L'Eco di Niguarda8

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SENZA IL P. C. I.

Le elezioni del 15 giugno hanno segnato una svolta storica nel nostro paese: alla D.C. che chiedeva consensi per continuare in una politica conservatrice, fatta di speculazioni, clientelismi e sottogoverno, le masse lavoratrici hanno risposto con una poderosa avanzata della sinistra e in primo luogo del P.C.I. La partecipazione al voto dei giovani ha senza dubbio contribuito a questo risultato, ma sarebbe semplicistico pensare che i nuovi voti alla sinistra siano tutti dei giovani; è vero invece che la politica di rinnovamento e di unità dei lavoratori proposta dal PCI ha saputo raccogliere attorno alla classe operaia vasti strati di intellettuali, artigiani, piccoli imprenditori e ceto medio, che sempre più riconoscono la necessità di allearsi alla classe operaia per uscire dalla crisi.

Queste elezioni indicano dunque che senza l'apporto del PCI non si può governare nè a livello nazionale nè a livello locale. I grandi risultati conseguiti dalla sinistra nelle regionali della Lombardia (da 19 a 25 seggi il PCI, da 9 a 11 seggi il PSI, 2 seggi il PDUP), devono mutare l'equilibrio politico della Giunta regionale che nella passata gestione di centro-sinistra ha dato prova di ritardi, inefficienza e mancanza di programmi avanzati.

Ma i risultati più significativi, grazie soprattutto alla avanzata del PCI, le sinistre li hanno ottenuti nella provincia di Milano, dove possono disporre della maggioranza all'Amministrazione Provinciale, di 40 seggi su 80 al Comune di Milano e di numerose nuove giunte democratiche nei piccoli comuni. Anche laddove la sinistra era già maggioritaria (Cinisello, Sesto S. G., Corsico, ecc.) il PCI ha registrato un'avanzata dell'8-10%.

Naturalmente questi risultati elettorali devono tradursi in una modifica degli indirizzi di governo nelle nostre amministrazioni locali, dove vanno superati gli schieramenti tradizionali per dar vita a maggioranze aperte, stabili, democratiche ed efficienti. Qualcuno ha definito il 15 giugno 1975 come un « 18 aprile » alla rovescia, ma per noi comunisti questa pur esaltante e schiacciante vittoria non significherà l'emarginazione della DC anche laddove essa è minoranza e noi maggioranza; significa invece un impulso alla ricomposizione dell'unità della classe operaia e delle masse lavoratrici per troppo tempo divise dallo squallido anticomunismo democristiano. In questa prospettiva non può non preoccupare il recupero di voti a destra della DC che, se ne ha contenuto la perdita elettorale, rischia di spostare tutto il partito su posizioni ancora più conservatrici.

Concludendo, non si può non ricordare il grande ruolo che ancora una volta il quartiere di Niguarda ha avuto nella poderosa avanzata del PCI. Da ciò viene la conferma che non solo i vecchi comunisti approvano le realizzazioni e il programma del Consiglio di Zona, ma che essi sono condivisi da strati di popolazione sempre più vasti.

ROBERTO CAMAGNI è stato eletto

L'elezione di Roberto Camagni al Consiglio comunale è un giusto riconoscimento all'infaticabile ed intelligente lavoro svolto nei quartieri di Bicocca, Pratocentenaro e Niguarda su tutto l'arco dei problemi. Le 2.793 preferenze ottenute non rispecchiano certamente la fiducia che Camagni raccoglie nella popolazione della Zona, ma il

"Lor signori" sono serviti

La grande affermazione della lista del P.C.I. nelle elezioni amministrative, l'avanzata dei socialisti e la batosta subita dalla Democrazia Cristiana, confermano il giudizio che avevamo espresso alla vigilia della consultazione elettorale. Lor signori: fanfaniani, dorotei e sinistri D.C. che a Milano come a Niguarda avete difeso gli speculatori, siete stati giustamente puniti anche se avete tirato in ballo la Cecoslovacchia e il Portogallo. Alcuni ex assessori hanno inviato a cittadini di mezza Milano lettere e opuscoli autoincensandosi per quel poco che la popolazione era riuscita a strappare loro con la mobilitazione e la lotta. Facce di bronzo!

P.C.I., a differenza di tutti gli altri partiti, non permette iniziative personali di tipo clientelare.

Avreste dovuto vergognarvi al posto di chiedere il voto. Cosa credevate di ottenere dopo 30 anni di promesse non mantenute per gli asili nido, le scuole, i servizi sociali, l'assistenza agli anziani.

Ma vi siete chiesti perchè a Niguarda nelle vostre roccaforti scudocrociate avete avuto un crollo pauroso? Perchè invece il P.C.I. e i socialisti sono andati avanti a casa vostra e nelle case della Cooperativa Edificatrice? Perchè centinaia di uomini, di donne, di giovani si sono rivolti ad un partito, il P.C.I., che voi avete dipinto come un serpente

a sonagli, negatore della libertà e i suoi iscritti mangiachissàchecosa?

La risposta la trovate nell'impegno profuso in tutti questi anni da uomini, da donne, da giovani che sotto la bandiera del partito dalle mani pulite sono stati alla testa di ogni battaglia antifascista e democratica, che amministrano da anni con onestà e capacità i ,centri di vita cooperativa, che elaborano e realizzano nel Consiglio di Zona, assieme ai socialisti e alla popolazione, i piani di risanamento, per la viabilità e i trasporti, per la difesa della salute, per l'edilizia scolastica.

E quando parliamo di gestione democratica del territorio e dei servizi sociali, ci rivolgiamo anche ai giovani che hanno votato o che simpatizzano per Democrazia Proletaria.

Per i comunisti e per le forze di sinistra, i risultati delle elezioni sono un punto di partenza. Bisogna ora, e in modo unitario, concretare con i fatti tutto ciò che si è indicato ed elaborato, primo fra tutti il decentramento reale del potere amministrativo e politico della nostra città, per rompere le clientele e il burocratismo, per gestire dal basso la vita pubblica. E lor signori sono avvertiti.

L'ECO DI NIGUARDA Mensile di vita Niguardese in 3' pagina: SCUOLA Dichiarazioni dei presidenti dei Consigli di Circolo e di Istituto REGIONALI IN PERCENTUALE: P.C.I. 6,73 - P.S.I. + 0,81 - D.C. 3,92 GRANDE AFFERMAZIONE del P. C. I. e delle forze di sinistra RISULTATI ELETTORALI A NIGUARDA OSPEDALE REGIONALI PROVINCIALI COMUNALI REGIONALI PARTITI 1975 1970 1975 1970 1975 1970 1975 1970 voti 90 voti °Io voti 0/0 voti % voti 010 voti °/0 voti 90 voti °/0 PCI 4.319 41,43 3.474 34,7 4.301 41,47 3.498 34,95 4.241 40,72 3.438 34.31 416 31,47 383 23,88 PSIUP - 326 3.3 - 315 3.15 - 320 3.19 - 60 3,75 PSI 1.679 16,11 1.528 15.3 1.692 16,31 1.531 15 31 1.767 16,96 1.600 15.96 151 11,42 143 8.92 DEM. PROL. 318 3,05 320 3,09 335 3,22 40 3,02 PRI 293 2,81 239 2.4 302 2,91 224 2,21 291 2,79 235 2.35 37 2,80 31 1,98 PSDI 519 4,97 656 6.5 471 4,54 662 6.61 537 5,16 709 7.07 72 5,45 117 7,29 DC 2.698 25,88 2.988 29.8 2.683 25,87 2.972 29.70 2.674 25,67 2.923 29,16 512 38,73 745 46,44 PLI 215 2,06 457 4,5 210 2,03 459 4,58 207 1,99 457 4,56 25 1,89 64 3,95 MSI +PDIUM 378 3,63 335 3.3 392 3,78 349 3,49 364 3,49 329 3.28 67 5,07 58 3,61 ALTRI 6 0,06 12 0.2 - - 12 0.12 2 0,15 3 0,18 TOTALI 10.425 100 10.015 100 10.371 100 10.010 100 10.416 100 10.023 100 1.322 100 1.604 100 BATOSTE DC Seggio 1925 (Via Val di Ledro 23) P.C.I. 63,18% + 7 D.C. 10,46% - 1,3 Seggio 1681 (Feudo D.C.) P.C.I. 30,38% + 7,8 P.S.I. 14,45% + 3 D.C. 42,85% - 11,3
ANNO I - Nuova Serie GIUGNO 1975 L. 100
NON
CONFRONTI ELETTORALI A NIGUARDA PARTITI REGIONALI 1975 voti °Io POLITICHE 1972 voti °Io REGIONALI 1970 voti °Io PCI 4.319 41,43 3.653 35,42 3.474 34,7 PSIUP - 160 1,35 326 3,3 PSI 1.679 16,11 1.394 13,52 1.528 15,3 DEM. PROL. 318 3,05 -MPL - 38 0,37MANIFESTO - 86 0,83 SERVIRE I.P. - 27 0,26PRI 293 2,81 319 3,10 239 2,4 PSDI 519 4,97 532 5,16 656 6,5 PLI 215 2,06 372 3,61 457 4,5 DC 2.698 25,88 3.270 31,70 2.988 29,8 MSI+PDIUM 378 3,63 469 4,55 335 3.3 ALTRI 6 0,06 14 0,13 12 0.2 TOTALI 10.425 100 10.314 100 10.015 100
SI PUÒ GOVERNARE

Eppure il verde non è lontano...

Il nostro quartiere, mi dicono i vecchi (e anche i non tanto vecchi), era fino a 25 anni fa una zona con tanto verde, allora non c'erano molte case ed era sufficiente, per tutti coloro che lo desideravano, spingersi di pochi passi fuori casa per essere nei campi.

Pensa, tornare dal lavoro o dalla scuola (e fino a questo punto lo facciamo anche oggi) e andare sotto un albero a leggere il giornale o correre dietro ad una palla in un prato (e questo oggi non è più possibile farlo). Il perchè non è più possibile? Te lo dirò in poche parole: vedi, i « grandi » invece di giocare a palla « giocano » con delle cose che si chiamano speculazione edilizia, accaparramento di verde fatto per pochi privilegiati ed altre brutte cose, cioè, volutamente, non fanno una programmazione dell'ambiente in cui viviamo a beneficio di tutti, ma fanno tutto a beneficio del lucro cioè dei « soldini ». Ed ecco il risultato: non c'è più la possibilità di usufruire di un sano, rilassante (e gratuito) momento della giornata a contatto della natura.

Allora a Niguarda il verde non esiste più?

No, un po' è rimasto e potrebbe bastare, anzi, ti dirò che questo verde è attrezzato: ci sono panchine, vialetti, lampioni e prati sui quali è possibile fare capriole, giocare e giocare fino ad essere stanchi morti!

Strano, abito qui e questo posto non l'ho mai visto, ma se lo dici tu, andiamoci subito, di sa!!!

D'accordo, ora siamo in Via Frugoni, mettiamoci in viaggio perchè il cammino è lungo per arrivarci.

Ma cosa dici? Non vedi che i prati incominciano di lì?

Hai ragione, i prati sono lì,

Dalle fabbriche:

ma quelli hanno la cinzione e non è possibile attraversarli, anzi mi hctnno detto che ne faranno un campo da golf.

Un campo da golf?

Sì, un campo da golf, sai a Niguarda se ne sentiva proprio il bisogno!!! Comunque, avviamoci perchè dobbiamo percorrere Via Frugoni, Via Cesari, Via Maffi, Via dei Conti Biglia e Via Giuditta Pasta e bada bene che le ultime due vie non hanno praticamente marciapiede ed a percorrerle c'è d'avere paura delle auto che ti sfiorano.

Quante strade! Ma chi ci va a quel verde... attrezzato?

Appunto, non ci va nessuno o pochissimi!!

E' vero, è così lontano... e io che mi ero illuso...

No, è qui il bello, non è lontano, vieni a vedere: dal termine di*Via Leone da Perego (che è a meno di 100 metri da Via Frugoni) ai prati dei quali ti parlavo ci sono poco meno di cinque minttti di strada... che non esiste!

Ma sarebbe sufficiente un passaggio attraverso questo prato per arrivarci; una breve stradetta da percorrere a piedi! Come mai nessuno ci ha pensato? Non si può fare qualcosa?

Hai ragione, tanto più che oltre ai bambini, anche gli adulti e le persone anziane potrebbero usufruire di questo parco rimasto inutilizzato (o quasi) da circa cinque anni.

Senti propongo una cosa: scriviamo questa nostra chiacchierata e domandiamo che la pubblicchino, chissà che a qualcuno di quei signori che ci amministrano non arrivino le tue parole e faccia finalmente qualcosa!

Ciao, lo vado a dire agli amici e... ricordati di farlo sapere a quei signori!

Diario partigiano di "Anito" Bergamaschi

Pubblichiamo in questo numero altri due episodi del diario partigiano di Angelo Bergamaschi (Anito) sapendo che quelli già apparsi hanno suscitato interesse nei lettori.

Desideriamo sottolineare che i racconti di « Anito », sono stati scritti in giovanissima età e possono essere imprecisi e forse incompleti. Sono tuttavia un contributo per una conoscenza viva della lotta contro il nazifascismo sostenuta da centinaia di niguardesi nei nostri quartieri, in altre parti d'Italia e all'estero. « Anito » aveva già rievocato le gesta il sacrificio della vita di decine di nostri concittadini, sul primo « L'Eco di Niguarda » di cui per anni fu intelligente collaboratore.

LA PRIMA AZIONE

Ricordo la prima azione fallita. Ci dovevamo recare sull'autostrada che attraversa la strada tra Bresso e Cusano per cancellare i cartelli indicatori bilingue (italiano e tedesco n.d.r.) ma il maltempo ci bloccò. Peccato, ci eravamo preparati con grande entusiasmo.

LE BOMBE

NON FUNZIONANO

Nel mese di febbraio del 1945, i tedeschi tentarono di eliminare il movimento partigiano di montagna con una vasta azione di rastrellamento ammassandosi nelle città che facevano testa alle valli occupate dai patrioti. Il comando generale del C.V.L. (Comitato Volontari per la Libertà n.d.r.) per far fallire l'azione

"L'AQUILA" difesa dell'occupazione

Anche se il ministro al Tesoro Colombo continua a dire che la situazione economica va migliorando, in realtà è l'opposto.

Tutto questo per la miopia dei nostri governanti i quali, respingendo in blocco le richieste fatte dai sindacati e dal P.C.I. che indicavano, per uscire dalla crisi, un nuovo modello di sviluppo basato sugli investimenti, privilegiando i settori prioritari, come l'agricoltura, l'edilizia popolare, i trasporti, la produzione nazionale dell'energia, ecc., hanno invece accettato la logica dei grandi gruppi monopolistici.

Comportandosi in questo modo il governo con in testa la D.C. ha colpito non solo la classe operaia (che è quella che sta pagando più duramente) ma la società nel suo complesso.

Naturalmente il nostro rione non è rimasto immune da questa situazione e all'« Aquila » per esempio, si è già passati per una grossa crisi.

Nel mese di maggio dello scorso anno c'è stata una riduzione di personale che ha portato a 59 licenziamenti. Da Agosto a Ottobre la cassa integrazione a zero ore per un buon numero di operai.

Infine, sempre nel '74, altri 28 licenziamenti e nell'incertezza di quella situazione, 73 lavoratori hanno preferito andarsene di pro-

IMBARAllO DI BELLINI

Sabato 7 giugno i genitori della scuola elementare di via Passerini e di via Ciriè, insieme ai genitori della scuola media di via Hermada ed ai cittadini del rione, hanno fatto una manifestazione popolare attraverso le vie del quartiere.

Perchè? Per la scuola.

che avrebbe potuto disperdere, almeno in parte, le brigate di montagna, mise in movimento tutto l'organismo militare della città e diffuse la voce che buona parte dei patrioti alpini era scesa al piano.

Questa manovra riuscì in pieno anche perchè nelle città, e specialmente a Milano, i partigiani Sap e Gap non dettero un giorno di tregua ai pochi tedeschi rimasti di guarnigione. Nel solo mese di febbraio e nella sola Milano, il comando partigiano registrò ben 80 tedeschi giustiziati e 36 attacchi alla bomba contro alcune caserme. Ad uno di questi attacchi partecipai anch'io. La sera del 6 febbraio il distaccamento era a convegno. Si decise di attaccare tre caserme repubblichine: « La Mussolini », « L'Indomita Bernini » e quella di Niguarda. Quest'ultima l'attac-

Si è spenta la madre di Anito Bergamaschi, Maria. Di questa donna che fu madre esemplare, ricordiamo la bontà e la fede antifascista, nonostante la bufera e il dolore che l'hanno colpita quasi ininterrottamente per tutto l'arco della sua esistenza.

Addio cara Maria.

Sui cartelli e sugli striscioni che i genitori portavano si leggeva: « le scuole Passerini, Ciriè e Cassinis vogliono aule per 750 nuovi alunni »,« aule e scuole sono solo paroe », « siamo stanchi delle promesse: vogliamo i fatti ».

Ciò dimostra come sia urgente il problema della scuola, come esso debba essere risolto senza ulteriori rallentamenti e perdite di tempo burocratiche che gli assessorati comunali responsabili (o irresponsabili?) ben conoscono.

La raccolta di firme, organizzata la settimana precedente la manifestazione per sollecitare l'adesione di tutto il quartiere, ha visto circa 3.000 lavoratori, pensionati, mamme davanti alle scuole, ai negozi, alla 'chiesa per chiedere che vengano costruite le aule necessarie, per chiedere che si dimostri nei fatti, nelle scelte concrete la volontà politica di cambiare le cose.

Perchè soprattutto di questo si tratta: cambiare le cose per rispondere alle esigenze del quartiere.

Si tratta di realizzare le proposte che per l'edilizia scolastica il Consiglio di Zona continuamente ha fatto agli assessori competenti (o incompetenti?): il lotto di via Adriatico, le scuole materne e gli asili nido, la ristrutturazione della casa del popolo per farne aule, l'ampliamento della scuola media Cassinis, l'eliminazione degli affitti presso istituti privati che speculano sulle carenze delle strutture scolastiche.

pria iniziativa riducendo così l'organico da 300 a 140 dipendenti.

Dopo questa falcidia di manodopera, l'« Aquila », è ancora tra quelle aziende dove non si prevedono sbocchi positivi. Se fino a poco tempo fa il settore tessile è stato « relativamente » risparmiato, in questi ultimi mesi la crisi ha assunto proporzioni sempre più rilevanti. Questo vuol dire che la crisi si ripercuoterà anche su quei settori collegati con l'industria tessile-meccanica (vedi Aquila e Condor) aggravandone maggiormente la situazione.

Come uscire da questa crisi? La risposta è stata data all'inizio: cioè come hanno posto con forza i sindacati ed il P.C.I.: per uscire dalla crisi non si passa per la compressione dell'occupazione, ma attuando una riforma delle strutture produttive, che permettano di utilizzare meglio tutte le risorse del paese.

Oltre a questo bisogna ricordare che i lavoratori dell'« Aquila » hanno anche il problema, grosso direi, dell'ambiente di lavoro che per il momento non è pensabile affrontare, dovendo ancora cercare di salvaguardare il proprio posto di lavoro. Ma in un prossimo futuro dovrà essere affrontato in un modo serio, perchè, e dobbiamo esserne convinti, la salute è una cosa di primaria importanza

va nel migliore dei modi salvaguardata. Ad esempio esistono lavorazioni dove si usano vernici e solventi. Questi prodotti anche se danno momentaneamente l'impressione di essere innoqui possono nel tempo causare malattie anche gravi. La clinica del lavoro è intervenuta qualche anno fa imponendo all'azienda di prender certi provvedimenti per migliorare l'ambiente, ma a tutt'oggi la situazione è rimasta pressochè invariata.

Altri sono i fattori di pericolo per la salute come la troppa o poca luce nei reparti, la polvere, l'umidità e la rumorosità.

Dunque la migliore arma per prevenire certe malattie, cosiddette professionali, è battersi per migliorare l'ambiente di lavoro e le condizioni stesse del lavoratore nell'interno della fabbrica.

A Niguarda in via Val D'Ossola 19 verrà insediato lo S.M.A.L. (servizio di medicina preventiva sugli ambienti di lavoro). Questo strumento potrà aiutare i lavoratori a migliorare le proprie condizioni in fabbrica. Perciò è importante conoscerlo e battersi finchè, insediato, possa entrare nelle nostre fabbriche e confrontarsi con i lavoratori sui problemi che esistono nell'interno di esse.

cammo io e « Sgi » col quale mi recai verso le 19 sul ponte del Seveso. Là ricevemmo due bombe a mano e ci avviammo sul luogo; il commissario politico aspettava l'esito da un'altra parte. Fummo costretti ad aspettare un po' di tempo perchè due persone stavano parlando proprio sulla via della prevista ritirata. Sentivamo intanto gli scoppi dalle caserme della Bicocca e di Prato. Ci decidemmo allora di agire e portandoci ad una trentina di metri dall'edificio tentammo di strappare la sicura alla bomba senza riuscirvi. Tentammo una seconda volta e l'operazione riuscì al mio compagno che lanciò l'ordigno contro il tavolato di una camerata della caserma. Ma la bomba non scoppiò facendo invece un baccano infernale. I fascisti dall'interno spensero allora tutte le luci e noi ci ritirammo più arrabbiati che mai. Riferimmo al commissario politico l'esito dell'azione fallita per il cattivo funzionamento delle bombe e andammo a dormire.

PLURICENTRO

DI VIA CHERASCO

Informiamo i cittadini che le iscrizioni per la Scuola Materna insediata nel complesso di Via Cherasco, si ricevono ogni giorno presso la segreteria del Pluricentro. Le famiglie che desiderano fruire di tale servizio per i propri figli, sono invitate ad iscriverli con sollecitudine.

CIRCOLO FAMIGLIARE

LAVORATORI

Via Terruggia 23

Ristorante Bar

BANCHETTI

RINFRESCHI

Cucina Casalinga

Telefono 6421521

Queste sono le richieste che i genitori del rione hanno democraticamente ripetuto nel corso della manifestazione: da via Val di Ledro a via Palanzone, da via Ornato a via Lanfranco della Pila a via Adriatico. Il problema della scuola si è dimostrato un problema di tutti gli abitanti di Niguarda.

Alla fine della manifestazione c'è stato un incontro dei genitori con l'assessore all'educazione presso il Consiglio di Zona. Per la verità, dire che l'assessore si è incontrato con i genitori non è corretto. Infatti, quando all'assessore, arrivato alla scuola di via Ciriè per premiare gli alunni sulla mostra il bambino e l'ambiente » da loro preparata, è stato chiesto di parlare con i genitori dei problemi dell'edilizia scolastica, l'assessore ha risposto di « avere altri impegni, di non poterlo fare, di fissare un appuntamento con lui perchè non aveva le carte sottomano ».

Ma i genitori le carte le avevano, perchè conoscono per esperienza diretta la situazione della scuola, le aule affollate, le promesse non mantenute, gli appuntamenti mancati.

E così la convinzione dei genitori ha avuto ragione Sull'ennesimo tentativo di « svicolare » cercato dall'assessore. Al Consiglio di Zona le domande precise e circostanziate, le necessità evidenti ed inderogabili fatte presenti dai genitori hanno messo in estremo imbarazzo l'assessore, che ha capito come le sue parole non fossero convincenti e credibili, come la tecnica del « vedremo » non funzioni più.

Al Consiglio di Zona, l'assessore che aveva « altri impegni » ha dovuto prendere davanti ai genitori un impegno, uno solo ma concreto: mercoledì 11 giugno alle ore 18 presso il suo ufficio, i genitori delle scuole della zona, alla presenza dell'assessore al Bilancio di quello ai Lavori Pubblici.

LA POSTA DEI LETTORI pag. 2
Luciano Megani

La parola ai presidenti dei Consigli di Circolo e di Istituto UNITA' PER LA GESTIONE DEMOCRATICA DELLA SCUOLA

Ci sembra che alcuni eletti negli organi collegiali della scuola elementare e media di Niguarda abbiano dimenticato la grande e impegnata partecipazione popolare per le elezioni del 12 febbraio, partecipazione motivata dalla ferma volontà di rinnovare la scuola nelle strutture e nei contenuti.

Se il dialogo non va avanti nei consigli è perchè c'è chi spinge per una linea dura, dello scontro, della rissa e ogni resistenza va interpretata come preoccupazione delle forze conservatrici e della DC in particolare, che mirano ad impedire il consolidamento e lo sviluppo delle conquiste democratiche raggiunte.

Nella scuola si assiste ad una volontà disgregatrice che cerca di burocratizzare i consigli con la non pubblicità delle riunioni, ed operando per contrapporre gli

Circolo Didattico

Passerini-Cirié

E' consuetudine che al termine di un ciclo operativo, un organismo, di qualsiasi natura esso sia, cerchi di tirare le somme su quello che ha fatto nel periodo appena concluso e formuli piani per il successivo.

Non vorrei però, nonostante la premessa, enumerare in questa sede la serie di delibere scaturita dalle riunioni, quanto analizzare lo spirito con il quale le varie componenti del Consiglio di Circolo hanno affrontato i compiti loro assegnati dalla legge delega.

I genitori, seguendo fedelmente quanto era scaturito nel programma elettorale, si sono organizzati in gruppi di lavoro e tramite i loro eletti hanno portato al Circolo una serie di punti precisi che avrebbero dovuto costituire l'impianto di base per una futura scuola più democratica, più aderente alla realtà e aperta a tutte le forze sociali che operano nella zona, il che rientra esattamente nello spirito enunciato dai decreti delegati.

Fatte salve poche eccezioni, costituite da insegnanti aperte a questa nuova concezione della scuola, ci si è purtroppo trovati davanti ad un muro di silenzio nei confronti di problemi scottanti quali edilizia scolastica e sanità (« sono i genitori che devono interessarsi a queste cose » è stato detto), mentre per il discorso sui contenuti e la didattica ci è stato « dimostrato » che i margini operativi nei quali i genitori possono muoversi sono praticamente inesistenti (se le leggi si interpretano in modo restrittivo — diciamo noi!!).

Ci è stato anche detto che lo spirito con cui affrontare le riunioni avrebbe dovuto essere di tipo famigliare e che tutto o quasi tutto ciò che di qualificante si doveva decidere era, in ultima analisi, di competenza del corpo insegnante.

In questo clima già poco adatto ad un discorso di collaborazione, non sono mancati gli interventi dall'alto (vedi telegramma Malfatti, circolari del. Provveditore, ecc.), che hanno dato la stura a richiami verbali e scritti sulla inviolabilità delle leggi del Paese, sulla democrazia, eccetera, che hanno portato a episodi decisamente gravi, non ultimo quello di privare i genitori, senza preavviso, di una bacheca che, se è vero che in alcuni casi erano citati nomi di persone e vocaboli « audaci », è altresì vero che attraverso un dibattito al Circolo si sarebbe potuto affrontare il problema ed eventualmente formulare una regolamentazione sui limiti e contenuti della bacheca stessa.

organi collegiali alle altre articolazioni democratiche del quartiere. Si tenta di innalzare steccati rinfocolando i corporativisin& tentando di trasformare diversità di orientamento ideologico in contrapposizioni intolleranti. Questa politica va respinta affrontando i problemi che assillano le nostre scuole di immediata più lontana scadenza.

Occorre lottare insieme contro la gerarchia ministeriale incapace di cogliere e promuovere la domanda di rinnovamento sociale.

Per questo abbiamo chiesto ai Presidenti dei Consigli di Circolo di Istituto delle scuole elementari e medie di Niguarda il parere sulla prima fase di attuazione degli organi collegiali e gli obiettivi che i Consigli si propongono per l'anno scolastico 19751976.

Un altro episodio che merita menzione è quello inerente ad una, non meglio identificata, raccolta di firme (stimolata da alcune insegnanti) da parte di « un gruppo di genitori » che chiedono chiarimenti sul comportamento dei genitori eletti al Circolo.

E' facile strappare adesioni e firme sotto lo spauracchio di una rivalsa nei confronti dei propri figli!!

Ora ci si domanda: come mai in un Paese ove leggi sul diritto allo studio, sull'edilizia scolastica, sulla sanità, eccetera, leggi che sanciscono diritti del cittadino, vengono bellamente ignorate o quasi, mentre ci si appella continuamente ad un telegramma (che non è una legge) per strombazzare l'inviolabilità delle prime?

Faccio appello a tutti i genitori a meditare; è solamente con la loro partecipazione, anche critica nei confronti dei genitori eletti, che sarà possibile avere una scuola che sia veramente una componente insostituibile e uguale per tutti nel tessuto sociale della nazione.

E' importante che le critiche, se costruttive, siano « sopportate » anche dal corpo insegnante, perchè è solamente attraverso un libero dialogo in un libero confronto su di un piano di parità che si costruirà fin d'ora una scuola nuova.

I Decreti Delegati non sono una perdita di tempo!!!

Scuola all'aperto di Via Cesari

E' impressione abbastanza diffusa che l'avvento degli organi collegiali nella scuola mentre da un lato ha istituzionalizzato la partecipazione dei genitori alla vita della scuola, dall'altro ha reso più rigide e burocratizzate le iniziative dei genitori, ostacolando rallentando, in molti casi, le comunicazioni tra di loro.

Questo si è sentito in modo particolare nella Scuola all'aperto « Duca degli Abruzzi » di Via Cesani dove esisteva ed operava già attivamente, da anni, con propri rappresentanti, assemblee ed iniziative, una associazione di genitori che ora sta attraversando la propria crisi di trapasso allo spirito e alle tecniche della gestione collegiale.

Il Consiglio di Circolo e gli altri organi della Scuola di V. Cesari hanno raccolto l'eredità di questa Associazione e si sono buttati con grande impegno nella nuova situazione, aiutati in ciò anche dall'affiatamento con il corpo insegnante e direttivo della Scuola. Una prova? I genitori hanno espresso, durante il perio-

do elettorale, due liste di candidati aventi un programma omogeneo, messo a punto attraverso un processo democratico e perfettamente integrato con quello degli insegnanti. In questo programma era presente una caratteristica fondamentale e nettamente evidente: lo spirito di partecipazione.

La sincerità di questa presenza è stata confermata nei fatti quando, di fronte al telegramma di Malfatti e alla circolare del Provveditore (regolarmente inviata anche alla nostra Scuola) tendenti ad impedire l'apertura delle riunioni del Consiglio di Circolo, il Consiglio stesso si è espresso per ben tre volte, in altrettante riunioni, a favore dell'apertura ed ha sempre tenuto tutte le riunioni, finora svolte, aperte al pubblico.

E' difficile dire oggi, dopo pochi mesi di esperienza, quale sia stata la linea seguita dal nostro Consiglio di Circolo. Ognuno di noi si è trovato in una esperienza nuova e si è dedicato, con il massimo impegno, ad una ricerca sulle strade da seguire e sulle impostazioni da delineare. Direi che in questo breve periodo il C. di C. abbia già fatto molto. Di fronte ad una quantità notevole di problemi nuovi e spesso impegnativi, il C. di C. ha deciso, come linea di azione, di:

Dedicarsi ad una indagine conoscitiva e ad una valutazione dei fatti e pile situazioni della Scuola di V. Cesari, documentando ampiamente tutti i consiglieri.

Affrontare subito ed esprimere un proprio indirizzo circa alcuni temi fondamentali quali: l'impostazione futura della Scuola; i criteri di ammissione dei bambini alla Scuola; i criteri per la formazione delle classi; la scelta dei libri di testo; i contatti sistematici della Scuola, tramite propri delegati permanenti e commissioni apposite, con gli enti locali e le forze sociali; la si-

tuazione sanitaria della Scuola; il mantenimento e l'ampliamento degli spazi verdi; la regolamentazione e l'incentivazione di assemblee di classe, di interclasse generali, nonchè degli altri momenti partecipativi dei genitori alla vita della Scuola; la preparazione del bilancio preventivo.

Su ognuno di questi temi sono stati stabiliti criteri di orientamento e avviate, dove possibile, le azioni realizzative.

Tutto ciò in preparazione del lavoro che il C. di C. si ripromette di svolgere nei prossimi due anni.

c) Non trascurare il proprio intervento su una serie di decisioni e di situazioni di ordinaria amministrazione, con lo scopo di consentire lo sviluppo ordinato delle attività scolastiche. Quali le linee d'azione per l'anno prossimo? Direi, senza scendere in particolari che, del resto, hanno ancora bisogno di una verifica da parte degli organi collegiali e dell'assemblea dei genitori (una Associazione dei genitori è stata ricostituita per fiancheggiare l'opera degli organi collegiali), che le linee discendono da quanto accennato più sopra e cioè dal tipo di lavoro fin qui svolto.

Sicuramente il C. di C. e gli altri organi si ripromettono fin da ora di:

Dare realizzazione pratica alle proposte ed iniziative discusse ed avviate in questo scorcio di anno scolastico. Si tratterà di un impegno non da poco che metterà alla prova la volontà di tutti (lo sappiamo) richiederà certamente tempi lunghi.

Intensificare i momenti di contatto esterno della Scuola con le organizzazioni locali, con le forze sociali e con le altre Scuole.

Intensificare e facilitare i momenti di autentica partecipazione dei genitori alla vita della Scuola.

Scuola Media « G. Cassinis » di Via Hermada

Dalla sua elezione ad oggi il Consiglio d'Istituto della Scuola Media « G. Cassinis », in stretta collaborazione con tutte le componenti della scuola ha fatto il suo periodo di rodaggio con risultati soddisfacenti pur tra le numerose difficoltà di ambientamento e di collocazione.

Dopo la nomina dei suoi organi (Presidente, vice Presidente, Giunta, Segretario) si è dato un assetto organizzativo approvando all'unanimità un regolamento e cercandosi una sede adatta nell'ambito della scuola. La sede è aperta, per decisione unanime del Consiglio, anche al direttivo dell'Assemblea dei genitori e alle Commissioni di studio dei genitori.

Presso questa sede saranno presenti a partire da settembre nella mattinata del sabato, per il momento due membri (genitore e insegnante) del Consiglio d'Istituto a cui tutti i genitori della scuola si possono rivolgere per problemi particolari e proposte. Il problema che più ha impegnato il Consiglio è stato quello dell'edilizia scolastica. In tal senso si è cercato e trovato la collaborazione del Consiglio di zona e di varie autorità politiche. Purtroppo non è riuscito, e non per sua responsabilità, a risolvere il problema in modo rapido ed efficace. Però si sono gettate le basi per una soluzione a breve termine dell'ampliamento dell'edificio scolastico.

La costituzione dell'Assemblea dei genitori, voluta dal Consiglio, ha posto poi le basi per un intervento democratico della totalità dei genitori della scuola nella vita della scuola.

La deficienza, di cui si è sentita la influenza negativa, è stata il mancato funzionamento dei consigli di classe, non per responsabilità dei consigli stessi, ma per una mancanza di coordinamento e soprattutto per il tempo materiale insufficiente.

In tal senso per il prossimo anno il Consiglio intende impegnarsi a fondo, sicuro che solamente una efficace opera nelle classi da parte di tutti i genitori possa evidenziare i reali problemi della scuola ed avviarli quindi a soluzione.

Come già iniziata nel corso di quest'anno, la collaborazione con le forze sociali della zona (Consigli di circolo e d'Istituto, Consiglio di zona, ecc.) sarà ancora un impegno preminente. I problemi che ci attendono sono ancora numerosi e scottanti (bilancio preventivo e consuntivo, formazioni delle classi, tempo pieno, tempo libero, metodologie didattiche, valutazione degli alunni, servizio medico-psicologico, ecc.); nella nostra scuola però, con l'impegno di tutti e con lo spirito di collaborazione che anima gli insegnanti, essi si potranno affrontare e risolvere gradualmente e con incisività.

Per il prossimo anno ci saranno i doppi turni però e questo per gravi responsabilità politiche e amministrative di tutta la classe politica senza eccezioni, sorda ecieca ai legittimi diritti dei cittadini.

La manifestazione del 7 Giugno ha portato agli incontri tra genitori, insegnanti e dirigenti delle Scuole di Niguarda e l'Assessore Bellini e i tecnici comunali con questi risultati.

CASA DEL POPOLO: sono stati stanziati 200 milioni per la ristrutturazione dell'edificio ad aule scolastiche. I lavori inizieranno nel mese di Luglio 1975 e le 10 aule si renderanno agibili dal 1" Gennaio 1976.

CENTRO DI VIA ADRIATICO: per superare le difficoltà burocratiche che porterebbero l'inizio dei lavori tra due anni, Bellini si è impegnato a chiedere alla Regione la possibilità di fruire del fondo stanziato per l'edilizia scolastica (20 miliardi) in ragione del completamento del Lotto 41 stabilendo carattere di urgenza per l'edificazione del Centro. Ciò permetterebbe di realizzare il progetto a partire da quest'anno in conto gestione 1976.

L'avviata collaborazione con le altre scuole della zona ci permetterà, ne siamo sicuri, di essere protagonisti delle nostre scelte non oggetto di decisioni che provengono dall'alto.

L'Eco di Niguarda Redazione Via Hermada 8 resp. Bruno Cremascoli Aut. Tribunale di Milano

N. 141 del 22-5-1965

Artigrafiche Baraggia Via Ornato 14 - Milano

IMPEGNI DEL COMUNE
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OTTANT'ANNI DI STORIA

Anche quest'anno in occasione dell'80" anniversario di vita della Cooperativa Edificatrice di Niguarda, abbiamo voluto organizzare gli ormai tradizionali festeggiamenti.

Noi consiglieri di quartiere con quelli del Consiglio di Amministrazione abbiamo voluto dare una particolare ampiezza al programma, non concentrandolo in una sola giornata come nelle passate edizioni, ma distribuendo le varie manifestazioni nell'arco cm, due settimane.

Varie sono state le attività e le manifestazioni svolte nel quartiere, manifestazioni alle quali in queste due settimane hanno partecipato centinaia e centinaia di soci e cittadini del quartiere e che hanno visto impegnati per la loro preparazione decine di cooperatori.

Quindi ancora una volta la gente è stata la vera protagonista di queste giornate di festa, la gente che con la propria partecipazione rende valida la nostra azione, la gente che ha capito che la cooperazione non si deve fermare nel dare la casa ai propri soci, ma che deve dimostrare anche, che in mille altre occasioni vi è la possibilità per l'associazionismo cooperativo, di fare meglio dell'iniziativa privata, ad esempio nel campo della distribuzione, dello spettacolo, dello sport, della cultura e del tempo libero.

L'apertura quotidiana del Circolo Culturale « Achille Ghiglione » con l'esposizione mercato dei prodotti dell'artigianato dei paesi So cialisti, dei libri, dei dischi, la mostra del pittore Colombo, la sottoscrizione cooperativa con i ricchi premi in palio, la gara di bocce che ha coinvolto 256 coppie per giorni e giorni, il concorso fotografico e altre mànifestazioni.

Tutte queste attività, hanno creato in due settimane un aspetto nuovo del nostro quartiere. Si è sentito che la gente veniva alle nostre manifestazioni perchè partecipando si riconquistava quella dimensione diversa, più umana, che ormai è difficile trovare nella nostra città a causa dello sviluppo capitalistico che ha imposto come modello di vita un consumismo ed un individualismo esasperati.

E veniamo alla cronaca di queste due settimane di intensa attività. Mercoledì 14 Maggio i cooperatori si sono incontrati con Franco Trincale. Questo simpatico cantautore siciliano è ormai da diversi anni impegnato in maniera nuova con le sue « ballate » fatte e cantate per i lavoratori ed il popolo, ha ottenuto un notevole successo.

Sabato 17 Maggio tre manifestazioni coinvolgono i cooperatori ed i cittadini niguardesi.

Migliaia di niguardesi alle manifestazioni dell'Edificatrice

La manifestazione Nazionale della Cooperazione in occasione del 30° della Resistenza, che ha riaffermato nella sala del teatro Odeon quanto i cooperatori siano stati e siano tutt'ora vicini ai valori della Resistenza.

La conclusione della già citata gara regionale a bocce vinta dalla coppia Curati-Zatta (Auso S.) alla quale è stato assegnato il Trofeo « Carlo Olmini » offerto dalla Federcoop. Ed infine nella serata con un rumoroso ma notevole successo, la favola in tre tempi « Gioppino, Brighella e Arlecchino in cerca di

fortuna » che ha visto protagonisti tutti i bambini presenti alla serata e « Benedetto ed i suoi burattini », della TV svizzera ed italiana.

Mercoledì 21 Maggio l'incontro con Davide Lajolo (Ulisse). Uomo politico, scrittore, giornalista, è stato per molti anni direttore de « L'Unità » ed attualmente dirige il settimanale « Giorni », rotocalco della Lega delle Cooperative. Quest'incontro che, a nostro giudizio, sul piano culturale è stato il migliore, ha visto un dialogo franco e aperto fra il noto comandante partigiano ed i partecipanti con scambio di vedute sul-

la storia e sulla situazione italiana di ieri e di oggi.

Giovedì 22 Maggio al circolo Risorgimento venivano proiettati i films: « La Cooperazione Lombarda » e « Festa della Cooperazione Niguardese 1974 »; quest'ultimo realizzato completamente da soci cineamatori durante i festeggiamenti dello scorso anno.

Sabato 24 Maggio tra l'ansia degli organizzatori (che avevano « sgobbato » tutto il pomeriggio) nel vedere minacciosi nuvoloni neri all'orizzonte, si svolgeva al quartiere Val di Ledro una grande manifestazione con la partecipazione di centinaia di persone

alla serata di danze popolari col quintetto « I Mike ».

Domenica 25 maggio alle otto noi tutti ancora assonnati e con gli occhi un po' arrossati ci prepariamo per la grande giornata finale.

Alla partenza della tradizionale e ormai famosa « Tappasciada » di 15 km. nel giro di un'ora circa 1.000 persone si radunano al via: un successo strepitoso! Prima della partenza il colpo di scena per tutti: arriva il corpo bandistico Legnanese con le sue Majorettes. Non facciamo in tempo a vedere sparire dietro la curva dell'Ospedale l'ultimo concorrente che già si preannuncia il primo arrivato. Sono trascorsi appena (50?) minuti ed eccolo: che passeggiata ragazzi!

Intanto, mentre nei nostri quartieri e per Niguarda la Banda e le sue Majorettes presentano il loro spettacolo, i concorrenti tagliano il traguardo stanchi ma soddisfatti. Tutti avranno un diploma di merito e la medaglia ricordo. I più fortunati avranno anche gli innumerevoli premi a sorpresa e le coppe messe in palio.

Nel pomeriggio i festeggiamenti proseguono nel quartiere di via Adriatico con una manifestazione sportiva e centinaia di persone assistono ad una esibizione di karatè e di lotta greco romana. Alla fine applausi per tutti, con i bambini che già emulano gli atleti in quanto visto fare.

Ed infine alle 21 la manifestazione conclusiva di questa giornata. Il cortile- di via Hermada 8 è stracolmo di gente che per seguire lo spettacolo si è persino sistemata sulle ringhiere che lo circondano.

A tutti i presenti viene distribuita la « Coopstoria a fumetti » realizzata e prodotta dal Circolo Culturale « A. Ghiglione ».

Dopo il discorso del nostro presidente Piero Monzani ed il saluto del presidente della Federazione delle Cooperative Franco Rossinovich inizia lo spettacolo del « Coro Stelutis » (P premio al concorso internazionale di Montreaux 1974) diretto dal maestro Franco Monego e presentato da Alberto Antonelli.

Sì, il movimento cooperativo sta diventando una forza politica ed economica che si impone all'attenzione di tutti i settori del paese, sta emergendo con la sua reale caratteristica di autogestione, sta prendendo corpo la positiva enunciazione dell'associazionismo, stanno elevandosi quelle forme cooperative di massa, amministrate con estrema oculatezza e serietà. L'obiettivo di

terza forza economica del paese si avvicina ogni giorno.

La sua autonoma ed unitaria politica condivisa da oltre due milioni di lavoratori associati, non può essere ormai elusa da nessuno. Le lotte e le realizzazioni di questi anni certamente consolideranno il legame coi partiti della sinistra, coi sindacati, in una dialettica ed avanzata visione che consideri il movimento cooperativo strumento di lotta capace di incidere nel tessuto economico e politico del paese, con scelte primarie come struttura non solo al servizio dei lavoratori, ma dei lavoratori.

Siamo presenti in molti settori, con cooperative anche commercialmente di valore nazionale, con entità d'affari di estremo interesse e con verificata capacità amministrativa.

Sarebbe necessaria una presenza e una scelta più incisiva di tutte le forze che idealmente condividono questa linea per divenire forza trainante e non complementare.

La nostra struttura, che può vivere e sviluppare la sua attività se economicamente sana e competitiva ci porta spesso a batterci per affrontare problemi aziendali tanto da far pensare, con un giudizio superficiale, che il nostro movimento trascuri gli aspetti ideali, politici e la sua matrice popolare.

Certo non è facile equilibrare i due momenti, ma è innegabile che là dove esiste una tranquilla conduzione aziendale, si rimarca un fecondo svi-

luppo delle attività sociali, politiche, culturali.

Gli ottant'anni di vita della cooperativa Edificatrice di Niguarda ne sono buoni testimoni. Le manifestazioni passate e quelle di questi giorni, sono la prova di un lavoro continuo in questa direzione. La partecipazione veramente di massa ha dato il senso di una vitale continuità di questi ideali.

La cronaca di queste settimane di festeggiamenti è finita, ma non ancora le manifestazioni per l'80° della Cooperativa Edificatrice di Niguarda che termineranno a settembre con la inaugurazione del nuovo quartiere « Carlo Cattaneo » di via Adriatico-Lanfranco della Pila.

Siamo sicuri che anche per questa giornata i soci ed i cittadini non mancheranno all'appuntamento, dimostrando con la loro partecipazione la validità delle scelte della Cooperativa Edificatrice di Niguarda, scelte di un impegno sociale per il rinnovamento del nostro rione.

DOPO LA "TAPPASCIADAn PROTAGONISTI I BAMBINI pag. 4

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