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INCONTRI D’ALT(R)A QUOTA: IL PRIMO APPUNTAMENTO AL RIFUGIO FALIER

afferma ancora Casanova. «È anche vero, però, che quanto agli ipotizzati investimenti, dovrebbe bastare la Carta della pericolosità, che mette in conto il grado massimo, per dire di no, ad esempio, alla futura cestovia che, se fosse stata realizzata, sarebbe finita anch'essa sotto la valanga, nella sua parte terminale. Infatti, la Provincia di Trento non ha dato ancora nessuna risposta agli investitori. E immagino che non la darà, né domani né dopodomani».Tanto meno - anticipa sempre Casanova -, è ipotizzabile il collegamento tra passo Fedaia e Punta Rocca, con un pilone in mezzo al ghiacciaio, che è di fatto anche il grande timore che c'è proprio tra gli abitanti della Val Pettorina. --F.D.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Dolomiti | 17 luglio 2022

Online

https://www.ildolomiti.it/montagna/2022/dopo-la-tragedia-al-cospetto-della-marmolada-lo-scrittore-righetto-questi-luoghi-hanno-unflusso-vitale-che-richiama-a-una-responsabilitacondivisa?fbclid=IwAR0KVOrzmpz5EGRdboz0V0O2xdYj1kIMsR00lH847l1gRo7Y1LPE49e_xCw

Dopo la tragedia al cospetto della Marmolada. Lo scrittore Righetto: ''Questi luoghi hanno un flusso vitale che richiama a una responsabilità condivisa''

A due settimane dalla tragedia la Fondazione Dolomiti Unesco ha confermato l'appuntamento nell'ambito della rassegna ''Incontri d'alt(r)a quota''. Nemela: ''Le parole sono importanti. Possiamo scegliere di parlare, ad esempio, di crisi climatica, anziché di cambiamento; possiamo ribadire l’imprevedibilità di eventi puntuali come quello del tre luglio, senza con questo negare la prevedibilità del fatto che sempre più spesso dovremo affrontare eventi estremi'' […]

L’Adige | 18 luglio 2022

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«Non dobbiamo lasciare le cime»

«Non dobbiamo smettere di camminare in montagna. Noi siamo parte di questo paesaggio e, come diceva Mario Rigoni Stern, abbiamo senso di esistere solo se ce ne facciamo custodi. I fatti luttuosi di alcuni giorni fa non devono farci dimenticare che questi luoghi hanno un loro flusso vitale che a causa della crisi climatica sta subendo uno stillicidio luttuoso, permanente, che richiama a una responsabilità condivisa». Così lo scrittore Matteo Righetto, per la seconda volta protagonista del trekking letterario organizzato dalla Fondazione 19

Dolomiti Unesco nell'ambito della rassegna «Incontri d'alt(r)a quota». Quest'anno l'evento era previsto lungo il sentiero che conduce al rifugio Falier, lungo la Val Ombretta, sotto la parete d'argento della Marmolada, e lì si è svolto regolarmente sabato 16 per riflettere, in modo partecipato, su quanto avvenuto il 3 luglio scorso e ripensare ai nostri modi di vivere e abitare la montagna al cospetto della crisi climatica. «Questo ambiente unico al mondo» ha aggiunto Righetto, «va riscoperto attraverso il suo genius loci e dobbiamo avere il coraggio di interpretarlo in una chiave nuova, sostenibile, come stiamo facendo con questa camminata.Abbiamo bisogno soprattutto delle comunità locali perché quello che stiamo attraversando non è solo un Patrimonio Mondiale, è prima di tutto un Patrimonio Locale e proprio dalle comunità locali deve ripartire la consapevolezza dell'importanza della sua salvaguardia». «È importante essere qui, mettere ancora una volta i piedi sui sentieri delle Dolomiti» commenta Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, «ed è importante anche trovare le parole che ci consentono di cambiare la nostra relazione con il bene ambientale che dobbiamo custodire. Possiamo scegliere di parlare, ad esempio, di crisi climatica, anziché di cambiamento; possiamo ribadire l'imprevedibilità di eventi puntuali come quello del tre luglio, senza con questo negare la prevedibilità del fatto che sempre più spesso dovremo affrontare eventi estremi. Possiamo parlare di prudenza in montagna, anziché di sicurezza, termine che pare sottintendere un rischio zero che non esiste. Possiamo parlare di escursionisti e non di turisti, termine che appiattisce la fruizione della montagna su un piano ludico. Dobbiamo considerare la montagna come un ambiente da vivere, conoscere, interrogare e rispettare. Dietro la scelta delle parole c'è la responsabilità che dobbiamo condividere a livello politico, amministrativo, economico e sociale, a cominciare dalle comunità locali». Il tema del rapporto tra globale e locale, soprattutto in merito alle scelte da compiere per contenere la crisi climatica, è stato al centro delle riflessioni condotte da Matteo Righetto lungo il cammino guidato dagli accompagnatori di media montagna Laura Olivotto e Tommaso Zamarchi.Ascoltare il messaggio della natura richiama, in ultima istanza, ancora una volta alla responsabilità dell'uomo, riaffermata simbolicamente dai circa 40 partecipanti in Val Ombretta, dove si trova il centro geografico delle Dolomiti Patrimonio Mondiale.

Corriere delle Alpi | 18 luglio 2022