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LA GESTIONE DEI FLUSSI TURISTICI: LA DIREZIONE INTRAPRESA DA VENEZIA

parte seconda del fondo ad altre esigenze più spicciole, ma sempre strategiche.Convegno UnimontSe n'è parlato a Edolo, in provincia di Brescia, dove l'università Unimont ha celebrato la Giornata internazionale della montagna, con la partecipazione, fra gli altri, del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, di Lorraine Berton, a capo di Confindustria Belluno, presente in Lombardia con il direttore Andrea Ferrazzi. A tema la nuova legge sulla montagna. Impegno di Calderoli«Da parte mia ribadisco l'impegno a presentare una Legge sulla Montagna che sia di iniziativa governativa, con l'obiettivo di garantire un iter parlamentare che possa giungere a positiva conclusione». Si è capito, dai vari interventi, che la legge potrebbe essere presentata già nei primi mesi del 2023. Calderoli ha fatto cenno a misure strutturali contro lo spopolamento: incentivi per il personale sanitario e scolastico, interventi per l'infrastrutturazione e la mobilità, sgravi fiscali per le imprese, le attività commerciali, i rifugi. «E questo perchè», ha spiegato il ministro, «c'è ancora una sperequazione in capo ai diritti civili e sociali tra la montagna e la pianura».Chi è montanoMa si pone anche un nodo storico da sciogliere: la definizione di montanità, di comune montano, proprio per evitare che tante risorse si sprechino in territori che sono montani di nome, ma non di fatto. Per Enrico Borghi, del Pd, questo è un nodo che dura da almeno 20 anni, ma al quale sarà difficile metter mano, quindi si rischia di perdere tempo. E, in ogni caso, i criteri di montanità li fissano le Regioni. «Ma in questo modo», ha obiettato Panza, «non distingueremo mai chi è davvero montano da chi lo è solo nominalmente e pure si piglia i fondi».Disegno di legge del Pd Proprio ieri il Pd ha presentato un Disegno di legge che «delega al Governo l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali». Propone l'istituzione delle Comunità di Comuni montani sulla falsariga dell'esperienza francese. Rivendica il riconoscimento delle peculiarità e l'urgenza a intervenire nel campo della sanità, delle scuole, dell'accesso ad internet. Sollecita misure strategiche per l'agricoltura e le foreste. Servizi ecosistemici«Di particolare interesse anche la delega sui servizi ecosistemici che riprende un testo, già approvato nel 2015 dal Parlamento e poi lasciato decadere dall'esecutivo, finalizzato a introdurre un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici per riconoscere, da un lato, le funzioni ambientali assicurate dai territori montani e dall'altro per reperire le indispensabili risorse per la tutela dell'assetto paesaggistico, idrogeologico e ambientale di tali territori, riprendendo in tal senso una positiva esperienza già concretizzatasi in Svizzera», conclude la nota. Senatore De CarloDe Carlo si è detto invece d'accordo sulla definizione di montanità, per aggiungere che le indispensabili premialità devono privilegiare i territori davvero disagiati, che rischiano la desertificazione («valli intere entro 10 anni», è la previsione di Borghi). Da qui il passaggio - definito indispensabile ed urgente - dell'approvazione in Finanziaria dei crediti di carbonio.I fondi di CalderoliE il ministro Calderoli ha specificato che «stiamo lavorando per erogare rapidamente la quota parte statale di 15 milioni di euro del Fonsmit (fondo per la montagna, ndr), con l'obiettivo di garantire 11 milioni per il sostegno in questo momento complicato agli impianti di risalita con innevamento artificiale e contemporaneamente investire 4 milioni nell'imprenditoria femminile a supporto di start-up innovative di quelle donne che muovono la montagna. «Abbiamo inoltre in previsione», ha concluso Calderoli, «di confermare gli oltre 200 milioni di contributi nel Fonsmit - andando a raddoppiare le risorse disponibili nel 2023». --© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 6 dicembre 2022

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Ticket, via alle osservazioni Brugnaro apre un portale web

Venezia Cittadini veneziani e associazioni di categoria, fatevi avanti. Si era parlato di 16 gennaio 2023 per la sua entrata in vigore, e invece il dibattito sul contributo d'accesso è ancora aperto. Apertissimo. Tanto da coinvolgere, appunto, cittadini e associazioni di categoria a presentare contributi, proposte, osservazioni. Insomma, di strada ce n'è ancora da fare. E molta. Così come la sua entrata in vigore: già rinviata a luglio, ora sembra tutt'altro che dietro l'angolo e anzi, ulteriori rinvii non sono da escludere. Intanto, questa mattina dalle 12 e fino al prossimo 7 gennaio, sul sito del Comune di Venezia (all'interno della sezione dedicata a "Dime") sarà aperta una piattaforma pubblica sul "Regolamento per l'istituzione e la disciplina del contributo di accesso". Una scelta precisa, rivendicata dal sindaco Brugnaro in prima persona. Chi potrà accedervi? «Cittadini e stakeholder», si legge nel documento. Tradotto: residenti nel comune di Venezia ma anche rappresentanti di aziende e associazioni di categoria. «Con questa piattaforma», dice Brugnaro, «voglio dare a tutti i cittadini e ad altri "stakeholder", la possibilità di presentare eventuali contributi, proposte e osservazioni che possano essere utili a perfezionare il sistema di istituzione e disciplina del Contributo di accesso. Un'occasione per dimostrare, ancora una volta, che le riforme fondamentali per il futuro della Città vogliamo farle assieme, così da essere quanto più condivise e funzionali. Le osservazioni e i suggerimenti che arriveranno saranno oggetto di una prima valutazione tecnico-amministrativa da parte dei dirigenti competenti, così da fornire poi alla giunta e agli organi consiliari gli strumenti utili alla deliberazione finale del Regolamento». Nelle parole del sindaco, ecco quindi l'iter di approvazione del contributo. Alla chiusura di questa piattaforma online, il 7 gennaio, proposte e

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