserito nella vita sindacale elementi polemici estranei, scatenando una battaglia nel nostro interno. L'essere stati capaci di superare questa situazione epresentarsi ancora uniti di fronte al padronato ci deve servire come guida per la costruzione dell'unità sindacale.

Il documento della FIOM afferma infatti:

Da questo nuovo clima unitario, dai nuovi rapporti umani che esso ha reso possibili. trae la sua origine più genuina la spinta per il conseguimento di un tipo di azione unitaria che superi almeno in una certa misura l'unità d'azione tradizionale che ha contrassegnato questa fase dei rapporti fra i sindacati metalmeccanici ed in genere in tutto il movimento sindacale. Un nuovo tipo di unità fra i sindacati, che porti al superamento di ogni forma di concorrenza deteriore, che consenta invece un'emulazione costruttiva e un confronto civile di posizioni fra le diverse organizzazioni, che si traduca nell'estensione a tutto il mondo del lavoro del prestigio e dell'autorità del sindacato, è oggi possibile fra i metalmeccanici, ed il CC della FlCM ne ritiene maturi i tempi.

La FIOM non si pone come obiettivo la creazione di una organizzazione sindacale unica di una sola categoria contro le attuali Confederazioni, perchè consapevole che il progresso di unificazione deve essere un fatto che tutto il movimento sindacale deve compiere.

La FIOM, con questo documento e con le proposte in esso contenute assolve al compito che le viene assegnato nella vita del movimento sindacale. Così come le lotte dei metallurgici sono indicative per tutti i lavoratori e le esperienze unitarie sono divenute un esempio per tutte le categorie, anche per la costruzione dell'unità sindacale la FIOM non poteva mancare nell'assolvere alla sua funzione di guida e stimolo.

L'unità sindacale che ci proponiamo di costruire è una condizione indispensabile per i lavoratori, condizione minima e al tempo stesso chiave di volta per il successo delle nostre azioni.

I padroni sono nemici dell'unità operaia perchè è sulla divisione dei lavoratori che ripongono tutte le loro speranze. In una società come la nostra, dove vale la legge del più forte, vive e vince chi è forte ed organizzato.

E chi è forte ed organizzato fa valere le sue leggi sopra tutti. La storia ci ha più volte insegnato che non è sufficiente essere in tanti o essere la maggioranza per avere ragione. Il fascismo e le sue avventure sono cose che sono state fatte contro tutto il popolo da un gruppo che è riuscito ad imporre le sue scelte.

Tutti i giorni nelle fabbriche noi assistiamo all'imposizione dì sempre peggiori condizioni di lavoro da parte di un gruppo di dirigenti contro milioni di lavoratori; la nostra stessa lotta contrattuale è fatta da più di un milione di lavoratori contro una decina di grossi industriali.

Noi lavoratori che siamo la maggioranza del nostro popolo, che siamo la parte sulla quale si regge il nostro paese e la nostra economia, non possiamo continuare ad essere considerati degli esseri inferiori, discriminati come i negri nel Sud Africa.

La nostra forza deve contare e conterà nella misura che saremo uniti ed organizzati. Ma questo non significa aspettare che si raggiunga un accordo fra i vertici dei sindaca- ti. L'unità non può essere un atto protocollare e burocratico, l'unità è un fatto di massa costruito nelle fabbriche e negli uffici con il concorso diretto dei lavoratori.

Il documento della FIOM formula delle precise proposte:

Sulla base di queste valutazioni, il CC FIOM propone alle altre organizzazioni di avviare, anche sulla base di comuni decisioni e con le forme che potranno essere in comune concordate, un profondimento sulle convergenze di politica sindacale e di politica economica che già ora risultano mature, facendo partecipare a questo approfondimento nella misura più larga possibile tutti i lavoratori metalmeccanici. 11 CC FIOM ritiene che questo approfondimento, in questa fase dei rapporti unitari, debba investire i temi seguenti:

- 11 ruolo che il sindacato è chiamato a svolgere nella società contemporanea e particolarmente nell'attuale fase che vede notevoli trasformazioni nella tecnica, nella economia e nella società civile; la strategia contrattuale che ne discende, tanto sul piano nazionale-che su quello internazionale e, in particolare, europeo.

Le tappe che debbono essere conseguite per raggiungere una più larga autonomia del sindacato e una più ricca democrazia interna; i nuovi rapporti, quindi, che il sindacato deve potersi conquistare nei confronti dello Stato e in genere delle pubbliche istituzioni, i nuovi rapporti che esso deve poter stabilire con i partiti politici, al di fuori di ogni deteriore concessione a forme di anarcosindacalismo o di pansindacalismo e nel quadro di una azione comune, ma distinta, per la difesa e lo sviluppo della democrazia.

Le iniziative che si rendono necessarie per garantire un rafforzamento qualitativo della presenza organizzata del sindacato e quindi del solo potere contrattuale nei luoghi di lavoro e nella intra società civile; i problemi quindi che debbono essere affrontati e risolti in ordine all'autofinanziamento del sindacato, allo sviluppo del proselitismo sindacale, alla creazione di una rete di servizi sindacali che assistano il lavoratore nelle sue Vertenze, nella sua quatificallIone o riqualificazione, nelle sue esigenze di riposo e di svago.

L'autonomia del sindacato è una cosa che deve essere salvaguardata, perchè il sindacato non diventi strumento dilparte politica, padronale o governativa.

Autonomia significa decidere senza condizionamenti. Decidere sulla linea da adottare; sulle richieste da formulare e sulla condotta delle lotte, sulla scelta dei dirigenti a tutti i livelli, dalla fabbrica in su.

Più avanti il documento della FIOM afferma:

Per quanto attiene l'adozione di misure statutarie in materia di incompatibilità, il CC afferma solennemente la disponibilità della FIOM di fronte all'accertamento di sostanziali convergenze sulla strategia sindacale delle organizzazioni dei metalmeccanici, ad adottare una delibera vincolante che affermi l'incompatibilità tra le responsabilità di dirigente della FIOM (membro di segreteria nazionale o provinciale, membro del Comitato centrale della FIOM o membri dei comitati direttivi provinciali) e l'accettazione di un mandato pubblico elettivo di origine partitica sia per quanto riguarda il Parlamento nazionale che le assemblee rappresentative regionali e locali. Nello stesso spirito, il CC della FIOM è ugualmente disponibile ad adottare analoga delibera per quanto riguarda l'appartenenza dei dirigenti della organizzazione agli organi esecutivi e direttivi dei partiti politici (segreterie, direzione, comitati esecutivi provinciali).

Autonomia non significa avversione od abbraccio incondizionato e aprioristico dl determinate formule, ma vuoi dire che la posizione del sindacato sarà decisa di volta In volta secondo gli Interessi dei lavoratori.

Questa esigenza verrà soddisfatta con lo sviluppo e l'allargamento della democrazia sindacale e con l'adozione di criteri e misure organizzative atte a soddisfare tale esigenza.

Le correnti politiche sono una realtà collegate al modo con il quale si è venuto ricostruendo il movimento sindacale nel nostro paese. Partendo da questa constatazione, la FIOM, riconosce la funzione assolta da queste correnti e nel documento si afferma che:

Esso ravvede, in pari tempo, la opportunità di approfondire l'esame di quelle misure che possono contemperare le esistenza delle correnti sindacali con lo sviluppo della più ricca dialettica interna e della più vasta circolazione delle idee. Esso ritiene possibile, in pari tempo, l'adozione di nuove norme che contemperino la esistenza delle correnti con il più largo accesso dei lavoratori iscritti agli organismi dirigenti dei sindacato, sulla base del criterio preminente della capacità sindacale.

Sappiamo come la pensate sulle chiacchiere a vuoto, così la Sezione sindacale aziendale vi ha preparato questo contratto che dovrete solo firmare.

(dal giornale del Sindacato elettrici del Canadà)

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